Racconta il Festival Verdi!

Vuoi raccontare una storia? Ti offriamo una trama che da oltre un secolo appassiona il mondo e le chiavi del nostro Teatro, un palcoscenico sempre da svelare.

Grazie al sostegno di Conad Centro Nord, sponsor del Festival Verdi 2014, il Teatro Regio di Parma seleziona un videomaker per catturare le emozioni, i protagonisti, l’atmosfera del Festival Verdi. Davanti e dietro le quinte, nei camerini, nei laboratori, in sartoria, durante le prove, tra la gente: ecco il set dove potrai liberare la tua creatività.

Come partecipare

Invia entro il 31 agosto 2014 a raccontailfestival@teatroregioparma.it il tuo curriculum e il tuo portfolio digitale disponibile su siti, blog o social network dedicati. Entro il 10 settembre 2014 i videomaker selezionati saranno contattati per un incontro; il 13 settembre verrà proclamato il vincitore, che si aggiudicherà il contributo di €1000 messo a disposizione da Conad Centro Nord per seguire il Festival Verdi 2014.

Requisiti

–         giovani tra 18 e 30 anni che vivono nelle terre di Verdi (province di Parma, Piacenza, Milano);

–         disponibilità dal 15 settembre al 15 novembre 2014;

–         possesso della strumentazione tecnica necessaria;

–         competenze di ripresa, montaggio e postproduzione;

–         competenze giornalistiche;

Compiti

–         realizzazione di clip (durata da 7’’ a 5’) per raccontare gli appuntamenti del Festival Verdi 2014 (interviste agli artisti, alle maestranze, ai giovani, al pubblico) e l’atmosfera del Festival; le clip saranno, tra l’altro, condivise sui profili social e sul canale ufficiale Youtube del Teatro Regio di Parma e di Conad Centro Nord;

–         realizzazione, al termine del Festival, di video promozionali che raccontino l’essenza del Festival Verdi.

Paolo Maier

 

“L’altra notte della taranta”

Kalascima 1 mediaQuesta sera, giovedì 7 agosto, alle 21.00, per i “Percorsi Musicali a Villa Giulia”, al Ninfeo del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Piazzale di Villa Giulia 9), è la volta di un concerto intitolato “L’altra notte della taranta”, col gruppo salentino Kalàscima.

Anche Roma si appassiona per questa musica tipica della Puglia e in particolare del Salento, che fino a non molto tempo fa sembrava condannata all’estinzione e invece ha raggiunto in questi ultimi anni una diffusione straordinaria e continua a conquistare sempre nuovi fan. A portare a Roma la taranta sono i Kalàscima, un gruppo che ha già una storia di quattordici anni, ma i cui componenti sono ancora giovani, perché hanno iniziato prestissimo. È questa una tra le più interessanti formazioni pugliesi, con centinaia di concerti e un disco all’attivo. Il loro repertorio attinge alla tradizione popolare del Salento e, pur non rinunciando alla fedeltà alle radici, sceglie la strada dell’innovazione, creando una riuscita sintesi di tradizione e contemporaneità, mescolando gli strumenti tradizionali del Salento e di tutto il sud Italia con l’elettronica e l’energia del rock.

Il risultato è unico e coinvolgente, fatto di energia ritmica, impeccabile esecuzione, straordinario coinvolgimento e grande emozione.

Tali caratteristiche e specificità hanno permesso a Kalàscima di essere una delle formazioni con più partecipazioni a festival internazionali e nazionali, tra cui “La Notte della Taranta Festival”. Tra le collaborazioni emergono quelle con artisti e gruppi del calibro di Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, Ensemble Notte della Taranta, Buena Vista Social Club, Lucilla Galeazzi, Franco Battiato, Carmen Consoli, Francesco De Gregori, Gianna Nannini, Avion Travel, Piero Pelù, Carlos Nunez, Ludovico Einaudi.

