20° Asian Film Festival

Il ventesimo Asian Film Festival si terrà dal 30 marzo al 5 aprile 2023 presso il Cinema Farnese Arthouse, in Piazza Campo De’ Fiori 56 a Roma. Evento speciale fuori concorso mercoledì 12 aprile 2023 presso Multisala Barberini in Piazza Barberini 24/26 a Roma

Il Cineforum Robert Bresson taglia il traguardo della ventesima edizione dell’Asian Film Festival, punto di riferimento e finestra sul miglior cinema d’autore dell’Estremo Oriente, offrendo ancora una volta la miglior selezione del settore, in gran parte in anteprima ed esclusiva italiana.

La prima proiezione, nella giornata del 30 marzo, sarà Little Blue, film in concorso diretto da Yifang Lee. Si tratta di una scelta ardita, in perfetta linea con uno dei focus per l’edizione di quest’anno: l’esplorazione del proprio corpo e della sessualità in un momento di crescita. A precedere e seguire la Cerimonia di apertura, prevista alle ore 21:00, ci saranno il film in concorso Barbarian Invasion, diretto da Tan Chui Mui, già vincitrice in passato di premi ad Asian Film Festival e My Brother, the Android and Me di Junji Sakamoto, stravagante racconto dell’ossessione di Kaoru, ingegnere nato con la percezione di “non esistere”, verso l’androide che sta costruendo.

Grande riconferma di questa edizione saranno le giornate tematiche riservate alla cinematografia di quattro Paesi dell’Estremo Oriente. Si parte il 31 marzo con il Thailand Day: tra i titoli in concorso verranno presentati Blue again di Thapanee Loosuwan, opera delicata sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta, e Six characters di M.L. Pundhevanop Dhewakul, dalla chiara ispirazione pirandelliana. Fuori concorso, invece, è l’ipnotico Faces of Anne di Kondej Jaturanrasamee e Rasiguet Sookkarn.

Il 1° aprile è previsto, invece, il Korean Day. Tra i film in proiezione ci saranno Dream Palace di KA Sungmoon, film di genere incentrato sul superamento del trauma, e una proiezione speciale dedicata al Maestro Kim Ki-duk, Call of God, coproduzione tra Corea del Sud, Kirghizistan, Lettonia ed Estonia.

Segue, nella giornata del 2 aprile, il Japan Day, con il ritorno sul tema dell’esplorazione della sessualità con In her room di Chihiro Ito. Tra i film in concorso, inoltre, Tea friends di Bunji Sotoyama – crudo ritratto di un gruppo di anziani all’interno della società giapponese – e A man di Kei Ishikawa – storia drammatica d’investigazione e vendetta.

Il 4 aprile è la volta del Vietnam Day, dedicato a una cinematografia del tutto particolare che oscilla tra l’eleganza di Jasmine, preciso ritratto di una comunità cittadina a opera di Dang Nhat Minh e i contrasti folgoranti di The brilliant darkness!, film in concorso diretto da Aaron Toronto.

Nella giornata di chiusura, il 5 aprile, è prevista la proiezione di due film evento: a precedere la Cerimonia di Premiazione sarà When the waves are gone di Lav Diaz, mentre subito dopo verrà proiettato Feast, del Maestro Brillante Mendoza.

Una qualificata giuria assegnerà i cinque premi principali tra i diciotto film in concorso, mentre una giuria di studenti dell’UNINT premierà il miglior film della sezione Newcomers, dedicata ai giovani autori.

Significativi gli ospiti di questa ventesima edizione, provenienti da Filippine, Vietnam e Thailandia: nei giorni delle rispettive proiezioni, arriveranno infatti a Roma Daniel Palacio, regista di The Monkey and the turtle, Hilque Dairo, produttore The monkey and the turtle, Vanessa Joico Tuico, produttrice The monkey and the turtle, Cao Thanh Lan & Gregor Siedl, autori delle musiche di Memento Mori e, “special guest”, Soros Sukhum, produttore di Faces of Anne.

Epilogo del festival sarà la giornata evento al Cinema Barberini, in programma il 12 aprile 2023, durante la quale saranno programmati film fuori concorso con tematiche di maggiore entertainment: tra questi, in esclusiva, Fantasy World e Drown di Lim Sang Su.

Asian Film Festival, con la direzione artistica di Antonio Termenini, è una manifestazione realizzata con il contributo di: Ministero della Cultura (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo), Regione Lazio, Roma Lazio Film Commission, FDCP (Film Development Council of the Philippines), Ambasciata della Thailandia in Italia, Amazing Thailand Ente del Turismo thailandese, Ambasciata del Vietnam in Italia, Istituto Culturale Coreano in Italia, JNTO Ente Nazionale del Turismo Giapponese, Istituto Giapponese di Cultura.

Un’iniziativa in collaborazione con: Ministero degli Affari Esteri, Elephant Pictures, UNINT Università degli Studi Internazionali di Roma, Associazione Italia Asean, 25th Shanghai International Film Festival, UICC, Philippine Italian Association, Cinema Farnese Arthouse, Oltre lo specchio Film Festival. L’evento gode del patrocinio di: Comune di Roma, Associazione Italia-Filippine, UICC, UNINT, Federalberghi Roma, Istituto Giapponese di Cultura. Media partner: Long take, Linkinmovies.it, Sentieri Selvaggi, Asianworld.it, Sonatine.

GIOVEDÌ 30 MARZO 2023

15.00 LITTLE BLUE (Yifang LEE, Taiwan, 2022, 97’) C – AE

La giovane Xiao Lan intraprende un viaggio privato e coraggioso alla scoperta del proprio corpo. Sulla spiaggia perde la verginità con un ragazzo; all’inizio pensa di poter conquistare il suo amore, ma presto scopre che lui mostra le sue foto intime agli amici e si rende conto che il loro rapporto non è altro che un gioco. Tenendo sua madre all’oscuro, Xiao Lan inizia a esplorare il proprio corpo in compagnia di estranei, scoprendo i confini tra intimità e piacere.

