Zucca, radicchio, castagna e melagrana al Ristorante tipico d’autunno

Dal delicato sapore della zucca al gusto deciso del radicchio rosso. E, ancora, tutte le diverse ed importanti proprietà nutritive di castagna e melagrana, proposte come ingredienti speciali in piatti tipici della tradizione veronese. Sono questi i protagonisti dell’iniziativa “Il Ristorante tipico… in Autunno”, appuntamento stagionale promosso dal Comune di Verona in collaborazione con venti ristoranti della città inseriti nell’elenco “Ristorante tipico”, che si svolgerà da fino al prossimo 13 novembre.

L’iniziativa, che rientra negli appuntamenti stagionali avviati nella primavera 2018, ha come obiettivo la promozione e la valorizzazione dei prodotti tipici locali, incentivando l’impiego di materie prime del territorio nella preparazione dei piatti. Il tutto per far scoprire i sapori della tradizione scaligera e promuovere dei prodotti tipici di ogni stagione.

Nei ristoranti che aderiscono all’iniziativa, come stabilito dal “Regolamento comunale per la valorizzazione dell’enogastronomia veronese”, i piatti tradizionali rappresentano il 50% dell’offerta gastronomica, e devono essere preparati utilizzando il 50% di prodotti tipici della Provincia di Verona o della Regione Veneto, garantendo inoltre qualità del servizio e professionalità del personale.

Il progetto è stato presentato nel mercato coperto di Campagna Amica, in via Macello, dall’assessore alle Attività produttive e Commercio Italo Sandrini. Sono intervenuti Franca Castellani vice presidente di Coldiretti Verona, Alessandro Torluccio direttore generale di Confesercenti. Ancora, per Confcommercio Davide Veneri e Sandra Hreiz, per l’Associazione Italiana Sommelier Antimo Perretta e la dietista dell’ULSS 9 Tatiana Trandev.

È un appuntamento – ha spiegato Sandrini – che ad ogni cambio stagione si ripropone con un ricco assortimento di particolarità alimentari, tutte provenienti dall’ampia produzione nostrana. Iniziative come queste puntano proprio a valorizzare i prodotti tipici del territorio, per farli conoscere ed apprezzare da un pubblico sempre più vasto, anche attraverso l’innovazione culinaria. Il periodo non è facile, siccità e rincari energia condizionano fortemente la produzione e i costi ad essa collegati. L’Amministrazione comunale è impegnata a supportare per quanto è possibile tutte le iniziative che possono aiutare le categorie economiche”.

Roberto Bolis

Andrea Morricone dirige musiche sconosciute di suo padre Ennio

Andrea Morricone dirige il prossimo concerto della stagione di Roma Sinfonietta, che avrà luogo mercoledì 9 novembre 2022 alle 18.00 nell’Auditorium “E. Morricone” dell’Università di Roma Tor Vergata (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1)

Andrea Morricone, figlio di Ennio, ha composto più di 30 colonne sonore per il cinema, oltre a musica per teatro, televisione, radio ed elettronica, e ha vinto numerosi premi nazionali ed internazionali. È anche direttore d’orchestra ed è salito sul podio di molte orchestra in Europa, America ed Asia.

Si dedica con passione a far conoscere sempre meglio l’eredità musicale di suo padre ed ha voluto dedicare questo concerto a “Morricone sconosciuto e i suoi contemporanei”. Perché Morricone “sconosciuto”, se è un compositore famoso in tutto il mondo? Eppure una considerevole parte della sua musica è stata messa un po’ in ombra da quella più famosa e più spesso eseguita: pensiamo a molte sue bellissime colonne sonore per film che sono stati ingiustamente dimenticati e anche alla sua musica “assoluta”, cioè destinata non al cinema ma alla sala da concerto, a cui Morricone teneva moltissimo. Andrea dirigerà proprio alcune di queste musiche di suo padre meno note ma non meno belle, accostandole a quelle di musicisti che per diversi motivi gli sono stati vicini.

Il concerto si apre e si chiude nel nome del suo protagonista Ennio Morricone, di cui si ascolteranno alcune musiche per il cinema, bellissime ma di raro ascolto: Mosca, Addio per il film di Mauro Bolognini del 1987, L’uomo proiettile per il film di Silvano Agosti del 1995, Il Prato per il film di Paolo e Vittorio Taviani del 1979, Per le antiche scale per il film di Mauro Bolognini del 1975., Romanza, Quartiere per il film di Silvano Agosti del 1987. Sono invece musiche “assolute” Il sogno di un uomo ridicolo per violino e viola ed Esercizi per 10 archi solisti: quest’ultimo brano è stato definito da Morricone stesso “musica sperimentale” ed è una elaborazione di “Amami, Alfredo”, una delle melodie più famose e amate della Traviata di Verdi.

Alternati alla musica di Ennio Morricone, si ascolteranno musiche di altri quattro compositori. La prima è Introduzione e allegro per violino e pianoforte del suo maestro Goffredo Petrassi, uno dei più grandi musicisti italiani del Novecento, per cui Morricone ebbe rispetto ed ammirazione, anche se i loro rapporti non furono sempre facili. Quindi due brani di Franesco Pennisi, compositore raffinato ed elegante, amico e coetaneo di Morricone: sono HafterthoughtsIn un foglio per pianoforte e Voce per violoncello solo.

Andrea Morricone dirigerà anche la prima assoluta della propria composizione più recente, Nello sguardo. È un brano della durata di circa 5 minuti, di cui Andrea Morricone dice: “È composto nel linguaggio di musica assoluta, che mio padre prediligeva ed è evidentemente ispirato a tecniche di sue partiture. Apparentemente caotico, il caos cerca di affiorare ad una sua compostezza e portare alla trasmissione di un messaggio di irrequieta dinamica e coinvolgente espressività”.

