Per la prima volta in Italia “An American in Paris”

Marta Melchiorre e Giuseppe Verzicco, foto di Giuliana Marangoni

Musical Play in due atti, edizione originale con dialoghi in italiano, prodotto originariamente a Broadway da Stuart Oken, Van Kaplan, Roy Furman

attraverso uno speciale accordo con Elephant Eye Theatrical & Pittsburgh CLO e il Théâtre du Châtelet. Orchestra (direttore Daniel Smith) e Coro del Teatro Carlo Felice di Genova.

Per la prima volta in assoluto dopo gli Stati Uniti e Londra, “An American in Paris”, il musical di George e Ira Gershwin, che ha debuttato originariamente al Teatro du Châtelet di Parigi nel 2014, e vincitore di ben 4 Tony Award (gli Oscar del Teatro), debutta con un nuovo grande allestimento diretto da Federico Bellone. Ancora è l’Italia a detenere questo primato (come per il musical “Newsies” della Disney), insieme a quello di presentare lo spettacolo con orchestra sinfonica. La pièce è basata sull’omonimo film del 1951 prodotto dalla Metro-Goldwyn-Mayer, a sua volta basato sull’omonima composizione di Gershwin del 1928, vincitore di 8 premi Oscar e con Gene Kelly come protagonista e coreografo, Vincent Minnelli come regista, e Alan Jay Lerner (il librettista di “My Fair Lady”) come sceneggiatore.

La trama racconta di Jerry Mulligan, un soldato americano, che alla fine della seconda guerra mondiale decide di restare a Parigi per dedicarsi alla sua grande passione: la pittura. Presto si imbatterà in Lise Dassin, una bellissima e promettente ballerina francese, che sembra sfuggire alle attenzioni del giovane. La situazione si complicherà maggiormente con la presenza dei nuovi amici di Jerry: Adam, un pianista scapestrato, e Henri, un cantante di rivista amatore, oltre alla testarda filantropa Milo, che commissionerà al Teatro du Châtelet un nuovo balletto con Lise come protagonista, su composizione originale di Adam, e con una scenografia d’avanguardia di Jerry.

La squadra di creativi tutta italiana, e l’unica non anglosassone a essere stata accolta nel West End di Londra con un musical americano (una nuova rivisitazione del classico del cinema “Dirty Dancing”), è reduce dal grande successo dello spettacolo Disney “Mary Poppins”, e, con Fabrizio Angelini come coreografo, dall’acclamato allestimento di “West Side Story” al Teatro Carlo Felice di Genova. Il team, in tutti gli aspetti di questa nuova messa in scena, intende celebrare la volontà di essere se stessi e inseguire i propri sogni, l’obiettivo e il conflitto comune a tutti i personaggi, come parallelo con la dichiarazione di libertà alla fine della seconda guerra mondiale. Nel cast Giuseppe Verzicco e Marta Melchiorre, oltre a Simone Leonardi, Tiziano Edini, Alice Mistroni, Donatella Pandimiglio, Mimmo Chianese, Marco D’Alberti, Annamaria Schiattarella, punte di diamante degli interpreti italiani in grado di recitare, ballare e cantare, che daranno vita a questo emblema del teatro musicale presentato con dialoghi in italiano e canzoni in lingua originale con sopra-titoli, tra cui le celeberrime “I Got Rhythm”, “The Man I Love”, “Liza”, “S Wonderful”, “Shall We Dance?”, “But Not For Me”, “I’ll Build a Stairway to Paradise”, “They Can’t Take That Away from Me”, oltre allo strumentale “Concerto in Fa” e ovviamente al poema sinfonico del titolo. Direttore d’Orchestra sarà Daniel Smith, Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice. Lo spettacolo in lingua originale, con dialoghi in italiano, sarà in scena dal 12 al 21 ottobre.

Marina Chiappa

 

 

 

 

 

Aspettando “An American in Paris” al Carlo Felice di Genova

Tanti gli appuntamenti che anticipano An American in Paris prima del suo debutto. Sabato 6 ottobre, alle ore 16.00, presso l’Auditorium E. Montale, la Conferenza illustrativa “La seconda vita di Mr. Gershwin” , in collaborazione con l’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N.Paganini a cura di Massimo Arduino.

Domenica 7 ottobre alle ore 11.00 al Teatro Carlo Felice, il secondo  appuntamento della nuova Stagione DOMENICA IN MUSICA, propone la visione di una parte della prova d’assieme dell’atteso Musical, un’occasione per prendere un assaggio di quanto andrà in scena dal 12 al 21 di ottobre.

Al termine, come di consueto, si potrà sorseggiare un aperitivo nel primo foyer del Teatro a cura del Caffè del Teatro.

Anche quest’anno, prosegue la rassegna “Un Pomeriggio all’Opera” , presso gli spazi della Libreria Feltrinelli ad ingresso gratuito. Lunedì 8 ottobre alle ore 17.30 – il primo incontro  è dedicato ad American in Paris con l’opportunità  di incontrare il Regista Federico Bellone, il Coreografo Fabrizio Angelini, la protagonista femminile Marta Melchiorre (Lise) e Tiziano Edini (Adam) che ci sveleranno tanti particolari di questo nuovo grande allestimento.

L’incontro sarà moderato dal musicologo Massimo Pastorelli.

 

Marina Chiappa

“Donne al quadrato”. Alfabetizzazione economica femminile

Definizione del budget famigliare, alfabetizzazione finanziaria e focus sugli investimenti. Ha preso il via, a Palazzo Barbieri di Verona, “D2 – Donne al Quadrato”, l’iniziativa che vede coinvolte una trentina di donne formatrici che, forti della propria esperienza nel mondo della finanza, si sono rese disponibili a tenere corsi gratuiti a favore di altre donne.

“Come amministrazione – ha sottolineato l’assessore alle Pari Opportunità Francesca Briani – abbiamo colto questa importante occasione che permette alle persone di seguire corsi di formazione gratuita. Pensati per le donne, a partire da quelle che si trovano in situazioni di isolamento economico, abbiamo deciso di aprire i corsi a tutti, senza dimenticare che la violenza economica nei confronti delle donne è una forma di violenza subdola, ma diffusa”.

L’iniziativa “Donne al Quadrato” è proposta dalla Global Thinking Foudation che ha già realizzato corsi gratuiti in collaborazione con associazioni ed assessorati alle Pari opportunità nei Comuni di Mantova, Pisa, Caltanissetta, Milano, Roma, Bari. Il calendario degli incontri che si terranno a Palazzo Barbieri prevede tre moduli che si concluderanno il prossimo 19 novembre.

