FestivalFlorio V edizione all’Isola di Favignana

Si svolgerà dal 17 al 26 giugno la quinta edizione del FestivalFlorio di Favignana, consolidatosi in questi anni come uno dei Festival d’Arte di maggior rilievo dell’Estate Siciliana. Come da tradizione che vede scegliere un Tema e declinarlo nei linguaggi delle varie Arti, anche quest’anno la direzione artistica del festival, guidata dal Maestro Giuseppe Scorzelli, ha optato per un argomento particolare. La materia eletta per il Triennio 2015-2017 sarà “ProgettOdissea”, ovverosia un’integrale dei reading di tutti i Libri dell’Odissea: un progetto unico ed una esclusiva assoluta in Prima nazionale. Protagonisti degli spettacoli che si alterneranno nei giorni della manifestazione saranno dunque l’esodo, la patria, la ricerca della terra promessa e il viaggio, inteso in tutte le sue sfaccettature, in cui il mare e in particolare la Sicilia rappresentano il punto d’approdo di questa continua ricerca. Terre di pescatori, probabile Itaca descritta da Omero, palcoscenico della cronaca nera con la disperazione dell’immigrazione, le Isole Egadi diventano così per 10 giorni scenario di arte, cultura e tradizione. In collaborazione con le istituzioni locali, con l’Area Marina Protetta e con la Cooperativa Solidalia ogni spettacolo – dal reading al concerto musicale, dall’incontro letterario alla proiezione cinematografica – declinerà storie di vita e di accoglienza, per conoscere in modo più approfondito la realtà che stiamo vivendo, oltre ogni pregiudizio e paura.

Largo spazio anche alla tradizione, fonte primaria dell’identità siciliana con i suoi sapori e i suoi odori, nello spazio dedicato agli “Incontri d’Autore”. Piatti tipici dal gusto unico: le carni del tonno rosso, il vino, la pasta fresca, i dolci e tutto ciò che la cucina favignanese ha da offrire: la parmigiana di tonno dal sapore inconfondibile, le busiate alla favignanese con tonno pomodorini e capperi, l’immancabile pasta con i ricci, il pane cunzatu farcito con prodotti locali e genuini, il cous cous di pesce, le cassatelle ripiene di ricotta e scaglie di cioccolato… il tutto arricchito dal profumo inebriante degli ottimi vini locali.

Il FestivalFlorio è organizzato da Associazione Kymbala e gode del patrocinio del Comune di Favignana, della Regione Sicilia e dell’Area Marina Protetta.

Un evento in collaborazione con: Cave Bianche Hotel, Hotel Aegusa, I Pretti Hotel, Residence Orsola, Residence Favonio, Siciltransfert, Tonno Castiglione, Zicaffè.

CALENDARIO (non ancora definitivo e con alcuni eventi da confermare)

Venerdì 17 Giugno Ore 19 Apertura Festival Ore 21.30 Rassegna Film nelle Cave Proiezione Film Muto Pianoforte: M° Rossella Spinosa (Cave Bianche Hotel)   Sabato 18 Giugno Ore 19 Incontri d’Autore: Aperitivo con Clara Serretta (Terrazza Lido Radangia)   Domenica 19 Giugno Ore 19 Incontri d’Autore: Aperitivo con Maurizio De Giovanni  (Giardini Hotel Aegusa) Ore 21.30 Reading con Anna Bonaiuto e Laura Marinoni CANTO V DELL’ODISSEA (Palazzo Florio)   Lunedi 20 Giugno Ore 19 Performance teatrale sulla Mattanza a cura del Laboratorio teatrale di Maurizio Spicuzza di Palermo Ore 21.30 Michele Campanella e Monica Leone in Concerto  “Piano Duo” (Chiesa Immacolata Concezione p. zza Madrice)   Martedi 21 Giugno Ore 19 Incontri d’Autore: Aperitivo con Marco Buticchi  (Giardini Hotel Aegusa) Ore 21.30 Reading con Roberto De Francesco e Giovanni Ludeno  CANTO VI DELL’ODISSEA (Palazzo Florio)

Mercoledi 22 Giugno Ore 19 Concerto pianistico vincitori ProgettoIMC 2015: Dallagnese Beatrice ed Eleonora  (I Pretti Resort) Ore 21.30 SCARPE DIEM Con Pino Ammendola & Maria Letizia Gorga Musica di Stefano De Meo (Palazzo Florio)   Giovedi 23 Giugno Ore 19 Concerto Jazz Da definire (Terrazza Lido Radangia) Ore 21.30 Fabrizio Falco e Danilo Nigrelli: CENTO SICILIE Spettacolo tratto dal romanzo “Cento Sicilie” di Gesualdo Bufalino e Nunzio Zago (Cave Bianche Hotel)   Venerdi 24 Giugno Ore 19 Incontri d’Autore: Aperitivo con Clara Serretta FORSE NON TUTTI SANNO CHE IN SICILIA (I Pretti Resort) Sabato 25 Giugno Ore 19 Incontri d’Autore: Aperitivo con Chiara Gamberale Assegnazione Premio per la Cultura Città di Favignana Ore 21.30 Reading con Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni CANTO VII DELL’ODISSEA (Palazzo Florio)   Domenica 26 Giugno Ore 19 Concerto Vincitore del  6° Concorso Internazionale pianistico  Città di Caraglio M° Evgeny Starodubtsev Ore 21.30 Chiusura II Premio Favignana per Composizione  (Chiesa Immacolata Concezione p. zza Madrice)

Elisabetta Castiglioni

Mondiali in Italia!

