Prima”. Raccolta poetica di Gabriella Cinti

All’interno delle iniziative organizzate durante la mostra di Alessandra Chiappini “Il pensiero del vento”, a cura di Roberto Borghi e aperta al pubblico sino al 7 dicembre (Spazio d’Arte Scoglio di Quarto, Via Scoglio di Quarto 4, Milano), giovedì 24 novembre alle ore 18 la poetessa e saggista Gabriella Cinti presenta la sua ultima raccolta di poesie dal titolo “Prima” (Puntocampo Editrice) dialogando con il poeta Giovanni Schiavocampo. L’ingresso è libero.

Alla serata partecipano inoltre Alessandra Chiappini e il critico d’arte Roberto Borghi.

Gabriella Cinti risale alle origini, cerca la continuità inabissandosi nel passato delle specie, collegando quel magma primordiale, di cui non restano che labili tracce, al nostro presente, alla nostra e alla sua stessa vita, alla ricerca di connessioni, fili che colleghino a noi quel caotico abisso di casualità, ipotesi, vicoli ciechi dell’evoluzione e deviazioni impreviste… Una eredità di affetti che, come un’onda, travalica i legami familiari e personali e arriva, infine, all’orizzontalità del nostro tempo e all’affratellamento fra gli umani e tutti gli esseri viventi (dalla Postfazione di Mauro Ferrari).

Gabriella Cinti, nata a Jesi, è italianista, grecista, poetessa, scrittrice, saggista, performer in greco antico. In poesia ha pubblicato: Suite per la parola (Péquod, 2008); Euridice è Orfeo (Achille e la Tartaruga, 2016); Madre del respiro, con la prefazione di Alberto Folin (Moretti e Vitali, 2017); La lingua del sorriso: poema da viaggio con il saggio introduttivo di Francesco Solitario (Prometheus edizioni, Milano).

Intensa è la produzione saggistica: Il canto di Saffo – Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci (Moretti e Vitali, 2010); Emilio Villa e l’arte dell’uomo primordiale: estetica dell’origine (I Quaderni del Bardo editore, 2019, Ebook Amazon); All’origine del divenire. Il labirinto dei Labirinti di Emilio Villa con prefazione di Gian Paolo Renello (Mimesis edizioni, 2021).

La mostra “Il pensiero del vento” prende spunto dai paesaggi magici e intensi delle isole Skellig sulla costa atlantica dell’Irlanda del sud.

Le tele esposte sono un lavoro di sintesi quasi astratto, dove il paesaggio è ridotto a pochi, densi tratti riassuntivi.

L’esigenza interiore di abbracciare spazi più grandi spinge l’artista ad affidarsi a una pittura di impulso e gesto che aiuta la natura ad esprimersi in tutta la sua forza e grandezza: un’interpretazione dell’atto artistico che le fa scegliere – come “tele” sulle quali dipingere – vecchi teloni consunti in pvc di camion dismessi che recupera tagliandoli a strisce di oltre un metro e mezzo e appendendoli direttamente in parete con due semplici chiodi. Una scelta non casuale che per l’artista significa incorporare nell’opera un trascorso e un vissuto intangibile ma percepibile.

De Angelis

Musica al centro delle periferie. Dall’America di Woody Allen alla taranta

Prosegue“Musica al centro delle periferie”, organizzata dall’Associazione Roma Sinfonietta, che porta la grande musica in zone dove raramente è possibile ascoltarla dal vivo. Due i concerti di questa settimana.

Lunedì 28 novembre alle 21 al Teatro Tor Bella Monaca (via Bruno Cirino 5) il concerto del Luca Velotti Trio ji è intitolato “Woody Allen movie music” e farà ascoltare le musiche scelte per i suoi i film dal famoso attore e regista americano, o più precisamente newyorchese. È noto che Allen è un grande appassionato di jazz (egli stesso è un buon clarinettista) e che come colonna sonora dei suoi film sceglie le musiche che più ama. In questo concerto si potranno ascoltare le musiche di film come “Radio Days”, “Zelig”, “Manahattan”, “Io e Annie”, “Accordi e Disaccordi”, “Midnight in Paris”. Tra i brani in scaletta You do something to me di Cole Porter, Si tu vois ma mere di Sidney Bechet e Chinatown my ChinatowndiJean Schwartz. Accanto a questi grandi musicisti americani ci sono anchebrasiliani come Jobim con il su Desafinado di e tedeschi come Kurt Weill con September song. Il concerto si conclude con Swing Tropical dello stesso Luca Velotti. Con la partecipazione straordinaria di Piji, artista polivalente, cantante, autore di testi per canzoni e spettacoli e di libri: questa sera racconterà aneddoti curiosi e leggerà i monologhi più esilaranti dei film di Woody Allen.

