Gershwin! al Carlo Felice di Genova

Venerdì 21 settembre, alle ore 20.30, il Teatro Carlo Felice apre la Stagione Sinfonica 2018–2019 con un concerto dedicato a George Gershwin.

Una serata che ci permette di ritrovare sul podio, a dirigere l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, Daniel Smith, Direttore Principale Ospite del Teatro Carlo Felice, applaudito recentemente, a fine luglio, nella fortunata edizione del Barbiere di Siviglia di Rossini all’Arena del Mare – Porto Antico. Un giovane direttore australiano che ha già collezionato importanti successi internazionali sul piano artistico, dotato di uno smisurato amore per il nostro paese, sua seconda patria da anni, e di una profonda comprensione per la sua cultura.

In apertura di programma, l’esecuzione della trascinante Cuban Overture, omaggio alle melodie e ai ritmi caraibici con cui Gershwin era entrato in contatto durante una vacanza di due settimane a L’Avana; a seguire, il Concerto in Fa per pianoforte e orchestra e la Rhapsody in Blue, i due lavori più importanti dedicati da Gershwin al suo strumento, il pianoforte, con Giuseppe Andaloro solista; in chiusura, il popolare poema sinfonico An American in Paris, un diario musicale di viaggio nella capitale francese scritto con l’inconfondibile penna “swing” di Gershwin.

Un programma classico, dunque, ma al tempo stesso “leggero”, apprezzabile da tutti.

Alle ore 19.30, presso la Sala Paganini, in collaborazione con l’Associazione Teatro Carlo Felice, il M° Daniel Smith terrà una breve conferenza introduttiva al concerto riservata a tutti i possessori di biglietto o di abbonamento.

Al termine del concerto Agag-Confesercenti – l’associazione dei gelatieri artigianali genovesi – proporrà una degustazione ad offerta libera dell’esclusivo gusto “Un americano a Parigi”, dedicato naturalmente a Gershwin, a base di gelato al caffé e biscotto americano. Il ricavato sarà versato sul c/c attivato dal Comune di Genova destinato ai danneggiati dal crollo del Ponte Morandi, come segnale di vicinanza nei confronti del quartiere duramente colpito.

Inoltre, in considerazione di tutte le manifestazioni relative al 58° Salone nautico, le persone che esibiranno il biglietto dell’esposizione, potranno usufruire di un particolare sconto per il Concerto inaugurale.

 

Marina Chiappa

Domenica 16 settembre visita guidata di Palazzo Avogadro di Sarezzo (Brescia)

L’Associazione “Sidus” in collaborazione con l’Associazione Italiana Degustatori grappa e Distillati A.D.I.D., Delegazione di Brescia, promuove per domenica 16 settembre la visita guidata del bel Palazzo Avogadro di Sarezzo (Brescia). Patrocinato dal Comune di Sarezzo, Assessorato alla Cultura, l’evento consentirà di ammirare l’interno di un Palazzo unico nel suo genere ed aperto al pubblico solo in alcune occasioni. Ad accompagnare la visita, un’esperta di Storia dell’Arte che cercherà di spiegare il mistero dell’affresco con “gatti e topi” o forse “orsi e …” che fa bella mostra di sé sotto soffitti a cassettone decorati.

Nell’occasione, ad impreziosire la mattinata, la premiazione della dodicesima edizione di “Versi Distillati”, premio di poesia che le due Associazioni organizzano. I Poeti le cui poesie sono state premiate, declameranno i loro versi.

A conclusione della visita, intorno alle ore 12, seguirà un aperitivo presso QBIO di Sarezzo, specializzato in produzioni con lievito madre, in abbinamento con distillati.

Preferibile la prenotazione telefonando allo 030 2305000 o scrivendo ad adidbrescia@virgilio.it entro il 13 settembre.

