OperaInCanto

Il Festival quest’anno è intitolato Bestiaire: Le Coq, Babar et une méduse ed è dedicato a Erik Satie, musicista stravagante, esoterico, ironico, osannato da alcuni come un genio che non si accodava alle mode e al conformismo mentre altri lo denigravano come personaggio bizzarro ed eccentrico ma di poca sostanza. Oltre che a Satie il festival è dedicato più in generale alla scuola musicale francese del primo Novecento e ai poeti che l’hanno ispirata, in particolare Mallarmé, Apollinaire e Cocteau, negli anni geniali, favolosi ed irripetibili in cui Parigi era la capitale mondiale dell’arte.

Nel Chiostro di San Francesco di San Gemini stasera musiche di Poulenc, De Severac, Debussy e Ravel saranno eseguite dal duo pianistico Antonio Ballista-Bruno Canino, noto letteralmente in ogni angolo della terra. Si può ben dire che ha fatto la storia della musica negli ultimi cinquant’anni, perché è stato il primo a far conoscere innumerevoli nuove musiche, spesso scritte proprio per loro dai più importanti compositori di questo periodo. Il giorno dopo saranno ancora loro a dare inizio a una maratona pianistica che si svolgerà sempre a San Gemini ma al Teatro Comunale dalle 8 di mattina alle 21 di sera(!). Ballista e Canino lanceranno letteralmente la monetina per decidere chi inizierà a suonare una sterminata composizione del 1893, a cui Satie ha dato il titolo piuttosto sadico di Vexations. Consiste in ottocentoquaranta ripetizioni dello stesso breve brano, che creano un effetto che si potrebbe definire allucinogeno, per cui si perde quasi il senso del tempo e dello spazio. Ballista e Canino daranno il via e poi continueranno tanti altri pianisti, sia noti che giovani. Naturalmente si può scegliere di ascoltare solo una parte di questa maratona.

Alle 21, subito dopo queste Vexations, si svolgerà il concerto finale del festival. Con un netto cambio di registro i sette ottimi strumentisti dell’Accademia Erard eseguiranno brevi e gradevolissime musiche da camera di Mozart e Rossini, capolavori di concisione e sublime leggerezza, e di Antonio Rolla, contemporaneo di Rossini, meno famoso ma meritevole di essere riscoperto.

Infine dopo un mese di pausa il festival riprenderà ad ottobre con tre spettacoli di teatro musicale: Queste le anticipazioni sul progrmma: La storia di Babar l’elefantino e altre fiabe l’1 a San Gemini, Die schöne Magelone il 4 a Terni (entrambi questi spettacoli sono dedicati al progetto Operascuola) e la prima assoluta dell’opera Sogno (o forse no) di Matteo D’Amico e Sandro Cappelletto l’8 a Terni con due recite, una per Operascuola e una per il pubblico adulto.
Mauro Mariani

“La lista. Salvare l’arte: il Capolavoro di Pasquale Rotondi” a Cividate Camuno

Sarà il Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro di Cividate Camuno ad accogliere, sabato 27 agosto con inizio alle ore 20.30, il secondo appuntamento del nuovo Festival Voci Umane. Musei e teatro di narrazione, organizzato dalla Direzione regionale Musei Lombardia, diretta da Emanuela Daffra, e affidato alla direzione artistica di Maria Grazia Panigada.

Nel contesto del Teatro e dell’Anfiteatro romano del Parco Archeologico, Laura Curino farà conoscere la vicenda di un uomo ordinariamente straordinario, Pasquale Rotondi, cui il mondo dell’arte e della cultura dovrebbe rendere quotidianamente omaggio.

La lista. Salvare l’arte: il Capolavoro di Pasquale Rotondi è il titolo dello spettacolo con di e con Laura Curino, che si avvale della collaborazione alla messa in scena di Gabriele Vacis, di Alessandro Bigatti (scelta musicale e tecnico di scena). La locandina della serata cita anche, per le ricerche storiche e l’assistenza alla drammaturgia, Beatrice Marzorati e, per le ricerche storiche e l’organizzazione, Federico Negro. Ideazione, produzione e distribuzione: Silvia Brecciaroli e Paola Cimatti – Formula Servizi per la Cultura.