“Abbiamo scelto il tema dell’alfabetizzazione finanziaria – spiega Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foudation – perché nella questione dell’emancipazione femminile è centrale. Lo abbiamo fatto perché permette a chi partecipa di rimettersi in gioco, di migliorarsi professionalmente e di cogliere nuove opportunità”.

“Donne al Quadrato”, infatti, ha l’obiettivo di assicurare alle donne una formazione gratuita particolarmente importante e tempestiva in ambito economico e sociale. Questo consente, a tutte le donne che lo desiderano, di dotarsi degli strumenti finanziari necessari per comprendere e partecipare, ad esempio, a un bando per l’imprenditoria femminile e di cogliere ulteriori opportunità.

Al via il primo incontro, ma le iscrizioni sono ancora aperte. Gli interessati possono inviare una e-mail al seguente indirizzo: donnealquadrato@assiomforex.it.

Calendario degli Incontri:

1° modulo: 1,8,15,22 Ottobre 2018 – Il budget famigliare legato agli obiettivi di vita;

2° modulo: 29/10, 5,12,19 Novembre 2018 – Alfabetizzazione finanziaria e focus sugli investimenti;

3° modulo: 3,10,17,24,31 Ottobre e 7 Novembre.

 

Roberto Bolis

Enologica 2018. Appuntamento a Bologna dal 6 all’8 ottobre

Conferme e soprattutto molte novità per l’edizione 2018 di“Enologica”, il Salone del vino e del prodotto tipico dell’Emilia Romagna, l’evento capace di unire il vino e il cibo della regione con quelle che sono le caratteristiche ambientali e culturali che rendono unica l’Emilia Romagna.

Confermata la sede dell’evento, lo splendido Palazzo Re Enzo nel cuore di Bologna, e l’organizzazione di Enoteca Regionale Emilia Romagna, grazie alla quale Enologica ha attratto un numero sempre maggiore di aziende partecipanti, di operatori del settore italiani e stranieri e di pubblico, facendo segnare nelle ultime edizioni un costante trend positivo.

Sul versante delle novità, invece, partiamo dalla data di svolgimento fissata in questo 2018 a ottobre, da sabato 6 a lunedì 8. A spiegare i motivi di questo anticipo è Ambrogio Manzi, Direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna: «Da sempre a Enologica portiamo anche molti buyer e giornalisti stranieri. Abbiamo ritenuto necessario mostrare loro il nostro territorio in un momento in cui le campagne sono ancora ricche di vegetazione, i cui i primi colori autunnali donano un fascino indimenticabile alle colline, in cui è ancora possibile vedere anche le aziende vinicole all’opera. Tutti elementi che rappresentano un plus per un visitatore straniero che in ottobre può ancora godere appieno di tutte le attività all’aperto e delle splendide ricchezze anche culturali della regione. Da qui la scelta di anticipare l’evento di oltre un mese».

«Come abbiamo evidenziato in più occasioni i vignaioli dell’Emilia Romagna sono impegnati nell’elevare la qualità dei propri prodotti. Per rendere merito a questi sforzi abbiamo deciso di innalzare l’asticella nelle attività di promozione per “rigenerare” la nostra regione ed Enologica rappresenta proprio uno di questi importanti momenti, grazie anche al fondamentale contributo dei vari Consorzi di tutela e di valorizzazione», sottolinea Pierluigi Sciolette, Presidente di Enoteca Regionale.

Da qui “REgeneration”, un contenitore di “azioni”, che ha preso il via al Vinitaly 2018, che vedono l’Emilia Romagna style e la promozione dei valori vitivinicoli fondersi con la cultura del buon e salutare vivere. Una spinta propulsiva che abbraccia la sostenibilità, l’etica e il rispetto dell’ambiente. «Su questo versante stiamo lavorando, per primi in Italia, per realizzare la certificazione di sostenibilità territoriale sociale, economica e ambientale per i vigneti e parallelamente a un progetto sull’enoturismo rivolto ai turisti italiani e soprattutto stranieri alla ricerca di un buon stile di vita». Una comunità d’intenti che percorre tutta la via Emilia, spina dorsale di uno scrigno di eccellenze, e che promuove le peculiarità dei diversi territori partendo dai protagonisti indiscussi che sono i vini a denominazione. Si parla di Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese, Lambrusco per il modenese, il reggiano e il parmense, Malvasia per il parmense e il piacentino, Gutturnio per il piacentino, ma senza dimenticare i tanti autoctoni presenti.

Daniele Reponi

Enoteca Regionale Emilia Romagna per l’edizione 2018si è avvalsa della collaborazione di noti professionisti del mondo della comunicazione enogastronomica, a partire da Luca Gardini – con il quale Enoteca Regionale ha già dato vita all’innovativo progetto di comunicazione territoriale “Emilia Romagna a tutto campo”concepito attraverso la metafora del calcio -, che si occuperà in specifico delle master classsui vini regionali.Ma il Salone del vino prevede anche un ricco programma di eventi foodcon lacoppia Adua Villa e Marco Colognese che curerà gli incontri con gli chef. Incontri che avverranno in due postazioni attraverso una serie di cooking show: uno più “pop” al centro del salone principale del Palazzo (quello che ospita anche i produttori) nel quale lo chef Daniele Reponi realizzerà i suoi “Panini d’Autore” utilizzando esclusivamente prodotti Dop e Igpmade in Emilia Romagna; l’altro di carattere più tecnico e informativo che vedrà impegnati alcuni dei migliori chef della nostra regione. Questi ultimi incontri avverranno assieme a quelli sul vino curati da Gardini, per una valorizzazione sempre maggiore dell’imprescindibile connubio cibo-vino e territorio. «Vino e abbinamenti? Certo! Enologica 2018 sarà anche un momento di incontri e confronti in cui mettere nel piatto, o se preferite, nel bicchiere, opinioni, sensazioni, in una parola emozioni. Quelle che da sempre derivano da una terra viva e vitale come l’Emilia Romagna», rimarcano lo stesso Gardini e il duo Villa/Colognese, che aggiunge: «Enologica sarà una formidabile occasione per far incontrare i vini dei vignaioli emiliano romagnoli e i piatti di nove chef con personalità e stili peculiari: si tratterà di abbinamenti che a nostro giudizio non mancheranno di regalare al pubblico soddisfazioni e sorprese di notevole suggestione».