I componenti di Kalàscima sono:

Riccardo Lagana’ – tamburelli, voce

Luca Buccarella – organetti, voce

Massimiliano De Marco – chitarre, mandolino, irish bouzouki, voce

Federico Lagana’ – taburi a cornice, darbouka, cajon, djambè, effetti, cassa a pedale, voce

Riccardo Basile – basso, programmazione, voce

Aldo Iezza – zampogna melodica, ciaramella,doppi flauti calabresi, whistle, flauto traverso, gaita elettronica, xaphoon.

La manifestazione è inserita nella programmazione dell’Estate Romana 2014 ed è realizzata dall’Associazione Roma Sinfonietta con il sostegno di Roma Capitale, in collaborazione con Acea e Siae. Il Ninfeo di Villa Giulia è stato generosamente concesso dalla  Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale.

Biglietti:

I settore E. 20,00 II settore E. 15,00

ridotti under 26, over 65 e possessori di un biglietto di ingresso al Museo Etrusco

I settore E. 18,00 II settore E. 13,50

Prevendita: circuito Listicket, www.listicket.com

Mauro Mariani

 

Tendenze di Moda autunno/inverno 2014/2015

La prossima stagione autunno/inverno sarà popolata da una ricca serie di personaggi. La moda, infatti, vedrà uomini e donne vestiti in modi disparati e interessanti. Diamo un’occhiata alla moda femminile. Impera un senso fiabesco, con tocchi di genere maschile a volte stretti, mentre la Natura torna a popolare l’immaginario del guardaroba. Tutto già visto negli anni passati e per quello nuovo, soprattutto per le nuove generazioni. Devo dire che ci sono ritorni impressionanti per fogge e tessuti, altri, invece, sono quei generi che finalmente puoi metterti ancora perché la tal borsa, il tal paio di scarpe, la tal gonna sono finiti nella spazzatura consumatissimi e ovviamente introvabili, dopo un uso spasmodico e insostituibile. Quindi non appena vedi la stessa cosa di nuovo in vetrina, la ricompri colta da una sorta di sincope senza svenimento, una rarefazione d’aria che torna a riempire di polmoni soltanto quando hai lo scontrino in mano e l’acquisto saldamente nell’altra. Anche senza scatola o senza sacchetto, basta che sia tuo. Quindi un anno che si presenta ricco e coinvolgente. Bandita l’idea dei tutti che si vestono nello stesso modo, anche nella più accettata globalizzazione.

I capi spalla sembrano usciti dalle migliori collezioni di “Colazione da Tiffany” piuttosto che dai lavori degli anni Settanta, quando l’ora delle Applicazioni Tecniche serviva per confezionarsi tracolle, montgomery di lana lavorati a maglia, sciarpone chilometriche e larghissime. Ecco, tutto questo e molto, davvero molto di più. Una moda bella, per ogni gusto: gonne molto sopra, solo sopra, sotto o molto sotto al ginocchio, fino alle caviglie. Stivali, scarpe con il cinturino intorno alla caviglia, borse enormi, borse piccole, insomma un vero attacco alla seria capacità femminile di mantenere l’equilibrio. Saremo tutte, proprio tutte, in grado di trovare qualche stilista che ha confezionato un’idea proprio per noi, assolutamente su misura, pensata per ogni Tizia Caia e Sempronia che si vede al posto della mannequin della singola sfilata.

