Domenica 1 gennaio 2018 Concerto di Capodanno a Genova

Lunedì 1° gennaio 2018 alle ore 16.00, il Teatro Carlo Felice propone il tradizionale Concerto di Capodanno per formulare i migliori auguri e festeggiare l’inizio del nuovo anno a chi decide di trascorrere  in musica il primo giorno del 2018.

A dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice sarà Dorian Wilson, applaudito recentemente dal pubblico genovese nella direzione delle ultime repliche di Rigoletto, che da molti anni collabora con le più importanti orchestre russe, particolarmente attento  alla valorizzazione dei capolavori poco eseguiti e conosciuto per essere stato l’ultimo allievo di Leonard Bernstein.

Il programma si apre con  il celebre Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in fa minore op. 21 di Fryderyk Chopin, il primo composto a Varsavia dal genio polacco non ancora ventenne. Al pianoforte Lukas Geniušas, nato a Mosca da una famiglia di musicisti, fin da giovanissimo ha ottenuto fama internazionale per le sue particolari doti musicali.

La seconda parte del concerto prosegue con la frizzante Danzón n° 2, la più famosa tra le cinque composizioni del più grande autore contemporaneo messicano, Arturo Márquez,  basata sulla musica tradizionale del suo paese seguita dall’intramontabile e seducente Catfish Row (Symphonic Suite from Porgy and Bess) di George Gershwin.

Concluderanno il concerto le Danze Polovesiane da Il Principe Igor di Alexander Borodin, rappresentate per la prima nel 1890 dopo la scomparsa dell’autore, che ha tradotto in musica  l’invasione della Russia del 1185 da parte dei Polovesiani, popolazione nomade che abitava l’attuale Ungheria. 

Nel primo foyer del Teatro sarà possibile acquistare i biglietti della lotteria benefica a cura della FMRB Fondazione Malattie Renali del Bambino-Onlus . La raccolta di fondi è finalizzata all’acquisto di  un’ apparecchiatura indispensabile per la dialisi dei neonati del reparto nefrologico dell’Istituto Giannina Gaslini.

 

Direttore

Dorian Wilson

Pianoforte

Lukas Geniušas

Programma

Fryderyk Chopin

Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in fa minore op. 21

Arturo Márquez

Danzón n° 2

George Gershwin

Catfish Row (Symphonic Suite from Porgy and Bess)

Alexander Borodin

Danze Polovesiane da Il Principe Igor

 

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO CARLO FELICE

Maestro del Coro Franco Sebastiani

 

Marina Chiappa

Il Segno dell’Ottocento. Disegno italiano a Verona

Fino al 25 febbraio 2018, presso la sala Boggian del Museo di Castelvecchio, si terrà la mostra Il segno dell’Ottocento. Disegno italiano a Verona, grazie alla quale sarà visibile una preziosa e consistente selezione di disegni di autori italiani del XIX secolo – in gran parte inediti –  provenienti dalla Biblioteca Civica di Verona, dal Gabinetto Disegni e Stampe dei Civici Musei d’Arte di Verona e dalle collezioni di Banco BPM.

Oltre settanta fogli tra schizzi, bozzetti e disegni finiti di autori noti, ma anche di artisti meno conosciuti dal pubblico, mostrano la varietà della grafica italiana del XIX secolo, le molteplici funzioni a cui assolve questa manifestazione artistica e i vari soggetti che gli autori raffigurano con la matita, la penna e i pastelli. La presenza di disegni sia della prima sia della seconda metà del secolo permette di apprezzare i cambiamenti che avvengono nelle tecniche, nello stile e pure nella finalità della pratica del disegno, variazioni che si rivelano ora tangenti ora  parallele ai progressi della pittura e della scultura, come si può apprezzare dal confronto con i dipinti e la scultura esposti a commento dei disegni.

La mission che i musei artistici veronesi perseguono – come afferma l’assessore alla Cultura Francesca Briani – è quella di esporre e valorizzare a fini educativi e ricreativi le testimonianze storiche e artistiche da essi possedute. Questa mostra risponde perfettamente a questo obiettivo, poiché valorizza l’interessante collezione di disegni della Biblioteca Civica e il vasto patrimonio del Gabinetto Disegni e Stampe dei Civici Musei d’Arte, offrendo al pubblico una straordinaria occasione di riflessione sul tema del disegno nell’arte dell’Ottocento.

