Rallegratevi ed esultate

TUTTI I SANTI – MATTEO 5,1-12

In quel tempo, 1 vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.

La liturgia ci addita la meta a cui tutti siamo chiamati: raggiungere il Cielo dove già coloro che ci hanno preceduto godono la beatitudine eterna e la comunione piena con il Signore. Il brano del Vangelo è tratto dal capitolo quinto di Matteo ed è noto come “Le beatitudini”. È la “Magna Charta” del Regno di Dio. Gesù proclama il suo insegnamento dopo aver sostenuto la tentazione nel deserto e aver incominciato la sua predicazione. Si trova sul monte, come Mosè si trovava sul monte per incontrare Dio e ricevere la Legge. Le beatitudini sono il ritratto di Dio Padre: umile e misericordioso.

Le beatitudini sono il ritratto di Gesù: rivelano il suo essere Figlio di Dio. È Lui il povero, l’afflitto, il mite, l’affamato, l’assetato di giustizia, il puro di cuore, il portatore di pace, il perseguitato. È Lui che, come Risorto, realizza pienamente l’umanità redenta. Le beatitudini rivelano la fisionomia dell’uomo: è veramente realizzato se possiede queste caratteristiche.

Le beatitudini sono la carta di identità del cristiano e della Chiesa.

Le beatitudini rivelano le realtà che verranno.

“Vedendo le folle”: le folle rappresentano tutto il popolo di Israele, ma anche i discepoli e ciascuno di noi. Gesù vuole offrire a tutti il suo messaggio di salvezza e additare il fine della vita: la comunione piena con Dio.

“Salì sul monte”: per i popoli antichi le alture (monti, colline) erano i luoghi dell’abitazione degli dei, luoghi sacri. Salire sul monte significa andare ad incontrare Dio. Matteo ambienta più volte eventi importanti della vita di Gesù collocandoli su un monte: le tentazioni (4,8-10), la moltiplicazione dei pani (15,29-39), la trasfigurazione (17,1-9), l’arresto (26,30-35), il mandato finale affidato agli apostoli (28,16). “Si pose a sedere”: il porsi a sedere era l’atteggiamento tipico di un maestro quando insegnava ai suoi discepoli. La sottolineatura della postura indica che Gesù è il vero Maestro che ci insegna la vera Vita.

2 Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

Gesù inizia il suo insegnamento autorevole, come il Maestro per eccellenza.

Gesù porta a compimento la Legge antica, non la abolisce. Reinterpreta le Legge sottolineandone le radici e riconducendola all’unico principio dell’amore a Dio e al prossimo. “Si mise a parlare”: l’espressione veniva utilizzata per indicare una persona che pronunciava un discorso solenne, in pubblico. Gesù sta per iniziare un discorso importante.

3 “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”.

Inizia la serie di otto beatitudini che formano un tutt’uno strutturato. In filigrana possiamo vedere tratteggiato il volto di Cristo, colui che per primo è il beato perché ha vissuto tutti questi atteggiamenti.

Ogni uomo desidera la felicità e Gesù addita quali sono i mezzi per vivere fin da ora felici, quali sono le qualità umane che consentono di accogliere la beatitudine. Propone un capovolgimento della logica del mondo e della logica di Dio. “Beati”: quelli che Gesù chiama beati, cioè felici, sono le persone che noi consideriamo sfortunate; per Gesù sono benedetti coloro che noi chiamiamo “maledetti”. Il termine “beati” ricorre molte volte in questo brano, che costituisce il cuore Vangelo, proprio perché entri in profondità il concetto

da assimilare. “Beati i poveri”: per Matteo i poveri sono veramente tali da tutti i punti di vista: spirituale, sociologico ed economico. Non basta essere senza risorse materiali per entrare nel Regno, ma occorre anche essere umili e miti, senza rivendicazioni e senza pretese.

4 “Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati”.

Per Matteo gli afflitti sono coloro che digiunano perché è tolto loro lo sposo. Attendono che ritorni il Messia, facendo penitenza. “Quelli che sono nel pianto”: sono coloro che hanno avuto un lutto.