Allora, ecco i classici reinterpretati in modo garbato e geniale dagli stilisti di oggi, utilizzando soprattutto colori naturali, presi dall’ambiente reale, con intersezioni di lurex. Imperano le piume tra i quattro elementi del Regno della vita, ma non mancano contaminazioni pop, rock, grafismi, asimmetrie. Elegantissimo il corto abito nero di Christian Dior portato con un ampio cappotto nero, per un total black look che vede dello stesso colore anche le scarpe con cinturino alla caviglia ed alto plateaux, abbinato magari ad una borsa gialla o rosa, colore che spopolerà quest’anno. Taglio maschile per il nero di Christopher Kane che sceglie ampie bag e scarpe a punta stile andato e giubbetti con rever a uomo che rendono ancora più accattivante la femminilità inguainata in pantaloni. Fay propone maglioni che sembrano lavorati a mano, molto nero e bianco, anche con disegni che sembrano giusto quelli da regalo di Natale, con sciarpa abbinata, su pantalone bianco stretto. Accostamento bello che lega con il giubbetto stile aviatore, in montone, nero e bianco con laccetti di pelle di Chloè: un bianco e nero che si trova vicino a fiori, molto marrone, rosso, giallo, viola, verde muschio e verde militare, grigio peltro, turchese, traslucido, pelle, lana e tanto lurex. Tricot anche per Miu Miu con un abito prendisole che sembra fatto la sera davanti alla televisione, impreziosito da balze rosa tenue e trasparenze. Tutte si possono riconoscere in questi capi proprio per la forte connotazione casalinga, eppure vivace, proprio per dare colore a questi periodi spenti e tristi.

Maglia anche per Michael Kors, molto stile anni ’80: anche Kors sceglie sciarpe lunghe, con borse a tracolla e stivali.

Interessante Antonio Marras che sceglie le stampe con lupi, su bianco e nero con inserti rossi, in un abito stile giapponese, con manica a tre quarti e collettino chiuso. Stampe grandi per Burberry Prorsum, mentre troviamo tutto rosa per Chanel che veste un dolcevita rosa su leggin e maglione con pon pon bianchi, con borsina deliziosa che richiama quella pensata da Bottega Veneta oppure Christian Dior di un meraviglioso abito da sera lungo fino a terra dietro e corto davanti, scollatura semplicemente morbida. Charlotte Olympia ha scelto il rosa per delle scarpe di pizzo aperte davanti, sempre cinturino alla caviglia e borchiette, mentre altre case pensano la borsa patchwork o strass e lustrini su tubini anni ’80, vagamente charleston se non per le maniche lunghe.

Molti i richiami a Grace Kelly, e ripeto tanto lurex nei toni del bianco o del dorato, con drappeggi morbidi e pieghe appena accennate su stoffe che vestono elegantemente. Niente eccesso da arrampicatori sociali anni ’80, ma n lurex sobrio e per questo elegante, vestibile. Tornano le mantelle e le cappe, alcune in versione plaid, mentre le scarpe ci sono anche basse, a uomo, da ginnastica, da stile proprio. Ecco: chi si vuole vestire anche con una mescolanza di tutto, può davvero trovare modo di creare un genere suo, riconoscersi allo specchio e dare al mondo un tocco di ottimismo in più.

Alessia Biasiolo

 

 

 

 
 

 

 

 

I premiati Amnesty al Giffoni

E’ “Lucky Devils” di Verena Endtner (Russia, Svizzera, 2013) il film vincitore dell’undicesima edizione del premio “Amnesty Giffoni Film Festival”. A scegliere il lungometraggio che ha meglio affrontato e rappresentato il tema dei diritti umani e’ stata una giuria di soci e sostenitori di Amnesty International campani con la seguente motivazione: “Lucky Devils ci dimostra ancora una volta come l’arte e la cultura possano svolgere un ruolo fondamentale e piu’ incisivo della stessa politica nel progresso reale di una nazione. I bambini di San Pietroburgo ritrovano nel circo Upsala il diritto di sperare e sorridere, forse il vero primo e fondamentale diritto umano”. Per il quinto anno consecutivo, inoltre, la Sezione italiana di Amnesty International ha consegnato il premio Amnesty Corto Giffoni Film Festival, nell’edizione 2014 conferito a “Feathers” di Adriano Giotti (Italia, 2014). Il premio e’ stato scelto da una giuria composta da soci e sostenitori di Amnesty International dell’Agro Nocerino Sarnese con la seguente motivazione: “per la capacita’ di descrivere con poesia le forme inaspettate con cui il coraggio dei buoni puo’ emergere anche nelle condizioni di vita piu’ frustranti. Per il lieto fine realistico, che ci ricorda che l’umanita’ degli ultimi e’ piu’ forte degli schemi sociali su cui affonda le proprie radici il razzismo”. Nelle precedenti edizioni, il premio Amnesty Giffoni Film Festival e’ stato assegnato a “The Wooden Camera” di Ntshaveni Wa Curuli (2004), “Innocent Voices” di Luis Mandoki (2005), “Zozo” di Josef Fares (2006), “Rosso Malpelo” di Pasquale Scimeca (2007), “Heart of Fire” di Luigi Falorni (2008), “Skin” di Anthony Fabian (2009), “The story of me” di Luiz Villaça (2010), “Lost in Africa” di Vibeke Muasya (2011), “Stay” di Lourens Blok (2012) e “Mike says goodbye!” di Maria Peters (2012). Nelle scorse edizioni il premio Amnesty Corto Giffoni Film Festival e’ stato assegnato a “DisAbili” di Angelo Cretella (2010), “Hai in mano il tuo futuro” di Enrico Maria Artale (2011), “Heimatland” di Loretta Arnold, Andrea Schneider, Marius Portmann e Fabio Friedli (2012) e “Hollow Land” di Uri Kranot e Michelle Kranot (2013).