Il Luca Velotti Trio è formato da Luca Velotti al clarinetto e al sax, Michele Ariodante alla chitarra e Gerardo Bartoccini al contrabbasso. Velotti è tra i pochi italiani presenti nel “Dictionnaire du jazz” pubblicato in Italia da Mondadori. Dal 1992 è il clarinettista e sassofonista della band di Paolo Conte, con il quale ha suonato nelle più importanti sale da concerto a Parigi, Londra, Berlino, Chicago, Vienna, Barcellona… Ha al suo attivo incisioni e collaborazioni anche con Ennio Morricone, Nicola Piovani e Armando Trovajoli e ha inoltre sviluppato la sua vena compositiva in molteplici musiche per la televisione e il cinema.

Il giorno dopo, martedì 29 novembre alle 20, al Teatro Don Bosco (via Publio Valerio 63) suona il protagonista è dei più famosi rappresentanti attuali della musica popolare italiana, Ambrogio Sparagna. Con lui alcuni solisti dell’Orchestra Popolare Italiana, da lui fondata e diretta, che riunisce tanti interpreti provenienti da tutte le regioni della Penisola, allo scopo di promuovere e valorizzare il repertorio della nostra musica popolare.

Roma, Auditorium Parco della Musica 05 01 2018. Ambrogio Sparagna e la OPI Orchestra Popolare Italiana. ©Musacchio&Ianniello / Fondazione Musica Per Roma

Il titolo del loro concerto è “Taranta d’amore”. Sarà una festa spettacolo dedicata al ricco repertorio di serenate e balli della tradizione popolare: gighe, saltarelli, ballarelle, pizziche, tammurriate e soprattutto tarantelle, la danza matrice di tante tradizioni musicali delle nostre regioni. Così stregati dall’energia del ritmo ed affascinati dalla varietà ed originalità dei suoni degli strumenti popolari e dalla forza delle voci che cantano tanti dialetti diversi, tutti si ritrovano a rivivere suggestioni ed emozioni straordinarie tipiche delle antiche feste contadine italiane.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Prenotazioni: al Teatro Tor Bella Monaca tel. 06 2010579; al Teatro Don Bosco ccsroma-comunicazione@donbosco.it

Info: 06 3236104

Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro -Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.

Mauro Mariani (anche per le fotografie)

Pane e olio… a teatro!

Presso il foyer dell’Auditorium della Conciliazione a Roma, nelle giornate di 25, 26 novembre e 6 dicembre, verrà ospitata un’iniziativa per far conoscere ed apprezzare alcuni prodotti di eccellenza tipici della Regione Lazio.

Ideato e organizzato dall’associazione culturale Il Leone e le Cornucopie, da anni specializzata nella realizzazione di manifestazioni ed eventi culturali con il particolare obiettivo di evidenziare le peculiarità del territorio, il progetto Pane, olio… a Teatro! vedrà offrire gratuitamente in degustazione al pubblico e agli intenditori alcune prelibatezze con il tocco di esperienza e fantasia di due chef laziali specializzati nella cucina regionale.

In queste tre giornate, a partire dalle 12.00, verrà infatti esposta un’accurata selezione dei più pregiati oli provenienti dalle province laziali, accompagnati da prodotti tipici di panificazione di tutto il territorio regionale.