 

La Redazione

 

A Moena grande successo di bikers per la Val di Fassa Marathon

Podio maschile (Foto di Luca Pardac)

La Val di Fassa Marathon, andata in scena lo scorso fine settimana a Moena e giunta quest’anno alla sua undicesima edizione, si è confermata un appuntamento di grande richiamo per i big della mountain bike internazionale con una starting list di assoluto prestigio che ha trasformato la gara in una accesissima sfida pre-mondiale.

A contendersi i primi posti della classifica assoluta del percorso Marathon Hard Track si sono infatti schierati campioni del calibro di Alexey Medvedev (Cicli Taddei), Leonardo Paez (Team Giant-Liv Polimedical), Diego Alfonso Arias Cuervo (Team Giant-Liv Polimedical), Juri Ragnoli (Scott Racing Team), Johnny Cattaneo e Tony Longo (Wilier Force 7C), Roel Paulissen (Team Cannondale RH-Racing), Peeter Pruus (Team Rietumu-Delfin), Mara Fumagalli (Focus XC Italy Team), Christina Kollmann (Texpa Simplon), Blaža Pintaric (Pintatim) e Sally Bigham (Canyon Topeak Factory Racing Team).
Nella gara maschile non c’è stata storia con il campione d’Europa Marathon Alexey Medvedev saldamente in testa dall’inizio alla fine. Al GPM di Le Cune, primo passaggio intermedio posizionato a circa 10 km dalla partenza, il biker russo aveva già accumulato 1’ di vantaggio sul forte colombiano Leonardo Paez. Per tutto il resto della gara Medvedev si è mantenuto ben saldo al comando lasciando ai diretti inseguitori Paez, Cattaneo, Ragnoli e Arias Cuervo poche speranze di ricucire il distacco. Alla fine, il podio maschile dell’ 11° Val di Fassa Marathon è tutto straniero con la grandissima vittoria di Alexey Medvedev (3:00:49) davanti a Leonardo Paez (3:01:12) e Diego Arias Cuervo (3:06:43).

Podio femminile (Foto di Luca Pardac)

“Sono partito subito forte e poi ho cercato di controllare il vantaggio, prestando attenzione soprattutto in discesa per evitare di correre rischi visto che la prossima settimana c’è il Mondiale. Percorso molto tecnico e difficile, questa vittoria mi regala bellissime sensazioni” ha detto Medvedev al traguardo.
Per le donne è stato un testa a testa tra la campionessa italiana Marathon Mara Fumagalli e l’austriaca Christina Kollmann, fino a pochi chilometri dal traguardo. “Si, abbiamo fatto tutta la gara insieme” ha confermato Mara Fumagalli. “Poi nell’ultima discesa, che è la mia passione, ho aperto il gas e sono riuscita a staccarla. Il percorso mi è piaciuto tantissimo, anche se molto duro e molto tecnico, ma sono riuscita a gestirlo bene: un’ottima premessa per il Mondiale”. Primo posto dunque per Mara Fumagalli (3:52:14) seguita da Christina Kollmann (3:53:10) e Blaza Pintaric (3:56:24).

Nella Granfondo Easy Track si sono imposti Armin Dalvai del Bottecchia Factory Team (1:44:35) ed Elisabetta Carboni del Factory Racing Team (3:02:44) mentre tra gli scalatori dell’Up Hill Lusia Legend ha avuto la meglio Paul Hofer (00:58:59).

ATC

 

Innovativo progetto per bimbi a Corte Molon

Uno spazio dedicato ai genitori e ai loro piccoli, da 0 a 36 mesi, con attività, incontri e un innovativo servizio a domicilio per le neo mamme, completamente gratuiti.

È ‘Insieme a te’, il nuovo progetto rivolto alle famiglie con bambini fino a tre anni, che sarà attivo da ottobre a maggio a Corte Molon, a Verona, all’interno dello Spazio Famiglie del Comune.

A livello provinciale si tratta di una novità assoluta. Il progetto, promosso dalla cooperativa sociale Aribandus in collaborazione con Comune, ULSS 9, Cooperativa sociale Azalea, Pensiero srl, Cooperativa CSA e Università di Padova, è infatti l’unico ad essere stato selezionato dall’Impresa sociale ‘Con i Bambini’, nell’ambito del Fondo per il contrasto alla Povertà educativa Minorile, attraverso il bando prima infanzia.

