Zucca, radicchio, castagna e melagrana al Ristorante tipico d’autunno

Dal delicato sapore della zucca al gusto deciso del radicchio rosso. E, ancora, tutte le diverse ed importanti proprietà nutritive di castagna e melagrana, proposte come ingredienti speciali in piatti tipici della tradizione veronese. Sono questi i protagonisti dell’iniziativa “Il Ristorante tipico… in Autunno”, appuntamento stagionale promosso dal Comune di Verona in collaborazione con venti ristoranti della città inseriti nell’elenco “Ristorante tipico”, che si svolgerà da fino al prossimo 13 novembre.

L’iniziativa, che rientra negli appuntamenti stagionali avviati nella primavera 2018, ha come obiettivo la promozione e la valorizzazione dei prodotti tipici locali, incentivando l’impiego di materie prime del territorio nella preparazione dei piatti. Il tutto per far scoprire i sapori della tradizione scaligera e promuovere dei prodotti tipici di ogni stagione.

Nei ristoranti che aderiscono all’iniziativa, come stabilito dal “Regolamento comunale per la valorizzazione dell’enogastronomia veronese”, i piatti tradizionali rappresentano il 50% dell’offerta gastronomica, e devono essere preparati utilizzando il 50% di prodotti tipici della Provincia di Verona o della Regione Veneto, garantendo inoltre qualità del servizio e professionalità del personale.

Il progetto è stato presentato nel mercato coperto di Campagna Amica, in via Macello, dall’assessore alle Attività produttive e Commercio Italo Sandrini. Sono intervenuti Franca Castellani vice presidente di Coldiretti Verona, Alessandro Torluccio direttore generale di Confesercenti. Ancora, per Confcommercio Davide Veneri e Sandra Hreiz, per l’Associazione Italiana Sommelier Antimo Perretta e la dietista dell’ULSS 9 Tatiana Trandev.

È un appuntamento – ha spiegato Sandrini – che ad ogni cambio stagione si ripropone con un ricco assortimento di particolarità alimentari, tutte provenienti dall’ampia produzione nostrana. Iniziative come queste puntano proprio a valorizzare i prodotti tipici del territorio, per farli conoscere ed apprezzare da un pubblico sempre più vasto, anche attraverso l’innovazione culinaria. Il periodo non è facile, siccità e rincari energia condizionano fortemente la produzione e i costi ad essa collegati. L’Amministrazione comunale è impegnata a supportare per quanto è possibile tutte le iniziative che possono aiutare le categorie economiche”.

Roberto Bolis

“Aqua” alla GAM di Verona

Gli spazi dedicati al Contemporaneo si aprono a nuovi allestimenti, con un percorso emozionale dedicato al tema dell’acqua. Le opere di sette artisti in dialogo fra loro in una sorta di viaggio surreale nella natura, per avvicinare, capire e apprezzare una delle principali linfe della vita, l’Aqua. È l’acqua, fonte di vita e al contempo elemento distruttivo e caotico, la protagonista della nuova esposizione contemporanea allestita alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti nello spazio ‘Contemporaneo Non-Stop. Il respiro della natura/AQUA’ a cura di Patrizia Nuzzo. In mostra le opere degli artisti del comparto del contemporaneo della GAM – Stefano Cagol, Daniele Girardi, Patrizia Maimouna Guerresi, Maria Teresa Padovani, Jaume Plensa – insieme a quelle di due autori rappresentati da Galleria dello Scudo e da ArteRicambi, rispettivamente Giovanni Frangi e Fabrizio Gazzarri.

L’esposizione sarà visibile al pubblico fino ad ottobre 2023.

“Questa mostra – spiega Battaggia presidente della Commissione Cultura – sviluppa il primo dei quattro elementi, acqua terra, fuoco ed aria, programmati nel format ‘Contemporaneo non-stop’, inaugurato da Patrizia Nuzzo, alla GAM, nel 2020. Ad ogni appuntamento sono valorizzate, con le opere in dotazione alla GAM, altre opere rese disponibili da due gallerie del territorio. Un riconoscimento pieno dell’importanza che i soggetti privati hanno assunto nel nostro territorio grazie a tradizioni di grandissima professionalità. Grazie a queste sinergie tra pubblico e privato la nostra città, seppure in un momento storico di gravi difficoltà, specialmente per le finanze pubbliche, è in grado di affrontare con pieno successo le programmazioni artistiche proposte”.