Pasquale Rotondi, un uomo “Corretto. Scrupoloso. Una bella famiglia, cui cerca far ritorno ogni sera. Una moglie bellissima cui regala sempre – tra tanti gesti gentili – un mazzo di violette il primo giorno di primavera. Due bimbe che non devono sentir parlare di lavoro, ma essere allegre e diligenti”. Sotto questo quadretto di normalità quotidiana si nasconde l’uomo che ha salvato quasi 10.000 preziosissime opere d’arte italiane dalla rapacità nazista e dalla distruzione bellica. Il tutto nel più grande segreto.

Lo si deve a lui se i nazisti non sono riusciti a mettere le mani sui Giorgione, Tintoretto, Piero della Francesca, Lotto, Mantegna, Donatello, Correggio, Caravaggio, Tiepolo e tanti altri capolavori delle Marche, del Veneto e della Lombardia, di Roma e di Napoli. È un racconto di avventura, di luoghi preziosi (Palazzo Ducale di Urbino, Rocca di Sassocorvaro, Residenza del Principe di Carpegna), di opere di immenso valore portate in salvo da un pugno di persone senza denaro e senza strumenti. Solo l’intelligenza e la capacità organizzativa di un uomo come Rotondi poteva farcela, contro tutto e contro tutti. È una storia che dà coraggio, fa riflettere sul significato della parola “responsabilità”.

Riascoltare questa vicenda in un luogo che negli ultimi decenni ha visto il proprio volto e la propria identità riplasmata grazie alle scoperte dell’archeologia ne svela tutta la potente attualità.

Palcoscenico della messa in scena è un Parco Archeologico tra i più interessanti a nord del Po. Il Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro di Cividate Camuno è collocato nel cuore dell’antico centro romano di Civitas Camunnorum. Il sito offre un eccezionale spaccato della città antica vantando i resti di un anfiteatro, riportato interamente alla luce nelle strutture perimetrali, e di un teatro, oggi visibile per un terzo del totale. Appartiene al complesso anche una serie di strutture e di ambienti di servizio, tra i quali un sacello e delle piccole terme. La posizione degli edifici è splendida, sia dal punto paesaggistico che funzionale: addossati al colle del Barberino, teatro e anfiteatro si appoggiano al pendio naturale.

Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro – Via Mosè Tovini, 1 – Cividate Camuno (BS). Il costo del biglietto è di euro 5.00. In caso di pioggia l’iniziativa si terrà nell’Auditorium parrocchiale di Cividate Camuno.

Il museo sarà visitabile gratuitamente, secondo gli orari di apertura previsti, presentando il biglietto dello spettacolo il giorno stesso della rappresentazione o entro la settimana successiva.

Info e contatti: Tel. 02 80294405/ +39 340 60 64 866

federicamaria.pennisi@cultura.gov.it

S.E.

Continua il Mura Festival

Dopo la pausa di Ferragosto, il Mura Festival torna con un ricco programma nei quartieri di San Zeno, Veronetta, Borgo Trento e Torricelle, nel contesto della cinta magistrale, patrimonio dell’Unesco.

Stasera, venerdì 26, sul Freak Stage, Zambo super Pizza, che proporrà brani tratti dal repertorio ska e reggae, viaggiando tra rocksteady, dub, latin e molto altro ancora.

Sabato 27 festa in stile British con Britwall, in partner con The Factory Verona. Dopo il grande successo riscosso lo scorso anno, tornano sul palco gli Arctic Attack tribute band, band tributo dei sensazionali Arctic Monkeys, nonché i vincitori indiscussi della Brit-rock Battle che si è disputata The Factory. Ospiti anche I The Royals, band tutta in stile british che farà respirare l’atmosfera musicale che contraddistingue gli U.K. attraverso i brani inglesi più iconici. Terza band saranno i Freemode, la mitica band tributo degli intramontabili Depeche Mode.

Domenica 28 agosto si balla con la musica di Lotus Trio, un’espressione musicale formata dall’incontro tra la cantante Giulia Prandelli con il pianista Fabio Levi e Thomas Dal Cappello al contrabbasso. Una selezione dei brani più belli ed iconici che hanno caratterizzato la scena Jazz e Swing della nostra penisola e oltreoceano tra gli anni ’30 e l’immediato dopoguerra.

Nuovo appuntamento con la rassegna Bastioni in Scena, organizzata al Teatro dell’Orecchione del Bastione di San Zeno da Teatro Scientifico. Sabato 27 e domenica 28 agosto alle 21.15 in scena La Graticcia, compagnia nata da una costola della storica Barcaccia di Roberto Puliero, nella divertente commedia degli equivoci “Ma per fortuna è una notte di luna” di Ermanno Carsana.

