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L’Ensemble Roma Sinfonietta esegue L’Histoire du soldat (La storia del soldato) di Stravinskij e due brani di Raffaele Bellafronte, un compositore italiano eseguito nelle sale da concerto più importanti del mondo, da New York a Mosca, da Vienna a Tokyo. Suonano quattro elementi dell’Ensemble Roma Sinfonietta, ognuno dei quali svolge anche una brillante carriera di solista: sono Daniel Myskiv al violino, Kyung Mi Lee al violoncello, Luca Cipriano al clarinetto e Antonello Maio alpianoforte. L’appuntamento è per mercoledì 17 maggio alle 18.00 nell’ambito della stagione dei concerti di Roma Sinfonietta all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (Auditorium “E. Morricone”, Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).
Apre il concerto Midnight plays per clarinetto, violoncello e pianofortecompostoda Raffaele Bellafronte nel 2001. L’ambiguità del titolo ci pone di fronte a una domanda: sono suoni o giochi di mezzanotte? “In questo viaggio – spiega il compositore – c’è il tentativo d’immaginare e vivere le tante contraddizioni che l’oscurità ci offre e i tre strumenti, con le loro spericolate volute, navigano con sospensione, attesa ed elettrica tensione, tra dolore, ironia, gioco e pathos”. Segue un altro brano di Bellafronte, Nuvola per clarinetto e pianoforte: è una sorta di elegia, quasi una poesia, dove il clarinetto si abbandona a un melos caldo e avvolgente ma anche sospeso, mentre il pianoforte tratteggia con poche note un quadro sonoro che accoglie il canto suadente e appassionato dello strumento solista, come a volerlo cullare.
La seconda parte del concerto è interamente dedicata a Igor Stravinskij e alla suite per pianoforte, clarinetto e violino che egli stesso trasse nel 1919 dalla sua Histoire du soldat, una piccola opera da realizzare con pochi mezzi, che aveva ideato durante la prima guerra mondiale per ovviare alle restrizioni di tutti i generi imposte di quei tempi difficili. È così che creò uno dei capolavori della musica del Novecento. Il soggetto è tratto dalla celebre raccolta di fiabe popolari russe di Afanas’ev. Questa è la trama, ridotta all’osso: un soldato in licenza vende al diavolo il suo violino (che rappresenta la sua anima) in cambio di un libro magico che lo renderà ricco; ma naturalmente è un inganno e dopo varie peripezie (tra cui non può mancare l’amore tra il soldato e una principessa) il diavolo si porta via l’anima del soldato nel suo regno infernale. Sono due le suite che Stravinskij trasse da questa sua piccola grande opera.Verrà eseguita ora la seconda. È una musica per tre strumenti, molto asciutta e ridotta all’essenziale, eppure estremamente varia, capace di passare in pochi minuti dal tango, al valzer e al ragtime.
Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti per personale universitario e over 65; € 5,00 per studenti . I biglietti si possono prenotare telefonicamente (06 3236104) e ritirare il giorno del concerto oppure acquistare direttamente prima del concerto.
Scipione Sangiovanniè uno dei pianisti della sua generazione ad aver ottenuto il maggior numero di riconoscimenti in ambito internazionale ed è regolarmente invitato a tenere concerti in Italia e all’estero, dalla Carnegie Hall di New York alla Sala Verdi dii Milano, dal Mozarteum di Salisburgo alla Salle Cortot di Parigi e ancora a Berlino, Londra, Barcellona, Atene, Oslo, La Havana, Città del Messico e altre capitali della musica. Sarà a Roma mercoledì 1 marzo 2023 alle 18.00 per la stagione di concerti di Roma Sinfonietta all’Auditorium E. Morricone dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).Sarà uno dei concerti più originali e attesi della stagione.
Confermando le sue scelte sempre personali e anticonformiste, Sangiovanni presenta un programma in cui i vari brani sono raggruppati sotto il titolo di suite, un termine usato nel Settecento per indicare una successione di vari brani uniti dalla tonalità e altre somiglianze. La prima suite da lui creata raggruppa quattro compositori, iniziando con una Toccata di Girolamo Frescobaldi, figura dominante della musica a Roma nel Seicento, proseguendo col nuevo tango di Primavera Porteña di Astor Piazzolla e con Autumn Leaves di Joseph Kozma, che è diventato uno standard del jazz, per finire con una Passacaglia di Georg Friedrich Haendel, il grande contemporaneo di Bach. La seconda suite accosta due brani famosissimi quali In a sentimental mood di Ellington e la Ciaccona per violino di Bach nella splendida e virtuosistica trascrizione per pianoforte di Busoni.
