Celebrazioni ferraresi per il 74° anniversario della nascita della Repubblica

 

Martedì 2 giugno in piazza Trento Trieste a Ferrara si svolgerà la cerimonia – organizzata dalla Prefettura di Ferrara di concerto con il Comune di Ferrara – in occasione del 74° anniversario della fondazione della Repubblica italiana.

Questo il programma:

ore 10 – Deposizione della corona d’alloro commemorativa al monumento della Torre della Vittoria da parte del prefetto della provincia di Ferrara Michele Campanaro, insieme al sindaco di Ferrara Alan Fabbri e al Generale di Divisione Aerea Comandante COA di Poggio Renatico Claudio Gabellini.

Nel rispetto delle misure anticovid-19, sarà presente un limitato numero di autorità della provincia e una rappresentanza delle Associazioni combattentistiche e d’arma; previsto lo schieramento di un picchetto armato ridotto di dieci elementi più il comandante del picchetto e un  trombettiere.

 

Alessandro Zangara

Rilancio dell’Arena di Verona: “Richieste inviate al ministro Franceschini”

“Nessun riscontro positivo, per ora, sulle richieste rivolte nei giorni scorsi al Governo da parte dell’Amministrazione e di Fondazione Arena, per il l’utilizzo dell’anfiteatro e per ottenere investimenti”. Ad evidenziarlo il sindaco Federico Sboarina che, sul tema, è tornato a parlare oggi, durante il consueto punto stampa streaming.

“I parlamentari veronesi che abbiamo coinvolto due giorni fa, si sono dati subito da fare in Parlamento – ha precisato il sindaco –. Li ringrazio per la serietà con cui si sono mossi, ma non hanno ottenuto l’esito sperato. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci davanti alle prime risposte. La mossa successiva è scattata già oggi con l’invio al ministro Franceschini del protocollo operativo, predisposto il mese scorso dalla Fondazione, per garantire la sicurezza nell’Anfiteatro. Nello specifico, la possibilità di effettuare spettacoli in Arena per almeno 3 mila spettatori, la revisione della decurtazione del Fus legata alle produzioni e il finanziamento di risorse ad hoc per la specificità dell’anfiteatro e della stagione lirica. Per quanto riguarda la capienza non si capisce perché vi debba essere un numero imposto di spettatori. L’Anfiteatro di Verona è il teatro lirico all’aperto più grande al mondo con una capienza di oltre 13 mila spettatori. L’uguale capacità di pubblico per tutti, previsto nel decreto, non tiene conto della grandezza di ogni ‘contenitore culturale’. È come se si fosse fissato un numero massimo di clienti all’interno dei ristoranti, senza tenere in considerazione dimensioni e capienze di ognuno. La nostra richiesta è di farne accedere 3 mila, con un progetto innovativo per la sicurezza strutturato da tempo dalla Fondazione, prendendo come riferimento le indicazioni che sono poi diventate le misure obbligatorie per la riapertura di tutte le attività. Non si tratta di dare una deroga, ma di riconoscere il lavoro compiuto da Fondazione Arena che, già oggi, è pronta a garantire, sia per il pubblico che per gli artisti, la massima sicurezza”.

Roberto Bolis

Da Sabato 13 giugno riapre il Museo Del Saxofono

Sabato 13 giugno riapre il Museo del Saxofono, fino a questo momento l’unico nel panorama internazionale, dedicato a questo strumento. Nato dall’amore, esperienza e meticolosa raccolta compiuta in oltre 30 anni di attività dal musicista e docente Attilio Berni, il Museo ospita una collezione di centinaia preziosi esemplari per dar forma alla storia, ai sogni ed alle passioni da sempre “soffiate” nel più affascinante degli strumenti musicali.

Tutto il direttivo del Centro Studi Musicali che gestisce il Museo ha lavorato intensamente nei giorni scorsi per arrivare preparato alla prossima riapertura in tutta sicurezza per dipendenti e visitatori. Il Museo del Saxofono offrirà nuovamente anche la possibilità di assistere a visite guidate, naturalmente con le dovute accortezze che ognuno di noi deve avere in questo momento nel quale il virus, seppur in misura ridotta, è ancora in circolazione.