“I progetti dedicati al contemporaneo dai Musei Civici e dalla GAM, come Aqua in questa occasione – evidenzia la direttrice Rossi – intendono contribuire attivamente alla riflessione sui temi dell’ecologia e del rapporto tra uomo e natura, complicato negli ultimi decenni dagli effetti del cambiamento climatico, sempre più gravosi sulla vita del pianeta e delle persone”.

“L’edizione del 2022 del progetto è dedicata all’elemento acqua, nella sua accezione latina AQUA, intesa sia come luogo di vita, sorgiva e purificante, sia come elemento distruttivo e caotico – spiega la curatrice Nuzzo –. Un percorso nelle ‘forme naturali’ dell’arte che si specchiano e si confondono in quelle del mondo per cogliere il ‘respiro’ dell’antica e sconfinata natura, metafora della creazione, che si traduce nella grande enigmaticità dell’arte”.

La mostra è visibile da martedì a domenica, dalle ore 11 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30).

Roberto Bolis

Week-end di Ognissanti a Verona

Appuntamento con l’arte nel ponte di Ognissanti. Aperture straordinarie e nuove esposizioni per soddisfare la voglia di cultura, storia e bellezza di residenti e turisti di passaggio per il ponte.

In via straordinaria lunedì 31 ottobre, sarà possibile visitare Casa di Giulietta e Anfiteatro Arena, dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30), e Museo di Castelvecchio, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.15). Chiuse le altre sedi museali.

Sabato 29 e domenica 30 ottobre e martedì 1° novembre, tutti i musei saranno aperti. Ampia l’offerta espositiva in programmazione.

Principali esposizioni

Castelvecchio. Nel giardino del museo l’esposizione al pubblico di una delle tre opere realizzate dall’artista Giorgio Andreotta Calò nell’ambito del progetto “Remoto”. Il progetto si origina da una campagna geognostica volta a rintracciare, tramite carotaggi estratti nel territorio, diverse sequenze di strati rocciosi.

Nel caso del Museo di Castelvecchio, una linea di sequenza stratigrafica è sezionata a metà nella sua lunghezza e disposta a terra rispettando l’originaria collocazione nel sottosuolo, riconfigurando la verticalità geologica nella dimensione orizzontale del procedere umano.

Galleria d’Arte Moderna Achille Forti

Negli spazi della Galleria riservati all’approfondimento dei linguaggi contemporanei è visibile la nuova esposizione ‘Contemporaneo NON-STOP. Il respiro della natura AQUA’. In esposizione le opere degli artisti del comparto del contemporaneo della GAM – Stefano Cagol, Daniele Girardi, Patrizia Maimouna Guerresi, Maria Teresa Padovani, Jaume Plensa – insieme a quelle di due autori rappresentati, in questa edizione, dalla Galleria dello Scudo e da ArteRicambi, rispettivamente Giovanni Frangi e Fabrizio Gazzarri.

Nella Cappella dei Notai l’artista Giulio Malinverni, vincitore del Premio Level 0 di ArtVerona del 2021, espone l’opera inedita Alba, che si presenta al pubblico come un’ideale continuazione della pala d’altare raffigurante la Madonna con Bambino in gloria e i Santi Zeno e Daniele, attribuita a Loredano Ruggero (1535 ca. – 1609/1610).

Sempre alla GAM, con il progetto espositivo ‘Passioni e visioni’ è dedicato uno speciale percorso sulla storia della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Il titolo introduce due elementi chiave della nascita della GAM. La passione per l’arte e la visione quali caratteristiche della lungimiranza di quattro personaggi che sono stati fondamentali per la formazione e lo sviluppo delle collezioni: Ugo Zannoni, Achille Forti, Licisco Magagnato, Giorgio Cortenova.

Museo di Storia Naturale. Fino al 10 novembre è possibile ammirare l’importante installazione dell’artista Luca Petti ‘Processi di domesticazione espansa’. L’opera presenta i risultati della ricerca condotta dall’artista nella collezione botanica del Museo di Storia Naturale di Verona e del periodo di residenza, affiancato dalle studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Verona, presso Villa Verità Fraccaroli a San Pietro di Lavagno, Verona.