In particolare, i molti e pregevoli disegni della seconda metà del secolo aiutano a mettere a fuoco un momento cruciale per l’evoluzione della grafica italiana: le correnti artistiche che si sviluppano e si affermano in questo periodo infatti sembrano mettere in discussione la funzione del disegno quale imprescindibile primo momento della composizione artistica. “Tuttavia – scrive Elena Casotto, curatrice della mostra insieme a Sara Rodella – se si accetta l’assunto della “crisi” del disegno nella seconda metà dell’Ottocento, si deve intendere questo termine come momento di revisione, riflessione e infine rielaborazione dell’esercizio grafico per raggiungere una nuova grammatica e anche un nuovo linguaggio del segno, che diviene sempre più autonomo dalla pittura e dalla scultura”.

La mostra si articola in tre sezioni tematiche: nella prima sono esposti i disegni di paesaggi e i fogli di studio sulla natura; nella seconda si entra nel vivo del processo creativo, osservando i disegni in cui gli artisti studiano una composizione nel suo insieme o ne analizzano una specifica parte; infine nell’ultima sezione sono raccolti i ritratti, gli autoritratti e gli studi sulla figura umana, uno dei soggetti più complessi ma anche più affascinanti che un artista possa affrontare.

L’esposizione è nata dalla collaborazione tra differenti enti pubblici veronesi – i Civici Musei d’Arte e la Biblioteca Civica – e, in qualità di prestatore e di main sponsor, Banco BPM, che ribadisce così la sua attenzione per la storia e la vita culturale delle realtà in cui opera. Inoltre, sottolineano Margherita Bolla e Agostino Contò, direttori della mostra, la sinergia tra istituzioni differenti offre “ai visitatori la possibilità di apprezzare opere che normalmente non sono visibili, per la loro natura delicata dal punto di vista conservativo o perché parte di un patrimonio bancario, che trova una via verso il pubblico solo in specifiche occasioni”.

La mostra è allestita nella Sala Boggian del Museo di Castelvecchio, poiché presenta opere del Gabinetto Disegni e Stampe dei Civici Musei d’Arte, il quale raccoglie e conserva nella sua sede a Castelvecchio opere grafiche dal XVI secolo ad oggi, superando il limite del Settecento, proprio dell’esposizione permanente del Museo.

A seguito dell’importante collaborazione con Banco BPM, sono previste agevolazioni all’ingresso per dipendenti e correntisti del gruppo bancario.

Inoltre è stata messa in atto un’operazione di co-marketing con Air Dolomiti, grazie alla quale sono previste agevolazioni per dipendenti e passeggeri della compagnia aerea.

 

Orari: da martedì a domenica 8.30–19.30; lunedì 13.30–19.30; chiusura biglietteria ore 18.45

Biglietti: il biglietto di ingresso al Museo consente anche la visita della mostra

  1. biglietto intero € 7,50
  2. biglietto ridotto € 6,00
  • gruppi superiori alle 15 unità
  • minori di 18 anni e maggiori di 65 anni
  • visitatori singoli residenti nel Veronese (dietro presentazione di documento)
  1. biglietto ridotto € 4,50
  • gruppi superiori alle 15 unità residenti nel Veronese
  • minori di 18 e maggiori di 65 anni residenti nel Veronese (dietro presentazione di documento)
  • studenti universitari
  1. biglietto ridotto € 1,00:
  • studenti delle scuole elementari, medie e superiori
  1. gratuito:
  • bambini fino a 7 anni
  • un accompagnatore per ogni gruppo
  • due accompagnatori per scolaresca
  • disabili e loro accompagnatori

 

  • Alberta Faccini

In Florence. Urs Fischer

A due anni di distanza, Piazza Signoria di Firenze, fino al prossimo 21 gennaio, ospita nuovamente In Florence, un grande evento di arte contemporanea ideato da Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti, promosso dal Comune di Firenze e organizzato in concomitanza con la Biennale Internazionale d’Antiquariato di Firenze, giunta alla sua XXX edizione. Dopo la celebre star Jeff Koons, ospite di Firenze nel 2015, il protagonista assoluto della seconda edizione di In Florence 2017 sarà lo svizzero Urs Fischer, tra i grandi artisti del panorama mondiale. Il progetto – a cura di Francesco Bonami – consiste, come di rito, nella presentazione di un’opera monumentale all’interno di quello straordinario museo della scultura a cielo aperto che è Piazza Signoria, in un contrasto quantomeno provocante tra antico e contemporaneo. L’organizzazione dell’evento è seguita dall’Associazione Mus.e.