Obiettivo del servizio è quello di offrire a mamme, papà ma anche ai nonni che si trovano ad accudire i nipotini, momenti di incontro e approfondimento per rendere meno faticosa e più piacevole la crescita dei figli, in particolare nei loro primi anni di vita.

Tra i servizi offerti: ‘Home visiting’ (per bimbi da 0 a 9 mesi), un servizio a domicilio per le neo mamme, per offrir loro ascolto e sostegno e stare al loro fianco nei primi mesi di vita; Spazio bebè (0/11 mesi), per mamme con neonati che desiderano incontrare altre mamme e confrontarsi con professionisti per condividere dubbi e fatiche ma anche gioie e scoperte; Girotondo (12/36 mesi), per mamme, papà e nonni che vogliono far vivere al proprio bimbo esperienze di gioco, scoperta ed apprendimento insieme ad altri bambini e famiglie.

‘Insieme a te’ proporrà anche corsi di formazione e incontri con esperti, atelier creativi e attività di giocomotricità, con un calendario sempre in aggiornamento per accontentare il maggior numero di utenti.

Dal 18 al 28 settembre, per conoscere i servizi e avere informazioni sulle attività educative, si terranno gli Open Days di presentazione.

Gli appuntamenti si tengono presso lo Spazio Famiglie del Comune di Verona, in via della Diga 19 a Verona (accanto a Corte Molon) e prevedono un momento di benvenuto con presentazione del progetto, del programma delle attività e delle modalità di accesso. La partecipazione è gratuita previa iscrizione ed è aperta a tutti i bambini e le bambine da 0 a 36 mesi, che non frequentano altri servizi per l’infanzia, in compagnia dei genitori.

“Un progetto in linea con lo Spazio Famiglie già presente a Corte Molon, che non risponde a situazioni di disagio ma bensì vuole essere di aiuto alla genitorialità – afferma l’assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco -. Ancora una volta l’Amministrazione dimostra particolare attenzione nei confronti del mondo dell’infanzia e della famiglia, con un progetto che è frutto di un percorso di collaborazione tra enti e associazioni del territorio”.

Roberto Bolis

Festa della Desmontegada

Si terrà questo fine settimana, sabato 8 e domenica 9 settembre, la VIII edizione della Festa della Desmontegada a Santa Fosca di Selva di Cadore. Con il sopraggiungere dei primi freddi termina infatti il periodo in cui le mandrie di bovini, ovini ed equini, soggiornano nelle malghe e nei pascoli in quota della Val Fiorentina e il rientro a valle viene festeggiato con un grande evento a base di musica, esibizioni di gruppi folk, artigianato e gastronomia locale.
La festa, che avrà il suo epicentro presso gli impianti sportivi di Santa Fosca, dove sarà allestito il tendone in cui si potranno degustare le specialità tipiche, visitare il mercatino di prodotti artigianali, ascoltare musica e ballare, raggiungerà il suo momento culminante la domenica mattina, alle ore 11:30, con la sfilata dei malgari e del bestiame addobbato per le vie del paese: un’esperienza emozionante e indimenticabile, da scoprire e vivere con tutta la famiglia!

Programma:
SABATO 8 SETTEMBRE
Dalle ore 17:30 Spritz time – Happy hour
Dalle ore 18:30 Apertura stand gastronomico con piatti tipici locali
Dalle ore 21:00 Musica e divertimento con gli Alpen Boys

DOMENICA 9 SETTEMBRE
Dalle ore 10:00 Mercatino di artigianato e prodotti tipici locali
Dalle ore 10:30 Esibizione in Piazza Santa Fosca del gruppo folk de l’Union ladign da Selva
Dalle ore 11:30 Tradizionale sfilata dei capi di bestiame di ritorno da pascoli e malghe di Selva di Cadore
Dalle ore 12:00 Apertura stand gastronomico con piatti tipici locali
Dalle ore 12:30 Esibizione sotto il tendone del gruppo Salten Oberkrainer
Dalle ore 15:30 Esibizione del gruppo Minifolk de l’Union Ladign da Selva
A seguire musica con Daniel, Nicola, Simone ed Emil e premiazione Balcone Fiorito