“Consolazione”: Dio ci consola, ci dà la gioia del mondo nuovo, in cui non ci sarà più il male. Il male che ancora c’è nel mondo non è definitivo. Dobbiamo combatterlo, sperare e agire per vincerlo.

5 “Beati i miti, perché avranno in eredità la terra”.

Dice il salmo 37,11 “I miti erediteranno la terra e godranno di una grande pace”. Gesù si definisce mite e umile di cuore; umili e miti devono esserlo anche i suoi discepoli. La terra è simbolo dei beni futuri che potranno ricevere solo coloro che vivono con mitezza su questa terra.

6 “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”.

Ricercare la giustizia significa avere piena osservanza della Legge di Dio, saziarsi della sua conoscenza, come dice Isaia 53,11.

La giustizia è un attributo di Dio e va di pari passo con la sua misericordia.

7 “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”.

Nel libro di Osea si parla di Dio che non vuole il sacrificio, ma l’amore (cfr. Osea 6,6). Essere misericordiosi equivale a usare verso gli altri lo stesso atteggiamento di amore senza limiti che ha Dio verso di noi.

8 “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.

Per purezza di cuore si intende la limpidezza dello sguardo, la verità delle intenzioni, l’integrità morale, l’onestà dei pensieri, la trasparenza dei sentimenti, la realizzazione delle azioni più buone. Purezza e santità vanno di pari passo perché solo chi è semplice, che non ha doppi fini, può vedere

Dio e assomigliargli.

9 “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”.

La pace messianica è il Bene sommo che racchiude tutti i beni della terra: amore, giustizia, pace, fratellanza, rispetto… Sono mete molto alte, realizzabili sono nel Regno dei Cieli, ma i discepoli di Cristo devono operare

perché anche qui sulla terra ci siano le condizioni per anticipare la beatitudine futura.

10 “Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”.

Mentre scrive il suo Vangelo, Matteo pensa alla sua comunità che soffre a causa della fedeltà a Cristo. Essere perseguitati per la giustizia significa, allora, subire sofferenze a motivo di Gesù.

11 “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”. Questa beatitudine costituisce la seconda parte dell’ottava beatitudine. Matteo incoraggia ulteriormente coloro che stanno subendo la prova. Proprio perché sono perseguitati hanno la certezza di essere nella Sua volontà. “Vi perseguiteranno”: la persecuzione ci rende a immagine del Maestro. Come Lui ha dato la vita per noi, così anche noi dobbiamo essere pronti a dare la vita per Lui.

12 “Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

La ricompensa immediata della nostra appartenenza a Cristo è la gioia profonda che nessuna persecuzione ci può togliere. La ricompensa futura è la gioia del Cielo per cui con San Francesco possiamo ripetere: “Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”. Meditare le beatitudini nel giorno in cui facciamo memoria di tutti i Santi ci incoraggia a perseverare nel nostro cammino perché, come loro sono riusciti a raggiungere la pienezza della felicità, così riusciremo anche noi. La santità è possibile perché siamo abitati da Dio, il tre volte Santo. Le condizioni sono: lasciare spazio a Dio, metterlo al primo posto, vivere la nostra identità di “beati” perché amati; essere fratelli perché figli dello stesso Padre. Ci doni la forza Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

 

Suor Emanuela Biasiolo

Online il primo portale turistico della DMO Verona

Visitare Verona e il suo territorio da oggi diventa un’esperienza multimediale e integrata. È online il portale http://www.visitverona.it. Il primo sito turistico della Dmo Verona – Destination Management Organization. Una finestra su 1500 punti di interesse, più di 200 esperienze, 1200 strutture ricettive, 80 brochure scaricabili, 100 redazionali e tante altre informazioni. Il tutto personalizzabile, a seconda degli interessi. Aprendo il portale da un qualsiasi motore di ricerca, infatti, è possibile creare una vacanza su misura. A seconda dei gusti, degli hobby e del tempo a disposizione. Dalla musica ai musei, passando per osterie e cantine per gustare lo stile di vita veronese e i suoi prodotti tipici. E ancora storia, sport, eventi e natura. Una panoramica a 360 gradi sulla città e il territorio circostante, in cui vengono messe in rete le offerte dei diversi operatori. E dei territori: Lessinia, Valpolicella, Terre del Soave, ma anche la pianura. Passando per tutti quei 31 Comuni che fanno parte della Dmo Verona. Il sito al momento è disponibile in italiano e inglese. Già in programma le traduzioni in tedesco e spagnolo.