Così si esprime il direttore Attilio Berni “Abbiamo fatto un grande lavoro che ci permette di accogliere i visitatori in assoluta sicurezza e tranquillità. Anche il percorso all’interno del Museo, è stato ridisegnato in modo che, in una sorta di tracciato obbligato, non ci siano incroci tra i visitatori. Lo stop imposto dal virus ci ha colpito in un momento in cui i flussi di visitatori erano in grande crescita e sarà durissima recuperare soprattutto in considerazione che, almeno per ora, i visitatori non possono arrivare da altre Regioni e tanto meno dall’estero. Questa crescita era il segnale che il nostro piano di promozione, sia a livello nazionale che internazionale, stava funzionando bene; appena ci sarà di nuovo la possibilità di viaggiare per turismo, riprenderemo sicuramente una campagna promozionale ad hoc per riportare il Museo del saxofono sotto i riflettori del mondo”.

Dal piccolissimo soprillo di 32cm al gigantesco contrabbasso di 2mt, dal Grafton Plastic agli strumenti dell’inventore Adolphe Sax, dal mitico Conn O-Sax al Selmer CMelody di Rudy Wiedoeft, dal Jazzophone ai grandiosi Conn Artist,  dai sax a coulisse ai saxorusofoni Bottali, dal tenore Selmer appartenuto a Sonny Rollins all’Ophicleide, dal mastodontico sub-contrabbasso J’Elle Stainer fino ai sax-giocattoli.  Un’esposizione di stupefacenti strumenti per districarsi nelle innumerevoli metamorfosi del saxofono ed incontrare i grandi capolavori delle fabbriche Conn, Selmer, King, Buescher, Martin, Buffet, Rampone, Borgani seguendo un connubio tra arte ed artigianalità, creatività e tradizione che dalla bottega dell’inventore Adolphe Sax giunge fino ad oggi: questo, e molto altro ancora, in un autentico spazio della cultura musicale “saxy”.

Da fine giugno, nel pieno rispetto delle norme a riguardo dell’emergenza covid-19, riprenderanno anche le attività di masterclass, conferenze e, novità assoluta,  anche una rassegna di concerti all’aperto.

Gli orari di apertura estivi sono: dalle 16:00 alle 19.00, dal martedì al venerdì, sabato e domenica anche in orario antimeridiano dalle 10.00 alle 13.00.

Per visitare il Museo è preferibile prenotare la visita sul sito Liveticket.it, contattando i numeri 06 61697862 – 347 5374953 o scrivendo a info@museodelsaxofono.com

 

Elisabetta Castiglioni

Fornasetti Theatrum Mundi

Con la mostra “Fornasetti Theatrum Mundi”, riapre il Complesso Monumentale della Pilotta di Parma (per date e orari, info sul sito istituzionale).

La mostra nasce dal dialogo tra le architetture e le collezioni della Pilotta di Parma e la creatività senza confini di Fornasetti. Una rete di rimandi e suggestioni che danno vita a un “teatro del mondo”, nella sua accezione cinquecentesca: una visione enciclopedica del sapere che affida all’immaginazione la facoltà di comprendere, ricostruire e interpretare il mondo.
Un viaggio stratificato tra classico e moderno, tra passato e presente, che ben si accosta al tema di Parma 2020, “La cultura batte il tempo”. La mostra è inserita nel programma ufficiale della manifestazione che quest’anno celebra la città emiliana come Capitale della Cultura italiana, proseguendo per tutto il 2021.

La curatela della mostra è di Barnaba Fornasetti, Direttore Artistico di Fornasetti, Valeria Manzi, co-curatrice delle attività culturali e Presidente dell’associazione Fornasetti Cult e di Simone Verde, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta.

F.P.O.

Apre il Mottarone Adventure Park

Nel rispetto delle misure di sicurezza, Terre Borromeo dà il via alla stagione 2020 anche per le attività di Parco del Mottarone, dopo l’apertura degli altri siti del circuito (Isola Bella, Isola Madre, Rocca di Angera e Parco Pallavicino). Il Mottarone, a 15 minuti da Stresa, offre passeggiate nella natura, percorsi caratterizzati da vari livelli di difficoltà per vivere la montagna a piedi o in mountain bike, aree giochi e attrazioni per i bambini. E in vetta, le delizie gastronomiche del ristorante Rifugio Genziana.