Atm (anche per le foto)

Anche Mogol allo spettacolo omaggio a Mogol-Battisti a Verona

Presentazione dell’evento

Domenica 9 settembre, alle 21, andrà in scena al Teatro Romano di Verona “Canto Libero – Omaggio alle canzoni di Battisti e Mogol”, un concerto-spettacolo per una serata dedicata a due musicisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana. Allo show parteciperà anche lo stesso Mogol che racconterà episodi e aneddoti della sua amicizia e della sua vita insieme a Battisti, a 20 anni esatti dalla scomparsa del celebre cantante.

Organizza lo spettacolo l’associazione veronese Voci e Volti che opera da oltre 15 anni in Africa, promuovendo e realizzando progetti di educazione e formazione, rivolti soprattutto ai più piccoli.

“Una serata – spiega l’assessore alla Cultura Francesca Briani – in cui saranno protagoniste le canzoni e le opere di due grandissimi artisti, capaci di creare un binomio unico nella canzone e nella cultura italiana. Ma protagonisti saranno anche i progetti dell’associazione ‘Voci e Volti’ che ha organizzato questo evento per raccogliere fondi a favore di una straordinaria iniziativa nel nord della Tanzania”.

Lo spettacolo sostiene, infatti, la campagna “Napenda Kukua” cioè “vorrei studiare” nella lingua della Tanzania.

“Il nostro nuovo obiettivo – racconta Luciano Marangoni, vicepresidente dell’associazione – è quello di costruire una scuola primaria per circa 400 bambini a Usa River, nel nord della Tanzania. La scuola sarà frequentata dai bambini che vivono nelle strutture che abbiamo già realizzato in quell’area, che abbiamo chiamato ‘Villaggio del Sole di Speranza’, e da tanti altri piccoli delle zone limitrofe”.

La cifra necessaria per costruire la scuola è di circa 300 mila euro.

È possibile acquistare i biglietti in prevendita nel circuito Unicredit e al Box Office di Verona.

 

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

“Velieri, pirati, corsari e bucanieri” a Ferrara

Fino al 28 settembre, l’Archivio Storico Comunale (via Giuoco del Pallone 8) di Ferrara ospiterà una mostra documentaria ed oggettistica curata da Enrico Trevisani.

Una “mostra insolita”, un excursus sull’epopea della pirateria e delle sue particolarità, dalla vita di bordo, alle donne pirata, alla musica sempre presente sulle navi e a terra, tra immaginario e realtà storica e in tutto ciò che aleggia intorno al mito del “pirata”: entità che ancora oggi mantiene intatto il suo fascino nei confronti di grandi e piccini.

Pirati, corsari e bucanieri, figure diverse ma spesso accomunate in un unico “personaggio” che incute timore e al tempo stesso genera ammirazione e talvolta “invidia”. Circondato da un alone di mistero e di paura e, perché no, munito di uncino e con una gamba di legno, spesso ci accompagna anche nei nostri itinerari gastronomici o del tempo libero: si pensi alle “locande” oppure alle “baie dei pirati”, caratteristiche di tante località, italiche e non. Molteplici sono le forme in cui il mondo piratesco viene riproposto: dai film, ai fumetti, alla musica, ai giochi per adulti e bambini.

La mostra si propone di “svelare” vari aspetti di questa lunga epopea della pirateria, dell’età d’oro della “filibusta” e dei tanti suoi eroi, discussi. Di pannello in pannello, di disegno in disegno, tra i modelli dei velieri esposti e le rocambolesche avventure di Pippo e Topolino si potranno affrontare suggestivamente le loro oscure ma affascinanti vicende, tra storia e leggenda, che hanno avuto come comprimario testimone l’oceano e la sua sterminata distesa d’acque. Uno sguardo particolare è stato posto alla musica popolare, l‘Irish Sea Song: canti e musiche irlandesi che da sempre accompagnano la gente di mare, componente presente in tutte le attività legate alla vita marinara, nel lavoro come nel divertimento.

