I ponti di Verona come non li avete mai visti. Fino al 14 novembre è aperta al pubblico, nella hall del Municipio cittadino, la mostra “I ponti in cemento armato”.
Un’esposizione che racconta nel dettaglio, attraverso disegni tecnici, fotografie, lettere e modellini tridimensionali in sezione, le fasi della costruzione dei ponti veronesi e, dopo la distruzione da parte dei tedeschi alla fine della Seconda Guerra mondiale, della loro ricostruzione. Prima di tre esposizioni inserite nel più ampio progetto “I ponti di Verona nel Novecento – Un percorso tra gli Archivi storici della città”, la mostra è organizzata da Arcover – Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete e dal Comune di Verona, con ilsostegno di Fondazione Cariverona.
Alla sua realizzazione ha collaborato un team di giovani architetti e ingegneri che – insieme all’Associazione Agile, capofila di Arcover – da gennaio 2018, si è occupato della digitalizzazione e messa in rete del patrimonio archivistico sulla storia di Verona tra Ottocento e Novecento.
La mappa tascabile dei ponti di Verona. A scopo turistico e didattico è stata realizzata anche una mappa bilingue italiano/inglese, che permette una rapida individuazione dei ponti cittadini, cui sono dedicate sintetiche note storiche. La cartina sarà disponibile a palazzo Barbieri, nella sede della mostra, e all’Ufficio Turistico del Comune.
L’esposizione è ad ingresso libero, con possibilità di accesso dalle 9 alle 18. Saranno garantite tutte le disposizioni di sicurezza e di prevenzione anti Covid, con obbligo di mascherina, distanziamento e accesso contingentato.
“Un’esposizione unica nel suo genere – spiega l’assessore alla Pianificazione urbanistica Segala –, che ha richiesto un lungo e complesso lavoro di ricerca per essere realizzata. Sui pannelli didascalici allestiti nella hall di palazzo Barbieri, attraverso immagini e modelli, viene presentata per la prima volta al pubblico la storia e la tecnica costruttiva dei ponti di Verona. Anche se da sempre sotto gli occhi dei veronesi, questi straordinari esempi dell’ingegneria italiana del Novecento, infatti, sono ancora oggi poco conosciuti”.
“La ricerca documentaria che proponiamo in questo percorso espositivo – dichiara l’architetto De Mori – è frutto di una fattiva collaborazione tra archivi, enti e amministrazione della città. È significativo che, nuovamente, sia pure in un’iniziativa prettamente culturale, gli stessi enti che operarono per la realizzazione di queste importanti opere, si ritrovino oggi uniti per renderne fruibile la memoria”.
“La scuola dell’Ingegneria italiana del Novecento, da cui provengono queste strutture straordinarie – sottolinea l’ingegnere Bertolazzi –, ha fatto parlare di sé in tutto il mondo. Esempi di tecnica e di governo della città che restano ancora oggi un punto di riferimento anche sul fronte della tutela delle infrastrutture”.
Il progetto è stato realizzato insieme all’Archivio Generale del Comune, all’Archivio di Stato di Verona – che conserva il materiale archivistico del Genio Civile – e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, che hanno messo a disposizione la documentazione originale. Sempre con materiale di archivio hanno partecipato all’allestimento anche la Biblioteca Civica, l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona e l’Archivio Piero Gazzola. Il percorso espositivo – cui ha dato supporto tecnico anche l’Associazione IVRES – gode del patrocinio degli Ordini degli Ingegneri di Verona e Provincia, degli Architetti PPC della Provincia di Verona e del Collegio dei Geometri di Verona.
Roberto Bolis (anche per la fotografia)