La struttura del portale è innovativa e si integra con tutti i contenuti e le funzionalità di prenotazione della piattaforma regionale DMS (Destination Management System). Garantisce informazioni, accoglienza, promozione, ma anche commercializzazione. E’ previsto, infatti, anche il servizio di prenotazione on-line di attività, visite guidate, degustazioni, eventi e tour. Così come della Verona Card.

Il nuovo portale è stato realizzato dal Comune di Verona insieme allo Iat, l’ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica, attualmente affidato alla società Cooperativa Culture, grazie al finanziamento della Regione Veneto. A supporto per la parte tecnica Kumbe, Web agency trentina specializzata nel marketing delle destinazioni turistiche.

“Un importante traguardo per la Dmo Verona, per la rete territoriale che coinvolge e per il più ampio sistema regionale in cui è inserita – ha detto l’assessore Briani –. Questo portale, oltre ad essere estremamente innovativo e smart, garantisce un’offerta turistica completa. Un progetto comune che abbiamo fortemente voluto per promuovere tutte le nostre eccellenze e che si integra con i contenuti della piattaforma regionale Dms. Purtroppo per il turismo è un momento drammatico. Verona, città d’arte, sta soffrendo tantissimo i risvolti di questa emergenza. Così come il resto del territorio scaligero. Ecco perché abbiamo deciso di mettere a frutto questo tempo e guardare al futuro, con ottimismo e speranza. Abbiamo voluto organizzarci in modo da rendere ancora più strategica e di qualità la nostra offerta. Grazie a questo sito diamo un’immagine integrata che moltiplicherà le possibilità di attrarre turisti, che potranno vivere esperienze su misura e personalizzate in base ai gusti”.

“Una bella notizia – ha commentato Caner, assessore al Turismo regionale-, da tempo si sta lavorando per aggregare le diverse realtà turistiche, per coinvolgere in maniera strategica più territori, garantendo così un’offerta integrata. Spingiamo per la crescita di portali locali collegati al sistema di destinazione regionale, così abbiamo un continuo scambio di informazioni e le persone possono passare da un sito all’altro scoprendo tutto il territorio veneto e le sue peculiarità, eccellenze che vanno comunicate e valorizzate. Un biglietto da visita importate anche per i nostri locali, ristoranti, prodotti tipici. Il prossimo passo sarà unire il Lago di Garda con la Dmo Verona”.
“Questo progetto è estremamente interessante – ha aggiunto Stefano Marchioro -, perché la destinazione che vede il Comune di Verona capofila si è allargata a una serie di marchi d’area, con la consapevolezza che si deve andare oltre i confini amministrativi. Due sono i capisaldi, i turisti che frequentano il territorio e la filiera organizzata di attori pubblici e privati. Abbiamo sempre avuto grandi flussi da governare, ora ci troviamo nella situazione opposta. Tra tutte le cose negative che questa pandemia ha portato con sé, c’è uno spiraglio da cogliere, ci ha fatto guadagnare un po’ di tempo per rivedere e riprogettare un’offerta turistica di qualità”.

 

Roberto Bolis

Nuovo appuntamento con ‘Chi l’ha letto?’ dedicato al romanzo ‘Cambiare l’acqua ai fiori’ di Valerie Perrin

 

Sarà dedicato al caso letterario del momento, ‘Cambiare l’acqua ai fiori’ di Valerie Perrin, il nuovo appuntamento della serie ‘Chi l’ha letto?’, in programma lunedì 2 novembre 2020 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara).
L’incontro, aperto sia a chi ha già letto il libro sia a chi ha intenzione di leggerlo, è a cura di Fausto Natali e Carla Fiorini.

