La campagna lanciata da Amnesty International Italia, in collaborazione con la Repubblica, per chiedere che si faccia chiarezza sull’omicidio di Giulio Regeni, a pochi giorni dal lancio, ha già raccolto numerose adesioni.
Al 24 febbraio avevano aderito: la Regione Toscana, la Regione Basilicata, i comuni di Milano, Trieste, Reggio Calabria, Lamezia Terme e Livorno; i media Rai 1 “Uno Mattina”, Toscana Notizie, Premio Roberto Morrione, Assostampa Friuli Venezia Giulia, il Manifesto, Rai Radio 2 “Caterpillar”; le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL unitariamente e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Numerosi messaggi di sostegno sono sinora giunti anche sui social network da parte della società civile e da personalità della politica.
Per evitare che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato e per respingere qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, Amnesty International Italia chiede a enti locali, comuni italiani, università, luoghi di cultura, associazioni della società civile e singoli cittadini di farsi promotori della richiesta di “Verità per Giulio Regeni”.
Chiunque voglia aderire esponendo lo striscione o diffondendolo online potrà farlo scaricando i file dello striscione (in italiano o in inglese). Per comunicare la propria adesione (inviando una foto dello striscione esposto) è possibile inviare un’e-mail a: action@amnesty.it
L’elenco delle adesioni alla campagna “Verità per Giulio Regeni” è in continuo aggiornamento, vai su http://www.amnesty.it/egitto-Verita-per-Giulio-Regeni.
Amnesty International Italia