Star tra e Stars anche nel 2014!

Anche quest’anno torna il consueto e molto atteso appuntamento cremonese con la consolidata e interessante “Festa del Torrone di Cremona”. Nove giorni di festa cittadina e di esposizione fieristica per 160 eventi che nel 2013 hanno visto l’interesse di 250mila visitatori. Le date di quest’anno saranno dal 15 al 23 novembre prossimi con tante conferme e tante novità, coordinate da SGP eventi. Degustazioni, musica live, parate storiche, show coking, laboratori per adulti e per bambini e molto moltissimo altro per la festa più dolce dell’anno.

Giunta alla diciassettesima edizione, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia, Comune e Camera di Commercio di Cremona, e di EXPO 2015, oltre alla partecipazione delle aziende produttrici locali e di espositori da tutta Italia e dall’estero, la Fiera del Torrone trasformerà il centro cittadino in un grande salone del gusto a cielo aperto, con un villaggio commerciale e una ricca serie di attività di animazione nel territorio. Parteciperanno oltre 150 produttori di torrone, dai piccoli artigiani alle imprese storiche di grande livello, per un’offerta senza precedenti.

Verranno così presentati torroni nuovi e speciali, con pistacchi, cioccolato, caffè, limoncello, ricette salate, gelato, torroni preparati al momento e tutti con ingredienti naturali di altissima qualità.

Gli show coking d’autore vedranno quest’anno la partecipazione del pasticcere mondiale Igino Massari accanto a Alberto Naponi e Maurizio Santin, ma anche altre decine di pasticceri e maestri gelatieri raggiungeranno Cremona per disfide all’ultimo dolce, in appassionanti contest davanti a giurie di qualità. Per fare un esempio, ci sarà “Disfida del gelato gastronomico” che coinvolgerà tutte le province lombarde. E non mancherà la sfida tra piccoli, cioè gli aspiranti pasticceri come gli studenti delle scuole alberghiere, impegnati in un vero e proprio talent show del torrone, che si potrà seguire sui maxi schermi posizionati in piazza in vista della premiazione del vincitore nei giorni della manifestazione.

Tornerà il corteo di 150 figuranti che rievocheranno, sfilando per Cremona, la nascita di questa favolosa ricetta, il matrimonio di Bianca Maria Visconti con Francesco Sforza. Attorno a loro, sbandieratori e cavalieri accompagnati dalle loro dame. Ci sarà così anche il Palio del Torrone, sfida di tiro con l’arco in cui ogni arciere rappresenterà una città lombarda fino alla premiazione dalle mani di Bianca Maria Visconti Sforza. Tornerà anche il “Treno del Torrone”, viaggio in treno con locomotiva a vapore del 1922 (esemplare unico costruito a Berlino) che le Ferrovie Turistiche Italiane mettono ogni anno a disposizione per raggiungere Cremona da Milano Lambrate.

La tecnologia sarà ospite e la farà quasi da padrona, tra tradizioni antiche e antichi sapori: infatti, quest’anno, il tema sarà la multimedialità che apre a “Se il futuro è Smart” coinvolgendo un centinaio di foodblogger impegnati nella preparazione di piatti a base di torrone, con la partecipazione di IBM Watson, il più avanzato sistema di intelligenza artificiale capace di interagire con l’uomo e di reinterpretare le ricette in maniera originale. In uno spazio attrezzato con smartphone, tablet e PC, i partecipanti alla festa saranno accolti da studenti del Politecnico di Milano che illustreranno, in cinque minuti, le pillole base per l’utilizzo dei principali social network, senza dimenticare di rendere protagonisti gli over 65 che saranno protagonisti della creazione di un blog sul torrone.

Un appuntamento tutto al femminile indagherà sul rapporto tra donne, tecnologia e cibo. Ma si parlerà anche di smartcity e multiutility del futuro, minori e internet, in incontri e dibattiti filmati anche da un drone ad alta tecnologia.

Verrà promossa anche l’arte con laboratori artistici interattivi per imparare giocando i segreti del torrone. Nell’occasione, si potranno visitare molti palazzi e sale solitamente chiusi al pubblico.

Insomma, una festa a tutto tondo per celebrare la passione umana per il dolce… in tutte le sue forme.

Alessia Biasiolo

Vinitaly 2015 edizione speciale

È un’edizione speciale di Vinitaly quella che si sta preparando per il 22-25 marzo 2015. Come di consueto, in contemporanea si svolgeranno anche Sol&Agrifood ed Enolitech, ed è proprio sulla sinergia che da sempre contraddistingue le tre manifestazioni che punta Veronafiere per valorizzare, in chiave business, l’unico appuntamento fieristico a livello internazionale in grado di fornire una visione a 360° della filiera vitivinicola e di quella oleicola, partendo dai mezzi tecnici fino alla produzione.

L’obiettivo è quello di supportare il settore del vino, e dell’agroalimentare nazionale in generale, dando nuovo spunto all’export, che in fase positiva da anni deve trovare ora nuovi motivi di crescita per rimanere sempre un passo avanti rispetto ai competitor.

“La concorrenza internazionale è sempre più agguerrita – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –, ma l’esperienza di Vinitaly garantisce risultati commerciali concreti”. La conferma viene dall’indagine sulla customer satisfaction realizzata a conclusione di Vinitaly 2014, dalla quale è risultato che durante i quattro giorni di manifestazione il 68% degli operatori stranieri – 53.000 da 120 Paesi su un totale di 155.000 – ha realizzato ordini di acquisto, mentre il 73% ha trovato nuovi fornitori. Alla stessa indagine, il 97% degli espositori ha dichiarato di voler riconfermare la propria presenza nel 2015.