Situato all’interno del comprensorio Parco del Mottarone di Terre Borromeo, è una meta outdoor ideale per famiglie con bambini, sportivi e in particolare amanti delle attività in mountain bike o per chi desidera semplicemente passeggiare in uno scenario naturale mozzafiato a poco più di un’ora da Milano.

Le attrazioni del complesso, a 2 chilometri dal casello della Strada Privata Borromea, sono rappresentate a valle dal Bar Stazione e dal Mottarone Adventure Park; in cima, dal ristorante Rifugio Genziana e da un chiringuito che si trova nel punto in cui nella stagione invernale partono gli impianti sciistici.

Inaugurato lo scorso anno con lo scopo di valorizzare la zona boschiva, il parco avventura si estende su una superficie di 3 mila metri quadrati ed è dotato di quattro percorsi con differenti livelli di difficoltà, adatti anche ai più piccoli a partire dai 3 anni. Un luogo perfetto per chi voglia trascorrere una giornata emozionante, tra liane, ponti, reti, zip line e salto di Tarzan, in totale sicurezza grazie al sistema di linea vita continua.

Tra i punti di sosta per gli escursionisti, il Bar Stazione è il più adatto a chi cerca una pausa gustosa e veloce, per una merenda o un aperitivo a base di prodotti locali.

Qui da luglio si potranno affittare anche mountain bike e e-bike per mezza giornata, per uno o più giorni, con la possibilità di riconsegnare la bicicletta a Stresa presso il Parco Pallavicino e di godere della vista panoramica sui sette laghi e dell’aria rigenerante tra i boschi secolari di abeti, pini, larici, faggi e castagni che popolano la zona.

Per chi allo sport e al movimento vuole abbinare i piaceri del palato, il ristorante Rifugio Genziana propone sapori raffinati sia in modalità take-away, sia per una pausa pranzo rilassante e deliziosa grazie ad una carta che permette di degustare i più autentici sapori della montagna in chiave gourmet. Il ristorante è aperto nei giorni festivi, il sabato e la domenica (ore 11-16).
Il biglietto d’ingresso al Mottarone Adventure Park può essere acquistato presso il Bar Stazione. Il parco avventura è aperto il sabato e la domenica dalle ore 9 alle ore 17.30 (ultima salita).

Apertura straordinaria: lunedì 1 e martedì 2 giugno. Dal 20 giugno aperto tutti i giorni.

Ticket percorso: a partire da 12 euro per bambini fino a 4 anni compiuti; da 16 euro per ragazzi da 5 a 16 anni; da 18 euro per adulti.

 

Giorgia Meretti

 

28 maggio 1974/2020

Ricorre oggi l’anniversario della strage terroristica ricordata come strage di Piazza della Loggia, avvenuta a Brescia nel 1974. La città si stringe intorno alla Piazza che ne costituisce il simbolo e, rispettando le direttive in tempi pandemici, ricorda l’efferato episodio, le otto vittime e i 102 feriti anche oggi. Una bomba posizionata in un cestino presso una colonna dei Portici Dieci Giornate durante un comizio sindacale, esplosa poco dopo le 10 del mattino, ha messo la città nell’elenco di obiettivi della “strategia della tensione” per la quale è stato lungo l’iter per conoscerne i responsabili.

Anche se non sarà possibile per tutti partecipare, i bresciani saranno tutti lì, come ogni anno, con la mente e con il cuore.

 

 

“Ottocento” online a “Il posto delle fragole”

Il posto delle fragole programmato dal CTB di Brescia prosegue questa settimana con uno spettacolo molto amato dal pubblico di Brescia, prodotto dal CTB nella Stagione 2017-2018. Dalle ore 10 alle 24 di domani, venerdì 29 maggio e, in replica, sabato 30, sarà disponibile gratuitamente sul sito del Centro Teatrale Bresciano la registrazione di Ottocento che vede il progetto, l’elaborazione drammaturgica, la regia e l’interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso; il disegno luci è di Loredana Oddone, la drammaturgia del suono di Raffaele Bassetti.