Andrea Morricone lascerà il podio al giovane Alessandro Marini, violinista e direttore d’orchestra, per la prima esecuzione assoluta di Rapsodia Novecento per archi di Marco Sinopoli (figlio del grande e indimenticabile direttore d’orchestra Giuseppe Sinopoli). “È un piccolo tributo – scrive il giovane autore – al grande compositore e alle meravigliose musiche del film “La leggenda del pianista sull’oceano”. Le mie elaborazioni nascono da un amore di lunga data per queste musiche e da una grande ammirazione per il grande Maestro Ennio Morricone, al quale dedico questo lavoro con profonda riconoscenza”.

Oltre all’Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Andrea Morricone, suonano sei eccellenti solisti, ben noti al pubblico romano e non solo: il violinista Vincenzo Bolognese “spalla” dell’Opera di Roma, il violista Antonio Bossone, il flautista Bruno Paolo Lombardi, il sassofonista Gianni Oddi, il pianista Antonello Maio e il violoncellista Marco Simonacci.

Dunque un concerto assolutamente da non perdere, con sette brani composti da Ennio Morricone e cinque da musicisti a lui legati da rapporti di parentela, stima, ammirazione e amicizia.

Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti per personale universitario e over 65; € 5,00 per studenti


Info: info@romasinfonietta.it – tel. 06 3236104 – http://www.romasinfonietta.it

Mauro Mariani

“Aqua” alla GAM di Verona

Gli spazi dedicati al Contemporaneo si aprono a nuovi allestimenti, con un percorso emozionale dedicato al tema dell’acqua. Le opere di sette artisti in dialogo fra loro in una sorta di viaggio surreale nella natura, per avvicinare, capire e apprezzare una delle principali linfe della vita, l’Aqua. È l’acqua, fonte di vita e al contempo elemento distruttivo e caotico, la protagonista della nuova esposizione contemporanea allestita alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti nello spazio ‘Contemporaneo Non-Stop. Il respiro della natura/AQUA’ a cura di Patrizia Nuzzo. In mostra le opere degli artisti del comparto del contemporaneo della GAM – Stefano Cagol, Daniele Girardi, Patrizia Maimouna Guerresi, Maria Teresa Padovani, Jaume Plensa – insieme a quelle di due autori rappresentati da Galleria dello Scudo e da ArteRicambi, rispettivamente Giovanni Frangi e Fabrizio Gazzarri.

L’esposizione sarà visibile al pubblico fino ad ottobre 2023.

“Questa mostra – spiega Battaggia presidente della Commissione Cultura – sviluppa il primo dei quattro elementi, acqua terra, fuoco ed aria, programmati nel format ‘Contemporaneo non-stop’, inaugurato da Patrizia Nuzzo, alla GAM, nel 2020. Ad ogni appuntamento sono valorizzate, con le opere in dotazione alla GAM, altre opere rese disponibili da due gallerie del territorio. Un riconoscimento pieno dell’importanza che i soggetti privati hanno assunto nel nostro territorio grazie a tradizioni di grandissima professionalità. Grazie a queste sinergie tra pubblico e privato la nostra città, seppure in un momento storico di gravi difficoltà, specialmente per le finanze pubbliche, è in grado di affrontare con pieno successo le programmazioni artistiche proposte”.

“I progetti dedicati al contemporaneo dai Musei Civici e dalla GAM, come Aqua in questa occasione – evidenzia la direttrice Rossi – intendono contribuire attivamente alla riflessione sui temi dell’ecologia e del rapporto tra uomo e natura, complicato negli ultimi decenni dagli effetti del cambiamento climatico, sempre più gravosi sulla vita del pianeta e delle persone”.

“L’edizione del 2022 del progetto è dedicata all’elemento acqua, nella sua accezione latina AQUA, intesa sia come luogo di vita, sorgiva e purificante, sia come elemento distruttivo e caotico – spiega la curatrice Nuzzo –. Un percorso nelle ‘forme naturali’ dell’arte che si specchiano e si confondono in quelle del mondo per cogliere il ‘respiro’ dell’antica e sconfinata natura, metafora della creazione, che si traduce nella grande enigmaticità dell’arte”.

La mostra è visibile da martedì a domenica, dalle ore 11 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30).

Roberto Bolis

Lunatica in Cantina presenta Jesper Lindell band

La rassegna musicale Lunatica continua con una nuova entusiasmante sfida nello stralunato spazio delle CANTINE ARPI di Foggia (Via delle Casermette 7, Tel. 0881.775327) il prossimo 4 Novembre 2022 alle 21.

Caratteristico sarà, innanzitutto, l’ambiente in cui si terranno i concerti: in un’atmosfera di piccola industria, tra silos e macchinari per la vinificazione, che circonderanno il palco e la platea.
Il luogo, però, manterrà quella caratteristica di calore e intimità grazie a una trasformazione e all’apporto di alcuni allestimenti scenografici degli ambienti, elementi tipici della filosofia del Moody Jazz Cafè, ideati e progettati insieme a i professionisti di AVL.

Le Cantine Arpi, nella loro visione moderna della promozione attraverso gli eventi culturali e di spettacolo, rappresentano una delle prime aziende in Italia ad aver aderito al nuovissimo progetto di marketing territoriale Localtourism.it, promosso dalla Rete del Mediterraneo.

