Bach e Vivaldi, Pergolesi e Scarlatti al Teatro Tor bella Monaca

Lucia Napoli

Con Bach, Vivaldi e altri grandi compositori del Settecento si chiude il ciclo di tre concerti con cui Roma Sinfonietta ha voluto recuperare alcuni dei più importanti momenti della sua stagione, saltati per il lockdown. L’appuntamento è venerdì 3 luglio alle 21.00 al Teatro Tor Bella Monaca in via Bruno Cirino.

Protagonisti del concerto sono tre dei migliori cantanti italiani per il repertorio barocco, il soprano Sabrina Cortese, il contralto Lucia Napoli e il basso-baritono Roberto Abbondanza, insieme all’Ensemble Roma Sinfonietta, formato da un piccolo gruppo di strumenti ad arco più oboe e clavicembalo.

 

Sabrina Cortese

Interamente dedicato alla musica sacra, il concerto inizia con Salve Regina di Giovan Battista Pergolesi, un genio scomparso all’età di appena ventisei anni, che aprì le porte a quella melodiosità distesa ed espressiva che sarebbe rimasta per due secoli il segno distintivo dell’opera italiana. Portò questo stesso coinvolgimento emotivo anche nella musica sacra, come dimostrano il famosissimo Stabat Mater e il meno famoso ma non meno intenso e ancor più concentrato Salve Regina, ora affidato alla splendida voce di Sabrina Cortese.

Se Pergolesi è l’esponente forse più famoso della scuola napoletana, Antonio Vivaldi lo è della scuola veneziana. Oggi è famoso soprattutto per la sua musica strumentale, ma fu anche un grande compositore di musica sacra: ne dà una dimostrazione il suo Stabat Mater, eseguito dalla rara voce di vero contralto di Lucia Napoli. Questo brano è stato usato, in un contesto ovviamente molto diverso da quello previsto dal compositore, come colonna sonora del film Il talento di Mr. Ripley (1999) di Anthony Minghella.

Roberto Abbondanza

Si prosegue con Johann Sebastian Bach, che fu un grande ammiratore sia di Pergolesi, di cui rielaborò in tedesco lo Stabat Mater, sia di Vivaldi, di cui trascrisse numerosi Concerti. Del Kantor di Lipsia si ascolterà Ich habe genug, una delle più belle e commoventi tra le sue duecento cantate sacre. Basata principalmente sul Vangelo secondo Luca, questa cantata fu composta a Lipsia nel 1727 per la festa della Purificazione di Maria, dunque è dedicata alla figura della madre di Gesù, come tutti gli altri brani del concerto. La interpreta ora Roberto Abbondanza, la cui voce è particolarmente adatta a questa musica raccolta e intensa. L’oboe solista è Antonio Verdone.

Conclude il concerto un altro Salve Regina, quello di Alessandro Scarlatti, proponendo così un raffronto tra questo compositore, considerato il fondatore della scuola napoletana, e il suo successore di cinquant’anni più giovane, cioè Pergolesi, rispetto a cui Scarlatti si dimostra più severo, meno commovente ma non meno drammatico. Lo interpretano Sabrina Cortese e Lucia Napoli.

Saranno rigorosamente rispettati il distanziamento sociale, l’obbligo della mascherina e le altre le regole per la prevenzione del corona virus.

I biglietti si possono acquistare al costo di € 10,00 (€ 7,50 per gli over 65; € 5,00 per gli studenti), prenotandoli telefonicamente allo 06 2010579.

Per questo concerto sono validi gli abbonamenti alla stagione concertistica dell’Università di Roma “Tor Vergata”, ma comunque gli abbonati devono assolutamente prenotare il loro posto telefonando allo 06 2010579 (lunedì – venerdì dalle 11 alle 19.30).

Ensemble Roma Sinfonietta: Anna Chulkina violino, Leonardo Alessandrini violino, Lorenzo Rundo viola, Kyung Mi Lee violoncello, Antonio Verdone oboe, Diego Procoli organo e clavicembalo, Sabrina Cortese soprano, Lucia Napoli contralto, Roberto Abbondanza basso.

Info Teatro Tor Bella Monaca: tel. 06 2010579

 

Mauro Mariani (anche per le fotografie)

 

Then & Now

Then & Now di Giulia Tata e Antonino Torrisi, il corto vincitore della edizione 2017 del Premio Zavattini sarà in diretta streaming sulla pagina ufficiale FB del Premio: https://www.facebook.com/PremioZavattini/
mercoledì 1 luglio alle ore 18:00.