Nelle altre suites Scipione Sangiovanni ha accostato Domenico Scarlatti a Duke Ellington, Baldassarre Galuppi a Steve Wonder e ancora Bach a George Gershwin e Herbie Hancock. In tutto eseguirà cinque suites, da luiideate raggruppando brani antichi e moderni sulla base della medesima tonalità o di una bilanciata alternanza di affinità e contrasti.
Prosegue“Musica al centro delle periferie”, organizzata dall’Associazione Roma Sinfonietta, che porta la grande musica in zone dove raramente è possibile ascoltarla dal vivo. Due i concerti di questa settimana.
Lunedì 28 novembre alle 21 al Teatro Tor Bella Monaca (via Bruno Cirino 5) il concerto del Luca Velotti Trio ji è intitolato “Woody Allen movie music” e farà ascoltare le musiche scelte per i suoi i film dal famoso attore e regista americano, o più precisamente newyorchese. È noto che Allen è un grande appassionato di jazz (egli stesso è un buon clarinettista) e che come colonna sonora dei suoi film sceglie le musiche che più ama. In questo concerto si potranno ascoltare le musiche di film come “Radio Days”, “Zelig”, “Manahattan”, “Io e Annie”, “Accordi e Disaccordi”, “Midnight in Paris”. Tra i brani in scaletta You do something to me di Cole Porter, Si tu vois ma mere di Sidney Bechet e Chinatown my ChinatowndiJean Schwartz. Accanto a questi grandi musicisti americani ci sono anchebrasiliani come Jobim con il su Desafinado di e tedeschi come Kurt Weill con September song. Il concerto si conclude con Swing Tropical dello stesso Luca Velotti. Con la partecipazione straordinaria di Piji, artista polivalente, cantante, autore di testi per canzoni e spettacoli e di libri: questa sera racconterà aneddoti curiosi e leggerà i monologhi più esilaranti dei film di Woody Allen.
Il Luca Velotti Trio è formato da Luca Velotti al clarinetto e al sax, Michele Ariodante alla chitarra e Gerardo Bartoccini al contrabbasso. Velotti è tra i pochi italiani presenti nel “Dictionnaire du jazz” pubblicato in Italia da Mondadori. Dal 1992 è il clarinettista e sassofonista della band di Paolo Conte, con il quale ha suonato nelle più importanti sale da concerto a Parigi, Londra, Berlino, Chicago, Vienna, Barcellona… Ha al suo attivo incisioni e collaborazioni anche con Ennio Morricone, Nicola Piovani e Armando Trovajoli e ha inoltre sviluppato la sua vena compositiva in molteplici musiche per la televisione e il cinema.
Il giorno dopo, martedì 29 novembre alle 20, al Teatro Don Bosco (via Publio Valerio 63) suona il protagonista è dei più famosi rappresentanti attuali della musica popolare italiana, Ambrogio Sparagna. Con lui alcuni solisti dell’Orchestra Popolare Italiana, da lui fondata e diretta, che riunisce tanti interpreti provenienti da tutte le regioni della Penisola, allo scopo di promuovere e valorizzare il repertorio della nostra musica popolare.
Il titolo del loro concerto è “Taranta d’amore”. Sarà una festa spettacolo dedicata al ricco repertorio di serenate e balli della tradizione popolare: gighe, saltarelli, ballarelle, pizziche, tammurriate e soprattutto tarantelle, la danza matrice di tante tradizioni musicali delle nostre regioni. Così stregati dall’energia del ritmo ed affascinati dalla varietà ed originalità dei suoni degli strumenti popolari e dalla forza delle voci che cantano tanti dialetti diversi, tutti si ritrovano a rivivere suggestioni ed emozioni straordinarie tipiche delle antiche feste contadine italiane.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Prenotazioni: al Teatro Tor Bella Monaca tel. 06 2010579; al Teatro Don Bosco ccsroma-comunicazione@donbosco.it
Info: 06 3236104
Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro -Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.
Andrea Morricone dirige il prossimo concerto della stagione di Roma Sinfonietta, che avrà luogo mercoledì 9 novembre 2022 alle 18.00 nell’Auditorium “E. Morricone” dell’Università di Roma Tor Vergata (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1)
Andrea Morricone, figlio di Ennio, ha composto più di 30 colonne sonore per il cinema, oltre a musica per teatro, televisione, radio ed elettronica, e ha vinto numerosi premi nazionali ed internazionali. È anche direttore d’orchestra ed è salito sul podio di molte orchestra in Europa, America ed Asia.