Il primo ospite sarà lo straordinario artista svedese JESPER LINDELL e la sua band di ben 6 elementi. Considerato uno dei più brillanti cantautori della nuova generazione, Jesper fonde in maniera impeccabile il rock, con il soul e il blues coniugandoli con arrangiamenti raffinati e testi profondi.

BAND
JESPER LINDELL – voce e chitarra
RASMUS FORS – tastiere
ANTON LINDELL – basso
CARL MICHAEL JR. LINDVALl – piano e cori
JIMMY REIMERS – chitarra, violino, tromba, corno francese, percussioni e cori
SIMON “KOSMOS” WILHELMSSON – batteria e percussioni

C.A.

La videoarte ed il cinema americano al Centro Audiovisivi

Dal 10 novembre, alla sala Farinati nella Biblioteca Civica di Verona, dalle ore 16.30 alle 18.30, la proposta di  tre conferenze sul tema “Documentari d’arte, video d’artista”. I video presentati raccontano l’arte ed artisti che hanno espresso la propria creatività attraverso il mezzo audiovisivo e multimediale.

Il 10 novembre primo appuntamento con “La via italiana al documentario sull’arte (1940-70)”. Il 24 novembre focus su “Van Gogh Superstar: il documentario d’arte tra film-evento, film-saggio e bio-pic”. Ultimo incontro il 1° dicembre con “Dal disegno al video: William Kentridge, Matthew Barney e dintorni”.

Il 17 novembre, sempre alla Biblioteca Civica, dalle ore 16.30 alle 18.30 presentazione del libro di Federico Di Chio, “Il cinema americano in Italia”. L’autore analizza la vicenda industriale e politica di Hollywood nel nostro Paese e descrive l’impatto della cinematografia americana sul costume e sull’immaginario degli italiani.

L’ingresso è libero e gratuito sino ad esaurimento posti. Informazioni sul sito del Comune, al numero 045-8079732 e via mail: servizio.audiovisivi@comune.verona.it