 

Cosa suggerisce all’immaginario di oggi la parola Ottocento e quanto invece si può scoprire di nuovo, viaggiando con la macchina del tempo del Teatro, di un periodo che seppe raccontare con incredibile lucidità gli esseri umani e il mondo? Da Anna Karenina a Madame Bovary, da Dostoevskij a Mary Shelley, dalle sorelle Bronte a Dumas e Mann… Elena Bucci e Marco Sgrosso rendono un omaggio appassionato e inquieto alla letteratura e alle arti di un secolo le cui ricchezze e contraddizioni emanano un fascino talmente forte da nutrire ancora il nostro presente.

 

 

 

 

Giuseppe Albanese in streaming il 25 maggio

Torna per Visioninmusica, ma stavolta in diretta streaming dalla sua abitazione, il pianista Giuseppe Albanese, protagonista del prossimo “Live at Home” lunedì 25 maggio alle ore 19:00 (link per seguire la diretta:

https://youtu.be/73Y6XGs2GQk) per una performance ad hoc sul canale YouTube dell’Associazione. L’artista interpreterà, nello specifico, i seguenti brani: “Valzer Triste” di Alfonso Rendano; “Rustle of Spring” di Christian Sinding; “The Man I Love” di George Gershwin (nell’arrangiamento di E. Wild);  “Clair de Lune” di Claude Debussy e “Pas de deux” di Piotr I. Tchaikovsky, nell’arrangiamento di M. Pletnev.

Durante l’esibizione verranno date le indicazioni per continuare a contribuire volontariamente con donazioni a favore dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, città natale di Visioninmusica, a sostegno del diritto alle migliori cure per i pazienti colpiti da Covid-19 nel contesto di una sicurezza sanitaria di interesse generale. Info e modalità per donare al seguente link: https://www.aospterni.it/pagine/donazioni

Le performance “Live at Home”, sempre in programma alle ore 19:00, prevedono prossimamente le partecipazioni di: Livio Minafra (28 maggio); Irene Jalenti (1 giugno); Jean-Philippe Koch (4 giugno); Nadimop (8 giugno); Federico Mondelci/Paolo Biondi (11 giugno) e Rebel Bit (15 giugno).

Tutti i live saranno accessibili in diretta streaming sul canale YouTube di Visioninmusica. Sarà inoltre disponibile il link alla pagina del concerto in diretta sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter ufficiali del festival.

Visioninmusica “Live at Home” fa parte di “JIP ON STREAMING”, il primo festival nazionale di jazz sul web, lanciato da Jazz Italian Platform.
Visioninmusica è socio fondatore di Jazz Italian Platform (JIP), associazione nazionale di promoter, assieme a Umbria Jazz, Bologna Jazz Festival, Jazz in Sardegna, Jazz Network, Pomigliano Jazz, Saint Louis College of Music, Veneto Jazz. JIP condivide sulle sue pagine social tutte le iniziative dei propri associati.

Dall’uscita del suo primo album “Fantasia” – con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann (Deutsche Grammophon, 2014) – Giuseppe Albanese diventa in breve tempo tra i pianisti più richiesti della sua generazione. Nel 2015, ancora su etichetta DG, incide “Après une lecture de Liszt”: un disco interamente dedicato al compositore ungherese.

Albanese è stato invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli enti internazionali tra i quali ricordiamo il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York, la Konzerthaus di Berlino, il Mozarteum di Salisburgo, la St Martin-in-the-Fields e la Steinway Hall di Londra, la Salle Cortot di Parigi, la Filarmonica di San Pietroburgo ecc. Ha collaborato con direttori del calibro di Daniel Oren, Jeffrey Tate, Jonathan Webb, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski ecc.

In Italia ha suonato nelle più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e della RAI di Torino) e nei maggiori teatri. Negli ultimi tempi si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Lirico di Cagliari, il Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona.

Albanese è laureato in Filosofia con lode e dignità di stampa per la sua tesi. Attualmente insegna pianoforte al Conservatorio Tartini di Trieste.