17.00 InsaneLoop(Mo Huang, Cina, 15’) Cortometraggio

THE WIND WILL SAY (Renai Wei Yongyao, Malesia, 2022, 93’) N – AI

Chen, giornalista di mezza età risposatosi dopo il divorzio, affronta il furto di una valigia, il fidanzato di sua figlia, la nuova storia d’amore della sua exmoglie… e degli oscuri segreti.

19.00 BARBARIAN INVASION (Tan Chui Mui, Malesia Hong Kong, 2021, 106’) C – AI

Un film d’azione, intimo e introspettivo, a tratti filosofico. Riesce a essere tutte queste coste mantenendo, allo stesso tempo, coerenza. Una perfetta rivisitazione del celebre “The Bourne Identity”.

21.00 CERIMONIA DI APERTURA

21.30 MYBROTHER,THEANDROIDANDME (Junji Sakamoto, Giappone, 2022, 94’) C

Kaoru è un ingegnere di robotica all’università, è stravagante e solitario, trascura sia il suo lavoro sia l’insegnamento. Fin da bambino ha vissuto la sua vita avendo la percezione di non esistere, motivo per il quale inizia una quasi totale ossessione nei confronti di un androide che sta costruendo.

VENERDÌ 31 MARZO 2023. THAILAND DAY

15.00 SCALA (Ananta Thitanat, Thailandia, 2022, 65’) FC – AI

Documentario toccante e dall’atmosfera familiare. Guardandolo ci si sente parte dello staff della Scala, l’ultimo dei tre grandi cinema di Bangkok che chiude definitivamente al pubblico.

16.15 BLUE AGAIN (Thapanee Loosuwan, Thailandia, 2022, 191’) C – AE

La regista Thapanee Loosuwan racconta la storia di Ay, una studentessa di moda alle prese con l’attività di famiglia e le difficoltà nel costruire dei rapporti con gli altri.

19.45 SIX CHARACTERS (M.L. Pundhevanop Dhewakul, Thailandia, 2022, 127’) C – AE

Ispirato alla famosa opera di Pirandello, il film si apre con le riprese di un set cinematografico che viene sconvolto dall’arrivo di sei personaggi senza autore che iniziano a raccontare la loro drammatica storia conquistando la centralità della scena.

22.15 FACES OF ANNE (Kongdej Jaturanrasamee, Rasiguet Sookkarn, Thailandia, 2022, 115’) FC – AI

Una ragazza si sveglia all’interno di una misteriosa clinica priva della propria memoria. Sa solo che la sua faccia continua a cambiare per qualche assurdo motivo e che si chiama “Anne”, come la sua vicina di stanza. Nella notte, insieme ad altre pazienti, cercherà di sfuggire alla minaccia di Vertigo, il demone-cervo giunto lì per ucciderle. Il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è si assottiglia, fino a sconvolgere l’esistenza della giovane in ricerca della sua identità

SABATO 1° APRILE 2023

KOREAN DAY

14.00 THE GREAT DISTANCE DELIVERS CRANE (Lhapal Gyal, Cina / Tibet, 2022, 86’) N – AM

Due fratelli e una piccola gru ferita che non può volare, in viaggio verso lo Yunnan. I due bambini scopriranno nuovi paesaggi, storie, emozioni.

15.45 GYEONG-AH’S DAUGHTER (KIM Jung-eun, Corea del Sud, 2022, 117’) C – AE

Gyeong-ah è una badante e vive da sola da quando sua figlia Yeon-su si è trasferita per fare l’insegnante. Un giorno Gyeong-ah riceve uno strano video riguardante sua figlia, che darà inizio al dramma di Yeon-su.

18.00 DREAM PALACE (KA Sungmoon, Corea del Sud, 2022, 112’) C – AE

Hye-jung è una donna che cerca di andare avanti con la sua vita dopo un evento traumatico, ma gli effetti dell’accaduto tornano a presentarsi mentre è costretta ad affrontare nuove difficoltà.

20.15 CALL OF GOD (Kim Ki-duk, Estonia, Kirghizistan, Lettonia, Corea del Sud, 2022, 81’) FC

Una ragazza incontra uno scrittore e tra loro nasce un’attrazione reciproca. Lui nasconde un passato di relazioni burrascose, che lei gli chiede di interrompere ad ogni costo. L’amore tra i due diviene nel tempo ossessione e desiderio di reciproca sopraffazione. Ma forse si tratta solo di un sogno premonitore, guidato da una voce misteriosa e onnisciente.

22.15 THE ANCHOR (JEONG Ji-yeon, Corea del Sud, 2022, 111’) C – AE

Se-ra, promettente conduttrice di un notiziario, riceve una strana telefonata: una giovane donna le chiede di indagare sulla sua futura morte. Ma il caso si rivelerà più complicato del previsto.

DOMENICA 2 APRILE 2023

JAPAN DAY

15.00 LEAVE IN SUMMER (Aya Igashi, Giappone, 2022, 75’) N

Ripercorrendo gli ultimi giorni della moglie, Shuntaro in compagnia di Nana affronteranno un percorso alla scoperta di loro stessi, un viaggio impregnato di un realismo magico che li circonda.

16.30 TEA FRIENDS (Bunji Sotoyama, Giappone, 2022, 134’) C

Il film di Bunji Sotoyama racconta in modo autentico e crudo la realtà che coinvolge gli anziani all’interno della società giapponese.

19.00 IN HER ROOM (Chihiro Ito, Giappone, 2023, 136’) C

Il dentista Susume si innamora della bizzarra Miyako. È un amore vero o si tratta di un’inspiegabile follia?

21.30 Mirai (Erika Nakayama, Giappone, 15′) Cortometraggio

A MAN (Kei Ishikawa, Giappone, 2022, 121’) C

Akira lavora come avvocato. Un giorno, incontra la sua ex cliente Rie, che chiede ad Akira di eseguire un controllo dei precedenti personali del suo defunto marito Daisuke. Una storia drammatica con un colpo di scena che arriva al cuore dello spettatore.