Roberto Bolis

Festival del Ciclista Lento

Da venerdì 28 a domenica 30 ottobre 2022 torna a Ferrara il “Festival del Ciclista Lento”, sesta edizione della festa “della bella gente che pedala”, il festival per chi ama pedalare senza fretta gustando panorami, incontri, racconti e tutto “il buono e il bello” del territorio. In programma: la Pedalata più lenta del mondo “5 km in 5 ore”, la Granfondo del Merendone, il Gran Galà del Ciclista Lento con il Cinema a Pedali, la tavola rotonda tematica “Due chiacchiere sulle due ruote”, ospiti campioni & scrittori, premiazioni e… un matrimonio: il primo matrimonio della Repubblica delle Biciclette! “Beati gli ultimi che la vita sanno goder” è la filosofia che da sei anni caratterizza la manifestazione ferrarese dedicata al ciclismo-slow, per festeggiare chi utilizza strade e le ciclabili per pedalare piano, senza particolare talento per lo sport, senza tempi da rispettare o primati da stabilire.C’è chi sceglie la bicicletta per il piacere stesso del pedalare e muoversi in scioltezza, senza per questo rincorrere performance, watt e contachilometri. Chi si gode le due ruote senza l’ansia di arrivare primo, chi vive il piacere del viaggio più che del traguardo, apprezzando paesaggi, gusti e curiosità incontrati lungo il percorsi. Chi usa la bici quotidianamente, per andare al lavoro o a fare acquisti, per accompagnare i bambini a scuola, per godere di spazi della propria città, nel tempo libero e non, in modo ecologico e sostenibile e lo fa chiedendo sicurezza…Ma che succederà quest’anno dal 28 al 30 ottobre, nella tre giorni dedicata ai lenti a due ruote? Così lo introduce Guido Foddis, ideatore e patron della manifestazione: “Il Festival è arrivato alla sua sesta edizione. Nei precedenti cinque anni abbiamo coinvolto campioni del ciclismo, artisti popolari, raccontato storie di impegno sociale (come Alessandra Cappellotto che aiuta a fuggire e ospita le atlete della nazionale ciclismo dell’Afghanistan). Quest’anno vogliamo mettere al centro dell’attenzione i pedalatori che vivono la passione per il ciclismo, l’impegno per la salvaguardia ambientale e la convinzione che la bicicletta salverà il mondo in una dimensione personale, lontano dalle luci della ribalta. In loro rappresentanza daremo voce a Marco Scarponi, che con la fondazione intitolata al campione Michele lotta per avere strade a misura di ciclista. Promuoveremo economisti, scrittori e artisti che hanno scelto di abbandonare l’auto in garage o di venderla. Incontreremo autori e autrici di guide di viaggio che prima di scriverne si mettono in sella a una bicicletta per tracciare le rotte da consigliare. Ritroveremo un ‘vecchio campione’ come Gianbattista Gibì Baronchelli, che questa volta ci farà da guida e mentore alla Granfondo domenicale. E ovviamente giocheremo con tutti loro, perché il Festival del Ciclista Lento rimane un grandissimo divertimento.La “5 Km in 5 Ore” e la “Granfondo del Merendone” sono una parodia che non sminuisce il ciclismo, ma che offre una possibilità a tutti per essere protagonista in bicicletta. Proprio a tutti, anche chi ha deciso di sposarsi nei giorni del Festival celebrando le nozze proprio durante il nostro evento. Una bella responsabilità che accettiamo con orgoglio: auguri e figli ciclisti!”.Questi gli appuntamenti in programma (website: https://www.ciclistalento.it/il-programma/)Venerdì 28 ottobre Gran Galà del Ciclista Lento Teatro Sala Estense, Piazza del Municipio 14 – ore 21.00 (ingresso gratuito con prenotazione su Eventbrite) Serata inaugurale del Festival del Ciclista Lento 2022 dedicata al cinema indipendente e alla bicicletta Celebrazione dei personaggi e delle imprese da “Ciclista Lento” dell’anno trascorso, con la premiazione dei protagonisti (campioni del ciclismo, giornalisti e scrittori, eroi per caso). Presentano Guido Foddis e il decano del giornalismo sportivo Marco Pastonesi, con la partecipazione di Marco Scarponi per la Fondazione Michele Scarponi, che crea e finanzia progetti che hanno come fine l’educazione al corretto comportamento stradale e cultura del rispetto. A seguire, il Cinema a Pedali. Prima regionale del documentario: – “GARIBALDI, l’EcoGiro dei due mondi”, Italia 2022, 36′ Un documentario di Guido Foddis e Francesca Romana Lugeri; regia di Luca Deravignone Una co-produzione La Repubblica delle Biciclette – Festival del Ciclista Lento, con il patrocinio del Ministero della Transizione ecologica, ISPRA-SNPA, FIAB, CONI, CPI “Garibaldi, l’EcoGiro dei due mondi” è un film-documentario sul Giro d’Italia, la ‘corsa rosa’ che tutti gli anni attraversa la nostra penisola, e sul territorio su cui si muove, unendo due mondi, quello dello Sport e quello dell’Ambiente. “Garibaldi” è il nome della guida che gli addetti ai lavori ricevono per affrontare ogni anno la corsa, che raccoglie tutti i dati di tappe e percorsi, morfologia del territorio e annuali del ciclismo. Il documentario è stato registrato in un’edizione particolare come quella del Giro 2021, fra pandemia ancora in corso e urgenze ecologiche, fra voglia di ripartire e interrogativi sul futuro. Guido Foddis e Francesca Romana Lugeri, inviati della Repubblica delle Biciclette, hanno intervistato lungo il percorso campioni del ciclismo di ieri e di oggi, comprimari e gregari, giornalisti e addetti stampa, semplici fan e presenzialisti di vario genere. Da Alberto Contador a Francesco Moser, da Gilberto Simoni a Davide Cassani ai ‘pro’ Sagan, Ganna, Formolo, De Marchi, Pozzovivo… fino all’attuale direttrice di Rai Sport, Alessandra De Stefano, sono tanti i volti noti che appaio nel doc, senza scordare tifosi e appassionati di ciclismo che percorrono le strade del Giro prima dei corridori, o le famiglie dei ciclisti stessi. Sabato 29 ottobre La pedalata più lenta del mondo: 5 km in 5 ore Centro storico di Ferrara – ore 10.00 (partenza presso Factory Grisù, via Poledrelli 21 – ritrovo dalle ore 9.00) La “Pedalata più lenta del mondo” è uno speciale – lento – tour nel centro storico della città estense, attraverso i principali monumenti e angoli inaspettati della città, per scoprire tutto il buono e il bello in compagnia di una guida turistica dedicata e degli “scrittori in bicicletta” che in quattro differenti tappe, alternate a degustazioni di prelibatezze ferraresi, racconteranno le loro storie. Quest’anno con noi: Marco Pastonesi, Monica Nanetti, Roberto Tomesani e la presentazione della raccolta “Caro Michele. Una vita alla Scarponi” edito dalla Fondazione Michele Scarponi, a cura dello stesso Marco Pastonesi e presentato dal fratello del campione marchigiano. I volumi: – Marco Pastonesi, Sonny Colbrelli, Con il cuore nel fango. L’epica del ciclismo nella storia del Cobra, Rizzoli Lizard 2022 – Marco Pastonesi, Claudio Gregori, Il grande Guerra, Mulatero 2022 – Monica Nanetti, In bicicletta. L’Europa a due ruote, National Geographic, White Star 2021 – Roberto Tomesani, La via del mare e altre storie. Itinerari in bicicletta attraverso la grande pianura, Pendragon, 2022 – AAVV, Caro Michele. Una vita alla Scarponi, a cura di Marco Pastonesi, Fondazione Michele Scarponi, Tuga Edizioni 2022 Le biciclette saranno noleggiate da Officine Ricicletta, progetto sociale della Coop. Il Germoglio Ferrara per il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate e il recupero e restauro di cicli dismessi. Il matrimonio della Repubblica delle Biciclette. La “5 km in 5 ore” 2022 oltre a premiare, tradizionalmente, l’ultimo arrivato, si concluderà con il primo matrimonio celebrato nella Repubblica delle Biciclette, lo stato dedicato alla bella gente che pedala! T. e P., una coppia che frequenta il Festival da anni, ha deciso di unirsi in matrimonio dopo 30 anni di vita in comune, e ha scelto di farlo sotto l’icona della “lumaca a pedali”! Due chiacchiere sulle due ruote A seguire – ore 15.30 Conclusione in dolcezza della 5km con assaggi di dolci ferraresi attorno a una… Tavola Rotonda. La bicicletta: modello di turismo contemporaneo per valorizzare il territorio. La bicicletta mezzo ecologico e sostenibile, per fare attività fisica e andare al lavoro, ma in sicurezza e con le giuste infrastrutture. La bicicletta come strumento alternativo per divulgare cultura e fare ricerca ambientale… Intervengono esperti del mondo della ciclabilità urbana e del turismo sostenibile, viaggiatori e autori di guide di viaggio. Domenica 30 ottobre Granfondo del Merendone. Oasi e parchi dell’Alto Ferrarese in compagnia di Gibì Baronchelli Da Ferrara a Bondeno 50 km di giro ad anello fra Ferrara e Bondeno, alla scoperta di oasi, parchi e delizie estensi, con un accompagnatore d’eccezione! – ore 9.00 Partenza e arrivo presso Factory Grisù (via Poledrelli 21, Ferrara), ritrovo dalle ore 8.00 Pedalerà con noi: – Gianbattista Gibì Baronchelli, ciclista professionista dal 1974 al 1989, fu medaglia d’argento ai mondiali di Sallanches del 1980. Ha vinto due Giri di Lombardia, un Giro del Piemonte, sei Giri dell’Appennino consecutivi e cinque tappe al Giro d’Italia, dove andò tre volte a podio del Giro d’Italia (due secondi posti – fra cui quello epico del ’72, a soli 12” da Eddy Merckx – e un terzo). Molti bambini degli anni ’80 lo ricordano come soggetto prediletto nella scelta della “biglia” da spiaggia per gare all’ultima “schiccherata”… Un percorso suggestivo di 50 km tra boschi, parchi e oasi naturali, alla scoperta di tesori nascosti del paesaggio estense: la Granfondo del Merendone non è una gara, ma una lenta scampagnata in compagnia… vi condurremo, con la consueta e proverbiale lentezza per i percorsi ciclabili più noti del territorio. Quest’anno attraverseremo parchi, boschi e oasi naturali dell’alto ferrarese, tra meravigliosi scorci autunnali sul fiume Po e sulla campagna dove si erge una splendida Delizia estense. Gibì Baronchelli pedalerà con noi raccontandoci le imprese e i misfatti della sua gloriosa carriera a pedali. Lungo il percorso: tappe ristoro per degustare la tirotta con la cipolla e altre specialità dell’alto ferrarese fino alla gran merenda, il Banchetto del Merendone presso Oasi Zarda, a Bondeno. Anche quest’anno l’ultimo a tagliare il traguardo della Granfondo scrive il suo nome nel prestigioso Albo d’Oro del Ciclismo Lento!Le iscrizioni agli eventi a pagamento sono accessibili dal sito www.ciclistalento.it e su Eventbrite https://www.eventbrite.it/o/slow-travel-asd-17797626363 nonché tramite gli eventi della pagina social: https://www.facebook.com/ciclistalento/ I social del Festival del Ciclista Lento Facebook: @ciclistalento – @repubblicabiciclette Instagram: @festivalciclistalento – @repubblicabicicletteIl Festival del Ciclista Lento, da un’idea di Guido Foddis, è organizzato da Associazione Destra Po APS, con il patrocinio di Ministero della Transizione Ecologica, ISPRA-SNPA, FIAB,CONI, Comitato Paralimpico Italiano e in collaborazione e con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Ferrara, Comune di Bondeno, Comune di Vigarano Mainarda, Visit Ferrara, Confesercenti, Officine Ricicletta, IBO Italia Media partner: La Repubblica delle Biciclette, Bikeitalia 2022 Festival del Ciclista LentoPer info: Festival del Ciclista Lento, sito web http://www.ciclistalento.it, email ufficio stampa press@ciclistalento.it. Alessandro Zangara