Un romanzo di una scrittrice francese poco nota arrivato in cima alle classifiche solo perché è piaciuto molto a moltissime persone. Il tutto, principalmente, grazie ai consigli dei librai e al passaparola tra i lettori. La storia di Violette Toussaint, guardiana del cimitero di una cittadina della Borgogna, ha conquistato tanti cuori senza grandi lanci editoriali o incontri con l’autrice. Discreta e gentile si prende cura delle tombe, accoglie vedove e amanti, consola parenti e amici con una chiacchiera o il silenzio, una tazza di tè, un bicchiere di buon vino. È sola dopo che il marito è partito per un viaggio senza mai tornare. Fino a quando si presenta un poliziotto di Marsiglia: la madre ha lasciato scritto nelle ultime volontà che le sue ceneri riposino sulla tomba di un avvocato a lui sconosciuto, sepolto nel cimitero. Aprire il registro su cui Violette annota i particolari di ogni funerale vuole dire spalancare la verità anche sulla sua esistenza.

Data l’attuale situazione sanitaria, si invitano i lettori interessati ad informarsi sull’effettiva realizzazione dell’evento www.cronacacomune.fe.it

 

 

Alessandro Zangara

 

La storia dei ponti di Verona in mostra in Municipio

 

 

I ponti di Verona come non li avete mai visti. Fino al 14 novembre è aperta al pubblico, nella hall del Municipio cittadino, la mostra “I ponti in cemento armato”.

Un’esposizione che racconta nel dettaglio, attraverso disegni tecnici, fotografie, lettere e modellini tridimensionali in sezione, le fasi della costruzione dei ponti veronesi e, dopo la distruzione da parte dei tedeschi alla fine della Seconda Guerra mondiale, della loro ricostruzione. Prima di tre esposizioni inserite nel più ampio progetto “I ponti di Verona nel Novecento – Un percorso tra gli Archivi storici della città”, la mostra è organizzata da Arcover – Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete e dal Comune di Verona, con ilsostegno di Fondazione Cariverona.

Alla sua realizzazione ha collaborato un team di giovani architetti e ingegneri che – insieme all’Associazione Agile, capofila di Arcover – da gennaio 2018, si è occupato della digitalizzazione e messa in rete del patrimonio archivistico sulla storia di Verona tra Ottocento e Novecento.

La mappa tascabile dei ponti di Verona. A scopo turistico e didattico è stata realizzata anche una mappa bilingue italiano/inglese, che permette una rapida individuazione dei ponti cittadini, cui sono dedicate sintetiche note storiche. La cartina sarà disponibile a palazzo Barbieri, nella sede della mostra, e all’Ufficio Turistico del Comune.

L’esposizione è ad ingresso libero, con possibilità di accesso dalle 9 alle 18. Saranno garantite tutte le disposizioni di sicurezza e di prevenzione anti Covid, con obbligo di mascherina, distanziamento e accesso contingentato.

“Un’esposizione unica nel suo genere – spiega l’assessore alla Pianificazione urbanistica Segala –, che ha richiesto un lungo e complesso lavoro di ricerca per essere realizzata. Sui pannelli didascalici allestiti nella hall di palazzo Barbieri, attraverso immagini e modelli, viene presentata per la prima volta al pubblico la storia e la tecnica costruttiva dei ponti di Verona. Anche se da sempre sotto gli occhi dei veronesi, questi straordinari esempi dell’ingegneria italiana del Novecento, infatti, sono ancora oggi poco conosciuti”.

“La ricerca documentaria che proponiamo in questo percorso espositivo – dichiara l’architetto De Mori – è frutto di una fattiva collaborazione tra archivi, enti e amministrazione della città. È significativo che, nuovamente, sia pure in un’iniziativa prettamente culturale, gli stessi enti che operarono per la realizzazione di queste importanti opere, si ritrovino oggi uniti per renderne fruibile la memoria”.

“La scuola dell’Ingegneria italiana del Novecento, da cui provengono queste strutture straordinarie – sottolinea l’ingegnere Bertolazzi –, ha fatto parlare di sé in tutto il mondo. Esempi di tecnica e di governo della città che restano ancora oggi un punto di riferimento anche sul fronte della tutela delle infrastrutture”.

