Musica Pourparler alla IUC

Prosegue anche quest’anno il consolidato ciclo di concerti matinée “Musica Pourparler”, organizzati dalla IUC specificamente per gli studenti delle scuole medie e superiori, ma aperti a chiunque voglia conoscere più da vicino il pianeta musica. Affidati a interpreti di riconosciuto prestigio, questi concerti offrono l’occasione di entrare in contatto con la grande musica e di interagire con gli interpreti, intervenendo e ponendo delle domande.

Martedì 27 novembre alle 11 nell’Aula Magna della Sapienza ad aprire il nuovo ciclo di Musica Pourparler sarà l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Giancarlo De Lorenzo, con la partecipazione del soprano armeno Maria Sardaryan. Introduzione all’ascolto di Gianluca Sulli.

Quest’incontro è intitolato “Bravo Amadeus!” e Mozart ne è il protagonista assoluto. Sono infatti sue tutte le musiche in programma. Si ascolteranno ouverture e arie dalle sue opere più famose, dalla prima, La finta semplice composta a tredici anni, all’ultima, Il flauto magico, finita poche settimane prima della morte a soli trentacinque anni: di quest’ultima opera naturalmente non può mancare l’aria famosissima della Regina della Notte. E in mezzo Il ratto dal serraglio, Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte. Tra le arie, quella famosissima di Susanna di Susanna “Deh vieni non tardar” dalle Nozze di Figaro e quella ancora più famosa della Regina della Notte dal Flauto magico.

 

Il direttore Giancarlo De Lorenzo, che collabora abitualmente con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, dirige nelle più importanti sale in Italia (Teatro alla Scala di Milano, Parco della Musica di Roma, Teatro Carlo Felice di Genova e altre) e in Germania, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Finlandia, Polonia, Serbia, Ucraina, Russia, Turchia, Corea del Sud, USA (tra l’altro alla Carnegie Hall di New York), Canada, Messico, Venezuela, Brasile.

Il soprano Maria Sardaryan ha studiato in Armenia e si è perfezionata in Italia. In seguito alla vittoria del concorso Aslico nel 2017 è stata invitata a cantare la Regina della Notte del Flauto magico in vari teatri italiani. Ha cantato in opere e concerti in Armenia, Francia, Italia, Russia, Germania, Austria, Polonia, Belgio, Lituania, Libia, Slovenia, Svizzera, Cina, USA.

 

Mauro Mariani (anche per le foto)

“Rossini allo specchio” con il pianista Orazio Sciortino

Orazio Sciortino, foto di Francesco Maria Colombo

Domani, martedì 20 novembre alle 20.30 all’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” un omaggio della IUC a Gioachino Rossini con il pianista Orazio Sciortino, anche noto e apprezzato compositore.

Rossini compose a Roma e per Roma le sue due opere più famose, “Il Barbiere di Siviglia” e “La Cenerentola”, in cui personaggi e situazioni rispecchiano il carattere e l’umorismo tipico dei romani, ed è anche per questo che in occasione della ricorrenza dei centocinquanta anni dalla sua morte la IUC gli dedica un concerto speciale intitolato “Rossini allo specchio” col pianista Orazio Sciortino.

Sono in programma Prelude Inoffensif e Cauchemar, che fanno parte dei Péchés de Vieillesse, scritti da Rossini nell’ultima parte della sua vita, dopo essersi ritirato dalle scene operistiche a soli trentasette anni d’età. In questi due brani scorrono danzando sogni e visioni, raccontati con apparente distacco e con quel ghigno rossiniano sempre a metà tra il serio e il faceto. Come dice Sciortino, «aleggia in questa musica uno spirito visionario da un lato, fantastico dall’altro, in cui ironia e malinconia sono due facce dello stesso personaggio Rossini».

Uno spirito analogo si ritrova in un compositore apparentemente lontanissimo da Rossini qual è Robert Schumann, nel cui Carnaval compaiono brani intitolati Arlequin, Pierrot, Florestan, Eusebio e Chiarina, che sono «ritratti di maschere, spettatori di un teatro di cui sono anche protagonisti». Lo stesso può dirsi di un’altra opera giovanile di Schumann, Papillons, in cui si svolge un altro ballo di carnevale, i cui due protagonisti, i gemelli diversi Walt e Vult, si scambiano le rispettive maschere.