Missione compiuta! A Losanna in Svizzera la FAI (Federazione Aeronautica Internazionale) ha assegnato all’Italia l’organizzazione dei campionati del mondo di deltaplano nel 2019. Sarà la 22.a. edizione ed il Friuli ad ospitare il massimo evento del volo con questo entusiasmante mezzo senza motore che si regge in cielo grazie alle masse d’aria ascensionali.

La decisione unanime premia l’impegno della regione e la
particolarità dell’innovativo progetto che contempla una vasta e variegata zona di volo sconfinante anche in territorio sloveno ed austriaco. Base operativa a Tolmezzo (Udine) con decolli ed atterraggi dislocati nell’intero
Friuli, Crosits e Cercivento, Cuarnan e Bordano, Meduno e Travesio i principali.
Si prevede una partecipazione di circa 200 tra piloti ed accompagnatori
in rappresentanza di oltre venti nazioni. Circa 100 i volontari che per due
settimane tra luglio ed agosto faranno funzionare la complessa macchina
organizzativa sotto l’egida dell’Aero Club d’Italia e la regia del team Volo
Libero Carnia e dell’Aero Club Lega Piloti. L’anno prima prova
di rodaggio con i pre-mondiali 2018.

Le gare di volo libero si svolgono lungo percorsi contrassegnati da
punti salienti del territorio che il pilota deve aggirare prima di raggiungere
l’atterraggio. La regolarità è confermata dal GPS e dal Live
Tracking che permette di seguire la gara da un qualunque computer. Dopo ogni giorno di volo ai piloti è assegnato un punteggio in base all’ordine
d’arrivo. La somma dei punteggi parziali dà la classifica finale con assegnazione dei titoli per nazione ed individuali. Mediamente un volo di 100-180 chilometri impegna i piloti per circa mezza giornata, ma distanze e ore variano secondo le condizioni meteo.

Nel 1999, 2008 e 2011, i mondiali di deltaplano furono ospitati in
Italia con ottimo successo di partecipazione. Infinito il palmare sportivo del
team azzurro: otto volte campione del mondo, le ultime quattro consecutive,
compresa quella del marzo 2015 in Messico. Tre volte campione
d’Europa.
Individualmente Alessandro Ploner ha vinto 4 medaglie d’oro e 3
d’argento; Christian Ciech 3 d’oro e tre d’argento. Si aggiungono la
medaglia d’oro di Andrea Iemma ai mondiali d’acrobazia e quelle di Elio Cataldi e Gaetano Matrella agli europei e numerosi piazzamenti. Il tutto fa
dell’Italia la nazione dominante nel panorama del volo in deltaplano anche con le ali prodotte dalla Icaro 2000.


Gustavo Vitali

 

Rapporto 2015-2016 di Amnesty International

Molti governi hanno sfacciatamente violato il diritto internazionale e stanno volutamente indebolendo le istituzioni che dovrebbero proteggere i diritti delle persone

Salil Shetty, segretario del movimento globale, mette in guardia: “Non sono solo i nostri diritti a essere minacciati, lo sono anche le leggi e il sistema che li proteggono”.

In occasione del lancio del suo Rapporto 2015-2016 (pubblicato in Italia da Infinito Edizioni), Amnesty International ha ammonito che la protezione internazionale dei diritti umani rischia di essere compromessa a causa di interessi egoistici nazionali di corto respiro e dell’adozione di misure draconiane di sicurezza, che hanno dato vita a un assalto complessivo ai diritti e alle libertà fondamentali.

“I diritti sono in pericolo, considerati con profondo disprezzo da molti governi del mondo” – ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International.

“Milioni di persone stanno patendo enormi sofferenze nelle mani degli stati e dei gruppi armati, mentre i governi non si vergognano di descrivere la protezione dei diritti umani come una minaccia alla sicurezza, alla legge e all’ordine e ai ‘valori nazionali'” – ha aggiunto Shetty.

Una minaccia globale ai diritti umani

Secondo Amnesty International, un’insidiosa e strisciante tendenza sta mettendo in pericolo i diritti umani: i governi attaccano di proposito le istituzioni che hanno creato per proteggere i diritti di tutti, riducono i finanziamenti a esse destinati o le ignorano.

“Non sono solo i nostri diritti a essere minacciati, lo sono anche le leggi e il sistema che li proteggono. Oltre 70 anni di duro lavoro e di progresso umano sono a rischio” – ha sottolineato Shetty.