Si dedica con passione a far conoscere sempre meglio l’eredità musicale di suo padre ed ha voluto dedicare questo concerto a “Morricone sconosciuto e i suoi contemporanei”. Perché Morricone “sconosciuto”, se è un compositore famoso in tutto il mondo? Eppure una considerevole parte della sua musica è stata messa un po’ in ombra da quella più famosa e più spesso eseguita: pensiamo a molte sue bellissime colonne sonore per film che sono stati ingiustamente dimenticati e anche alla sua musica “assoluta”, cioè destinata non al cinema ma alla sala da concerto, a cui Morricone teneva moltissimo. Andrea dirigerà proprio alcune di queste musiche di suo padre meno note ma non meno belle, accostandole a quelle di musicisti che per diversi motivi gli sono stati vicini.
Il concerto si apre e si chiude nel nome del suo protagonista Ennio Morricone, di cui si ascolteranno alcune musiche per il cinema, bellissime ma di raro ascolto: Mosca, Addio per il film di Mauro Bolognini del 1987, L’uomo proiettile per il film di Silvano Agosti del 1995, Il Prato per il film di Paolo e Vittorio Taviani del 1979, Per le antiche scale per il film di Mauro Bolognini del 1975., Romanza, Quartiere per il film di Silvano Agosti del 1987. Sono invece musiche “assolute” Il sogno di un uomo ridicolo per violino e viola ed Esercizi per 10 archi solisti: quest’ultimo brano è stato definito da Morricone stesso “musica sperimentale” ed è una elaborazione di “Amami, Alfredo”, una delle melodie più famose e amate della Traviata di Verdi.
Alternati alla musica di Ennio Morricone, si ascolteranno musiche di altri quattro compositori. La prima è Introduzione e allegro per violino e pianoforte del suo maestro Goffredo Petrassi, uno dei più grandi musicisti italiani del Novecento, per cui Morricone ebbe rispetto ed ammirazione, anche se i loro rapporti non furono sempre facili. Quindi due brani di Franesco Pennisi, compositore raffinato ed elegante, amico e coetaneo di Morricone: sono Hafterthoughts – In un foglio per pianoforte e Voce per violoncello solo.
Andrea Morricone dirigerà anche la prima assoluta della propria composizione più recente, Nello sguardo. È un brano della durata di circa 5 minuti, di cui Andrea Morricone dice: “È composto nel linguaggio di musica assoluta, che mio padre prediligeva ed è evidentemente ispirato a tecniche di sue partiture. Apparentemente caotico, il caos cerca di affiorare ad una sua compostezza e portare alla trasmissione di un messaggio di irrequieta dinamica e coinvolgente espressività”.
Andrea Morricone lascerà il podio al giovane Alessandro Marini, violinista e direttore d’orchestra, per la prima esecuzione assoluta di Rapsodia Novecento per archi di Marco Sinopoli (figlio del grande e indimenticabile direttore d’orchestra Giuseppe Sinopoli). “È un piccolo tributo – scrive il giovane autore – al grande compositore e alle meravigliose musiche del film “La leggenda del pianista sull’oceano”. Le mie elaborazioni nascono da un amore di lunga data per queste musiche e da una grande ammirazione per il grande Maestro Ennio Morricone, al quale dedico questo lavoro con profonda riconoscenza”.
Oltre all’Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Andrea Morricone, suonano sei eccellenti solisti, ben noti al pubblico romano e non solo: il violinista Vincenzo Bolognese “spalla” dell’Opera di Roma, il violista Antonio Bossone, il flautista Bruno Paolo Lombardi, il sassofonista Gianni Oddi, il pianista Antonello Maio e il violoncellista Marco Simonacci.
Dunque un concerto assolutamente da non perdere, con sette brani composti da Ennio Morricone e cinque da musicisti a lui legati da rapporti di parentela, stima, ammirazione e amicizia.
Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti per personale universitario e over 65; € 5,00 per studenti
La stagione concertistica dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” realizzata dall’Associazione Roma Sinfonietta è una delle più importanti della capitale per numero e qualità degli eventi. Si svolgerà dal 12 ottobre 2022 al 24 maggio 2023 con ben venti concerti e sarà particolarmente ricca di proposte interessanti ed aperta ad una grande varietà di generi musicali, spaziando dal ricchissimo mondo della classica – che resta il pilastro della stagione – al teatro musicale contemporaneo, al jazz, alla musica per il cinema e alla musica popolare: questo ampio ventaglio di proposte è una sua caratteristica, che la differenzia nettamente dalle altre stagioni romane di musica da camera. D’altronde questi concerti si svolgono all’interno di una grande università e quindi si rivolgono ad un pubblico aperto a nuove esperienze ed avido di conoscenza. Oltre agli studenti, ai professori e agli altri dipendenti dell’Università (che hanno condizioni di particolare favore per l’acquisto degli abbonamenti), è ampia anche la partecipazione dei “normali” appassionati di musica.