Il progetto è stato realizzato insieme all’Archivio Generale del Comune, all’Archivio di Stato di Verona – che conserva il materiale archivistico del Genio Civile – e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, che hanno messo a disposizione la documentazione originale. Sempre con materiale di archivio hanno partecipato all’allestimento anche la Biblioteca Civica, l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona e l’Archivio Piero Gazzola. Il percorso espositivo – cui ha dato supporto tecnico anche l’Associazione IVRES – gode del patrocinio degli Ordini degli Ingegneri di Verona e Provincia, degli Architetti PPC della Provincia di Verona e del Collegio dei Geometri di Verona.

 

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

Annullati i concerti Museo del Saxofono

Nel rispetto del nuovo DPCM, promulgato al fine di contrastare l’espandersi del Coronavirus, il Museo del Saxofono si trova costretto a sospendere la programmazione musicale fino a nuove disposizioni delle Autorità.

Si ricorda tuttavia che permane l’apertura degli spazi per visita al Museo previa prenotazione obbligatoria ai numeri +39 06 61697862 – +39 347 5374953 o alla mail info@museodelsaxofono.com.

Le modalità e gli orari sono i seguenti:

Visita guidata singoli: sabato, domenica e festivi (ore 10.30 – 12.00 – 16.00 – 17.30 ) € 5,00 a persona.

Le visite avvengono in gruppi di massimo 12 partecipanti.
Il costo della visita non comprende il biglietto di ingresso alla mostra.

Visite guidate gruppi. Max 12 persone, con prenotazione obbligatoria € 50,00 (costo complessivo). È escluso il costo del biglietto di ingresso alla mostra.

Sarà cura del Museo aggiornare prontamente gli utenti sull’evolversi della situazione e della ripresa dell’attività concertistica in base alle future normative governative.

Museo del Saxofono, via dei Molini snc (angolo via Reggiani) 00054 – Maccarese, Fiumicino (RM)

 

Elisabetta Castiglioni

Rinviata a data da destinarsi “La vedova allegra” al Teatro Carlo Felice

La vedova allegra, in programma al Teatro Carlo Felice dal 27 novembre al 6 dicembre 2020, rimandata a data da destinarsi a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria

Alla luce del DPCM del 24 ottobre 2020, art. 1, comma 9, lettera m), concernente “la sospensione degli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”, il Teatro Carlo Felice di Genova rinvia a data da destinarsi la messa in scena de La vedova allegra di Franz Lehár, prevista dal 27 novembre al 6 dicembre 2020.

La fondazione lirico-sinfonica genovese ha preso tale decisione al fine di salvaguardare lo spettacolo, non essendoci, al momento, a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria, le condizioni che permettano l’adeguata preparazione della nuova e importante produzione.

Entro il 6 dicembre i possessori di biglietto o di abbonamento potranno chiedere il rimborso scrivendo il proprio IBAN all’indirizzo e-mail voucher.biglietteria@carlofelice.it, allegando una foto o una scansione del titolo d’accesso.

 

Massimo Pastorelli

 

Casa di Giulietta, tornelli con prenotazione online per entrare nel cortile

Il Comune ha  deciso di gestire direttamente il riordino degli ingressi al cortile della Casa di Giulietta, risolvendo il problema degli assembramenti all’interno del sito, reso ancora più urgente dall’emergenza sanitaria, garantendone così il decoro e la sicurezza.

Entro Natale nell’androne di ingresso al sito museale saranno infatti posizionati due tornelli automatizzati che permetteranno di contingentare il numero di ingressi e, attraverso un sistema tecnologico con lettore ottico, di prenotare anticipatamente il biglietto di ingresso tramite una piattaforma online. La prenotazione comporterà solo il diritto di accesso al Cortile nella data e nell’ora stabilite, chi invece vuole anche visitare il museo come adesso si rivolge alla biglietteria della Casa.

Questo è solo l’ultimo degli interventi effettuati dall’Amministrazione nel giro di breve tempo per restituire decoro e sicurezza ad uno dei principali siti turistici della città. Dopo il restauro della facciata del portone di ingresso, esattamente un anno fa si è provveduto alla pulizia di tutta l’area d’ingresso della Casa di Giulietta, dall’arco con la cancellata fino al Cortile. I pannelli delle pareti dell’androne, ripulite dalle scritte e dal materiale appiccicato, sono stati ricoperti con nuovo cartongesso tinteggiato con tinte neutre. Da allora, il sito non è più stato oggetto di vandalismi, anche grazie all’avvio di controlli e sanzioni contro chi deturpa gli spazi pubblici.