La mostra, a ingresso libero, è visitabile negli orari di apertura dell’Archivio Storico Comunale: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.30; martedì e giovedì dalle 15 alle 18.

 

Alessandro Zangara

 

ETERNAL CITY. Roma nella collezione fotografica del Royal Institute of British Architects

Piazza di Spagna, Roma, foto di Monica Pidgeon, 1961

 

La mostra, a cura di Gabriella Musto e Marco Iuliano, realizzata in collaborazione con Valeria Carullo, curatrice per il RIBA della Robert Elwall Photographs Collection, espone 200 fotografie che ritraggono Roma tra la metà dell’Ottocento e l’età contemporanea. Tutte le foto provengono dalla collezione del Royal Institute of British Architects che ha sede a Londra.

Da sempre Roma attrae l’interesse degli artisti e dei viaggiatori, che nel corso dei secoli ne hanno interpretato i monumenti e l’immagine complessiva. Roma, infatti, possiede non uno, bensì mille volti, che si riflettono nel Tevere e nelle cupole al tramonto; identità distinte che talvolta si contraddicono e altre si sovrappongono, stratificandosi e costruendo una maglia fitta di episodi.

Palazzo della Civiltà Italiana, Esposizione Universale di Roma [EUR] 1942, Roma. Foto di Tim Benton

Il Royal Institute of British Architects (RIBA) non è solo un importante ordine professionale: alla sua base vi è anche il desiderio di promuovere l’educazione alla qualità dell’architettura, dentro e fuori la Gran Bretagna. Fondato nel 1834 a Londra, conserva nella sua collezione fotografica 1,7 milioni di immagini. Le foto selezionate in mostra privilegiano uno sguardo ampio, attento sia al dettaglio archeologico sia al paesaggio, passando per la scala intermedia dell’architettura. Eccezion fatta per alcune immagini dei fondi dell’Architectural Press Archive, sono proposti esclusivamente scatti di fotografi britannici dalle origini del nuovo medium ai nostri giorni: James Anderson, Tim Benton, Richard Bryant, Ralph Deakin, Ivy and Ivor de Wolfe, Richard Pare, Monica Pidgeon, Edwin Smith.

La mostra ricostruisce l’immagine della città eterna in un momento chiave della sua esistenza. Attraverso la lente del Grand Tour il visitatore può osservare la città con gli occhi del mondo anglosassone e condividerne gli sguardi iconici ma anche inusuali e profondamente narrativi. Dall’archeologia alla street photography, la mostra accompagna il pubblico alla scoperta della capitale suggerendo riflessioni architettoniche, urbanistiche, politiche, sociali e nel contempo stimolando la critica verso la scoperta di luoghi che la fotografia come sempre, reinterpreta e racconta.

Fragment of the colossal statue of Constantine the Great, Palazzo dei Conservatori, Rome, showing his foot. Foto di Edwin Smith

In tempi recenti apprezzata dagli stranieri più che dagli Italiani stessi, forse abituati alla sua bellezza, Roma è l’esempio per antonomasia di città che ha da sempre stimolato l’immaginazione collettiva. Tra memoria dell’antico e sperimentazione del moderno, la città è stata soggetto ideale per pittori e incisori dal Rinascimento, mentre la fotografia si sviluppa proprio quando “si fa l’Italia”: la nuova tecnica contribuisce ad alimentare quell’aura che avvolge Roma già dai secoli precedenti.