Week-end di Ognissanti a Verona

Appuntamento con l’arte nel ponte di Ognissanti. Aperture straordinarie e nuove esposizioni per soddisfare la voglia di cultura, storia e bellezza di residenti e turisti di passaggio per il ponte.

In via straordinaria lunedì 31 ottobre, sarà possibile visitare Casa di Giulietta e Anfiteatro Arena, dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30), e Museo di Castelvecchio, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.15). Chiuse le altre sedi museali.

Sabato 29 e domenica 30 ottobre e martedì 1° novembre, tutti i musei saranno aperti. Ampia l’offerta espositiva in programmazione.

Principali esposizioni

Castelvecchio. Nel giardino del museo l’esposizione al pubblico di una delle tre opere realizzate dall’artista Giorgio Andreotta Calò nell’ambito del progetto “Remoto”. Il progetto si origina da una campagna geognostica volta a rintracciare, tramite carotaggi estratti nel territorio, diverse sequenze di strati rocciosi.

Nel caso del Museo di Castelvecchio, una linea di sequenza stratigrafica è sezionata a metà nella sua lunghezza e disposta a terra rispettando l’originaria collocazione nel sottosuolo, riconfigurando la verticalità geologica nella dimensione orizzontale del procedere umano.

Galleria d’Arte Moderna Achille Forti

Negli spazi della Galleria riservati all’approfondimento dei linguaggi contemporanei è visibile la nuova esposizione ‘Contemporaneo NON-STOP. Il respiro della natura AQUA’. In esposizione le opere degli artisti del comparto del contemporaneo della GAM – Stefano Cagol, Daniele Girardi, Patrizia Maimouna Guerresi, Maria Teresa Padovani, Jaume Plensa – insieme a quelle di due autori rappresentati, in questa edizione, dalla Galleria dello Scudo e da ArteRicambi, rispettivamente Giovanni Frangi e Fabrizio Gazzarri.

Nella Cappella dei Notai l’artista Giulio Malinverni, vincitore del Premio Level 0 di ArtVerona del 2021, espone l’opera inedita Alba, che si presenta al pubblico come un’ideale continuazione della pala d’altare raffigurante la Madonna con Bambino in gloria e i Santi Zeno e Daniele, attribuita a Loredano Ruggero (1535 ca. – 1609/1610).

Sempre alla GAM, con il progetto espositivo ‘Passioni e visioni’ è dedicato uno speciale percorso sulla storia della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Il titolo introduce due elementi chiave della nascita della GAM. La passione per l’arte e la visione quali caratteristiche della lungimiranza di quattro personaggi che sono stati fondamentali per la formazione e lo sviluppo delle collezioni: Ugo Zannoni, Achille Forti, Licisco Magagnato, Giorgio Cortenova.