Le iscrizioni sono già aperte e potrebbero confermare la tendenza emersa negli ultimi due anni, che ha visto un crescente numero di aziende investire risorse in uno stand proprio piuttosto che continuare a condividere uno spazio collettivo istituzionale, per avere maggiore visibilità e incrementare il numero di contatti con buyer italiani ed esteri.

Per aumentare la presenza di operatori qualificati dai mercati internazionali più importanti e interessanti, Veronafiere ha già iniziato un’intensa attività di incoming, sia potenziando gli investimenti economici sia attraverso una stretta collaborazione con le aziende e le associazioni di categoria.

“Con l’Expo, il 2015 sarà un anno importante per il nostro Paese, e il vino e l’olio extravergine di oliva, insieme all’agroalimentare di qualità sono produzioni trainanti del made in Italy, che però non potrebbero esistere – afferma Ettore Riello, presidente di Veronafiere – senza il know-how tecnico delle migliori aziende. Veronafiere lo sa bene, e proprio per questo ha sempre puntato sulla contemporaneità dei tre saloni, che pur indipendenti, si completano tra loro dando un’immagine unitaria agli operatori economici in arrivo da tutto il mondo”.

Tappa intermedia prima di Vinitaly 2015 sarà wine2wine (wine2wine.net), il primo forum del vino in Italia. In programma il 3 e 4 dicembre sempre a Verona, wine2wine si propone come momento di informazione e approfondimento economico per la crescita del sistema produttivo vitivinicolo nazionale.

Articolo di Veronafiere

In Arena opera rock “Il Primo Papa”

Domani primo ottobre, all’Arena di Verona si terrà lo spettacolo “Il Primo Papa – la libertà di essere uomo”, un’opera musicale rock sinfonica prodotta da A. C. Production, il cui utile sarà interamente devoluto ai poveri tramite l’Elemosineria Pontificia. “Il Santo Padre Papa Francesco ha richiamato l’attenzione del mondo verso i poveri, i bisognosi e tutti coloro che necessitano di aiuto”, ha detto il sindaco di Verona Tosi “un aiuto concreto e quotidiano fatto di cose tangibili ma anche di attenzioni e carità sociale verso il prossimo. Per questo la città di Verona, sarà lieta di ospitare un progetto a finalità benefica come questo spettacolo”. L’opera rock, con musiche e testi di Tony Labriola e Stefano Govoni, parla della vita di Pietro e del suo percorso di fede, dalla sua vita di pescatore al suo incontro con Gesù, dal “tradimento” dell’amico e Maestro fino all’incarcerazione al Mamertino, per finire con la sua missione evangelica fino al conflitto con Nerone, terminato con la crocifissione del Primo Papa. Durante l’incontro con Tosi, Mons. Krajewsky elemosiniere pontificio ha confermato la sua presenza in Arena per la prima nazionale dello spettacolo, avendo parole di apprezzamento per l’iniziativa, soffermandosi sul significato più puro e vero della parola elemosina, sui suoi contenuti etimologici che richiamano la “compassione” e la “pietà” verso il prossimo che diventano arricchimento personale e sociale. L’Elemosiniere Pontificio, nell’occasione, porterà a tutti i partecipanti, la benedizione del Santo Padre.

Roberto Bolis

La Stagione Lirica, Balletto e Gala 2014-2015 del Teatro Carlo Felice

La Fondazione Teatro Carlo Felice ha presentato la Stagione Lirica – Balletto e Gala 2014-2015, con un ricco calendario all’insegna della tradizione e con tanta danza che inizierà in ottobre per concludersi a fine luglio.

Torniamo a parlare di musica. Torniamo a far parlare il Teatro nel linguaggio più “suo”, che malgrado le contingenze rivendica a gran voce la propria funzione di servizio alla comunità, di essere un luogo privilegiato di cultura e dello spettacolo in tutti i suoi polisemici linguaggi, e che fa della propria progettualità un valore aggiunto, un segno distintivo, una cifra stilistica in armonia con la morfologia della sua struttura teatrale, della propria macchina scenica e con le risorse disponibili.

Nell’anno dell’Esposizione Universale di Milano, per la quale Genova rappresenta la “Porta a mare”, il Teatro trova una sua specificità, non concorrenziale alle Fondazioni liriche interessate dal grande flusso di pubblico, nella proposta ampiamente articolata del balletto. Proposta che non nasce ex abrupto ma che rientra in un solco della tradizione della grande danza che fece di Genova, in un recente passato, la capitale mondiale.

Tramite l’ospitalità delle Compagnie di danza vengono, inoltre, cementate alcune relazioni internazionali tra Istituzioni culturali e politiche. Non a caso il primo appuntamento di danza in Cartellone prevede La Bayadère del Balletto Accademico dell’Opera di Ekaterinburg (Russia), città gemellata con Genova che ha ospitato nell’ultimo biennio concerti organizzati dal Teatro Carlo Felice; Astana Opera, imponente teatro della capitale del Kazakistan inaugurato nell’ottobre scorso, che porta il titolo Spartacus, e col quale il Teatro sta elaborando un progetto pluriennale di collaborazione; Il Balletto di Ghouanzhou (Canton, Cina), impegnato in maggio in Giselle, che ospiterà nel proprio teatro l’Orchestra del Carlo Felice nel mese di settembre 2015.

