In mostra ‘Torquato Tasso. Manoscritti, edizioni e musica’ a Ferrara

In occasione del Tasso Music Festival 2018, la Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara che ospita nelle giornate del 9 e 10 novembre 2018 il ‘Festival diffuso per la valorizzazione del Tasso in Music Project’, dedica una mostra a ‘Torquato Tasso. Manoscritti, edizioni e musica. Dall’antica documentazione della Biblioteca Comunale Ariostea’ che verrà inaugurata sabato 10 novembre alle 11 nella Sala Ariosto della Biblioteca (via delle Scienze 17, Ferrara).

La curatrice della mostra, Mirna Bonazza, responsabile della Sezione Manoscritti e Rari dell’Ariostea e dell’Archivio Storico, ha selezionato dalle raccolte della Biblioteca Ariostea rari e preziosi esemplari. Nelle vetrine sono infatti presenti manoscritti, alcuni dei quali autografi del poeta, ed edizioni che coprono un arco cronologico che va dal Cinquecento al Novecento. La musica è presente con edizioni di madrigali di Luzzasco Luzzaschi (ca. 1545-1607), di Girolamo Belli (1552-ca. 1620), di Giulio Eremita (ca. 1550-ca. 1600) tratti dalle Rime del Tasso a testimonianza della fortuna musicale dei suoi componimenti poetici. Inaugura l’esposizione una splendida edizione illustrata da venti tavole calcografiche, una per ogni canto, della Gerusalemme liberata, stampata a Venezia nel 1745 da Giovanni Battista Albrizzi. Dedicata a Maria Teresa d’Austria, regina d’Ungheria e di Boemia, presenta un apparato iconografico disegnato da Giovanni Battista Piazzetta (1683-1754), pittore veneziano, con incisioni realizzate da Felice Polanzani (1712-1780). A seguire codici manoscritti del celebre poema, di grande importanza, quali: il cosiddetto Codice Lanzoni, con correzioni e note autografe del poeta e il codice autografo di Orazio Ariosti (1555-1593), che scrisse gli argomenti sopra ogni canto e ne fu possessore, corredato da venti disegni a penna ed acquerello monocromo del pittore Domenico Mona (1550-1602) che precedono ogni canto del poema. Ma anche tre edizioni della Gerusalemme liberata stampate, da diversi editori e curatori, nel 1581, pressoché coeve; nonché l’editio princeps della Gerusalemme conquistata Roma, Guglielmo Facciotti, 1593. Affianca un’edizione dell’Aminta – favola pastorale in cinque atti scritta da Tasso nel 1573 – stampata a Ferrara da Vittorio Baldini nel 1581, un disegno del sec. XVII dell’Isola di Belvedere sul Po, che fu teatro della prima rappresentazione il 31 luglio 1573. Sono inoltre state messe in risalto alcune delle donne celebrate da Torquato Tasso nei suoi componimenti poetici: Marfisa d’Este (ca. 1554-1608), Livia Pica dama della corte di Francia, la cantatrice Laura Peperara (1563-1600), la poetessa Tarquinia Molza (1542-1617).

La mostra, a ingresso libero, è visitabile, sino al 17 novembre, negli orari di apertura della Biblioteca Comunale Ariostea: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, sabato dalle 9 alle 13.

Antonio Zangara

 

Anna Tifu, “un talento straordinario” alla IUC

“Uno dei talenti più straordinari che mi sia capitato d’incontrare”: così il grande Salvatore Accardo ha definito la violinista italo-rumena Anna Tifu, che sabato 10 novembre alle 17.30 sarà all’Aula Magna dell’Università “Sapienza” per i concerti della IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti). Suonerà musiche di Prokof’ev, Chausson, Schumann, Ravel in duo col pianista Julien Quentin.

Nata a Cagliari, Anna Tifu ha iniziato lo studio del violino all’età di sei anni sotto la guida del padre e lo ha proseguito all’Accademia Walter Stauffer di Cremona, all’Accademia Chigiana di Siena, al Curtis Institute di Philadelphia e a Parigi. Ha cominciato a suonare in pubblico a otto anni e a dodici ha debuttato alla Scala di Milano con il Concerto n. 1 di Max Bruch. Dopo essersi affermata in vari concorsi nazionali, ha vinto nel 2007 il prestigioso Concorso internazionale “George Enescu” di Bucarest, che l’ha consacrata come una delle migliori interpreti della sua generazione. Da allora suona in Europa, nord e sud America e Asia con grandi orchestre e celebri direttori, tra cui Yuri Temirkanov, Mikko Franck, Gustavo Dudamel, Diego Matheuz e Juraj Valcuha. Per un concerto al Teatro Carlo Felice le è stato affidato il famoso violino Guarneri del Gesù detto “il Cannone”, appartenuto a Niccolò Paganini. Allo Stradivari Festival di Cremona si è esibita in uno spettacolo insieme a Carla Fracci. Ha collaborato con musicisti come Maxim Vengerov, Yuri Bashmet, Mario Brunello, Michael Nyman e Andrea Bocelli e con l’attore John Malkovich. È recente il suo debutto per la casa discografica Warner Classics. Suona il violino Antonio Stradivari “Marèchal Berthier” 1716 ex Napoleone della Fondazione Canale di Milano.