LUNEDÌ 3 APRILE 2023

17.00 A Firetracker story (Zhizi Hao, Cina, 20′) Cortometraggio

MELODY–GO–ROUND (Kuo-An Lai, Taiwan, 2022, 101’) C – AI

Melody cresce con due genitori che hanno smesso di amarsi, influenzata dalle azioni e dalle scelte prese dagli stessi. Il tema viene introdotto con un velo di surrealismo: per sfuggire a una realtà che la soffoca, Melody scopre un parco divertimenti abbandonato in cui crea un mondo tutto suo, il Regno della Luna, anch’esso abitato da una serie di altri giovani della sua età, in un’ambientazione alla Peter Pan.

19.15 HONG KONG FAMILY (Eric Tsang, Hong Kong, 2022, 112’) C – AE

Una famiglia viene distrutta dopo una turbolenta cena del solstizio d’inverno. Otto anni dopo, una cugina che vive all’estero torna a Hong Kong nella speranza di porre fine alla lunga faida sorta durante un’altra festa tradizionale importante.

21.15 THE MONKEY AND THE TURTLE (Daniel R. Palacio, Filippine, 2022, 111’) C – AM

Una competizione politica che è come una parabola, un terreno di confronto in cui non sempre chi ha i migliori ideali riesce ad ottenere ciò che merita.

MARTEDÌ 4 APRILE 2023. VIETNAM DAY

15.00 GLORIOUS ASHES (Bui Thac Chuyên, Vietnam, 2022, 116’) C – AI

Ambientato nel povero villaggio costiero di Thom Rom, nel delta del Mekong, il film segue le vite di tre donne le cui storie amorose sono insolite e uniche per loro natura. Il film è narrato dal punto di vista di Hau (Juliet Bao Ngoc Doling), mentre sperimenta la vita con suo marito (Le Cong Hoang), che però ha occhi solo per un’altra donna.

17.15 MEMENTO MORI: EARTH (Marcus Manh Cuong Vu, Vietnam, 2022, 84’) N – AE

Un viaggio struggente attraverso l’ormai quotidianità di una famiglia vietnamita che ci ricorda le vere cose importanti della vita.

19.15 JASMINE (Dang Nhat Minh, Vietnam, 2022, 88’) C – AE

L’altruismo e la condivisione sono gli inebrianti aromi della più antica cerimonia del tè: la Vita.

21.15 THE BRILLIANT DARKNESS (Aaron Toronto, Vietnam, 2022, 103’) C – AE

La famiglia si riunisce per i funerali del nonno, ma si scopre che suo figlio ha sprecato tutti i soldi in gioco d’azzardo e che si è indebitato con la mafia. Il debito contratto dovrà essere saldato entro l’alba.

MERCOLEDÌ 5 APRILE 2023

14.30 I DON’T REMEMBER THAT I DREAMED (Miaochun Zhang, Cina, 2022, 107’) N – AE

Passato e presente, storia e contemporaneità, individuo e collettività: queste le dicotomie che si intrecciano nel docu-film della regista cinese Miaochun Zhang. Un microcosmo che ha l’obiettivo di riflettere il macrocosmo, indagando la dimensione interiore di chi ha il coraggio di buttarsi in ciò che sogna, ben più al di là dei limiti consentiti dal controllo da parte delle istituzioni.

16.45 WHEN THE WAVES ARE GONE (Lav Diaz, Filippine, 2022, 187’) FC

Un tenente filippino è alle prese con un grande disagio morale derivato dalla guerra contro la droga che ha intrapreso il suo paese.

20.00 CERIMONIA DI PREMIAZIONE

20.30 FEAST (Brillante Mendoza, Filippine / Hong Kong, 2022, 104’) FC – AI

Quando la morte imporrà la sua presenza sulle vite, solo la Verità sarà il farmaco per condurre un’esistenza libera della prigione delle emozioni.

22.30 HAS MAN A FUTURE (Guodong Zhang, Cina, 2022, 94’) N – AM

Dohla Gyal investe la piccola Yangchen, che rimane paralizzata. Da quel giorno i familiari di Yangchen lo odiano, mentre lui non sa come farsi perdonare e sprofonda nell’alcolismo.

Sito web ufficiale: asianfilmfestival.info

Elisabetta Castiglioni

Tommy Emmanuel. Italian tour 2023

Per Visioninmusica 2023, fuori abbonamento, fa tappa a Spoleto il prossimo 31 marzo una leggenda mondiale della chitarra acustica: Tommy Emmanuel. Lo straordinario virtuoso australiano si esibirà in unica data umbra nel corso del suo tour italiano al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, alle ore 21. Ad aprire la serata sarà il chitarrista britannico Mike Dawes, col quale ha inciso il nuovo album “Accomplice series Vol. 3”.

Ridisegnando e sconvolgendo uno stile chitarristico che, proprio grazie alle sue straordinarie performance live, ha appassionato negli anni non solo i musicisti ma la gente comune in maniera sempre più consistente, Tommy Emmanuel ha raggiunto un numero di traguardi tali da soddisfare diverse vite. A 44 anni è diventato uno dei cinque artisti mai nominati CPG (Certified Guitar Player) dal suo idolo, l’icona della musica Chet Atkins. Tra i suoi riconoscimenti spiccano due nomination ai Grammy Award e la vittoria di due ARIA Awards, oltre ad essere stato insignito della medaglia dell’Order of Australia per i riconoscimenti conseguiti nella musica e nello spettacolo come chitarrista e per il suo contributo nel sociale come sostenitore di “Kids Under Cover”. Un talento unico unito a un impatto scenico ed emozionale che trascende il lato puramente tecnico, fanno sì che i suoi interminabili tour per il mondo siano diventati un evento imperdibile e l’unico modo per poter catturare tutta l’energia e la magia che questo chitarrista sprigiona. Noto per la composizione, l’arrangiamento e l’esecuzione di più parti contemporaneamente su un unico strumento, Mike Dawes è considerato uno dei chitarristi fingerstyle moderni più creativi al mondo. Nominato “Miglior chitarrista acustico del mondo” da Total Guitar Magazine / MusicRadar in entrambi i sondaggi dei lettori nel 2017 e 2018, ha generato un successo virale con il suo arrangiamento di “One” dei Metallica, all’interno del suo album solista ERA,  che ha superato i 4 milioni di visualizzazioni su YouTube. Il suo disco di debutto, “What Just Happened?”, contiene l’originale preferito dai fan, “Boogie Slam”, e un altro successo virale con la canzone di Gotye, “Somebody That I Use To Know”, con quasi 5 milioni di visualizzazioni su YouTube. Dawes ha anche una solida reputazione come educatore musicale, in quanto è stato editorialista di “Guitar World” e “Acoustic Guitar” e ha tenuto numerosi seminari di chitarra in tutto il mondo.