Amnesty International Italia

Un messaggio per le donne

È il titolo del testo premiato per la sezione SMS della quindicesima edizione del Premio di poesia “La Leonessa. Città di Brescia”.

Lo scritto doveva rigorosamente rientrare nella lunghezza prevista da un solo sms telefonico, pertanto la valutazione dei giurati doveva tenere conto dell’alto significato racchiuso in un corto spazio di scrittura. L’Autrice ha scelto l’argomento duro e drammatico del femminicidio, rendendo ancor più intenso il messaggio stesso. In esso c’è senso, monito, esortazione, speranza implicita. Un augurio scaturito dalla solidarietà che intride la poesia di quella forza femminile capace di trovare coesione di genere spesso proprio nelle situazioni drammatiche. La Poetessa ha dimostrato sicura penna, donandoci un messaggio sul quale meditare, ragionare e, possibilmente, cercare di proporre soluzioni.

Un messaggio per le donne, di Agnese Monaco

Se libera di essere grande donna prevede grandi solitudini, le preferisco a uomini che abusano della tua anima.

 

 

 

“Enologica”. Torna a Bologna il racconto del vino emiliano romagnolo

Dal 22 al 24 novembre 2014 si terrà a Bologna la nuova edizione di “Enologica – Salone del vino e del prodotto tipico dell’Emilia Romagna”. Per la prima volta la manifestazione ideata e curata da Giorgio Melandri diventa evento dell’Enoteca Regionale Emilia Romagna, novità importante di quest’anno.

La manifestazione cresciuta a Faenza e trasferitasi 12 mesi fa a Bologna, entrando a far parte dei progetti gestiti dall’Enoteca Regionale Emilia Romagna, compie un importante passo verso un ulteriore aumento della sua capacità d’essere racconto/vetrina della filiera vitivinicola e agroalimentare di un territorio, da presentare e proporre quale modello positivo, concreto e replicabile, in vista di EXPO 2015.

Una manifestazione che mantiene al centro della sua identità i contenuti e i percorsi di produttori, artigiani, cuochi, operatori, giornalisti e semplici appassionati e che intende comunicare il valore di un’identità, una storia e una tradizione, sempre aperta al futuro e all’evoluzione. Motivazione alla base anche del rinnovo della partnership offerta a “Enologica” da ASCOM Bologna a fianco della manifestazione anche nel prossimo autunno.