Il pianista francese Julien Quentin si è guadagnato la fama di musicista versatile e sensibile, dotato di grande maturità e compostezza. È richiestissimo sia come solista che come musicista da camera. I suoi tour internazionali lo hanno portato in America, Australia, Giappone, Medio Oriente ed Europa, esibendosi in sale prestigiose come Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Hall di Londra, Louvre a Parigi, Philharmonie di Berlino, Konzerthaus si Vienna e Carnegie Hall di New York. Ha registrato per EMI e Sony RCA.

Il concerto allinea quattro brani molto diversi tra loro ma caratterizzati dall’essere tutti dedicati a uno dei massimi violinisti della loro epoca e di presentare quindi grandi difficoltà all’interprete: il concerto è così anche un confronto a distanza tra Anna Tifu e quattro grandi virtuosi del passato. Il primo brano è la Sonata n. 2 in re maggiore op. 94 bis di Sergej Prokof’ev, composta su richiesta di David Oistrach, il più grande violinista russo di quegli anni, che suggerì personalmente al compositore di adattare al violino una sua precedente Sonata per flauto. Si fa un salto indietro di mezzo secolo con Poème in mi bemolle maggiore op. 25 di Ernest Chausson, scritto a Firenze nel 1896 per un altro famoso violinista, Eugène Ysaÿe: ha un carattere introspettivo e nostalgico ed è una delle opere per violino più significative della fine dell’Ottocento. Si torna ancora indietro di mezzo secolo con la Fantasia in do maggiore op. 131 di Robert Schumann, del 1851, dedicata a Ferdinand David: è una musica tipicamente romantica per i suoi toni appassionati e fantastici e la grande libertà inventiva, sempre alla ricerca di nuove soluzioni. Il quarto brano è la Sonata in sol maggiore del 1927, che Maurice Ravel compose per la celebre violinista Jelly d’Aranyi, ma poi, quando ella si ritirò per motivi di salute, la destinò al sommo George Enescu: Ravel disse che considerava violino e pianoforte “strumenti sostanzialmente incompatibili” e che “invece di equilibrare i loro contrasti” aveva voluto “mettere in evidenza proprio questa loro incompatibilità”.

Sabato 10 novembre 2018 . ore 17.30

Anna Tifu violino

Julien Quentin pianoforte

Prokof’ev Sonata n. 2 in re maggiore op. 94 bis

Chausson Poème in mi bemolle maggiore op. 25

Schumann Fantasia in do maggiore op. 131

Ravel Sonata in sol maggiore

 

Mauro Mariani (anche per la foto)

 

Mobility Day a Verona domenica 11 novembre

Domenica 11 novembre, a Verona sarà di scena il 3° Mobility Day. Dal punto di vista viabilistico, è confermata la chiusura al traffico del centro città. Dalle 10 alle 19, quindi, all’interno dell’ansa dell’Adige, delimitata da Porta San Zeno, Porta Palio, Porta Nuova e breccia Cappuccini, sarà vietato circolare con qualsiasi mezzo privato, ciclomotori e motocicli compresi.
Nel resto del territorio comunale, invece, sempre dalle 10 alle 19, non si potranno utilizzare i mezzi privati fino all’Euro 3, sia benzina che diesel, inclusi motocicli e ciclomotori pre-Euro.

Le iniziative del 3° Mobility Day sono state presentate a palazzo Barbieri da Ilaria Segala assessore all’Ambiente, Luca Zanotto assessore alla Viabilità, Antonella Arzone dei Musei Civici di Verona, Riccardo Corbini Ten. Col. del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Verona con il maresciallo Paolo Beltrame e l’appuntato Chiara Azzetti, Giorgio Migliorini presidente Fiab Verona e l’artista Simone Butturini.