La nuova soluzione progettata dall’Amministrazione ha preso forma durante l’estate, quando si è conclusa la procedura della manifestazione di interesse con avviso pubblico per il progetto complessivo di riordino del sito e di valorizzazione del percorso museale all’interno della Casa di Giulietta.

Un iter iniziato nel 2014, con la prima proposta di Mox Corporation, a cui ne sono seguite altre fino al 2017. Con il suo insediamento, l’Amministrazione Sboarina ha deciso di approfondire le possibili soluzioni sul tavolo, fermo restando la volontà di mantenere in mano pubblica la Casa di Giulietta attraverso il partenariato pubblico privato.

Da qui, a garanzia della massima trasparenza dell’operazione, è stata indetta la manifestazione di interesse a cui, oltre a Mox, ha partecipato Juliet’s Farm. Le due proposte progettuali sono state oggetto dell’esame istruttorio da parte del gruppo di lavoro incaricato di esaminare la documentazione. L’iter, rallentato a causa di due ricorsi presentati dai proponenti, entrambi con esito favorevole per il Comune, si è concluso a fine giugno con la successiva chiusura del procedimento. Tra le motivazioni, il mutamento sostanziale delle condizioni ambientali, organizzative, e gestionali dovute alla pandemia Covid 2019 che comportano la necessità di una presentazione di proposte sostanzialmente diverse da quelle oggetto di istruttoria. Gli stessi proponenti hanno convenuto sulla necessità di riformulare proposte maggiormente sostenibili. A questo, si è aggiunto il parere vincolante della Soprintendenza, che valutava negativamente ogni soluzione con un ingresso diverso da quello attuale.

Progetto tornelli. Per poter limitare il numero delle persone contemporaneamente presenti nel cortile, saranno quindi inseriti nell’androne due tornelli automatizzati,  idonei all’acceso di carrozzine disabili, con lettore ottico e con numeratore automatico per contingentare gli ingressi. Tale soluzione consente il regolare flusso dei visitatori e al contempo la possibilità di accedere con mezzi di emergenza o per interventi di manutenzione. Si prevede il posizionamento sfalsato dei tornelli, separati da un divisorio asportabile, realizzato con finitura tipo ‘ruggine bloccata’, che ha la funzione di dividere i flussi  in ingresso e in uscita dei visitatori, convogliandoli al contempo verso i varchi automatici. Il costo dell’opera è di 50 mila euro.

“E’ una svolta importante che continua il nostro impegno nella valorizzazione della Casa di Giulietta – ha detto il sindaco Federico Sboarina in conferenza stampa -. Dopo gli obiettivi raggiunti nei mesi scorsi per garantire il decoro del volto e delle pareti all’ingresso del cortile, finalmente diamo una risposta alla principale criticità del luogo simbolo di Verona, gli assembramenti nel cortile che, se prima del Covid creavano problemi di sicurezza, ora vanno evitati anche per motivi di salute pubblica. Oggi all’interno del cortile e della Casa non ci possono stare più di  44 persone, numero che assicura il distanziamento sociale e permette ai visitatori di effettuare la visita in sicurezza. La soluzione dei tornelli risolve invece il problema dei turisti all’esterno del cortile, con ingressi non solo contingentati ma anche prenotabili per tempo online, secondo flussi omogenei che eviteranno assembramenti in via Cappello, a vantaggio anche dei residenti e delle attività economiche della zona. La tecnologia oramai usata ovunque ci permette di dare un servizio di prenotazione anche in questo museo, evitando la calca a cui eravamo abituati.

Il riordino della Casa di Giulietta è stata una delle priorità a cui abbiamo lavorato da subito, cercando la soluzione migliore per valorizzare il sito e renderlo un vero e proprio museo di livello internazionale, ma allo stesso tempo mantenerne la proprietà in capo al Comune e ai cittadini veronesi. In tale direzione è andata la manifestazione di interesse con avviso pubblico e le due proposte presentate. Poi è arrivata la pandemia e la necessità di rivedere le proposte attraverso nuove priorità e nuovi numeri di visitatori. Sono decenni che si parla di come riordinare questo luogo cittadino, ad ogni Amministrazione veniva chiesto di  risolvere il nodo sicurezza legato agli assembramenti. Non solo nessuno lo ha fatto, ma non è nemmeno riuscito a togliere il sito dallo stato indecoroso in cui si trovava”.

