Notte degli Archivi 2023

Nell’ambito dell’edizione 2023 di Archivissima – il Festival e la Notte degli Archivi – 5 archivi cinematografici ed audiovisivi – 4 italiani e 1 canadese – si sono riuniti per dar luogo ad un evento congiunto, ad ingresso gratuito, che si terrà venerdì 9 giugno 2023, in occasione della “Notte degli Archivi”, presso il Cinema La Compagnia via Cavour, 50r – Firenze.

L’evento – che vede riuniti Archivio Luce (Roma), AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Roma), Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia (Bologna), Archivio del Festival dei Popoli – Istituto Italiano per il Film di Documentazione Sociale (Firenze) e Open Memory Box (Montreal) con la partecipazione di Fondazione Sistema Toscana – propone un programma di cortometraggi (uno per ciascuna delle realtà partecipanti) accompagnati da interventi esplicativi sui metodi di riuso e ri-semantizzazione dei materiali in opere audiovisive integralmente originate dall’impiego di immagini d’archivio.

Documento storico e creatività esplorano nuove forme e modalità per stimolarsi a vicenda e dar vita a nuove forme di narrazione.

Carnet de Voyage:

Ore 21.00

L’entrata in guerra, di Roland Sejko (italia, 2014, 10’)

“Il 10 giugno del 1940 era una giornata nuvolosa. Si sapeva che al pomeriggio avrebbe parlato Mussolini, ma non era chiaro se si sarebbe entrati in guerra o no.” L’attesa, l’incertezza, l’inquietudine, il senso d’estraneità di una giornata particolare. Da un racconto di Italo Calvino con la voce narrante Claudio Santamaria.

Il film sarà accompagnato da un intervento di Roland Sejko

Ore 21.20

They All Lied to Us, di Alberto Herskovits (Canada/Svezia/Germania, 2019, 15’)

Una storia di amore e delusione. Un operaio della Germania dell’Est viene inviato in Unione Sovietica per costruire un gasdotto. Lì si innamora, accoglie la famiglia che è venuta a trovarlo, reagisce alla notizia della caduta del Muro e se ne va in vacanza in Occidente.

Il film sarà accompagnato da un intervento (in collegamento) di Alberto Herskovits

Ore 21.45

The Devil di Jean-Gabriel Périot (Francia, 2012, 8’)

Una parata di volti di cittadini afro-americani nel fervore delle marce per i diritti civili e dell’insorgere del movimento delle Black Panthers. Ripresi dai cineoperatori dell’epoca durante i comizi, gli scontri con la polizia o i raduni spontanei sul bordo della strada, leader carismatici e anonimi sostenitori della causa hanno fissato – per un solo, breve istante – l’occhio della macchina da presa. Arrabbiati o sorridenti, sempre risoluti: il volto del diavolo è bello per la sua fierezza.

Il film sarà accompagnato da un intervento di Alberto Lastrucci (Archivio del Festival dei Popoli)

Ore 22.05

HM100 Almanacco (Italia, 2023, 20’)

Home Movies presenta una selezione significativa del progetto “Home Movies 100” che prevede una programmazione online lunga 365 giorni, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. La programmazione web prevede la pubblicazione quotidiana di un film o di un estratto d’archivio girato  in formato ridotto in quello stesso giorno.

Il film sarà accompagnato da un intervento di Paolo Simoni (Direttore Archivio Home Movies)

Ore 22.35

Blue Screen, di Alessandro Arfuso e Riccardo Bolo (Italia, 2017, 17’)

Il documentario, ritrovato in un nastro VHS, racconta, attraverso l’esperienza diretta dell’autore, la ribellione dei droidi di servizio Mk3 contro l’egemonia degli esseri umani. L’opera restituisce dignità e umanità agli androidi, spesso relegati ad uno stato di subordinazione. Le speranze, i sogni e le paure degli uomini d’acciaio sono raccolte in questo archivio del futuro, che svela gli aspetti meno conosciuti della “Rivolta del Silicio”.

Il film sarà accompagnato da un intervento di Gabriele Ragonesi (AAMOD)

Elisabetta Castiglioni

Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi

Dialoghi con gli artisti, laboratori alla scoperta del naturalista Ulisse Aldrovandi e delle meraviglie straordinarie della sua collezione, visite guidate nella lingua dei segni italiana, attività con Ageop (Associazione Genitori Ematologia Oncologia) dedicate alle famiglie; sono numerosi gli appuntamenti che nelle prossime settimane animeranno Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi, la mostra di Fondazione Golinelli e Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, curata da Andrea Zanotti, Roberto Balzani, Antonio Danieli e Luca Ciancabilla, visitabile al Centro Arti e Scienze di Opificio Golinelli a Bologna fino al 28 maggio 2023.