Gli organismi sui diritti umani delle Nazioni Unite, il Tribunale penale internazionale e meccanismi regionali come il Consiglio d’Europa e il sistema interamericano dei diritti umani sono minacciati da governi che cercano di sfuggire ai controlli sulla situazione interna dei loro paesi.

Diritti minacciati a livello nazionale

Nel 2015 molti governi hanno violato in modo sfacciato il diritto internazionale nel loro contesto interno: oltre 122 stati hanno praticato maltrattamenti o torture e 30 paesi, se non di più, hanno rimandato illegalmente rifugiati verso paesi in cui sarebbero stati in pericolo. In almeno 19 paesi, governi o gruppi armati hanno commesso crimini di guerra o altre violazioni delle “leggi di guerra”.

Amnesty International mette in guardia anche da una preoccupante abitudine dei governi, che attaccano e prendono sempre più di mira attivisti, avvocati e altre persone che difendono i diritti umani.

“Invece di riconoscere il ruolo cruciale che queste persone hanno nella società, molti governi sono intenti a ridurre al silenzio le critiche e zittire i loro cittadini in violazione delle stesse leggi nazionali” – ha lamentato Shetty.

In parte, spiega Amnesty International, si tratta della reazione di molti governi alle minacce alla sicurezza cresciute nel 2015.

“La mal concepita reazione di molti governi alle minacce alla sicurezza nazionale si è tradotta in un attacco alla società civile, al diritto alla riservatezza e a quello alla libertà di parola. Siamo di fronte al palese tentativo di rendere i diritti umani parole sporche, di contrapporli alla sicurezza nazionale, alla legge e all’ordine, ai ‘valori nazionali’. Per far questo, i governi hanno persino violato le loro stesse leggi” – ha proseguito Shetty.

Un disperato bisogno di rinvigorire le Nazioni Unite

Nel 2015, le Nazioni Unite e i loro uffici che si occupano di protezione dei diritti umani e dei rifugiati hanno sofferto gravemente a causa dell’ostilità e del rifiuto di cooperare da parte dei governi.

“Le Nazioni Unite erano state istituite per ‘salvare le future generazioni dal flagello della guerra’ e ‘riaffermare la fiducia nei diritti umani fondamentali’, ma sono più che mai in difficoltà di fronte alle enormi sfide attuali” – ha commentato Shetty.

Molti governi hanno ostinatamente bloccato le iniziative delle Nazioni Unite per impedire atrocità di massa o chiamare i responsabili a rispondere delle loro azioni, respingendo o screditando le raccomandazioni per migliorare la situazione dei diritti umani a livello nazionale.

Il conflitto della Siria è uno degli orribili esempi delle catastrofiche conseguenze, per i diritti umani, del sistematico fallimento delle Nazioni Unite nel tener fede al loro ruolo vitale nel rafforzamento dei diritti umani e del diritto internazionale e nel chiamare a rispondere i responsabili delle violazioni.

Il prossimo segretario generale, che verrà eletto durante il 2016 ed en trerà in carica nel gennaio 2017, erediterà un’organizzazione che ha raggiunto molti risultati ma che ha disperato bisogno di un nuovo vigore. Amnesty International chiede agli stati membri e al Consiglio di sicurezza di mostrare coraggio nel pensare a nuove riforme, a partire proprio dal modo in cui sarà eletto il nuovo segretario generale.

“Gli stati membri delle Nazioni Unite hanno quest’anno la storica opportunità di rinvigorire l’organizzazione, sostenendo un forte candidato al ruolo di segretario generale che abbia la volontà, la forza personale e la visione necessarie per respingere i tentativi degli stati di minacciare i diritti umani a livello nazionale e internazionale” – ha sottolineato Shetty.

D a questo punto di vista, secondo Amnesty International, il meccanismo di elezione dovrà essere equo e trasparente e assicurare che le opinioni dei candidati sulle più grandi sfide ai diritti umani che le Nazioni Unite si trovano ad affrontare siano conosciute e comprese.

Un appello ad agire

“Oggi il mondo sta affrontando molteplici sfide, create o prolungate nel tempo da governi che si perdono in giochi politici a spese delle vite umane. Milioni di rifugiati soffrono a causa della proliferazione dei conflitti e i gruppi armati attaccano deliberatamente le popolazioni civili e commettono altri gravi abusi” – ha dichiarato Shetty.

“I leader mondiali hanno il potere di impedire che queste crisi finiscano ulteriormente fuori controllo. I governi devono porre fine al loro assalto ai nostri diritti e rafforzare le difese che il mondo si è dato per proteggerli. I diritti umani sono una necessità, non un optional. Le sfide per l’umanità non sono mai state così grandi” – ha concluso Shetty.

Ulteriori informazioni

Nel 2015 Amnesty International ha documentato gravi violazioni dei diritti economici, sociali, politici e civili in molti paesi. Ecco un elenco, affatto esaustivo, di esempi di attacchi a livello nazionale ai diritti umani e alle istituzioni che dovrebbero proteggerli:

Angola: uso delle leggi sulla diffamazione e sulla sicurezza per intimidire, arrestare e imprigionare persone che avevano espresso pacificamente le loro opinioni; mancato rispetto delle raccomandazioni delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani.