Elisabetta Castiglioni

Dmitrij Šostakovič. Il grande compositore sovietico

Lunedì 27 marzo alle ore 19.00 in programma nell’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi la presentazione del libro “Dmitrij Šostakovič – Il grande compositore sovietico”, edito dalla Fondazione Mudima di Milano (2019).

La ricca pubblicazione sarà presentata da Valerij Voskobojnikov, co-autore, e impreziosita dagli interventi musicali delle pianiste Varvara Nepomnyashchaya e Liubov Gromoglasova e dello stesso Voskobojnikov.

Voskobojnikov è nato a Khar’kov (Ucraina) nel 1939, ha studiato al Conservatorio “Cajkovskij” di Mosca col celebre pianista e didatta Heinrich Neuhaus e vive a Roma dal 1965. Per 35 anni ha lavorato come Consulente musicale alla RAI e per più di 25 anni ha insegnato lingua russa presso le Università di Roma e di Camerino. Ha tenuto numerosi concerti come solista e camerista, dedicandosi in particolare alla divulgazione della musica russa e sovietica, spesso in prima esecuzione italiana. Ha curato per Rusconi, nel 1985, il volume di Neuhaus L’arte del pianoforte, mentre nel 2002 è uscito presso la Casa Editrice Sellerio anche il volume di carattere autobiografico di Heinrich Neuhaus Riflessioni, memorie, diari tradotto e curato da lui stesso. Inoltre ha pubblicato il Diario del 1927 Viaggio in “Bolscevisia” di Sergej Prokof’ev e il volume Borodin per le Edizioni Scientifiche Italiane, e su varie riviste studi su Sostakovic, Prokof’ev, Borodin, Neuhaus, Sofronizkij, Pasternak, Achmatova e sulla musica russa. E’ stato per cinque anni (1974-1979) l’assistente del M° Stanislav Neuhaus, figlio di Heinrich Neuhaus, ai corsi presso l’Accademia Chigiana di Siena (con la quale ha curato un volume In memoria di Stanislav Neuhaus ) ed al Conservatorio di Perugia. Spesso è invitato nelle giurie dei Concorsi Nazionali ed Internazionali. Dal 1990, come Presidente e Direttore artistico dell’Associazione Musicale “Heinrich Neuhaus” a Roma, ha organizzato varie stagioni di concerti, guidando anche i Corsi di perfezionamento in pianoforte per i giovani pianisti.

PROGRAMMA MUSICALE

DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ

– Notturno (dagli Aforismi op.13)
– Preludi n. 10 e 17 op. 34
– Largo (dalla Sonata n.2)
Valerij Voskobojnikov, pianoforte

– Danza delle bambole

Fluo-geometrie

L’arte come espressione ottica, il colore come forma pura d’arte.

La Fondazione Luciana Matalon di Milano in collaborazione con Colonna Arte Contemporanea di Appiano Gentile (CO) presenta fino al 1° aprile 2023 la mostra di Dario Zaffaroni dal titolo “Fluo-Geometrie”.

Artista di spicco del panorama italiano contemporaneo che vive e lavora a Legnano, classe 1943, Dario Zaffaroni ha sempre caratterizzato il suo percorso di ricerca all’insegna della sperimentazione di nuovi linguaggi e mezzi di comunicazione creativa, focalizzandosi sempre più sull’interazione cromatica del fluorescente tra razionalità e sensibilità attraverso l’accostamento e l’intersecazione di nastri cromatici a gradiente fluorescente che danno fenomeni percettivi e cinetici sempre differenti.

Questi suoi interessi sempre più marcati sulla percezione cromatica e cinetica, ove la geometria delle linee e la variazione della superficie crea suggestioni ricettive-ondulatorie negli occhi di chi osserva, nascono negli anni Sessanta dal profondo sodalizio spirituale e artistico con Dadamaino, con la quale firma installazioni artistiche come il progetto Environnement lumino-cinétique sur la place du Chatelet a Parigi su invito del Centre National d’Art Contemporain, e dalla frequentazione di importanti artisti dell’avanguardia milanese quali Colombo, Calderara, Minoli, Scaccabarozzi, Tornquist, Varisco.

Il titolo della mostra “Fluo-geometrie”, che comprende oltre trenta opere degli anni Duemila, indica chiaramente come Zaffaroni sia un artista estremamente eclettico e raffinato, sempre attento all’evoluzione dell’arte contemporanea che lo ha spinto verso metodologie e tecniche esecutive sempre più innovative.

Che si tratti delle prime opere, definite “Cromodinamiche fluorescenti” o “Modularità fluorescenti”, realizzate esclusivamente con carte fluorescenti limitatamente precolorate in 9 tonalità, ritagliate e composte con rigore matematico in forme geometriche, anche tridimensionali, di “Policromie olografiche”, “Polimodularità fluorescenti” o “Geometrie polidinamiche”, dove si ha l’interazione delle carte fluorescenti con altre diversificate, tutte queste opere nascono dal connubio tra sensibilità cromatica, intuito e razionalità, che permettono all’artista di arrivare a combinazioni e accostamenti di colore audaci, artisticamente evoluti e impattanti, orientando la percezione visiva di chi osserva.

La peculiarità dei miei lavori, dettati dal bagliore dei fluorescenti” – sottolinea inoltre lo stesso Zaffaroni – “consiste anche nel voler attrarre lo sguardo dell’osservatore e renderlo partecipe, attraverso il suo movimento, alla ricerca della mutevole cromo-geometria composta”.