Bambini e ragazzi impegnati nei laboratori, possono accedere alla mostra gratuitamente, mentre i loro accompagnatori potranno visitare l’esposizione con biglietto ridotto e una guida esperta (previa prenotazione). Ad attenderli un connubio inconsueto e originale tra reperti antichi e oggetti del futuro, originali exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi, quadri di Bartolomeo Passarotti, Giacomo Balla, Mattia Moreni, opere d’arte – dipinti, sculture e installazioni – di Nicola Samorì e strumenti, video e immagini provenienti dall’Agenzia Spaziale Europea, che restituiscono una visione unitaria della cultura e sottolineano l’alleanza tra arte e scienza.

Su Il futuro dell’intelligenza tra potenza di calcolo e difficoltà del pensiero, verterà l’appuntamento di martedì 23 maggio alle 18. L’introduzione sarà di Mario Rasetti, professore emerito di fisica teorica al Politecnico di Torino e presidente del comitato scientifico di Centai Institute. Alla tavola rotonda parteciperanno Adriano Fabris, docente di filosofia morale ed etica della comunicazione all’Università di Pisa, e coordinatore del trasversal project “Etica dell’AI” nell’ambito dello “Human centered AI project” del PNRR, Francesco Ubertini, presidente CINECA e presidente fondazione IFAB-International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development e Andrea Zanotti. Modera Antonio Danieli.

Ultimo dei quattro appuntamenti di un’ora, dalle 9.30 alle 10.30, dedicati agli studenti del terzo anno delle scuole secondarie di I grado e a tutti gli alunni delle scuole secondarie di II grado, mercoledì 24 maggio.

Per l’intera durata dell’esposizione, il sabato, la domenica e nei giorni festivi, dalle 15 alle 19, sarà disponibile un’area dedicata a bambine e bambini dai 3 ai 6 anni, che per un’ora, gratuitamente e senza prenotazione, potranno giocare in modo intelligente, in uno spazio allestito appositamente per loro da Franco Panini Editore.

Per rimanere aggiornati sulle iniziative legate a Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi è possibile consultare il sito: ilsognodialdrovandi.it

Delos

In festa per Suor Pura

Le Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone, Verona, saranno nuovamente in festa per una loro consorella il prossimo 27 aprile. Dopo le cerimonie e gli eventi di celebrazione di Maria Domenica Mantovani, proclamata santa lo scorso 15 maggio da papa Francesco, si chiude il processo diocesano per la canonizzazione/beatificazione di un’altra consorella, Suor Pura, al secolo Carmela Cesira Pagani, con una solenne cerimonia nella chiesa parrocchiale della cittadina benacense.

Il carisma delle Piccole Suore è vivo e raccoglie intorno a sé centinaia di persone, in questo caso felici di vedere il cammino spirituale della Serva di Dio Suor Pura Pagani sulla strada degli enti ecclesiastici preposti a volerne definire i contorni. Il “popolo di Suor Pura”, come lo chiamò la stampa veronese, riconosce ed ha riconosciuto nella “suora di Verona” così somigliante a padre Pio quand’era in vita, doti tali da farla ritenere degna tramite tra i fedeli e Dio, e la messa solenne di giovedì prossimo farà sentire ancor più vicino e presente il lavoro delle Piccole Suore, così rappresentate da donne uniche, di cui conservare il ricordo.

A.B.

‘E se provassimo a ri-scriverci?’: viaggio con la ‘cantastorie’ Cinzia Berveglieri

Prosegue alla biblioteca comunale Aldo Luppi di Porotto (via Arginone 320, Ferrara) il viaggio in compagnia della ‘moderna cantastorie’ Cinzia Berveglieri. L’appuntamento, per bambini e ragazzi dai  6 ai 10 anni, è per venerdì 21 aprile 2023 alle 17 con ‘E se provassimo a ri-scriverci?’.

L’incontro è a partecipazione gratuita con prenotazione da effettuare telefonando al numero 0532 731957 o scrivendo a bibl.porotto@comune.fe.it.