A distanza di un secolo lo spirito di Rossini riemerge nelle Soirées de Nazelles di Francis Poulenc, che traccia degli ironici ritrattini delle persone che gli facevano visita nella villa di Nazelles, dove passava le vacanze estive. «Rossini quindi – è ancora lo stesso Sciortino a parlare – si colloca in mezzo tra due figure psicologicamente sfaccettate e articolate come quelle di Poulenc e Schumann, in un percorso in cui le nostre contraddizioni sono protagoniste».

Lo spirito di Rossini aleggia anche in una composizione ancora fresca d’inchiostro, presentata in prima esecuzione assoluta: è Quasi un valzer di Fabio Massimo Capogrosso, che si sta distinguendo, nel ricco panorama della musica contemporanea italiana, come uno dei compositori più interessanti della nuova generazione. Apprezzato anche in campo internazionale, ha vinto vari concorsi di composizione, tra cui il “Keuris Composers Contest”, prestigioso concorso olandese, il New Music Festival dell’Università della California del Sud e il 9° “Discover America” Competition. Le sue composizioni sono state eseguite in Italia, Spagna, Germania, Polonia, Belgio, Francia e Usa.

 

Mauro Mariani

 

Al via i lavori di restauro dell’Arena di Verona

“Una giornata storica per l’Arena e per tutta la città, oggi parte uno dai cantieri più importanti degli ultimi anni, uno dei primi impegni presi dall’Amministrazione, che renderà il nostro anfiteatro ancora più bello, oltre che più moderno e sicuro. Non sono mai stati spesi così tanti soldi, tutti insieme, per la valorizzazione del nostro monumento simbolo. Non posso che ringraziare Fondazione Cariverona e Unicredit. per l’ingente sostegno economico, senza il quale i lavori non sarebbero possibili, e la Soprintendenza per la collaborazione nella stesura di un progetto corposo e complesso”.

Così il sindaco Federico Sbaorina, lo scorso 12 novembre, in Arena, per l’avvio dei lavori per la conservazione, valorizzazione e fruizione dell’Arena come luogo di cultura e spettacolo, finanziati con i 14 milioni di euro messi a disposizione da Unicredit Banca e Fondazione Cariverona con l’Art Bonus.

“Un intervento importantissimo sia del punto di vista economico e delle risorse messe in campo – spiega il sindaco – sia per la complessità stessa dei lavori che, oltre a fare i conti con un monumento di tale prestigio, devono permetterne l’utilizzo da marzo a ottobre per i concerti e la stagione lirica. Ecco perché il progetto sarà realizzato a stralci e perché serviranno almeno quattro anni per vederlo ultimato. Verificheremo nel corso dei lavori la necessità di ulteriori finanziamenti. Quel che conta, è che con questi 14 milioni vengono realizzate opere fondamentali per la conservazione dell’anfiteatro e per la sua sicurezza, opere davvero fondamentali che non potevano più attendere. Ecco perché questa è una giornata davvero storica”.

Nuovi servizi igienici, sigillatura dei gradoni, rifacimento degli impianti elettrici. Ma anche apertura dei sotterranei ai visitatori e realizzazione di un percorso museale con pannelli multimediali.

Il dettaglio dei lavori è stato illustrato dal vicesindaco Zanotto.

“I lavori saranno divisi in due lotti, oggi partiamo con il rifacimento dei servizi igienici per un costo di 2,5 milioni di euro, e dureranno fino al 31 marzo – spiega Zanotto -.Quindi, dopo la stagione estiva, partirà l’intervento di restauro e il rifacimento completo dell’impianto elettrico, idraulico, antincendio e di smaltimento delle acque. Un cantiere davvero complesso e articolato, che richiede una cura e un’attenzione particolare. Nel giro di quattro anni avremo un anfiteatro messo a nuovo, visibilmente più bello grazie al restauro dei gradoni e degli arcovoli, ma anche più funzionale e sicuro, con un nuovo sistema tecnologico adeguato alle esigenze del teatro all’aperto più famoso al mondo”.

“L’avvio del cantiere è frutto di un lavoro preliminare lungo e importante, a cui la Soprintendenza ha dato un contributo non banale – aggiunge Magani – E’ un progetto molto importante per la particolarità della situazione esistente e delle compresenza delle attività legate allo spettacolo. Speriamo che tutto si incastri nel modo corretto, come previsto. Mi auguro che questo restauro sia anche l’occasione per riflettere sull’equilibrio del monumento e sui suoi bisogni, sperimentando anche nuove soluzioni, non da ultima la chiusura al traffico di piazza Bra”.