In mostra alla Fondazione Luciana Matalon anche alcune opere dei primi cicli “lumino-cinetico” che Zaffaroni mise a punto nel 1969 insieme con Dadamaino, ossia i “Rulli”: giochi visivi in movimento tra colore e forma che li rendono tra i lavori ancora oggi più interessanti, dalle dinamiche percettive particolarmente suggestive.

L’astrattismo geometrico di Dario Zaffaroni in forme ricercate è leitmotiv della propria interpretazione estetica, una forma d’arte in costante evoluzione che rende riconoscibilissime e inequivocabili le sue opere, contraddistinte da uno stile assolutamente unico, dove la cura rigorosa dei dettagli non è assolutamente casuale e amplifica la forza che le irradiazioni luminose hanno sulla psiche e le emozioni delle persone.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Colonna Arte Contemporanea con testi critici di Dadamaino, Tommaso Trini e Alessandro Paolo Mantovani.

De Angelis

Il Premio Bianca d’Aponte in Spagna

Come ormai consuetudine, il Premio Bianca d’Aponte, il contest italiano riservato a cantautrici, nel periodo primaverile porta in tour alcune protagoniste delle edizioni precedenti. Oltre ad offrire un palcoscenico a questi nuovi talenti della canzone italiana, è anche l’occasione per lanciare il bando di concorso della prossima edizione del concorso, la 19a.

Il bando è disponibile insieme alla scheda di iscrizione su www.premiobiancadaponte.it . La partecipazione è come sempre gratuita, mentre la scadenza è fissata al 24 aprile 2023. La direzione artistica è di Ferruccio Spinetti.

Sono ancora due gli appuntamenti in programma: il 28 e 29 marzo a Madrid e a Logroño per l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.

In Spagna si esibiranno Rebecca Fornelli (finalista del d’Aponte nel 2019), Rebi Rivale (vincitrice del premio della critica nel 2011 e nel 2013) e Chiara Vidonis (premio miglior interpretazione nel 2011).

Nella serata di Madrid del 28 marzo si unirà a loro Grazia Di Michele (madrina dell’edizione 2022). L’appuntamento nella capitale spagnola è in programma alle ore 20 nello splendido Salón de Actos dell’Istituto Italiano di Cultura diretto da Marialuisa Pappalardo. La serata è nell’ambito della rassegna “In scena a palazzo”. L’ingresso è libero con prenotazione. L’evento sarà anche in streaming sui canali YouTube e Facebook dell’Istituto. Per maggiori informazioni: www.iicmadrid.esteri.it

Il 29 marzo Fornelli, Rivale e Vidonis saranno poi protagoniste assolute di un concerto al Centro Ibercaja La Rioja di Logroño, città capoluogo della comunità autonoma di La Rioja, nel nord della Spagna. L’appuntamento è promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid in collaborazione con la Fundación Ibercaja e l’Associazione italoriojana Due Passi. L’ingresso anche qui è libero con prenotazione. Per maggiori informazioni: www.fundacionibercaja.es e www.iicmadrid.esteri.it

I tre appuntamenti di marzo del “Premio Bianca d’Aponte in tour” bissano quelli dello scorso anno negli stessi luoghi e si aggiungono ad altri organizzati negli anni precedenti a Napoli, Maranello (Modena), Bergamo, Faenza nell’ambito del Mei, nonché a Milano e Roma per due volte e a Barcellona per tre.

Alla scadenza del bando, a fine aprile, si procederà alle selezioni delle finaliste, la cui ultima fase sarà affidata ad un ampio e prestigioso Comitato di garanzia, composto da cantanti, autori, operatori del settore e giornalisti musicali.

Le finali si terranno al teatro Cimarosa di Aversa il 27 e 28 ottobre.

Alla vincitrice del premio assoluto andrà una borsa di studio di € 1.000, a quella del Premio della critica “Fausto Mesolella” (in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione) una di € 800. La giuria generale assegnerà inoltre delle menzioni al miglior testo (da quest’anno dedicata a Oscar Avogadro), alla migliore musica e alla migliore interpretazione. Ma sono previsti molti altri premi e bonus assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

Ender C.

Rumore – Human Vibes

Il 24 marzo al BIF&ST – Bari International Film F&stival ci sarà l’anteprima mondiale del docufilm “Rumore – Human Vibes”, ovvero l’incontro tra musica e diritti umani narrato attraverso le canzoni che negli ultimi 20 anni hanno ricevuto il Premio Amnesty nella sezione Big, il riconoscimento che il festival “Voci per la Libertà” e Amnesty International Italia conferiscono a quei cantanti che, nei testi delle loro canzoni, abbracciano e danno forza ai temi della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Il 4 aprile sarà poi la volta di una proiezione a Roma a Officina Pasolini, il laboratorio creativo di alta formazione e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca.

Intanto il 20 marzo scadono i termini per le iscrizioni al Premio dei giovani di Amnesty, la prima opportunità per essere tra i finalisti del Premio Amnesty nella sezione emergenti, nell’ambito della 26a edizione di ‘Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty’, che quest’anno si terrà a Rovigo dal 21 al 23 luglio.

Tutti gli artisti che (indipendentemente dall’età) si iscriveranno entro la scadenza con i loro brani sui diritti umani saranno votati dai giovani (under 35) di Amnesty International. Il primo accederà di diritto alle fasi finali di Rovigo. Tutti gli altri potranno comunque partecipare alle ulteriori fasi di selezione e saranno valutati assieme agli altri iscritti al concorso che ha la sua scadenza finale il 22 aprile.

Tutte le informazioni per le iscrizioni si trovano su: www.vociperlaliberta.it/festival/premio-amnesty-emergenti

“Rumore – Human Vibes” nasce dalla consapevolezza che il silenzio è la colonna sonora dei regimi autoritari. Ecco perché bisogna fare tanto rumore, perché la conoscenza dei diritti umani è il primo passo per poterli reclamare.

Le parole colpiscono più delle bombe, e insieme alla musica possono volare con una rapidità, una potenza e una forza inaspettate per raccontare di abusi, di migranti, di spose bambine, di torture, di genocidi e delle violazioni di diritti umani presenti in ogni paese, anche nel nostro.