Come di consueto, nella giornata del lunedì, riservata al pubblico degli addetti del settore food&wine, ci sarà anche la cerimonia diconferimento del Premio “Carta Canta” (con il patrocinio di FIPE Emilia Romagna), rivolto a ristoranti, enoteche, bar, agriturismi e hotel situati in regione, in Italia o all’estero che propongono un assortimento qualificato di vini regionali all’interno dei propri menù.

 

Informazioni per il pubblico: tel. 0542.367700, cell. 347.5125365 (durante la manifestazione).

Orario di apertura: sabato e domenica 11:30 – 20:00, lunedì 11:30 – 19:00.Ingresso 20 €.

 

 

Pierluigi Papi (anche per le foto)

“Quel giorno a Gerusalemme. Da Paolo VI a Francesco”

In vista della canonizzazione di Paolo VI (14 ottobre), il direttore di Rai Vaticano Massimo Enrico Milone traccia in un libro il fil rouge che lega i due storici viaggi in Terra Santa di papa Montini a papa Francesco.

  1. 1964. Paolo VI decolla da Roma per la Terra Santa. Torna dove tutto ha avuto inizio duemila anni fa, facendo entrare il pontificato nella  modernità. Da allora cambia la comunicazione dei Papi. Mille giornalisti al seguito del Pontefice. Paolo VI,  scrisse, in Terra Santa, la prima pagina di quella primavera dell’ecumenismo che arriverà fino a Papa Francesco. Da grande timoniere condurrà in porto il Concilio Vaticano II.
  2. 2014. Il volo papale porta in Terra Santa Papa Bergoglio, Francesco. Il Papa Social, guida spirituale, ma anche indiscusso leader mondiale. Il Pontefice argentino su Facebook raggiunge tre milioni di followers e un account privato Twitter supera i quaranta milioni di utenti. È comunicazione globale del Pontificato.

Quel giorno a Gerusalemme. Da Paolo VI a Papa Francesco (Paoline 2018 – pp. 144 – € 15), a firma di Massimo Enrico Milone, responsabile di Rai Vaticano, ripropone e analizza i due storici viaggi. Con una testimonianza di Francesco Patton OFM, Custode di Terra Santa. Il volume ci immette in un’epoca “eccezionale”. La Chiesa del Vaticano II s’indirizza alle “sorgenti della fede”, si muove verso le nazioni e le loro periferie. Paolo VI, novello santo, vanta alcuni primati, fra cui l’essere stato il primo Papa a viaggiare su un aereo internazionale, il primo a lasciare il Vaticano per recarsi in Terra Santa e, dopo novecento anni di scisma d’Oriente, il primo a incontrare Atenagora I, patriarca di Costantinopoli. In clima conciliare, “quel pellegrinaggio” aprì in modo irreversibile la Chiesa al dialogo ecumenico e interreligioso.

Sui suoi passi, cinquant’anni dopo, Papa Francesco, che a Gerusalemme abbraccerà Bartolomeo I, va verso tutte le periferie umane del mondo. Con i suoi piedi nel Vangelo dirige mente e cuore a imbattersi in Gesù Cristo, facendone conoscere il volto più veritiero, che è Amore, Perdono e Misericordia.

Massimo Enrico Milone dirige Rai Vaticano, la Struttura per la Santa Sede dell’Amministratore delegato RAI. E’ fra l’altro Autore del programma “Viaggio nella Chiesa di Francesco”, in onda su Raiuno. Napoletano, laureato in giurisprudenza, è stato capo della redazione Rai per la Campania dal 2003 al 2013. Dal 2002 al 2008 è stato Presidente nazionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana. Per otre trent’anni ha scritto per il quotidiano cattolico Avvenire. Fra gli ultimi libri pubblicati: Pronto sono Francesco! (2014); Lettera a Francesco (2015); The American Pope (2016); A Sud per l’Italia (2017).  Due volte insignito del Premio Capri San Michele, è stato Premio Dorso per il Giornalismo e Premio San Gennaio – Città di Napoli.

Il libro sarà presentato a ottobre a Napoli, Roma e Pordenone:

Lunedì 8 ottobre, ore 17.30, a Napoli, sede del Commissariato di Terra Santa, presso l’Arciconfraternita dei Pellegrini, con il Commissario Generale di Terra Santa Fra Sergio Galdi d’Aragona;

Mercoledì 10 ottobre, ore 17,30, a Roma, all’Ambasciata Italiana presso la Santa Sede, con la testimonianza, tra gli altri, del Cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Sabato 27 ottobre, ore 11, a Pordenone, nell’ambito della rassegna di editoria religiosa “Ascoltare Leggere Crescere”.

 

Romano Cappelletto

 

“Uomini… siate uomini”. Paolo VI

don Claudio Zanardini saluta prima dell’inizio dello spettacolo accanto al Direttore del CTB e al sindaco di Brescia

Omaggio del Centro Teatrale Bresciano e della città di Brescia al papa che domenica verrà proclamato santo da papa Francesco, Paolo VI.

Un omaggio dovuto ad un uomo schivo, sottile, profondamente spirituale e parco nelle parole e nei gesti, ma che pure è diventato un gigante nel viaggiare per il mondo, nell’incontrare persone portando avanti la strada indicata da Giovanni XXIII. È andato dove il Papa non si era mai visto, in Paesi lontani, ma anche alle mostre, nelle fabbriche, in miniera. Per incontrare il suo gregge, per conoscere e condividere, incontrando gli ultimi come i primi con lo stesso sorriso, i grandi occhiali aperti sulle pagine che hanno segnato la storia. Come i giorni del rapimento Moro, come i ricordi dell’amico d’infanzia torturato e ucciso dai nazifascisti. Papa Montini, Paolo VI, oggi lo conoscono tutti e tutti parlano facilmente di lui. Perché la santità non si discute, mentre le parole infastidivano, politicamente, spiritualmente, tra le mura vaticane e tra le vie di Roma. E non solo. Un uomo scomodo, forse fastidioso, difficile da amare e da apprezzare in vita. Oggi, invece, tutti riconoscono in lui la brescianità, l’importanza, la santità. In fondo per condividerla, quasi a dire che non sono stati meriti suoi, i suoi meriti, ma di una terra bresciana fatta di tanta gente, anche di chi non lo ha riconosciuto per la persona che era. Insomma, un omaggio che si percepisce più dovuto che sentito, più auto celebrativo che moto dell’anima.