Completano la proposta di danza: Sorolla, balletto di flamenco del Ballet Nacional de España, Les Ballets Trockadero, il Balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo con La bella addormentata, e Alvin Ailey American Dance Theatre, oltre ai singoli eventi Mark Morris Dance Group nel mese di novembre, l’ Astana Opera Ballet Gala in gennaio e Sylvie Guillem nel mese di luglio.

Questa rinnovata vocazione al balletto non sacrificherà la proposta della lirica del Carlo Felice. La stagione operistica infatti, che aumenta di un titolo rispetto allo scorso anno, si presenta da sé, con titoli di forte impatto emotivo, regie e allestimenti che uniscono creatività e stile, tradizione ed innovazione assecondando un progetto artistico iniziato nelle scorse stagioni. Si comincia, così come avevamo finito nel giugno scorso, nel segno di Lele Luzzati. A riaprire il sipario dopo la pausa estiva sarà, questa volta, l’allestimento storico de L’elisir d’amore. Seguirà in novembre Luisa Miller per la regia di Leo Nucci, titolo che manca da Genova dal 1972, dai tempi del “Margherita”. Ben tre i titoli firmati da Davide Livermore, regista residente del nostro teatro. Una nuova Tosca come titolo di apertura della stagione nel dicembre – gennaio, Billy Budd in aprile e la ripresa in maggio della Carmen. Una nuova produzione di Lucia di Lammermoor affidata al maestro dell’horror Dario Argento, un nuovo allestimento di Fedora ricavato da un ormai consolidato ricorso a materiale scenografico in dotazione al Teatro ma ormai in disuso. Chiuderà la stagione lirica e la proposta “Expò” La Vedova allegra nell’allestimento di Hugo De Ana. Una stagione, quindi, molto lunga e impegnativa, che grazie al grande valore delle masse artistiche, tecniche ed amministrative, continua a tenere la rotta di eccellenza.

Altra direttrice progettuale è suggerita dal Premio Paganini, previsto nel febbraio – marzo del 2015 e che vede Genova nuovamente centro internazionale dell’arte del violino. Il prestigio del Premio viene quest’anno ulteriormente valorizzato dalla presenza di Fabio Luisi quale Direttore artistico del Concorso. Dell’importante presenza del violino nella sinfonica parleremo diffusamente quando sarà presentata la stagione stessa, ma possiamo già anticipare che sarà un Cartellone ricco di eventi e con la partecipazione consolidata di grandi bacchette e grandi interpreti con molti graditi ritorni e importanti novità.

Come ogni stagione, ma quest’anno con particolare enfasi, sarà valorizzata la vocazione didattica e divulgativa del Teatro, con il Coro delle voci Bianche, l’EOS – Ensemble Opera Studio e il DEOS – Danse Ensemble Opera Studio ormai istituzioni stabili in questi ultimi anni, con la capillare attività per le scuole che propone percorsi didattici su misura e laboratori in teatro, le guide all’ascolto propedeutiche alle opere e ai concerti, le conferenze illustrative per i balletti, veri e propri arricchimenti culturali, che forniscono strumenti di comprensione per tutti i “curiosi” del teatro.

Un teatro 2.0 che è sempre più una “Piazza di tutti”, multitasking, e che attraverso le trasmissioni in streaming, diventato un modello di comunicazione globale, porta Genova e il suo Teatro in ogni angolo del mondo.

È il nostro modo di dire grazie a chi ci ha sostenuto, benvenuto a chi si vuole unire e soprattutto un segnale di ottimismo, di grande apertura alla città, di voglia di fare fronte comune contro le difficoltà di una crisi economica che interessa tutti senza dover rinunciare al bisogno primario di arricchimento culturale, un invito a parlare di musica e di emozioni.

 

Il calendario

STAGIONE LIRICA – BALLETTO – GALA 2014 – 2015

9,10,11,12 ottobre 2014

L’ELISIR D’AMORE

Gaetano Donizetti

Allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova

 

16,17 (pom.),17 (ser.),18 (pom.),18 (ser.),19 ottobre 2014

LA BAYADÈRE

Ludwig Minkus

Balletto Accademico dell’Opera di Ekaterinburg

 

23, 24, 25, 26, 28, 29 ottobre 2014

SOROLLA

Ballet Nacional de España

 

4 novembre 2014

MARK MORRIS

Mark Morris Dance Group

 

18, 23, 25, 28 novembre 2014

LUISA MILLER

Giuseppe Verdi

Allestimento Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Alighieri di Ravenna

 

20, 21, 23, 27, 28 , 30 dicembre 2014 e 2 gennaio 2015

TOSCA

Giacomo Puccini

Nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova

 

21, 24 (pom.), 24 (ser.) 25, 27 (pom.),27 (ser.) gennaio 2015

SPARTACUS

Aram Khachaturian

Balletto dell’Opera di Astana

 

23 gennaio 2015

DANZA GALA

Balletto dell’Opera di Astana

 

21, 22, 24, 27, 28 febbraio e 1 marzo 2015

LUCIA DI LAMMERMOOR

Gaetano Donizetti

Nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova

 

21, 22, 24, 25, 27, 29 marzo 2015

FEDORA

Umberto Giordano

Nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova

 