In un futuro distopico, alieni in fuga da un pianeta distrutto hanno invaso pacificamente la Terra, presentandosi come portatori di progresso e nuove tecnologie e ottenendo da subito piena collaborazione da parte degli esseri umani. Afel, un ragazzo terrestre senza patria ne radici, nel suo vagabondare per il mondo è testimone di come la razza umana si sia fatta progressivamente soggiogare e ridurre in schiavitù in nome di un progresso che ha finito col distruggere il pianeta e il suo ecosistema.

Coinvolto suo malgrado nelle proteste e poi nei successivi scontri tra umani e alieni, Afel prenderà infine la decisione di schierarsi e combattere per la salvezza dell’umanità. La sua decisione lo porterà a scontrarsi faccia a faccia con uno degli alieni, in un incontro che deciderà le sorti della razza umana.

 

Elisabetta Castiglioni (anche per l’immagine)

 

Il CTB raddoppia le serate della rassegna estiva

 Maria Paiato

È già tutto esaurito per la rassegna estiva del Centro Teatrale Bresciano D’estate al Chiostro. Sette letture sceniche per ricominciare.

In soli 5 giorni di apertura delle vendite, i 99 posti a disposizione per le 7 serate in programma nel Chiostro Santa Chiara del Teatro Mina Mezzadri sono andati esauriti con i soli abbonamenti. Un inatteso successo di pubblico per la rassegna del CTB – inserita nel palinsesto della Stagione estiva del Comune di Brescia, ente patrocinatore dell’evento – che spinge a guardare con fiducia il futuro.

Per dare la possibilità al pubblico di non mancare gli imperdibili appuntamenti che vedono per protagonisti alcuni dei più grandi artisti della scena italiana, il Centro Teatrale Bresciano ha deciso di raddoppiare il numero di serate, aggiungendo una seconda replica per ogni serata in programma. Un gesto per abbracciare i suoi spettatori che, anche in questa occasione, non hanno mancato di dimostrare il loro apprezzamento per il progetto artistico messo in campo dal Centro Teatrale Bresciano: una rassegna ad alta temperatura culturale per ritrovarsi insieme in quel luogo magico e simbolo di comunità che è il teatro.

La seconda replica si svolgerà, sempre alle ore 21.30, il giorno seguente delle recite già indicate.

Giovedì 16 – Venerdì 17 luglio 2020

Una e una notte. Omaggio a Flaiano

liberamente ispirato a Una e una notte di Ennio Flaiano

di e con Maria Paiato

Lunedì 20 – martedì 21luglio 2020

All’antica italiana. Storie di gente di teatro

ispirato al libro Il teatro all’antica italianadi Sergio Tofano

detto Storie e biografie di gente di teatro

elaborazione drammaturgica e interpretazione Elena Bucci e Marco Sgrosso

Giovedì 23 – Venerdì 24luglio 2020

L’altra verità. Diario di una diversa

con Ludovica Modugno

Lunedì 27 – Martedì 28luglio 2020

TERRA. Una carta dei diritti

di e con Lucilla Giagnoni

Giovedì 30 – Venerdì 31luglio 2020

Li romani in Russia

tratto da Li romani in Russia di Elia Marcelli

di e con Simone Cristicchi

Lunedì 3 – Martedì 4 agosto 2020

Shakespeare for dummies / Sogno di una notte di mezza estate

di e con Graziano Piazza e Viola Graziosi

Giovedì 6 – Venerdì 7agosto 2020

Il grande inquisitore.Una lettura Jazz

di e con Fausto Cabra

ideazione sonora e musiche dal vivo eseguite da Mimosa Campironi

In caso di maltempo gli spettacoli saranno riprogrammati. In caso di impossibilità a riprogrammare la lettura, il pubblico avrà diritto al rimborso.

V.V. (anche per la fotografia di Manfredi Patitucci)

 

‘Ferrara Rinasce con i Musei’: biglietti d’ingresso scontati del 30% per chi alloggia o consuma in città

Musei comunali di Ferrara a ingresso ridotto del 30% per chi usufruisce delle attività di accoglienza turistica, ristorazione, bar e taxi in città, da luglio a ottobre 2020. E’ la nuova iniziativa ideata dal Comune di Ferrara per favorire la ripresa economica, turistica e culturale della città dopo il periodo di lockdown per l’emergenza sanitaria.