La città di Brescia, con il suo stabile, ha proposto un incontro aperto a tutti, così si sono visti anche coloro che, dovendo rappresentare la città e la cultura cittadina, a teatro si vedono molto poco, qualcuno per niente. Il testo “Uomini… siate uomini” di e letto da Luciano Bertoli, si è dimostrato poco convincente, con una lettura poco appassionata, quasi fosse opera di altri. Acerba la compagine dell’Orchestra Giovanile del Garda, esecutrice e poco interprete delle musiche protagoniste e sottofondo. Proiettati sul fondo stralci di filmati Luce e Rai con Montini sorridente, salutante, colto. Difficile assomigliargli, anche per l’umiltà che era vera, non nascosta dietro la brescianità ostica che si tira fuori troppo spesso quando fa comodo.

 

Alessia Biasiolo

Festa della Castagna di Vallerano

Regina assoluta delle specialità della Tuscia viterbese, la castagna di Vallerano, unica ad aver ricevuto il marchio D.O.P. insieme al marrone, sarà nuovamente la protagonista del mese di ottobre.

La festa a lei dedicata, giunta ormai alla sia diciassettesima edizione, prenderà il via, con un’anticipazione venerdì 5 ottobre, per quattro fine settimana (sabato e domenica) consecutivi, e si concluderà il primo novembre.
Molti gli appuntamenti, culturali ed enogastronomici, per vivere un’esperienza completa dedicata a famiglie, turisti, appassionati del settore: dagli excursus storici sulla Prima Guerra Mondiale, presentati nel saggio di Giovanni Narduzzi e l’Associazione Amici della Castagna “Vallerano e la Grande Guerra”, a cura di Luigi Cimarra, ai cortei di sbandieratori e musici medievali che sfileranno nel centro storico del borgo, fino alle visite guidate, tra vicoli, chiese e trekking rupestri, con molti momenti anche dedicati ai bambini e mercatini artigianali. Immancabili i pranzi e le cene nelle caratteristiche cantine di tufo, aperte per l’occasione con menu a tema e ingredienti primari del territorio che andranno a condire paste fatte in casa, zuppe, spezzatini e dolci tipici.

IL PROGRAMMA
Venerdì 5 ottobre
Ore 16:00 – Presso la sala “Otello Benedetti” Giovanni Narduzzi e l’Associazione Amici della Castagna presentano il volume dal titolo “Vallerano e la Grande Guerra”
Introduzione del professor Luigi Cimarra.
Sabato 6 ottobre
Ore 10:00 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 10:00 – Apertura stand, vendita dei prodotti tipici locali;
Ore 10:00 – Presso la Sala L. Bigiaretti sarà inaugurata la Mostra fotografica
“La Grande Guerra Storico Documentale” a cura della Comunità Montana
dei Cimini; **
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso, in Piazza;
Ore 16:00 – Cerimonia di commemorazione dei caduti: “Riportiamoli a casa,”
Partenza dal Poggiolo ( piazza Xerry De Caro) delle autorità e, di tutte le Ass. Combattentistiche e d’Arma, arrivo al monumento dove verranno resi gli onori ai caduti e deposta una corona di alloro;
Ore 16:30 – Il Corteo Storico Medioevale, Sbandieratori e Musici della Città di Giove sfileranno e si esibiranno in Piazza della Repubblica;
Ore 16:30 – Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese.
Ore 17:30 – Nella Chiesa di Sant’Andrea, Santa Messa in suffragio di tutti i dispersi e i caduti
Ore 18:15 – A seguire Il Coro Alpino A.N.A . “Marco Bigi” di Viterbo terrà un concerto con canti della Grande Guerra;
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.
Domenica 7 ottobre
Ore 9:30 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 9:30 – Trekking all’eremo rupestre di San Lorenzo (sec. XI) a cura del Gruppo
Archeologico F. Orioli. Info e prenotazioni: 330578204 http://www.castagnavallerano.it
Ore 10:00 – Apertura stand, vendita dei prodotti tipici locali;
Ore 10:00 – Esposizione dei rapaci, mattina e pomeriggio:
Gufi, civette, barbagianni fanno parte dei racconti per bambini, anche solo vederli e accarezzarli sarà un’emozione indimenticabile!
Ore 10:30 – Dalle 10:30 a fine giornata. Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese.
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Ore 15:30 – Sfilata ed intrattenimento in Piazza della Repubblica da parte degli Sbandieratori delle Contrade di Cori. Gruppo Internazionale che nelle diverse manifestazioni per il mondo ha rappresentato l’Italia;
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso, in Piazza;
Ore 16:30 – Dimostrazione di rapaci in basso e alto volo;
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.
Sabato 13 ottobre
Ore 10:00 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 10:00 – Apertura stand, vendita dei prodotti tipici locali;
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso, in Piazza;
Ore 16:00 – Intrattenimento in Piazza della Repubblica, con il gruppo “Mediterranti”, musica Etno-Folk, canti e suoni dal Mediterraneo;
Ore 16:30 – Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese. Info e prenotazioni:
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.
Domenica 14 ottobre
Ore 9:30 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 9:30 – Trekking all’eremo rupestre di San Lorenzo (sec. XI) a cura del GruppoArcheologico F. Orioli. Info e prenotazioni: 330578204
Ore 10:00 – Apertura stand, vendita prodotti tipici locali;
Ore 10:30 – Dalle 10:30 a fine giornata. Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese.
Ore 11:30 – Spettacolo per i bambini con i Mattacchioni, animazione con giochi di piazza, musica, balli, palloncini a scultura per tutti;
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso, in Piazza;
Ore 16:00 – Spettacolo con “Gli Stornellatori” fantasia di canti e stornelli romani in piazza;
Ore 16:00 – Spettacolo per i bambini con i Mattacchioni, animazione con giochi di piazza, musica, balli, palloncini a scultura per tutti;
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Sabato 20 ottobre
Ore 10:00 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 10:00 – Apertura stand, vendita dei prodotti tipici locali;
Ore 10:00 – Laboratorio intreccio dei canestri in vimini. Per grandi e piccoli su
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso in Piazza;
Ore 16:00 – In Piazza della Repubblica “The Family Band” musica pop live;
Ore 16:30 – Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese. Info e prenotazioni:
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Domenica 21 ottobre
Ore 9:30 – Trekking all’eremo rupestre di San Lorenzo (sec. XI) a cura del Gruppo Archeologico F. Orioli.
Ore 9:30 – Passeggiata per i castagneti secolari di Vallerano. Un’occasione unica per osservare da vicino la secolarità degli alberi di castagno, la loro forma e maestosità!
Ore 9:30 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 9:30 – Laboratorio intreccio dei canestri in vimini. Per grandi e piccoli su
Ore 10:00 – Apertura stand vendita prodotti tipici locali;
Ore 10:00 – Esposizione dei rapaci, mattina e pomeriggio:
Gufi, civette, barbagianni fanno parte dei racconti per bambini, anche solo vederli e accarezzarli sarà un’emozione indimenticabile!
Ore 10:30 – Dalle 10:30 a fine giornata. Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese.
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Ore 15:30 – Sfilata storico-rievocativa per le vie del paese e esibizione in Piazza della Repubblica del gruppo Sbandieratori e mini sbandieratori “ G.M. Nanino di Vignanello;
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso, in Piazza;
Ore 17:00 – Musica leggera in Piazza con la cantante Resy Serata;
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.