Il docufilm ospita Ivano Fossati, Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Paola Turci, Daniele Silvestri, Modena City Ramblers, Nada, Negramaro, Roy Paci, Simone Cristicchi, Mannarino, Brunori Sas, Frankie Hi-Nrg mc. È straordinariamente ricco di immagini originali dell’archivio di Amnesty International, che documentano gravissime violazioni di diritti umani. A tali immagini, a volte estremamente crude, fanno da contrappunto la musica e i volti noti degli artisti che, da un lato, forse rassicurano, e dall’altro spronano lo spettatore a prendere posizione, o quantomeno a interrogarsi su temi che sono tanto contemporanei quanto, purtroppo, futuri.

‘Rumore – human vibes’ è scritto e diretto dalla regista napoletana Simona Cocozza e prodotto da Amnesty International Italia, Flicktales, Giallomare Film.

La premiére mondiale  avrà luogo quale evento della pre-inaugurazione del Bif&st – Bari International Film&Tv Festival, il 24 marzo 2023 alle 18:00 al Teatro Kursaal Santalucia, con a seguire un incontro con Simona Cocozza, Roy Paci e Riccardo Noury (portavoce di Amnesty International) condotto dal regista David Grieco.

Ender C.

‘Cinema per tutti’ a Ferrara

La nascita di un figlio cambia la vita, e certamente le abitudini. Tra le rinunce che spesso comporta per i genitori c’è anche il cinema. Di fatto un’auto-esclusione sociale generata dal timore di sentirsi indesiderati in presenza dei piccoli. Da adesso però il sogno proibito diventa realtà. Il cinema San Benedetto apre infatti le porte a mamme e papà che vogliano godersi un film in compagnia anche dei propri piccolissimi.

A partire dal 25 febbraio 2023, il sabato pomeriggio con cadenza bisettimanale, la sala di via don Tazzoli sarà attrezzata per accogliere al meglio durante le proiezioni le famiglie che vogliano farsi accompagnare persino dai minori di 18… mesi.

Spiega il senso dell’iniziativa il parroco di san Benedetto don Damiano Abram: “Ci auguriamo che questo progetto possa rappresentare per tante mamme e papà giovani un momento di incontro, di dialogo, di condivisione dell’esperienza genitoriale, nella speranza che qui trovino luogo di accoglienza bello e semplice, dove regalarsi del tempo per stare insieme, e sentire come l’essere famiglia sia una benedizione per tutti. Anche un momento di svago, necessario per rifiatare, può diventare una felice occasione di crescita”.

Col patrocinio del Comune di Ferrara e la collaborazione del SAV (Servizio Accoglienza alla Vita) che ha messo a disposizione tutto il necessario per rendere accogliente la permanenza nasce il progetto ‘Cinema per tutti’ che consentirà in primo luogo ai neo-genitori di non privarsi del piacere del grande schermo. Nella sala, ampia e capiente, senza gradoni, sarà consentito tenere vicino a sé la culla con il bambino occupando un posto in più, o parcheggiare i passeggini in un’area apposita. In caso di bisogno sarà possibile cambiare i piccoli continuando a guardare i film grazie alla presenza di un fasciatoio, mentre al bar sarà in funzione uno scalda biberon.

Per i già inclini a sgambettare sarà organizzato un angolo morbido con un tappetone, un box e qualche passatempo. Tutte le zone di attenzione saranno illuminate da alcune lanterne con luce tenue, mentre il volume del film sarà appositamente tenuto ad un livello un po’ più basso.

Le poltroncine saranno utilizzabili naturalmente pure per allattare, e non ci si dovrà sentire in imbarazzo se i pupi “disturbassero” con la propria voce: la visione sarà aperta comunque a chiunque, ma gli spettatori saranno avvisati del “rischio” al momento dell’accesso in sala.

Alessandra Cescati Mazzanti è presidente del Servizio di Accoglienza alla Vita (SAV) che si è preoccupato dell’allestimento del cinema con le dotazioni del caso: “ringrazio la parrocchia di S. Benedetto Abate per averci coinvolti nella realizzazione di questo progetto che rientra a pieno titolo nei nostri fini statutari, ossia rispecchia il nostro impegno a sostenere e promuovere la “dignità di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale… nell’ambito naturale di una famiglia”: l’opportunità di condividere momenti di vita sociale insieme anche con i più piccoli ne è parte pregnante”

“Cinema per tutti” nasce col sostegno del Comune di Ferrara: “un progetto meritevole che nasce dalla collaborazione di realtà diverse del territorio per dare ai giovani genitori l’opportunità di vivere esperienze significative da punto di vista delle relazioni. Il progetto “Cinema per tutti” crea infatti uno spazio accogliente in cui le famiglie possono trovare un momento di svago, stare insieme e creare relazioni con altri genitori sviluppando così la loro rete sociale con risvolti positivi per il benessere loro e dei loro figli” spiega l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione e Famiglie Dorota Kusiak.

Si comincia dunque sabato 25 febbraio alle ore 16.30 con la commedia con Antonio Albanese ‘Grazie Ragazzi’ e quindi in seguito una serie di appuntamenti con cadenza bisettimanale.

Per informazioni: ticket@cinemasanbenedetto.it

Alessandro Zangara

RistorAzioneFuturo, filiere alimentari emiliano-romagnole nel mondo globale

Si è svolto nei giorni scorsi a Bologna a villa Guastavillani sede della Bologna Business School, il corposo quanto interessante convegno “RistorAzioneFuturo”, organizzato da CheftoChef emiliaromagnacuochi per parlare di filiere alimentari emiliano-romagnole nel mondo globale. Più di 30 gli interventi, fra chef, gastronomi, imprenditori, accademici e istituzioni, che hanno affrontato il tema del convegno sotto molteplici sfaccettature, in grado di fornire un quadro competo ed esaustivo del comparto gastronomico regionale e non solo, tracciando le direttrici da seguire per il futuro del settore.