Per farlo, ha scelto nuovamente il cuore dell’Emilia-Romagna, tornando nel capoluogo regionale: Bologna. Palcoscenico ideale per il nuovo capitolo di un racconto del quale saranno protagonisti oltre 140 tra produttori e cantine della regione. A completare il programma di “Enologica”: “Il Teatro dei Cuochi”, ospitato in alcuni luoghi del centro cittadino, “Caravanserraglio”, spazio di dibattito e testimonianza, ispirato a un luogo simbolo della cultura persiana, allestito per la sosta delle carovane e l’incontro dei viaggiatori e il nuovo “Genius Loci”, spazio creato per scoprire e conoscere prodotti e materie prime espressione dell’identità e della cultura dell’Emilia Romagna.

«Non semplicemente prodotto e racconto ed esperienza, l’idea moderna di promozione costruita sempre di più sul patrimonio di contenuti che questa regione è in grado di esprimere. Enologica 2014 sarà di nuovo il centro dell’enogastronomia dell’Emilia-Romagna, la piazza dove i protagonisti della regione – vignaioli, artigiani, produttori, cuochi, narratori – incontrano i giornalisti e gli operatori che arriveranno da tutta Italia e dall’estero. Lo faremo a Bologna, al centro di un territorio che esprime una delle filiere più varie e interessanti del mondo. Enologica è il racconto complesso di queste 9 straordinarie provincie, un viaggio lungo la via Emilia che da 2200 anni attraversa e unisce le città e i territori rispettandone e valorizzandone le identità e le tipicità. La vetrina di un popolo che esprime nel vino e nel cibo i valori profondi del suo essere comunità», sostiene Giorgio Melandri.

«Enologica si conferma come la più importante manifestazione enogastronomica della nostra Regione, pertanto siamo oltremodo soddisfatti che la gestione dell’evento sia affidata da quest’anno a Enoteca Regionale Emilia Romagna, che come ente di promozione attivo in Italia e all’estero garantirà la migliore visibilità e organizzazione all’evento. Attendiamo la partecipazione di circa 140 espositori e diverse migliaia di visitatori. Come l’anno scorso, la sede della manifestazione sarà quella Bologna e il filo conduttore quello della via Emilia, asse portante dell’Emilia Romagna tra storia, cultura, tradizioni e prodotti di qualità, tra cui i suoi vini. Proprio in questi ultimi anni l’Emilia Romagna si sta affermando sempre più come una delle regioni più importanti nel panorama enologico italiano e internazionale e siamo certi che la vasta selezione di vini proposta attirerà buyer di livello internazionale, giornalisti, esperti e blogger, ma anche tanti appassionati e consumatori di vino dall’Italia e dall’estero», afferma Pierluigi Sciolette, presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna.

«Abbiamo deciso di appoggiare anche quest’anno Enologica alla luce del grande successo ottenuto durante la scorsa edizione, per la prima volta organizzata a Bologna. La nostra città è riconosciuta infatti da tutti, a partire dalla stampa e dagli addetti ai lavori fino ad arrivare a turisti e cittadini, quale massima espressione tra i punti di riferimento dell’enogastronomia a livello internazionale, per questo motivo Confcommercio Ascom Bologna ha scelto di continuare ad essere partner di Enologica. L’obiettivo sarà infatti quello di continuare a valorizzare i prodotti del nostro territorio e di sfruttare questa occasione come ottimo lancio e volano per l’importante Expo che si terrà nel 2015, ed avrà come tema principale proprio l’alimentazione. L’ambizione per il 2014 sarà coinvolgere sempre di più tutti i protagonisti della filiera, dai produttori alle enoteche, ai ristoratori e tutti gli attori di questo affascinate, ambito e prelibato universo», conclude Giancarlo Tonelli, direttore di Confcommercio Ascom Bologna.

