Giuseppe Albanese in streaming il 25 maggio

Torna per Visioninmusica, ma stavolta in diretta streaming dalla sua abitazione, il pianista Giuseppe Albanese, protagonista del prossimo “Live at Home” lunedì 25 maggio alle ore 19:00 (link per seguire la diretta:

https://youtu.be/73Y6XGs2GQk) per una performance ad hoc sul canale YouTube dell’Associazione. L’artista interpreterà, nello specifico, i seguenti brani: “Valzer Triste” di Alfonso Rendano; “Rustle of Spring” di Christian Sinding; “The Man I Love” di George Gershwin (nell’arrangiamento di E. Wild);  “Clair de Lune” di Claude Debussy e “Pas de deux” di Piotr I. Tchaikovsky, nell’arrangiamento di M. Pletnev.

Durante l’esibizione verranno date le indicazioni per continuare a contribuire volontariamente con donazioni a favore dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, città natale di Visioninmusica, a sostegno del diritto alle migliori cure per i pazienti colpiti da Covid-19 nel contesto di una sicurezza sanitaria di interesse generale. Info e modalità per donare al seguente link: https://www.aospterni.it/pagine/donazioni

Le performance “Live at Home”, sempre in programma alle ore 19:00, prevedono prossimamente le partecipazioni di: Livio Minafra (28 maggio); Irene Jalenti (1 giugno); Jean-Philippe Koch (4 giugno); Nadimop (8 giugno); Federico Mondelci/Paolo Biondi (11 giugno) e Rebel Bit (15 giugno).

Tutti i live saranno accessibili in diretta streaming sul canale YouTube di Visioninmusica. Sarà inoltre disponibile il link alla pagina del concerto in diretta sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter ufficiali del festival.

Visioninmusica “Live at Home” fa parte di “JIP ON STREAMING”, il primo festival nazionale di jazz sul web, lanciato da Jazz Italian Platform.
Visioninmusica è socio fondatore di Jazz Italian Platform (JIP), associazione nazionale di promoter, assieme a Umbria Jazz, Bologna Jazz Festival, Jazz in Sardegna, Jazz Network, Pomigliano Jazz, Saint Louis College of Music, Veneto Jazz. JIP condivide sulle sue pagine social tutte le iniziative dei propri associati.

Dall’uscita del suo primo album “Fantasia” – con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann (Deutsche Grammophon, 2014) – Giuseppe Albanese diventa in breve tempo tra i pianisti più richiesti della sua generazione. Nel 2015, ancora su etichetta DG, incide “Après une lecture de Liszt”: un disco interamente dedicato al compositore ungherese.

Albanese è stato invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli enti internazionali tra i quali ricordiamo il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York, la Konzerthaus di Berlino, il Mozarteum di Salisburgo, la St Martin-in-the-Fields e la Steinway Hall di Londra, la Salle Cortot di Parigi, la Filarmonica di San Pietroburgo ecc. Ha collaborato con direttori del calibro di Daniel Oren, Jeffrey Tate, Jonathan Webb, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski ecc.

In Italia ha suonato nelle più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e della RAI di Torino) e nei maggiori teatri. Negli ultimi tempi si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Lirico di Cagliari, il Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona.

Albanese è laureato in Filosofia con lode e dignità di stampa per la sua tesi. Attualmente insegna pianoforte al Conservatorio Tartini di Trieste.

 

Elisabetta Castiglioni (anche per la fotografia di Francesco Bondi)

Il piano di Giuseppe Albanese in fantasie e danze al chiaro di luna

Giuseppe Albanese

Recital di Giuseppe Albanese, sabato 26 ottobre alle 17.30 per la IUC nell’Aula Magna della Sapienza (Piazzale Aldo Moro 5).

Giuseppe Albanese, uno dei migliori e più affermati pianisti italiani di questi anni, eseguirà capolavori dell’Ottocento (Beethoven e Schumann) e del Novecento (Stravinskij, Debussy, Ravel), alcuni dei quali sono stai da lui incisi nel concept album intitolato “Fantasia”, pubblicato dall’etichetta discografica più prestigiosa in ambito classico, Deutsche Grammophon.