17, 18, 19, 21, 23 aprile 2015

BILLY BUDD

Benjamin Britten

Allestimento del Teatro Regio di Torino

 

8, 9,10,12,15,17 maggio 2015

CARMEN

Georges Bizet

Allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova

 

21, 22 (pom.), 22 (ser.), 23 (pom.),23 (ser.), 24 maggio 2015

GISELLE

Adolphe Adam

Balletto di Guangzhou

 

10, 11, 12, 13 (pom.),13 (ser.), 14 giugno 2015

LES BALLETS TROCKADERO

Les Ballets Trockadero de Monte Carlo

 

18, 19 (pom.), 19 (ser.), 20 (pom.), 20 (ser.), 21 giugno 2015

LA BELLA ADDORMENTATA

Pëtr Il’ič Čajkovskij

Balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo

 

23, 25, 26, 27 (pom.), 27 (ser.), 28 giugno 2015

THE NEXT GENERATION OF AMERICAN DANCE AILEY II

Alvin Ailey American Dance Theater

 

5 luglio 2015

GALA

SYLVIE GUILLEM

 

18,19, 21, 23, 24, 25 luglio 2015

LA VEDOVA ALLEGRA

Franz Lehár

Allestimento Li. Ve. Lirica Veneto

 

 

Terrazza. Artisti, storie, luoghi in Italia negli anni zero

Una visuale aperta, ampia sul panorama italiano dell’arte contemporanea, nel suo aggregato di realtà, iniziative, esperienze, protagonisti. Questo è il carattere principale, già racchiuso nel titolo, del volume appena uscito per Marsilio Editori in una doppia edizione italiano inglese. “Terrazza” presenta gli esiti di due anni di lavoro, reso possibile grazie a una partnership di alto profilo istituzionale. Il volume è un’iniziativa congiunta Quadriennale di Roma e Associazione Civita, che hanno unito know-how e risorse per produrre un’indagine impegnativa (500 pagine, con 500 illustrazioni a colori per ciascuna edizione) sulla giovane arte italiana al giro di boa del primo decennio del Duemila. Lo sguardo è affidato a quattro curatori di nuova generazione che, per formazione ed esperienza professionale, hanno contatto assiduo con le emergenze artistiche in ambiti istituzionali e in circuiti più indipendenti: Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto, Costanza Paissan. Dal loro confronto dialettico origina l’impostazione del volume: non un catalogo tradizionale di artisti e opere, selezionati secondo criteri di valore assoluti o con un approccio classificatorio. Piuttosto i nomi proposti scaturiscono da un’analisi del contesto della nostra scena artistica, che per gli autori è stato prioritario cercare di ricostruire nella sua trama diffusa, nonostante la ridotta prospettiva storica che li distanzia dal periodo di osservazione. Dal Duemila in poi, quali sono stati gli spazi maggiormente catalizzatori di energia creativa? Com’è cambiato il percorso di formazione e accreditamento degli artisti? Chi sono oggi i nuovi committenti? Quali formule di produzione si sono rivelate più efficaci? Quali mostre collettive sono riuscite a proporre soluzioni narrative più innovative? Com’è cambiato il modo di informare e comunicare quando si parla e si scrive d’arte? Questi sono alcuni degli interrogativi di Barreca, Lissoni, Lo Pinto, Paissan nella loro conversazione iniziale, che offre le necessarie chiavi di lettura delle altre due sezioni del volume, visivamente distinte ma in realtà in fluida comunicazione tra loro. La prima sezione, “Storie, luoghi”, propone una carrellata scorrevole, in ordine cronologico, di oltre 150 realtà tra accademie, università, studi d’artista, archivi, artist run space, collettivi, associazioni, spazi non profit, borse e premi, case editrici, festival, fondazioni, gallerie, progetti d’arte pubblica, residenze, riviste e blog, mostre collettive, musei, che secondo gli autori hanno segnato un cambiamento di passo nel modo di produrre, creare, offrire arte. La seconda sezione restringe lo sguardo su 60 artisti che, pur nella loro individualità, sono apparsi, per continuità e qualità di proposte, emblematici di nuove inclinazioni, rotte, submovimenti della nostra giovane arte. Il loro lavoro è presentato attraverso la descrizione di alcuni interventi-chiave nel percorso di ricerca di ciascun artista, particolare, questo, che conferisce inusitata chiarezza e leggibilità ai testi pubblicati. “La mappatura dell’arte contemporanea italiana” – commenta Jas Gawronski, presidente della Quadriennale – “è nel dna della nostra istituzione. Con quest’opera rinnoviamo il nostro impegno a far conoscere la nostra arte, soprattutto all’estero dove più forte è il bisogno di presentare in modo sistemico alcune delle nostre migliori energie creative. E dove peraltro molti dei nostri artisti e curatori già operano stabilmente, con inevitabili interrogativi sull’interpretazione da dare al concetto di arte italiana in un contesto così globale. Colpisce la vitalità della rete di soggetti che a diverso titolo concorrono ad alimentare la domanda e l’offerta di arte contemporanea, soprattutto in circuiti periferici rispetto al cosiddetto sistema dell’arte”. “Da questo lavoro” – afferma Gianni Letta, Presidente dell’Associazione Civita – “emerge un panorama dell’arte italiana delle ultime generazioni di grande interesse, attento non solo a quello che accade nel nostro Paese, ma anche a quel che viene prodotto nel mondo. Creare conoscenza intorno alla produzione artistica non significa solo produrre cultura, bensì generare nel pubblico la capacità di vedere quel che accade, di percepire il valore della creatività, di dare il senso di una civiltà viva. Ecco una prima ragione che ha spinto l’Associazione Civita a partecipare a questa produzione insieme alla Fondazione Quadriennale di Roma: presentare al pubblico, in linea con il proprio marchio Arte a te, un gruppo selezionato di artisti giovani che a partire dal 2000 hanno prodotto opere significative. Del resto Civita è attenta da sempre ai giovani artisti, come testimonia l’esperienza del premio 6Artista, il programma di residenze che offre loro concrete opportunità di affermazione attraverso un percorso formativo di alto livello e la creazione di relazioni con i principali attori del sistema dell’arte contemporanea nazionale e internazionale”. “Terrazza. Artisti, storie, luoghi in Italia negli anni Zero” di Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto, Costanza Paissan, Marsilio Editori 496 pp, € 45 “Terrazza. Artists, histories, places in Italy in the 2000s” by Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto, Costanza Paissan, Marsilio Editori 496 pp, € 45