“Questa iniziativa dedicata ai musei si inserisce nell’ampio progetto ‘Ferrara Rinasce’, attraverso cui vogliamo sostenere e rilanciare tutti gli ambiti economici della nostra città. L’ottica è sempre quella di ‘fare sistema’ tra tutti i soggetti del territorio per offrire a Ferrara un’importante occasione di rinascita e di crescita sul piano economico, turistico, sociale e culturale. Quello che abbiamo in mente non è solo uscire al meglio dal periodo del post emergenza sanitaria, ma costruire una strada solida che guardi al futuro: una volta superato questo momento complicato Ferrara deve finalmente trovare una collocazione di spicco in termini regionali e nazionali e per farlo è necessario l’impegno di tutti per valorizzare e promuovere al massimo tutte le sue eccellenze”, spiega il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, commentando l’iniziativa.

La proposta, dal titolo “Ferrara Rinasce con i Musei”, è stata presentata nella residenza municipale di Ferrara, dagli assessori Matteo Fornasini (Bilancio, Turismo e Commercio) e Marco Gulinelli (Cultura), assieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria coinvolte: Chiara Vassalli del Consorzio Visit Ferrara, Giorgio Zavatti di Ascom, Linda Veronesi di Cna e Nicola Scolamacchia di Confesercenti.

“Si tratta – ha precisato l’assessore Fornasini – di un’importante iniziativa che con le associazioni di categoria e il Conzorzio Visit abbiamo voluto mettere in campo nell’ambito dell’ampio tavolo di concertazione creato per favorire la rinascita di Ferrara, dopo il periodo di forzata chiusura per l’emergenza Covid, offrendo sostegno soprattutto ai settori più danneggiati, come quelli del turismo, della ristorazione e del commercio. Il nostro intento è infatti quello di creare un circuito virtuoso tra Ferrara città d’arte e le attività economiche che lavorano attorno al settore del turismo per favorirne la ripresa”.

Nel dettaglio, l’iniziativa prevede la riduzione del 30% della tariffa intera per l’ingresso in uno dei musei e spazi espositivi del Comune di Ferrara: Museo del Castello Estense, Palazzo Schifanoia e Civico Lapidario, Museo della Cattedrale, Palazzina di Marfisa d’Este, Museo di Storia Naturale (dalla data della sua riapertura) e Padiglione d’Arte Contemporanea (in occasione di mostre temporanee).Per avere diritto alla riduzione occorrerà presentare allo Iat – Ufficio Informazione e Accoglienza turistica, con sede nel cortile del Castello Estense, uno scontrino o una ricevuta per una spesa pari o superiore a 10 euro, effettuata in una delle attività economiche del territorio comunale di Ferrara rientranti nelle tipologie indicate nella lista approvata dalla Giunta comunale (in allegato scaricabile a fondo pagina). Tra queste, gli alberghi e le altre strutture ricettive, le attività di ristorazione, gelaterie e bar, oltre che i servizi di guida turistica e di trasporto con taxi. Lo scontrino andrà presentato allo Iat nella medesima giornata di emissione, o il giorno successivo, e darà diritto a ricevere un solo coupon, valido fino al 31 ottobre 2020, per la riduzione del 30% della tariffa intera di uno dei musei civici.

“La fase in cui ci troviamo ora, ossia quella della riapertura delle attività, dei musei, delle mostre – ha rimarcato l’assessore Gulinelli – è sicuramente quella più complicata e che ci sta richiedendo i maggiori sforzi, considerato anche quanto i Comuni siano stati penalizzati dall’emergenza. E’ la fase più critica, anche perché qui c’è in gioco l’anima della città e la cultura e il turismo rappresentano in questo momento più che mai leve fondamentali per la ripresa della città”.

 

Alessandro Zangara

Il Coro del Teatro Carlo Felice: primo concerto in pubblico dall’inizio dell’emergenza sanitaria

Venerdì 3 luglio, al Porto Antico-Piazza delle Feste, alle ore 21:15, il Coro del Teatro Carlo Felice torna a esibirsi in pubblico, per la prima volta da quando le norme anti-Covid hanno dapprima proibito e poi limitato gli spettacoli dal vivo. Lo fa con un programma che, come recita il titolo, Viaggio in Europa, invita a viaggiare idealmente tra le epoche e le culture europee in un momento in cui viaggiare fisicamente è problematico.