“Lo scopo dei Mobility Day – sottolinea l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto – è proporre una mobilità alternativa all’auto privata, per questo sono previste importanti agevolazioni per chi utilizzerà il trasporto pubblico. Con un unico biglietto, al costo ordinario di 1,30 euro, si potrà viaggiare sull’intera rete urbana per tutto il giorno, mentre saranno gratuite le corse dei bus per i ragazzi fino ai 14 anni, accompagnati da un maggiorenne. In più, per chi arriva da fuori città, saranno messi a disposizione gratuitamente i parcheggi P3 della fiera, collegati direttamente con piazza Bra, con una navetta ad alta capacità, dalle 9 alle 20.30”.

Per chi viene da est, le auto possono essere lasciate al parcheggio Centro (ex Gasometro), che sarà collegato con piazza Bra, ogni 10 minuti dalle 9 alle 19, da un bus navetta; andata e ritorno costeranno 1 euro.

Il cuore del terzo Mobility Day saranno, però, le moltissime iniziative ambientali, culturali ed educative pensate per cittadini e famiglie.

“Il filo conduttore di questo terzo Mobility Day – spiega l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala – è la biodiversità. Moltissimi sono i laboratori e le attività, dedicati alle famiglie, cui iscriversi e partecipare e molti gli spunti che questa giornata offre attraverso gli interventi, ad esempio, del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Verona, di artisti, di associazioni e di specialisti”.

Le iniziative in Arsenale

L’Arsenale sarà uno dei luoghi della città in cui saranno organizzate iniziative all’insegna del divertimento e della sostenibilità.

Alle 10, dal piazzale dell’Arsenale, partirà la “Passeggiata lungo l’Adige”, realizzata dalla 2ª Circoscrizione in collaborazione con il Ctg Gruppo guide e Animatori culturali, per scoprire la città tra ponte Risorgimento e ponte Garibaldi.

All’interno del compendio austriaco, invece, il Centro di Riuso Creativo propone varie attività dedicate al mondo animale. Dalle 10 alle 12, il Parco Natura Viva pone l’accento sulla campagna Eaza Silent Forest, dedicata agli uccelli canori del SudEst asiatico. Questi animali sono sfruttati come animali da compagnia, per le gare di canto e la medicina tradizionale. Su questo tema, il Parco Natura Viva propone due laboratori creativi che coinvolgeranno i bambini, dai 5 anni in su, per realizzare maschere dalle forme di uccelli canori e pen topper.

Alle 11, è in programma la visita storico architettonica dell’Arsenale con la guida Enrico Scognamillo, esperto di architettura militare.

Nel pomeriggio, dalle 15.30, i bambini potranno divertirsi con attività dedicate agli animali in via d’estinzione proposte da Scienza Divertente.

Le iniziative nel Padiglione 21

Al Padiglione 21 dell’Arsenale, rimarrà aperta per tutta la giornata l’esposizione “Ecoarte” con rappresentazioni di animali in diverse forme artistiche.
Si potrà ammirare il lavoro “La voce degli insetti” realizzato dagli studenti delle medie dell’Istituto Comprensivo di Pescantina che hanno partecipato al concorso “Dal macro al micro nella biocomplessità”. Riutilizzando materiale di scarto, i ragazzi hanno costruito un albero che ospita vari insetti. L’albero è composto da tessere esagonali, alcune delle quali si possono aprire come le pagine di un libro per far uscire la “voce” degli insetti che vivono all’interno delle sue cavità e gallerie.

Il lavoro è frutto della collaborazione con Simone Butturini, artista di cui saranno in esposizione opere ispirate ai temi della biocomplessità, realizzate con materiale di riciclo, tra cui cartone e pezzi di stoffe incollati e ridipinti.
Nel padiglione si potranno vedere, anche, le fotografie di Stefano Rossin, istantanee di animali colti nel loro habitat, e le imponenti sculture di animali e insetti realizzate da Alessandro Mutto con materiale di recupero. Accanto all’esposizione sono previste varie attività per bambini e famiglie.

Al mattino, dalle 10 alle 12, e al pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30, le famiglie potranno giocare nell’Albirinto: alla ricerca delle foglie nel labirinto realizzato con materiale di riuso. Sia al mattino, dalle 10 alle 12, che al pomeriggio, dalle 15 alle 17, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Verona organizza attività per bambini dal titolo “Gli animali amici degli alberi”, dedicato agli ecosistemi forestali.

Con l’associazione Le Fate, a partire dalle 15, sarà possibile decorare rami con fili colorati e altri materiali di recupero nel laboratorio per famiglie “Rami, fili e colori”.

