20° Asian Film Festival

Il ventesimo Asian Film Festival si terrà dal 30 marzo al 5 aprile 2023 presso il Cinema Farnese Arthouse, in Piazza Campo De’ Fiori 56 a Roma. Evento speciale fuori concorso mercoledì 12 aprile 2023 presso Multisala Barberini in Piazza Barberini 24/26 a Roma

Il Cineforum Robert Bresson taglia il traguardo della ventesima edizione dell’Asian Film Festival, punto di riferimento e finestra sul miglior cinema d’autore dell’Estremo Oriente, offrendo ancora una volta la miglior selezione del settore, in gran parte in anteprima ed esclusiva italiana.

La prima proiezione, nella giornata del 30 marzo, sarà Little Blue, film in concorso diretto da Yifang Lee. Si tratta di una scelta ardita, in perfetta linea con uno dei focus per l’edizione di quest’anno: l’esplorazione del proprio corpo e della sessualità in un momento di crescita. A precedere e seguire la Cerimonia di apertura, prevista alle ore 21:00, ci saranno il film in concorso Barbarian Invasion, diretto da Tan Chui Mui, già vincitrice in passato di premi ad Asian Film Festival e My Brother, the Android and Me di Junji Sakamoto, stravagante racconto dell’ossessione di Kaoru, ingegnere nato con la percezione di “non esistere”, verso l’androide che sta costruendo.

Grande riconferma di questa edizione saranno le giornate tematiche riservate alla cinematografia di quattro Paesi dell’Estremo Oriente. Si parte il 31 marzo con il Thailand Day: tra i titoli in concorso verranno presentati Blue again di Thapanee Loosuwan, opera delicata sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta, e Six characters di M.L. Pundhevanop Dhewakul, dalla chiara ispirazione pirandelliana. Fuori concorso, invece, è l’ipnotico Faces of Anne di Kondej Jaturanrasamee e Rasiguet Sookkarn.

Il 1° aprile è previsto, invece, il Korean Day. Tra i film in proiezione ci saranno Dream Palace di KA Sungmoon, film di genere incentrato sul superamento del trauma, e una proiezione speciale dedicata al Maestro Kim Ki-duk, Call of God, coproduzione tra Corea del Sud, Kirghizistan, Lettonia ed Estonia.

Segue, nella giornata del 2 aprile, il Japan Day, con il ritorno sul tema dell’esplorazione della sessualità con In her room di Chihiro Ito. Tra i film in concorso, inoltre, Tea friends di Bunji Sotoyama – crudo ritratto di un gruppo di anziani all’interno della società giapponese – e A man di Kei Ishikawa – storia drammatica d’investigazione e vendetta.

Il 4 aprile è la volta del Vietnam Day, dedicato a una cinematografia del tutto particolare che oscilla tra l’eleganza di Jasmine, preciso ritratto di una comunità cittadina a opera di Dang Nhat Minh e i contrasti folgoranti di The brilliant darkness!, film in concorso diretto da Aaron Toronto.

Nella giornata di chiusura, il 5 aprile, è prevista la proiezione di due film evento: a precedere la Cerimonia di Premiazione sarà When the waves are gone di Lav Diaz, mentre subito dopo verrà proiettato Feast, del Maestro Brillante Mendoza.

Una qualificata giuria assegnerà i cinque premi principali tra i diciotto film in concorso, mentre una giuria di studenti dell’UNINT premierà il miglior film della sezione Newcomers, dedicata ai giovani autori.

Significativi gli ospiti di questa ventesima edizione, provenienti da Filippine, Vietnam e Thailandia: nei giorni delle rispettive proiezioni, arriveranno infatti a Roma Daniel Palacio, regista di The Monkey and the turtle, Hilque Dairo, produttore The monkey and the turtle, Vanessa Joico Tuico, produttrice The monkey and the turtle, Cao Thanh Lan & Gregor Siedl, autori delle musiche di Memento Mori e, “special guest”, Soros Sukhum, produttore di Faces of Anne.

Epilogo del festival sarà la giornata evento al Cinema Barberini, in programma il 12 aprile 2023, durante la quale saranno programmati film fuori concorso con tematiche di maggiore entertainment: tra questi, in esclusiva, Fantasy World e Drown di Lim Sang Su.

Asian Film Festival, con la direzione artistica di Antonio Termenini, è una manifestazione realizzata con il contributo di: Ministero della Cultura (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo), Regione Lazio, Roma Lazio Film Commission, FDCP (Film Development Council of the Philippines), Ambasciata della Thailandia in Italia, Amazing Thailand Ente del Turismo thailandese, Ambasciata del Vietnam in Italia, Istituto Culturale Coreano in Italia, JNTO Ente Nazionale del Turismo Giapponese, Istituto Giapponese di Cultura.

Un’iniziativa in collaborazione con: Ministero degli Affari Esteri, Elephant Pictures, UNINT Università degli Studi Internazionali di Roma, Associazione Italia Asean, 25th Shanghai International Film Festival, UICC, Philippine Italian Association, Cinema Farnese Arthouse, Oltre lo specchio Film Festival. L’evento gode del patrocinio di: Comune di Roma, Associazione Italia-Filippine, UICC, UNINT, Federalberghi Roma, Istituto Giapponese di Cultura. Media partner: Long take, Linkinmovies.it, Sentieri Selvaggi, Asianworld.it, Sonatine.

GIOVEDÌ 30 MARZO 2023

15.00 LITTLE BLUE (Yifang LEE, Taiwan, 2022, 97’) C – AE

La giovane Xiao Lan intraprende un viaggio privato e coraggioso alla scoperta del proprio corpo. Sulla spiaggia perde la verginità con un ragazzo; all’inizio pensa di poter conquistare il suo amore, ma presto scopre che lui mostra le sue foto intime agli amici e si rende conto che il loro rapporto non è altro che un gioco. Tenendo sua madre all’oscuro, Xiao Lan inizia a esplorare il proprio corpo in compagnia di estranei, scoprendo i confini tra intimità e piacere.

17.00 InsaneLoop(Mo Huang, Cina, 15’) Cortometraggio

THE WIND WILL SAY (Renai Wei Yongyao, Malesia, 2022, 93’) N – AI

Chen, giornalista di mezza età risposatosi dopo il divorzio, affronta il furto di una valigia, il fidanzato di sua figlia, la nuova storia d’amore della sua exmoglie… e degli oscuri segreti.