Sotto il tendone della pista del ghiaccio, davanti a una platea di circa duecento posti a rigorosa distanza di sicurezza, 34 Artisti del Coro della fondazione lirico-sinfonica genovese, diretti da Francesco Aliberti e accompagnati al pianoforte da Patrizia Priarone,  eseguiranno brani che sono tra gli esempi più alti della musica corale europea di tutti tempi, come: il “Gloria in excelsis Deo” di Vivaldi, due cori dalla Passione secondo S. Giovanni di Bach, “Fortunae plango vulnera” di Carl Orff (il celebre coro d’apertura dei Carmina Burana), “Che del ciel, che degli Dei” da La clemenza di Tito di Mozart, “Fidgety feet” di Gershwin, autore che, pur non essendo europeo, era innamorato della musica del vecchio continente, in particolare francese, a cui ha reso omaggio con An American in Paris (da cui il brano è tratto). Un programma originale, con presenze inattese e curiose (come i cori “Gloria al nostro popolo” di Rachmaninov e “Hymne à la nuit” di Rameau), e al tempo stesso coinvolgente e di facile ascolto.

Ingresso intero: 8 €; ridotto: 5 €.

Massimo Pastorelli

“Reflections” di Donaggio alla Galleria della Gondola


La Galleria della Gondola e dell’ecosistema lagunare, con l’Associazione culturale Squero di San Trovaso, è lieta di presentare la mostra personale di Franco Donaggio, a cura di Roberta Semeraro, fino al 3 ottobre prossimo.

Roberta Semeraro curatrice della mostra, presenta una selezione di immagini della laguna veneta, con visioni trasognate dove il passato e presente cessano di esistere in un unico ed eterno intervallo di tempo, che è quello introspettivo di chi le osserva.

La libertà incondizionata che si respira nella laguna di Donaggio, rende le opere dell’artista così “pure” da sembrare oniriche.

Ma l’Arte è una realtà e non un sogno, anche se dispiega le sue grandi ali per volare sopra al mondo.

Le magnifiche geometrie con le quali s’inscrive l’habitat lagunare nelle opere di Donaggio, con le linee flessuose che si perdono all’orizzonte lungo i punti di fuga, le linee verticali che segnano i possibili percorsi da seguire e soprattutto il senso di sospensione che si riceve quando il cielo si specchia nell’acqua, sono un grado molto alto di realtà, che possono vedere solo alcuni uomini iniziati e liberi come Donaggio.

Riconoscere le proporzioni nella realtà, saperle cogliere e rispettarle non dovrebbe riguardare solamente l’Arte che cerca nuova bellezza, ma anche gli uomini affinché abbiano un approccio più armonico con l’ecosistema nel quale vivono.

Questa saggezza della quale ci rendono partecipi le opere fotografiche di Donaggio, porta ad una riflessione universale sulla laguna come metafora di vita con i suoi delicati e complessi equilibri, le sue fluide proporzioni e molteplici verità.

Le opere fotografiche di Reflections sono il risultato di una riflessione matura, che l’autore dopo una brillante e fortunata carriera internazionale ha dedicato alla sua terra d’origine, scrivendo con la luce uno dei capitoli più belli della storia della fotografa dedicata alla laguna Veneta.

Franco Donaggio opera a Milano come fotografo e graphic designer dal 1979.
L’alta professionalità e la continua sperimentazione in tutte le tecniche di camera oscura e ripresa, portano presto l’artista ad approfondire nuovi linguaggi estetici che ne rinnovano costantemente il livello professionale e creativo.
Il lavoro dell’autore é spesso presente nelle più importanti rassegne internazionali d’arte e fotografia negli Stati Uniti – ‘Photo LA’, Los Angeles; ‘AIPAD Show’, New York; ‘Art Fair, Cicago’; Art Miami.

Donaggio ha esposto in numerose gallerie e musei Italiani, Europei e negli Stati Uniti.

Molte opere di Donaggio sono presenti in collezioni d’arte pubbliche e private.
L’artista ha ricevuto vari premi e riconoscimenti tra quali: Gran Prix italia, Kodak European Award, B/W Spider Awards, Premio alla carriera Rotary Club, Premio alla carriera città di Benevento.

Donaggio è stato inoltre commissario di tesi allo IED di Milano, visiting professor all’accademia di Brera, Milano e all’università Ca’ Foscari di Venezia.
Oggi l’autore si dedica completamente alla ricerca artistica, ed è considerato uno dei più originali e apprezzati artisti italiani che privilegiano la sperimentazione con il mezzo fotografico.