Sarà presente anche l’associazione FIAB che fornirà informazioni sul cicloturismo e i possibili itinerari nelle vicinanze di Verona, con una doppia postazione, in Arsenale e in piazza Bra.

Il Teatro Laboratorio, sempre all’Arsenale, alle 16.30 mette in scena lo spettacolo teatrale “L’amante” di Harold Pinter.

Le iniziative dei Musei Civici

Anche i Musei cittadini propongono importanti iniziative culturali per il terzo Mobility Day. Al Museo Archeologico al Teatro Romano, alle 11 e alle 14.30, sarà possibile visitare la mostra “Bellezza e cura del corpo nell’antichità” guidati dalla curatrice Margherita Bolla.

Il Museo di Storia Naturale, alle 15 e alle 16, propone visite guidate alla mostra “Everyday climate change”; la prenotazione obbligatoria dà diritto a un biglietto d’ingresso agevolato.

Il Museo di Castelvecchio, infine, propone un duplice percorso: alle 16.30, infatti, è in programma una visita speciale che unisce arte e musica, nell’ambito del progetto “Museinmusica”. In questo caso è necessaria la prenotazione ed essere dotati di cellulare e auricolari. Ma il Museo di Castelvecchio sarà anche punto di ritrovo, alle 15 e alle 17, del percorso di visita guidata alle opere dello scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa che si possono ammirare in diversi punti della città.

Alla Galleria di Arte Moderna, alle 17.30, è in programma una visita guidata nel nuovo percorso espositivo.

Le iniziative in città

In Sala Birolli, in via Macello 17, dalle 11 sarà aperta “L’altra Verona: la realtà del vissuto quotidiano nei suoi aspetti inediti e originali”, mostra degli artisti vincitori del X concorso di Pittura, Scultura e Grafica “L’Arte racconta i Quartieri”.

Verona Minor Hierusalem nell’ambito di “Rinascere dall’Acqua. Verona aldilà del fiume” propone un percorso in cui il visitatore indossa i panni del pellegrino. È necessario dotarsi del taccuino credenziale della VMH e aderire a uno dei gruppi (di massimo 60 persone) per trascorre l’intera giornata guidato da un assistente spirituale e da una guida artistica.

Piazza Bra, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, sarà di scena il Progetto Verona Diabete che offre l’opportunità di misurarsi la glicemia e leggere materiale informativo.

Infine, agevolazioni sono previste anche per chi si presenterà a vedere la partita di rugby, Verona Rugby contro Toscana Aeroporti “I Medicei”, in programma alle 15, con mobilità attiva. Chi arriverà al Paganini Center di via San Marco 114, a piedi, in bici o con i mezzi pubblici sarà premiato.

 

Roberto Bolis

Pamela Villoresi invita a un viaggio nel mondo di Shakespeare

 

 Villoresi con Musica antiqua latina

La stagione musicale realizzata da Roma Sinfonietta presso l’Università di Roma “Tor Vergata” presenta mercoledì 7 novembre alle 18 nell’Auditorium Ennio Morricone (Macroarea Lettere e Filosofia, via Columbia 1) un originale concerto shakespeariano, che unisce musica e poesia.

È un viaggio nel mondo di William Shakespeare, con il contributo di musiche e canzoni che il grande autore usò nelle sue opere. Le musiche di scena dei suoi spettacoli sono eseguite con strumenti antichidall’ensemble rinascimentale Musica Antiqua Latina diretto da Giordano Antonelli, i suoi testi saranno letti e interpretati da una grande protagonista delle italiane qualePamela Villoresi, con la drammaturgia di Michele Di Martino e la regia di Francesco Sala. I costumi sono a cura di Susanna Proietti. Il tenore è Andrès Montilla Acurero. Gli strumenti suonati dal vivo in scena sono: ribeca, liuto, chitarra rinascimentale, viola da gamba, salterio e percussioni rinascimentali.

Si susseguiranno i testi più belli, le commedie più famose, le tragedie più rinomate come Amleto, Macbeth, Romeo e Giulietta, Otello, Re Lear, Sogno d’una notte di mezza estate, La dodicesima notte, La Tempesta, Antonio e Cleopatra, fino ai sonetti e alla Didone di Christopher Marlowe. Tra vita e sogno, amore e memoria, poesia e musica, un narratore/direttore accompagnerà il pubblico alla comprensione dei testi e al dispiegamento della loro trama.