Novità della programmazione è l’attività Danza In Fascia, corso dedicato alle neo mamme e condotto dalla ballerina veronese Scilla Cattafesta. Al lunedì, dalle 17.30, al Bastione di San Zeno, le mamme potranno ballare al tramonto con i loro piccoli portati sul cuore e concedersi un divertente momento di socializzazione e distrazione dalle attività quotidiane, riprendendo coscienza del proprio corpo, riattivandolo e tonificandolo dopo i nove mesi di gravidanza.

Sport per tutte le età e per tutti gusti al Bastione di San Bernardino: il pilates con Silvia Barbieri il lunedì sera alle 19.15 e il giovedì, alle 18.45, sempre con Barbieri attività di pilates/tone up. Il mercoledì sera alle 18.30 Odaka Yoga con Laura al Bastione di San Zeno e ritorno di Yoga Anukalana alle 19 con Eleonora a San Bernardino, in replica anche giovedì alle 18.30.

Sabato 27 agosto appuntamento con Music Together Babies di La chiave Magica alle 10, e Music Together mix-ages alle 11.15. Nel pomeriggio, alle 17, riparte suoniamo insieme al Bastione di San Zeno.

Infine, la domenica alle 11.30 Pilates e stretching posturale a San Bernardino, mentre alle 17 attività “Come Leonardo” con Scienza Divertente.

Tutto il calendario di appuntamenti e attività – in continuo aggiornamento – è consultabile al sito www.murafestival.it

L’ingresso all’area della manifestazione è sempre gratuito.

Roberto Bolis

Cantacielo, le canzoni dell’anima

Si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 29 agosto, presso gli studi Gold di via Tiburtina, la serata finale di CANTACIELO, il festival dedicato alle “canzoni dell’anima”, la cui messa in onda è programmata su RAI 2, in seconda serata, il 6 settembre p.v.

L’evento, condotto da Enrica Guidi, nota interprete de “I delitti del Barlume” e dal giornalista RAI Leonardo Metalli, vedrà competere gli otto finalisti prescelti su una folta rosa di candidature pervenuta negli scorsi mesi. 

Questi i brani selezionati in concorso: Alice (Interprete: Babols; Autori: Gabriele Ferrarese/Luca Romano/Dorotea Fossile); Tutto può cambiare (Interprete: Angelo Antonio Ferrara; Autore: Dorotea Fossile); Sulla strada per il cielo (Interpreti: Emilio Corbo e Patrizio De Simio; Autore: Emilio Corbo); Baila nell’anima (Interprete e Autore: Mirael); Risvegli (Interpreti: Fabio Piacentini e Ilaria Cristofari; Autore: Gabriele Ferrarese); Per te figlio (Interprete: Jessie Grace Smith; Autore: Marcello Marrocchi); Qui (lettera all’uomo) (Interprete: Etimo; Autori: Etimo e Filippo Moreschini); In un giorno di vento (Interprete: Fabio Fois; Autori:  Fabio Fois/Marco Profeta.

 Ad accompagnare i ragazzi nelle esibizioni dal vivo sarà la Lavorè Orchestra, una formazione di 22 elementi provenienti da Napoli e Roma con i 4 coristi Johanna Pezone, Olimpia Penza, Alex Parravano e Aurora Portelli.

A decretare il vincitore sarà una giuria composta da Eugenio Arcidiacono, Donatella Pandimiglio, Dario Salvatori, Francesca Chialà, Frate Alessandro Brustenghi, Gianfranco SciscioneGiorgio Flavio PintusRomano Musumarra.

Ospiti della serata saranno i Jalisse, ai quali è stata affidata l’interpretazione della sigla del festival “Canta al cielo” (Pintus – Musumarra) e che proporranno anche il loro ultimo brano “È proprio questo quello che ci manca”. Sul palco si alterneranno inoltre i gruppi musicali Neacò e Heart Gospel in Music, i cantanti Matteo G. e Maurizio In, gli artisti Gianfranco Phino, Gianfranco Lacchi e Daniele Si Nasce.

Dai brani in finale verrà realizzato un album discografico, in uscita nelle settimane successive al festival.