Si tratta principalmente di pittori/fotografi che, nelle prime uscite in gruppo, sistemano le macchine fotografiche negli stessi luoghi, in alcuni casi rendendo complessa l’attribuzione di alcune fra le prime immagini. L’iconica scalinata di Trinità dei Monti da via dei Condotti o, caso ancor più paradigmatico, il Foro, sono sostanzialmente ripresi da punti di vista condivisi da tutti i primi fotografi, con minime varianti. In questo viaggio romano tra romanticismo e neorealismo, torna in più scatti il Monumento a Vittorio Emanuele II, una delle emergenze architettoniche di maggior impatto, anche simbolico e politico, della città eterna.

 

Roma, Monumento a Vittorio Emanuele II – Il Vittoriano, Sala Zanardelli
fino al 28 ottobre 2018

Barbara Izzo

 

“Classica al tramonto” con Orlando, Savinelli e Muller

 

Alessandro Muller

Un nuovo appuntamento con “Classica al tramonto”, la serie di concerti organizzata dalla IUC nell’ambito di Parterre, che ha avuto un tale successo di pubblico da esigere una prosecuzione. Un concerto straordinario si svolgerà dunque martedì 4 settembre alle 20.30 nell’ampio spazio verde di via Antonino di San Giuliano (zona Farnesina, Roma). Ne sarà protagonista il Trio dei Solisti Aquilani, che presenterà due capolavori di Beethoven e Schubert. Prima del concerto, a partire dalle 18.00, si potrà prendere un piacevole aperitivo nel verde. I biglietti per il concerto sono acquistabili al prezzo di 7 euro (interi) e 5 e 2 euro (ridotti) direttamente in loco la sera del concerto a partire dalle 18.30.

Riccardo Savinelli

Questo trio è formato da Daniele Orlando, Riccardo Savinelli e Alessandro Muller, rispettivamente primo violino, prima viola e primo violoncello dei Solisti Aquilani, la celebre orchestra da camera che quest’anno compie cinquanta anni di attività e ha da tempo conquistato un solido prestigio internazionale. È proprio l’esperienza comune nei Solisti Aquilani ad aver portato i tre a formare questo gruppo, con il quale vogliono raggiungere l’essenza e la purezza del suono dello strumento ad arco e riscoprire il repertorio poco valorizzato per trio d’archi, come le due opere di Beethoven e Schubert da loro eseguite in questa occasione.

Il Trio in mi bemolle maggiore op. 3 è un capolavoro giovanile di Ludwig van Beethoven, che lo compose nel 1792, a ventidue anni, ma lo modificò radicalmente nel 1796. Non è un caso che abbia sei movimenti come il Trio K. 563 di Mozart, pubblicato proprio nel 1792. Se da una parte guarda a Mozart, dall’altra anticipa il Beethoven della maturità: infatti è notevole la somiglianza del tema di quattro note dell’Andante, ripetuto insistentemente durante tutto il movimento, con il famosissimo inizio della Quinta Sinfonia. Anche il Trio in si bemolle maggiore D 471 di Franz Schubert è un’opera giovanile, scritta ad appena diciannove anni, quando il precocissimo compositore viennese aveva già al suo attivo vari capolavori. Come altre opere di Schubert è rimasto incompiuto, infatti solo il primo movimento fu portato a termine, mentre del secondo non restano che poche battute.

 

Mauro Mariani (anche per le foto)

 