Ancora, nella sala di Bolca, l’artista Pia Gazzola espone le opere del progetto ‘Pagine Fossili’. Il linguaggio della natura è l’elemento chiave dell’artista che, attraverso differenti tecniche, spazia dalla fotografia, alla scultura, al disegno, raccontando l’ambiente che ci circonda.

Museo Archeologico. Nella sala dedicata alle mostre temporanee nuovo percorso espositivo sull’importanza degli animali nella storia e nell’arte. Esposti 130 oggetti di piccole dimensioni. In mostra per la prima volta, oltre alle raffigurazioni in metallo conservate al MATR, alcuni importanti ritrovamenti provenienti dalla Domus romana scoperta durante gli scavi in via Oberdan. Informazioni sul sito del MATR.

Per i più piccoli. Domenica 30 ottobre al Museo di Castelvecchio, alle 15 e alle 16.15, è proposta l’iniziativa ‘Castello con delitto – Aspettando Halloween’. Un pomeriggio di divertimento per bambini e ragazzi dai 6 agli 11 anni, con iniziative sul tema del ‘Principe Cangrande’. Tutte le informazioni sul sito del Museo di Castelvvecchio.

Tutte le informazioni sul sito dei musei.

Roberto Bolis

Al Camploy la nuova stagione degli amatoriali

Sei mesi di teatro amatoriale. Prende il via il 29 ottobre la nuova stagione ‘Verona passione teatro’ organizzata dal Comune di Verona con le compagnie amatoriali del territorio. Al Camploy, fino a fine aprile, il sipario si alza per 19 spettacoli, in orario sia pomeridiano che serale. Un ricco programma all’insegna del divertimento e della comicità.Il teatro amatoriale veronese è una significativa proposta che caratterizza l’offerta culturale cittadina – afferma l’assessora alla Cultura Marta Ugolini- . Lo anima infatti una grande passione e la volontà di offrire al pubblico spettacoli di alta qualità. Ringrazio gli uffici dello Spettacolo che rendono possibile una rassegna così vasta, sia per numero di rappresentazioni che varietà di generi proposti”.Fa da apripista la Compagnia Gino Franzi (29-30 ottobre) con la commedia musicale Cuore matto – Cronaca semiseria dietro le quinte, un viaggio dietro le quinte di una piccola compagnia di provincia che deve affrontare una grande impresa. Le donne e le loro mille sfaccettature sono al centro della commedia Andrà tutto bene messa in scena da La Tiraca (12-13 novembre). L’Odissea infinita è il titolo proposto da TrixTragos, un viaggio lungo 3000 anni che segue la rotta dello spingersi oltre il limite mediante la forza e il coraggio (19-20 novembre). Chiude il mese di novembre La Pocostabile, con Tutti in campagna! (26-27 novembre), commedia che racconta i rapporti tra alcuni personaggi della Venezia post-unitaria durante una gita fuori porta. L’unico appuntamento di dicembre è quello con GTV Niù (10-11 dicembre), che porta in scena In Panne, una commedia il cui umorismo si lega a grandi temi quali giustizia, coscienza, destino e individualità.A gennaio vanno in scena 3 spettacoli: Gianburrasca, a cura di Zeropuntoit (14-15 gennaio); La Dieta, messa in scena da Artefatto Teatro (21-22 gennaio), una commedia ambientata in una palestra molto esclusiva e particolare, che vedrà parte dei sui clienti ribellarsi ad alcune angherie; e infine la compagnia GAD Renato Simoni APS in Sogni sull’Adese… e dintorni (28-29 gennaio), un viaggio con la fantasia lungo il fiume della nostra città.4 sono gli spettacoli in programma a febbraio: si inizia con La nonna, messa in scena dal Teatro Armathan (4-5 febbraio), una delle commedie più conosciute del teatro argentino; segue il giallo 8 donne e un mistero proposto dal G.T. Einaudi – Gallilei (11-12 febbraio); Duparùn la rivisitazione proposta da Estravagario Teatro del testo “Il servitore di due padroni” di Goldoni; e per finire la Compagnia Giorgio Totola (25-26 febbraio)porta sul palco I pettegolezzi delle donne, altra brillante commedia dell’autore veneziano.Altrettanto ricco di appuntamenti è il mese di marzo. Si inizia con l’originale commedia Prima della prima. Il mondo fuori squadra della Compagnia dell’Arca (4-5 marzo), che vede un improbabile gruppo di attori cercare di mettere in scena l’Amleto di Shakespeare. Seguono La Maschera con Il cornuto immaginario (11-12 marzo), commedia che ci trasporta nella Francia di Luigi XIV e la compagnia ACT Tabula Rasa con un altro classico goldoniano: La Locandiera (18-19 marzo). Chiude il mese lo spettacolo Chi è di scena: il nostro 8 ½ de La Bugia APS, che racconta che cosa accade ad un gruppo di attori quando viene negato loro di andare in scena a commedia pronta.Chiudono la rassegna: Il matrimonio era ieri di Micromega, che ci mostra cosa succede se lo sposo salta il giorno delle proprie nozze (1-2 aprile); l’unico musical della rassegna è Bacialo Kate – Una Bisbetica in Scena del CMT Musical Theatre Company, dove finzione e realtà sono molto difficili da distinguere (15-16 aprile); e Delitto sul Nilo, il classico di Agatha Christie portato in scena dalla compagnia Verbavolant (22-23 aprile).Il calendario è stato presentato oggi in municipio. In rappresentanza delle compagnie amatoriali veronesi erano presenti Fabrizio Piccinato di ArteFatto Teatro e Marco Cantieri di Teatro Armathan.Ringrazio il Comune per la preziosa collaborazione, l’auspicio è che si possa lavorare tutti insieme per far crescere questa rassegna, tra le più importanti nel panorama nazionale” ha detto Piccinato.Ci contraddistingue la volontà di fare ricerca e sperimentare – ha aggiunto Cantieri-. Crediamo fortemente nella qualità della rassegna e lavoriamo per migliorarla sempre di più”.Il programma completo e tutte le informazioni sono disponibili sul sito del Comune.Mail teatrocamploy@comune.verona.it, tel. 045 800 95 49, orari spettacoli, sabato ore 21 e domenica ore 16.30.Roberto Bolis