Pierluigi Papi

A.I.: in Iraq, omicidi e rapimenti settari

Un nuovo documento diffuso da Amnesty International fa luce sulla spirale di omicidi e rapimenti settari ad opera dell’Isis (Stato islamico dell’Iraq e del Levante) da quando il gruppo armato ha preso possesso di Mosul e di altre zone del nordovest dell’Iraq. Il documento di Amnesty International contiene agghiaccianti resoconti di civili che hanno lasciato le zone conquistate dall’Isis temendo di fare la stessa fine dei loro parenti rapiti e uccisi e a causa del crescente pericolo derivante dagli attacchi aerei dell’esercito iracheno. “Ancora una volta, una disperata popolazione civile finisce intrappolata in una spirale di violenza settaria. Centinaia di migliaia di persone sono fuggite temendo di essere rapite e uccise dall’Isis o di essere colpite dagli attacchi aerei delle forze governative. Entrambe le parti stanno mostrando un totale disprezzo per il diritto internazionale umanitario” – ha dichiarato Donatella Rovera, alta consulente per le crisi di Amnesty International, appena rientrata dall’Iraq settentrionale. Rapimenti e uccisioni sono avvenuti in ogni citta’ e villaggio finiti sotto il controllo dell’Isis. Molte delle persone rapite risultano ancora scomparse, altre sono state ritrovate morte. Amnesty International ha intervistato i familiari di un ragazzo di 18 anni di Gogjali, un villaggio a est di Mosul e di un suo zio 44enne, rapiti il 20 giugno a un posto di blocco dell’Isis e ritrovati morti due giorni dopo. La madre del ragazzo ha mostrato ad Amnesty International le fotografie dei due cadaveri: il cranio tumefatto, colpito da oggetti pesanti, le mani legate dietro la schiena e uno di loro con la gola tagliata e il corpo parzialmente bruciato. La famiglia, appartenenti alla comunita’ sciita shabak, ha lasciato immediatamente il villaggio. “Queste atroci aggressioni ai civili sono un segnale chiaro destinato ai non sunniti: nessuno di loro puo’ essere al sicuro nelle zone controllate dall’Isis” – ha commentato Rovera. “I rapimenti e gli omicidi paiono essere lo strumento principale usato da questo gruppo per eliminare gli oppositori e intimidire la popolazione civile”. Amnesty International ha inoltre raccolto informazioni su numerose persone uccise deliberatamente dall’Isis dopo essere state catturate. In un caso, tre poliziotti sciiti sono stati uccisi in modo sommario dall’Isis dopo essere stati catturati all’interno di una stazione di polizia di Mosul. Il 27 giugno altri tre sciiti shabak del villaggio di Tobgha Ziyara sono stati uccisi e i loro corpi ritrovati nel letto asciutto di un fiume. Gli abitanti hanno denunciato di essere rimasti privi di protezione all’indomani del 10 giugno, dopo il ritiro delle forze governative. “L’Isis continua a prendere il controllo dei villaggi del nord dell’Iraq abbandonati dall’esercito iracheno un mese fa e a terrorizzare la popolazione non sunnita, con la conseguente fuga di massa di persone che temono per la loro vita” – ha proseguito Rovera. L’attuale conflitto e’ stato preceduto da prolungate tensioni e violenze tra iracheni sunniti e sciiti. L’Isis non e’ l’unica parte ad aver commesso crimini di guerra. Amnesty International ha raccolto prove sull’uccisione a sangue freddo di oltre 100 detenuti sunniti commessa come atto di rappresaglia dalle forze governative e dalle milizie sciite prima di abbandonate le citta’ di Tal’Afar, Mosul e Ba’quba che stavano per cadere nelle mani dell’Isis. Una donna ha raccontato ad Amnesty International come ha ritrovato il corpo di un parente, uno dei detenuti uccisi nella prigione di Tal’Afar: “Gli avevano sparato piu’ volte alla testa e al petto, il corpo era coperto di sangue ma non si capiva di chi fosse quel sangue, poiche’ i corpi erano impilati uno sopra l’altro”. Attacchi indiscriminati con l’artiglieria e l’aviazione – in aumento nelle ultime settimane – compiuti dalle forze governative contro le zone controllate dall’Isis hanno causato decine di morti e feriti e la fuga di numerose persone. “In questo crescente circolo vizioso di violenza, tutte le parti hanno commesso crimini di guerra e altre gravi violazioni dei diritti umani. La salvezza dei civili e’ la cosa piu’ importante. Per questo, tutte le parti devono porre fine alle uccisioni delle persone catturate, trattare umanamente i detenuti e astenersi dal portare a termine attacchi indiscriminati” – ha concluso Rovera. Il conflitto nel nord dell’Iraq ha causato la fuga di centinaia di migliaia di persone, che hanno trovato riparo nelle aree curde amministrate dal Governo regionale del Kurdistan. Di recente, le autorita’ curde hanno ristretto l’accesso alle persone non curde. Amnesty International ha rinnovato l’appello al Governo regionale curdo affinche’ continui a consentire l’ingresso nelle sue aree alle persone in fuga dal conflitto.