Il 3 dicembre scorso alla biblioteca è arrivata, portata dal mare, una bottiglia contenente il messaggio: “Ricordati di essere stata bambina”?

Da quel momento, grazie a voi, abbiamo iniziato un viaggio. Venerdì 21 Aprile alla biblioteca Luppi riparte il pulmino “Parolebus”. Questa volta andremo a scoprire il nostro piccolo tesoretto il salvadanaio che contiene la parole e le emozioni che abbiamo provato nel primo incontro quando ancora non sapevamo che avremmo viaggiato insieme.
Saranno le vostre e le nostre parole a portarci in viaggio durante questa nuova tappa.
Vi ricordiamo che il nostro viaggio non è un corso di scrittura ma un modo per tornare bambini riscoprendo la scrittura.

Alessandro Zangara

Il diverso, tra passato e futuro. Spunti lombardi

Si è tenuta ieri, 18 aprile, presso il C.A.M., Centro di Aggregazione Multifunzionale “Falcone e Borsellino” Municipio I, in Via Strehler a Milano, nei pressi del Piccolo Teatro, la conferenza “Il diverso, tra passato e futuro. La giudeofobia nella nostra società: spunti lombardi” a cura della professoressa Alessia Biasiolo. La conferenza, nell’ambito delle prestigiose iniziative dell’Antica Credenza di Sant’Ambrogio, con il patrocinio del Comune di Milano, Municipio 1, è stata introdotta dal presidente del sodalizio Crola, coadiuvato da Ambrogio Colombo.

Partendo dal volume dell’Istituto del Nastro Azzurro omonimo, edito da Edizioni Nuova Cultura di Roma, scritto dalla Biasiolo, la conferenza verteva in modo particolare su aspetti legati alla diffusione delle comunità ebraiche in Nord Italia, individuando ragioni storiche, tipiche di vari periodi, per accettare, integrare oppure discriminare gli appartenenti alla comunità ebraica. Questi, destreggiandosi tra permessi e divieti, sono riusciti ad industriarsi sempre nelle proprie azioni lavorative, spesso creando attività e sapendole adeguatamente gestire, sia per il proprio mantenimento e sviluppo, sia per lo sviluppo della comunità nella quale operavano. Non senza diffidenze e problemi di ordine teologico, politico, culturale, gli ebrei nei secoli passati si sono occupati di trattare con quella moneta sterile vietata altrimenti, ed erano spesso dediti al prestito di denaro. Così avvenne a favore degli armigeri di Bartolomeo Colleoni, dopo la sua scomparsa; così avvenne durante la guerra che interessò i territori lombardi sotto Francesco Sforza ai tempi del Trattato di Cavriana. La relatrice ha spiegato alcuni punti salienti di una storia affascinante di cui si conoscono sommi capi spesso senza saperla o poterla approfondire, fatto interessante ed utile anche per conoscere meglio lo sviluppo delle comunità cristiane e musulmane che nell’ebraismo hanno le radici storiche e religiose. Alessia Biasiolo, citando numerosi dati per oltre un’ora e un quarto di intervento davanti ad un pubblico attento ed interessato, ha anche presentato i quadri appositamente realizzati dall’artista Ivo Compagnoni a corollario ed interpretazione delle pagine di storia di un volume da leggere.

La Redazione

“Pura Pagani. Piccola, grande Suora”. Il libro

Domenica 30 aprile alle ore 16, presso il Teatro parrocchiale di Mozzecane, in provincia di Verona, verrà presentato il volume “Pura Pagani. Piccola, grande Suora”, Velar Edizioni. Presenzieranno alla presentazione pubblica, ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, la superiora generale delle Piccole Suore della Sacra Famiglia suor Simona Pigozzi, il presidente dell’Associazione “Amici di Suor Pura Pagani” Maurizio Tosoni e l’autrice, Alessia Biasiolo.

Pura Pagani, appartenente all’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia con Casa generalizia a Castelletto di Brenzone, sulla sponda veronese del lago di Garda, è stata una suora esemplare, molto amata dalle persone che la stampa ben presto ha definito “il suo popolo” e che oggi, a distanza di poco più di vent’anni dalla sua salita al cielo, la vede Serva di Dio. La conclusione del processo diocesano per la canonizzazione/beatificazione avverrà a Castelletto il prossimo 27 aprile, alla presenza del Vescovo di Verona, con una cerimonia ufficiale; gli incartamenti al vaglio delle autorità ecclesiastiche prenderanno quindi la strada di Roma, mentre tra le mani delle persone giungerà il volume che esplora con estrema precisione storica gli eventi umani che hanno portato Carmela Cesira Pagani ad essere degna di avviarsi verso gli altari.