Questo spettacolo offre al pubblico una fruizione e un contatto più compiuto e intenso con Shakespeare attraverso il contributo di canzoni e componimenti musicali che il grande drammaturgo usò per le sue opere. Uno dei compositori che scrissero certamente per il Bardo le musiche di scena fu Robert e poi William Byrd, Thomas Morley, John Wilson. Ecco una recensione di Langham di queste leggendarie arie elisabettiane: “linee melodiche con voce così soave e abili musicisti; ogni linea era resa dallo strumento adatto, suonato con perfezione e pulizia; ogni strumento produceva un insuperabile armonia; tutto ciò al calar della sera. Quale gioia, quale acutezza di concetto, con quale vivo piacere questa musica trafigge il cuore degli spettatori. Vi prego di immaginarla”.

Musica Antiqua Latina, ensemble fondato nel 2000 da Giordano Antonelli,  è stata ospite di numerosi Festival in tutta Europa.

Questo il programma musicale dettagliato:

Brossard Rendance – Basse Danse

Thomas Morley O Mistress Mine

John Dowland Fortune – Farewell dear heart – a piece without title

Michele del Biado Fuggi Fuggi dai lieti amanti

Anon. The willow song

King Henry VIII Past times with good company

John Dowland Flow my tears

Thomas Morley It was a Lover and His Lass

Henry Purcell Ciaccona

Anon. Greensleeves

John Wilson Take Those Lips Away

Robert Johnson Full Fathom Five – Where the bee sucks

Tobias Hume Captaine Humes Galliard

William Byrd Pavana Lacrymae – Galliard

Duke of Norfolk Paul’s Steple dance

John Wilson Lawn as White as Driven Snow

Info per il pubblico: 06 3236104, 06 32111712, 339 8693226

 

Mauro Mariani (anche per la foto)

 

Avventure di nonni e nipoti riaprono gli incontri per bambini tra i libri

Martedì 6 novembre 2018 alle 17 alla biblioteca comunale Dino Tebaldi di San Giorgio (via Ferrariola 12) ricomincerà il ciclo di incontri per i bambini dai 3 ai 10 anni “Io leggo a te e tu leggi a me” che – per il mese di novembre – sarà tutto dedicato ad ‘Arrivano i nonni!’.

In programma per l’appuntamento di questa settimana c’è la lettura ad alta voce di due libri dedicati al legame con il proprio passato che la presenza dei nonni riesce spesso a fare percepire in maniera intensa e duratura: “Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello” (la foto è della copertina) con testo di Gaëlle Perret e illustrazioni di Aurélia Fronty (Donzelli, 2011) e “La barca del nonno” di André Dahan (Aer, 2003).

Dopo la narrazione come consuetudine verrà data la possibilità ai bambini presenti di esprimersi a loro volta in veste di narratori in erba portando le proprie proposte, idee e suggerimenti di lettura. La partecipazione è libera e gratuita.

Per info: Biblioteca comunale Tebaldi del quartiere di San Giorgio, via Ferrariola 12 a Ferrara, email bibl.sangiorgio@comune.fe.it, tel. 0532 64215.

 