Museo di Storia Naturale. Fino al 10 novembre è possibile ammirare l’importante installazione dell’artista Luca Petti ‘Processi di domesticazione espansa’. L’opera presenta i risultati della ricerca condotta dall’artista nella collezione botanica del Museo di Storia Naturale di Verona e del periodo di residenza, affiancato dalle studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Verona, presso Villa Verità Fraccaroli a San Pietro di Lavagno, Verona.

Ancora, nella sala di Bolca, l’artista Pia Gazzola espone le opere del progetto ‘Pagine Fossili’. Il linguaggio della natura è l’elemento chiave dell’artista che, attraverso differenti tecniche, spazia dalla fotografia, alla scultura, al disegno, raccontando l’ambiente che ci circonda.

Museo Archeologico. Nella sala dedicata alle mostre temporanee nuovo percorso espositivo sull’importanza degli animali nella storia e nell’arte. Esposti 130 oggetti di piccole dimensioni. In mostra per la prima volta, oltre alle raffigurazioni in metallo conservate al MATR, alcuni importanti ritrovamenti provenienti dalla Domus romana scoperta durante gli scavi in via Oberdan. Informazioni sul sito del MATR.

Per i più piccoli. Domenica 30 ottobre al Museo di Castelvecchio, alle 15 e alle 16.15, è proposta l’iniziativa ‘Castello con delitto – Aspettando Halloween’. Un pomeriggio di divertimento per bambini e ragazzi dai 6 agli 11 anni, con iniziative sul tema del ‘Principe Cangrande’. Tutte le informazioni sul sito del Museo di Castelvvecchio.

Tutte le informazioni sul sito dei musei.

Roberto Bolis

Al Camploy la nuova stagione degli amatoriali

Sei mesi di teatro amatoriale. Prende il via il 29 ottobre la nuova stagione ‘Verona passione teatro’ organizzata dal Comune di Verona con le compagnie amatoriali del territorio. Al Camploy, fino a fine aprile, il sipario si alza per 19 spettacoli, in orario sia pomeridiano che serale. Un ricco programma all’insegna del divertimento e della comicità.Il teatro amatoriale veronese è una significativa proposta che caratterizza l’offerta culturale cittadina – afferma l’assessora alla Cultura Marta Ugolini- . Lo anima infatti una grande passione e la volontà di offrire al pubblico spettacoli di alta qualità. Ringrazio gli uffici dello Spettacolo che rendono possibile una rassegna così vasta, sia per numero di rappresentazioni che varietà di generi proposti”.Fa da apripista la Compagnia Gino Franzi (29-30 ottobre) con la commedia musicale Cuore matto – Cronaca semiseria dietro le quinte, un viaggio dietro le quinte di una piccola compagnia di provincia che deve affrontare una grande impresa. Le donne e le loro mille sfaccettature sono al centro della commedia Andrà tutto bene messa in scena da La Tiraca (12-13 novembre). L’Odissea infinita è il titolo proposto da TrixTragos, un viaggio lungo 3000 anni che segue la rotta dello spingersi oltre il limite mediante la forza e il coraggio (19-20 novembre). Chiude il mese di novembre La Pocostabile, con Tutti in campagna! (26-27 novembre), commedia che racconta i rapporti tra alcuni personaggi della Venezia post-unitaria durante una gita fuori porta. L’unico appuntamento di dicembre è quello con GTV Niù (10-11 dicembre), che porta in scena In Panne, una commedia il cui umorismo si lega a grandi temi quali giustizia, coscienza, destino e individualità.A gennaio vanno in scena 3 spettacoli: Gianburrasca, a cura di Zeropuntoit (14-15 gennaio); La Dieta, messa in scena da Artefatto Teatro (21-22 gennaio), una commedia ambientata in una palestra molto esclusiva e particolare, che vedrà parte dei sui clienti ribellarsi ad alcune angherie; e infine la compagnia GAD Renato Simoni APS in Sogni sull’Adese… e dintorni (28-29 gennaio), un viaggio con la fantasia lungo il fiume della nostra città.4 sono gli spettacoli in programma a febbraio: si inizia con La nonna, messa in scena dal Teatro Armathan (4-5 febbraio), una delle commedie più conosciute del teatro argentino; segue il giallo 8 donne e un mistero proposto dal G.T. Einaudi – Gallilei (11-12 febbraio); Duparùn la rivisitazione proposta da Estravagario Teatro del testo “Il servitore di due padroni” di Goldoni; e per finire la Compagnia Giorgio Totola (25-26 febbraio)porta sul palco I pettegolezzi delle donne, altra brillante commedia dell’autore veneziano.Altrettanto ricco di appuntamenti è il mese di marzo. Si inizia con l’originale commedia Prima della prima. Il mondo fuori squadra della Compagnia dell’Arca (4-5 marzo), che vede un improbabile gruppo di attori cercare di mettere in scena l’Amleto di Shakespeare. Seguono La Maschera con Il cornuto immaginario (11-12 marzo), commedia che ci trasporta nella Francia di Luigi XIV e la compagnia ACT Tabula Rasa con un altro classico goldoniano: La Locandiera (18-19 marzo). Chiude il mese lo spettacolo Chi è di scena: il nostro 8 ½ de La Bugia APS, che racconta che cosa accade ad un gruppo di attori quando viene negato loro di andare in scena a commedia pronta.Chiudono la rassegna: Il matrimonio era ieri di Micromega, che ci mostra cosa succede se lo sposo salta il giorno delle proprie nozze (1-2 aprile); l’unico musical della rassegna è Bacialo Kate – Una Bisbetica in Scena del CMT Musical Theatre Company, dove finzione e realtà sono molto difficili da distinguere (15-16 aprile); e Delitto sul Nilo, il classico di Agatha Christie portato in scena dalla compagnia Verbavolant (22-23 aprile).Il calendario è stato presentato oggi in municipio. In rappresentanza delle compagnie amatoriali veronesi erano presenti Fabrizio Piccinato di ArteFatto Teatro e Marco Cantieri di Teatro Armathan.Ringrazio il Comune per la preziosa collaborazione, l’auspicio è che si possa lavorare tutti insieme per far crescere questa rassegna, tra le più importanti nel panorama nazionale” ha detto Piccinato.Ci contraddistingue la volontà di fare ricerca e sperimentare – ha aggiunto Cantieri-. Crediamo fortemente nella qualità della rassegna e lavoriamo per migliorarla sempre di più”.Il programma completo e tutte le informazioni sono disponibili sul sito del Comune.Mail teatrocamploy@comune.verona.it, tel. 045 800 95 49, orari spettacoli, sabato ore 21 e domenica ore 16.30.Roberto Bolis