Prezioso sarà l’intervento durante la presentazione nel territorio che ha visto lunghi anni di dedizione e di ascolto di Suor Pura, di don Claudio Zanardini, rettore dello splendido santuario di Santa Maria delle Grazie di Brescia, città dove vive ed opera l’Autrice del volume, che espliciterà proprio il senso della preghiera d’invocazione a Dio e l’importanza di coloro che si pongono come tramite tra Dio e i fedeli che si rivolgono a lui.

Al termine della presentazione del libro, lo stesso sarà disponibile in acquisto presso l’Associazione “Amici di Suor Pura Pagani”.

La Redazione

Dmitrij Šostakovič. Il grande compositore sovietico

Lunedì 27 marzo alle ore 19.00 in programma nell’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi la presentazione del libro “Dmitrij Šostakovič – Il grande compositore sovietico”, edito dalla Fondazione Mudima di Milano (2019).

La ricca pubblicazione sarà presentata da Valerij Voskobojnikov, co-autore, e impreziosita dagli interventi musicali delle pianiste Varvara Nepomnyashchaya e Liubov Gromoglasova e dello stesso Voskobojnikov.

Voskobojnikov è nato a Khar’kov (Ucraina) nel 1939, ha studiato al Conservatorio “Cajkovskij” di Mosca col celebre pianista e didatta Heinrich Neuhaus e vive a Roma dal 1965. Per 35 anni ha lavorato come Consulente musicale alla RAI e per più di 25 anni ha insegnato lingua russa presso le Università di Roma e di Camerino. Ha tenuto numerosi concerti come solista e camerista, dedicandosi in particolare alla divulgazione della musica russa e sovietica, spesso in prima esecuzione italiana. Ha curato per Rusconi, nel 1985, il volume di Neuhaus L’arte del pianoforte, mentre nel 2002 è uscito presso la Casa Editrice Sellerio anche il volume di carattere autobiografico di Heinrich Neuhaus Riflessioni, memorie, diari tradotto e curato da lui stesso. Inoltre ha pubblicato il Diario del 1927 Viaggio in “Bolscevisia” di Sergej Prokof’ev e il volume Borodin per le Edizioni Scientifiche Italiane, e su varie riviste studi su Sostakovic, Prokof’ev, Borodin, Neuhaus, Sofronizkij, Pasternak, Achmatova e sulla musica russa. E’ stato per cinque anni (1974-1979) l’assistente del M° Stanislav Neuhaus, figlio di Heinrich Neuhaus, ai corsi presso l’Accademia Chigiana di Siena (con la quale ha curato un volume In memoria di Stanislav Neuhaus ) ed al Conservatorio di Perugia. Spesso è invitato nelle giurie dei Concorsi Nazionali ed Internazionali. Dal 1990, come Presidente e Direttore artistico dell’Associazione Musicale “Heinrich Neuhaus” a Roma, ha organizzato varie stagioni di concerti, guidando anche i Corsi di perfezionamento in pianoforte per i giovani pianisti.

PROGRAMMA MUSICALE

DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ

– Notturno (dagli Aforismi op.13)
– Preludi n. 10 e 17 op. 34
– Largo (dalla Sonata n.2)
Valerij Voskobojnikov, pianoforte

– Danza delle bambole

Eppure qualcosa ho visto sotto il sole, presentazione a Roma l’8 marzo

Verrà presentato mercoledì 8 marzo presso la sede dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Via Ostiense 106, Roma) il libro che racconta la Storia e le storie vissute dalla prima produttrice cinematografica italiana: Marina Piperno. EPPURE QUALCOSA HO VISTO SOTTO IL SOLE, un’autobiografia edita da All Around Edizioni, interroga gli immensi archivi fotografici della sua famiglia, le cui radici romane risalgono all’epoca di Giulio Cesare, raccontando la sua formazione giornalistica e il viaggio a New York che la indurrà a scegliere il cinema e intraprendere una carriera sessantennale ricca di sperimentazioni e successi. 

Un racconto che sarà illustrato dagli autori, nella sala Zavattini, alle ore 18.30, insieme al presidente dell’AAMOD Vincenzo Vita, alla presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani Laura Delli Colli e al regista e critico cinematografico Vito Zagarrio.