Barbara Izzo e Arianna Diana

Sesto congresso Nazionale DMSA nel veronese

Si terrà sabato 27 e domenica 28 al parco termale Villa dei Cedri a Colà di Lazise il 6° Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale dei Dottori in Scienze Motorie – DMSA “Prevenzione e recupero della patologia osteo-articolare”: una due giorni di panel, approfondimenti e dibattiti dedicati alla prevenzione e al trattamento delle problematiche osteo-articolari, con il confronto sul tema di esperti internazionali e professionisti in diverse discipline di ambito medico, rieducativo e sportivo. L’evento è stato illustrato a palazzo Barbieri dal sindaco Flavio Tosi insieme al consigliere comunale Giorgio Pasetto nel ruolo di segretario nazionale DMSA e organizzatore del congresso. Presente la referente del parco termale Villa dei Cedri Anna Lisa Nalin. All’evento interverranno non solo dottori in scienze motorie ma anche fisiatri, ortopedici, fisioterapisti, farmacisti e medici sportivi. Per la prima volta, il convegno vedrà la partecipazione di due ospiti internazionali, il dottor Alberto Muñoz Fernandez e il dottor Luis Torija Lopez, fisioterapisti, entrambi docenti all’Universidad Europea di Madrid che, nella giornata di sabato, presenteranno due panel dedicati, rispettivamente, al ‘Dry Needling’, l’importanza della sindrome del dolore miofasciale nello sportivo ed il suo trattamento, e alla ‘Correzione delle alterazioni biomeccaniche nei movimenti accessori articolari come prevenzione delle lesioni osteo-articolari’. “Questo convegno di formazione – ha detto il sindaco – ha l’obiettivo di mettere a confronto il ruolo professionale del dottore in scienze motorie con le altre discipline sanitarie, nell’ottica di individuare i metodi più efficaci di prevenzione, cura e trattamento delle patologie osteo-articolari. Un’occasione utile per seguire gli sviluppi di tecniche e tecnologie del settore, in costante evoluzione”. “Il ricco programma di quest’anno – ha aggiunto Pasetto – ci permetterà di approfondire punti di vista differenti, ma ugualmente importanti, su un tema rilevante come quello dei disturbi osteo-articolari: una patologia sempre più diffusa in Italia e che, per la natura degenerativa, vede proprio nella prevenzione il suo rimedio più efficace”. Per prendere parte al convegno è necessario provvedere al versamento della quota di partecipazione di 60 euro (quota standard) o di 40 euro (quota riservata agli studenti). La cifra comprende l’accesso ai lavori, l’accesso ai workshop, coffee break e attestato di partecipazione. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web http://www.dmsa.it o chiamare al numero 045/7590988

Roberto Bolis

Uscirò dalla tua vita in taxi

Cosa succede quando l’amore, il tradimento, la menzogna e l’equivoco si incontrano sul palco? Che va in scena la vita! Debutta a Roma, il 30 settembre al Teatro Ghione, Uscirò dalla tua vita in taxi la commedia comica di K. Waterhouse e W. Hall, un grande successo internazionale che promette di catturare gli spettatori romani, grazie soprattutto all’adattamento e alla regia di Pino Ammendola e ai quattro straordinari protagonisti, Franco Castellano, Maria Letizia Gorga, Maximilian Nisi e Ketty Roselli. Resterà in cartellone fino al 12 ottobre.

Gli ingredienti sono quelli classici della commedia ironica e pungente dal gusto tipicamente inglese. Dove si parte dai tradimenti coniugali, veri e presunti, per parlare di altro, delle nostre paure d’amare e di essere amati, della nostra incapacità di parlare sinceramente, della solitudine dalla quale, nostro malgrado, rischiamo di essere catturati. Con l’umorismo, inglese sì ma anche molto italiano, che fa da filo rosso per tutta la commedia, con la nostalgia della musica dei Beatles che ci riporta a quegli anni nei quali i rapporti interpersonali erano forse più complicati, sicuramente più intensi. «Ambientata negli anni ’60 – dice il regista Pino Ammendola, noto autore e attore – la commedia porta in scena l’amore e la sua complessità e rappresenta cosa avviene quando, per paura, smettiamo di essere sinceri con noi stessi e con il partner. Nessuno dei personaggi vive la vita che vorrebbe, nessuno ha il coraggio di dirlo all’altro, nessuno si svela per quello che è veramente. Ma tutti, alla fine, districandosi tra bugie ed equivoci trovano loro stessi. La differenza come motore della vita, la forza della diversità come qualità e non come difetto è questa la cifra di regia che ho voluto portare in questo bellissimo testo»