Galleria della Gondola e dell’ecosistema lagunare
Dorsoduro 1375 -San Trovaso- Venezia, accanto allo storico squero, tutti i giorni 10.00/12.00 – 15.00/18.00, domenica e lunedì – chiuso, fino al 3 ottobre 2020. Ingresso libero

Sandra

“La mano che crea” al GAM di Verona

l’assessore Briani con il bozzetto in bronzo della statua di Dante al GAM

Il bozzetto in bronzo della celebre statua di Dante Alighieri di piazza dei Signori. E, ancora, ritratti, sculture, dipinti, ricordi. È molto più di una mostra quella che i Civici Musei di Verona propongono fino alla fine di gennaio 2021 alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, al Palazzo della Ragione. Dopo il lockdown, infatti, con la nuova esposizione, i suggestivi spazi museali della GAM tornano accessibili al pubblico. Oggi, domenica 28 giugno, l’ingresso alla mostra costa 1 euro.

“La mano che crea. La galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919) scultore, collezionista e mecenate”, tema conduttore dell’allestimento espositivo, è un viaggio nella storia secolare del collezionismo veronese, che ha contribuito a fare della città una delle mete d’Italia più ammirate e ricche di monumenti e musei

Punto di avvio ed epicentro della mostra – curata dal direttore dei Musei Civici Francesca Rossi affiancata da un Comitato scientifico composto da Maddalena Basso, Camilla Bertoni, Elena Casotto, Tiziana Franco, Sergio Marinelli, Patrizia Nuzzo e Pietro Trincanato – il vissuto, le opere e l’amore per la città scaligera di uno dei maggiori scultori dell’Ottocento veronese, Ugo Zannoni.

Artista che visse una lunga carriera all’insegna di relazioni artistiche tra Verona, Milano e Venezia, animata dall’impegno civile a favore della cultura e dei musei cittadini, tra il 1905 e il 1918, Zannoni donò ai Musei Civici veronesi la sua collezione di circa 200 opere d’arte, contribuendo così a gettare le basi per la costituzione di una Galleria d’Arte Moderna a Verona.

Ad illustrare l’esposizione, l’assessore alla Cultura Francesca Briani e il direttore dei Musei Civici Francesca Rossi. Presenti il curatore responsabile della Collezione d’Arte Moderna e contemporanea Patrizia Nuzzo, il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Verona Marco Giaracuni e Padre Livio Guerra del Centro Culturale “San Gaspare”.

“Un omaggio che la città rivolge ad un artista che possiamo annoverare tra i fondatori della Galleria d’Arte Moderna – sottolinea l’assessore Briani –. Fu grazie al suo impulso, al suo profondo impegno civile e culturale, testimoniato dalla generosa donazione di una cospicua collezione di opere d’arte, che agli inizi del Novecento il Museo Civico poté rivolgere la sua attenzione all’arte allora contemporanea. La mostra, infatti, ha il merito di offrire il primo studio approfondito sulle vicende della collezione Zannoni. Una esposizione realizzata in stretta connessione con la comunità cittadina e che i Musei Civici-Galleria d’Arte Moderna Achille Forti hanno scelto di offrire al pubblico in questo particolare momento storico. Arena, Casa di Giulietta, Teatro Romano, Galleria d’Arte Moderna. Tutto a Verona si riapre per ritornare ad offrire a cittadini e turisti, l’ampia e straordinaria offerta culturale che rende unica nel mondo la nostra città. Un impegno importante, sostenuto dal Comune in un momento economico di grossa difficoltà, che ha portato a tagli al bilancio per oltre 50 milioni di euro e, inevitabilmente, ad una forte riduzione della capacità di spesa dell’area Cultura e Turismo. Un ostacolo che non ferma il nostro entusiasmo e il desiderio di ritornare ad offrire alla città tanti ed interessanti appuntamenti”.

“La mostra ha il merito di offrire il primo studio approfondito sulle vicende della collezione Zannoni – spiega il direttore Rossi –. Grazie a una sistematica campagna di ricognizione, le circa 200 opere donate, sono state oggetto di ricerche, interventi conservativi, documentazione fotografica e schedatura. Nella raccolta sono presenti opere di artisti che Zannoni ha frequentato e altri animatori di ricerche scultoree e pittoriche significative del secondo Ottocento”.

In esposizione opere di Domenico Induno, Mosè Bianchi, Filippo Carcano, Leonardo Bazzaro, Julius Lange, Luigi Nono, e il più moderno pittore divisionista Angelo Morbelli. Tra i veronesi, Angelo Dall’Oca Bianca, Francesco Danieli e il cugino dello scultore, Giuseppe Zannoni. Tra i soggetti rappresentati spiccano generi figurativi del paesaggio e del ritratto.