Inaugurazione in grande stile mercoledì 12 ottobre (tutti i concerti si svolgono il mercoledì alle ore 18.00 nell’Auditorium E. Morricone della Macroarea di Lettere e Filosofia, in via Columbia 1) con l’Orchestra Roma Sinfonietta, nota in tutto il mondo per le sue numerosissime tournée internazionali, spesso con Ennio Morricone come direttore. Il primo brano in programma è il Concerto n. 4per pianoforte e orchestra di Beethoven, un capolavoro assoluto della musica per pianoforte: il solista è Giuseppe Albanese, che è tra i più richiesti pianisti della sua generazione, è regolarmente presente con recital e concerti nelle più prestigiose sale internazionali e incide per Deutsche Grammophon, la più autorevole casa discografica nel campo della musica classica. Conclude il concerto la Sinfonia da camera op. 110A di Šhostakovič (una trascrizione di Rudolf Barshai del Quartetto n. 8 del compositore russo). Dirige Gabriele Bonolis.
Giuseppe Albanese (foto di Francesco Bondi)
La settimana dopo si ha subito una dimostrazione della varietà di questi concerti, mai banali e scontati: il Luca Velotti Trio presenterà con il titolo “Woody Allen Movie Music” alcune delle musiche che Allen – grande appassionato di jazz e buon clarinettista – ha scelto come colonne sonore dei propri film. Il 9 novembre terzo concerto e terza proposta originale e stimolante: sotto il titolo “Morricone sconosciuto e i suoi contemporanei” sono riunite musiche dello stesso Morricone, del suo maestro Goffredo Petrassi, del suo coetaneo Francesco Pennisi, del suo giovane ammiratore Marco Sinopoli (che a Morricone si è ispirato per le sue Variazioni su La leggenda del pianista sull’oceano) e di suo figlio Andrea Morricone, che sarà anche il direttore di questo concerto. Suona Roma Sinfonietta, che non è solo l’orchestra “di casa” ma anche l’orchestra prediletta da Ennio Morricone. Anche il successivo concerto (16 novembre) è dedicato ad un grande artista italiano, Pier Paolo Pasolini: si ascolteranno le prime esecuzioni assolute di musiche scritte da quattro compositori italiani contemporanei, Giovanni Costantini, Maurizio Gabrieli, Giorgio Nottoli e Riccardo Santoboni, che si sono ispirati ai testi del poeta, scrittore e regista friulano.
Dopo questi omaggi a grandi artisti del recente passato, la stagione presenterà un musicista giovanissimo, aprendo così una finestra sul prossimo futuro. È il diciannovenne violoncellista romano Ettore Pagano, che sta facendo incetta di premi in importanti concorsi internazionali: recentissima la sua trionfale affermazione al concorso intitolato al grande compositore russo-armeno Aram Khachaturian. Davanti al pubblico della sua città eseguirà musiche per violoncello solo di Bach, Hindemith e Kodaly, un programma che metterà alla prova non solo il suo virtuosismo ma anche la sua maturità d’interprete (30 novembre). Il 7 dicembre l’Ensemble Roma Sinfonietta eseguirà musiche di Casella, Carpi e Ravel, ingiustamente trascurate per il solo motivo che richiedono gruppi strumentali rari e inusuali. Il 2022 si chiude festosamente il 14 dicembre, quando Fabio Maestri dirigerà l’Orchestra Roma Sinfonietta nelle travolgenti e irresistibili DanzeUngheresi di Brahms e in alcuni intramontabili valzer di Strauss (Rose del sud, Vino, donne e canto, Valzer dell’Imperatore e altri), che con i loro colori accesi e seducenti e le loro melodie sentimentali alternano la gioia di vivere alla dolce malinconia.
Si riprende il 15 febbraio 2023 con un concerto per il ventesimo anniversario della Facoltà di Lettere e Filosofia, che non poteva aver miglior protagonista del Coro dell’Università stessa – intitolato a Claudio Casini, già docente di storia della musica presso l’Università “Tor Vergata” – e che sarà diretto da Stefano Cucci: il programma è una sintesi di storia della musica, iniziando dal Cinquecento di Orlando di Lasso, passando per il romanticismo di Schubert e i cori patriottici di Verdi e concludendosi con Morricone, a cui l’auditorium è intitolato. Il concerto seguente è interamente dedicato a Mozart, di cui il violinista Marco Fiorentini darà insieme all’Orchestra Roma Sinfonietta un appetitoso assaggio dell’integrale per violino e orchestra. L’1 marzo si ritorna a spaziare attraverso i secoli col pianista Scipione Sangiovanni, che parte dal barocco di Frescobaldi, Bach e D. Scarlatti e arriva al nuevo tango di Piazzolla ed al jazz di Ellington. Anche I solisti Aquilani, storico complesso noto in tutto il mondo e specializzato nella musica del periodo barocco, questa volta si divertono a spaziare dal Settecento di Mozart all’Ottocento di Grieg e al primo Novecento di Holst (15 marzo).