Alessandro Zangara

Russia: multe ai media indipendenti, ONG e attivisti

Amnesty International ha denunciato l’ultimo assalto ai diritti umani in Russia attraverso un’ondata di multe ingiuste, eccessive e dall’effetto soffocante nei confronti dei media indipendenti, delle Ong e dei difensori dei diritti umani.
“Ancora una volta le autorità russe prendono di mira organizzazioni e individui indipendenti, in questo caso colpendole con multe soffocanti. Utilizzando tutta una serie di leggi repressive, le autorità di Mosca elevano multe esorbitanti una dopo l’altra in quello che appare un attacco coordinato per porre fine alle attività di coloro che le criticano”, ha dichiarato Natalia Zviagina, direttrice dell’ufficio moscovita di Amnesty International.
L’ultimo destinatario di questi attacchi mirati è il settimanale “Tempi nuovi”, uno degli organi di stampa più critici della Russia: il 26 ottobre la rivista è stata multata di 22.250.000 rubli (circa 290.000 euro) per “non avere fornito informazioni sui fondi ricevuti”. Si tratta della multa più alta finora emessa nei confronti dei media in Russia.
Nel 2017 “Tempi nuovi” era stato costretto a interrompere la diffusione dell’edizione cartacea per il crollo delle inserzioni pubblicitarie, dopo che la rivista era stata definita sleale nei confronti del governo. Ora, con questa multa, il settimanale è vicino alla bancarotta.
Sempre il 26 ottobre la Fondazione Andrey Rylkov, un noto organismo che chiede riforme nelle politiche di contrasto alla droga, è stato multato di 800.000 rubli (circa 10.400 euro) per aver “fatto propaganda a sostanze narcotiche” in una pubblicazione che si occupa di accesso ai servizi sanitari per le persone che usano droghe.
“La stessa strategia viene contemporaneamente usata nei confronti di coloro che esprimono opinioni dissidenti su una vasta gamma di temi politici”, ha aggiunto Zviagina.
Pochi giorni fa un tribunale ha imposto una multa insolitamente alta (un milione di rubli, equivalenti a 13.000 euro) a Transparency International Russia, giudicata colpevole di aver diffamato una persona molto vicina al presidente Putin.
Al contempo, i tribunali russi evitano ampiamente di proteggere i difensori dei diritti umani dagli attacchi alla loro reputazione portati avanti dai mezzi d’informazione controllati dallo stato.
Nel mese di ottobre Sergei Zykov, difensore dei diritti umani di Yekaterinburg (nella regione degli Urali) e Aleksandr Kunilovsky, un attivista dell’opposizione di Tyumen (nella Siberia settentrionale) sono stati multati rispettivamente di 300.000 e 290.000 rubli (circa 3900 euro e circa 3800 euro) per aver violato le norme, ingiustamente restrittive, sulle manifestazioni pubbliche.
“Chiediamo alle autorità russe di porre immediatamente fine a questo feroce assalto alle organizzazioni della società civile e di cessare di usare leggi repressive per elevare multe esorbitanti”, ha concluso Zviagina.
Ulteriori informazioni
“Tempi nuovi”, la Fondazione Andrey Rylkov e Transparency International Russia stanno subendo crescenti pressioni da parte delle autorità russe, soprattutto perché ricevono fondi dall’estero.

L’articolo 13.15.1 del codice dei reati amministrativi, usato contro “Tempi nuovi”, è entrato in vigore nel 2015 nel contesto di una campagna contro gli organi d’informazione indipendenti, costretti a ricorrere a fondi esteri a causa dell’insufficienza dei finanziamenti nazionali disponibili in loro favore.
La Fondazione Andrey Rylkov è stata inserita nel 2016, da parte del ministero della Giustizia, nell’elenco degli “agenti stranieri”. Da allora, il suo bilancio si è fortemente ridotto a causa dell’insufficienza delle fonti di finanziamento interne.

Amnesty International Italia

 

La Grande Guerra tra risate e riflessioni a Marzana

Vuol far divertire ma anche riflettere su uno dei momenti più tragici della nostra storia. È lo spettacolo “L’oste in mezo ale done”, commedia musicale ambientata nel periodo della Grande Guerra, che andrà in scena nella sala polifunzionale di Marzana, stasera, sabato 3 novembre, alle 21.

Il musical, tutto in dialetto veronese e con proverbi popolari che danno tono e colore alle interpretazioni, è ambientato negli anni della Grande Guerra. Sullo sfondo del conflitto, il ruolo delle donne e i primi segnali di emancipazione nel mondo del lavoro.

La commedia folk, scritta dal giovane regista Marco Pomari, vede in scena 35 ragazzi dai 16 ai 24 anni, accompagnati dal coro A.LI.VE- Accademia Lirica Italiana.

L’evento si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della fine della Grande Guerra.

L’iniziativa, promossa dall’8ª Circoscrizione, è “Uno spettacolo che sottolinea l’importanza di commemorare l’evento storico della Grande Guerra – spiega Andreoli, presidente dell’8^ Circoscrizione – valorizzando gli usi e i costumi dei veronesi. Un progetto reso possibile anche grazie all’entusiasmo di questi giovani artisti che portano avanti il ricordo delle nostre tradizioni”.

L’evento è gratuito e aperto a tutti, con ingresso da piazza Postojali, vicino al centro analisi.

 

Roberto Bolis

Maratona cinematografica dedicata a Frankenstein a Verona

Una maratona cinematografica dedicata al mito di Frankenstein, per celebrare i 200 anni dalla pubblicazione del libro di Mary Shelley. L’iniziativa “Caro mostro”, realizzata dal Verona Film Festival, si terrà domani, domenica 4 novembre, in Gran Guardia a Verona, dove verranno proiettati i più bei film sulla “Creatura”, in versione originale con sottotitoli in italiano. L’iniziativa, ad ingresso gratuito, è riservata ai maggiori di 14 anni.

La maratona inizierà alle ore 14.30 con “Frankenstein” di James Whale, film che ha reso Boris Karloff l’alter ego ufficiale del Mostro. A seguire, alle 15.45, dello stesso regista, “The Bride of Frankenstein” e alle 17.15 “The Son of Frankenstein”, diretto da Rowland Lee.