Urs Fischer  si è reso famoso nel 2011 in occasione della 50° Biennale di Venezia, quando ha fatto sciogliere una copia in cera e a grandezza reale del Ratto della Sabina del Giambologna, uno dei grandi capolavori della statuaria rinascimentale  presente dal 1583 sotto la Loggia dei Lanzi. Adesso, Fischer torna sul “luogo del delitto” con un nuovo sorprendente progetto artistico, che non mancherà di suscitare forti reazioni e discussioni sul linguaggio dell’arte contemporanea, sulla ridefinizione del gusto, sull’evoluzione delle tecniche e del concetto di bellezza, in un duello tematico e formale tra “giganti”, tra neo-classicismo e informe, tra antico e moderno, tra le immagini “senza tempo” di Bandinelli, Cellini e Giambologna e quella “senza forma” – e proprio per questo “con più immagini”- di Urs Fischer, che da anni esplora questioni come l’imperfezione e l’entropia, la relazione tra opera e spazio, tra arte e mondo del cinema, tra vivere quotidiano e immaginario artistico con una carica sperimentale e una forza espressiva tanto inusuale quanto straordinaria, anche nel rinnovare o rischiare tecniche e temi senza limiti di tempo, di genere o di stile.

“Negli ultimi anni – commenta il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, “ci siamo cimentati in mostre internazionali pensate per la nostra città dai grandi artisti del mondo, creando cortocircuiti ed esperienze dialettiche anche spiazzanti tra antico e contemporaneo, tra linguaggi e stili, tecniche e materiali, con l’intento di incuriosire e restituire un poco di vitalità allo sguardo, molte volte disabituato a scoprire il nuovo perfino nell’antico.  Dobbiamo sfidare i pregiudizi e le ideologie di comodo, godiamoci con stupore e sorpresa le opere di Urs Fischer, artista neo-rinascimentale. Una grande occasione per continuare con coraggio e determinazione nel percorso intrapreso due anni fa assieme alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato. Siamo pronti ad accogliere l’energia poetica di questo straordinario artista, assieme alle emozioni e discussioni che le sue invenzioni provocheranno. Firenze ormai si è aperta al contemporaneo, è un laboratorio e non vuole ridursi a essere una bella vetrina, una città museificata. Vogliamo essere  protagonisti del presente per non ridurre l’aureo rinascimento a un fossile del passato”.

“Guardiamo bene le opere di Urs Fischer” – è l’invito di Sergio Risaliti – “andiamo oltre il loro primo impatto clamoroso. Esistono nessi sottili e collegamenti con il passato più glorioso, con il familiare e il quotidiano, con i primi gesti artistici o infantili, con il senso dell’arte e quello della nostra effimera esistenza che le rende assolutamente struggenti e travolgenti ad un tempo. Fischer è uno svizzero visionario, romantico, ironico, colto e popolare. Combina il monumentale con il ludico, il totemico con il  burlesco. Perfetto per quel teatro dell’arte e della politica che è Piazza Signoria.”

Felice dell’operazione il Segretario Generale BIAF, Fabrizio Moretti: “portare Fisher a Firenze per me è una grandissima soddisfazione: artista di cui ho amato sempre il lavoro per la spiccata genialità. Ricordiamoci che l’artista svizzero, è una delle poche star nel panorama dell’arte di oggi! Sono fortunato a collaborare con un Sindaco illuminato, che ama confrontarsi con il contemporaneo e quindi rischiare.”

Scrive il curatore della mostra Francesco Bonami: “Urs Fischer è uno degli artisti più influenti della propria generazione. La sua produzione spazia dalla scultura alla pittura, dal design all’editoria: un artista a 360 gradi e “Rinascimentale” in senso del tutto nuovo. Il suo lavoro pur seguendo i percorsi classici della contemporaneità come l’astrazione e la figurazione è costantemente una sperimentazione di nuovi materiali e tecnologie. Una ricerca che non è affrontata per il semplice piacere della provocazione ma come strumento per raccontare storie nuove. In tutto il lavoro di Fischer non sono gli elementi materiali ad essere protagonisti, seppur essenziali, ma i contenuti ed i messaggi che comunicano in modo diretto allo spettatore”.