Arabia Saudita: brutale repressione contro chi aveva osato chiedere riforme o criticare le autorità; crimini di guerra nella campagna di bombardamenti in Yemen; ostacolo all’istituzione di una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sui crimini commessi da tutte le parti coinvolte nel conflitto dello Yemen.

Burundi: sistematiche uccisioni e uso massiccio di altre tattiche violente da parte delle forze di sicurezza; tentativo di sopprimere la comunità dei diritti umani.

Cina: aumento della repressione contro i difensori dei diritti umani; adozione di leggi indiscriminate in nome della sicurezza nazionale.

Egitto: migliaia di arresti, anche nei confronti di chi aveva espresso critiche in modo pacifico, nell’ambito della repressione in nome della sicurezza nazionale; prolungata detenzione di centinaia di persone, senza accusa né processo; centinaia di condanne a morte.

Gambia: torture, sparizioni forzate, criminalizzazione delle persone Lgbti; totale rifiuto di cooperare con le Nazioni Unite e con gli organismi regionali per i diritti umani su questioni come la libertà d’espressione, le sparizioni forzate e la pena di morte.

Israele: mantenimento del blocco militare nei confronti di Gaza e conseguente punizione collettiva ai danni di 1,8 milioni di abitanti; mancato rispetto, così come da parte della Palestina, della richiesta delle Nazioni Unite di condurre serie indagini sui crimini di guerra commessi nel conflitto di Gaza del 2014.

Kenya: esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate e discriminazione contro i rifugiati nel contesto delle operazioni anti-terrorismo; tentativo di indebolire il Tribunale penale internazionale e la sua capacità di perseguire la giustizia.

Messico: grave situazione dei diritti umani, tra cui 27.000 sparizioni; dura reazione alle critiche delle Nazioni Unite sul massiccio uso della tortura, quasi completamente impunito nonostante l’aumento delle denunce.

Pakistan: risposta gravemente lesiva dei diritti umani all’orribile massacro della scuola di Peshawar della fine del 2014; uso incessante della pena di morte; sorveglianza e chiusura degli uffici delle Ong internazionali considerate “contro gli interessi” del paese.

Regno Unito: continuo uso della sorveglianza di massa in nom e della lotta al terrorismo; passi indietro costituiti dal proposito di evitare lo scrutinio della Corte europea dei diritti umani.

Russia: uso repressivo di leggi sulla sicurezza nazionale e contro l’estremismo dai contenuti vaghi; azione coordinata per ridurre al silenzio la società civile; vergognoso rifiuto di riconoscere le vittime civili degli attacchi in Siria e mosse spietate per fermare l’azione del Consiglio di sicurezza sulla Siria.

Siria: uccisione di migliaia di civili in attacchi diretti e indiscriminati contro i civili mediante barili-bomba e altri armamenti nonché con l’uso della tortura in carcere; lunghi assedi contro le aree civili, blocco degli aiuti internazionali alle popolazioni alla fame.

Slovacchia: diffusa discriminazione contro i rom, nonostante anni di campagne da parte di gruppi nazionali ed europei che alla fine hanno spinto la Commissione europea ad avviare una procedura d’infrazione contro il paese.

Stati Uniti d’America: centro di detenzione di Guantánamo – esempio delle gravi conseguenze della “guerra al terrore” – ancora aperto; assenza di procedimenti giudiziari nei confronti degli autori di torture e sparizioni forzate.

Thailandia; arresto di persone che avevano espresso critiche in modo pacifiche tra cui attori, utenti di Facebook e autori di graffiti; rifiuto da parte del governo militare delle richieste internazionali di non limitare i diritti umani e non ridurre al silenzio il dissenso in nome della sicurezza.

Ungheria: chiusura dei confini di fronte a migliaia di rifugiati in condizioni disperate; ostacolo al tentativi regionali di aiutarli.

Venezuela: perdurante assenza di giustizia per gravi violazioni dei diritti umani e costanti attacchi contro i difensori dei diritti umani; denuncia della Convenzione americana dei diritti umani dopo il precedente ritiro dalla giurisdizione della Corte interamericana dei diritti umani, che ha significato negare la giustizia alle vittime delle violazioni dei diritti umani.

Il Rapporto 2015-2016 è online all’indirizzo: http://rapportoannuale.amnesty.it/

Amnesty International Italia

Per la prima volta in Italia una mostra su Eadweard Muybridge

Finalmente un grande mostra italiana su Eadweard Muybridge (1830 – 1904), il fotografo che inventò il movimento, influenzando con le sue immagini Degas e gli artisti del suo tempo e anticipando la nascita del cinema. A proporla a Milano dal 19 maggio al 31 luglio è la Galleria Gruppo Credito Valtellinese, con la curatela di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio. Il primo approccio professionale con la fotografia, Muybridge, inglese emigrato negli States, lo ebbe documentando la potente bellezza del Parco Nazionale di Yosemite.

Poi la curiosità di un uomo d’affari lo spinse a verificare l’ipotesi se, nel galoppo, tutte e quattro le zampe del cavallo risultino contemporaneamente alzate rispetto al suolo, come le dipingeva Gericault e con lui i grandi artisti del momento.