 

Elisabetta Castiglioni (anche per la fotografia di Francesco Bondi)

La conquista dell’Impero e le leggi razziali tra cinema e memoria

1938, Diversi, Giorgio Treves

Il numero Venti degli Annali AAMOD è in uscita con un nuovo approfondimento tematico: sul catalogo online di Effigi edizioni è disponibile (e in libreria dai primi di settembre) la pubblicazione del volume “La conquista dell’Impero e le leggi razziali tra cinema e memoria”, realizzato in seguito all’omonima manifestazione svoltasi nel 2018 alla Casa del Cinema di Roma.

Si tratta di un numero monografico, coordinato da Paola Scarnati e a cura di Carlo Felice Casula, Giovanni Spagnoletti e Alessandro Triulzi, incentrato sulla memoria del nostro passato coloniale, tuttora disattesa in Italia. Nel ricordo e studio di tali momenti della nostra storia – tra imprese e asprezze – si tenta di recuperarne gli aspetti intrinseci per poter analizzare in maniera più consapevole la stessa complessa società contemporanea e di coglierne le sfide offerte al nostro vivere e convivere.

Il volume, strutturato in due parti – vuole dare un contributo significativo tanto sulla fisionomia dell’impero italiano nell’Africa Orientale quanto sugli apparati e gli stilemi del consenso. Nella prima parte sono infatti indagate le stratificazioni della memoria e degli immaginari in Italia e nel Corno d’Africa, con documenti che indagano sugli ambigui rapporti tra generi, abitazioni di coloni e sudditi, scuola e rapporti sociali filtrati e diffusi da un forte razzismo istituzionale. Nella seconda parte sono invece analizzati i film di maggior successo del pubblico di allora, insieme ai sorvegliati documentari e cinegiornali dell’Istituto Luce risalenti agli anni Trenta e Quaranta del XX secolo, e alla rinnovata attenzione dell’attuale produzione del cinema documentario e di finzione su tali temi e fenomeni.

Il volume è stato realizzato con il contributo della Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore – Mibact.

 

Elisabetta Castiglioni (anche per l’immagine)

 

 

“Maria Stuarda” di Donizetti martedì 26 maggio sui canali social del Teatro Carlo Felice

Le “tre regine” Tudor di Donizetti, ovvero le opere Anna Bolena (1830), Maria Stuarda (1835) e Roberto Devereux (1837). Un trilogia pressoché dimentica per quasi un secolo e mezzo e riscoperta solo nella seconda metà del Novecento, durante la cosiddetta “Donizetti Renaissance”, di cui rappresenta una delle riscoperte più importanti. Perché – oggi lo sappiamo – il trittico è un vertice, innanzi tutto di vocalità femminile, di belcanto sopranile “regale”.

Martedì 26 maggio, alle ore 20:00, i canali social del Teatro Carlo Felice trasmetteranno il secondo capitolo della trilogia, Maria Stuarda, andata in scena (per la prima volta a Genova) nella Stagione 2016/17 con la regia di Alfonso Antoniozzi, le scene di Monica Manganelli, i costumi di Gianluca Falaschi e le luci di Luciano Novelli. Un allestimento essenziale, curatissimo nei minimi dettagli, costituito – come spiegò all’epoca Monica Manganelli – da «una scenografia astratta, fatta di pochi elementi, ma che suggeriscono l’universalità della vicenda. Materie, colori e forme, nella loro ricercata essenzialità, alludono all’atmosfera di un periodo storico preciso e allo stesso tempo alla profondità dei personaggi che lo vivono.»

L’appuntamento fa parte di#musicalmenteinsieme, il ciclo di opere, trasmesse in streaming ogni martedì, con cui la Fondazione lirico-sinfonica genovese tiene vivo il rapporto con il proprio pubblico fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus.Interpreti: Elena Mosuc (Maria Stuarda), Silvia TroSantafé (Elisabetta), Celso Albelo (Roberto), Andrea Concetti (Giorgio Talbot), Stefano Antonucci (Lord Guglielmo Cecil), Alessandra Palomba (Anna Kennedy). Direttore d’orchestra, Andriy Yurkevych. Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice, Maestro del Coro Franco Sebastiani. Verrà trasmessa la “prima” del 17 maggio del 2017.

Su:

https://www.streamingcarlofelice.com/

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https://www.facebook.com/TeatroCarloFelice/

https://www.youtube.com/user/TeatroCarloFelice

 

Massimo Pastorelli