Venerdì 26 ottobre
Ore 8:30 – Incontro divulgativo per le classi IV e V scuola elementare di Vallerano “Il Castagno: una pianta per amico”.
Relatrice: Dott.ssa Forestale Romina Caccia.
Sabato 27 ottobre
Ore 10:00 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 10:00 – Apertura stand, vendita dei prodotti tipici locali;
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Ore 15:30 – Canti e balli in Piazza della Repubblica con Stefano Rapiti;
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso in Piazza;
Ore 16:30 – Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese.
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.
Domenica 28 ottobre
Ore 9:30 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 9:30 – Trekking all’eremo rupestre di San Lorenzo (sec. XI) a cura del Gruppo Archeologico F. Orioli.
Ore 9:30 – Passeggiata per i castagneti secolari di Vallerano. Un’occasione unica per osservare da vicino la secolarità degli alberi di castagno, la loro forma e maestosità!
Ore 10:00 – Apertura stand vendita prodotti tipici locali;
Ore 10:30 – Dalle 10:30 a fine giornata. Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese.
Ore 11:15 – Spettacolo per i bambini con i Mattacchioni, animazione con giochi di piazza, musica, balli, palloncini a scultura per tutti;
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Ore 15:30 – Musica Live in Piazza con l’Orchestra “Sole d’Italia”;
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso in Piazza;
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.
Mercoledì 1 novembre
Ore 9:30 – Mercatino dell’artigianato;
Ore 9:30 – Trekking all’eremo rupestre di San Lorenzo (sec. XI) a cura del Gruppo Archeologico F. Orioli.
Ore 9:30 – Mattina e pomeriggio: laboratorio intreccio dei canestri in vimini. Per grandi e piccoli su prenotazione 3386328225 – 3911773990
Ore 10:00 – Apertura stand vendita prodotti tipici locali;
Ore 10:30 – Dalle ore 10:30 a fine giornata. Visite guidate: la storia, il borgo, le chiese.
Ore 13:00 – Pranzo nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali;
Ore 15:30 – Si balla! Esibizione ed intrattenimento, in Piazza della Repubblica, del Gruppo di Musica Popolare “Erre 6 ”, gruppo folkloristico tipico salentino di pizzica;
Ore 16:00 – Caldarroste e vino rosso, in Piazza;
Ore 20:00 – Cena nelle caratteristiche cantine con degustazione di piatti tipici locali.
Presso l’area caldarroste si potranno avere tutte le informazioni necessarie per vivere al meglio la festa.
*Una parte del ricavato, ottenuto dalla vendita del volume, andrà a favore della Caritas di Vallerano.
**La mostra sulla Grande Guerra sarà aperta ai visitatori ogni fine settimana e il 1° novembre.
Prenotazioni visite guidate al numero +39 333 7404793

 

Elisabetta Castiglioni

Al via il Festival Verdi

La nuova edizione del Festival coinvolge161tra cantanti, musicisti, assistenti, attori, mimi, ballerini, maestri collaboratori e 37 bambini, insieme ai 190 dipendenti del Teatro Regio (76 dei quali under35), tra elettricisti, fonici, attrezzisti, falegnami, macchinisti, scenografi realizzatori, sarti, truccatori, parrucchieri, personale amministrativo, di sala e di portineria, provenienti da19 Paesi (Italia, Spagna, Austria, Francia, Regno Unito, Macedonia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Lituania, Georgia, Russia, Iran, Kazakistan, Cina, Egitto, Uganda, Messico, Corea).

In occasione del Festival Verdi, il Teatro ospita 30 giovani tirocinanti provenienti dall’Università di Parma, dall’Accademia di Brera, dall’Accademia del Teatro alla Scala, dalla Verona Opera Accademy ed al Progetto alternanza scuola lavoro di Parma; un’occasione di formazione preziosa per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro e un’opportunità anche per il Teatro che su questi giovani ha deciso di investire:18 dei dipendenti della Fondazione Teatro Regio di Parma sono infatti stati assunti, negli ultimi anni, dopo un analogo periodo di tirocinio. Per la prima volta, inoltre, il Teatro ospita tirocinanti appartenenti a categorie protette, alcuni dei quali provenienti dagli Istituti Penitenziari di Parma in attuazione del protocollo d’intesa siglato nel 2016.

Oltre 300 lavoratori animano dunque gli spazi del Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, del Teatro Farnese e del Teatro Regio, ove, oltre al palcoscenico, sono impegnate simultaneamente per le prove anche le sale del Ridotto, la Sala Gandolfi, la Sala di Scenografia e lesaledel Centro di Produzione Musicale dell’Auditorium Paganini.

Nel mese di agosto il sito del Teatro Regio è stato visitato da 97 Paesi diversi, con ben 7 pagine visitate per ogni utente e una frequenza di rimbalzo al di sotto dello 0,1%.

Sui profili social del Teatro Regio, la campagna dedicata al pubblico internazionale ha raggiunto un target selezionato di appassionati d’opera nel mondo con attitudine al viaggio di circa 15.000 persone, delle quali oltre 2.000 hanno poi cercato informazioni su biglietti e sulla programmazione sul sito del Teatro Regio. Attualmente, degli oltre 42.000 utenti che seguono la pagina Facebook del Teatro Regio, sono ben 35.000 quelli extraterritoriali.

Il 23 settembre scorso le prove aperte di Macbeth hanno il via al fitto calendario di appuntamenti festivalieri che si concluderà il 21 ottobre 2018. 4 opere, 3 nuovi allestimenti in 3 teatri diversi, 6 commissioni in prima assoluta, 25 eventi per 70 appuntamenti in 25 giorni.

Molte e da non perdere sono le novità del programma di Verdi Off, la rassegna di appuntamenti collaterali al Festival Verdi, realizzata dal Teatro Regio di Parma in collaborazione con il Comune di Parma e con l’Associazione “Parma, io ci sto!”, che giunge quest’anno alla sua terza edizione. Oltre 130 appuntamenti a ingresso libero, per più di 50 eventi in 40 luoghi diversi in Città e in provincia, che coinvolgeranno più di 980 tra artisti e tecnici.