“Entrando nella Storia. L’età del Ferro nel Veronese”. Inaugurazione delle nuove sale espositive

Il nuovo Museo Archeologico Nazionale di Verona, accolto nell’ex Carcere Asburgico di San Tomaso, dal prossimo 26 ottobre si arricchisce di una nuova, ampia sezione interamente riservata all’Età del Ferro.

Andrà ad aggiungersi a quella dedicata alla Preistoria e Protostoria, “Agli albori della creatività umana”, con la quale il museo era stato inaugurato lo scorso 17 febbraio. In quell’occasione, alla presenza del Direttore Generale del Ministero della Cultura, Massimo Osanna, era stata annunciata una tabella di marcia che prevedeva per questo autunno l’apertura della successiva sezione, impegno che è stato puntualmente mantenuto.

La nuova sezione, curata sotto il profilo scientifico da Giovanna Falezza, direttrice del Museo, e da Luciano Salzani, già funzionario della Soprintendenza veronese, è stata allestita da Chiara Matteazzi, in continuità con il precedente allestimento museale.

Il criterio è quello cronologico, con una serie di focus su oggetti e rinvenimenti di particolare interesse. Ad essere documentata è la storia del territorio veronese,  luogo di incontri e contatti che qui si intrecciarono tra Veneti, Etruschi e Reti.

L’Età del Ferro si sviluppò nel corso del primo millennio a.C., volgendo al termine con le prime manifestazioni dell’arrivo dei Romani, all’incirca nel II secolo a.C.

“Già a partire dal IX secolo a.C., nel Veronese, sia in pianura che in collina, sorgono numerosi abitati, anche di rilevanti dimensioni:  ad esempio il centro veneto di località Coazze di Gazzo Veronese, che si estendeva su una superficie di oltre 60 ettari, con ampie aree di insediamenti abitativi accanto ad aree artigianali. Oltre, naturalmente, alle estese necropoli, dalle quali provengono oggetti particolari, venuti da lontano e con lavorazioni raffinatissime, a testimoniare la ricchezza dei contatti di cui il nostro territorio è teatro in questo periodo ”. Ad anticiparlo è la direttrice Giovanna Falezza.