Il pubblico che desidera partecipare alla finale deve obbligatoriamente prenotare il suo posto alla mail: info@cantacielo.it

Elisabetta Castiglioni

“Sagra del pinzino e dell’arrosticino” al Centro Rivana Garden di Ferrara

Al Centro Rivana Garden di Ferrara i buoni sapori della tradizione tornano ad abbracciare la solidarietà con la settima edizione della ‘Sagra del pinzino e dell’arrosticino’. Curata come sempre dall’Associazione ‘Nati​ con​ la calzamaglia’, in collaborazione con lo stesso Centro Rivana e il patrocinio del Comune di Ferrara, la manifestazione benefica prenderà il via con tre serate d’apertura del ristorante venerdì 26, sabato 27 e domenica 29 agosto dalle 19, per poi proseguire da mercoledì 31 agosto a domenica 11 settembre tutte le sere, sempre dalle 19, anche con servizio di asporto. Il ricavato andrà ancora una volta al progetto ‘Colibrì’ con cui l’associazione ‘Nati con la calzamaglia’ da tempo si propone di offrire un aiuto concreto e mirato a minori con bisogni particolari segnalati dagli assistenti sociali dell’Asp.

Il programma e gli obiettivi della Sagra sono stati presentati dal vice sindaco di Ferrara Nicola Lodi, dal presidente dell’associazione ‘Nati con la Calzamaglia’ Marco Malossi, dal presidente dell’associazione Rivana Garden Enrico Daniele Malossi, con il vicepresidente vicario Michele Fiore e la tesoriera dell’associazione Laura Ferrarese, e dalla presidente della Fondazione Dalla Terra alla Luna Mariella Ferri.

“Al direttivo e ai volontari del centro Rivana – ha dichiarato il vice sindaco Lodi – va il nostro ringraziamento e il nostro sostegno per aver saputo continuare, nonostante le molte difficoltà di questi ultimi anni, dal Covid, al rincaro delle bollette fino all’ultima alluvione di pochi giorni fa, a mantenere in piedi una struttura di questa entità, che da sempre è punto di riferimento per la zona di via Bologna e che con l’associazione Nati con la calzamaglia è sempre in prima linea sul fronte del sociale. La sagra rappresenta un’ottima occasione per raccogliere fondi da destinare alla beneficenza concreta per bambini con particolari necessità indicati dall’Asp e la partecipazione della fondazione Dalla Terra alla luna rende questa manifestazione davvero imperdibile”.

Nel menù della Sagra a farla da padroni saranno i pinzini ferraresi e gli arrosticini, ma non mancheranno anche i cappellacci, i taglieri di salumi, i fritti e tante altre specialità. A preparare e a servire i dolci saranno poi i ragazzi della fondazione Dalla Terra alla Luna che si occupa di giovani con disturbi dello spettro autistico e che, come spiegato da Mariella Ferri “ripeterà l’esperienza già proposta con successo lo scorso anno e frutto della formazione ricevuta dai ragazzi in ambito culinario”.  

Principi indiscussi della sagra sono i pinzini tradizionali ferraresi e gli arrosticini. Un’abbinata straordinaria che ha fruttato lo scorso anno oltre 9.000 presenze. Lo scorso anno è stato un record dopo l’altro: sono stati arrostiti 35mila arrosticini, fritti oltre 700 chili ​ di​ pinzini e cotti oltre 250 chili​ di​ cappellacci. Ma il menù prevede taglieri​ di​ salumi (è previsto anche un tagliere di salumi ferraresi), piade, salsiccia e fagioli e fritti​ di​ ogni tipo. Tutto questo si può gustare al ristorante (al chiuso, anche in caso​ di​ pioggia), ​all’aperto presso il giardino del Centro Rivana o portando a casa, grazie al nostro servizio da asporto. Il Ristorante e il servizio da asporto sono aperti dalle ore 19.00.

“Nati con la Calzamaglia” da anni porta avanti il “Progetto Colibrì”, che nasce per portare aiuto e contribuire alle spese riguardanti specifici bisogni di bambini appartenenti a nuclei familiari in difficoltà.

Alessandro Zangara

Fiumicino Jazz Festival

Sarà il duo formato dalla pianista Stefania Tallini e dal flicornista Franco Piana ad aprire la seconda edizione del Fiumicino Jazz Festival, in programma per due fine settimana e un ciclo di sei concerti tra il Museo del Saxofono e il Birrificio Agricolo Podere 676. L’inaugurazione sarà anticipata da una conferenza stampa di presentazione, in programma alle ore 19:00.