Descrizione lavori

Con la consegna dei lavori avvenuta il 5 novembre all’ATI tra le imprese CCC Cantieri Costruzioni Cemento spa e Romele srl ha avuto inizio la realizzazione della parte di interventi previsti nel primo dei due lotti in cui è stato suddiviso il progetto generale, che ha come obiettivi principali il rifacimento e la messa a norma dei servizi e degli impianti esistenti, il miglioramento delle condizioni di conservazione del monumento, completando la sigillatura della gradinata già avviata negli anni scorsi dall’amministrazione comunale, ed allo stesso tempo importanti interventi di restauro oltre che la sua valorizzazione anche in termini museali.

Primo lotto- novembre 2018/marzo 2019

I lavori più importanti e strategici ai fini della fruizione dell’anfiteatro quale luogo di spettacolo si concentreranno in particolare a livello ipogeo, ove saranno realizzati ex novo gli impianti idrico, fognario ed idrico antincendio, smantellando nel contempo gli impianti esistenti, ormai del tutto obsoleti.

Tali opere – compresi gli scavi archeologici esterni ed interni all’anfiteatro ad esse funzionali – saranno eseguite in due fasi ed ultimate entro il termine del 31 marzo 2019, imponendo in ciascuna fase la chiusura alle visite di metà delle gallerie mediana ed interna. Proseguiranno invece anche nel corso delle stagioni di spettacolo, per concludersi entro agosto 2020, i lavori per micro-cantieri necessari per realizzare i 10 nuovi servizi igienici ed ultimare i restauri delle superfici all’interno degli arcovoli destinati a nuovi locali tecnici.

L’importo totale dei lavori del primo lotto a base d’asta ammonta a euro 2.512.274,12, suddiviso in tre appalti.

Secondo lotto- da novembre 2019

L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale è infine quello di dare avvio entro l’inizio di novembre 2019 anche ai più articolati ed estesi lavori di II lotto, il cui bando di gara è già stato pubblicato. Tali lavori, il cui importo a base d’asta risulta complessivamente pari ad euro 8.010.00, riguarderanno in particolare le opere di sigillatura delle gradinate della cavea; le opere di restauro delle superfici interne delle gallerie e di parte degli arcovoli; le opere di integrale rifacimento degli impianti elettrici, di illuminazione, speciali e di sicurezza; le opere di riqualificazione degli spazi in uso a Fondazione Arena, comprese le nuove compartimentazioni antincendio ed i sistemi di mascheramento/mitigazione degli impianti a servizio dell’anfiteatro

Utilizzo del monumento durante i lavori

La suddivisione in due lotti è funzionale all’ottimizzazione delle complesse attività di cantiere, che, dovendo svolgersi nel limitato periodo di tempo, della durata di 5 mesi all’anno, durante il quale non sono in corso attività da parte della Fondazione Arena, e comunque senza mai interrompere completamente le visite dei turisti, presentano elevate criticità al fine di garantire l’accessibilità e la sicurezza dei visitatori, consentendo allo stesso tempo le necessarie condizioni di operatività alle ditte che verranno via via coinvolte per eseguire interventi di carattere edilizio, di restauro e impiantistiche. I lavori previsti nel primo lotto hanno infatti lo scopo di creare le migliori condizioni operative possibili alle più complesse attività di restauro e impiantistiche previste nel secondo lotto. Si tratta infatti di opere edili ed impiantistiche, oltre che di restauro, propedeutiche alla realizzazione dei nuovi locali tecnici e di 10 nuovi servizi igienici, che termineranno con l’installazione all’interno degli arcovoli di altrettante cellule bagno prefabbricate, destinate sia al pubblico che alle maestranze dello spettacolo, e quindi della realizzazione del nuovo sistema idrico, fognario e idrico antincendio.

 

Roberto Bolis (anche per la foto)

“Un sogno chiamato Pepita”: canto e musica a favore del reparto oncologico pediatrico

Venerdì 23 novembre 2018 alle 20 al Teatro Comunale (corso Martiri della Libertà 5, Ferrara) si terrà il concerto di beneficenza “Un sogno chiamato Pepita – La fabbrica del sorriso”, organizzato in favore del reparto oncologico pediatrico di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna. Il programma propone una selezione di brani cantati da Magda Iazzetta accompagnata da Paola Tagliani al pianoforte e da Ersilia Ferraro al flauto traverso.