Una data da segnarsi è il 22 marzo, perché si avrà un imperdibile appuntamento con un’opera contemporanea e precisamente con Sogno (ma forse no), scritta da Matteo D’Amico, uno dei più interessanti e stimati compositori italiani di oggi, che insieme al librettista Sandro Cappelletto ha ricavato il soggetto di questo suo atto unico dall’omonima commedia di Luigi Pirandello. Sul podio Fabio Maestri, un direttore che si è conquistato una solida reputazione nel campo della musica contemporanea, e non solo.
La primavera riserva anche due imperdibili incontri con la musica del Settecento, eseguita da alcuni dei migliori interpreti della musica barocca in campo internazionale: il 29 marzo Bach e Vivaldi saranno eseguiti dal soprano Lucia Napoli e dal violinista Marco Serino, affiancati dall’Ensemble Roma Sinfonietta, mentre il 26 aprile Francesco Cera, clavicembalista di solida fama internazionale, suonerà autori tedeschi (Bach e Haendel), francesi (Couperin) e Italiani (Frescobaldi e D. Scarlatti). Tra questi due appuntamenti col barocco, il pianista Davide Cabassi, regolarmente ospite delle maggiori orchestre e società di concerto europee ed americane, esegue il 5 aprile alcuni capisaldi del pianismo ottocentesco (Schumann e Musorgsky) ma fa anche un’escursione nella contemporaneità, qui rappresentata da Mauro Montalbetti, uno dei più interessanti compositori italiani di oggi, che collabora con la compagnia di danza berlinese Sasha Waltz e ha scritto per Teatro alla Scala, Teatro la Fenice, RAI Nuova Musica, Biennale Musica di Venezia, North/South Consonance di New York… e qui ci fermiamo.
La primavera sarà anche la stagione di alcuni concerti “stravaganti”. Il 19 aprile quattro eccellenti contrabbassisti, che si sono dati il nome scherzoso di “The Bass Bang”, intitolano il loro concerto “Le basse stagioni”, ovvero “libera confusione musicale su temi… moderatamente scottanti e non”: da ascoltare, anche per scoprire cosa si nasconde dietro questo titolo.
Seguono due incontri con la musica tradizionale italiana. Il 3 maggio Ambrogio Sparagna con la sua Orchestra Popolare Italiana ci rivolge un inequivocabile invito: “E ora al ballo”. Sette giorni dopo, per la serie “Musiche dalle Regioni d’Italia” è di scena il Molise, con i riti del Maggio, le zampogne e la carregna per San’Antonio, a cura di Giorgio Adamo, Giuseppe Giordano e Vincenzo Lombardi, etnomusicologi dell’Università romana.
Il 17 maggio l’Ensemble Roma Sinfonietta suonerà L’Histoire du soldat di Stravinskij, fantastico e irresistibile capolavoro del Novecento, più un Duo e un Trio di Raffaele Bellafronte: un’occasione per conoscere meglio questo compositore contemporaneo italiano, che è più facile ascoltare a Vienna, Mosca, New York e Tokyo che non a Roma. Gran finale il 24 maggio con un concerto dal titolo letteralmente stuzzicante: “Note di gusto: musimenù all’Italiana”. È un vero e proprio ricettario regionale, che mette in luce le diverse tradizioni culinarie territoriali, andando con la musica e il canto alla scoperta dell’immensa ricchezza della cucina italiana. La soprano e performer Laura Catrani intonerà 20 ricette messe in musica dalla compositrice Roberta Vacca. Per fare qualche esempio: Piemonte – Bagna càuda, Lazio – la Grattachècca de la sora Maria, Campania – na’ Tazzulell’e’ Cafè, Sicilia – Cannòla ca ricòtta… un menù ricco, vario e appetibilissimo, esattamente come l’intera stagione concertistica dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
Claude Debussy e Maurice Ravel sono i protagonisti del concerto dell’Ars Trio di mercoledì 30 marzo 2022 alle 18.00 per la stagione di Roma Sinfonietta all’Auditorium “E. Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).