Il primo concerto, in programma venerdì 2 settembre alle ore 21:00 vede incontrarsi due diverse personalità artistiche in un un repertorio che si muove da brani originali, composti dalla pianista e dal flicornista, a reinterpretazioni di standard jazz, canzoni italiane e  musica brasiliana. Un progetto molto originale che prevede momenti di grande scambio anche tramite l’utilizzo di elementi inusuali, per musicisti come loro: Franco Piana che si esibisce anche in portentosi scat vocali, o utilizzando il flicorno come una percussione; Stefania Tallini che esplora particolari effetti timbrici sul pianoforte e usa la sua voce nell’esecuzione di un brano. Complicità, gioco, intesa, interplay continui, dalla prima all’ultima nota per questo interessantissimo progetto.

Sabato 3 settembre, sempre al Museo alle ore 21:00, si esibirà la formazione guidata da Giampaolo Ascolese nel progetto “My heart for Art”, omaggio ad Art Blakey, uno dei pilastri della storia del Jazz, grandissimo caposcuola e modernissimo interprete della batteria Jazz, negli anni ‘50 e ‘60, nonché fondatore del mitico gruppo dei Jazz Messengers. Oltre ad Ascolese, batterista e percussionista nell’ambito del Jazz da 50 anni, saranno sul palco Mauro Zazzarini al sax tenore (premio “Jazz Awards 2011” come miglior musicista di Jazz Nazionale), Mauro Verrone al sax alto (allievo di Massimo Urbani e trascrittore dei brani dei Jazz Messengers), Claudio Corvini alla tromba (figlio del grande Al Korvin, storica prima tromba dell’orchestra della Rai Radiotelevisione Italiana), Olivier Von Esse al pianoforte (diplomato alla School of Contemporary Music di Singapore, membro della Facoltà del Jazz and Contemporary della New School University di New York) ed Elio Tatti al contrabbasso.

Domenica 4 settembre il festival si sposta al Birrificio agricolo Podere 676 dove, ad ingresso libero, il gruppo SUPER DIXIE FIVE, una  All Stars Band  composta da Gianluca Galvani alla cornetta, Luca Velotti al clarinetto, Red Pellini al sax alto, Gino Cardamone al banjo e Giuseppe Talone al contrabbasso, darà vita ad una performance musicale con il migliore Dixieland degli anni ‘20. I cinque grandi e sapienti esponenti del Jazz tradizionale italiano, riconosciuti a livello internazionale, offriranno un concerto dedicato agli anni ruggenti americani condito di storie, aneddoti ed emozioni “soffiate“ all’aperto e incastonate nella campagna romana, unitamente alla degustazione di un eccellente menù agricolo e birra.

Il programma della serata, a partire dalle ore 18:00, prevede una visita al luppolificio dell’Azienda con l’illustrazione delle fasi produttive della birra artigianale e a seguire, con prenotazione obbligatoria, un apericena ed il concerto della Super Dixie Five.

I biglietti degli spettacoli del venerdì e sabato sera sono acquistabili al Museo o sul sito Liveticket mentre gli eventi al birrificio sono prenotabili direttamente al numero +39 348 6917050. Prima di ogni concerto (alle ore 20:00 per i primi due) è analogamente prevista un apericena opzionale. Per tutti gli eventi è suggerita la prenotazione.

Elisabetta Castiglioni

Carpenter al Teatro romano di Verona

L’organista Cameron Carpenter arriva a Verona con un evento unico nel suo genere. Sonorità del passato reinterpretate in chiave contemporanea, per offrire al pubblico un’esperienze musicale mai tentata prima.

Riscoprire il fascino di uno strumento antico, spaziando da Bach al ‘900, fino ad arrivare alle più vivaci sonorità dettate dall’improvvisazione. E’ questo il viaggio d’innovazione musicale proposto sabato 27 agosto, alle ore 21 al Teatro Romano, nella tappa unica veronese dall’organista americano Cameron Carpenter.

Riconosciuto all’unanimità dalla stampa internazionale come il “Franz Liszt dell’organo”, Carpenter è uno degli artisti più influenti della propria generazione. Negli ultimi anni ha stravolto la scena musicale, portando sulle scene dei più grandi teatri mondiali una visione decisamente alternativa della musica organistica.

Lo spettacolo sarà proposto in tre momenti musicali diversi. Ad aprire l’interpretazione solista di Carpenter delle variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach. A seguire Rebonds di Yannis Xenakis, eseguito in assolo dal percussionista Christian Benning e La Revòlte des Orgues di Jean Guillou in un’esibizione d’orchestra. Il concerto si concluderà con una sfida di improvvisazioni su temi dati dal pubblico.