 

Paolo Maier

 

Al via la 74^edizione dei Concerti dell’Aula Magna alla Sapienza

Wiener concert – Verein

I concerti inaugurali del ciclo serale del martedì e di quello pomeridiano del sabato sono dedicati alla grande musica viennese. Martedì 16 ottobre, presso l’Aula Magna della Sapienza Università di Roma, il prestigioso Wiener Concert-Verein suona Mozart, Bruckner e Brahms, tre dei compositori che fecero di Vienna la capitale incontrastata della musica strumentale per oltre un secolo. Fondato da elementi dei Wiener Symphoniker (l’orchestra che compete con i Philharmoniker nella ex capitale asburgica), il gruppo completa il programma con la Serenata di Čajkovskij, che non è affatto fuori tema, perché è un omaggio a Mozart, incondizionatamente ammirato dal compositore russo.

Sabato 20 ottobre il ciclo pomeridiano si apre con Le Stagioni di Haydn, uno dei massimi capolavori dello stile musicale classico, ammirato anche dai romantici, che vi riconoscevano lo stesso loro amore per la natura. Questo monumentale “oratorio profano” sarà diretto dall’inglese Marcus Creed, uno dei più stimati ed esperti direttori di musica sinfonico-corale, ospite abituale di grandi festival come Lucerna ed Edimburgo. In questa occasione dirige il coro Cappella Amsterdam e l’Orchestra del XVIII Secolo, fondata da Frans Brüggen, pioniere della prassi esecutiva e degli strumenti originali. Il cast dei cantanti è internazionale ed formato da tre eccellenti specialisti di questo repertorio: la belga Ilse Eerens, l’olandese Marcel Beekman e il tedesco André Morsch.

Nel corso della stagione saranno festeggiati tre dei più grandi e amati concertisti italiani, per ricordare il loro debutto alla IUC, avvenuto quando erano giovanissimi, sessanta anni fa nel caso di Uto Ughi e Bruno Canino e cinquanta nel caso di Michele Campanella.

Ughi debuttò alla IUC nel 1959, quando aveva letteralmente i calzoni corti, e vi è tornato spesso: eseguirà ora musiche di Brahms e altri suoi cavalli di battaglia, in duo con l’eccellente pianista Michail Lifits, che la IUC presentò per la prima volta a Roma all’indomani della sua vittoria al selettivo Concorso “Busoni” di Bolzano nel 2009. Canino suonò per la prima volta all’Aula Magna nel 1959 con I Giovani Solisti di Milano diretti da Claudio Abbado e questo è il suo concerto numero 100 alla IUC! Per l’occasione ha ideato un originale programma con tre Sonate classiche di Haydn, Mozart e Clementi e una panoramica sul repertorio americano dall’Ottocento ai nostri giorni (Gottschalk, Copland, Cage e Corea). Ugualmente legato alla IUC da un consolidato rapporto (vi debuttò nel 1968), Campanella torna con tre capolavori di Beethoven, Schubert e Schumann.

Uto Ughi

Con Canino, Campanella e Lifits, sono in tutto undici i pianisti a scendere in campo, tra i migliori dell’attuale panorama concertistico: una squadra da scudetto. Impostosi all’attenzione mondiale con la vittoria al Concorso “Busoni” nel 1993, Roberto Cominati si è affermato come uno dei più eleganti interpreti del repertorio francese e di Ravel in particolare, di cui eseguirà La Valse, Tombeau de Couperin e Jeux d’eau. Nel 2014 la georgiana Mariam Batsashvili è stata la prima donna a vincere il Concorso “Franz Liszt” di Utrecht e da allora si esibisce nelle principali sale da concerto europee. Con un personale omaggio dal titolo “Rossini allo specchio” Orazio Sciortino celebra i 150 anni dalla morte del compositore del Barbiere di Siviglia.

Debutta a Roma la trentenne francese Lise de la Salle, unanimemente considerata una delle più interessanti pianiste emergenti: sensazionale due anni fa il suo debutto con la London Symphony diretta da Pappano. È il debutto a Roma anche per il croato Ivan Krpan, vincitore nel 2017 a soli vent’anni del Concorso “Busoni”, che l’ha portato immediatamente alla ribalta internazionale. Anche Alexander Romanovsky è stato lanciato dalla vittoria al “Busoni” e ora miete successi sia in recital solistici che con le più importanti orchestre a Londra, New York, Tokyo, Mosca e Milano: dedica il suo concerto interamente a Chopin, di cui esegue l’integrale degli Studi e altre pagine. Nel 2004 Herbert Schuch si è affermato vincendo il Premio Beethoven di Vienna, e proprio Beethoven è il protagonista del suo recital, con due Sonate e le undici Bagatelle op. 119 eseguite in alternanza agli undici pezzi di Musica ricercata (1951-1953) di György Ligeti.

Un vero e proprio evento è il concerto che vede Frederic Rzewski, compositore sperimentatore e pianista dalla tecnica straordinaria, interpretare il suo capolavoro pianistico The People United Will Never Be Defeated!, composto nel 1975 e costituito da 36 variazioni su “El pueblo unido jamás será vencido”, il canto simbolo della lotta contro la dittatura cilena scritto da Sergio Ortega e portato al successo dagli Inti Illimani.

La IUC mette sul tavolo un poker di bravissime violiniste internazionali. Vincitrice nel 2007 del Concorso “Enescu” di Bucarest, l’italo-rumena Anna Tifu è stata definita da Salvatore Accardo “uno dei talenti più straordinari che mi sia capitato d’incontrare”. La tedesca Veronika Eberle a diciassette anni già debuttava al festival di Salisburgo con i Berliner Philharmoniker diretti da Sir Simon Rattle ed ora, a ventinove anni, è unanimemente considerata uno dei più grandi talenti violinistici emersi recentemente: interessante il suo progetto RumBach – Rumba con Bach che la vede al fianco del contrabbassista Edicson Ruiz e del percussionista Gonzalo Grau. La sua coetanea italiana Francesca Dego ha debuttato come solista ad appena 7 anni in California ed è oggi una concertista pienamente affermata: in Aula Magna torna insieme a due partner d’eccezione, la pianista Maria Perrotta e il cornista Martin Owen. Riccardo Chailly, Simon Rattle ed Esa Pekka-Salonen sono alcuni dei grandi direttori con cui ha collaborato la violinista monacense Carolin Widmann, eccellente interprete del repertorio classico e molto interessata anche alla musica moderna.