Di Claude Debussy, il capofila della musica impressionista, si ascolteranno due delle più importanti compoisizioni nel campo della musica dacamera. La prima è la Sonata per violoncello e pianoforte in re minore del 1916. Debussy aveva deciso di comporre sei sonate per diversi strumenti, ma la malattia che lo condusse alla morte gli impedì di portare a termine questo progetto e ne compose solo tre, di cui la prima è proprio quella per violoncello e pianoforte. Scritta di getto nell’estate del 1915, non risente assolutamente della cupa atmosfera della guerra, ma anzi ha la grazia e la felicità delle opere nate spontaneamente e dalla cui stesura è assente ogni apparente sforzo creativo. Particolarmente notevole è l’atmosfera notturna, lunare creata dalle armonie. Il Trio in sol maggiore fu scritto ben trentacinque anni prima e rivela come l’allora diciottenne Debussy fosse ancora sotto l’influsso dei romantici Schumann e Brahms; ma in alcuni moment i colori iridescenti e le raffinale ambientazioni armoniche già fanno presagire il futuro compositore “impressionista”.
La seconda parte del concerto è dedicata a Maurice Ravel. Dapprima la Sonata n. 2 per violino e pianoforte, l’ultimo suo lavoro nell’ambito della musica da camera, la cui composizione durò dal 1923 al 1927, tra profondi stati depressivi e soprassalti d’energia creativa. Ravel si rifà ai grandi modelli classici, ma molto liberamente, come testimonia il Blues del secondo movimento. In conclusione il Trio per violino, violoncello e pianoforte, ancora di Ravel, composto nel 1914. Anche qui i modelli classici, come la Passacaglia del terzo movimento, si alternano senza attriti agli influssi della musica popolare – in questo caso la musica basca – avvertibili nel primo e nell’ultimo movimento.
Fin dal suo debutto nel 2001, l’Ars Trio di Roma si è distinto come uno dei gruppi cameristici più interessanti della scena italiana. In quello stesso anno ha vinto i due prestigiosi concorsi internazionali “Città di Pinerolo” e “Premio Trio di Trieste”. Suona regolarmente per importanti istituzioni musicali italiane e ha compiuto numerose tournée internazionali, che l’hanno portato a Buenos Aires, Montevideo, Santiago del Cile, Rio de Janeiro, Praga, Kiev, Istanbul, e ancora in Germania, Austria e altri stati europei. È formato da Laura Pietrocini (pianoforte), Marco Fiorentini (violino) e Valeriano Taddeo (violoncello).
Questo il programma in dettaglio:
C.Debussy: Sonata per violoncello e pianoforte in re minore L 144 (1915)
I flauti sono i grandi protagonisti del concerto di mercoledì 2 marzo 2022 alle 18.00 per la stagione di Roma Sinfonietta all’Auditorium “E. Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1). Non il flauto ma i flauti, perché sono tanti I tipi di flauti e saranno tanti i flautisti che li suoneranno in questo concerto veramente unico. Marco Felicioni suonerà i flauti etnici, Laura Pontecorvo il flauto barocco, Andrea Oiva il flauto classico, Roberto Fabbriciani il flauto contemporaneo. In più “I Flauti di Toscanini”, un’orchestra formata interamente da flauti, diretta da Paolo Totti. In concomitanza sarà visitabile una mostra sull’evoluzione del flauto dalla musica etnica ad oggi a cura di Marco Felicioni.
I Flauti di Toscanini
Tutti pensiamo di conoscere questo strumento, invece ci sono moltissime cose da scoprire: tipi di flauto antichissimi e nuovi e musiche per flauto di epoche e paesi lontani.
Il flauto è ritenuto il più antico strumento melodico ideato dall’uomo, come conferma la recente scoperta in Slovenia di un flauto di circa 55.000 anni fa, risalente all’epoca dell’uomo di Neanderthal. Pur senza tornare così indietro nei millenni, i flauti etnici suonati da Marco Felicioni spingono le loro radici molto lontano nel tempo: si ascolteranno musiche etniche del nord e sud America, dell’Estremo Oriente, dell’Africa, dell’Oceania. L’Europa sarà presente con due danze rumene trascritte da Bartok e con alcune antiche melodie celtiche.
Poi ai flauti etnici di Felicioni si uniranno “I Flauti di Toscanini” diretti da Paolo Totti, che poi suoneranno anche un delizioso brano del Settecento, il primo movimento del Concerto per due flauti e orchestra di Cimarosa, con Marco Felicioni e Andrea Oliva come solisti
Si proseguirà con Laura Pontecorvo, che suonerà col flauto traverso barocco musiche del Settecento francese, italiano e tedesco (Hotteterre, Locatelli, C. Ph. E. Bach e Telemann) accompagnata dal clavicembalista Guido Morini.
Andrea Oliva si rivolgerà al periodo classico e romantico, dalla fine del Settecento agli inizi del Novecento, con musiche di Mozart, Donizetti, Chopin, Gaubert e Borne, accompagnato al pianoforte da Akané Makita.