Utilizzando 24 fotocamere collegate ad altrettanti fili lungo il percorso, Muybridge ottenne una sequenza di immagini che documentavano con assoluta precisione il movimento dei cavalli, confermando che per alcuni istanti effettivamente nel galoppo l’intero loro corpo risulta sollevato dal suolo, ma indicando anche che l’estensione delle zampe risultata affatto diversa da quella immaginata dagli artisti.

Paul Valéry riconobbe che “Le fotografie di Muybridge rivelano chiaramente gli errori in cui sono incorsi tutti gli scultori e i pittori quando hanno voluto rappresentare le diverse andature del cavallo”.

Queste immagini divennero celebri. Molti artisti, e tra loro Degas, capirono l’importanza della fotografia come fonte di documentazione oltre la capacità visiva. Divenne comune trasporre dalle foto non solo il movimento invisibile all’occhio umano ma anche altri aspetti della realtà, giungendo ad dipingere direttamente sull’immagine fotografica.

Dopo i cavalli, gli uccelli in volo e il movimento degli animali dello Zoo di Philadelfia, il soggetto diventa l’uomo. Divennero presto celebri i suoi nudi in movimento, fotografati su uno sfondo con una griglia disegnata, mentre correvano, salivano le scale o portavano secchi d’acqua.

Con la collaborazione dell’Università di Pensylvania, Muybridge mette a punto lo Zoopraxiscopio, uno strumento simile allo Zoetropio, che consentiva di proiettare le immagini, rendendole così contemporaneamente visibili ad un piccolo pubblico. Come al cinema.

La mostra non si limita a presentare un focus sulla storica produzione di Muybridge. Verrà anche ricomposto, in chiave contemporanea, il set che egli usava per gli scatti in piano sequenza.

Che si animerà con una performance, durante la serata inaugurale, nella quale due o più personaggi e attori attraverseranno il ricostruito piano sequenza, generando degli scatti per un’attuale interpretazione “alla Muybridge”. Del percorso di visita faranno parte anche “L’assassino nudo””e un “film stenopeico”, docu-films originali realizzati da Paolo Gioli. Il catalogo propone un saggio a carattere storico del prof. Italo Zannier, un secondo che approfondisce lo sperimentalismo di Muybridge, a cura di Paolo Gioli, e un terzo di analisi della mostra a cura di Cristina Quadrio Curzio e Lo Guerra. “Eadweard Muybridge (1830-1904). Tra scienza e arte”, Galleria Gruppo Valtellinese, Milano

Dal 19 maggio al 31 luglio 2016.

 

S.E.

“Verità per Giulio Regeni”. La campagna di A.I. Italia

La campagna lanciata da Amnesty International Italia, in collaborazione con la Repubblica, per chiedere che si faccia chiarezza sull’omicidio di Giulio Regeni, a pochi giorni dal lancio, ha già raccolto numerose adesioni.

Al 24 febbraio avevano aderito: la Regione Toscana, la Regione Basilicata, i comuni di Milano, Trieste, Reggio Calabria, Lamezia Terme e Livorno; i media Rai 1 “Uno Mattina”, Toscana Notizie, Premio Roberto Morrione, Assostampa Friuli Venezia Giulia, il Manifesto, Rai Radio 2 “Caterpillar”; le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL unitariamente e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Numerosi messaggi di sostegno sono sinora giunti anche sui social network da parte della società civile e da personalità della politica.

Per evitare che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato e per respingere qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, Amnesty International Italia chiede a enti locali, comuni italiani, università, luoghi di cultura, associazioni della società civile e singoli cittadini di farsi promotori della richiesta di “Verità per Giulio Regeni”.

Chiunque voglia aderire esponendo lo striscione o diffondendolo online potrà farlo scaricando i file dello striscione (in italiano o in inglese). Per comunicare la propria adesione (inviando una foto dello striscione esposto) è possibile inviare un’e-mail a: action@amnesty.it

L’elenco delle adesioni alla campagna “Verità per Giulio Regeni” è in continuo aggiornamento, vai su http://www.amnesty.it/egitto-Verita-per-Giulio-Regeni.

 

Amnesty International Italia

 

Quattrocento anni dalla morte di Cervantes celebrati a Verona

L’Istituto Internazionale per l’Opera e la Poesia, in collaborazione con l’Associazione Culturale Italo Spagnola, organizza dal 17 febbraio al 27 aprile nel veronese una serie di eventi per ricordare Miguel de Cervantes a quattrocento anni dalla sua morte.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Verona e dal ViceConsolato di Spagna, è stata presentata dal consigliere incaricato alla Cultura Antonia Pavesi insieme al viceconsole onorario di Spagna a Verona Stefano Dindo, al presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto Internazionale per l’Opera e la Poesia Gianfranco de Bosio e al presidente dell’Associazione Culturale italo Spagnola Anna Altarriba Cabré.