L’evento è finalizzato alla raccolta di fondi per sostenere progetti ludico-terapeutici per i bambini ricoverati in questo reparto dell’ospedale cittadino con l’aiuto di esperti e dei Dharmic Clown. L’iniziativa si inserisce all’interno del percorso “Habitat” dell’Istituto comprensivo 5 Dante Alighieri di Ferrara.
I biglietti (€ 20 adulti, € 15 minori) si possono acquistare scrivendo all’indirizzo email paola.silvagni@alighierife.istruzioneer.it

 

Alessandro Zangara

 

 

Lost in Rome

Seconda edizione per LOST IN ROME, spettacolo-incontro tra le poesie romanesche, la musica folk romana e la musica inglese e americana scritto da Pierpaolo Palladino ed interpretato da Angelo Maggi. Dal 20 novembre al 2 dicembre alla Cometa Off la Città Eterna verrà raccontata, interpretata e cantata nel suo incanto, tra passato e attualità, dall’inconfondibile voce di Maggi, accompagnata per l’occasione della  Banda dell’Uku  (Fabrizio Sartini, Luca Sgamas, Luca Lepore) e della violinista Maddalena Fogacci Celi.
Tra sonetti di Gioacchino Belli, Mauro Maré ed Elia Marcelli, canzoni e passeggiate romane, brani di Romolo Balzani, Kurt Weill, Carlo Rustichelli, Tom Waits e gli America, fino alle composizioni di  Armando Trovajoli, Maggi adoprerà le sue molteplici corde di “doppiattore” per ripercorrere insieme al pubblico una sorta di viaggio onirico a bordo di una zattera che dal Tevere vola sui cieli di Roma, alla scoperta di angoli della città che non sappiamo più ammirare e di magagne temporanee che l’hanno modificata.
Tradizione e contemporaneo tra note, versi, riflessioni vanno a braccetto in questa “chicca” teatrale che invita a sognare, meditare, ricordare e condividere un’esperienza unica, alla scoperta e riscoperta della vita romana attraverso i suoi vicoli, monumenti, aforismi, racconti e melodie immortali.
Angelo Maggi, attore e doppiatore, debutta in teatro con Vittorio Gassman. Al cinema è il marchesino Pucci in “Sapore di mare”. Ha doppiato Tom Hanks in moltissimi film. E’ la voce di Robert Downey Jr. in tutta la saga di “Iron man’’ e l’inconfondibile e napoletanissimo Commissario Winchester de “I Simpson”. A marzo porterà in scena la quarta edizione de “Il Doppiattore”, lo spettacolo unico nel suo genere interamente dedicato all’arte del doppiaggio.

LOST IN ROME

Testo e regia Pierpaolo Palladino
Con LA BANDA dell’UKU
Fabrizio Sartini, Luca Sgamas, Alessandro Saba
Maddalena Fogacci Celi – violino

Aiuto regia disegno luci ALESSIA SAMBRINI
Sound engineer ALESSANDRO BROGLI
Arrangiamenti musicali LA BANDA DELL’UKU
Consulenza poetica MARCELLO TEODONIO
Consulenza musicale SARA MODIGLIANI
Assistente alla regia VALENTINA MORINI
Grafica: alessiasambrini@gmail.com
COMETA OFF
Via Luca Della Robbia 47 – Roma
Prezzi: Intero €12,50 – Ridotto €10

Elisabetta Castiglioni (anche per la foto)

 

Al Teatro Carlo Felice di Genova ‘Aida’ dal 2 al 16 dicembre

Aida, simulazione, atto I

Domenica 2 dicembre, alle ore 19.00, il Teatro Carlo Felice inaugura la stagione lirica con Aida, il terz’ultimo titolo di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, che nel 1871 inaugurò il Teatro dell’Opera del Cairo.

Lo spettacolo, dedicato alla memoria del Maestro Tullio Serafin nel centenario della nascita e a settant’anni dalla sua Aida genovese, viene proposto in un nuovo allestimento in cui la grande tradizione culturale della lirica italiana incontra l’animazione e il cinema.

La regia è firmata da Alfonso Antoniozzi, reduce, come regista, dal successo riscosso nelle scorse stagioni genovesi con il dittico donizettiano Roberto Devereux e Maria Stuarda.