Scene di Carlo Di Marino

Costumi di Carolina Olcese

Produzione LUX teatro diretta da Giancarlo Zanetti

Teatro Ghione, Via Delle Fornaci, 37 – 00165 Roma

Botteghino: tel. 06 6372294 / 06 39670340, fax. 06.39367910

dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00

Elisabetta Castiglioni

 

 

Ultime tappe di Roadshow per presentare “Vino – A taste of Italy”

Il roadshow che vede impegnati i vertici del Vinitaly di Veronafiere nella presentazione del padiglione “VINO – A TASTE OF ITALY” per EXPO 2015, affronterà ancora le tappe di Siena il 23 settembre, Cuneo il 25 settembre, Gorizia il 26 settembre.

Il roadshow è l’occasione per illustrare nel dettaglio a regioni, associazioni, consorzi e a tutti i produttori, il progetto del padiglione concepito per rappresentare e raccontare la storia e i prodotti di tutto il comparto, ambasciatore indiscusso del “Made in Italy” nel mondo.

Un obiettivo quello della “rappresentazione democratica” di tutti gli eccellenti produttori, grandi e piccoli, che contribuiscono alla ricchezza e unicità del nostro sistema che si riflette oltre che nel concept del progetto anche nel listino, pensato per offrire realmente a tutti la possibilità di partecipare ad un evento unico.

Duemila metri quadrati, situati all’incrocio strategico tra cardo e decumano dell’area Expo, sull’arteria centrale che porta verso la Lake Arena; un padiglione indipendente, contiguo all’area della Comunità Europea e proprio di fronte a Palazzo Italia e al padiglione delle Regioni, tutti spazi che insieme ai due blocchi situati al di là del cardo costituiscono lo spazio del Padiglione Italia.

Partendo da un percorso emozionale di scoperta e conoscenza multisensoriale del primo livello, si passerà poi al piano superiore, vero e proprio cuore del padiglione. Il vino italiano troverà qui spazio in tutte le sue innumerevoli storie e sfumature, una vera e propria “Biblioteca del Vino”, dove ciascun prodotto rappresenta un titolo con una specifica storia da raccontare, una moltitudine di storie scritte, che i visitatori potranno leggere degustando e conoscendo, per immaginare insieme la storia da scrivere, il futuro. Infine, al terzo livello, gli spazi dedicati agli incontri.

Un padiglione ad alto contenuto tecnologico, pensato in un’ottica di totale sostenibilità poiché ogni singolo elemento sarà riutilizzato.

Il progetto del Padiglione del Vino all’EXPO è perfettamente in linea con la storica mission di Vinitaly ed è frutto della precisa visione strategica portata avanti negli ultimi anni da Veronafiere, che qui potrà valorizzare la sua esperienza a beneficio del settore e del Paese, arricchendo un evento già unico per natura con la messa a punto di un’azione di promozione e supporto che prenderà vita prima, durante e anche dopo la manifestazione”, ha commentato Ettore Riello, Presidente di Veronafiere.

Avevamo dichiarato che l’obiettivo era quello di dare massima e piena rappresentazione del comparto, della sua storia e identità e delle sue potenzialità, e infatti questo progetto fonda su una filosofia inclusiva e democratica, poiché crediamo fermamente che solo dando spazio all’immensa ricchezza e varietà dei nostri vini si possa realmente rappresentare l’esclusivo valore della produzione italiana”, ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere.

L’offerta “entry level” per poter posizionare una bottiglia nella prestigiosa e suggestiva area de “La Biblioteca del Vino”, al primo piano del Padiglione per un periodo di tre mesi, è infatti di 3.000 euro + IVA (più un primo numero di bottiglie necessarie alle degustazioni), sale a 5.000 euro + IVA per due bottiglie e a 9.000 euro + IVA per 4 bottiglie. In tali tariffe è compresa la presenza dei prodotti nell’enoteca virtuale per la vendita online durante tutta la durata della manifestazione.

Nell’area è stato inoltre previsto un meccanismo di wine dispenser che consente ai produttori di poter considerare una presenza del proprio prodotto senza l’aggravio di costi aggiuntivi di personale, assicurando tuttavia al contempo la massima valorizzazione delle etichette grazie alla presenza di sommelier professionisti in grado di affiancare e guidare il pubblico nella degustazione.

Per i produttori che desiderano essere presenti per tutti i sei mesi dell’EXPO, l’offerta per posizionare una, due o quattro bottiglie è rispettivamente di 4.500, 8.000 e 15.000 euro + IVA.

Altrettanto interessante ed equilibrata l’offerta messa a punto per le grandi realtà (Regioni, Consorzi e grandi produttori) che desiderano o necessitano di ampi spazi dedicati. Per loro nelle aree Diamante e Platino saranno disponibili spazi che verranno completamente allestiti e personalizzati, dotati di banchi multimediali con video e tablet, attraverso i quali sarà possibile arricchire la presentazione della storia dei vini proposti. Inoltre verrà messa a loro disposizione un sala per l’organizzazione di una degustazione a settimana. I vini saranno anche inclusi nell’offerta dell’enoteca virtuale per la vendita online durante tutta la durata della manifestazione. Ad ogni visitatore inoltre sarà offerta la possibilità di avvalersi di una Applicazione Mobile che, grazie al collegamento wireless con le postazioni wine dispenser, sarà in grado di fornire dettagliate informazioni sui vini in degustazione, guidando il visitatore alla scoperta del mondo del vino italiano con la possibilità poi di acquistare direttamente online i vini appena degustati.