19.00 BARBARIAN INVASION (Tan Chui Mui, Malesia Hong Kong, 2021, 106’) C – AI

Un film d’azione, intimo e introspettivo, a tratti filosofico. Riesce a essere tutte queste coste mantenendo, allo stesso tempo, coerenza. Una perfetta rivisitazione del celebre “The Bourne Identity”.

21.00 CERIMONIA DI APERTURA

21.30 MYBROTHER,THEANDROIDANDME (Junji Sakamoto, Giappone, 2022, 94’) C

Kaoru è un ingegnere di robotica all’università, è stravagante e solitario, trascura sia il suo lavoro sia l’insegnamento. Fin da bambino ha vissuto la sua vita avendo la percezione di non esistere, motivo per il quale inizia una quasi totale ossessione nei confronti di un androide che sta costruendo.

VENERDÌ 31 MARZO 2023. THAILAND DAY

15.00 SCALA (Ananta Thitanat, Thailandia, 2022, 65’) FC – AI

Documentario toccante e dall’atmosfera familiare. Guardandolo ci si sente parte dello staff della Scala, l’ultimo dei tre grandi cinema di Bangkok che chiude definitivamente al pubblico.

16.15 BLUE AGAIN (Thapanee Loosuwan, Thailandia, 2022, 191’) C – AE

La regista Thapanee Loosuwan racconta la storia di Ay, una studentessa di moda alle prese con l’attività di famiglia e le difficoltà nel costruire dei rapporti con gli altri.

19.45 SIX CHARACTERS (M.L. Pundhevanop Dhewakul, Thailandia, 2022, 127’) C – AE

Ispirato alla famosa opera di Pirandello, il film si apre con le riprese di un set cinematografico che viene sconvolto dall’arrivo di sei personaggi senza autore che iniziano a raccontare la loro drammatica storia conquistando la centralità della scena.

22.15 FACES OF ANNE (Kongdej Jaturanrasamee, Rasiguet Sookkarn, Thailandia, 2022, 115’) FC – AI

Una ragazza si sveglia all’interno di una misteriosa clinica priva della propria memoria. Sa solo che la sua faccia continua a cambiare per qualche assurdo motivo e che si chiama “Anne”, come la sua vicina di stanza. Nella notte, insieme ad altre pazienti, cercherà di sfuggire alla minaccia di Vertigo, il demone-cervo giunto lì per ucciderle. Il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è si assottiglia, fino a sconvolgere l’esistenza della giovane in ricerca della sua identità

SABATO 1° APRILE 2023

KOREAN DAY

14.00 THE GREAT DISTANCE DELIVERS CRANE (Lhapal Gyal, Cina / Tibet, 2022, 86’) N – AM

Due fratelli e una piccola gru ferita che non può volare, in viaggio verso lo Yunnan. I due bambini scopriranno nuovi paesaggi, storie, emozioni.

15.45 GYEONG-AH’S DAUGHTER (KIM Jung-eun, Corea del Sud, 2022, 117’) C – AE

Gyeong-ah è una badante e vive da sola da quando sua figlia Yeon-su si è trasferita per fare l’insegnante. Un giorno Gyeong-ah riceve uno strano video riguardante sua figlia, che darà inizio al dramma di Yeon-su.

18.00 DREAM PALACE (KA Sungmoon, Corea del Sud, 2022, 112’) C – AE

Hye-jung è una donna che cerca di andare avanti con la sua vita dopo un evento traumatico, ma gli effetti dell’accaduto tornano a presentarsi mentre è costretta ad affrontare nuove difficoltà.

20.15 CALL OF GOD (Kim Ki-duk, Estonia, Kirghizistan, Lettonia, Corea del Sud, 2022, 81’) FC

Una ragazza incontra uno scrittore e tra loro nasce un’attrazione reciproca. Lui nasconde un passato di relazioni burrascose, che lei gli chiede di interrompere ad ogni costo. L’amore tra i due diviene nel tempo ossessione e desiderio di reciproca sopraffazione. Ma forse si tratta solo di un sogno premonitore, guidato da una voce misteriosa e onnisciente.

22.15 THE ANCHOR (JEONG Ji-yeon, Corea del Sud, 2022, 111’) C – AE

Se-ra, promettente conduttrice di un notiziario, riceve una strana telefonata: una giovane donna le chiede di indagare sulla sua futura morte. Ma il caso si rivelerà più complicato del previsto.

DOMENICA 2 APRILE 2023

JAPAN DAY

15.00 LEAVE IN SUMMER (Aya Igashi, Giappone, 2022, 75’) N

Ripercorrendo gli ultimi giorni della moglie, Shuntaro in compagnia di Nana affronteranno un percorso alla scoperta di loro stessi, un viaggio impregnato di un realismo magico che li circonda.

16.30 TEA FRIENDS (Bunji Sotoyama, Giappone, 2022, 134’) C

Il film di Bunji Sotoyama racconta in modo autentico e crudo la realtà che coinvolge gli anziani all’interno della società giapponese.

19.00 IN HER ROOM (Chihiro Ito, Giappone, 2023, 136’) C

Il dentista Susume si innamora della bizzarra Miyako. È un amore vero o si tratta di un’inspiegabile follia?

21.30 Mirai (Erika Nakayama, Giappone, 15′) Cortometraggio

A MAN (Kei Ishikawa, Giappone, 2022, 121’) C

Akira lavora come avvocato. Un giorno, incontra la sua ex cliente Rie, che chiede ad Akira di eseguire un controllo dei precedenti personali del suo defunto marito Daisuke. Una storia drammatica con un colpo di scena che arriva al cuore dello spettatore.

LUNEDÌ 3 APRILE 2023

17.00 A Firetracker story (Zhizi Hao, Cina, 20′) Cortometraggio

MELODY–GO–ROUND (Kuo-An Lai, Taiwan, 2022, 101’) C – AI

Melody cresce con due genitori che hanno smesso di amarsi, influenzata dalle azioni e dalle scelte prese dagli stessi. Il tema viene introdotto con un velo di surrealismo: per sfuggire a una realtà che la soffoca, Melody scopre un parco divertimenti abbandonato in cui crea un mondo tutto suo, il Regno della Luna, anch’esso abitato da una serie di altri giovani della sua età, in un’ambientazione alla Peter Pan.