A ora di cena, alle 19, verranno proiettati “The Curse of Frankenstein” di Terence Fisher e alle 20.30 il cortometraggio “Frankenweenie” di Tim Burton. In serata seguiranno i film “The Revenge of Frankenstein” di Fisher alle 21 e, alle 22.30, l’indimenticabile parodia “Frankenstein Junior” di Mel Brooks.

La rassegna cinematografica anticiperà la serie di appuntamenti che si terranno invece al polo Zanotto. Dal 5 al 7 novembre, infatti, verranno proposte alle ore 21.15, tre riletture contemporanee del mito. Lunedì appuntamento con “The Frankenstein Theory” di Andrew Weiner, martedì 6 “Victor Frankenstein” di Paul McGuigan e, infine, mercoledì 7 “Frankenstein” di Bernard Rose.

 

Roberto Bolis

 

Sebastiao Salgado: “Genesi”

Dopo i successi registrati nei mesi scorsi e da ultimo con la mostra Henri Cartier Bresson,

la Mole Vanvitelliana di Ancona accoglie una nuova grande mostra fotografica, “Sebastião Salgado. Genesi”, che sarà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2019 presso la Sala Vanvitelli.

Ultimo grande lavoro del più importante fotografo documentario del nostro tempo, la mostra è sguardo appassionato, teso a sottolineare la necessità di salvaguardare il nostro pianeta, di cambiare il nostro stile di vita, di assumere nuovi comportamenti più rispettosi della natura e di quanto ci circonda, di conquistare una nuova armonia. Un viaggio alle origini del mondo per preservare il suo futuro.

Curata da LéliaWanickSalgado su progetto di Amazonas Images e Contrasto, la mostraè promossa dal Comune di Anconae organizzata da Civita Mostre.

Protagonista di un tour internazionale di incredibile successo,Genesi trasmette un messaggio potente nella sua essenziale purezza ed è anche straordinariamente attuale, perché pone al centro il tema della preservazione del nostro pianeta e della imprescindibile necessità di vivere in un rapporto più armonico con il nostro ambiente.

Genesi è un progetto iniziato nel 2003 e durato 10 anni, un canto d’amore per la terra e un monito per gli uomini. Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso di cui disponiamo: il nostro pianeta. La mostra è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le terre in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzoniae il Pantanàl.

Il percorso espositivopresenta una serie di fotografie, molte delle quali di straordinari paesaggi, realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente.Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione.

Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancoravergini:

gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali nel Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto della Namibia e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea.

Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat.

Le immagini di Genesi sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra.

Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgadorappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione.

Sul lavoro di SalgadoTaschen ha pubblicato uno straordinario volume di 520 pagine, che sarà disponibile nel bookshop della mostra insieme i libri recentemente pubblicati da Contrasto: l’autobiografia del fotografo, Dalla mia Terra alla Terra e gli altri titoli Profumo di sogno. Viaggio nel mondo del caffè e Altre Americhe.

“Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo. La prova che il nostro pianeta include tuttora vaste regioni remote, dove la natura regna nel silenzio della sua magnificenza immacolata; autentiche meraviglie nei Poli, nelle foreste pluviali tropicali, nella vastità delle savane e dei deserti roventi, tra montagne coperte dai ghiacciai e nelle isole solitarie. Regioni troppo fredde o aride per tutto tranne che per le forme di vita più resistenti, aree che ospitano specie animali e antiche tribù la cui sopravvivenza si fonda proprio sull’isolamento. Fotografie, quelle di Genesi, che aspirano a rivelare tale incanto; un tributo visivo a un pianeta fragile che tutti abbiamo il dovere di proteggere” LéliaWanickSalgado

SebastiãoRibeiroSalgado nasce l’8 febbraio 1944 ad Aimorés, nello stato di MinasGerais, in Brasile. A 16 anni si trasferisce nella vicina Vitoria, dove finisce le scuole superiori e intraprende gli studi universitari. Nel 1967 sposa LéliaDeluizWanick. Dopo ulteriori studi a San Paolo, i due si trasferiscono prima a Parigi e quindi a Londra, dove Sebastião lavora come economista per l’Organizzazione Internazionale per il Caffè. Nel 1973 torna insieme alla moglie a Parigi per intraprendere la carriera di fotografo. Lavorando prima come freelance e poi per le agenzie fotografiche Sygma, Gamma e Magnum, per creare poi insieme a Lèlia l’agenzia Amazonas Images, Sebastião viaggia molto, occupandosi prima degli indios e dei contadini dell’America Latina, quindi della carestia in Africa verso la metà degli anni Ottanta. Queste immagini confluiscono nei suoi primi libri. Tra il 1986 e il 2001 si dedica principalmente a due progetti. Prima documenta la fine della manodopera industriale su larga scala nel libro La mano dell’uomo, (Contrasto, 1994) e nelle mostre che ne accompagnano l’uscita (presentata in 7 diverse città italiane).