Tali spazi, inclusivi di tutti i servizi qui descritti, saranno dotati nell’area Diamante di wine dispenser compatibili per la presenza concomitante di ben 100 bottiglie (per un valore totale di 4.200 euro + IVA a bottiglia per un periodo di tre mesi e di 6.000 euro + IVA a bottiglia per un periodo di sei mesi).

Nell’area Platino saranno invece dotati di wine dispenser compatibili per la presenza concomitante di 72 bottiglie (al costo totale di circa 4.860 euro + IVA a bottiglia per un periodo di tre mesi e di circa 6.940 euro + IVA a bottiglia per un periodo di sei mesi). Nell’offerta di queste aree è inclusa la possibilità di utilizzo della sala degustazione per master class o specifiche presentazioni. Tutte le offerte prevedono inoltre una gestione flessibile delle bottiglie, consentendo almeno un cambio di etichetta durante il periodo e la presenza di sommelier per l’assistenza alla degustazione dei visitatori.

Carlo Alberto Delaini

 

Seconda stella a destra

Dal 26 settembre al 2 ottobre all’ex Arsenale di Verona si terrà la 2ª edizione di “Seconda stella a destra”, festival della didattica e divulgazione astronomica con osservatorio stellare promosso dalla 2ª Circoscrizione e dall’Associazione scientifico culturale EmpiricaMente per scuole e famiglie. La manifestazione, realizzata con il contributo della Banca Popolare di Verona, di Amt e Acque Veronesi e il patrocinio dell’Ufficio scolastico Regionale, è stata presentata dal vicesindaco di Verona Stefano Casali, dal presidente della 2ª Circoscrizione Filippo Grigolini e dal presidente dell’Associazione EmpiricaMente Enrico Bonfanti. Presenti le rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale Anna Lisa Tiberio e della Banca Popolare di Verona Loretta Zuliani. “Una proposta didattica e ludica di prim’ordine – spiega Casali – che consente a studenti e famiglie di approfondire la conoscenza dell’astronomia, scienza affascinante oltre che molto impegnativa. L’Amministrazione comunale ha sostenuto fin da subito l’iniziativa perché coinvolge e valorizza le scuole del territorio e le associazioni di genitori che, nonostante le difficoltà del momento, si stanno impegnando in prima persona per proporre progetti educativi ai loro figli”. “Una proposta finalizzata a valorizzare un “contenitore” importante come l’ex-Arsenale – ha aggiunto Grigolini – che investe concretamente nella cultura. Dato il successo della prima edizione, quest’anno l’iniziativa viene ulteriormente ampliata con la presenza di un terzo planetario, che consentirà una maggiore capienza, e nuove proposte. Inoltre, grazie all’importante contributo degli enti del territorio, è stato possibile ridurre il costo di ingresso alla manifestazione venendo incontro alle famiglie”. La manifestazione che sarà inaugurata sabato 27 alle 12.30 prevede appuntamenti per le scuole (da venerdì 26) e per le famiglie. Negli spazi dell’Arsenale saranno allestiti un planetario da 70 posti a sedere, attualmente il più grande planetario itinerante d’Italia, e due da 30 posti ciascuno. Dentro alle cupole gonfiabili che simulano, grazie a proiettori ad altissima definizione, la volta celeste con le sue meraviglie e i suoi misteri saranno proposte quasi 150 presentazioni nell’arco dell’intera manifestazione, per un totale di circa 6000 posti prenotabili. Oltre alla visita dei planetari, saranno organizzati laboratori ludico-didattici per le scuole, osservazioni diurne e serali del cielo con telescopi, mostre fotografiche sulle meraviglie dell’universo e cicli di conferenze rivolti ad insegnati ed appassionati. A disposizione anche libri, strumentazioni ed esperti astrofili per dare risposte alle curiosità dei presenti. Parte del ricavato della manifestazione sarà devoluto alle associazioni di genitori sorte a sostegno delle scuole pubbliche e paritarie del territorio (il Comitato Genitori comprensivo 4, l’Associazione Ed.Res.Educazione Responsabile e il Comitato Genitori della Scuola Fraccaroli e della Scuola Nievo) e a finanziare i progetti dell’Associazione scientifico culturale EmpiricaMente. All’iniziativa parteciperanno i Planetari di Verona di Enrico Bonfante, di Padova del Gruppo Pleiadi e dell’Associazione Sofos di Bologna. I primi due saranno presenti sin dal venerdì mattina; il terzo a partire da sabato 27. I planetari resteranno attivi sino al giovedì mattino, con presentazioni “dal vivo” all’interno delle due cupole e con la possibilità di osservare il cielo diurno e serale in collaborazione anche con il Gruppo Astrofili di Mozzecane. Nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 il Gran Teatro dei Piccoli di Linda Di Giacomo proporrà lo spettacolo di burattini artigianali “Tutti i grandi sono stati bambini – Storia fantastica di un viaggio interstellare”, liberamente tratto da “Il Piccolo Principe”. Le conferenze, la mostra e lo spettacolo di burattini sono ad ingresso gratuito. Le presentazioni nei planetari saranno gratuite per i bambini fino a 4 anni e a pagamento (costo 5 euro) per gli altri, fino ad esaurimento posti (possibilità di prenotazione al numero 3894474389 o sul sito http://www.empiricamente.info, dove è presente il programma della manifestazione).