Andrea Passeri, esperto ed appassionato ricercatore di ingredienti tipici della nostra terra, le cui speciali preparazioni culinarie riescono a combinare le materie prime presenti nelle tavole del passato con la cultura gastronomica dei giorni nostri e Stefano Salvi, executive chef di eccezione e professionista molto noto nell’universo della nostra cucina, metteranno a disposizione il proprio “expertise” non solo sulle origini e la storia del pane e dell’olio nel Lazio ma anche sulle rispettive possibilità di combinazione in maniera magistrale con i migliori piatti della tradizione.

“La scelta di una cornice quale questo prestigioso teatro della capitale – afferma Fabio Alescio, promotore e organizzatore dell’evento – non è casuale, dal momento che riteniamo qui si possa evidenziare un connubio speciale, quello della tradizione del cibo genuino con il mondo del teatro e della musica: in queste serate, infatti, il palco dell’Auditorium ospiterà due grandi artisti e dopo la degustazione gratuita, chi possiede il biglietto di ingresso, potrà assistere allo spettacolo prescelto”.

Il 25 e 26 novembre salirà sul palco Daniele Silvestri mentre il 6 dicembre sarà la volta di Ornella Vanoni, ma l’ingresso al pubblico senza biglietto sarà aperto negli stessi giorni anche dalle ore 12 alle 16.

“Il progetto – ricorda Tiziana Biscu, presidente dell’Associazione Culturale Il Leone e Le Cornucopie – ha anche una rilevante valenza sociale, avvalendosi della collaborazione dell’associazione di volontariato no profit Abili Oltre la cui attività principale è costituita dall’inclusione lavorativa delle persone socialmente svantaggiate e diversamente abili.”

Accompagnati dal Presidente Marino d’Angelo e da Mario De Chiara, responsabile dell’associazione, parteciperanno all’evento alcuni giovani impegnati dal 2020 nel progetto speciale ColDiversa, un’esperienza di lavoro formativa in ambito food e più precisamente di somministrazione di prodotti agro-alimentari ed enogastronomici provenienti da realtà produttive inclusive ed ecosostenibili.

Tra le aziende olearie rappresentate nella degustazione, infine, sarà presente l’associazione Ulivi dell’Etruria, specializzata nel recupero degli olivi abbandonati e che ha aderito a questo importante progetto sociale.

Pane, olio… a Teatro è un evento realizzato grazie al contributo della Regione Lazio.

Ingresso libero a tutti: ore 12:00 – 16:00

Ingresso riservato ai possessori dei biglietti dei concerti dell’Auditorium della Conciliazione: dalle ore 19:00

Elisabetta Castiglioni

“Prima facie”, prima romana

Debutto sul palcoscenico del West End Londinese per Jodie Comer, la star vincitrice di un Emmy e di un Bafta per “Killing Eve” e “The Last Duel”, ora unica protagonista di “Prima Facie“, acclamatissima e pluripremiata pièce teatrale dell’australiana Suzie Miller, una storia che ci porta nel cuore di dove l’emozione e l’esperienza si scontrano con le regole del gioco. 

Diretta da Justin Martin all’Harold Pinter Theatre di Londra, l’opera – ripresa teatrale dal vivo dello spettacolo andato in scena lo scorso luglio – è diventata un film di alto valore educativo e morale e arriverà per la prima volta a Roma, per tre giorni sul grande schermo del Cinema Farnese Arthouse (Piazza Campo de’ Fiori 56 – Roma), il 24, 25 e 26 novembre.

Tessa è una giovane e brillante avvocatessa proveniente dalla classe operaia, che si è fatta strada nella vita e nel lavoro per meriti acquisiti sul campo e che ora si trova di fronte a un evento inaspettato che la costringe a muoversi in un territorio in cui il potere patriarcale della legge, l’onere della prova e la morale divergono.

La prima visione del film, in programma venerdì 25 novembre, è stata concepita  in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, dati i contenuti trattati nella vicenda.

L’opera, prodotta da Empire Street Production e distribuita da National Theatre Live, sarà proiettata in lingua originale inglese con sottotitoli in inglese. 

L’iniziativa segna anche il ritorno al Cinema Farnese ArtHouse, dopo circa 7 anni di assenza, dei titoli della NTL che verranno programmati dal 2023 con cadenza mensile.