Anche altri strumenti sono rappresentati ai massimi livelli da grandi solisti.
Narek Hakhnazaryan, vincitore del Concorso “Ciajkovskij di Mosca nel 2015, è l’astro nascente del violoncello. Martin Owen – che suona in trio con la violinista Francesca Dego e la pianista Maria Perrotta – è stato primo corno dei Berliner Philharmoniker e ora lo è presso l’orchestra londinese della BBC. Sabine Meyer è una straordinaria musicista, che Karajan volle assolutamente come primo clarinetto dei Berliner Philharmoniker, ingaggiando un memorabile braccio di ferro con l’orchestra, che per lunga tradizione non ammetteva donne nei suoi ranghi. A lei si uniscono i quattro sax e il pianoforte dell’Alliage Quintett – premiato due volte con Echo Klassic, il più ambito premio discografico tedesco – per un vivace programma che accosta L’apprendista stregone di Dukas a celebri pagine di Purcell, Borodin, Stravinskij, Milhaud e Šostakovič.

L’italiano Luca Pisaroni è una star del Metropolitan di New York ed è di casa anche nei teatri di Parigi, Londra, Berlino, Vienna e Madrid e ai festival di Salisburgo, Glyndebourne e Baden-Baden. L’anno scorso è stato finalmente “scoperto” anche dai teatri italiani, inaugurando il Rossini Opera Festival e debuttando con grande successo alla Scala, dove è stato subito riconfermato. Il suo repertorio verte principalmente su Mozart (soprattutto il Conte delle Nozze di Figaro e Leporello del Don Giovanni, ma quest’anno debutterà al Metropolitan anche nella parte del protagonista) e poi Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi e vari autori francesi. Nel suo concerto romano propone arie da camera di Rossini, Bellini e Tosti e Songs di Gershwin, Porter e del duo Rodgers & Hammerstein.

Uno dei migliori baritoni tedeschi, Otto Katzameier, interpreta Lieder eines fahrenden Gesellen di Mahler, diretti dal francese Maxime Pascal. Questo giovane direttore in fulminea ascesa, che riscuote successi a Parigi, Londra, Berlino, Buenos Aires, Hong Kong e che nel giro di pochi mesi ha debuttato alla Scala, all’Opera di Roma e al Festival dei Due Mondi di Spoleto, completa il programma con Prélude à l’aprèsmidi d’un faune di Debussy e con Punkte di Stockhausen, il brano con cui l’appena ventiquattrenne compositore s’impose come protagonista dell’avanguardia musicale del dopoguerra, qui proposto dall’Orchestra Sinfonica Siciliana nella versione realizzata nel 1962 dall’autore proprio per la compagine palermitana.

Quattro gli appuntamenti col genere più nobile della musica da camera, il quartetto d’archi: è rappresentato tutto l’arco del repertorio di questo gruppo strumentale da Mozart e Beethoven a Schubert e Brahms, al Novecento di Berg e Ravel e a una novità di Matteo D’Amico. Il Quartetto Ebène è uno dei migliori quartetti francesi e collabora spesso con solisti del calibro di Mitsuko Ushida e Gautier Capuçon. Il Quartetto Prometeo ha ottenuto numerosi riconoscimenti per la fedeltà delle sue esecuzioni e si distingue anche per il suo interesse per la musica contemporanea. Spesso indicato dalla critica come erede del mitico Quartetto Italiano, il Quartetto di Cremona dopo aver affrontato negli anni scorsi l’integrale dei Quartetti di Beethoven, torna alla IUC con un nuovo ciclo dedicato a Mozart che si concluderà la prossima stagione.

Fa saltare tutti gli schemi il concerto del Gomalan Brass Quintet, esuberante gruppo di ottoni formato dalle prime parti di importanti orchestre italiane, che si muove con disinvoltura all’interno di un repertorio vastissimo, spaziando dal rinascimento al melodramma e alla musica contemporanea, senza disdegnare incursioni nel repertorio della musica per film.

Bach è un filo rosso che collega molti concerti della stagione. È intitolato “Bach unlimited” il concerto di Lise de la Salle, che alterna Bach in versione originale, omaggi di compositori francesi del Novecento (Poulenc, Roussel) e trascrizioni fatte da grandi compositori-pianisti del passato (Liszt, Busoni, Kempff). La violinista Veronika Eberle presenta il Bach originale della Partita n. 2 per violino solo e personalissime riletture contaminate da suggestioni sudamericane dell’uruguaiano Efrain Oscher e del venezuelano Gonzalo Grau. Roberto Cominati suona la Suite n. 2 BWV 1008 e la famosissima Toccata e Fuga in re minore BWV 565 nelle trascrizioni rispettivamente di Godowsky e Friedman, mentre Mariam Batsashvili esegue la Ciaccona in re minore trascritta da Busoni. Tanti modi diversi per ascoltare Bach, scoprendovi ogni volta qualcosa di nuovo. Il centro di questo percorso è il concerto intitolato “Variazioni su variazioni” di Rinaldo Alessandrini, che insieme agli strumentisti di Concerto Italiano presenta proprie versioni di musiche bachiane per strumento a tastiera, tra cui le celebri Variazioni Goldberg. Altro gruppo leader della prassi esecutiva storicamente informata, Concerto Köln propone il Concerto per due violini di Bach insieme ad altre musiche del Settecento inglese, tedesco e italiano, tra cui le Quattro Stagioni di Vivaldi con il violino solista di Giuliano Carmignola.

La IUC è stata la prima istituzione concertistica italiana ad inserire il jazz in una programmazione di tipo classico e anche in questa stagione si potranno ascoltare alcuni dei più grandi musicisti jazz del nostro tempo, come il sassofonista Roscoe Mitchell, figura chiave del jazz d’avanguardia, fondatore del leggendario Art Ensemble of Chicago e protagonista del free jazz. Con lui suonano due dei più eclettici musicisti italiani, il flautista Gianni Trovalusci e il percussionista Michele Rabbia. Mare Nostrum è un fortunatissimo progetto che è stato eseguito più di centocinquanta volte in oltre venti paesi e ha dato origine a due cd, il primo nel 2007 e l’altro nel 2016, accolti entrambi con eccezionale favore da pubblico e critica. Ne sono artefici l’italiano Paolo Fresu (tromba), il francese Richard Galliano (fisarmonica) e lo svedese Jan Lundgren (pianoforte), tre irresistibili musicisti – costantemente tra i più richiesti in Europa – convinti che il futuro del jazz possa essere garantito soltanto dall’apertura alle altre culture musicali. Da non perdere Edmar Castañeda e Gabriele Mirabassi, che tessono un dialogo profondo fra armonie e suggestioni della dimensione jazz latina: uno suona l’arpa llanera caratteristica della sua terra, la Colombia, attingendo alla musica tradizionale sudamericana, l’altro suona il clarinetto come pochi al mondo.