I biglietti sono acquistabili sul sito https://www.boxol.it/it/event/cameron-carpenter–la-rvolte-des-orgues-teatro-romano-di-verona/411252. Per informazioni è possibile consultare il sito www.carpenterverona.it o contattare info@carpenterverona.it oppure al punto vendita Box Office Verona.

L’evento è stato presentato questa mattina dall’assessora alla Cultura. Presenti il direttore artistico dello spettacolo Giulio Bonetto, il direttore artistico della società Amici della Musica Romildo Grion, la fondatrice di palazzo Camozzini Business Center Daniela Ballarini, fra gli sponsor dell’iniziativa, e Luca Zanetti della società di comunicazione Studioventisette. In video collegamento Cameron Carpenter.

“Un appuntamento di particolare pregio musicale – ha dichiarato l’assessora –. L’evento del 27 agosto è una delle tre sole date venete del tour italiano della star musicale, che siamo orgogliosi di ospitare. Un viaggio sonoro portato in scena in contesti suggestivi, che punta a dare nuova visibilità ad uno strumento antico come l’organo, che siamo abituati a sentire risuonare nelle chiese. Un imperdibile evento che darà l’opportunità di ascoltare le composizioni di straordinari musicisti del passato e l’eclettica reinterpretazione libera del maestro Carpenter. Il tutto nella splendida cornice del Teatro Romano, all’aperto e in un modo assolutamente contemporaneo”.

“Questo progetto musicale – spiega Bonetto – parte dalla volontà di evolvere una storicità legata ad uno strumento che, da 2000 anni, accompagna con le sue sonorità sia l’ambiente sacro che quello profano. Il nostro obiettivo è di rendere fruibile queste sonorità a tutti, attraverso un nuovo modo di intendere la musica organistica, grazie al talento di questo rivoluzionario artista”.

“Quando suono – ha evidenziato Carpenter – la concentrazione sul mio strumento e lo studio di ogni nota sono così intensi che mi estraneo da ciò che mi sta intorno. L’organo è uno strumento molto emozionante, che coinvolge i sensi delle persone. È questo che voglio trasmettere al pubblico veronese durante il più particolare dei miei concerti in Italia, dato il programma insolito e la cornice unica del Teatro Romano. Sono emozionato per la mia prima esibizione con La Revolte des Orgues e, come artista, sono sempre aperto a sperimentazioni e nuove esperienze”.

Roberto Bolis

Gli spettacoli del Festival della Mente di Sarzana

Nel weekend dal 2 al 4 settembre, nell’ambito della XIX edizione del Festival della Mente di Sarzana, sul palco del Teatro degli Impavidi saliranno il cantautore e scrittore Vasco Brondi, la pianista Frida Bollani Magoni e la poetessa Mariangela Gualtieri. Il tema del 2022 è il movimento.

Il primo appuntamento sarà venerdì 2 settembre alle 21.15 con Vasco Brondi, che porterà in scena Viaggi disorganizzati. Agitarsi cercando la pace: uno spettacolo in cui alternerà momenti musicali e letture di viaggiatori e scrittori come Folco Terzani ed Erri De Luca e rifletterà sull’immobilità e sul desiderio di spostarsi. Il tema del movimento – nella sua accezione interiore e in quella di viaggio – è sempre stato centrale nella sua produzione artistica. Sul palco insieme a Brondi: Angelo Trabace al pianoforte, Andrea Faccioli alle chitarre e Daniela Savoldi al violoncello.

Dopo la conclusione del progetto artistico/musicale Le Luci della Centrale Elettrica, nel 2021 Vasco Brondi è uscito con il primo album a suo nome, Paesaggio dopo la battaglia, che ha conquistato il terzo posto nella classifica FIMI dei dischi più venduti. Ha pubblicato cinque libri, scritto canzoni per il cinema e prestato la sua voce per due audiolibri (La società della stanchezza di Byung-Chul Han e Altri Libertini di Pier Vittorio Tondelli). È in libreria con Paesaggio dopo la battaglia (La Nave di Teseo), diario di lavorazione dell’omonimo disco.

Sabato 3 settembre alle ore 21.30 la pianista Frida Bollani Magoni incanterà il pubblico con In concerto. Piano e voce, una tracklist che ripercorrerà i suoi interessi musicali, da quelli condivisi con i genitori Petra Magoni e Stefano Bollani – come Lucio Dalla, Leonard Cohen, Franco Battiato – fino all’interesse per artisti cari alla sua generazione, da Ariana Grande a Britney Spears.