Di Zannoni la celebre statua di Dante Alighieri, che, nel centro della Piazza dei Signori, a Verona, rivolge lo sguardo ai palazzi Scaligeri dove il Poeta, durante l’esilio da Firenze, fu accolto da Cangrande della Scala. Lo scultore eseguì l’opera non ancora trentenne, aggiudicandosi la vittoria di un importante concorso promosso per la ricorrenza del VI centenario della nascita del Poeta.

L’esposizione è stata volutamente concepita per essere proposta al pubblico in concomitanza dell’ufficiale apertura dell’anno dedicato alle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante, prevista il prossimo settembre 2020. In mostra, infatti, è esposto il bozzetto in bronzo del famoso monumento dantesco, a rappresentare questo episodio cruciale del percorso artistico dello scultore.     Attraverso un’originale mostra-laboratorio, gli studenti sono entrati nel cuore della vita del museo, hanno collaborato con lo staff della Galleria nelle attività di cura delle collezioni e fatto esperienza diretta di ciò che avviene dietro le quinte, prima e durante il periodo di apertura della mostra al pubblico.     Secondo questo concetto di Museo partecipativo sono stati organizzati, con la collaborazione dell’Università di Verona, Dipartimento Culture e Civiltà, e dell’Accademia di Belle Arti di Verona, laboratori di alta formazione per la produzione artistica e la professione museale e alle metodologie di gestione del patrimonio culturale (catalogazione, restauro, mediazione culturale).

Il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Ateneo veronese ha dedicato allo studio di cento opere provenienti dalla collezione Zannoni, un corso specialistico sulla catalogazione di beni culturali secondo gli standard ministeriali. L’Accademia di Belle Arti si è impegnata nella progettazione di un’utilissima linea del tempo “Linea del tempo” figurata, incentrata sui donatori dei Musei Civici tra Ottocento e primo Novecento, e a realizzare un cantiere di restauro in Galleria dedicato a gessi di Zannoni.

Durante il periodo della mostra si darà spazio inoltre ad una esplorazione sul tema del collezionismo e del mecenatismo contemporaneo grazie a testimonianze dirette di collezionisti veronesi. Tutto questo è stato condiviso con un comitato scientifico composto da studiosi e con giovani volontari del Servizio Civile Nazionale che hanno seguito ogni fase del progetto: dalla ricognizione delle opere d’arte nei depositi museali, alla ricerca documentaria in biblioteche e archivi.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito della Galleria d’Arte Moderna – http://www.gam.comune.verona.it.

 

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

 

 

Forte San Procolo. Scoperte numerose specie spontanee

Un gigante nascosto, che ha rivelato un immenso patrimonio di flora e fauna. Specie nate e arrivate spontaneamente e già studiate dagli esperti. Cresce l’interesse attorno a Forte San Procolo, un gioiello delle fortificazioni scaligere, inserito nel cuore del quartiere Navigatori, a Verona. Il compendio, infatti, oltre ad essere di pregio storico-artistico, custodisce anche una biodiversità da tutelare, che verrà inserita nel progetto di valorizzazione che il Comune consegnerà entro metà agosto al Demanio per avere in concessione il forte. Nel frattempo l’amministrazione ha chiesto all’agenzia dello Stato la possibilità di un conferimento temporaneo anticipato, per iniziare a valorizzare l’area e tutelarne il patrimonio ambientale. Coinvolgendo anche la cittadinanza, come era stato fatto l’anno scorso con le visite guidate e le giornate di pulizia degli spazi verdi.

Gli assessori alla Pianificazione urbanistica e Ambiente Ilaria Segala e all’Unesco Francesca Toffali, insieme al consigliere comunale Paola Bressan, hanno accompagnato i tecnici della Forestale, per approfondire quanto emerso nelle ultime settimane. Erano presenti anche i tecnici comunali, che ora inseriranno le valutazioni su flora e fauna nel progetto di valorizzazione del Forte, e i rappresentanti dell’associazione Città Fortezza.

“All’interno di questo compendio potrebbe nascere un nuovo parco cittadino, con uno spazio dedicato anche agli orti urbani – ha spiegato Segala -. L’area verde attorno al forte è di grandi dimensioni e custodisce una biodiversità che va tutelata. Ecco perché assieme alla Forestale stiamo analizzando tutte le piante presenti. L’ornitologo, in un anno, ha identificato una settantina di specie animali. Tutto questo si inserisce nel percorso di Verona Fortificata, iniziato due anni fa per recuperare questi nostri tesori e far conoscere alla cittadinanza il patrimonio dei compendi scaligeri. Un progetto che ha suscitato l’interesse di tanti veronesi. Ecco perché speriamo che arrivi quanto prima, anche in via provvisoria, la concessione da parte del Demanio”.