La direzione creativa dal punto di vista visivo-scenografico è realizzata da Monica Manganelli, scenografa per la lirica e vfx art director per il cinema. Per questa Aida, Manganelli ha ideato un immaginario egiziano futuristico e irreale, che richiama film di genere science-fiction, con l’intento di creare meraviglia visiva e stupore agli occhi dello spettatore. La scenografia virtuale in computer grafica diventa quindi protagonista insieme alla drammaturgia del libretto dell’opera di Verdi. L’animazione video segue infatti i tempi musicali e interagisce con le coreografie, creando atmosfere di volta in volta che raccontano la storia narrata dell’opera: effetti di animazione, tempeste di sabbia, giochi di fuoco che si sostituiranno ai tradizionali cambi scena. I 4 elementi, Aria, Fuoco, Acqua, Terra, caratterizzeranno simbolicamente ogni atto dal punto di vista visivo.

Una produzione che ha tutte le premesse per stupire e avvicinare anche un nuovo pubblico giovane alla lirica, ma allo stesso tempo accontentare i più esigenti melomani.

I costumi sono curati da Anna Biagiotti, le luci sono firmate da Luciano Novelli, il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Tirana interpreta coreografie ideate da Luisa Baldinetti. La direzione dell’Orchestra è affidata all’abile bacchetta di  Andrea Battistoni, Direttore Principale del Teatro Carlo Felice.

Il cast è composto da nomi di spicco come quello della protagonista Svetla Vassileva, che debutterà nel ruolo e si alternerà con Maria Teresa Leva; Amneris sarà interpretata da Judit Kutasi e Alessandra Volpe, Marco Berti e

Amadi Lagha saranno Radamès, Angelo Veccia e Sergio Bologna Amonasro, Fabrizio Beggi vestirà i panni di Ramfis, Seung Pil Choi quelli de Il Re d’Egitto, Manuel Pierattelli e Blagoj Nacoski si alterneranno nella parte di Un messaggero e Marta Calcaterra sarà Una sacerdotessa.

“Aida” in breve. Radamès e Aida. Lui è il capitano delle guardie egizie, lei una schiava etiope. Un uomo e una donna uniti dall’amore ma divisi dalla rispettiva appartenenza a due popoli in lotta. Il potere cerca di soffocare e manipolare il loro sentimento, loro resistono con fedeltà, onore e sincerità, ma al prezzo di una fine tra le più crudeli dell’intera storia dell’opera lirica. E tra le più commoventi. Il canto dei due innamorati condannati a morire sepolti vivi si spegne, morbido e dolcissimo, nel nulla, mentre chi resta (Amneris, figlia del Faraone, la rivale in amore di Aida) sussurra la parola che, nel mondo feroce di Aida, può essere solo una speranza: «pace».

Tutti conoscono la “marcia trionfale”, i baldanzosi squilli di fanfara che, nel secondo atto, celebrano la vittoria degli egiziani sugli etiopi. Ma lo sfarzo scenografico, i cori e le danze da grand-opéra sono solo la facciata di Aida. Dietro la maschera dell’esotismo, della passione egittologica diffusa in Europa alla fine dell’800, c’è un’opera sulla fragilità dell’amore, destinato a soccombere davanti alla forza bruta del potere.

Gli incontri collaterali che il Teatro Carlo Felice ha organizzato intorno all’evento:

Sabato 24 novembre – ore 16.00

Auditorium E. Montale

Conferenza illustrativa “Aida, melodramma, colore, magia”

in collaborazione con l’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini

Relatore Lorenzo Costa

Ingresso libero

Domenica 25 novembre – ore 11.00

Teatro Carlo Felice

Domenica in Musica

Prova d’assieme di Aida

Lunedì 26 novembre – ore 17.30

LIBRERIA LA FELTRINELLI

UN POMERIGGIO ALL’OPERA

Incontro con i protagonisti di Aidaa cura di Massimo Pastorelli

Ingresso libero

Lunedì 3 e 10 dicembre – dalle ore 9.00 alle ore 13.00

Visite guidate agli allestimenti dell’opera e lezioni didattiche di introduzioni riservate agli studenti organizzati in sede scolastica.

Sono inoltre previsti incontri per gli studenti con il Cast creativo.

 

Marina Chiappa (anche per la foto)

 

 

“Ilmondoarovescio” di Eurasia

«Eurasia ricorda un immenso patrimonio culturale che sentiamo nostro, per Noi dar modo a questi diversi mondi di coesistere e cooperare non è solo un punto di arrivo ma anche di partenza. Nel nostro dialogo musicale, senza dubbio l’ascolto reciproco è il più importante tra i molti fattori che interagiscono. Per noi il processo compositivo non parte da un’interpretazione di un genere, ma dal plasmare idee, spesso spunti presi da nostre improvvisazioni, alle quali ci dedichiamo sovente. Sono le idee stesse a suggerirci quale sarà il “mondo” del brano».