La manifestazione è intitolata “En un lugar del Véneto…”, trasposizione geografica dell’incipit del Don Chisciotte “En un lugar de la Mancha…”, e propone un viaggio nell’opera di Cervantes attraverso i cinque sensi. “Si tratta dell’evento più importante ed articolato proposto in Italia per ricordare la figura di Cervantes – ha detto Pavesi – che, grazie all’originalità del tema scelto, il viaggio tra i cinque sensi, sarà in grado di attirare l’interesse di molte persone, sia tra i cittadini veronesi che tra i turisti. Un doveroso omaggio ad una figura di spicco della cultura non solo spagnola ma mondiale, che si accosta perfettamente alle iniziative per i quattrocento anni dalla morte di Shakespeare”.

La manifestazione verrà inaugurata ufficialmente mercoledì 17 febbraio alle 18 alla Società Letteraria con la conferenza dal titolo “Italia entre las páginas del Quijote”, l’Italia nelle pagine del Don Chisciotte; martedì 23 febbraio alle 21 all’Hotel Leopardi, si analizzerà la figura di Don Chisciotte.

Il primo dei filoni, dedicati alla vista si aprirà con la proiezione del film “Don Quichotte” (1933, regia di Georg Wilhelm Pabst) martedì 1 marzo alle 17.30 nella sala Farinati della Biblioteca Civica mentre giovedì 17 marzo alle 17.30, sempre nella sala Farinati, verrà proiettato il secondo film incentrato sulla figura del celebre personaggio cervantiano “Don Quijote” (1957 -1992, regia di Orson Welles, montaggio di Jesus Franco).

Giovedì 14 aprile alle 19.30 al ViceConsolato di Spagna la Compañia Equivel si esibirà in uno spettacolo di balli in costume dell’epoca di Cervantes dal titolo “Estampas Cervantinas”.

Il secondo filone, incentrato intorno al senso dell’udito, si aprirà martedì 15 marzo alle 17.30 alla sala Farinati della Biblioteca Civica, con la lettura di una serie di brani selezionati dall’opera di Cervantes: “Coloquio de los perros – Il dialogo dei cani”, una delle dodici “Novelas ejemplares” pubblicate da Cervantes nel 1613. Nell’occasione sarà proiettata la collezione pittorica, dedicata interamente a questo racconto, della pittrice spagnola Sofía Gandarias, recentemente scomparsa e alla quale l’Istituto Internazionale per l’Opera e la Poesia dedica interamente questa giornata.

Lunedì 18 aprile alle 18, nell’Auditorium del Conservatorio di Verona, Michela Forgione terrà una conferenza sul personaggio di nella musica Don Chisciotte. Per il filone dedicato al tatto lunedì 28 marzo alle 21 presso la sala Guardini della parrocchia San Nicolò, Don Marco Campedelli proporrà uno spettacolo di burattini ispirato al “Don Chisciotte – Riflessioni su Don Chisciotte per bambini ed adulti”.

Per l’ultimo filone, dedicato ai sensi del gusto e del’olfatto, venerdì 15 aprile alle 19.30 nel negozio Quality Living, María del Pilar Pérez Aspa proporrà “Letteratura ai fornelli”, un incontro che unisce la lettura con la realizzazione e la degustazione dei cibi e dei piatti dell’epoca di Cervantes, il cosiddetto “Siglo de Oro” (evento a pagamento con prenotazione obbligatoria).

Infine, mercoledì 27 aprile alle 18 all’Accademia di Agricoltura Scienze e si terrà l’incontro dal titolo “Il vino nelle opere di Miguel de Cervantes” con degustazione di vini offerti da Masi Agricola.

Ulteriori informazioni sono disponibili al numero 045/8078547 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.

 