19.15 HONG KONG FAMILY (Eric Tsang, Hong Kong, 2022, 112’) C – AE

Una famiglia viene distrutta dopo una turbolenta cena del solstizio d’inverno. Otto anni dopo, una cugina che vive all’estero torna a Hong Kong nella speranza di porre fine alla lunga faida sorta durante un’altra festa tradizionale importante.

21.15 THE MONKEY AND THE TURTLE (Daniel R. Palacio, Filippine, 2022, 111’) C – AM

Una competizione politica che è come una parabola, un terreno di confronto in cui non sempre chi ha i migliori ideali riesce ad ottenere ciò che merita.

MARTEDÌ 4 APRILE 2023. VIETNAM DAY

15.00 GLORIOUS ASHES (Bui Thac Chuyên, Vietnam, 2022, 116’) C – AI

Ambientato nel povero villaggio costiero di Thom Rom, nel delta del Mekong, il film segue le vite di tre donne le cui storie amorose sono insolite e uniche per loro natura. Il film è narrato dal punto di vista di Hau (Juliet Bao Ngoc Doling), mentre sperimenta la vita con suo marito (Le Cong Hoang), che però ha occhi solo per un’altra donna.

17.15 MEMENTO MORI: EARTH (Marcus Manh Cuong Vu, Vietnam, 2022, 84’) N – AE

Un viaggio struggente attraverso l’ormai quotidianità di una famiglia vietnamita che ci ricorda le vere cose importanti della vita.

19.15 JASMINE (Dang Nhat Minh, Vietnam, 2022, 88’) C – AE

L’altruismo e la condivisione sono gli inebrianti aromi della più antica cerimonia del tè: la Vita.

21.15 THE BRILLIANT DARKNESS (Aaron Toronto, Vietnam, 2022, 103’) C – AE

La famiglia si riunisce per i funerali del nonno, ma si scopre che suo figlio ha sprecato tutti i soldi in gioco d’azzardo e che si è indebitato con la mafia. Il debito contratto dovrà essere saldato entro l’alba.

MERCOLEDÌ 5 APRILE 2023

14.30 I DON’T REMEMBER THAT I DREAMED (Miaochun Zhang, Cina, 2022, 107’) N – AE

Passato e presente, storia e contemporaneità, individuo e collettività: queste le dicotomie che si intrecciano nel docu-film della regista cinese Miaochun Zhang. Un microcosmo che ha l’obiettivo di riflettere il macrocosmo, indagando la dimensione interiore di chi ha il coraggio di buttarsi in ciò che sogna, ben più al di là dei limiti consentiti dal controllo da parte delle istituzioni.

16.45 WHEN THE WAVES ARE GONE (Lav Diaz, Filippine, 2022, 187’) FC

Un tenente filippino è alle prese con un grande disagio morale derivato dalla guerra contro la droga che ha intrapreso il suo paese.

20.00 CERIMONIA DI PREMIAZIONE

20.30 FEAST (Brillante Mendoza, Filippine / Hong Kong, 2022, 104’) FC – AI

Quando la morte imporrà la sua presenza sulle vite, solo la Verità sarà il farmaco per condurre un’esistenza libera della prigione delle emozioni.

22.30 HAS MAN A FUTURE (Guodong Zhang, Cina, 2022, 94’) N – AM

Dohla Gyal investe la piccola Yangchen, che rimane paralizzata. Da quel giorno i familiari di Yangchen lo odiano, mentre lui non sa come farsi perdonare e sprofonda nell’alcolismo.

Sito web ufficiale: asianfilmfestival.info

Elisabetta Castiglioni

‘Cinema per tutti’ a Ferrara

La nascita di un figlio cambia la vita, e certamente le abitudini. Tra le rinunce che spesso comporta per i genitori c’è anche il cinema. Di fatto un’auto-esclusione sociale generata dal timore di sentirsi indesiderati in presenza dei piccoli. Da adesso però il sogno proibito diventa realtà. Il cinema San Benedetto apre infatti le porte a mamme e papà che vogliano godersi un film in compagnia anche dei propri piccolissimi.

A partire dal 25 febbraio 2023, il sabato pomeriggio con cadenza bisettimanale, la sala di via don Tazzoli sarà attrezzata per accogliere al meglio durante le proiezioni le famiglie che vogliano farsi accompagnare persino dai minori di 18… mesi.

Spiega il senso dell’iniziativa il parroco di san Benedetto don Damiano Abram: “Ci auguriamo che questo progetto possa rappresentare per tante mamme e papà giovani un momento di incontro, di dialogo, di condivisione dell’esperienza genitoriale, nella speranza che qui trovino luogo di accoglienza bello e semplice, dove regalarsi del tempo per stare insieme, e sentire come l’essere famiglia sia una benedizione per tutti. Anche un momento di svago, necessario per rifiatare, può diventare una felice occasione di crescita”.

Col patrocinio del Comune di Ferrara e la collaborazione del SAV (Servizio Accoglienza alla Vita) che ha messo a disposizione tutto il necessario per rendere accogliente la permanenza nasce il progetto ‘Cinema per tutti’ che consentirà in primo luogo ai neo-genitori di non privarsi del piacere del grande schermo. Nella sala, ampia e capiente, senza gradoni, sarà consentito tenere vicino a sé la culla con il bambino occupando un posto in più, o parcheggiare i passeggini in un’area apposita. In caso di bisogno sarà possibile cambiare i piccoli continuando a guardare i film grazie alla presenza di un fasciatoio, mentre al bar sarà in funzione uno scalda biberon.

Per i già inclini a sgambettare sarà organizzato un angolo morbido con un tappetone, un box e qualche passatempo. Tutte le zone di attenzione saranno illuminate da alcune lanterne con luce tenue, mentre il volume del film sarà appositamente tenuto ad un livello un po’ più basso.

Le poltroncine saranno utilizzabili naturalmente pure per allattare, e non ci si dovrà sentire in imbarazzo se i pupi “disturbassero” con la propria voce: la visione sarà aperta comunque a chiunque, ma gli spettatori saranno avvisati del “rischio” al momento dell’accesso in sala.