Infine Roberto Fabbriciani percorrerà la storia degli ultimi cento anni del flauto, partendo da Syrinx di Debussy, passando per Jolivet, Maderna, Petrassi e Donatoni e arrivando fino ai nostri giorni con Più di un sogno del 2017 di Robert Platz. Suonerà vari tipi di flauto, tra cui il flauto contrabbasso, che si può ascoltare molto raramente, anche a causa della difficoltà di suonare un flauto di tali dimensioni.
“I Flauti di Toscanini”, fondati e diretti da Paolo Totti, hanno all’attivo oltre duecentocinquanta concerti in tutta Italia e anche in Europa e fuori d’Europa. Sono la prima orchestra italiana stabile ad essere formata esclusivamente da flauti, dall’acutissimo ottavino al profondo flauto contrabbasso.
Dal 4 al 23 luglio gli “Itinerari musicali” di Roma Sinfonietta si trasferiscono all’aperto, nel fresco di Parco Milvio, un nuovo spazio verde aperto proprio in questi giorni a Via Capoprati (banchina della riva destra del Tevere, nel tratto tra piazzale Milvio e Ponte Duca d’Aosta). La programmazione è molto varia, va da un concerto sinfonico con musiche di Mozart a una serata con i grandi successi di Broadway a uno spettacolo dedicato a Lucio Dalla da Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite.
Protagonista del primo concerto, domenica 4 luglio alle 21.00, è il duo di chitarre Riccardo Ascani e Roberto Ippoliti, con “Locura de Guitarras”, una vera “follia” chitarristica, che si manifesterà con tutto il virtuosismo, la passione e il ritmo di questi due chitarristi flamencojazz.
Il titolo”Locura de Guitarras” (“Follia di Chitarre”) è stato scelto per esprimere le emozioni che i due artisti trasmettono al pubblico durante il concerto. Ora virtuoso, a tratti romantico, sempre appassionante, il duo alterna composizioni originali di Riccardo Ascani con brani tratti dal repertorio latino americano, cubano, spagnolo, messicano, latin jazz e mediterraneo, arrangiati con cura e fantasia in chiave flamenco. Al centro della musica ci sono le due chitarre che con le loro melodie passionali ed il ritmo incalzante dialogano sul palco come se fossero delle voci umane.
In oltre trenta anni di attività Riccardo Ascani si è esibito nei più importanti circuiti teatrali e clubs a livello nazionale ed internazionale, dall’ Auditorium Parco della Musica di Roma al Casinò du Liban a Beirut, dal Ballo del Doge di Venezia al Teatro della Gioventù di Ekaterinburg, dall’Alexander Platz jazz club di Roma all’Everjazz di Ekaterinburg ed il Be Jazz di Berna, dal Teatro di Villa Torlonia di Roma al Magnetic Festival di Capoliveri, il World Music Festival di Castelsardo ed il XXXI Festival jazz di Calagonone, soltanto per citare alcune location. Vanta inoltre notevoli apparizioni televisive presso i circuiti RAI e Mediaset.
Roberto Ippoliti, romano, inizia molto giovane a studiare la chitarra ed entra a far parte del gruppo flamenco jazz “Oceani” e del duo di chitarre “Locura de gitarras” del M° Riccardo Ascani, con i quali inizia un’attività concertistica che lo ha portato a suonare nei più importanti palcoscenici nazionali e internazionali, tra cui il Festival jazz di Cala Gonone, il Festival della chitarra acustica di Ferentino, l’Auditorium Parco della Musica a Roma e l’Ever Jazz Club di Ekaterinburg.
La rassegna “Itinerari musicali” è sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo. Biglietti: posto unico € 15,00. Acquistabili on line presso punti di vendita Ticketone e presso Parco Milvio infopoint tel. 06 3236104
È intitolato Tango Nuevo rivisited il terzo appuntamento degli “Itinerari musicali” di Roma Sinfonietta e sarà un omaggio ad Astor Piazzolla nel centenario della nascita, da parte di tre noti musicisti della galassia del jazz, l’italo-argentino Javier Girotto al sassofono e gli italiani Gianni Iorio e Alessandro Gwis, rispettivamente al bandoneon e al pianoforte.
Il concerto avrà luogo, sabato 3 luglio 2021 alle 19.00 al Caffè Letterario di via Ostiense 95, che è allo stesso tempo un bookshop, un caffè e un palcoscenico per eventi culturali, che con i suoi ben 1000 metri quadrati garantisce il distanziamento e la sicurezza degli spettatori nel rispetto della normativa attuale.