Roberto Bolis

La Nigeria e le stanze della tortura

In un nuovo rapporto diffuso da Amnesty International, l’associazione internazionale ha accusato la polizia e l’esercito della Nigeria di torturare abitualmente donne, uomini e anche minorenni di 12 anni mediante pestaggi, stupri e fucilate agli arti. Il rapporto, intitolato “Benvenuti tra le fiamme dell’inferno” descrive le modalità con cui spesso le persone vengono arrestate nel corso di ampie retate e torturate per punire o estorcere denaro o “confessioni” allo scopo di “risolvere” velocemente le indagini. “Qui siamo oltre le già agghiaccianti torture e uccisioni di presunti membri di Boko haram. In tutta la Nigeria, la dimensione e la gravità delle torture contro donne, uomini e minori da parte di chi dovrebbe proteggerle risultano sconvolgenti anche al più esperto osservatore sui diritti umani” – ha dichiarato Netsanet Belay, direttore per la ricerca e l’advocacy di Amnesty International. “In Nigeria non è neanche previsto il reato di tortura. Il parlamento deve immediatamente agire e approvare una legge contro la tortura. Non ci sono scuse per ulteriori ritardi” – ha commentato Belay. Compilato sulla base di testimonianze e prove raccolte negli ultimi 10 anni, il rapporto di Amnesty International rivela l’uso istituzionalizzato delle stanze della tortura nelle stazioni di polizia e il regolare uso della tortura da parte dell’esercito. La maggior parte delle vittime è detenuta senza poter avere contatti col mondo esterno, con le famiglie, gli avvocati e i magistrati. La tortura è diventata così parte integrante delle attività di polizia che molte stazioni di polizia hanno un “addetto alla tortura”. Estrazione delle unghie o dei denti, soffocamento, scariche elettriche e violenza sessuale sono tra i metodi di tortura impiegati. Abosede, 24 anni, ha raccontato ad Amnesty International le torture subite in una stazione di polizia, che le hanno provocato danni permanenti: “Una donna poliziotto mi ha portato in una piccola stanza e mi ha ordinato di togliermi tutti i vestiti. Poi ha allargato le mie gambe e ha spruzzato gas lacrimogeno dentro la mia vagina. Mi dicevano che dovevo confessare di aver fatto delle rapine a mano armata. Sanguinavo. Ancora oggi provo dolore”. L’esercito nigeriano si rende responsabile di analoghe violazioni dei diritti umani, arrestando migliaia di persone nelle operazioni di ricerca di membri di Boko haram. Mahmood, un 15enne dello stato di Yobe, è stato arrestato dai soldati insieme ad altre 50 persone, per lo più ragazzi tra il 13 e i 19 anni. Durante tre settimane di detenzione è stato colpito ripetutamente coi calci dei fucili, con bastoni e machete, gli è stata versata plastica bollente sulla schiena, è stato costretto a camminare e a rotolare su cocci di bottiglia e ad assistere all’esecuzione extragiudiziale di altri detenuti. È stato rilasciato nell’aprile 2013. Sempre nello stato di Yobe, l’esercito ha arrestato un ragazzo di 12 anni. Lo hanno picchiato, cosparso di alcool, obbligato a pulire il vomito a mani nude e calpestato. “I soldati rastrellano centinaia di persone alla ricerca dei membri di Boko haram e torturano i sospetti durante un procedimento di ‘selezione’ che ricorda la caccia alle streghe del Medioevo” – ha dichiarato Belay. “La tortura è praticata su questa scala in parte perché nessuno, lungo tutta la catena di comando, è chiamato a risponderne. La Nigeria ha bisogno di un cambio d’approccio radicale per sospendere tutti i pubblici ufficiali contro i quali vi sono sospetti credibili di tortura, per indagare a fondo tutte le denunce e per portare i presunti torturatori di fronte alla giustizia” – ha aggiunto Belay. Nella maggior parte dei casi di tortura commessi dalle forze di sicurezza nigeriane e documentati da Amnesty International, nessuna indagine degna di questo nome è stata aperta e nessuna misura è stata presa per portare i presunti responsabili di fronte alla giustizia. Quando viene avviata un’inchiesta interna da parte della polizia o dell’esercito, i risultati non vengono resi pubblici e le raccomandazioni sono raramente attuate. Delle centinaia di casi su cui Amnesty International ha svolto ricerca, nessuna vittima di tortura è stata risarcita o ha ricevuto alcun’altra forma di riparazione. Il governo nigeriano è consapevole del problema e, nell’ultimo decennio, ha istituito almeno cinque commissioni presidenziali e gruppi di lavoro per riformare il sistema di giustizia penale e sradicare la tortura. Tuttavia, le raccomandazioni di questi organismi vengono attuate con estrema lentezza. “Il messaggio che lanciamo oggi alle autorità nigeriane è chiaro: introdurre il reato di tortura, porre fine alla detenzione senza contatti col mondo esterno e indagare a fondo su tutte le denunce di tortura. Si tratterebbe dei primi passi per porre fine a questa orribile pratica. È davvero giunto il momento che le autorità nigeriane dimostrino di voler fare sul serio” – ha concluso Belay.

Amnesty International Italia