Ebrea laica che si misura senza sosta con le contraddizioni della realtà, imponendo apertura mentale ai suoi interlocutori e la giustizia sociale come stella polare del proprio agire, Marina Piperno decise, ancora giovanissima, che il cinema sarebbe diventato il suo strumento espressivo, rappresentando la prima donna italiana ad intraprendere una carriera ad appannaggio maschile. Il suo obiettivo, attraverso la macchina da presa, era dare voce a chi ne era privo: i popoli sottomessi dal colonialismo, le marginalità e gli esclusi, le devianze, i portatori di storie contadine e operaie, le donne e i loro diritti negati. Esplorando territori sconosciuti, ricavandone crescita umana e preziosa esperienza professionale, fu accompagnata in questo coraggioso itinerario da giovani e importanti autori, svezzati dal più grande agitatore culturale che l’Italia abbia avuto, Cesare Zavattini, che lei stessa ricompensò moralmente a suo modo, producendo successivamente, nel 1982, il film “da camera” che ne segnò l’esordio come interprete e regista: La veritàaaa.

La sua copiosa produzione spazia dai documentari ai film di fiction, sempre fondata su un’attenta ricerca antropologica e ispirata ad una costante conservazione della memoria, elementi che costituiscono un “unicum motivazionale” del suo agire. La sua incessante attività, espressa in molteplici opere premiate nei più importanti festival nazionali e internazionali – non da ultimo il Nastro d’Argento alla carriera conferitole nel 2010 – offre il quadro di una personalità empatica, che non teme il confronto e lo sollecita, che spende la sua gioia di vivere non solo per il proprio benessere, ma per il bene comune.

È valsa la pena entrare nel labirinto del cinema? – lei stessa si chiede nella prefazione al volume – Questo libro intende rispondere al quesito. Ci troverete le vittorie e le sconfitte individuali, ci troverete l’Italia, ci troverete l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione, ci troverete la tenacia del lavoro, ci troverete l’amore per “l’altro”, ci troverete una speranza…”

L’incontro, realizzato in collaborazione con AAMOD, Centro Sperimentale di Cinematografia, Fondazione Museo della Shoah e All Around Edizioni, è aperto a tutti, fino ad esaurimento posti.

Elisabetta Castiglioni

‘I colori della conoscenza’

Proporrà una riflessione sulla lingua e sui suoi usi reali la conferenza di Nicola Grandi, docente di Linguistica Unibo, in programma venerdì 17 febbraio 2023 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17 Ferrara).

L’incontro, dal titolo “Una classe, tante lingue. Educare alla diversità attraverso un insegnamento ‘laico’ della grammatica”, rientra nel ciclo “I colori della conoscenza. I linguaggi e le arti” a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia contemporanea di Ferrara e potrà essere seguito anche in diretta video sul canale youtube Archibiblio web.

Quando si parla di classi plurilingui ci si riferisce sempre alla presenza di più lingue. Ma la diversità linguistica si manifesta molto più spesso attraverso la convivenza di varietà della stessa lingua. Infatti, in una stessa classe possono convivere sia persone che parlano lingue differenti, come il cinese, l’arabo, il rumeno, ecc. sia persone che usano varietà diverse della stessa lingua, come un italiano molto vicino al modello colto o un italiano un po’ dialettizzato e apparentemente sgrammaticato. Questa diversità è spesso considerata un problema, ma può in realtà rivelarsi una risorsa preziosissima per stimolare una riflessione sulla lingua che porti a rafforzare la competenza metalinguistica di bambini e ragazzi e a maturare piena consapevolezza sulle ricadute sociali delle scelte linguistiche. In questo contributo cercherò di smontare alcuni pregiudizi grammaticali e di suggerire alcune strategie di riflessione sulla lingua a partire dagli usi reali.


Alessandro Zangara

A Brescia inaugura il nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia

Un evento eccezionale firmato da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei segna l’apertura dell’anno in cui Brescia sarà Capitale Italiana della Cultura 2023: l’inaugurazione del nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia. Completamente rinnovato nei contenuti, nell’allestimento e negli spazi, ha aperto al pubblico domenica 29 gennaio, grazie all’essenziale contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

Il nuovo Museo sarà caratterizzato da un approccio fortemente narrativo, orientato alla comprensione degli avvenimenti storici e allo sviluppo dell’historical thinking, allo scopo di leggere e interpretare le questioni della contemporaneità a partire dalla conoscenza del passato. La riscoperta della storia rappresenta, infatti, uno strumento essenziale per custodire la memoria, valorizzare il nostro patrimonio culturale, analizzare il presente e sviluppare il senso critico rispetto all’attualità.