Per l’occasione, l’artista svizzero, residente da molti anni a New York, ha ideato un doppio progetto inedito incentrato sulla scultura tenendo conto del contesto storico e artistico urbano così carico di segni e storie della Piazza Signoria, vera e propria agorà rinascimentale, centro nevralgico della manifestazione del potere  repubblicano, poi trasformata con Cosimo I, duca e granduca di Firenze e della Toscana, in una vera  e propria galleria di capolavori antichi e moderni sia di marmo che di bronzo.

In Piazza della Signoria si innalzerà Big Clay, una scultura di grandi dimensioni – circa 12 metri – in metallo, le cui forme hanno contemporaneamente qualcosa di primordiale e di infantile, di totemico e di architettonico: “la grande scultura Big Clay che apparirà nel punto focale di Piazza della Signoria  in dialogo con la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio – spiega Bonami – è soltanto apparentemente monumentale. In realtà è un monumento alla semplicità e alla primordialità del gesto umano che plasma la forma. Uno sguardo più approfondito della superficie di alluminio dell’opera scoprirà le impronte digitali delle dita dell’artista . La scultura infatti è l’ingrandimento di piccoli pezzi di creta modellati dall’artista nel suo studio. Un monumento alla manualità e all’azione creativa più semplice e quotidiana”.

A completezza del progetto, Fischer posizionerà due opere sull’Arengario di Palazzo Vecchio: tra la riproduzione del David di Michelangelo e quella di Giuditta e Oloferne di Donatello, in continuità con le esposizioni di Jeff Koons (2015) e Jan Fabre (2016), l’artista svizzero posizionerà due figure umane, trasformate in candele, che si consumeranno lentamente durante la durata della mostra, quali simboli della finitezza umana e della durevolezza dell’arte.

Le due figure saranno quelle di Francesco Bonami e di Fabrizio Moretti, visti dall’artista come cittadini del mondo che hanno le loro radici nel territorio e nella sua cultura, due ritratti che attraverso la consumazione della cera diventeranno corpi astratti. La scelta dei due personaggi nasce da uno studio della loro fisionomia compiuto dall’artista nel corso dei vari incontri avuti con loro per la preparazione di questo progetto; c’è sempre, infatti, nel lavoro di Fischer un elemento biografico filtrato attraverso una riflessione formale ed estetica. Le due figure resteranno esposte per circa un mese, fino al completo scioglimento.

I tre lavori mettono in scena una sorta di dialettica creativa, risultante nel confronto ravvicinato tra il semplice gesto dell’artefice che modellando la materia la trasforma poi in monumento di metallo – Big Clay – e il monumento in cera –le due figure – che a poco a poco mutano aspetto e ritornano a essere semplice materia informe, in una sorta di doppio processo di  consunzione e regressione figurativa.

Un ringraziamento speciale a V.A.C. Foundation Collection per il prestito dell’opera Big Clay.

Salvatore La Spina

 

Soft Wall di Pablo Echaurren a Catania

«La beauté est dans la rue», slogan del maggio francese, può essere considerato il concept della mostra che, pur attraversando un percorso cronologico di tre decenni, non è una antologica bensì una rassegna a tema, incentrata sul costante dialogo che Pablo Echaurren intrattiene con le espressioni della comunicazione, percorrendo le vie di una ricerca tesa ad abbattere le separazioni culturali e allargare così le pareti dell’estetico oltre i confini istituzionali.

Certe modalità espressive da graffitismo metropolitano, l’utilizzo vivace dei colori, l’arte come mezzo diretto di (contro) informazione, quel non distinguere tra l’alto e il basso sono elementi che anticipano la diffusione dell’odierna, cosiddetta street-art, e dunque consentono di considerare Pablo Echaurren un precursore del genere.

La mostra, a Palazzo Platamone di Catania fino al 14 gennaio, prende le mosse con un ciclo di lavori realizzati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, in cui irrompe la storia contemporanea con la fine della Guerra Fredda. In queste opere, che ricordano la comunicazione iconografica del muro di Berlino, emerge uno scenario di graffiti metropolitani, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche d’ascendenza medioevale, linguaggi e segni stereotipati del nostro sistema comunicante.