Alessandra Cescati Mazzanti è presidente del Servizio di Accoglienza alla Vita (SAV) che si è preoccupato dell’allestimento del cinema con le dotazioni del caso: “ringrazio la parrocchia di S. Benedetto Abate per averci coinvolti nella realizzazione di questo progetto che rientra a pieno titolo nei nostri fini statutari, ossia rispecchia il nostro impegno a sostenere e promuovere la “dignità di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale… nell’ambito naturale di una famiglia”: l’opportunità di condividere momenti di vita sociale insieme anche con i più piccoli ne è parte pregnante”

“Cinema per tutti” nasce col sostegno del Comune di Ferrara: “un progetto meritevole che nasce dalla collaborazione di realtà diverse del territorio per dare ai giovani genitori l’opportunità di vivere esperienze significative da punto di vista delle relazioni. Il progetto “Cinema per tutti” crea infatti uno spazio accogliente in cui le famiglie possono trovare un momento di svago, stare insieme e creare relazioni con altri genitori sviluppando così la loro rete sociale con risvolti positivi per il benessere loro e dei loro figli” spiega l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione e Famiglie Dorota Kusiak.

Si comincia dunque sabato 25 febbraio alle ore 16.30 con la commedia con Antonio Albanese ‘Grazie Ragazzi’ e quindi in seguito una serie di appuntamenti con cadenza bisettimanale.

Per informazioni: ticket@cinemasanbenedetto.it

Alessandro Zangara

“Prima facie”, prima romana

Debutto sul palcoscenico del West End Londinese per Jodie Comer, la star vincitrice di un Emmy e di un Bafta per “Killing Eve” e “The Last Duel”, ora unica protagonista di “Prima Facie“, acclamatissima e pluripremiata pièce teatrale dell’australiana Suzie Miller, una storia che ci porta nel cuore di dove l’emozione e l’esperienza si scontrano con le regole del gioco. 

Diretta da Justin Martin all’Harold Pinter Theatre di Londra, l’opera – ripresa teatrale dal vivo dello spettacolo andato in scena lo scorso luglio – è diventata un film di alto valore educativo e morale e arriverà per la prima volta a Roma, per tre giorni sul grande schermo del Cinema Farnese Arthouse (Piazza Campo de’ Fiori 56 – Roma), il 24, 25 e 26 novembre.

Tessa è una giovane e brillante avvocatessa proveniente dalla classe operaia, che si è fatta strada nella vita e nel lavoro per meriti acquisiti sul campo e che ora si trova di fronte a un evento inaspettato che la costringe a muoversi in un territorio in cui il potere patriarcale della legge, l’onere della prova e la morale divergono.

La prima visione del film, in programma venerdì 25 novembre, è stata concepita  in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, dati i contenuti trattati nella vicenda.

L’opera, prodotta da Empire Street Production e distribuita da National Theatre Live, sarà proiettata in lingua originale inglese con sottotitoli in inglese. 

L’iniziativa segna anche il ritorno al Cinema Farnese ArtHouse, dopo circa 7 anni di assenza, dei titoli della NTL che verranno programmati dal 2023 con cadenza mensile.

PRIMA FACIE – Giorni ed orari di programmazione:

Venerdì 25 novembre – Ore 21:30

Sabato 26 novembre – Ore 19:30

Domenica 27 novembre – Ore 17:15

Elisabetta Castiglioni

La videoarte ed il cinema americano al Centro Audiovisivi

Dal 10 novembre, alla sala Farinati nella Biblioteca Civica di Verona, dalle ore 16.30 alle 18.30, la proposta di  tre conferenze sul tema “Documentari d’arte, video d’artista”. I video presentati raccontano l’arte ed artisti che hanno espresso la propria creatività attraverso il mezzo audiovisivo e multimediale.

Il 10 novembre primo appuntamento con “La via italiana al documentario sull’arte (1940-70)”. Il 24 novembre focus su “Van Gogh Superstar: il documentario d’arte tra film-evento, film-saggio e bio-pic”. Ultimo incontro il 1° dicembre con “Dal disegno al video: William Kentridge, Matthew Barney e dintorni”.

Il 17 novembre, sempre alla Biblioteca Civica, dalle ore 16.30 alle 18.30 presentazione del libro di Federico Di Chio, “Il cinema americano in Italia”. L’autore analizza la vicenda industriale e politica di Hollywood nel nostro Paese e descrive l’impatto della cinematografia americana sul costume e sull’immaginario degli italiani.

L’ingresso è libero e gratuito sino ad esaurimento posti. Informazioni sul sito del Comune, al numero 045-8079732 e via mail: servizio.audiovisivi@comune.verona.it

Roberto Bolis

Brado: il nuovo film di Kim Rossi Stuart in anteprima a KUM! Festival

Evento d’eccezione in programma a KUM! Festival (Ancona, 14-16 ottobre), la manifestazione diretta da Massimo Recalcati e dedicata alla cura e alle sue diverse pratiche, che sabato 15 ottobre alle ore 21.30 ospiterà l’anteprima di Brado, il nuovo film scritto e diretto da Kim Rossi Stuart, in uscita nelle sale dal 20 ottobre. Anche il cinema diventa occasione per riflettere e interrogarsi sul tema dell’edizione 2022: il fine vita.

Kim Rossi Stuart presenta un film la cui storia non cessa di muoversi tra le due coordinate della paternità celeste e della paternità terrena. Come il Dio biblico ci mette di fronte alle gioie e alle asprezze della vita, così un padre deve necessariamente preparare il figlio ad affrontare la vita e la morte, la forza e la debolezza. Dopo la proiezione, in un dialogo stimolante con il direttore Massimo Recalcati, l’artista approfondirà i temi della pellicola e risponderà a una domanda: bisogna domare la vita o lasciarsi domare?

Sinossi: un figlio che non voleva più avere niente a che fare con suo padre è costretto ad aiutarlo a mandare avanti il ranch di famiglia dopo che questi si è fratturato alcune ossa. I due si ritrovano per addestrare un cavallo recalcitrante e portarlo a vincere una competizione di cross-country, ma allo stesso tempo provano a sciogliere quel grumo di rabbia, ostilità, rancore, che ha impedito loro per tanto tempo di essere vicini. È un difficile percorso a ostacoli quello che deve compiere il cavallo, ma anche quello che devono affrontare i due per ricostruire l’amore e la vicinanza che avevano perduto.