La “Dolce Vita” di Federico Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà

Dal prossimo 28 ottobre e sino al 13 novembre, lo storico Palazzo Ruspoli di Nemi riaprirà le porte ad una nuova esposizione, il cui titolo La Dolce Vita di Federico Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà evidenzia il sodalizio di due grandi protagonisti del cinema italiano del dopoguerra. La mostra artistica e documentale prende avvio dalla celebrazione del centenario della nascita di Federico Fellini per ripercorrere la storia inedita, per molti versi, di un rapporto professionale e personale tra l’indimenticabile regista riminese e Leo Catozzo, tecnico del montaggio dei sui film più importanti, ma soprattutto suo confidente e amico. Organizzatrice di questa estemporanea è l’Associazione culturale Chelu e Mare, già da anni specializzata nell’ideazione e organizzazione di eventi culturali di spessore di mostre tematiche sul geniale cineasta, con la direzione artistica di Fabio Alescio. L’amicizia ventennale tra Federico Fellini, regista da sempre riconosciuto per la sua genialità in tutto il mondo e Leo Catozzo, che con lui condivise la lavorazione e il montaggio di quattro capolavori indimenticabili, La strada, Le notti di Cabiria, la Dolce vita e 8 e ½ e un episodio di Boccaccio ’70, fu un fulgido esempio di un rapporto sia umano che professionale nel periodo più florido dell’industria cinematografica italiana e della stessa rinascita del Paese. Se Fellini nel dopoguerra riuscì a dirigere la ripartenza del cinema e a realizzare il sogno degli italiani attraverso le sue sceneggiature innovative, Catozzo fu uno dei maggiori protagonisti del montaggio cinematografico ed è anche grazie al suo talento che tante pellicole girate da altrettanti registi di calibro – tra i quali Soldati, Lattuada, Camerini, De Filippo, Rossellini, Germi e Visconti – hanno raggiunto la celebrità. L’esposizione, organizzata con il contributo della Regione Lazio e il patrocinio del Comune di Nemi, si è avvalsa degli articoli provenienti dal prezioso archivio privato del figlio Alberto Catozzo e della sua famiglia ed è per questo un unicum tra le tante celebrazioni susseguitesi nel corso del centenario per celebrare il genio di Fellini. In un percorso ideale, allestito presso il grazioso borgo che si affaccia sul lago omonimo, si potranno visionare tanti materiali inediti, tra i quali la corrispondenza privata tra i due geni del cinema, i bozzetti originali e i disegni di Fellini che i due amici si scambiarono per anni.

L’itinerario espositivo comprende anche le locandine dei film più celebri del cineasta riminese, i suoi ciak originali, le sceneggiature con le sue correzioni a latere e tanti interessanti spunti tratti dalla sua carriera cinematografica. Tra le curiosità in mostra la moviola originale Steenbeck, “regina del montaggio”, che fu testimone di tanti dialoghi e forse discussioni tra i due, e la famosa “Pressa Catozzo o Cabiria” utilizzata per la prima volta ne Le notti di Cabiria, la cui invenzione rivoluzionò per sempre la tecnica di montaggio, grazie alla quale il geniale Leo Catozzo fu insignito di un Oscar speciale nel 1990, il Technical Achievement Award. La mostra, infine, propone un’esperienza immersiva nelle atmosfere che hanno caratterizzato le pellicole dirette dal regista grazie al sottofondo musicale delle colonne sonore più famose dei suoi film: un viaggio in quegli anni indimenticabili che hanno caratterizzato la storia culturale italiana condito anche da aspetti meno noti della vita dell’imperituro regista in relazione alla sua stretta amicizia con Catozzo. Su quest’ultimo, per l’occasione, è uscito un volume dedicato alla sua vita, La dolce vita di Fellini e Catozzo a cura di Silvia Nonnato, che sarà presentato il 28 ottobre, alle ore 17:00, nella cerimonia di inaugurazione della mostra, alla presenza delle Istituzioni locali. Ad introdurlo saranno Fabio Alescio e Alberto Catozzo, figlio di Leo, che racconterà anche particolari sugli oggetti esposti e tanti interessanti aneddoti sul sodalizio del padre con Fellini nella meravigliosa cornice del cinema del dopoguerra.