La prima sessione del convegno, la più corposa, era dedicata a ristorante-impresa e politiche territoriali, toccando i temi del turismo, della diversificazione dell’offerta gastronomica (delivery, asporto, laboratori, consulenze, ecc.), del personale e delle filiere gastronomiche con focus sul caso RavennaFood/CheftoChef. Tra i tanti interventi, coordinati da Massimo Bergami, Dean della Bologna Business School, quelli di: Roberto Casali – Ecopesce, Cesenatico, Claudio Cesena – Chef “Locanda San Fiorenzo”, Fiorenzuola D’Arda PC, il gastronomo Enrico Vignoli, Piero Pompili – Maître ristorante Al Cambio, Bologna, Alberto Bettini – Chef Patron “Da Amerigo”, Savigno BO, Matteo Salbaroli – Chef Patron “l’Acciuga Osteria” Ravenna e coordinatore RavennaFood/CheftoChef, Marco Luongo – Chef patron “Fuler”, Ravenna.

Nella seconda sessione si è parlato di frontiere innovative in cucina. Coordinati da Massimo Bottura – Chef Patron “Osteria Francescana”, Modena e vicepresidente di CheftoChef, sono intervenuti, tra gli altri: lo chef Igles Corelli e il Medico Gastroenterologo Gabriele Bazzocchi, Stefano Silvi della startup “NeroFermento” e Ivan Milani – Chef “Villa Monty Banks”, Cesena, che hanno parlato di tecnologia, nuove tecniche in cucina e nutraceutica. Perché produttori, trasformatori e cuochi si sono alleati con scienziati e medici.

Nella terza ed ultima sessione il tema portante è stato formazione e networking. Con il manifesto di Barcellona che definisce la “gastronomia scientifica”, si è definitivamente aperta una strada per l’innovazione consapevole gastronomica. Attenzione anche alla lotta allo spreco alimentare e alla “cucina circolare”. Coordinati da Patrizio Bianchi, economista, accademico e ministro dell’istruzione nel governo Draghi, sono intervenuti, tra gli altri: il professore Davide Cassi – Università di Parma, Simona Caselli, Presidente Assemblea Regioni delle reti ortofrutticole europee, Riccardo Agostini – Chef Patron de “Il Piastrino”, Pennabilli RN, Carlo Catani – Gastronomo e Presidente di “Tempi di Recupero”, Faenza RA, il gastronomo Daniele Fornaciari e l’esperto Guide Michelin Maurizio Campiverdi, anche presidente di “Menù Associati”.

A coordinare il convegno la dirigenza di CheftoChef: il presidente Max Poggi, il segretario generale Michele Ceccarelli, il presidente onorario Igles Corelli, la vicepresidente Isa Mazzocchi, mentre l’organizzazione è stata sei soci Franco Chiarini e Massimo Suozzi.

A portare i saluti alla nutrita platea anche Alessio Mammi – Assessore all’Agricoltura, Agroalimentare, Caccia e Pesca Regione Emilia-Romagna. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha, invece, inviato un videomessaggio, in quanto impossibilitato a partecipare.

Pierluigi Papi

Eppure qualcosa ho visto sotto il sole, presentazione a Roma l’8 marzo

Verrà presentato mercoledì 8 marzo presso la sede dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Via Ostiense 106, Roma) il libro che racconta la Storia e le storie vissute dalla prima produttrice cinematografica italiana: Marina Piperno. EPPURE QUALCOSA HO VISTO SOTTO IL SOLE, un’autobiografia edita da All Around Edizioni, interroga gli immensi archivi fotografici della sua famiglia, le cui radici romane risalgono all’epoca di Giulio Cesare, raccontando la sua formazione giornalistica e il viaggio a New York che la indurrà a scegliere il cinema e intraprendere una carriera sessantennale ricca di sperimentazioni e successi. 

Un racconto che sarà illustrato dagli autori, nella sala Zavattini, alle ore 18.30, insieme al presidente dell’AAMOD Vincenzo Vita, alla presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani Laura Delli Colli e al regista e critico cinematografico Vito Zagarrio.

Ebrea laica che si misura senza sosta con le contraddizioni della realtà, imponendo apertura mentale ai suoi interlocutori e la giustizia sociale come stella polare del proprio agire, Marina Piperno decise, ancora giovanissima, che il cinema sarebbe diventato il suo strumento espressivo, rappresentando la prima donna italiana ad intraprendere una carriera ad appannaggio maschile. Il suo obiettivo, attraverso la macchina da presa, era dare voce a chi ne era privo: i popoli sottomessi dal colonialismo, le marginalità e gli esclusi, le devianze, i portatori di storie contadine e operaie, le donne e i loro diritti negati. Esplorando territori sconosciuti, ricavandone crescita umana e preziosa esperienza professionale, fu accompagnata in questo coraggioso itinerario da giovani e importanti autori, svezzati dal più grande agitatore culturale che l’Italia abbia avuto, Cesare Zavattini, che lei stessa ricompensò moralmente a suo modo, producendo successivamente, nel 1982, il film “da camera” che ne segnò l’esordio come interprete e regista: La veritàaaa.

La sua copiosa produzione spazia dai documentari ai film di fiction, sempre fondata su un’attenta ricerca antropologica e ispirata ad una costante conservazione della memoria, elementi che costituiscono un “unicum motivazionale” del suo agire. La sua incessante attività, espressa in molteplici opere premiate nei più importanti festival nazionali e internazionali – non da ultimo il Nastro d’Argento alla carriera conferitole nel 2010 – offre il quadro di una personalità empatica, che non teme il confronto e lo sollecita, che spende la sua gioia di vivere non solo per il proprio benessere, ma per il bene comune.

È valsa la pena entrare nel labirinto del cinema? – lei stessa si chiede nella prefazione al volume – Questo libro intende rispondere al quesito. Ci troverete le vittorie e le sconfitte individuali, ci troverete l’Italia, ci troverete l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione, ci troverete la tenacia del lavoro, ci troverete l’amore per “l’altro”, ci troverete una speranza…”

L’incontro, realizzato in collaborazione con AAMOD, Centro Sperimentale di Cinematografia, Fondazione Museo della Shoah e All Around Edizioni, è aperto a tutti, fino ad esaurimento posti.