Una sezione è dedicata ai collage prodotti negli anni Novanta. Lo shock percettivo procurato dalla grande città viene raffigurato in queste sintesi visive del paesaggio urbano basate sul montaggio di manifesti strappati, annunci, insegne, titoli, segnaletica allarmante, che rendono il senso della percezione simultanea.

La comunicazione murale compare anche nella produzione più recente, le “pitture muro contro muro” con il loro inedito alfabeto simbolico di scritte murali cancellate, icastiche rappresentazioni di un mondo fatto di contrapposizioni, di opposte fazioni che si sovrappongono l’una all’altra.

A queste opere fanno da contraltare alcuni quadri sul sistema dell’arte e le sue aggressive strategie planetarie, che ancora una volta testimoniano l’esigenza di dar forma a quella tensione critica e sociale, intellettualmente lucida, tipica della ricerca dell’artista.

L’esposizione, infatti, comprende anche collage e mappe, ricordi di viaggi, di passeggiate psicogeografiche trascorse dragando sui muri urbani reperti cartacei, sticker, biglietti, brandelli memoriali che costruiscono paesaggi emozionali e mentali della moderna città attraversata da un’arte diffusa.

 

Orari

Dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00

Chiuso il lunedì

Ingresso gratuito

 

 

Barbara Izzo

 

“Dolci Tentazioni” firmate Melandri Gaudenzio

Ultime spese per il cenone di San Silvestro? Un’idea per la calza della Befana?

Dolci Tentazioni” dell’azienda Melandri Gaudenzio (www.melandrigaudenzio.com).

Si tratta di un elegante cofanetto, a edizione limitata, pensato per i più golosi che però non vogliono rinunciare a qualità e benessere; all’interno sono custoditi 3 prodotti esclusivi e un ricettario realizzato ad hoc.

La Granella di fave di Cacao tostate bio e l’esclusivo CaoZen SeedMix Biologico “I Semi del Benessere” a firma Melandri Gaudenzio, si accompagnano con la celebre Amarena Fabbri. Il ricettario, realizzato in collaborazione con la foodblogger Tiziana Molti suggerisce cinque dolci preparati con questi deliziosi prodotti, dal cupcake al semifreddo.

Le Fave di Cacao, fonte di magnesio, sono i semi dei frutti dell’albero del cacao, pianta appartenente alla famiglia delle Sterculiaceae; fermentate ed essiccate sono la più importante materia prima per la produzione del cioccolato, del burro di cacao e della polvere di cacao.

Possono essere utilizzate per aromatizzare, decorare ma soprattutto per dare un tocco “cioccolatoso” a moltissime preparazioni sia dolci sia salate. Ideali per gli amanti del cioccolato fondente, sono ottime anche come snack, in abbinamento a miele, in aggiunta a tè, tisane o caffè, nelle macedonie di frutta, nello yogurt, gelati alla crema, sorbetti, budini, mousse e dessert, in alternativa alle gocce di cioccolato in pancake, muffin, biscotti, torte e crostate; in accompagnamento a rum o distillati.

Il CaoZen SeedMix è un misto sfizioso di semi oleosi biologici secchi decorticati (zucca e girasole), arricchito da un goloso connubio in cui i toni amari e tostati delle fave di cacao incontrano le note dolci e piccanti dello zenzero candito. Fonte di fosforo e magnesio è ideale come snack, nella preparazione di pane, biscotti, torte, crostate, pancake, muffin, aggiunto a yogurt, gelati e sorbetti, frullati e smoothie, dessert e dolci al cucchiaio, croccanti.

L’Amarena Fabbri, la specialità italiana che ha reso l’azienda famosa nel mondo. Unica e inimitabile nasce da un’accurata selezione dei frutti migliori, denocciolati e canditi in sciroppo.

Il cofanetto contiene:

1 vasetto di Granella di fave di cacao tostate biologiche 100 g;

1 vasetto di CaoZen SeedMix Biologico 120 g (misto di semi oleosi secchi fave di cacao e zenzero biologici);

1 vasetto di Amarena Fabbri in sciroppo di amarene 120 g;

1 ricettario “Dolci Tentazioni”

Prezzo: Euro 24,40 (in vendita online)

 

Pierluigi Papi

Vite di donne ribelli nel Medioevo raccontate da Serena Mazzi

Sono storie di donne sottrattesi alle rigide regole di sottomissione del Medioevo quelle raccontate da Serena Mazzi nel libro ‘Donne in fuga’ che è stato presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea a Ferrara.