Sono soprattutto i ricchissimi materiali rinvenuti negli scavi delle necropoli ad fornire i contenuti della nuova sezione. Sepolture di uomini e donne ma anche di cavalli: i cavalli veneti, citati da fonti latine e greche per la loro agile bellezza. Nel percorso museale, uno dei due “Cavalli delle Franchine”, necropoli in territorio di Oppeano. Un maschio, morto a 17-18 anni, 135 cm al garrese, sepolto in una piccola fossa coricato sul fianco destro, con le gambe ripiegate.

Sicuramente emoziona la tomba del “Principe bambino”, una delle 187 della necropoli celtica di Lazisetta a Santa Maria di Zevio, unica per la ricchezza del corredo funebre. È la sepoltura di un bambino di 5-7 anni, le cui ceneri vennero deposte assieme ad un sontuoso carro da parata (di cui restano gli elementi metallici quali mozzi delle ruote, timone, un cerchione di ruota, due morsi dei cavalli che lo trainavano) e ad un ampio corredo tipico solitamente dei guerrieri adulti (spada, lancia, giavellotto e scudo), oltre a vasellame ceramico e bronzeo, monete, attrezzi agricoli e strumenti per il banchetto (spiedi, coltelli, alari e un graffione di ferro). All’interno di alcuni vasi erano residui di ossa di maiale, resti del banchetto funebre.

L’attento studio del contesto ha permesso agli archeologi di ricostruire il rituale con cui questo giovane “principe” fu sepolto: dopo essere stato cremato insieme ad alcune offerte, le sue ceneri furono raccolte in un contenitore in materiale organico (stoffa o cuoio) e deposte nella fossa assieme al resto del corredo; al di sopra fu collocato il carro, capovolto e parzialmente smontato; infine, dopo un parziale interramento, fu acceso un secondo grande fuoco rituale. Alla fine la tomba fu probabilmente coperta da un tumulo che segnalava l’elevato stato sociale del defunto.

Non meno curiosa una tomba (VII sec. a.C.), rinvenuta in una delle tre necropoli di Oppeano.  Appartenne ad una bambina di pochi anni. All’interno dell’urna, al di sopra delle ossa combuste, oltre ad alcuni elementi di corredo sono stati deposti alcuni elementi molto particolari: delle conchiglie, di cui una forata, legate forse alla sfera del gioco; un astragalo, probabilmente un amuleto; infine un uovo di cigno, uccello acquatico ritenuto sacro. Proprio quest’ultimo assume un significato rituale molto importante, interpretabile come simbolo di rinascita e rigenerazione.

 “Con l’allestimento delle sale dell’Età del Ferro abbiamo voluto anche inserire due esperienze immersive e alcune postazioni multimediali, destinate ad arricchire la narrazione dei reperti presentati nel percorso museale” – aggiunge Chiara Matteazzi. “L’uso delle tecnologie in campo museale consente infatti di migliorare con nuovi linguaggi la comprensione di tematiche complesse legate ai reperti esposti, utilizzando tecniche di storytelling per stimolare la curiosità del visitatore e amplificare il coinvolgimento cognitivo ed emozionale.  L’obiettivo è quello di trasferire al visitatore, in maniera adeguata, non solo informazioni ma anche emozioni, rendendolo partecipe e coinvolgendolo nella narrazione”.

“I lavori sono proseguiti senza soluzione di continuità da febbraio e con ottimi risultati”, conclude il dirigente della Direzione regionale Musei Veneto, dottor Daniele Ferrara. “Terminato l’intero terzo piano del museo,  contiamo ora di avviare molto presto il cantiere per la sezione romana, che i veronesi (e non solo) attendono da molti anni”.

S.E.

Giornata del Contemporaneo: l’opera dell’artista Calò a Palazzo Forti

Arte, scienza, natura ed emergenza dell’ecosistema. In occasione della Giornata del Contemporaneo, il cambiamento climatico prende forma attraverso le visionarie creazioni di denuncia degli artisti impegnati a costruire una nuova consapevolezza umana.

Alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, protagonista sarà l’artista Giorgio Andreotta Calò, autore dell’immagine guida della grande manifestazione nazionale promossa da AMACI (associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), nonché del progetto Remoto, ideato per i Musei civici veronesi e vincitore di PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

L’appuntamento è per sabato 8 ottobre, con la presentazione al pubblico della prima parte del progetto realizzato in esclusiva per i Musei Civici di Verona dall’artista.