Dal 28 ottobre al 13 novembre 2022, Palazzo Ruspoli, Via del Plebiscito, 1 – Nemi (RM) Orari: 10:00 / 13:00 – 15:00 / 18:00. Ingresso: gratuito

Elisabetta Castiglioni

Chi si umilia sarà esaltato

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C – LUCA 18,9-14

9. In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: In questa trentesima Domenica del Tempo Ordinario, anno C, meditiamo sulla parabola del fariseo e del pubblicano. L’evangelista Luca rivolge alla sua comunità cristiana di allora e di oggi
l’esortazione a pregare con profonda umiltà, cioè con la consapevolezza di essere poveri, deboli e peccatori davanti a Dio, evitando ogni ostentazione e, soprattutto, ogni giudizio negativo nei confronti degli altri.

10. “Due uomini salivano al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Gesù racconta una parabola incentrata su due personaggi contrapposti: il fariseo raffigura colui che ha eccessiva fiducia nella propria osservanza, che si appoggia alle Leggi minuziosamente osservate; il pubblicano è il modello di chi si affida alla sola misericordia di Dio, supplicato con confidenza. Da una parte c’è il “giusto” che ha un comportamento di vita conforme alla Scrittura, “pio israelita” per eccellenza; dall’altra un uomo disprezzato per la sua condotta riprovevole, amico dei Romani, disonesto e sfruttatore.
“Salivano al tempio a pregare”: al mattino alle nove e il pomeriggio alle quindici si svolgeva la preghiera ufficiale all’interno del Tempio, che rimaneva aperto, però, tutto il giorno per la preghiera privata.

11. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano.
Il fariseo giustamente e con verità manifesta il proprio comportamento corretto e onesto. Il suo errore consiste nell’atteggiamento di giudizio verso gli altri uomini, di cui elenca la miseria morale. Il suo sentirsi superiore a tutti lo rende ingiusto davanti a Dio.

12. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
“Digiuno due volte la settimana”: il fariseo faceva volontariamente due digiuni previsti per il
lunedì e il giovedì, ma non obbligatori, allo scopo di supplire a omissioni o trasgressioni non consapevoli o per espiare i peccati del popolo. Il fariseo si ritiene “bravo” perché non si attiene soltanto alla Legge, ma eccede anche nel compiere azioni meritevoli di plauso.
“Pago le decime”: il contadino aveva l’obbligo di pagare la decima parte del suo raccolto di
frumento, olio e vino, e la tassa sul primogenito del bestiame. Il fariseo era esente dal pagamento delle tasse sulle decime, ma le pagava ugualmente in più per il timore che l’agricoltore, da cui comperava gli alimenti, non avesse ottemperato ai propri obblighi. Questo era l’uso invalso presso i farisei per ritenersi veramente ligi alla Legge.
Purtroppo la scrupolosa e zelante osservanza del fariseo è inquinata dal giudizio negativo e dal disprezzo verso gli altri. Se non stiamo attenti, l’eccessiva fiducia nelle nostre buone opere finisce per emarginarci dai fratelli e dalle sorelle e alimentare il nostro orgoglio spirituale. Non c’è nulla che abbiamo che non ci sia stato dato. Davanti a Dio, è l’umiltà che conta, non l’orgoglioso accumulo di meriti. Impariamo a non condannare gli altri prendendo come criterio di misura la nostra presunta perfezione. Evitiamo di basare la nostra santità sull’osservanza impeccabile dei comandamenti: il legalismo ci impedisce di entrare in comunione e ci fa disprezzare il prossimo.

13. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. L’uomo che si ferma in fondo al tempio non osa nemmeno alzare lo sguardo. Davanti a Dio
riconosce tutta la sua povertà, ammette il suo stato di peccato (non elenca nemmeno le sue mancanze da quante sono numerose), riconosce il male commesso, si batte il petto in segno di confusione, vergogna, penitenza, confessione. L’atteggiamento esterno corrisponde a quello interiore. Supplica Dio perché abbia pietà di lui. Non si scusa, non adduce attenuanti, si rimette completamente alla Misericordia divina.

14.a. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato,
Il peccatore viene “reso giusto”, “giustificato”, non per i suoi meriti, ma per la misericordia di Dio. Il “fariseo che si riteneva giusto” viene escluso dalla salvezza perché si è sforzato di salvarsi grazie alle sue opere, alle sue penitenze, alle sue osservanze. Si capovolgono le posizioni: il “perfetto” viene deplorato, il “peccatore” viene “reso giusto”. Il peccatore avrebbe dovuto fare una lunga penitenza pubblica e restituire molto di più di ciò che
aveva sottratto. Praticamente era impossibile salvarsi, secondo la Legge. Dio, invece, accoglie il suo pentimento sincero e lo “rende giusto”, lo “giustifica”.
“Io vi dico”: con queste parole solenni Gesù introduce la sentenza che proclama il giudizio di Dio.

14.b perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”.
“Chiunque si esalta sarà umiliato”: chi enumera le sue opere meritorie e non si accorge del proprio egoistico narcisismo, chi si compiace della sua ligia osservanza, dichiara di non aver bisogno di Dio, perché fa di se stesso un idolo, un dio, un modello da imitare.
Il pubblicano confessa di dipendere dalla misericordia di Dio, che gliela riversa in sovrabbondanza. Scegliamo anche noi di porci nell’atteggiamento di umiltà del povero peccatore che torna a casa sua perdonato. Liberiamoci dall’autosufficienza e dalla ricerca del perfezionismo senza amore, evitiamo di pensare negativamente degli altri, asteniamoci dal condannare i fratelli e le sorelle, soprattutto non riteniamoci mai più santi di loro…
Con umile confidenza, davanti a Dio Padre riconosciamo la nostra fragilità e chiediamo umilmente la Sua Misericordia.


Suor Emanuela Biasiolo