Un nome come Eurasia e un titolo come Ilmondoarovescio sono piuttosto espliciti: il quintetto piemontese debutta con un album che punta subito, senza mezze misure e senza indecisioni, ad esplorare ambienti sonori e culturali solo apparentemente inconciliabili, reggendosi così su un dialogo creativo ed incessante, tra improvvisazione e scrittura, idee e live in studioIlmondoarovescio è pubblicato da Banksville Records, etichetta inglese del gruppo Pkmp Communication Ltd, distribuita da Audioglobe ed esclusivista della tecnologia Rewave System.

Ilmondoarovescio è il punto di arrivo di un itinerario all’insegna dell’amore per il progressive e il rock-jazz anni ’70, sia  italiano che straniero: un amore che accomuna i cinque membri, di diverse estrazioni ed esperienze musicali. Nato dalle ceneri dei Cometa Rossa e ribattezzato Eurasia, il gruppo è l’ideale luogo d’incontro tra i gusti, gli ascolti e le pratiche musicali dei cinque, ognuno con la propria storia: Moreno Delsignore è il vocalist storico degli Scomunica, tra le più importanti band di rock italiano degli anni ’90; Simone Torriano ha una lunga esperienza in campo jazz come pianista ed è docente di musica; Paolo Cagnoni è un bassista versatile e di grande affidabilità, attivo in vari campi, dal folk irlandese al metal; Diego Marzi proviene dalla scuola batteristica del grande Enrico Lucchini e tra le varie esperienze ha fondato i folleggianti S.A.D.O.; Marco Cavallo è un chitarrista di lungo corso e di provenienza hard-rock, attivo nei Dreams Of Glory e poi dedicatosi al jazz e alla fusion.

«Delle nostre precedenti esperienze rimane ben poco negli Eurasia, anche perché Scomunica e Dreams Of Glory fanno parte di epoche temporalmente e musicalmente lontane; S.A.D.O. è forse l’unico progetto che può avere come punto di collegamento l’aspetto improvvisativo nella composizione. Abbiamo scelto i testi in italiano senza l’intenzione di creare un concept: il filo conduttore si è manifestato naturalmente man mano che prendeva forma il disco, che presenta una serie di punti di vista, con un sottinteso invito a interpretare i messaggi contenuti nei brani». L’insieme di queste varie inclinazioni musicali, la fusione dei mondi sonori che ognuno dei cinque incarna, il comune amore per la musica degli anni ’60 e ’70 ha prodotto Ilmondoarovescio: dieci brani cantati in italiano che sfidano la collocazione in generi e evocano suoni, atmosfere e sapori prog-rock, jazz-rock e reminiscenze della scena di Canterbury.

Un ottimo disco di rock all’italiana da parte di un quintetto abile e dinamico, all’occorrenza rinforzato da vari ospiti: gli amanti di Area, Arti & Mestieri, la PFM dell’epoca di Bernardo Lanzetti o di certi Picchio Dal Pozzo e Roberto Colombo potranno trovare atmosfere familiari nel debutto degli Eurasia.

Eurasia:

Moreno Delsignore: voce e cori

Marco Cavallo: chitarra

Paolo Cagnoni: basso

Diego Marzi: batteria

Simone Torriano: tastiere

Con la partecipazione di:

Luigi Ranghino: pianoforte/tastiere, Alberto Mandarini: tromba, Edoardo Gennaro: tastiere, Quartetto Artemide: archi, Silvia Mangiarotti: violino, Helga Ovale: violino, Alyona Afonichkina: viola, Cecilia Santo: cello; arrangiamento archi di Moreno Delsignore e Paolo Cagnoni.

 

Francesca Grispello

“Paquita”, balletto del Teatro dell’Opera di Chelyabinsk, a Genova

Oggi, domenica 18 novembre, alle ore 15.00 e alle ore 20.00, al Teatro Carlo Felice di Genova, andrà in scena Paquita, balletto in due atti e tre scene, su libretto di Paul Foucher e musica di Édouard Deldevez.