“Stiamo accelerando i tempi per poter avere questo Forte il prima possibile, in modo da tutelare e valorizzare sia il compendio che gli spazi attorno – ha aggiunto Toffali -. L’idea è quella di programmare non solo il ripristino del monumento, ma anche la sua futura utilizzazione. Per questo presenteremo entro metà agosto un progetto di tutela e promozione del bene. Vorremmo inoltre ampliare alla linea difensiva esterna il nostro sito Unesco. Al momento, infatti, solo la cinta magistrale interna è un bene patrimonio dell’umanità. Ma ci sono dei forti che hanno un grandissimo valore storico-artistico e che meritano di essere riconosciuti e conosciuti a livello internazionale”.

 

Roberto Bolis

‘Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai Carabinieri’ a Palazzo Pitti

Corale G (già segnato A), Maestro dell’antifonario G, Antifonario Proprio del tempo dalla I domenica d’Avvento al sabato precedente la domenica delle palme, Foglio con iniziale S (Stephanus) con santo Stefano e episodi della sua vita, tempera e oro su pergamena, 1330-1340 circa, Montepulciano, Museo Civico Pinacoteca Crociani

 

Un tesoro di sapere, arte e devozione, prima rubato e poi ritrovato: sono libri antichi e preziosi come il minuscolo Ufficio dei Morti appartenuto a Papa Leone X de’ Medici, i grandissimi corali, le pergamene finemente illustrate e decorate dai alcuni dei più grandi maestri del Medioevo e del Rinascimento. La mostra “Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai Carabinieri” organizzata dalle Gallerie degli Uffizi comprende circa quaranta opere, recuperate dopo il furto da questo speciale comando dell’Arma. I manoscritti e le singole pagine miniate in mostra attraversano la grande stagione di produzione libraria dell’Italia centrale dal Duecento al Cinquecento: provengono da Castelfiorentino, Colle di Val d’Elsa, Firenze, Perugia e Pistoia, e le miniature sono opera di artisti importantissimi come il Maestro di Sant’Alessio in Bigiano, che malgrado sia ancora anonimo era a capo della bottega più attiva in Toscana nell’ultimo quarto del XIII secolo; Pacino di Buonaguida (uno dei primi e più dotati tra i seguaci di Giotto); fino ad Attavante degli Attavanti e Gherardo e Monte di Giovanni, illustratori di libri di fama internazionale ai tempi di Lorenzo il Magnifico.

Corale H, Secondo Maestro dei corali di Montemorcino (Tommaso di Mascio Scarafone?), Antifonario Proprio del Tempo dalla domenica di Passione al Sabato Santo, Iniziale O (Omnes amici mei) con la Cattura di Cristo, responsorio del mattutino Fer. 6 in Parasceve, tempera e oro su pergamena, 1500-1510 circa, Monastero di Monte Oliveto Maggiore, Asciano (Siena)

La bellezza e il pregio delle opere esposte non è la sola attrazione di questa mostra: la sua spettacolarità sta nella storia dei furti e dei recuperi di cui è protagonista ogni volume, ogni singola pagina, ogni miniatura ritagliata. Tra queste i corali provenienti dal convento dei Minori Osservanti di San Lucchese a Poggibonsi, oggetto di ben due furti, negli anni Trenta del ‘900 e poi di nuovo nel 1982; gli oltre venti volumi dell’abbazia benedettina di Montemorcino in Umbria che, trasferiti nell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano, vennero rubati nel 1975; l’Ufficio dei Morti di Leone X de’ Medici, prezioso ed elegante come si conveniva a quel papa, raffinato intellettuale. La rassegna non esclude le opere sfregiate, le pagine da cui sono state ritagliate le miniature, i fogli strappati dai codici, ed è quindi un’occasione per pensare al furto di questi manufatti non solo come a una sottrazione di un bene comune, ma come una violenza che va dritta al cuore della nostra cultura e che attacca i testi, la nostra lingua, le pitture che la decoravano e la spiegavano.