Kim Rossi Stuart comincia giovanissimo come attore ed è diretto da grandi registi sia al cinema che in tv. È impegnato anche a teatro. Nel 2005 esordisce alla regia con il film Anche libero va bene, di cui è anche sceneggiatore e interprete. Il film, presentato al Festival di Cannes, ottiene ottimi riscontri di critica e pubblico e numerosi premi tra cui il David di Donatello come miglior regista esordiente. Nel 2016 esce Tommaso, suo secondo film. Nel 2019 esordisce anche nel mondo letterario con Le guarigioni. Il libro è una raccolta di racconti, il primo dei quali ha ispirato Brado, sua terza opera da regista e sceneggiatore dove interpreta il ruolo di Renato.

In calendario nelle tre giornate di festival, 42 incontri che coinvolgono 57 relatori, specialisti della clinica, psicoanalisti e medici, ma anche filosofi, storici, scrittori e artisti in un dialogo costruttivo e polifonico sulla cura di sé, dell’altro e del mondo fragile e ferito che abitiamo.

KUM! è organizzato dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, e la cura di Jonas Ancona per le attività sul territorio.

Informazioni e programma: www.kumfestival.it

Delos

Festival di Film di Villa Medici

Nell’ambito della seconda edizione del Festival di Film di Villa Medici che si terrà a Roma da mercoledì 14 a domenica 18 settembre 2022, saranno presentati quattordici film in competizione internazionale. Queste produzioni, di tutte le durate e i generi, includono 2 film presentati in prima mondiale e 9 prime italiane.

Anche quest’anno, artisti, registi e pensatori di tutti i continenti si danno appuntamento a settembre a Villa Medici per celebrare la vitalità delle pratiche cinematografiche contemporanee attraverso una selezione di proposte – film d’autore, cinema d’essai, fiction o documentari – che si distinguono per l’originalità del discorso o della forma. 

In un’epoca in cui lo storytelling è nella migliore delle ipotesi uno strumento di lavoro e nella peggiore dei casi un’arma da guerra, gli artisti e i registi contemporanei sono necessariamente messi di fronte alla questione della narrazione, intima o politica, in un movimento riflessivo che mette in discussione la materia stessa della loro arte. Ciascuna delle opere in gara sovverte a suo modo i codici di questi racconti individuali o collettivi.

Sostituire il racconto dei vincitori con quello dei vinti significa riscrivere la storia alla luce di una «morale della minoranza» (per riprendere le parole del filosofo francese Didier Eribon). In MOUNE Ô di Maxime Jean-Baptiste, le comparse di un film sulla colonizzazione della Guyana rivendicano l’immagine del loro popolo assente dall’immaginario francese; in MANGROVE SCHOOL di Filipa César e Sónia Vaz Borges, gli scolari guerriglieri sistemano quaderni e matite tra le mangrovie della Guinea-Bissau. 

Questi personaggi assenti dalle rappresentazioni del secolo scorso fanno gioiosamente irruzione nel nostro secolo, sfrenati, orgogliosi e con una smorfia sul viso. Come la strana figura, senza sesso né età identificabili, che impersona l’artista guatemalteco maya Edgar Calel in XAR scritto insieme a Fernando Pereira dos Santos: un essere la cui potenza originale fa esplodere qualsiasi cosa attraversi, tanto lo spazio quanto il tempo. Un misticismo politico su cui lavora anche l’artista libanese Ali Cherri con LE BARRAGE, la sua favola di resistenza girata nel Sudan in guerra. 

Questa ricerca di un’altra narrazione avviene spesso attraverso il ritratto degli Antichi, in una filiazione che i film mettono in discussione. Sparite le «memorie dei nostri padri» al loro posto ci sono le nonne, protagoniste della trasmissione al centro di KICKING THE CLOUDS di Sky Hopinka, cineasta indiano d’America, e di INTO THE VIOLET BELLY dell’artista tedesca di origine vietnamita Thùy-Hân Nguyễn-Chí, rivelazione dell’ultima Biennale di Berlino.

Questi antenati, ai cui film si richiamano, sono anche gli artisti che li ispirano. In À VENDREDI, ROBINSON, Mitra Farahani, con il suo inimitabile talento nell’ammansire le anime selvagge, riunisce Ebrahim Golestan e Jean-Luc Godard in una favola inaspettata in cui è difficile dire chi sia più serio o più malizioso. Éric Baudelaire raccoglie la parola del compositore d’avanguardia Alvin Curran contestualizzandola nella Roma delle Brigate Rosse in WHEN THERE IS NO MORE MUSIC TO WRITE, AND OTHER ROMAN STORIES

Dopo L’estate di Giacomo e I tempi felici verranno presto, Alessandro Comodin continua a lavorare sul territorio del suo paesino al confine tra Friuli e Veneto, con il ritratto di un poliziotto sognatore e strampalato, GIGI LA LEGGE, suo zio, che sfata i luoghi comuni più duri a morire sul Nord e il Sud dell’Italia.

Altro territorio assurdo e familiare nel secondo lungometraggio di Tyler Taormina, HAPPER’S COMET, sorprendente ritratto notturno e lynchiano della classe media di una città di medie dimensioni, che condivide i segreti silenziosi di coloro che il cinema non riprende mai. 

Ma per far ascoltare una storia è necessario innanzitutto ascoltarla. Con SAINT OMER, la sua prima fiction, la documentarista Alice Diop mette in scena la storia di una madre infanticida. Questo andirivieni tra parlare e sentire rivelerà le ferite politiche della società francese.

Il cinema pensa l’inascoltabile, ma anche l’inguardabile. In DE HUMANI CORPORIS FABRICA, Véréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor (Léviathan, Caniba) penetrano all’interno del corpo umano con le nuove telecamere che i medici usano per gli interventi chirurgici o le diagnosi. Tra sacro e volgare, gli organi e gli stati convocati – l’occhio, il sesso, il cuore, il cervello, l’oblio, la morte, la nascita – creano vere e proprie deflagrazioni metafisiche. 