Come ti divento Bella. Film da non perdere

Film spassoso, adatto ad un pubblico vario, anche a famiglie; assolutamente non per sole ragazze in crisi di sovrappeso. La protagonista del film di Abby Kohn e Marc Silverstein, è Renee Barrett (la bravissima Amy Schumer), una ragazza piena di complessi, in una città di palestrati e di ragazze bellissime. Renee fa i conti quotidiani con uomini di qualsiasi tipo che non si accorgono nemmeno di lei perché è un po’ cicciottella. Una taglia assolutamente normale, niente di patologico, ma non nei canoni del socialmente corretto. Film bellissimo, divertente, ben equilibrato, molto attento al linguaggio non verbale per smorfie e occhi sgranati più che alle sole parole, si sofferma proprio su quel socialmente: la società di chi? Non è anche Renee, e le sue simpaticissime amiche grassottelle e un po’ sfortunate come lei, la società? Chi determina quali devono essere i canoni sociali che vanno bene, che sono accettati, che sono di moda? Ecco: la grande, famosa, internazionale società di cosmetici, accanto alle riviste di tendenza, quelle che inorridiscono vedendo Renee, dalle decolleté gialle su qualsiasi vestito, le minigonne che scoprono le cosce tornite di chi non rifiuta hot dog, anche quelli del proprio ragazzo che non è stato molto attento e se l’è lasciato mangiare, il seno non da modella da sfilata. Per una serie di casi fortuiti e qualche equivoco, Renee riesce ad avere il posto di lavoro che ha sempre sognato, soprattutto a seguito di quella che crede essere una magia, mentre in realtà è stata la fortuna di essere presa per quello che dice, non certo per la sua taglia. Per tre quarti del film, però, Renee si sente diventata bella e si vede tale anche nello specchio, convita (galeotta una gran botta in testa) di essere diversa, cambiata, bellissima.

Per questo motivo sprigiona energia da tutti i pori, sorrisi, convinzioni che mai avrebbe detto ad alta voce, causa la sua timidezza, il senso di inadeguatezza e la mancanza di autostima che pensa siano scomparse per la magia che ha chiesto si avverasse. Però il messaggio è un altro: i maschi, davanti ad una donna che non teme di essere se stessa, la vedono esattamente per quello che è, niente di più e niente di meno. Mentre le altre donne solo nel tempo Renee capisce che hanno i suoi stessi problemi: magre o grasse, belle o no, tutte soffrono dello stesso senso di vuoto, delle stesse crisi di fame, per gli stessi ragazzi che le lasciano, non importa il perché. Tutte sono uguali. In un mondo femminile che sotto sotto, e talvolta non serve nemmeno tanto scavare, si odia, aspetta la sfortuna di quella che percepisce come rivale, solo perché femmina, per un attimo Renee riesce a trovare la chiave di volta della solidarietà. Che ruota intorno ad una nuova linea di cosmetici, perché tutte possono mettere lo stesso rossetto, grasse o magre, belle o brutte. E se se lo mettono le brutte, è compito della grande azienda di cosmetici, di Renee nominata responsabile del nuovo lancio, di Avery LeClaire (Michelle Williams) erede di una nonna despota ma con un forte buon senso, farle sentire bellissime. Non è questo il compito della cosmesi? Interessante il ruolo informatico in tutto il film. Renee e il suo quasi ragazzo, vanno in un locale dove varie candidate sfilano in bikini per vincere un premio e Renee partecipa assolutamente certa del suo spettacolare fisico. Inizialmente tutti la guardano come una povera pazza, poi prorompe la sua assoluta freschezza, voglia di vivere, sincerità, normalità e la bellezza si materializza in lei, con la sua faccia. Nessuno nel bar usa il cellulare per girare video da postare in rete. Renee e le sue due migliori amiche postano una foto su Facebook che nessuno guarda, la mania dei social si riduce ad un puro utilizzo normale. Si usa Skype per comunicare, il tablet per scrivere, il telefonino per telefonarsi: non c’è il senso maniacale dell’uso della rete che si avverte regolarmente in Italia.

Un buon insegnamento per tutto il film, che scorre via come una commedia sulla vita di tutti i giorni, sulla quale invita però a riflettere, tra bellissime incontrastate, come Naomy Cambell, e uomini che sono pronti a scommettere sulla stessa normalità che vorrebbero per loro stessi, non essendo costretti ad essere machi, palestrati, virili nel senso negativo del termine, ma solo persone che rispettano altre persone. E per le donne nessuna differenza: sta a ciascuna alzare la voce, farsi ascoltare, avere qualcosa da dire che davvero abbia un senso, per cambiare anche il senso dell’assurdo nel quale ci si può trovare a vivere ogni giorno. L’involucro esterno poco conta. Ecco, un bel film sul senso vero della vita di tutti i giorni… anche se non si è negli States.

 

Alessia Biasiolo