Amnesty International Italia

“In attesa di EXPO 2015”: “Cibo per la mente, cibo per la vita”

Una sola lirica è stata selezionata dalla Giuria della quindicesima edizione del Premio di poesia “La Leonessa. Città di Brescia” per la sezione dal tema “In attesa di EXPO 2015”: “Cibo per la mente, cibo per la vita”. Ai Poeti era richiesto di scrivere una poesia a tema aperto, intendendo cibo sia quello che ingeriamo per il sostentamento fisico, sia il cibo che nutre la mentre, la poesia stessa ad esempio.

La scelta è caduta sulla poesia più armoniosa e articolata che ha sottolineato simpaticamente una ricetta, senza perdere il ritmo e la cadenza che la rendono gradevole, in grado di soddisfare il palato anche poetico, se non soltanto quello della tavola.

ROSSA ROSA O TREVIGIANO di Lorena Turri

Se vi capita alla mano

del radicchio trevigiano,

bello, fresco e ben screziato

– rosso e panna colorato –

lo potreste anche donare,

per l’amore dichiarare,

come fosse rossa rosa

al moroso o alla morosa.

Ma se invece un tal languore

non vi piglia proprio al cuore,

ma lo stomaco lì sotto

che reclama crudo o cotto,

lo potreste cucinare

come fiore da mangiare.

E pertanto, ben lavato,

va poi in teglia sistemato,

già da prima in due diviso

col coltello ed un sorriso.

Dopo averlo un po’ salato,

se vi piace, anche pepato

e con l’olio buono unto,

ecco, siamo giunti al punto

di dar fuoco al vostro forno

– a duecento o lì d’intorno –

senza mai dimenticare

con dell’acqua d’irrorare.

Aspettar minuti venti

e impiattar, quindi, contenti

a goduria del palato,

il radicchio ben screziato.

(Se il prezzemolo ti piace

e dell’aglio sei seguace

si può sempre insaporire

ma sol prima d’ingerire.

D’olio un filo ancor ci sta

se la dieta non si fa!)

 

 

TrentinoInJazz 2014: Claudio Fasoli Four!

Claudio Fasoli 03 - Ph. Edward RozzoSecondo concerto del mese di agosto per il cartellone del TrentinoInJazz 2014, che prosegue dopo gli esordi di luglio e si svilupperà tra valli e città fino a dicembre. Martedì 5 agosto a Pozza di Fassa (TN) il quartetto guidato da uno dei più autorevoli e carismatici sassofonisti europei: Claudio Fasoli!

Fasoli è una figura molto assidua al TrentinoInJazz: già presente con il Samadhi Quartet a Taio lo scorso 23 luglio, Fasoli arriva in Val di Fassa con il suo quartetto Four, ovvero Michele Calgaro (chitarra elettrica), Lorenzo Calgaro (contrabbasso) e Gianni Bertoncini (batteria). Il Quartetto ha all’attivo due cd e una serie di prestigiosi concerti in festival e club grazie ai quali la band è stata considerata tra le più innovative degli ultimi tempo. Il quartetto del leggendario fiatista milanese – che in tanti ricordano con l’esperienza gloriosa del Perigeo negli anni ’70 – propone musica del leader, integrata da ambienti sonori acustici e suggerimenti pervasivi di carattere elettronico.