Frida Bollani Magoni, figlia d’arte e ipovedente dalla nascita, comincia a studiare pianoforte classico all’età di 7 anni, imparando la notazione musicale in Braille. Si è spesso esibita come ospite a sorpresa nei concerti dei genitori, sia in Italia sia all’estero. Ha partecipato come cantante nei musical The Adventures of Peter Pan e Jesus Christ meets the Orchestra. Ha suonato e cantato come solista in quasi 30 concerti, calcando palchi prestigiosi e registrando sempre il tutto esaurito. In occasione delle celebrazioni del 2 giugno 2021 si è esibita al Quirinale di fronte al Presidente della Repubblica.

A chiusura del festival, domenica 4 settembre alle ore 21.30 si terrà l’incontro Cattura del soffio con la poetessa e drammaturga Mariangela Gualtieri, che rifletterà sul movimento primario – il soffio, appunto – che ci tiene appesi alla vita, mentre tutto attorno si muove. La poetessa darà voce a ciò che fa vibrare le nostre vite: l’amore, il dolore, il mistero, i figli, la morte, la riconoscenza, il perdono, la cura degli altri, la natura.

Mariangela Gualtieri è cofondatrice, insieme al regista Cesare Ronconi, del Teatro Valdoca. Fin dall’inizio ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione alla voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo. Fra i testi pubblicati: Antenata (Crocetti ed., 1992 e 2020); Bestia di gioia (Einaudi, 2010); Caino, (Einaudi, 2011); Le giovani parole (Einaudi, 2015); Voci di tenebra azzurra (Stampa 2009, 2016); Beast of Joy. Selected poems (Chelsea Editions, New York, 2018). È coautrice di Album dei Giuramenti e Tavole dei Giuramenti di Teatro Valdoca (Quodlibet, 2019) e autrice di Quando non morivo (Einaudi, 2019), Paesaggio con fratello rotto (Einaudi, 2021), L’incanto fonico. L’arte di dire la poesia (Einaudi, 2022).

Delos

“Si combatteva Qui! 1914-1918 Sulle orme della Grande Guerra” a Palazzo Besta

Sarà visitabile fino al 30 ottobre prossimo, a Palazzo Besta di Teglio, la mostra Si combatteva Qui! 1914-1918 Sulle orme della Grande Guerra, patrocinata dalla Commissione Europea ed esposta sia in Italia che in Europa.

Nata con lo scopo di ricordare le sofferenze di chi ebbe a combattere quella Guerra e di non dimenticare il costo del sacrificio umano, la mostra guida il visitatore verso una più profonda comprensione del valore della pace e dell’Unione Europea che da oltre 70 anni previene il crearsi di nuovi conflitti armati entro i propri confini.

Una mostra che spiega la Grande Guerra illustrando i luoghi dei combattimenti. Una guerra corpo a corpo, con continui assalti in trincee inespugnabili, episodi tragici, orrori, drammi e disumanità.

Per Alessio Franconi, autore del reportage fotografico, “È stato un insegnamento di vita, un percorso introspettivo verso una maggior comprensione del mondo contemporaneo; osservare dal vivo i luoghi della Grande Guerra è un’esperienza faticosa e dolorosa dal momento in cui ancora si possono vedere le ossa sparse sui campi di battaglia”. Campi che l’autore ha ritratto in bianco e nero, a cento anni dalla fine delle ostilità.

Il progetto di Alessio Franconi è il risultato di un lungo lavoro durato oltre cinque anni. L’autore si è recato lungo tutto l’arco alpino passando dalla Slovenia, dall’Italia e dall’Austria lungo quello che fu il fronte italo–austroungarico della Prima Guerra Mondiale, raggiungendo campi di battaglia a oltre 3000 metri di quota. Nel 2017, con una lunga e delicata missione fotografica, ha attraversato i Monti Carpazi, per ricordare il dimenticato fronte orientale raggiungendo l’Ungheria, l’Ucraina, la Polonia, la Slovacchia e la Repubblica Ceca. Il reportage, giunto alla sua trentaduesima tappa espositiva, ospiterà una selezione di scatti relativi al fronte italo-austroungarico delle Alpi.

La mostra fotografica”, anticipa Giuseppina Di Gangi, direttore di Palazzo Besta, “ricorda le imprese dei soldati che combatterono la Guerra Bianca anche sui massicci della Valtellina, dove le condizioni climatiche estreme, talvolta di ghiaccio perenne, hanno reso estremamente difficile la vita dei soldati al fronte, ma hanno anche favorito la conservazione di manufatti, postazioni, camminamenti. Sarà un’occasione stimolante per i visitatori del museo che, attraverso la documentazione fotografica di questi segni ancora oggi leggibili, potranno riscoprire le tracce indelebili che la storia ha lasciato sul territorio; un racconto fatto di testimonianze del passato che al tempo stesso ci ammonisce sul futuro”.