Programma Giornata del Contemporaneo. Solo per sabato 8 ottobre il lavoro di Calò realizzato per la GAM sarà visibile a Palazzo Forti, con ingresso gratuito dalle ore 12 alle 18.30, sotto il portico del Famedio, in stretto dialogo con la verticalità dell’opera di Sol LeWitt, in ragione di un’affinità concettuale che accomuna entrambi gli artisti.

Dalle ore 11 alle 19 ingresso gratuito anche alla Galleria d’Arte Moderna, dove sarà visibile il video informativo dell’opera Remoto e dalle ore 16 alle 17 un’operatrice didattica sarà a disposizione per accogliere i visitatori e presentare la Galleria e la collezione.

Sempre alla GAM, alle ore 11.30, presentazione alla stampa della Giornata del Contemporaneo e del progetto Remoto, a cui seguirà la visita a Palazzo Forti per la visione dell’opera .

Progetto Remoto. Strutturato per la GAM, per il giardino scarpiano del Museo di Castelvecchio e per il Museo di Storia Naturale, il progetto di Calò è concepito in stretta relazione con il contesto culturale e naturale del territorio.

Remoto si origina infatti da una campagna geognostica volta a rintracciare tramite carotaggio – operazione di estrazione di campioni di sottosuolo, dette carote – una sequenza di strati rocciosi e, da questi, i cambiamenti registrati nel tempo dall’area di prelievo.

I materiali raccolti divengono così la spina dorsale di un’operazione destinata a dare testimonianza del processo evolutivo del territorio, di cui ogni istituzione museale civica può, in un programma a lungo termine, darne una sfumatura specifica legata alla propria identità culturale.

Esposizione alla GAM. Il carotaggio, una sequenza lineare di 6 metri, è mostrato nella sua integrità di manufatto originale, come linea di pietra che registra una porzione di tempo e come esempio di linguaggio plastico. Per la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, infatti, l’artista ha declinato il progetto nella forma di un intervento lineare da collocare a pavimento.

Il progetto è promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, a cura di Elena Forin e prodotto da Studio Giorgio Andreotta Calò, con la collaborazione dei Musei Civici.

GIORGIO ANDREOTTA CALÒ

Nato a Venezia nel 1979, vive e lavora tra l’Italia e l’Olanda.

Ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e alla Kunsthochschule di Berlino, diplomandosi nel 2005 con una tesi su Gordon Matta-Clark. Tra il 2001 e il 2007 è stato assistente di Ilya ed Emilia Kabakov. Nel 2008 si è trasferito in Olanda dove è stato artista in residenza alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam (2009-2011). Nel 2011 il lavoro di Calò è stato presentato alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia diretta da Bice Curiger. Nel 2012 ha vinto il Premio Italia per l’arte contemporanea promosso dal Museo MAXXI di Roma con l’opera Prima che sia notte. Tra il 2012 e il 2013 è stato artista in residenza presso il Centre National d’Art Contemporain di Villa Arson (Nizza, Francia). Nel 2014 vince il Premio New York, promosso dal Ministero per gli Affari Esteri Italiano. Nel 2017 Calò è uno dei tre artisti invitati a rappresentare l’Italia nel Padiglione curato da Cecilia Alemani nell’ambito della 57. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia. Nel 2017, con il progetto Anastasis, vince la seconda edizione del bando Italian Council promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, per la realizzazione di un’installazione monumentale presentata nel 2018 presso l’Oude Kerk di Amsterdam. Nel 2019 gli viene dedicata una mostra personale presso Pirelli HangarBicocca a cura di Roberta Tenconi.

Roberto Bolis

Al Giardino Giusti “Musica. Tra sogno e realtà. La terza dimensione”

Cinque appuntamenti musicali con l’obiettivo di favorire l’incontro tra musica, natura e persone attraverso il carattere universale del repertorio classico. È l’obiettivo della quinta edizione del festival Herbst Musicaux dal titolo ‘Musica. Tra sogno e realtà. La terza dimensione’ in programma il 3, 10, 17, 24 settembre e 1 ottobre alle ore 18 al Giardino Giusti di Verona.