PRIMA FACIE – Giorni ed orari di programmazione:

Venerdì 25 novembre – Ore 21:30

Sabato 26 novembre – Ore 19:30

Domenica 27 novembre – Ore 17:15

Elisabetta Castiglioni

Jesús Molina Quartet “Agape”

Terzo e ultimo concerto per la rassegna “Spoleto Jazz 2022”, la manifestazione promossa e organizzata da Visioninmusica con la direzione artistica di Silvia Alunni, che rivolge il suo sguardo ai giovani talenti del jazz italiano e internazionale.

Venerdì 18 novembre sul palco del Teatro Caio Melisso, alle ore 21, arriva il pianista e cantante colombiano Jesús Molina che insieme al suo gruppo, formato da Jose Irarragorri alla chitarra, Guy Bernfeld al contrabbasso e Jorge Pérez alla batteria presenterà il suo ultimo progetto musicale, “Agape”. In repertorio alcuni classici del jazz riarrangiati da lui, come Spain di Chick Corea, Giant Steps di John Coltrane e A night in Tunisia di Dizzy Gillespie, insieme ad altre sorprese in cui si potrà apprezzare anche la sua voce da solista.

Dal jazz tradizionale al ragtime, fino allo stride jazz piano, Molina è un talento inarrestabile, con uno spettro creativo e musicale ad ampio raggio tra jazz contemporaneo, jazz moderno e gospel, stili che mescola sapientemente e talentuosamente.

Cresciuto a Sincelejo, in Colombia e residente a Los Angeles, Jesús Molina a soli 12 anni inizia a suonare il sassofono e all’età di 15 decide di cambiare strumento e si specializza in pianoforte, dove eccellerà in maniera sorprendente. Nel 2016 riceve il prestigioso Latin Grammy Cultural Foundation Awards ed è, a oggi, una delle stelle nascenti della scena jazz internazionale.

Seppur giovanissimo ha condiviso il palco con alcuni dei più grandi musicisti del settore come Jordan Rudess, Noel Schajris, Marco Minnemann, Rudy Perez, Randy Brecker, Randy Waldman, Zedd, Jesus Adrian Romero. A soli 26 anni l’artista ha firmato cinque album e Agape è l’ultimo lavoro pubblicato. 

Elisabetta Castiglioni

Ritrovato dai Carabinieri volume del 1804 delle Biblioteche veronesi

Il libro ‘La Storia Romana di Tito Livio’, storica pubblicazione del 1804 di proprietà delle Biblioteche comunali di Verona è tornato a casa. A riconsegnarlo in Municipio, nelle mani della vicesindaca Barbara Bissoli e dell’assessora alle Biblioteche Elisa La Paglia, il Maggiore Claudio Sanzò Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, accompagnato dall’Appuntato Lorenzo Caimmi. Presente anche la Responsabile del Museo Archeologico Teatro Romano, Museo Maffeiano e Conservatoria delle Biblioteche Margherita Bolla.

Il recupero del volume, che riporta al suo interno i timbri e il riferimento di catalogazione della Biblioteca comunale veronese, è frutto di un’operazione di perquisizione realizzata in provincia di Cremona dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Monza. L’obiettivo era il reperimento di un altro testo trafugato, che le Forze dell’Ordine avevano individuato nelle mani di un privato.

I controlli effettuati nella sua abitazione, in una collezione di oltre 9 mila libri, hanno poi portato alla scoperta di altri due volumi antichi, tra cui la pubblicazione storica di proprietà della Biblioteca civica veronese.

“La felice occasione legata allo speciale ritrovamento – ha evidenziato la vicesindaca Bissoli – mette in evidenza l’importanza della catalogazione come strumento di tutela dell’ampio e diversificato Patrimonio Culturale italiano. Uno strumento fondamentale che, anche a distanza di tempo, ha consentito il riconoscimento della proprietà del bene che, in questo caso specifico, è risultata la Biblioteca comunale veronese”.

“Un particolare ringraziamento ai Carabinieri dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza – ha sottolineato l’assessore La Paglia – per il complesso e fondamentale lavoro di ricerca e di garanzia portato avanti in favore di tutti i beni culturali italiani. La restituzione di oggi è un esempio di questo straordinario servizio, che ha consentito di riportare a ‘casa’ un volume storico parte delle collezioni delle Biblioteche cittadine”.