Nel Medioevo le donne vivevano in genere in una posizione di rigida sottomissione: obbligate a ubbidire agli uomini, padri, mariti o padroni, raramente riuscivano a ribellarsi manifestando indipendenza di giudizio o di comportamento. Ma non sono mancate sante, regine, badesse, semplici monache, umili contadine, serve, schiave, eretiche, streghe, prostitute che hanno scelto di sottrarsi a tale destino di subordinazione, resistendo, opponendosi, fuggendo. Donne decise a viaggiare, conoscere, insegnare, lavorare, combattere, predicare. O semplicemente a difendersi da un marito violento, da un padrone brutale. O a salvarsi la vita, scampando ai roghi dell’Inquisizione. Da Margery Kempe a Giovanna d’Arco, da santa Brigida a Eleonora d’Aquitania, alle tante ignote o dimenticate donne in fuga verso la libertà.

 

Alessandro Zangara

 

Andrew Zimmern estasiato dalla semplicità della cucina di Mamma Agata a Ravello

In Costiera Amalfitana alla ricerca degli ingredienti più genuini, dei prodotti tipici e delle ricette della tradizione: questi sono i punti cardini del nuovo programma televisivo di Andrew Zimmern, chef, showman, scrittore e critico gastronomico statunitense, seguito sui social da oltre mezzo milione di follower e che da sempre combatte contro la manipolazione estrema del cibo ed il junk food (cibo spazzatura).
Stavolta il suo nuovo show “DeliciousDestination” mostrerà al mondo intero il buono ed il bello della Costiera Amalfitana, come la bellezza spettacolare di un paesaggio naturale si coniughi con una tradizione culinaria che ha fatto della semplicità, genuinità e stagionalità i suoi punti forti. E qui entra in gioco la scuola cucina di Mamma Agata a Ravello, già inclusa nel 2013 dall’autorevole guida gastronomica Zagat tra le 5 più importanti cookingschool dell’area del Mediterraneo.
La meravigliosa terrazza a picco sul mare, che abbraccia in un solo colpo d’occhio tutta la costa sottostante, circondata da piante di limoni e bougainvillea, ha fatto da cornice ad un’esperienza gastronomica definita dallo stesso Zimmern“estasiante, da lasciare senza parole”.
Lo showman americano e tutta la sua troupe, infatti, sono stati letteralmente catturati dall’entusiasmo e dalla bontà di piatti della tradizione locale che, ad ogni assaggio, sapevano sprigionare profumi e aromi impensabili: questi sono i segreti dell’arte culinaria di Mamma Agata (o “baby Agata”, come usava chiamarla Humphrey Bogart), una cucina fatta di sapori semplici, di prodotti genuini e biologici, coltivati dal capofamiglia Salvatore nei bellissimi giardini terrazzati a picco sul mare, e condita da un’innata passione che l’ha portata a cucinare sin dall’età di 13 anni per personaggi del calibro di Susanna Agnelli, Jacqueline Kennedy, Elizabeth Taylor e, negli ultimi anni, Pierce Brosnan, Joanne Kern, SelaWard, Kurt Warner e molti altri.