Il progetto Tango Nuevo rivisited, è stato fissato in un cd dell’etichetta discografica tedesca ACT, una delle più importanti nell’ambito jazzistico mondiale. Questo progetto è partito dall’idea di registrare nuovamente il disco che nel 1974 consolidò l’incontro tra il famoso innovatore del tango Astor Piazzolla e il grande jazzista Jerry Mulligan. Javier Girotto aveva dieci anni quando, a Cordoba in Argentina, si trovò tra le mani il vinile Tango Nuevo, con in copertina il garnde sax baritono statunitense Gerry Mulligan e il bandoneista Astor Piazzolla, uno di fronte all’altro a celebrare un incontro carico d’implicazioni per la storia delle musiche del continente americano. Da lì nacque l’idea di Tango Nuevo rivisited.
Girotto stesso ricorda: “Quest’idea inizialmente mi sembrava strana, ma poi ha cominciato a prendere forma e “gusto” nella mia testa. In fondo quel disco di Piazzolla e Mulligan ha segnato la mia crescita musicale e quei due musicisti sono stati per me fonte di ispirazione sia per comporre che per suonare. Mi sono così convinto che era un’idea giusta. L’organico che ho scelto, ridotto rispetto all’originale con archi e batteria, è formato da sax baritono, bandoneon e pianoforte con elettronica. E insieme abbiamo scelto di dare più apertura all’improvvisazione e spazio ad ogni solista”. Il risultato, che potrebbe essere definito come una versione jazz dell’originale, ha confermato che l’idea di Girotto era più che giusta.
La rassegna “Itinerari Musicali” è sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo.
Biglietti: posto unico € 10,00. Si raccomanda di acquistare o prenotare i biglietti nei giorni precedenti il concerto presso il Caffè Letterario. Info tel. 06 57302842 – 06 3236104
“La Commedia all’Italiana” è il titolo del concerto del Felix Trio che Roma Sinfonietta porta sabato 27 giugno 2020 al Teatro Tor Bella Monaca di via Bruno Cirino. Per soddisfare le richchieste del pubblio il concerto sara eseguito due volte nello stesso giorno, alle 17.30 e alle 21.00.
“Age&Scarpelli Suite” è un progetto musicale nato da un’idea del violoncellista Matteo Scarpelli, figlio di Furio, che vuole così celebrare il centenario della nascita del grande sceneggiatore, suo padre, protagonista indiscusso della cinematografia italiana, ed in particolare della cosiddetta commedia all’italiana, sempre insieme all’inseparabile Agenore Incrocci, più noto col nome d’arte Age. Il programma di questo originale concerto riunisce le musiche più belle dei grandi film della Commedia all’Italiana sceneggiati da Agenore Incrocci e Furio Scarpelli (conosciuti come Age&Scarpelli), che saranno suddivise in quattro Suites, ognuna delle quali composta da diverse colonne sonore arrangiate appositamente da Fabrizio Siciliano per il Felix Ensemble, costituito dal Felix Trio (Riccardo Bonaccini violino, Matte Scarpelli violoncello e Catia Capua pianoforte con l’aggiunta di Aedeo Ariano alla batteria e Maurizio Raimondo al contrabbasso).
Felix Piano Trio
‘La grande guerra’, ‘Sedotta e abbandonata’, ‘C’eravamo tanto amati’, ‘Riusciranno i nostri eroi’, ‘Signore e Signori’, ‘I soliti ignoti’, ‘La banda degli onesti’, ‘Il Postino’ sono solo alcuni dei film con la sceneggiatura di ‘Age&Scarpelli’, la cui musica è stata scritta da celebri compositori quali Nino Rota, Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Alessandro Cicognini, Luis Bacalov, Carlo Rustichelli, Fiorenzo Carpi, Pietro Umiliani, Riz Ortolani e Angelo Francesco Lavagnino. Queste musiche ripercorrono un notevole spaccato non solo della musica italiana ma anche della storia del cinema, e in particolare della commedia all’italiana, un genere che Age & Scarpelli hanno creato.
Suonerà una formazione inusuale – diversa dalle abituali orchestre per le musiche da film – che alla struttura classica del trio pianoforte, violino e violoncello unisce contrabbasso e batteria per evidenziare le tinte di jazz, swing e bossa nova volute dall’arrangiatore e per dare unicità al progetto.
Age&Scarpelli
Saranno rigorosamente rispettate le regole per la prevenzione del coronavirus, come il distanziamento sociale e l’obbligo della mascherina.
I biglietti si possono acquistare al costo di € 10,00 (€ 7,50 per gli over 65; € 5,00 per gli studenti), prenotandoli telefonicamente allo 06 2010579 (dal lunedì al sabato dalle 11 alle 19.30).
Per questi due concerti valgono gli abbonamenti alla stagione concertistica dell’Università di Roma “Tor Vergata”, ma gli abbonati dovranno assolutamente prenotare il loro posto telefonando allo 06 2010579.