Il suo debutto a Parigi il 1 aprile 1846 avvenne presso l’Académie Royale de Musique con le coreografie di Joseph Mazilier, tutto ciò che riguarda la parte danzata di quello spettacolo d’esordio è andata perduta, ma non le successive versioni che Marius Petipa preparò per San Pietroburgo, furono destinate a diventare le predilette dalle compagnie di balletto. Petipa sentì la necessità di ampliare le musiche originali e incaricò del lavoro Ludwig Minkus, che diede un contributo di classe e raffinatezza al lavoro artigianale di Deldevez. Nacque così uno de balletti più spettacolari del repertorio romantico, e anche dei più realistici: la protagonista non è una creatura femminile sovrannaturale, una silfide o una villi, ma una ragazza in carne e ossa, una gitana che si scoprirà essere una nobile rapita da bambina (il che le permetterà, alla fine, di sposare l’ufficiale francese Lucien).

A danzare Paquita (nella versione di Petipa) al Teatro Carlo Felice, il Balletto del Teatro dell’Opera di Chelyabinsk, città russa alle pendici degli Urali con una lunga e nobile tradizione coreutica classica.

L’evento fa parte di “Russian Season 2018”, una grande manifestazione volta a valorizzare l’anno della Cultura Russa in Italia, con il coinvolgimento di ben 74 città italiane.

Paquita

Édouard Deldevez/Ludwig Minkus

BALLETTO DEL TEATRO DELL’OPERA DI CHELYABINSK

Coreografia  Marius Petipa

Regia Yuri Klevtsov

Scene e costumi Dmitry Cherbadzhi

Balletto su base registrata

Repliche Novembre 2018 :   Domenica 18 (20.00 F.A.), Lunedì 19 (11.00 F.A.).

 

 

Marina Chiappa (anche per le foto)

Mariam Batsashvili alla IUC

Mariam Batsashvili, foto di Attila Kleb

I concerti della IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti) nell’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” hanno presentato sabato 17 novembre alle 17.30 la venticinquenne pianista georgiana Mariam Batsashvili, già a pieno titolo tra le promesse più luminose della sua generazione. Ha ricevuto il primo importante riconoscimento a livello internazionale al prestigioso Concorso per pianoforte Franz Liszt di Utrecht 2014, dove ha vinto il primo premio assoluto ed il premio della critica: in quell’occasione è stato scritto di lei che «trasforma ogni frase musicale in qualcosa di speciale» e che è «un’artista completa» dal «tocco meraviglioso» e ricco di «sincera emozione». In seguito della vittoria a quel concorso, si è esibita con le principali orchestre sinfoniche e ha tenuto recital in oltre trenta paesi, tra cui Cina, Nord e Sud America, Sud Africa e Europa (tra l’altro ad Amsterdam, Londra, Parigi, Vienna, San Pietroburgo, Mosca, Stoccolma, Budapest, Amburgo, Milano, Barcellona, Bruxelles, Lisbona). È stata scelta come Bbc New Generation Artist 2017-19.

Mariam Batsashvili non perde occasione di affermare: «La musica di Franz Liszt ha sempre avuto un fascino particolare per me». Lo confermano i brani del compositore ungherese eseguiti in questa occasione: la famosissima Rapsodia Ungherese n. 12, per la quale confessa una speciale predilezione, e la poco nota Fantasia su temi de Le Nozze di Figaro e Don Giovanni,  che Liszt era solito eseguire a memoria e che perciò non mise mai interamente su carta: ma ora è stata ricostruita sugli schizzi originali dal pianista e studioso lisztiano Leslie Howard. Poi la Ciaccona in re minore di Bach nella celeberrima trascrizione di Busoni: presentare la musica di Bach in rielaborazioni di vario genere è un filo rosso che ritorna in molti altri concerti della stagione della IUC. Dal periodo barocco si passa a quello classico col Rondò in la minore K 511: composto da Mozart simultaneamente al Don Giovanni, è un capolavoro piccolo solo per dimensioni, una pagina affascinante pervasa da una tensione passionale nuova, che preannuncia il romanticismo. Questo Mozart non è infatti lontano dalle atmosfere dell’Improvviso in fa minore op. 142 n. 1 di Schubert, con cui la pianista georgiana si addentra nel romanticismo vero e proprio, proseguendo con un brano di Chopin che oscilla tra poesia e virtuosismo qual è l’Andante spianato e grande polacca brillante op. 22.

 

Mauro Mariani (anche per la foto)

 

Concerto di Natale AIRC. Bollani aiuta la ricerca

Il compositore Stefano Bollani sarà il protagonista assoluto dello spettacolo ‘Piano solo’, nel concerto di Natale che AIRC organizza al Filarmonico di Verona. L’evento, il cui ricavato sarà completamente devoluto alla ricerca per la cura dei tumori pediatrici, si terrà mercoledì 19 dicembre, alle 21.