Jazz e classica si mescolano nell’omaggio a Leonard Bernstein per il centenario della nascita: il clarinettista Alessandro Carbonare e la Ials Jazz Big Band di Gianni Oddi alternano Bernstein, Gershwin ed Ellington (una stuzzicante versione di Sophisticated Lady preparata da Salvatore Sciarrino) a Carl Philipp Emanuel Bach e Stravinskij.

Ispirandosi all’incompiuto poema Hérodiade di Mallarmé, Matteo D’Amico ha composto Scène d’Hérodiade, che avrà la prima esecuzione assoluta nel concerto del Quartetto Prometeo. Orazio Sciortino presenta un’altra novità assoluta, Quasi walzer di Fabio Massimo Capogrosso, compositore italiano tra i più interessanti della nuova generazione, già applaudito alla Scala e all’Accademia di Santa Cecilia. Ancora una prima assoluta nel concerto del Gomalan Brass Quintet, Essenze di Donato Semeraro, un brano che nasce dalla passione dell’autore per gli oli essenziali, le spezie, i colori, le piante, i fiori e i per i loro abbinamenti e le loro mescolanze magiche. Veronika Eberle presenta in prima italiana Passacaglia di Efrain Oscher e RumBach for J. S. di Gonzalo Grau. Sono eseguiti per la prima volta in Italia da Lise de la Salle tre brani del trentenne compositore e pianista francese Thomas Enhco, che si muove ai confini tra jazz e classica.

I concerti si tengono presso l’Aula Magna della Sapienza Università di Roma (Palazzo del Rettorato), piazzale Aldo Moro 5. Il martedì alle ore 20.30, il sabato alle ore 17.30.

 

Mauro Mariani

 

Napoli nel cuore

Ricomincio da .. la cultura. Questo il tema prescelto per il viaggio della sesta edizione dello spettacolo Napoli nel cuore, l’iniziativa a fini benefici di emozioni in musica e parole dedicata alla cultura partenopea e organizzata in ricordo di Mario Finamore e del suo quarantennale impegno in Rai, in cui Napoli era sempre presente.

Quest’anno l’appuntamento, ancora più ricco di ospiti, avrà luogo sabato 6 ottobre negli spazi teatrali di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, a Roma, laboratorio di alta formazione e HUB culturale della Regione Lazio. Napoli nel cuore è un’iniziativa a favore della Comunità di Sant’Egidio di Napoli e alle onlus Centro Welcome di Roma e EveryChildIsMyChild cui verranno donati dei buoni Prenatal per sostenere bambini e mamme in difficoltà. Accanto all’ideatore e curatore dell’iniziativa, Fabrizio Finamore, porteranno il loro contributo di sentimento, identità e senso di appartenenza alcuni dei più significativi protagonisti per cui la voglia di raccontare quell’universo sociale e culturale che Napoli ha espresso nella storia fa sì che alla Cultura Napoletana si rimanga profondamente, visceralmente legati. Dopo il grande successo dello scorso anno con Renzo Arbore ed Enrico Montesano, saliranno sul palco alcuni grandi artisti simbolo di Napoli, come Nino D’Angelo, che ha saputo nel corso del tempo rinnovarsi conquistando oltre al pubblico anche la critica (è reduce da un grande concerto allo Stadio San Paolo); Teresa De Sio che ha fatto la storia musicale non solo napoletana di quegli anni e che recentemente ha proposto un suo apprezzatissimo tributo musicale all’amico Pino Daniele;  Tosca, che con il suo ensemble da anni valorizza la nostra musica popolare nel mondo;  Roberto Fabbri & Nexus Guitar Quartet, composto da Roberto Fabbri, Paolo Bontempi, Leonardo Gallici e Luigi Sini, Olen Cesari, definito da Dalla il genio del violino, e i fedelissimi Ambrogio Sparagna, Pino Ammendola, Vittorio Viviani, Mario Maglione,  Geppi Di Stasio e Franco Gargia, che continuano a partecipare attivamente con sempre nuove sorprese alle edizioni di “Napoli nel cuore”. Da segnalare, infine, la presenza di un grande attore italiano come Renato Scarpa, che per l’occasione racconterà il suo magico incontro con Napoli grazie a due grandi come Massimo Troisi e Luciano De Crescenzo che ha affiancato in due film culto: “Ricomincio da tre” e “Così parlò Bellavista”.

La Napoli di oggi rappresenta la voglia di rinascita, alla pari di tante altre grandi città: alcune testate internazionali hanno infatti recentemente parlato di una certa vivacità e di una rifioritura dei centri culturali napoletani, dai musei alle “Stazioni d’arte”, fino ai teatri e alle tante meraviglie di una città meta turistica sempre più gettonata. Il caso napoletano è l’ennesima conferma di un assioma incontrovertibile: la rinascita di una città non può non passare da una sua rinascita culturale.

Con queste premesse, “Napoli nel cuore” – da sempre vicino alle scommesse culturali e alla capacità di resilienza e ripresa sociale tipica dei cittadini campani –  dopo la Napoli di Viviani, Russo, Bovio e di tanti altri grandi del passato, vuole raccontare anche una Napoli più recente, quella degli anni ’80, la Napoli di Massimo Troisi, di Pino Daniele, la Napoli di “Così parlò bellavista”, per ricordare anni che segnarono un po’ il ritorno del capoluogo campano al centro dell’attenzione culturale del nostro Paese a livello nazionale. Concludendo con l’appendice di una Napoli contemporanea che torna protagonista nel cinema, nel teatro, nella letteratura, nella musica: dagli scrittori agli attori alla nuova scena musicale emersa ai piedi del Vesuvio, tutti sicuramente emblemi di un nuovo “Neapolitan Power”, contro ogni disfattismo o inerzia che troppo spesso oggi caratterizza il vivere sociale delle nostre metropoli.
E questa serata vuole essere, ancora una volta, un po’ tutto questo: il ricordo di una persona che ha sempre avuto la sua Napoli nel cuore, nonché un atto d’amore per la cultura e le opere di chi ha raccontato Napoli ieri, per dar modo a noi di capirla e apprezzarla di più anche oggi.

Elisabetta Castiglioni