Roberto Bolis

Girotondo dei cibi del mondo. Un cd

Molto bello e interessante il disco di canzoncine per bambini che ha lo scopo di insegnare loro le abitudini alimentari corrette, le origini degli alimenti, il modo in cui si producono i cibi, come la “Storia di un chicco di grano”, tratto da “Filastrocche per tutto l’anno”, su testo di Daniela Cologgi e musica di Paola Serafino. Molto carina la canzone “Girotondo dei cibi del mondo”, in cui si racconta del pesce crudo del Giappone o del riso bianco della Cina, mentre ostriche e banane africane saltano insieme sulle note della tortilla messicana che canta da una settimana. La patata indiana chiama il curry e il tacchino indiano, intanto, fa… appunto l’indiano. Così, su testo e musica di Dolores Olioso, si racconta ai bambini da dove arrivano le varie tradizioni e particolarità alimentari, modo sempre soddisfacente per unire le persone e le culture. Didattiche sono le canzoni che servono ad insegnare le corrette modalità di alimentarsi con “Le verdurine” e “Un po’ di tutto”: l’acqua accanto agli agrumi, frutta e verdura con carne, pesce, riso, pasta, “un po’ di tutto, quanto basta!” (testo di Paola Fontana e musica di Emiliano Branda, da “Chi mangia sano”). Vari gli autori degli arrangiamenti per vari solisti e coro. Ad esempio, si esibiscono il coro delle Voci Bianche dell’Accademia d’Arte Musicale di Verona, o il Coro Arcobaleno di Lucca, diretto da Cristina Torselli, lo Scarabocchio (solisti e coro) diretti da Alberto Giraldi, accanto a tante altre voci, alcuni delle quali dirette da Ilenia Bosi. Bello il ritornello: “La salute viene prima di tutto,/ te ne accorgi quando ormai sei distrutto./ I bambini non ci pensano mai/ e quando son grandi combinano guai!”, della canzone “La salute”. E il monito “E ricorda che/ la Terra è un bene di tutti,/ non è mio, non è tuo: è di tutti noi!”, che è un mezzo semplice per parlare del risparmio dell’acqua, piuttosto che di buone pratiche che diventano orecchiabili per tutti, facili da memorizzare e da canticchiare, e buon messaggio anche per i grandi che spesso, attraverso i propri bambini, possono focalizzare meglio passaggi che a scuola, da piccoli, non sono stati ben ascoltati, o trattati o, semplicemente, perché con gli anni si capisce meglio. Conclude la rassegna di canzoni un consiglio di benessere fatto non solo di cibi, ma anche di passeggiate e ginnastica. Un metodo d’insegnamento valido a scuola o per i tempi pomeridiani, sia in attività di gruppo, che per cantare o ascoltare a casa, supporto per i genitori da sempre alle prese con rifiuti di mangiare alcuni cibi, che invece potrebbero diventare appetibili proprio grazie alla giusta musica di sottofondo. Un validissimo regalo o sussidio didattico per tutti, ma soprattutto per le scuole primarie, corredato anche delle basi musicali.

 

“Girotondo dei cibi del mondo”, Paoline editoriale audiovisivi, 2016

 

Alessia Biasiolo

 

Vellutata di cavolfiori

Ingredienti

1 cavolfiore grosso

1 porro

1 scalogno

30 g di burro

1 cucchiaio di farina bianca

1 litro di brodo di carne

1 confezione di panna da cucina

Sale, pepe

 

Preparazione

Cuocete il cavolfiore in abbondante acqua salata, quindi scolatelo e dividete le varie cime. Frullate il porro e lo scalogno e fateli rosolare nel burro fuso in una casseruola; quindi aggiungete la farina e mescolate fino a fare addensare il tutto. Aggiungete ora il brodo caldo e immergetevi il cavolfiore, lasciando cuocere per una mezz’ora. Togliete dal fuoco, frullate con un mixer a immersione, aggiungete la panna, correggete di sale se necessario, pepate a piacere, mescolate di nuovo il tutto e servite caldo. Accompagnate con crostini di pane.

Vino consigliato: un rosso di Franciacorta. Distillato consigliato: grappa affinata in botti di rovere.

Renato Hagman

Festeggiando Erik Satie con Antonio Ballista

Antonio Ballista

Centocinquanta anni fa, nel 1866, nasceva Erik Satie, musicista ironico, stravagante, esoterico, sconcertante, insomma geniale. Adorato sempre da alcuni e ignorato a lungo da molti, è stato una figura chiave della musica del primo Novecento o un isolato comprimario? Satie è stato di volta in volta osannato come un genio che volava al di sopra delle mode e degli “ismi” o denigrato come bizzarra e eccentrica macchietta.

Un’occasione per conoscere – o per approfondire – questo personaggio sfuggente ed enigmatico è il concerto alla IUC di martedì 16 febbraio alle 20.30 nell’Aula Magna della Sapienza, con Antonio Ballista (pianista e direttore), Lorna Windsor (soprano) e I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, ovvero il gruppo dei solisti dell’orchestra fiorentina, una delle più antiche e prestigiose tra le italiane.

L’irriverente e paradossale Satie, piuttosto che farsi contaminare dal conformismo e dall’accademismo preferì guadagnarsi da vivere suonando il pianoforte nei locali notturni. I suoi pezzi, spesso di brevità fulminante, sembravano quasi degli scherzi o delle battute di spirito, ma in realtà precorrevano la modernità, inventando l’aleatorietà e anticipando le poetiche del surrealismo, del dadaismo e dell’arte povera.

La prima parte del programma ideato da Antonio Ballista è interamente dedicata al festeggiato, cioè Satie. Data la brevità fulminante della stragrande maggioranza della sua musica, i pezzi in programma sono troppi per poter essere elencati tutti. Si possono citare una selezione di Gymnopedies e di Sports et divertissements, brani un po’ surrealisti, e ancora i graffianti e satirici Españaña e La Diva de l’Empire.

Protagonisti della seconda parte sono Claude Debussy, che era coetaneo di Satie, e i più giovani Igor Stravinsky, Francis Poulenc, Darius Milhaud e Jacques Ibert.