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

Luce ombra pittura. Raffaele Cioffi

Una visione essenziale della pittura, un’astrazione assoluta che vuole porre il visitatore al centro di una profonda esperienza visiva e sensoriale.

La mostra “Luce Ombra Pittura” dell’artista Raffaele Cioffi, in programma negli spazi de  “LaGalleria” del Museo Nazionale del Palazzo Ducale di Mantova dal 19 novembre al 31 dicembre 2022, patrocinata dal Comune di Mantova e curata da Alberto Barranco di Valdivieso, si snoda lungo tre sale per una riflessione sul percorso pittorico di Cioffi degli ultimi due anni: un universo poetico narrato attraverso diciassette tele, quasi tutte di grandi dimensioni, che offrono un nuovo orizzonte interpretativo che va oltre la pittura stessa e che chiede al visitatore di “entrare dentro” le opere e “attraversarle”, per ritrovarsi in un’altra dimensione.

L’intera narrazione post-aniconica della pittura di Raffaele Cioffi mostra come l’artista cerchi e trovi di volta in volta la dissolvenza dell’immagine nella luce e nel colore, per un’astrazione estremamente moderna, dalla colorazione pastosa e dalla forte valenza spirituale, che rispecchiano un timbro romantico dell’anima che si traduce in una pennellata forte, densamente espressiva e coinvolgente.

L’allestimento della mostra, pensato e ideato in ogni suo dettaglio dal critico d’arte Alberto Barranco di Valdivieso in un equilibrio perfetto fra spazi pieni e vuoti, si sviluppa attraverso tre sale in un crescendo musicale che si fa sinfonia nella terza e ultima stanza.

Tra le opere esposte, alcune appartengono al ciclo precedente delle Soglie, volutamente inserite dal curatore perché preludono alla nuova serie dei Passaggi e aiutano il visitatore a cogliere il trapasso da una pittura caratterizzata da tonalità rarefatte e delicate a una giocata su contrasti più accentuati, dove la struttura stessa della pittura diventa marcata, l’opera viene addosso e chi guarda è catapultato dentro il quadro.

Spiega Alberto Barranco di Valdivieso: “Questa nuova serie di lavori presenta un’impronta chiaroscurale marcata, ecco perché l’uso della luce e dell’ombra appare più netta, drammatica, come lo stesso assetto linguistico delle composizioni, maggiormente sintetico e introspettivo rispetto al passato, declinato per tagli costruttivi di campo dal margine netto e con scelte cromatiche meno squillanti”.

I Passaggi di Raffaele Cioffi sono una specie di “ingrandimento” di particolari delle opere precedenti e creano un universo poetico straordinario, dove la cifra stilistica del pittore – la pennellata “pivotante” come la definisce Alberto Barranco per sottolineare “una stesura per colpi di pennello secondo orbite sempre diverse” – si concretizza in una pittura introspettiva dalla fortissima tensione scenica, costruita per sovrapposizione di pigmenti a formare un fitto reticolo che incide sulla stessa percezione retinica di chi osserva: un impatto emotivo dato anche dal netto contrasto con il “campo di luce” che contraddistingue l’altra parte della tela, che porta chi osserva a “bloccarsi” di fronte all’opera mentre la pittura è come se sconfinasse dalla tela e lo avvolgesse lentamente.

Luce Ombra Pittura” vuole essere un momento di riflessione sull’evoluzione della pittura di Raffaele Cioffi, contrassegnata da una evidente e sempre più scavata sapienza espressiva, per composizioni di estrema forza, sintesi ed efficacia, che rimandano a una implicita valenza spirituale della sua astrazione.

Luce Ombra Pittura” è la sintesi estrema di quello che oggi è Raffaele Cioffi come pittore, espressione di tutto ciò che ha sperimentato e assorbito, per poi tradurlo secondo la sua sensibilità, il suo talento e la sua cultura, nonché il risultato di rapporti personali profondi con artisti dello spessore di Valentino Vago, Claudio Verna, Claudio Olivieri.