Non un tradizionale concerto al pianoforte, ma un tributo alla vita e alla potenza della musica che, in questa occasione, diventa mezzo di aiuto e di sostegno per chi è più nel bisogno.

L’appuntamento, tappa veronese del tour internazionale di Bollani, è realizzato dal Comitato Veneto Trentino Alto Adige AIRC, con il patrocinio del Comune di Verona e con il sostegno di Banco BPM.

L’appuntamento è stato presentato dall’assessore alla Cultura Francesca Briani. Presenti il presidente AIRC Comitato Veneto Trentino Alto Adige, Antonio Maria Cartolari, il nuovo direttore UO Oncologia AOUI Verona e ricercatore AIRC Michele Milella e la sovrintendente della Fondazione Arena Cecilia Gasdia.

Uno spettacolo imprevedibile dove sarà possibile passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta.

“La cultura al servizio della ricerca, per un’iniziativa di altissimo valore che AIRC, grazie a un artista così poliedrico e innovativo – sottolinea Briani –, propone alla nostra città in favore della cura dei tumori che, ancora, colpiscono i più giovani, bambini e adolescenti, la cui crescita sana e completa costituisce il progetto più prezioso di un’Amministrazione”.

“Una serata straordinaria – precisa Gasdia –, che vedrà l’esibizione di un artista poliedrico, uno dei più grandi compositori e musicisti al mondo, capace di offrire al pubblico una performance di altissimo livello, per un evento davvero unico ed indimenticabile”.

Antonio Maria Cartolari, Presidente AIRC Comitato Veneto Trentino Alto Adige: “Il Santo Natale, tradizionale festa dedicata ai più piccoli, va celebrato per il suo significato più alto e condiviso. E in questo senso il concerto di Stefano Bollani per AIRC rinnova l’alleanza tra musica e ricerca oncologica per una serata di grande impegno collettivo con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare ai ricercatori impegnati in progetti di ricerca d’avanguardia sui tumori pediatrici”. Michele Milella, Direttore Unità Operativa di Oncologia AOUI Verona e ricercatore AIRC: “Ogni anno in Italia circa 2.300 bambini e ragazzi si ammalano di cancro e nel quinquennio che va dal 2016 al 2020 si stima saranno diagnosticate circa 7.000 neoplasie tra i bambini e 4.000 tra gli adolescenti. Numeri che impongono ai ricercatori di proseguire senza soste nel loro lavoro per migliorare sempre più i risultati raggiunti fino a questo momento: grazie agli eccezionali progressi della ricerca, infatti, l’82% dei bambini e l’86% degli adolescenti è in vita cinque anni dopo la diagnosi di tumore. L’impegno di AIRC e di tutta la comunità scientifica è quello di arrivare al più presto a poter curare tutti i piccoli pazienti, perché a ogni bambino guarito da tumore è offerta un’aspettativa di vita di almeno 70 anni.”

Proprio per questo AIRC è in prima linea in questo specifico ambito di ricerca, garantendo continuità ai migliori ricercatori impegnati a studiare le forme tumorali che colpiscono bambini e ragazzi. Solo quest’anno AIRC ha infatti, destinato più di 5,4 milioni di euro per il finanziamento di 58 progetti di ricerca per lo sviluppo di nuove terapie e farmaci sempre più efficaci e meno tossici di quelli attualmente disponibili per i piccoli pazienti. Anche il Comitato Veneto Trentino Alto Adige continua a fare la sua parte nella raccolta fondi a sostegno della ricerca oncologica, che vede ben 47 diversi progetti finanziati nelle sole due regioni per 5,9 milioni di euro raccolti con le donazioni.

Stefano Bollani: “La musica in occasioni come queste libera tutta la sua forza. Le note riescono spesso a fare più di tante parole, a portarti in posti in cui per i motivi più diversi non puoi andare. Per questo ho accettato subito l’invito di AIRC che si adopera per una causa così importante”.

Biglietti acquistabili su geticket.it, sportelli abilitati e sportelli bancomat Unicredit, punti vendita convenzionati (elenco punti vendita su http://www.geticket.it) e call center Getphone 848 002 008.

Per informazioni è possibile contattare l’AIRC Comitato Veneto Trentino Alto Adige al numero 045 8250234 o via mail com.veneto@airc.it.

 

Roberto Bolis (anche per la foto) e gli organizzatori