Nemico-amico di Satie, Debussy esercita anch’egli la sua graffiante ironia contro l’accademismo in , Docteur Gradus ad Parnassum, ma in modo meno feroce di Satie, che in questo era inarrivabile. I compositori più giovani erano ammiratori incondizionati di Satie. Stravinsky gli dedicò un piccolo Valzer. Sono soprattutto i compositori francesi nati intorno al 1900 ad aver orbitato intorno a Satie, fornendo così la prova inconfutabile del grande influsso che l’enorme ascendente che egli ebbe sulle generazioni successive. Poulenc si ricordava della sua ironia ancora molti anni dopo, nel 1950 e 1960, quando scrisse L’invitation au Château e La Courte Paille. Milhaud, ispirandosi come Satie al circo, dedicò un tango a un gruppo di artisti del circo, gli italiani Fratellini, famosissimi all’epoca Conclude il concerto il Divertimento di Ibert, un brano allegro e ironico, che mantiene quel che il titolo promette. Lo spirito scanzonato e irriverente – degno quindi di Satie – dimostrato in questo brano del 1930 non impedì però a Ibert di ricoprire per oltre vent’anni un’importante carica ufficiale  come quella di direttore dell’Accademia di Francia a Villa Medici. Satie avrebbe disapprovato e gli avrebbe riservato qualcuna delle sue battute al vetriolo.

Tra Satie e Antonio Ballista esiste un’affinità elettiva. Il pianista milanese riesce infatti a spiazzare e sorprendere ogni volta gli ascoltatori con i suoi programmi pieni di trovate bizzarre e divertenti.

Anche questa volta ha con sé, come preziosa compagna di viaggio, l’eclettico soprano inglese Lorna Windsor, il cui raggio d’azione va dalle Cantate di Bach alla musica contemporanea, passando per l’operetta, il teatro e il cinema.

I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino annoverano tra le proprie fila musicisti giunti all’apice della maturità strumentale grazie all’esperienza maturata negli anni all’interno del prestigioso teatro fiorentino, sotto la guida di Zubin Mehta, direttore principale del Teatro, e dei più grandi direttori del nostro tempo. Sono regolarmente ospiti di Festival di rilievo internazionale e si esibiscono in sale prestigiose, avendo così il privilegio di portare nel mondo il nome del Maggio fiorentino.

 

Mauro Mariani

 

 

 

 

 

 

 

 

Carlo Crivelli per Marco Bellocchio a Tor Vergata

Carlo CrivelliCarlo Crivelli ha scritto la musica di quasi tutti i film di Marco Bellocchio, tanto che si può parlare di una vera simbiosi tra loro, come nel caso di altri registi e compositori. Mercoledì 17 febbraio alle 18.00 musicista e regista saranno i protagonisti del concerto all’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) realizzato dall’Associazione Roma Sinfonietta. Carlo Crivelli, sul podio dell’Orchestra Roma Sinfonietta, dirigerà le proprie colonne sonore per i film di Marco Bellocchio e di altri noti registi.

Bellocchio stesso spera che i suoi impegni gli permetteranno di intervenire al concerto e di raccontare al pubblico la sua lunga collaborazione con Crivelli, dai primi incontri ad oggi, spiegando come lavorano insieme e qual è il feeling che si crea tra loro.

Molte sono le pellicole per cui Bellocchio ha chiesto la musica a Crivelli, a partire da “Diavolo in corpo” del 1986 e “La condanna” del 1990 (vincitore del premio qualità ed Orso d’argento al Festival di Berlino) fino a “L’ultimo vampiro” del 2014. Hanno lavorato insieme anche in teatro, realizzando nel 2000 il per il Teatro di Roma “Macbeth” con Michele Placido come protagonista.

Oltre alle colonne sonore di “Bella addormentata”, “Il regista di matrimoni” , “Sangue del mio sangue” e “Fai bei sogni”  di Bellocchio, sono in programma le musiche composte da Crivelli per “Altri tempi”  di Marco Turco, “Malefemmene” di Fabio Conversi, “Virginia, la monaca di Monza” e “La vita di Salvo D’Acquisto” di Alberto Sironi, “Il senso della bellezza” di Valerio Jalongo e ” Il 7 & l’8 ”  di Avellino-Ficarra e Picone.

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Carlo Crivelli ha collaborato anche con molti altri registi (tra cui Marco Tullio Giordana, Paolo e Vittorio Taviani, Michele Placido, Zhang Yuan, Manuel Pradal, Carlo Mazzacurati) e anche con poeti e artisti visivi: il brano per coro “Tra Terra e Cielo” nasce infatti dalla collaborazione con il poeta Mario Luzi, dall’incontro con il pittore Michelangelo Pistoletto ha origine la serie delle “Sinfonie Specchianti” (va ricordata in particolare la n. 2, in cui interagivano 4 gruppi orchestrali dislocati a Monaco, Londra, Pescara e Paliano), mentre Jannis Kounellis ha curato gli aspetti visivi della messa in scena de “Il Sogno di Urizen” dai “Libri profetici” di William Blake al Ravenna Festival.

Ha composto inoltre molta musica da concerto, eseguita in importanti sedi quali il Guggheneim di New York e il Teatro Colòn di Buenos Aires, oltre che in numerosi altri paesi, tra cui Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Canada, Grecia, Bulgaria, Turchia, Finlandia, Cuba, Cina e Australia.

 

Mauro Mariani