Oggi, a destreggiarsi magistralmente tra i fornelli, c’è il genero Gennaro Petti che ha abbinato alla passione per piatti semplici e tradizionali tutta la professionalità acquisita negli anni: oltre ad essere chef, infatti, è Master Sommelier, Maestro Assaggiatore di formaggi ed olio d’oliva, nonché produttore in proprio di un delicato olio extravergine di oliva e di un vino biologico senza solfiti.“Chapeau!” è stata l’esclamazione di Zimmern, rimasto anch’egli colpito dalla competenza con cui sposava i vari ingredienti e dall’entusiasmo che sapeva trasmettere a tutti i presenti.
A Chiara Lima, figlia di Mamma Agata, il compito di spiegare allo showman statunitense (ed a tutti i suoi telespettatori) con il suo fluente inglese la storia di ogni singola ricetta e del suo radicamento nel territorio della Costiera Amalfitana: dagli spaghetti del contadino ai totani e patate, dai broccoli con pane biscottato e salsiccia nostrana alle polpette al sugo (“Le più buone che abbia mai mangiato in vita mia!”, ripeteva Zimmern ad ogni assaggio) fino alla famosa torta al limone.
Una menzione particolare merita anche il panificio “La Pagnotta” di Ravello che ha fornito per l’occasione oltre 10 diversi tipi di pani (con lievito madre, ai cereali, con la sugna, con farina macinata a pietra), casatielli e pane biscottato.
Una vera e propria esperienza gastronomica, emozionante e molto sentita, quella vissuta da Andrew Zimmern e da tutta la sua troupe, tanto da confidare a Chiara che erano circa due anni che seguiva i successi ed i feedback positivi dellascuola di cucina più apprezzata della Costa d’Amalfi, promettendo che sarebbe ritornato in estate per poter preparare insieme altri piatti tradizionali, la pizza e le conserve di pomodoro.

Al termine delle registrazioni, il pranzo all’aperto, sotto un pergolato di limoni con vista sul mare, è stato il momento conclusivo di una giornata perfetta, tra abbracci, risate e foto ricordo, in un’atmosfera informale e familiare. Gli è stato, poi, fatto dono di una copia del libro di cucina“Mamma Agata: Simple and Genuine”, dove sono spiegati, passo dopo passo, tutti i segreti culinari e le ricette di Mamma Agata e che, in breve, ha scalato tutte le classifiche internazionali nella sua categoria, riscuotendo meritati successi: è, infatti, vincitore del GourmandCookbook Award nel 2010, nella categoria “Best Easy Recipe”, del GrandPrize del PurpleDragonfly Book Award, nella categoria “FoodRelated” e del FirstPlace del RoyalDragonfly Book Award, nella categoria “FoodRelated”.
Ma le novità non finiscono qui: Gennaro e Chiara sono già al lavoro per un secondo libro di cucina – autoprodotto proprio come il primo – che a breve dovrebbe essere pubblicato, con suggerimenti e novità, senza però mai allontanarsi dal solco della semplicità, genuinità e stagionalità.
Lo show di Andrew Zimmern, girato tra i fornelli della scuola di cucina di Mamma Agata a Ravello, rappresenta una vetrina importante e prestigiosa per tutta la Costiera Amalfitana, un volano turistico di forte impatto: un modo diretto per far conoscere oltre oceano i nostri prodotti tipici (dai limoni alla colatura di alici, dal fior di latte alla pasta) e le ricette della tradizione della Dieta Mediterranea.
 

Mariarosa Pisacane (anche per le fotografie)

 

 

Rome Parade a Capodanno

Per l’undicesimo anno di seguito Roma e il suo caratteristico Tridente storico si confermano la perfetta cornice della Parata di Capodanno. Lunedì 1 gennaio 2018, a partire dalle 15,30 da Piazza del Popolo, partirà infatti la rinomata Rome Parade che quest’anno vedrà sfilare, oltre alle caratteristiche marching band di alcune high school americane, anche formazioni di majorette, acrobati, gruppi folk e street dancers.

Tra i nomi dei partecipanti, si segnalano dagli Stati Uniti Pittsburg High School Marching Show Band, J.P. Taravella High School Marching Band, Tri-City Band Corps e Needham B. Broughton High School Festival Chorus, mentre dall’Italia saranno in arrivo le Associazioni Riunite di Rievocazione Storica Romana, la Triuggio Marching Band & Majorettes, la Banda Musicale don Antonio Santini di Poggio Moiano & Majorettes, l’Associazione Bandistica ‘Città di Mentana’, il Gruppo Folk ‘La Frustica’ di Faleria, l’Associazione Musicale Gavignano Sabino che si esibirà insieme alle Majorettes Compatrum, la Bedizzole Marching Show Band, le Dancing Majorettes di Mentana, la Amaseno Harmony Show Band, la Sabina Music Band insieme alle Majorettes di Casperia, il Gruppo Folkloristico Musicale  “Compatrum” + Majorettes.
Questo il percorso della parata, che si potrà seguire da vicino attraverso anche speciali guide di presentazione dei componenti dei vari gruppi: Piazza del Popolo, Via del Corso, Via dei Condotti, Piazza di Spagna, Via del Babuino, Via di Ripetta, Piazza Augusto Imperatore, Via del Corso e gran finale in Piazza del Popolo.