Anche su questo solco intellettuale e umano si muove l’odierna pittura di Raffaele Cioffi, che spinge lo spettatore in un viaggio immersivo nel suo universo segnico, evocativo e poetico, nonché spazio di riflessione dell’artista sullo “stato dell’arte” della sua stessa arte.

De Angelis

“Cena con eclissi” a favore della Fondazione Ado

Uno spettacolo teatrale divertente ma anche benefico, perché gli incassi verranno devoluti a favore delle attività della Fondazione Ado di Ferrara, che si occupa di assistenza domiciliare oncologica. È la commedia con inserti di musica e danza che si intitola “Cena con eclissi”, in programma sul palco della Sala Estense nelle serate di venerdì 18 e sabato 19 novembre (ore 21) e nel pomeriggio di domenica 20 novembre 2022 (ore 15.30). Protagonista in scena sarà la compagnia Teatro Studio, che ha organizzato lo spettacolo a favore della Fondazione Ado. È prevista la partecipazione del Teatro Danza di Anna Lolli con un intervento esterno del danzatore Federico Carturan e la partecipazione straordinaria di don Stefano Zanella.

“L’evento – ha sottolineato l’assessore Coletti – fa parte di una delle molteplici attività di Ado che l’amministrazione ha il piacere di sostenere e supportare attraverso il suo patrocino. L’intero ricavato sarà devoluto a favore della Fondazione Ado, per continuare a sostenere le encomiabili attività di assistenza, garantite gratuitamente a cittadini malati a domicilio, in ambulatorio e negli hospice. Con il patrocinio a questa iniziativa, l’Amministrazione comunale vuole ribadire ancora una volta la propria vicinanza e la propria riconoscenza a una realtà come quella della Fondazione Ado che, con la professionalità e la competenza di tutto il proprio personale, da sempre svolge, nel nostro territorio, un impareggiabile ruolo di supporto e accompagnamento per i malati e le loro famiglie”.

La consigliera della Fondazione Ado Mirabella ha quindi ricordato che “Questo spettacolo è dedicato alla memoria di tre nostri amici e membri della compagnia che purtroppo non sono più con noi: Adele Barone, Luca ‘Ciccio’ Montanari e Rita Buoso, che ci ha lasciati da poco”.

“La nostra è una compagnia amatoriale – ha infine raccontato il regista e coordinatore della serata Tebaldi – formata da un gruppo di amici che da ormai vent’anni organizza spettacoli a scopo benefico. Nel corso degli hanno fatto parte della compagni un centinaio di persone fra attori, ballerini e cantanti. Lo spettacolo sarà una commedia in cui ci sarà anche un balletto iniziale, dedicato ai nostri compagni venuti a mancare, con le coreografie di Benedetta Mantovani e Elisa Ardizzoni del gruppo Teatro Danza di Anna Lolli”.

Per info e prevendite dei biglietti: Fondazione Ado onlus, via Veneziani 54, Ferrara, tel. 0532 977531.

Alessandro Zangara

17 Novembre 2022, Giornata Mondiale contro il tumore al pancreas

Novembre è il mese dedicato alla consapevolezza sul tumore al pancreas. In tutto il mondo si svolgeranno iniziative il cui scopo è divulgare informazioni su questa patologia, ancora oggi così poco conosciuta, che ogni giorno colpisce in media nel mondo 1358 persone.
Solitamente, nelle fasi iniziali della malattia i sintomi non si manifestano, oppure non sono sufficientemente specifici per suscitare il sospetto di una neoplasia. Ciò si traduce in un frequente ritardo nella diagnosi, che spesso viene formulata solo quando il tumore è già in uno stadio avanzato e si è diffuso in altre parti del corpo.
Anche questo anno, l’Associazione Nastro Viola propone la campagna di sensibilizzazione

“FACCIAMO LUCE SUL TUMORE AL PANCREAS”. L’iniziativa, ispirata alla campagna internazionale “Light It Purple” che coinvolge luoghi simbolici in diverse parti del pianeta (dalle Cascate del Niagara alla Opera House di Sydney), si propone di richiedere l’illuminazione di edifici pubblici e privati nel colore VIOLA – colore simbolo del tumore al pancreas – durante il prossimo 17 Novembre 2022, data in cui si celebra la Giornata Mondiale Contro Il Tumore al Pancreas.
Lo scorso anno oltre 150 Comuni Italiani hanno aderito alla nostra iniziativa e diverse città italiane si sono illuminate di viola per portare l’attenzione su una patologia ancora troppo poco conosciuta.
Per info: Associazione Nastro Viola, sito web http://www.nastroviola.org, email info@nastroviola.org.