Dopo l’edizione di svolta del 2013, che ha convogliato sotto un’unica denominazione quattro rassegne che prima operavano separatamente (Sonata Islands, NonSole Jazz, Valsugana Jazz Tour e Lagarina Jazz), quest’anno il TrentinoInJazz rafforza l’unitarietà resistendo alla crisi e offrendo un cartellone corposo e variegato, puntando sulle diverse espressioni del jazz contemporaneo, con nomi italiani e stranieri nelle consuete location di sogno della provincia di Trento. Entusiasta e positiva Chiara Biondani, presidente dell’Associazione TIJ: “Anche nel 2014 TrentinoInJazz conferma la sua vocazione a farsi rete, ribadendo l’unione di quattro festival con una storia importante e rilanciando il miglior antidoto alla crisi del settore musicale: un lungo cartellone, ingressi gratuiti e serate a “prezzo simbolico”, proposte jazz per tutti i gusti, un’attenzione speciale da parte delle istituzioni pubbliche trentine per il turismo e la cultura declinati in musica”.

Synpress44

 

Deltaplano, parapendio e rapaci

E’ stata pubblicata in internet l’anteprima (trailer) di un documentario naturalistico e sportivo che presenta al pubblico la vita di una specie maestosa di rapaci, i grifoni europei, in maniera assolutamente inedita ed innovativa, cioè ripresi dal deltaplano o dal parapendio.

Questi due mezzi di volo libero sono la chiave interpretativa per scoprire il mondo aereo di questi uccelli che raggiungono un’apertura alare di 2,8 metri. Il progetto si propone di salvaguardare la specie facendola conoscere ad un pubblico vasto e valorizzare un bene naturale dei nostri territori. I piloti di deltaplano e parapendio hanno il privilegio di condividere con gli uccelli il medesimo ambiente e lo stesso metodo di volo, decollando da un pendio montano, volteggiando sopra le creste, planando nell’aria o volando per centinaia di chilometri. Il tutto in modo ecologico, senza rumore di motori, guadagnando quota trasportati dalle masse d’aria ascensionali create dall’irraggiamento solare del suolo, le cosiddette termiche. Il pilota di volo libero è, quindi, in grado di avvicinare e farsi avvicinare dai volatili che lo riconoscono come loro simile. Entrambi sono inseriti in modo naturale nello stesso ambiente e sottostanno ad identiche leggi nell’affrontare il volo.

Promotore dell’interessante iniziativa è il triestino Davide Finzi Carraro, quarant’anni, da ventidue pilota di deltaplano e parapendio, membro dell’associazione Ali Libere di Gemona del Friuli (Udine), nella vita progettista di droni.

I grifoni sono di casa in un triangolo che va dalla riserva naturale del Cornino, dall’omonimo lago, dove già da anni è in corso un progetto di conservazione e reintroduzione della specie, passando da Tolmin in Slovenia, fino all’isola di Cherso in Croazia. In questo vasto territorio il deltaplano di Davide Carraro segue il volo dei grifoni allo stato selvaggio, percorre in formazione con i rapaci lunghi tratti delle loro rotte migratorie, ed il pilota li osserva da un punto di vista privilegiato, ala ad ala. Questo stretto contatto in volo, con l’ausilio dell’interpretazione del pilota, consente di seguire e riprendere gli uccelli veleggiatori in un modo che altrimenti non sarebbe possibile e può dare ai ricercatori informazioni e spunti per studiarne il comportamento e l’intelligenza. Il documentario ci dice che l’avventura è sopra le nostre teste, a portata di mano, basta alzare lo sguardo. Seguendo il volo dei grifoni, il filmato descrive il loro modo di vivere, di interpretare l’aria, di saper scegliere dove andare e perché.

Oltre al seguito di questa straordinaria avventura, Davide Finzi Carraro pensa di organizzare degli “Air Safari”, cioè portare con lui in volo studiosi e turisti che vogliono condividere l’esperienza insieme ai grifoni.

Gustavo Vitali