Come di consuetudine, inoltre, nel periodo di Capodanno si terranno una serie di spettacoli all’interno di splendidi edifici storici: cornice della prossima edizione saranno la Chiesa di Santa Maria in Montesanto e la Basilica di S. Giovanni dei Fiorentini di Roma.

La Rome Parade è organizzata da Destination Events, leader di settore nella creazione di spettacoli europei all’aria aperta e organizzatrice tra gli altri eventi, dal 1987, della celebre London’s New Year’s Day Parade che si tiene il primo dell’anno nella Capitale britannica.

 

Elisabetta Castiglioni

Presepi dal mondo in Arena

Anche quest’anno l’anfiteatro di Verona ospita, fino al 12 gennaio 2018, la 34ª edizione della rassegna ‘Presepi dal Mondo in Arena’. La manifestazione è organizzata dalla Fondazione Verona per l’Arena in collaborazione con Comune e Provincia di Verona, Diocesi di Verona, Regione Veneto, Camera di Commercio I.A.A, e Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo libero, Turismo, Sport e Pellegrinaggi).
L’evento è stato presentato dal Sindaco Federico Sboarina insieme agli assessori Francesca Briani e Luca Zanotto. Presenti Alfredo Troisi, ideatore e curatore della rassegna, il presidente dalla Fondazione Verona per l’Arena Giorgio Pasqua di Bisceglie e il vicario episcopale per la cultura don Martino Signoretto.
“Un’esposizione che con la rappresentazione della Natività ci ricorda il vero senso del Natale. Un importante appuntamento, giunto alla 34ª edizione – spiega il Sindaco Sboarina –, che mi auguro possa rappresentare una bella occasione di visita non solo per i tantissimi turisti che arriveranno ma anche per i veronesi”.

L’esposizione è sostenuta da numerosi sponsor (Agsm, Cassa di Risparmio del Veneto, Banca Popolare di Verona, Confcommercio, Fondazione Cattolica, Pasqua, Area Italia), partners tecnici (CoopGress, Galbusera Cattolica Assicurazioni, Hotel Mastino, L’Arena, Trans Security, Lonardi e Simi) e da Vicenzi S.P.A. per il montaggio e smontaggio della grande Stella Cometa in piazza Bra.

In esposizione 400 presepi provenienti da tutto il mondo, con realizzazioni rappresentative di molte Regioni italiane, tra cui l’opera dell’artista Mario Daddiego dal titolo “La Natività nei Sassi”, realizzata in uno scenario che ricalca uno spaccato dei Sassi di Matera in Basilicata; il presepio proveniente dal museo di Greccio, un’opera d’arte di grande rilevanza storico-culturale; e l’itinerario con i presepi dei Missionari Saveriani di Vicenza.
Inoltre, per l’edizione di quest’anno, è stata inserita in mostra una sezione di presepi realizzati da persone diversamente abili del Cerris di Verona. Ogni presepio rappresenta la creatività, la fantasia e l’impegno che gli ospiti delle strutture, supportati dagli operatori, hanno messo nel realizzare queste opere. Inoltre per iniziativa dell’Associazione MicroCosmo, che opera all’interno del carcere di Montorio, è stato collocato, lungo lo spazio espositivo, un presepio realizzato dai detenuti.

La ‘Stella Cometa’, la più grande archi-scultura del mondo realizzata in acciaio, ideata da Alfredo Troisi e progettata da Rinaldo Olivieri, è illuminata dalle ore 17.30 di venerdì 1 dicembre.

L’esposizione rimarrà aperta tutti i giorni, compresi i festivi, con orario continuato dalle 9 alle 20; il costo del biglietto intero è di 7 euro; biglietto ridotto 6 euro (valido esclusivamente per le comitive di almeno 20 persone, bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni, adulti di età superiore ai 65 anni); biglietto “speciale scuole” 4 euro. Le prenotazioni dei gruppi, le richieste di visite guidate e di ulteriori informazioni possono essere inoltrate direttamente alla segreteria della rassegna: tel. 045592544 – fax 045591991 – indirizzi e-mail: info@veronaperlarena.ithttp://www.presepiarenaverona.ithttp://www.eventiarenaverona.it

 

Roberto Bolis