“L’idea che in questo momento si possa gestire tutto in autonomia si concretizza – ha detto l’assessore alla Cultura Francesca Briani -. La casa di Giulietta ha dimostrato di essere un punto di interesse e di valore estremamente forte per la nostra città ed è in questo senso che desideriamo interpretarlo. Ci tengo a ricordare che  la Casa di Giulietta è un bene di proprietà del Comune di Verona, una casa museo che fa parte del sistema museale cittadino con l’ingresso a pagamento. L’accesso al cortile resterà invece gratuito anche con i tornelli, seppure sarà possibile la prenotazione online. Stiamo valutando se prevedere anche una postazione per le prenotazioni da remoto, per chi è in già in città e vuole acquistare personalmente i biglietti. In parallelo siamo impegnati anche sul fronte della valorizzazione culturale del museo”.

“I tornelli saranno attivi prima di Natale- aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto -. Una soluzione progettuale che rispetta gli elementi architettonici del sito, ma innovativa dal punto di vista tecnologico, con software per la prenotazione online. I dispositivi hanno  una larghezza di 95 cm, usufruibili anche da persone diversamente abili. Uno verrà posizionato a destra più in fondo verso il cortile, mentre il secondo a sinistra più verso via Cappello in maniera tale da unirli in maniera sfalsata. Verranno collegati da una recinzione altra 90 cm in acciaio a ruggine bloccata che può essere spostata in caso di necessità. Un bel progetto che porta modernità ma la tempo stesso rispetta il valore monumentale e storico del sito”.

 

Roberto Bolis

Verona il primo comune d’Italia per investimenti nel sociale

È Verona il Comune d’Italia più virtuoso per quanto riguarda l’erogazione dei servizi in favore del sociale, la velocità di pagamento dei fornitori e i minori costi nella gestione del personale.

A confermarlo i numeri rilasciati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che, in una classifica sui bilanci 2018 delle 32 città più importanti d’Italia, posizionano il capoluogo scaligero al quarto posto delle prime dieci meglio amministrate. A precederlo solo le emiliane Ravenna, Parma e Modena.

Se si parla però di sociale, pagamenti fornitori e costi del personale, la gestione del Comune di Verona, con numeri che si distaccano ampiamente dagli altri, risulta la prima d’Italia.

Basti pensare che, sul fronte dei contributi comunali erogati in favore di cittadini in difficoltà, con una media nazionale di copertura che si assesta sul 69%, l’Ente scaligero riesce a corrispondere annualmente fondi per il pagamento dell’87% dei servizi realizzati. Percentuali d’investimento importanti che, paragonati al 28% erogato da Napoli, ultima in classifica, al 30% di Foggia, al 40% di Palermo o al 65% di Torino, rilevano l’impegno dell’Amministrazione scaligera nel supporto e aiuto di tutti i cittadini in stato di bisogno. Nell’ambito delle tempistiche di pagamento ai fornitori, che per legge è imposto a 30 giorni dall’emissione della fattura, Verona risulta ancora al primo posto, con un saldo effettuato nei 25 giorni prima dalla scadenza. Da considerare che a Napoli i fornitori attendono 321 giorni per essere pagati, a Salerno 260 e a Reggio Calabria 214. Inoltre, delle 32 città prese in esame, 17 pagano oltre i limiti, con un ritardo medio di 37 giorni dopo la scadenza.

In corrispondenza di una gestione positiva delle proprie attività, il Comune di Verona mantiene costi del personale fra i più bassi in Italia, con una spesa annuale in rapporto ai residenti pari a 327 euro per ogni veronese.

Verona primeggia anche nella comparazione delle tariffe dei plateatici con altre città. In riferimento alla zona 1, corrispondente nella città scaligera a piazza Bra, piazza Erbe e limitrofi, il costo a Verona è di 141 euro al mq all’anno, mentre a Padova è di 161, Venezia 436, Treviso 153, Milano 750, Firenze 403, Torino 206 euro e Roma 191.