Concerti al Museo

Con intuizione e coraggio Attilio Berni direttore del Museo del Saxofono (via dei Molini snc -angolo via Reggiani-, 00054 – Maccarese, Fiumicino-RM), oltreché collezionista di centinaia di rarissimi strumenti in esposizione, riapre la stagione concertistica per l’autunno-inverno, dedicando spazio a tutti quei generi di musica, il jazz in primis – che vedono il sax protagonista sonoro. Dal 19 novembre 2022 al 30 aprile 2023, con cadenza quindicinale nel fine settimana, il Museo ospiterà nella sua sala interna le performance di prestigiosi artisti, con un ventaglio di proposte tra omaggi d’autore e nuove produzioni.Nonostante le difficoltà attuali e le programmazioni a singhiozzo dello scorso biennio – afferma Berni – continuiamo orgogliosamente a voler promuovere la cultura di uno strumento che è considerato tra i più amati in assoluto, offrendo una serie di appuntamenti nei quali, oltre a momenti di convivialità ed entertainment, si avrà l’opportunità di conoscere da vicino le mille straordinarie storie legate agli strumenti della collezione, pur conservando la possibilità, nel periodo infrasettimanale, di partecipare a visite libere o guidate sulla storia del saxofono, anche attraverso la Guida del Museo. Ma è disponibile al Museo anche il nostro catalogo Saxophones, un volume prestigioso di 340 pagg. in doppia lingua, che abbiamo ristampato dopo l’immediata richiesta ad esaurimento negli scorsi mesi, avvenuta da molte parti del mondo. Un’opera che, insieme alla nostra quotidiana attività, ci rende fieri di continuare a far conoscere, oltre alle caratteristiche tecniche di ogni strumento conservato, anche le storie personali dei costruttori e dei musicisti che li hanno abbracciati.”La stagione partirà il 19 novembre con un viaggio nella musica latino americana degli America Trio, per proseguire il 27 novembre con il concerto gratuito del Sax Around Ensemble, il 3 dicembre con il progetto Jazz Rivisited 2.0 del Gianluca Galvani quintet e il 17 dicembre con la formazione capitanata dal batterista Alberto BottaIl nuovo anno comincerà il 7 gennaio con lo swing della Ciribiribin Orchestra e il 21 gennaio con il Cinema Show quartet in Fugue to Heaven. Il 28 gennaio si renderà un doveroso tributo ad un mito del saxofono nel mondo, Fausto Papetti, attraverso una mostra, una conferenza e una serie di concerti,  in occasione del centenario della nascita dell’artista. A febbraio sono in programma le performance del trio “Ancestral” di Renato Vecchio (4), del quintetto guidato da Venanzio Venditti (18), mentre a marzo si esibiranno il quartetto di Davide Richichi (4) e l’esperienza “Hammond” con il trio Destriere-Damato-Monaldi (18).  A chiudere la stagione, nel mese di aprile saranno i concerti di Riccardo Fassi con l’ “Herbie Nichols project” (1), i Big Night Players con il loro repertorio anni Cinquanta (15) e, in occasione dell’International Jazz Day il 30 aprile, un progetto speciale in cui The Jazz Russell incontreranno il saxofonista statunitense Michael RosenIl costo del biglietto di ingresso ai concerti serali, in programma alle ore 21:00, è di €15,00 con apericena facoltativa su prenotazione, a partire dalle ore 20,00, a €15,00. I biglietti sono acquistabili direttamente al Museo (prenotazione caldamente suggerita) o sul circuito Liveticket.it Elisabetta Castiglioni