Tre sono i pilastri della trama narrativa del nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia: i reperti storici, ovvero l’evidenza della cultura materiale del Risorgimento; le opere d’arte, che hanno contribuito a formare il nostro immaginario sull’epopea risorgimentale; infine, la collezione digitale, che permette un approccio esperienziale al Museo, coinvolgendo il pubblico in un percorso di conoscenza ed esplorazione.

Conservare e spiegare oggetti e opere d’arte non è infatti l’unico scopo del Museo di Brescia, che si fa portatore di una nuova concezione di Risorgimento, quale epoca più lunga e complessa di quanto siamo abituati a pensare. Nel nuovo allestimento, il Risorgimento italiano viene letto come parte integrante di fenomeni storici più ampi, che hanno riguardato l’intero continente europeo e la cui forza simbolica non si è esaurita nell’Ottocento.

Raccontando la storia del Risorgimento come un viaggio complesso e fatto di molte voci, il Museo alterna scala locale ed europea, racconto e analisi, contenuti fisici e collezioni digitali, allo scopo di illustrare eventi, luoghi e protagonisti della storia risorgimentale in maniera innovativa. Il percorso museale, inoltre, riconosce e valorizza il fondamentale ruolo svolto dalle donne nel processo di unificazione dell’Italia.

La narrazione parte dalla Repubblica bresciana del 1797, passando attraverso le Guerre d’indipendenza e arriva alle soglie dei nostri giorni. Un focus particolare è riservato all’episodio delle Dieci giornate, che valsero alla città l’appellativo, reso celebre da Aleardo Aleardi e da Giosuè Carducci, di “Leonessa d’Italia”, in ragione dell’eroica resistenza popolare alle forze austriache (1849).

Il Leonessa d’Italia amplia e completa l’offerta museale di Fondazione Brescia Musei, da un punto di vista artistico e iconografico, arricchendo il disegno della pittura bresciana già in la Pinacoteca Tosio Martinengo – che copre l’arco temporale dal Trecento all’Ottocento – con opere di artisti ottocenteschi e novecenteschi quali Angelo Inganni, Jean Adolphe Beaucé, Adolfo Wildt, Giovanni Battista Gigola, Caroline Deby, Eliseo Sala, Faustino Joli. Dal punto di vista storico il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia si affianca infatti, anche nella posizione interna al Castello, al Museo delle Armi Luigi Marzoli, che racconta la lunghissima e prolifica tradizione armiera bresciana nei secoli. Entrambi i musei sono, non a caso, visitabili con un unico biglietto.

Il nuovo Museo intrattiene con il Castello di Brescia un legame inscindibile: durante l’Ottocento la fortezza – uno dei più affascinanti complessi fortificati d’Italia e il secondo più grande d’Europa – fu sede della guarnigione francese e poi di quella austriaca, che decise di rifunzionalizzare gli edifici e gli acquartieramenti militari, donando al Castello la forma di una grande caserma. Anche nel secolo successivo e fino al termine della Seconda guerra mondiale esso fu luogo di detenzione e tortura fino a diventare, a partire dal dopoguerra, uno dei luoghi più cari ai bresciani.

Negli anni, ospitò anche l’antico Museo del Risorgimento di Brescia, istituito nel 1887, tra i primi ad essere creati in Italia. Fu chiuso nel 2005 per lasciare spazio a esposizioni temporanee. Gravi problemi statici, palesatesi nella sede del Grande Miglio, portarono a una definitiva chiusura degli spazi espositivi nel 2015, finalmente oggi sanata dall’apertura del nuovo museo Leonessa d’Italia.

L’intervento del Comune di Brescia e di Fondazione Brescia Musei, grazie al Bando Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo, ha voluto quindi recuperare e valorizzare un bene storico fondamentale nella storia della città di Brescia. Il progetto di riqualificazione ha interessato non solo la struttura del Grande Miglio – edificio nato come deposito delle vettovaglie del Castello e poi divenuto, in epoca contemporanea, spazio espositivo – ma anche quello del Piccolo Miglio, ulteriore antico deposito che oggi diventa sede dell’accoglienza, della biglietteria e del bookshop; esso contiene al suo interno uno spazio per laboratori e conferenze e, al secondo piano, uno per mostre temporanee e appuntamenti e, in ultimo, l’intero ambito servirà in futuro la Fossa Viscontea all’esterno, palcoscenico di eventi dal vivo.