Un duo, un recital monografico, un’attrice e diversi musicisti intratterranno il pubblico con un ricco programma musicale per evadere dalla quotidianità. Si parte il 3 settembre con la musica di Stravinksy e Rachmaninoff, si prosegue sabato 10 con i capolavori di Franz Schubert e le poesie di Hermann Hesse sabato, quindi Beethoven, Poulénc e Brahms il 17 settembre. L’appuntamento di sabato 24 prevede un omaggio alla compositrice estone Ester Mägi. Per promuovere una sempre maggiore inclusione di artiste femminili, il festival lascio spazio ogni anno ad opere di compositrici, contemporanee e non, facendone conoscere e mettendone i risalto i talenti. A chiusura del programma, sabato 1 ottobre, un recital monografico e l’interpretazione di alcuni brani di Saint-Saëns, Haendel, Schumann e Beethoven.

Il festival è organizzato dall’associazione Cultura in Musica Limes con il patrocinio del Comune di Verona. Tutte le informazioni sul programma e gli artisti sul sito del festival https://herbstmusicauxfestival.com/

Roberto Bolis

Una scuola a metodo montessoriano a Verona

È stata inaugurata ieri mattina “Le Coccinelle”, prima scuola dell’infanzia comunale di Verona a Metodo Montessori all’interno della scuola primaria Abramo Massalongo dell’I.C. 18. 

Una scuola di tutti e per tutti, nella quale incoraggiare lo scambio di conoscenze e l’aiuto reciproco, mettendo al centro il bambino e la crescita della sua autonomia individuale superando tutte le barriere linguistiche e sociali. Sono queste le fondamenta sulle quale poggerà il cammino dei bambini, accompagnati da insegnanti certificati nel metodo montessoriano. L’inaugurazione inoltre coincide con una data importante, dal momento che Maria Montessori nacque il 31 agosto 1870. 

Ad oggi sono 40 i bambini iscritti, dai 3 ai 6 anni, un numero che testimonia la voglia di cambiamento dell’utenza, con una risposta forte da parte del territorio. A questo si aggiunge anche la sinergia con la facoltà di Scienze Umane dell’Università di Verona, permettendo agli studenti tirocinanti di conoscere il metodo ideato dall’educatrice, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana. 

All’inaugurazione sono intervenuti l’assessora alle Politiche educative, la consigliera comunale lista Damiano Tommasi Sindaco ideatrice del progetto, il presidente della Prima Circoscrizione, la dirigente scolastica dell’I.C. 18 Veronetta-Porto Francesca Nencioni, la presidente dell’Associazione Montessori Verona Isabella Sciarretta, docenti e genitori. 

“Va ringraziato chi ha pensato questo progetto che, di fatto, rilancia e riqualifica questa scuola – ha detto l’assessora alle Politiche educative -. Offrire il meglio della formazione è il pensiero più importante di questo nostro tempo, attraverso un lavoro che è frutto di studio, sacrifici e impegno di tante persone. Prima di diventare assessore, avevo trattato il tema della segregazione scolastica, che comprendeva anche questa scuola, rilanciata grazie al grande lavoro fatto e puntando sulla qualità della formazione. Un obiettivo della nostra Amministrazione da raggiungere in tutte le scuole, dagli asili nido all’università. Un pensiero infine va all’assessore Stefano Bertacco, che mi ha preceduto e creduto in questo progetto trovando i fondi per sostenere questa scuola”.

“Nella nostra scuola opereranno docenti formati ad un metodo forse oggi ancor più attuale, apprezzato e che mette davanti a tutto il bambino – ha detto la dirigente Nencioni -. Questo è un primo obiettivo raggiunto, perché vorremo che anche la scuola primaria possa ottenere questo riconoscimento”.

Roberto Bolis

Carpenter al Teatro romano di Verona

L’organista Cameron Carpenter arriva a Verona con un evento unico nel suo genere. Sonorità del passato reinterpretate in chiave contemporanea, per offrire al pubblico un’esperienze musicale mai tentata prima.

Riscoprire il fascino di uno strumento antico, spaziando da Bach al ‘900, fino ad arrivare alle più vivaci sonorità dettate dall’improvvisazione. E’ questo il viaggio d’innovazione musicale proposto sabato 27 agosto, alle ore 21 al Teatro Romano, nella tappa unica veronese dall’organista americano Cameron Carpenter.