Nato dalle esplorazioni fotografiche dell’autore sui fronti della Grande Guerra, il libro Si combatteva Qui! 1914-1918 Nei luoghi della Grande Guerra offre uno sguardo approfondito su cime innevate, pareti scoscese ed altipiani petrosi accompagnando il lettore attraverso gli scenari dove si è combattuta la Prima Guerra Mondiale, oggi avvolti nel silenzio di una natura maestosa. La novità storiografica e iconografica del volume consiste nel trattare anche, per la prima volta, il fronte orientale, lungo i Monti Carpazi, dove combatterono i soldati di origine italiana ma nati sotto l’Impero austroungarico.

Le immagini sono bellissime, impressionanti. Alcune tolgono davvero il fiato, soprattutto se si pensa che in luoghi così scoscesi e inospitali tanti giovani persero la vita”, Antonio Carioti, Corriere della Sera.

Il libro è in vendita nelle librerie o nei principali canali di vendita on-line.

La mostra ha il patrocinio di: Commissione Europea, Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la commemorazione degli anniversari di interesse nazionale, Associazione Nazionale Alpini, Club Alpino Italiano, Erasmus Student Network Italia, Fondazione Pot Miru “Sentiero della Pace”, Ufficio Nazionale per il Turismo Sloveno, Comitato per il Centenario in seno al Gruppo Alpini Milano Centro, The International Propeller Club – Port of Milan.

Alessio Franconi è fotografo e scrittore oltre a esercitare la professione forense. È autore di Si combatteva Qui! un reportage fotografico esposto innumerevoli volte in Italia e in altri Stati europei che, per il suo impatto, è patrocinato dalla Commissione Europea e da numerosi enti. L’autore ha pubblicato Si combatteva qui! Nei luoghi della Grande Guerra (2017) e Alpi, teatro di battaglie! 1940 – 1945 (2020) con Hoepli e Slovenia (2017), Tallinn (2018) ed Estonia (2019) con Morellini Editore.

S.E.

Bronzo per l’Italia agli Europei di parapendio

Un campionato di volo libero in parapendio a senso unico verso la Francia quello che si è chiuso a Nis in Serbia dopo due settimane di gare. I piloti e le pilote francesi hanno lasciato al resto d’Europa solo le briciole e in certi casi neanche quelle. Delle sei task disputate in dieci giorni su distanze tra i 72 e i 101 km la squadra nazionale francese ne ha vinte ben cinque; le restanti quattro sono state cancellate per meteo avversa.

Lo strapotere dei cugini di oltralpe ha trasudato nell’individuale con addirittura sei piloti nei primi sette posti, unica eccezione il nostro Denis Soverini, buon sesto e migliore degli azzurri in gara. Quindi Luc Armant ha conquistato la medaglia d’oro, Maxime Pinot quella d’argento e Honorin Hamard il bronzo. Tutte nel Paese di Asterix anche le medaglie assegnate con la neonata classifica Junior mista donne e uomini. Per la precisione: primo Loïs Goutagny, secondo Simon Mettetal e terza Meryl Delferriere.

Nel femminile le uniche due francesi in gara, Meryl Delferriere e Constance Mettetal, si sono classificate rispettivamente prima e seconda davanti all’austriaca Elisabeth Egger.

Il team italiano ufficiale, guidato dal CT Alberto Castagna di Cologno Monzese, ha agguantato all’ultimo volo la medaglia di bronzo a squadre dietro la Repubblica Ceca e, ovviamente, la Francia, nuovo campione d’Europa. Ne facevano parte la milanese Silvia Buzzi Ferraris, Cristian Biasi di Rovereto (Trento), il catanese Marco Busetta, l’ex campione del mondo 2019 Joachim Oberhauser di Termeno (Bolzano) e il friulano di Gemona Denis Soverini. Altri italiani in gara erano i bolognesi Alberto Vitale e Paolo Facchini, i parmensi Michele Boschi e Marco Valentini e Marco Littamé di Torino.

All’evento serbo erano presenti 130 piloti provenienti da 30 nazioni. Delle passate edizioni l’Italia aveva vinto quelle del 2004 e del 2010 e mancato d’un soffio il titolo nel 2018.

Gustavo Vitali