Infine, raccontare l’irraccontabile, è il compito doloroso che si è dato la scrittrice siriana Samar Yazbek, di cui il nuovo film di Rania Stephan, LE CHAMP DES MOTS, fa un indimenticabile ritratto – quello di un essere la cui umanità è irrimediabilmente ferita.

THE DEMANDS OF ORDINARY DEVOTION, il titolo del film di Eva Giolo, potrebbe riassumere da solo la domanda che anima i film della competizione internazionale 2022. Come abitare il nostro mondo malato? La giovane artista belga risponde con un inventario di gesti di cura, quelli che ci inseriscono ogni giorno nel tempo della vita e della creazione.

Le proiezioni dei film in concorso saranno seguite da incontri con i registi presenti a Villa Medici e saranno completate da una programmazione parallela Focus che invita a scoprire film di artisti fuori concorso, masterclass e incontri. Infine, ogni sera, il pubblico del festival si riunirà sul Piazzale, davanti alla facciata storica e ai giardini di Villa Medici, per proiezioni all’aperto di film recenti, tra cui numerose anteprime, ma anche classici del cinema in versione restaurata.  

La giuria, composta da Marie LosierPietro Marcello e Sylvain Prudhomme, svelerà il suo palmarès durante la grande serata di sabato 17 settembre. La giuria assegnerà due premi: il Premio Villa Medici per il miglior film e il Premio della Giuria per un film originale particolarmente apprezzato dai giurati. Questi premi, che prevedono compensi in denaro, offriranno l’opportunità ai due autori o alle autrici di essere ospiti in residenza presso Villa Medici.

I 14 film selezionati nella competizione internazionale sono:

À VENDREDI, ROBINSON di Mitra Farahani (2022, Francia, Svizzera, Iran, Libano, 97′). Prima romana

La cronaca di un incontro cinematografico, forse impossibile, tra Ebrahim Golestan e Jean-Luc Godard, due grandi artisti che in Occidente non godono della stessa notorietà.

LE CHAMP DES MOTS di Rania Stephan (2022, Libano, 70’). Prima mondiale

Il cinema e la letteratura possono catturare la tragedia della guerra? Dialogando con la scrittrice siriana Samar Yazbek, il film tesse elementi visivi e sonori per dare un senso alla violenza del mondo.

DE HUMANI CORPORIS FABRICA di Véréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor (2022, Francia, 115’). Prima italiana

Questo film consegna il corpo al cinema. Si scopre che la carne umana è un paesaggio sorprendente che esiste solo grazie agli sguardi e alle attenzioni altrui. 

GIGI LA LEGGE di Alessandro Comodin (2022, Italia, Francia, Belgio, 102’)Prima italiana

Gigi è un agente di polizia in una zona di campagna dove non succede mai nulla. Un giorno, però, una ragazza si getta sotto un treno. Non è la prima volta che succede. Di fronte a questa ondata di suicidi inspiegabili, Gigi inizia a indagare su uno strano mondo, tra realtà e fantasia.

HAPPER’S COMET di Tyler Taormina (2022, Stati Uniti, 62′). Prima italiana

Il tempo di una notte, la vita di quartiere nei sobborghi di Long Island in pieno lockdown. La vita notturna si anima e vari residenti escono di nascosto al buio…

INTO THE VIOLET BELLY di Thùy-Hân Nguyến-Chí (2022, Belgio, Germania, Islanda, Malta, 19’). Prima mondiale

La gallina è il travestimento dell’uovo. La gallina esiste affinché l’uovo possa sopravvivere nelle varie epoche. A questo serve una madre. L’uovo vive come un fuggitivo, sempre in anticipo sui tempi: è più che contemporaneo, appartiene al futuro.

KICKING THE CLOUDS di Sky Hopinka (2021, Stati Uniti, 15′). Prima italiana

Un’esplorazione poetica dell’origine indigena del registra basata su una registrazione audio di sua nonna che cerca di imparare con la madre la lingua Pechanga, già in via di estinzione 50 anni fa.

LE BARRAGE di Ali Cherri (2022, Francia, Sudan, Libano, Germania, Serbia, Qatar, 80′). Prima italiana

Sudan, nei pressi della diga di Merowe. Maher lavora in un mattonificio alimentato dalle acque del Nilo. Ogni sera vaga nel deserto per costruire una misteriosa struttura di terra. Mentre il popolo sudanese si ribella per ottenere la libertà, la sua creazione comincia a prendere vita…

MANGROVE SCHOOL di Filipa Césare Sónia Vaz Borges (2022, Francia, Portogallo, Guinea Bissau, 34’). Prima italiana

Una lezione appresa e poi trasmessa dalle registe a seguito del loro studio sulle condizioni di vita degli allievi delle scuole di guerriglia tra le mangrovie della Guinea-Bissau: come camminare?

MOUNE Ô di Maxime Jean-Baptiste (2022, Guyana, Francia, Belgio, 16’). Prima italiana

Attraverso le immagini dei festeggiamenti che accompagnano la prima di un film in cui il padre del regista interpreta un piccolo ruolo (Jean Galmot aventurier, 1990), Moune Ô rivela la sopravvivenza del retaggio coloniale nell’inconscio collettivo occidentale.

SAINT OMER di Alice Diop (2022, Francia, 118′). Prima romana

Rama, una scrittrice di 30 anni, assiste al processo di Laurence Coly, accusata di aver ucciso sua figlia. Questa la porterà a mettere in discussione la verità della sua propria esperienza di maternità.

THE DEMANDS OF ORDINARY DEVOTION di Eva Giolo (2022, Italia, 12’06). Prima italiana

Costruito a partire da un gioco di casualità e di incontri in laboratori e case di Roma, questo film invita a riflettere sul processo di produzione, sulla prospettiva della maternità, sulle incertezze della creazione, sull’equilibrio e la composizione.

WHEN THERE IS NO MORE MUSIC TO WRITE, AND OTHER ROMAN STORIES di Éric Baudelaire (2022, Francia, Italia, 59′). Prima italiana

Tre film in uno sulla figura del compositore d’avanguardia Alvin Curran attraverso il suo rapporto con Roma negli anni ’60 e ‘70, segnati dalla lotta rivoluzionaria e dal rapimento di Aldo Moro.