Elisabetta Castiglioni

TRE-DI-CI. Sguardi sui musei di Lombardia

Tredici musei statali lombardi interpretati da tredici giovani artisti italiani, in una committenza pubblica della Direzione regionale Musei Lombardia (Ministero della Cultura), realizzata con la collaborazione scientifica del Museo di Fotografia Contemporanea di Milano – Cinisello Balsamo.

Un progetto ampio durato oltre dieci mesi, che culmina in una mostra promossa dal MiC (Direzione regionale Musei Lombardia) e dal Museo di Fotografia Contemporanea (MUFOCO) con il Comune di Milano – Cultura, e prodotta insieme a Palazzo Reale in occasione di Milano MuseoCity.

La mostra sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 3 marzo al 2 aprile 2023 nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale a Milano.

“La nostra rete di Musei – evidenzia Emanuela Daffra Direttrice della Direzione Regionale Musei Lombardia – è diffusa in tutto il territorio regionale, senza continuità, a macchia di leopardo. Porre le diverse componenti a sistema è una sfida stimolante e ardua, date le distanze, l’esiguità del personale e le diversissime caratteristiche”.

Tra i musei statali in territorio lombardo troviamo infatti monumenti celebrati in tutto il mondo come il Cenacolo Vinciano e la Certosa di Pavia, realtà archeologiche di epoca romana tra le più importanti d’Europa come le Grotte di Catullo a Sirmione, significative testimonianze medievali e rinascimentali (il Castello Scaligero di Sirmione, Palazzo Besta a Teglio), la Valle Camonica delle incisioni rupestri e della romanizzazione. Si tratta di musei, monumenti, palazzi, parchi dislocati in realtà geografiche molto diverse tra loro (sul lago, in valle, in città) che, nel loro insieme, costituiscono il più visitato museo di Lombardia. Da non dimenticare il Parco Archeologico di Castelseprio, aggiunto al gruppo nel dicembre 2021 che, con i siti rupestri della Valle Camonica e il complesso di Santa Maria delle Grazie e Cenacolo a Milano, porta a tre i siti Unesco statali gestiti dalla Direzione regionale Musei Lombardia.

Questi luoghi eterogenei, carichi di storia, possiedono un potenziale ancora in parte da scoprire, capace di suscitare echi molteplici e impensati se li si guarda con attenzione. È nato così il progetto “13 fotografi per 13 musei”, ideato da Emanuela Daffra e condotto insieme a Giulia Valcamonica, con la collaborazione scientifica del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo-Milano. Insieme a Gabriella Guerci e a Matteo Balduzzi del MUFOCO sono stati selezionati tredici professionisti giovani (nati tra il 1979 e il 1991), ma già affermati e più volte premiati: a loro è stata lanciata la sfida di guardare, raccontare o, meglio, interpretare, il museo loro affidato.

La mostra “Tre-di-ci. Sguardi sui musei di Lombardia” è l’esito di questo processo, che vuole dare concretezza al primo passo di una strategia pluriennale intesa da una parte a presentare i tredici siti come insieme imprescindibile per conoscere la storia culturale non solo della regione e dall’altra farne percepire l’attualità, la presenza viva nell’oggi.

Gli artisti coinvolti raccontano i musei in modo libero e personale attraverso i linguaggi e le pratiche più diverse, sollevando interrogativi, scoprendo storie inedite, dando voce ai visitatori, ai custodi, agli oggetti e ai paesaggi. I commenti del pubblico di fronte all’Ultima Cena di Leonardo vanno a comporre un poema. La Cappella Espiatoria di Monza, costruita dove fu assassinato il re Umberto I, diventa luogo immaginario di una missione spaziale che accende la luce sui contrasti della storia. La voce di un adolescente racconta la vita quotidiana nella Villa Romana di Desenzano. Gli abitanti di Teglio danno vita e movimento agli affreschi di Palazzo Besta. Il Castello Scaligero, il più fotografato, si nasconde alla vista per lasciare spazio ai ricordi sommersi dal lago. Sono esempi, che siamo invitati a scoprire insieme agli sguardi e ai racconti dei custodi, alla fauna notturna che popola le incisioni rupestri di Naquane, a una moltitudine di altre storie.

“Tra lo sguardo di un giovane e un museo – afferma Davide Rondoni, Presidente del Museo di Fotografia Contemporanea (MUFOCO) – si crea un vivo cortocircuito. Il tempo cerca la sua inesausta verità, tra senso dell’eterno, durata, attimo dello scatto, tradizione e futuro. L’audace opera messa in campo dalla sapiente rete museale lombarda puntando su validi giovani artisti serve non solo a chi ha passione per arte e musei (e per la nuova fotografia) ma per chiunque si voglia interrogare sul senso del tempo e sul tempo che stiamo vivendo”.

L’esposizione presenta immagini (fotografiche a colori e in bianco e nero, di sintesi, in movimento), lavori video, sculture e altre forme installative, realizzati tra gennaio e luglio 2022. Approcci variegati, a volte sorprendenti, che aprono prospettive nuove, ma compongono un unico percorso: guardare insieme il patrimonio che costituisce la nostra storia e partecipare attivamente – oggi – alla costruzione della sua multiforme identità.

Gli artisti in mostra: Arianna Arcara, Fabio Barile, Claudio Beorchia, Roberto Boccaccino, Alessandro Calabrese, Marina Caneve, Federico Clavarino, Rachele Maistrello, Caterina Morigi, Flavia Rossi, Alessandro Sambini, Delfino Sisto Legnani, Vaste Programme.

I musei: Museo del Cenacolo Vinciano, Milano; Cappella Reale Espiatoria, Monza; Certosa e Museo della Certosa, Certosa di Pavia; Parco Archeologico e Antiquarium, Castelseprio; Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, Vigevano; Palazzo Besta, Teglio; Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri, Capo di Ponte, loc. Naquane; Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo, Capo di ponte; MUPRE – Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica, Capo di Ponte; Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica, Cividate Camuno; Grotte di Catullo e Museo Archeologico, Sirmione; Villa Romana e Antiquarium, Desenzano del Garda; Castello Scaligero, Sirmione.

S.E.