Corale Z, Salterio della Settimana Santa, Matteo da Terranova, Iniziale istoriata I (In pace), con il Trasporto di Cristo nel sepolcro, salmo per il Sabato santo, 1528 (doc.), Perugia, Abbazia San Pietro, Fondazione per l’Istruzione Agraria, galleria, (cat. n. VII.2b)

La realizzazione della mostra è dovuta a storici dell’arte, specializzandi e dottorandi di Storia della Miniatura all’Università degli Studi di Firenze, sotto la guida della professoressa Sonia Chiodo, una dei massimi esperti della materia. Particolarmente in un campo complesso come lo studio dei volumi (codicologia) e delle loro decorazioni, è indispensabile che il lavoro anti crimine dei Carabinieri si avvalga di precise competenze specialistiche, come in questo caso: ogni miniatura o libro antico recuperato deve poter essere ricondotto al contesto di appartenenza, ed è in questo ambito che un drappello di giovani studiosi ha costruito l’esposizione di Palazzo Pitti. E la concretezza, l’importanza dei risultati da loro raggiunti non saranno legate soltanto all’occasione temporanea della mostra: il loro lavoro include infatti il censimento di tutte le mancanze in modo da mettere a disposizione della Banca Dati dei Carabinieri una messe di informazioni aggiornate, essenziali alle investigazioni in corso e a quelle future.

Storie di pagine dipinte ha anche un particolare corredo infografico: sette disegni della nota illustratrice Vanna Vinci, resi interattivi mediante una tecnologia touch, che presentano ai visitatori, in modo chiaro e accattivante, i luoghi e i protagonisti delle storie che la mostra ricostruisce: copisti, miniatori, religiosi e, da ultimo, i ladri e le forze dell’ordine.

Le Gallerie degli Uffizi – commenta il direttore Eike Schmidt – hanno all’attivo molte collaborazioni e progetti con istituti di ricerca, in Italia e in Europa. Il gruppo dell’Università di Firenze diretto da Sonia Chiodo è un esempio di applicazione pratica dello studio, in questo caso con un altissimo valore civico. Possiamo dire che si è trattatodi un vero e proprio “laboratorio di tutela”, in cui i giovani studiosi e la loro valorosa professoressa hanno affiancato l’Arma dei Carabinieri, insieme ai funzionari e agli assistenti degli Uffizi, raggiungendo un risultato che non solo si traduce oggi in una mostra bella e sofisticata, ma che durerà nel tempo. A questi ragazzi abbiamo affidato un compito delicatissimo, e loro l’hanno svolto in maniera egregia”

Il Generale di Brigata Roberto Riccardi, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale:

“L’avvio di questa mostra è carico di significati importanti. È una luce che si accende alla fine del tunnel, la bellezza che sopravvive all’orrore e torna a rincuorarci. È la traccia di un impegno per la difesa dell’arte che niente e nessuno potrà fermare. È il segno di un’attenzione, quella della direzione degli Uffizi, verso la quale sento di esprimere, a nome di tutti i Carabinieri per laTutela del patrimonio culturale, la più profonda e affettuosa riconoscenza”.

 

Firenze, Palazzo Pitti, sala delle Nicchie, fino al 4 ottobre 2020

 

Andrea Acampa (anche per le immagini)

 

Pacifico Silano e Sarah Palmer a Latina

L’esposizione “Unfolded Out of the Folds”, organizzata in collaborazione con la galleria Mrs. di New York, vede protagonisti Pacifico Silano e Sarah Palmer alla Galleria Monti 8 a Latina,ad ingresso gratuito. Due artisti che fanno partire la loro ricerca artistica dalla manipolazione di immagini preesistenti, attraverso il taglio e riassemblaggio in una sorta di collage, che permette una stratificazione di punti di vista e chiavi di lettura.

L’opera di Sarah Palmer parte da una riflessione sul corpo femminile e si permea di un’ambiguità tra ciò che è palese, davanti agli occhi, e ciò che va invece ricercato, lasciando all’osservatore il compito di trarre significati e riflessioni. L’artista utilizza pagine di magazine, cataloghi e manuali antistupro, inserendo le sue donne in nuovi contesti pieni di rimandi altri e che non mancano di una certa teatralità.

Anche la riflessione artistica di Pacifico Silano si fonda sul corpo, ma in questo caso maschile; nei suoi lavori i corpi però sono frammentati, mai presentati nella loro interezza e spesso la parte mancante è quella più comunicativa. Immagini in cui il colore si lega indissolubilmente a interrogativi sulla mascolinità, sull’identità, sul dolore e l’assenza e la solitudine vissuta come calma e pace; due punti di vista sull’identità e il genere. L’ingresso è contingentato in base alle prescrizioni attualmente in vigore per assicurare alle persone una visita in piena sicurezza.  Fino all’8 agosto, la mostra sarà visitabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 o su appuntamento.