XAR – SUEÑO DE OBSIDIANA di Edgar Calel e Fernando Pereira dos Santos (2022, Brasile, 13′). Prima italiana

L’artista maya kaqchikel Edgar Calel esegue un rituale nel padiglione della Biennale di San Paolo per fare un’offerta ai suoi antenati. Tra sogni e ricordi, il suo viaggio spirituale lo porta a incarnare il suo animale totem.

Elisabetta Castiglioni

Appuntamenti a Venezia

Lunedì 5 settembre, alle ore 16:00,  presso la Casa degli Artisti (Via Pietro Buratti, 1 – Lido di Venezia) saranno annunciati i nove progetti finalisti del Premio Cesare Zavattini 2022/23 e i 6 artisti selezionati per partecipare alla seconda edizione della Residenza artistica Suoni e Visioni. Inoltre saranno fornite le prime anticipazioni e sarà annunciata la direzione artistica della neonata iniziativa dell’AAMOD dedicata al riuso d’archivio: la prima edizione del Festival UnArchive Found Footage Fest, prevista a Roma per il 2023.

I progetti finalisti del Premio Zavattini, diretto da Antonio Medici e coordinato da Aurora Palandrani, sono stati selezionati, tra le oltre sessanta proposte inviate da giovani filmmaker tra i 18 e i 35 anni, dalla Giuria presieduta dal regista Daniele Gaglianone e composta dal produttore Luigi Chimienti (Dispàrte), dalla produttrice Maura Cosenza (Istituto Luce Cinecittà), dalla regista e montatrice Maria Iovine e dalla sceneggiatrice e regista Silvia Scola. Gli autori e le autrici potranno prendere parte a un percorso formativo e di sviluppo condotto da qualificati professionisti del cinema italiano, che si svolgerà tra settembre e novembre 2022, durante il quale i partecipanti potranno approfondire ed elaborare ulteriormente le loro proposte, costruendo un dossier di sviluppo e un teaser di presentazione dei progetti. Al termine del percorso, la stessa Giuria sceglierà, dopo un apposito pitch, i tre vincitori del Premio Zavattini 2022/23, che saranno realizzati, con il supporto del Premio, tra gennaio e aprile 2023, e potranno utilizzare gratuitamente, per usi culturali, i materiali filmici dell’AAMOD, degli archivi partner o di altri archivi, anche privati, che concedano le liberatorie. Gli autori e le autrici, inoltre, riceveranno la somma di 2.000 euro per ciascun cortometraggio portato a termine. I film saranno infine proiettati in una cerimonia di premiazione, che si terrà nel mese di maggio 2023, alla presenza della Giuria e di personalità della cultura e del cinema italiano.

I sei artisti che parteciperanno alla seconda edizione della Residenza artistica Suoni e Visioni sono stati selezionati tra le oltre 30 candidature pervenute, sulla base del curriculum artistico presentato, da una commissione formata da Gianluca Abbate (videoartista, tutor della residenza) “Okapi” Filippo E. Paolini (compositore, tutor artistico), Giacomo Ravesi (ricercatore universitario e responsabile scientifico), Luca Ricciardi (producer, ideatore e coordinatore della residenza), Matteo Angelici (responsabile della progettazione) Aurora Palandrani (responsabile dell’organizzazione).

La residenza, della durata di 3 settimane non consecutive, prenderà il via in ottobre e offrirà ai giovani artisti selezionati un’opportunità di formazione, ricerca e realizzazione nel campo del riuso creativo del cinema d’archivio connesso con la sperimentazione musicale. A partire dal patrimonio di immagini dell’Aamod, giovani artisti nel ruolo di filmmaker e di compositori potranno lavorare in coppia, seguendo un percorso – tra formazione frontale, masterclass e tutorato – finalizzato alla produzione di 3 opere audiovisive incentrate sull’incontro tra immagini cinematografiche del passato e musica contemporanea. 

Il Festival UnArchive Found Footage Fest, dopo il “numero zero” realizzato nel dicembre scorso, vedrà la sua prima edizione nella primavera del 2023, a Roma, grazie al contributo del MIC – Direzione Cinema e Audiovisivo, alla collaborazione di Luce Cinecittà e di altre istituzioni del settore. 

L’iniziativa nasce in un momento storico in cui il riuso delle immagini nutre orizzonti cinematografici di grande sperimentalità. Creare nuove opere partendo da frammenti d’archivio catalizza la ricerca espressiva di cineasti e videoartisti, animatori e performer, archivisti e curatori d’arte, in una contaminazione di linguaggi e pratiche capaci di dar vita a sorprendenti forme filmiche. Il Festival vuole indagare e raccontare al pubblico tali orizzonti espressivi, mostrando uno scenario audiovisivo sorprendente e composito, spesso altamente performativo, nel quale le nozioni di creazione e fruizione audiovisiva sono costantemente riformulate.

Il Premio Cesare Zavattini, la Residenza artistica Suoni e Visioni e il festival UnArchive Found Footage Fest sono iniziative della piattaforma UnArchive della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, con la quale si intende favorire la conoscenza e l’accesso ai patrimoni filmici conservati dagli archivi e il loro riuso creativo e sperimentale.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

Elisabetta Castiglioni

Premio Cesare Zavattini, nominata la giuria

Selezioni in corso per la settima edizione del Premio Cesare Zavattini, le cui candidature sono state chiuse il 28 luglio, con un ottimo riscontro di partecipazione: oltre sessanta i progetti di cortometraggio iscritti al concorso. È già al lavoro dunque la nuova Giuria del Premio, che quest’anno è presieduta dal regista Daniele Gaglianone e composta dal produttore Luigi Chimienti (Dispàrte), dalla produttrice Maura Cosenza (Istituto Luce Cinecittà), dalla regista e montatrice Maria Iovine e dalla sceneggiatrice e regista Silvia Scola

Il primo compito della Giuria sarà quello selezionare, fra i progetti pervenuti, nove finalisti, i cui autori o autrici avranno la possibilità di partecipare a un percorso formativo e di sviluppo che si terrà tra settembre e dicembre 2022. I progetti e gli autori finalisti selezionati saranno comunicati in un’apposita iniziativa che si terrà il 5 settembre a Venezia, alle ore 16, presso la Sala Laguna, nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema.