Riconosciuto all’unanimità dalla stampa internazionale come il “Franz Liszt dell’organo”, Carpenter è uno degli artisti più influenti della propria generazione. Negli ultimi anni ha stravolto la scena musicale, portando sulle scene dei più grandi teatri mondiali una visione decisamente alternativa della musica organistica.

Lo spettacolo sarà proposto in tre momenti musicali diversi. Ad aprire l’interpretazione solista di Carpenter delle variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach. A seguire Rebonds di Yannis Xenakis, eseguito in assolo dal percussionista Christian Benning e La Revòlte des Orgues di Jean Guillou in un’esibizione d’orchestra. Il concerto si concluderà con una sfida di improvvisazioni su temi dati dal pubblico.

I biglietti sono acquistabili sul sito https://www.boxol.it/it/event/cameron-carpenter–la-rvolte-des-orgues-teatro-romano-di-verona/411252. Per informazioni è possibile consultare il sito www.carpenterverona.it o contattare info@carpenterverona.it oppure al punto vendita Box Office Verona.

L’evento è stato presentato questa mattina dall’assessora alla Cultura. Presenti il direttore artistico dello spettacolo Giulio Bonetto, il direttore artistico della società Amici della Musica Romildo Grion, la fondatrice di palazzo Camozzini Business Center Daniela Ballarini, fra gli sponsor dell’iniziativa, e Luca Zanetti della società di comunicazione Studioventisette. In video collegamento Cameron Carpenter.

“Un appuntamento di particolare pregio musicale – ha dichiarato l’assessora –. L’evento del 27 agosto è una delle tre sole date venete del tour italiano della star musicale, che siamo orgogliosi di ospitare. Un viaggio sonoro portato in scena in contesti suggestivi, che punta a dare nuova visibilità ad uno strumento antico come l’organo, che siamo abituati a sentire risuonare nelle chiese. Un imperdibile evento che darà l’opportunità di ascoltare le composizioni di straordinari musicisti del passato e l’eclettica reinterpretazione libera del maestro Carpenter. Il tutto nella splendida cornice del Teatro Romano, all’aperto e in un modo assolutamente contemporaneo”.

“Questo progetto musicale – spiega Bonetto – parte dalla volontà di evolvere una storicità legata ad uno strumento che, da 2000 anni, accompagna con le sue sonorità sia l’ambiente sacro che quello profano. Il nostro obiettivo è di rendere fruibile queste sonorità a tutti, attraverso un nuovo modo di intendere la musica organistica, grazie al talento di questo rivoluzionario artista”.

“Quando suono – ha evidenziato Carpenter – la concentrazione sul mio strumento e lo studio di ogni nota sono così intensi che mi estraneo da ciò che mi sta intorno. L’organo è uno strumento molto emozionante, che coinvolge i sensi delle persone. È questo che voglio trasmettere al pubblico veronese durante il più particolare dei miei concerti in Italia, dato il programma insolito e la cornice unica del Teatro Romano. Sono emozionato per la mia prima esibizione con La Revolte des Orgues e, come artista, sono sempre aperto a sperimentazioni e nuove esperienze”.

Roberto Bolis

Appuntamenti musicali alla mostra “Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese”

Si terrà questo venerdì il primo dei tre appuntamenti musicali in programma nelle sale dell’esposizione di Caroto. L’iniziativa, rivolta ai visitatori della mostra, è un’opportunità per unire il piacere estetico della pittura con quello della musica. Un appuntamento particolare offerto dai Musei civici in collaborazione con la Società Amici della Musica.

Tre venerdì in musica, al via il 22 luglio, con l’esibizione del duo di chitarra Riccardo Cervato e Matteo Murari, con un repertorio di musiche rinascimentali.

Si prosegue il 12 agosto con brani di Georg Philipp Telemann e Wolfgang Amadeus Mozart interpretati da Lucia Campagnari al violino ed Elena Zavarise al flauto.

Terzo e ultimo appuntamento venerdì 26 agosto. Si esibirà il violoncellista Felipe Leon Rojas, con alcune suites di Johann Sebastian Bach.

Tutte le esibizioni avranno inizio alle ore 17.30.

Informazioni sulla sul sito dei Musei civici.

Roberto Bolis