“La macchina comunale – ha sottolineato il sindaco – è una grande azienda, per numero di dipendenti e dati di bilancio, che dimostra una grande efficienza. Come confermano i dati del Ministero, a fronte di ottimi risultati in favore di sociale, costi dei servizi e tempistiche nei pagamenti, riesce anche a mantenere una spesa del proprio personale fra le più basse d’Italia. Numeri che evidenziano la positiva gestione dell’Amministrazione e l’impegno in favore della città e dei cittadini più in difficoltà. Se da un lato, infatti, riusciamo a garantire l’effettiva copertura dell’87% delle spese per il sociale, dall’altro, il Comune di Verona paga tutti i suoi fornitori nei primi 25 giorni dall’emissione della fattura. Tempistiche d’eccellenza, che si distanziano notevolmente dai numeri di città come Napoli, in cui, dall’emissione della fattura, per essere pagati bisogna attendere 321 giorni. Pagamenti celeri rappresentano il primo punto di partenza per sostenere l’economia e l’attività di tante imprese che sono fornitori del Comune. Un valore per noi fondamentale, che garantiamo con la massima efficienza possibile, mantenendo costi di gestione del personale fra i più bassi di Italia. Spesso gli enti pubblici sono cattivi pagatori per i tempi troppo lunghi che creano difficoltà alle imprese e per i costi elevati della macchina, da noi non è così. L’efficienza che caratterizza il settore privati, a Verona è anche in Comune. Senza contare che il nostro contributo all’economia va anche al Terziario, mantenendo il costo dei plateatici fra i più competitivi. Amministrare bene non significa accrescere i costi a carico dei cittadini, ma realizzare i migliori risultati possibili con una oculata gestione delle risorse disponibili”.

 

 

Roberto Bolis

Annullamento spettacoli Teatro Carlo Felice di Genova

In ottemperanza al DPCM del 24 ottobre 2020, art. 1, comma 9, lettera m (“sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”), il Teatro Carlo Felice di Genova annulla tutte le manifestazioni previste nel periodo di validità del suddetto decreto, ovvero dal 26 ottobre al 24 novembre 2020.

Tutti gli spettatori in possesso di biglietto o abbonamento per gli spettacoli programmati nel periodo in oggetto verranno rimborsati secondo procedure che saranno comunicate via e-mail e pubblicate sul sito e sulla pagina Facebook del Teatro.

Per qualunque informazione, si invita il gentile pubblico a chiamare i numeri: +39 010-5381.224/226; oppure a scrivere a: voucher.biglietteria@carlofelice.it

Massimo Pastorelli

Annullamento delle attività teatrali del CTB

A seguito del DPCM di sabato 24 ottobre 2020 che stabilisce la chiusura al pubblico dei luoghi di spettacolo, il Centro Teatrale Bresciano rende nota la cancellazione di tutte le attività organizzate dal CTB presso il Teatro Sociale e i Teatri del Circuito Teatrale Lombardo in programma fino a martedì 24 novembre 2020.

Risultano annullate le recite de:

La vedova Socrate, in scena al Teatro Sociale dal 27 ottobre all’8 novembre 2020;

La barbona e il pappagallo, in scena al Teatro Sociale il 7 novembre 2020;

Magnificat, in scena al Teatro Zanardelli di Gottolengo il 30 ottobre 2020, al Teatro Le Muse di Flero il 6 novembre e al Teatro Italia di Lonato il 7 novembre;

La scimmia, in scena al Teatro Le Muse di Flero, il 31 ottobre2020;

La signora Acqua, in scena alla Biblioteca Comunale di Lonato il 8 novembre 2020;

Gioàn Brera, in scena al Centro Culturale S. Giorgio di Dello il 13 novembre 2020 e all’Auditorium San Salvatore di Rodengo Saiano il 14 novembre 2020;

Bella scoperta, in scena al Teatro Comunale di Cellatica il 20 novembre 2020;

Diabou N’Dao, in scena all’ Auditorium G. Gaber di Castel Mella il 22 novembre 2020.

Risultano altresì sospese le recite di tournée degli spettacoli di produzione CTB programmate fino al 24 novembre compreso.