Al termine del percorso formativo e di sviluppo, la stessa Giuria sceglierà, dopo un apposito pitch, i tre progetti vincitori del Premio Cesare Zavattini 2022/23, che dovranno essere realizzati, con il supporto dell’AAMOD, tra gennaio e aprile 2023, e potranno utilizzare gratuitamente, per usi culturali, i materiali filmici degli archivi partner o di altri archivi, anche privati, che concedano le liberatorie. Gli autori e le autrici, inoltre, riceveranno la somma di 2.000 euro per ciascun cortometraggio portato a termine. I film saranno infine proiettati in una cerimonia di premiazione, che si terrà nel mese di maggio 2023, alla presenza della Giuria e di numerosi ospiti.

Il Premio Cesare Zavattini, che intende promuovere, in particolare tra i giovani, la conoscenza e il riuso creativo del cinema conservato negli archivi, è una iniziativa promossa dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, sostenuta dal Ministero della Cultura – Direzione Cinema, dall’ Istituto Luce Cinecittà e dal Nuovo Imaie, con la partnership di Home Movies e la collaborazione della Cineteca Sarda, dell’Archivio delle Memorie Migranti, del Premio Bookciak Azione!, di Deriva Film e Officina Visioni, di UCCA e FICC. Media partner: Radio Radicale e Diari di Cineclub. 

Elisabetta Castiglioni

A due interpreti il Premio Gian Maria Volontè

Grande attesa per la XIX^ edizione del festival La Valigia dell’attore, che si svolge ogni anno sull’isola di La Maddalena (SS), quest’anno in programma dal 26 al 30 luglio. In tale ambito il prestigioso Premio Gian Maria Volonté sarà assegnato per la prima volta a due interpreti.

Il 28 luglio salirà a ritirarlo, sul palco della Fortezza I Colmi, l’attrice Alba Rohrwacher. Fiorentina di origine e diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha lavorato con registi del calibro di Carlo Mazzacurati, Marco Bellocchio, Daniele Luchetti, Pupi Avati, Nanni Moretti, Paolo Genovese, Emma Dante, con numerose incursioni anche nel cinema internazionale al fianco di Doris Dorrie, Nicolas Saada, Arnaud Desplechin Jonathan Nossiter, Chloé Mazlo e Maggie Gyllenhaal.

Alba Rohrwacher

Il 30 luglio il Premio Volonté verrà invece conferito a Renato Carpentieri, per la sua lunga carriera artistica ricca di ricerca espressiva culturale in ogni ambito, dal teatro al cinema, lavorando con i più grandi registi di entrambi i settori. Il suo debutto sul grande schermo fu nel 1990 con Gianni Amelio nella trasposizione cinematografica di un romanzo di Leonardo Sciascia, Porte aperte: su quel set conobbe Gian Maria Volonté con il quale ebbe una forte intesa professionale e umana e che, per il ventennale della sua scomparsa, volle omaggiare rimettendo in scena Tra le rovine di Velletri, l’ultimo spettacolo scritto e diretto da Volonté e Angelica Ippolito nel 1994. Carpentieri sarà anche il conduttore del ValigiaLab 2022, in programma dall’1 all’8 agosto sull’isola di Caprera.

Renato Carpentieri in La filosofia di Bertrando Spaventa – ph Salvatore Pastore

Elisabetta Castiglioni (anche per le fotografie)

Il sesso degli angeli diventa film

Scritto a quattro mani con Filippo Bologna, diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni, il nuovo film “Il sesso degli angeli” riporta alla riflessione sulla necessità per il clero di sposarsi. È ciò che si domanda nel suo tormento di vita sacerdotale, don Simone di una parrocchia di Firenze su cui la fotografia apre ampie panoramiche di incomparabile bellezza. Don Simone è giovane, dinamico, fa ascoltare le canzoni di Lady Gaga durante i battesimi, ma è destinato ad una parrocchia con pochi introiti, poco frequentata, con la chiesa che fa acqua da tutte le parti e ogni tanto è protagonista di qualche crollo. Insomma, parroco in crisi, parrocchia in crisi. Fino a quando lo zio miscredente muore a Lugano lasciando al nipote una lauta eredità: un milione e oltre ottocentomila franchi svizzeri. Don Simone, convocato dal laconico notaio, è libero di accettare l’eredità o meno. Così don Simone (Pieraccioni) va subito nella bella Lugano e conosce Lena (Sabrina Ferilli), la tenutaria del bordello che di fatto lo zio burlone gli ha lasciato. Con la solita commedia degli equivoci, sarà il sacrista Giacinto (Marcello Fonte) accompagnatore a svelare l’arcano, mentre un sempre più confuso prete si domanda se deve dare retta alle tentazioni in sogno del defunto zio Waldemaro (Massimo Ceccherini), oppure rimanere fedele ai suoi voti. La sempre brava Ferilli conduce un gioco sottile di seduzione, pur se da vent’anni non lavora diversamente che da gestore del posto, e rivela il suo lato sensibile quando pensa al figlio che non può vedere molto spesso. Conduce anche il prete a passeggio per le montagne svizzere, a guardare un superbo panorama, tanto bello quanto le ragazze che lavorano di fatto per il prete, e spesso anche con preti che pagano le loro performance. Don Simone vuole conoscere meglio il mondo delle prostitute di alto bordo e non si capacita di come possa essersi ritrovato in una situazione simile. Fino a quando non si trova la giusta soluzione che, come vogliono le fiabe belle, salvi capra e cavoli. Spretarsi? Dare ragione al libertino zio che non lo voleva affatto vedere prete? Lasciare l’eredità al cugino farfallone Antonello (Vincenzo Salemme), salvare le ragazze perché non siano più costrette a vendersi? Insomma, tra risate divertite, il pubblico si ritrova a considerare come ai sacerdoti basti il proprio Dio (che è donna, secondo Mimì “la muta” interpretata da Giulia Perulli) e la cura delle anime, mentre alle altre anime serve la cura di un prete che sappia davvero fare bene il suo lavoro… o meglio, la sua missione.

Un film divertente, da vedere.

Alessia Biasiolo