Il Museo conserva e valorizza una parte consistente del suo patrimonio dedicato alla storia risorgimentale, che è frutto principalmente delle donazioni che la cittadinanza ha destinato ai Civici Musei già a partire dalla fine dell’Ottocento. Cimeli, oggetti, dipinti, memoriali e sculture si sono così sedimentati nel corso di più di un secolo, caratterizzando in maniera peculiare la vicenda collezionistica del Museo. Rispetto agli allestimenti novecenteschi, quello del nuovo Museo prevede una selezione dei pezzi più significativi, tra cui spiccano anche nuove acquisizioni, come il grande dipinto realizzato da Jean Adolphe Beaucé Il generale Niel sul campo di Medole del 1861.

La ricca selezione dei quadri, che include numerose opere mai associate sin qui all’illustrazione del Risorgimento, costituisce una vera e propria galleria della pittura italiana dell’Ottocento. In ottemperanza al proprio mandato, Fondazione Brescia Musei ha provveduto al restauro di gran parte di queste opere, garantendone così una ottimale leggibilità e valorizzandone le qualità estetiche oltre che la rilevanza documentaria.

I nuovi apparati multimediali, invece, nascono non solo per integrare la narrazione, ma anche per fornire strumenti didattici e divulgativi pensati appositamente per un pubblico di tutte le età. Non solo gli adulti e gli appassionati di storia, ma anche bambini, famiglie e scuole potranno, grazie a console interattive, approfondire in modo multimediale reperti e documenti dell’epoca; inoltre, con exhibit digitali e attività didattiche ideate ad hoc da Fondazione Brescia Musei, esplorare la storia e i suoi contenuti in modo divertente e interattivo.

La componente digitale è trattata come una vera e propria collezione, che possiede la stessa dignità estetica, scientifica e narrativa degli oggetti fisici e si compone di slideshow in loop, ovvero delle raccolte di immagini a rotazione che servono ad ampliare il racconto storico; tracce musicali, attivate attraverso sensori di prossimità in determinate aree del Museo, che fungono da soundscape e stimolano l’apprendimento dei contenuti; un Atlante Storico del Risorgimento, supporto didattico finalizzato a ricostruire le vicende storiche che a partire dal Settecento hanno condotto all’attuale configurazione geopolitica europea e infine 6 installazioni multimediali, dislocate in parti differenti del percorso.

Infine, tra gli strumenti digitali disseminati nelle sezioni del nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, ci saranno le Prove di Risorgimento attivabili alzando una cornetta, in cui importanti documenti e testi letterari del Risorgimento sono interpretati dagli attori della Scuola del Piccolo Teatro di Milano, in un laboratorio teatrale guidato da Maria Paiato, Daniele Squassina e Gioele Dix (a cura di CTB – Centro Teatrale Bresciano).

Il Museo è articolato in otto sezioni che, oltre a ripercorrere cronologicamente le principali vicende del Risorgimento, utilizzano in successione otto concetti chiave: Rivoluzione; Dissenso; Insurrezione; Guerra; Unità; Partecipazione; Mito; Eredità.

Apre il percorso museale Risorgimenti, un’installazione multimediale in cui delle immagini iconiche del presente sono affiancate dalle definizioni dei concetti chiave in cui si articolano le sezioni.

Nel Museo Leonessa d’Italia sarà possibile utilizzare l’App di visita, realizzata da Fondazione Brescia Musei. La visita dal titolo Le Dieci Giornate: dalle barricate alla memoria prosegue infatti nel tessuto urbano, grazie a un walking tour che offrirà un’inedita prospettiva sugli spazi pubblici urbani, valorizzando epigrafi, vedute e monumenti legati al racconto museale e al Risorgimento. Orari: dal martedì alla domenica, dal 1° ottobre al 30 maggio dalle 10:00 alle 18:00 (chiusura biglietteria 17.15). Dal 1° giugno al 30 settembre dalle 10:00 alle 19:00 (chiusura biglietteria 18.15). è previsto n biglietto d’ingresso a pagamento. Gratuità a tutti i Musei Civici per i residenti a Brescia fino al 31/12/2023

Delos (anche per l’immagine)