Di Ludwig van Beethoven eseguirà la famosissima Sonata “Quasi una fantasia” op. 27 n. 2, più nota col titolo apocrifo “Al chiaro di luna”. Di Robert Schumann la Fantasia op. 17, che, come l’opera di Beethoven che la precede, è in realtà un ibrido tra una Fantasia e una Sonata. La seconda parte del concerto flirta invece con la musica di balletto e la danza. Prima una suite dal balletto “L’uccello di fuoco” di Igor Stravinskij nella trascrizione per pianoforte di Guido Agosti. Poi la “Suite Bergamasque” di Claude Debussy e in chiusura “La Valse”, uno dei brani più famosi e travolgenti di Maurice Ravel. Il compositore stesso descrisse quel suo “poema coreografico” con queste parole: «Nubi tempestose lasciano intravedere, a sprazzi, delle coppie che danzano il valzer: quando lentamente si diradano, si distingue un’immensa sala popolata da una folla volteggiante. La scena s’illumina progressivamente, finché, raggiunto il fortissimo, si accendono i grandi lampadari. La scena si svolge alla corte imperiale, verso il 1855».

Dopo aver vinto giovanissimo il “Premio Venezia” 1997 e il Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Giuseppe Albanese si aggiudica nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize”, un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”. Ora ha quarant’anni ed è tra i più richiesti pianisti della sua generazione, invitato per recital e concerti con orchestra da autorevolissime ribalte internazionali, quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum e la Rockefeller University di New York, l’Auditorium Amijai di Buenos Aires, il Cenart di Mexico City, la Konzerthaus di Berlino, la Laeisz Halle di Amburgo, il Mozarteum di Salisburgo, St.Martin in-the-fields e la Steinway Hall di Londra, la Salle Cortot di Parigi, la Filarmonica di San Pietroburgo,la Filarmonica Nazionale di Varsavia, la Gulbenkian di Lisbona. In Italia ha suonato con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e in ben undici delle le principali fondazioni lirico-sinfoniche Albanese è un pianista-filosofo: si è laureato in Filosofia col massimo dei voti e la lode ed è stato docente di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina.

 

Mauro Mariani (anche per la fotografia)

 

 

Giuseppe Albanese interpreta Beethoven, Schubert e Schumann

albanese-giuseppeLa stagione concertistica organizzata da Roma Sinfonietta presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” avrà uno dei suoi momenti culminanti mercoledì 22 febbraio alle 18.00 con il concerto di Giuseppe Albanese, uno dei pianisti della giovane generazione più richiesti dalle grandi istituzioni musicali di tutto il mondo (Auditorium “Ennio Morricone” della Macroarea di Lettere e Filosofia in via Columbia 1).

Sono in programma tre dei capolavori più famosi non solo dei primi anni dell’Ottocento ma di tutta la letteratura pianistica: la Fantasia in do maggiore op. 17 di Robert Schumann, la Sonata quasi una fantasia op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna” di Ludwig van Beethoven e la Fantasia “Wanderer” di Franz Schubert.

Per questo suo concerto Giuseppe Albanese ha scelto il titolo “Fantasia”, come il disco dallo stesso titolo e con lo stesso programma che nel 2014 ha segnato l’inizio della sua collaborazione con Deutsche Grammophon, l’etichetta più prestigiosa nel campo della musica classica. A questo primo cd è seguito nel 2015 l’album “Après une lecture de Liszt”, interamente dedicato al compositore ungherese. Nel marzo 2016 Decca Classics ha inserito nel box con l’opera omnia di Bartók la sua registrazione in prima mondiale del brano “Valtozatok”.

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Giuseppe Albanese, che ha ora trentasei anni, è nato a Reggio Calabria, ha studiato pianoforte al Conservatorio di Pesaro e all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola e si è laureato anche in filosofia. Ha vinto nel 1997  il Premio Venezia e nel 2003 il primo premio al Concorso Internazionale “Vendome Prize”, definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”. È invitato a dare recital e concerti con orchestra sulle più prestigiose ribalte internazionali e ha suonato in tutta l’Europa, nelle due Americhe ed in estremo oriente.

 

Mauro Mariani