Quindi documenta l’umanità in movimento, non solo profughi e rifugiati, ma anche i migranti verso le immense megalopoli del Terzo mondo, in due libri di grande successo: In camminoeRitratti di bambini in cammino. (Contrasto, 2000). Grandi mostre itineranti (A Roma alle Scuderie del Quirinale e poi a Milano all’Arengario di Palazzo Reale) accompagnano anche in questo caso l’uscita dei libri.

Lélia e Sebastião hanno creato nello stato di MinasGerais in Brasile l’Instituto Terra che ha riconvertito alla foresta equatoriale – che era a rischio di sparizione – una larga area in cui sono stati piantati decine di migliaia di nuovi alberi e in cui la vita della natura è tornata a fluire. L’Instituto Terra è una delle più efficaci realizzazioni pratiche al mondo di rinnovamento del territorio naturale ed è diventata un centro molto importante per la vita culturale della città di Aimorès.

Sebastião Salgado Genesi

Mole Vanvitelliana, Sala Vanvitelli, Banchina Giovanni da Chio, 28 – Ancona

Da martedì a domenica 10.00 – 19.00. La biglietteria chiude un’ora prima. Lunedì chiuso

Martedì 25 dicembre15.00 – 19.00. Martedì 1 gennaio 15.00 – 19.00

Biglietti comprensivi di audio guida:   intero € 11,00, ridotto € 9,00 gruppi di minimo 12 persone, giornalisti non accreditati e titolari di apposite convenzioni, ridotto speciale € 4,00 per ragazzi dai 6 ai 18 anni, scuole; gratuito minori di 6 anni, disabili e accompagnatori, giornalisti accreditati, guide turistiche con patentino, docenti accompagnatori; biglietto open € 12,00 fino al 6 gennaio 2019. Prevendita € 1,00

 

Barbara Izzo

 

Abai, l’opera kazaka al Teatro Carlo Felice di Genova

Dopo il grande successo ottenuto a New York e Parigi, il Teatro dell’Opera di Astana (capitale del Kazakistan) Giovedì 8 novembre, alle ore 20.00, al Teatro Carlo Felice, porterà in scena, per la prima volta in Italia, l’opera Abai, ritenuta il capolavoro del teatro lirico in lingua kazaka.

Si tratta del terzo anno di collaborazione tra il Teatro Carlo Felice e il Teatro dell’Opera di Astana, un rapporto che cresce e si arricchisce con questo nuovo spettacolo e che, grazie al linguaggio universale della musica, rinsalda il legame tra le due nazioni.

Una serata che ci permette di ritrovare sul podio, a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Astana Opera, Alan Buribayev, giovane direttore kazako, Direttore Principale dell’Astana Opera, diplomato presso il Conservatorio di Almaty in Kazakistan, pluripremiato ai più importanti concorsi di direzione d’orchestra internazionali, applaudito nella precedente Stagione Sinfonica dal pubblico genovese nel concerto del 24 febbraio.

L’opera ha come protagonista Abai Kunanbaev (1845-1904), il poeta nazionale del Kazakistan. Una figura leggendaria per il suo paese: fondò la letteratura kazaka, che prima di lui si limitava a una poesia non scritta, al canto anonimo di un popolo nomade delle steppe tramandato oralmente di generazione in generazione.

L’opera in due atti, del 1944, di cui è protagonista, non lo celebra solo come intellettuale, ma anche come punto di riferimento etico e morale: la storia racconta di Abai che si impegna pubblicamente per superare i conflitti tra clan che ostacolano le nozze tra il suo allievo prediletto, Aidar, con l’amata Ajar. Il libretto è di Mukhtar Auezov (1897-1961), scrittore kazako per il quale Abai non era solo il poeta preferito, ma anche una guida spirituale. La musica di Latyf Khamidi e Akhmet Zhubanov è ispirata a canzoni folkloriche del Kazakistan, alla musica del popolo, com’è nella tradizione delle opere slave, con cori vigorosi degni di Musorgskij e canti dalla vena melodica genuina.

La regia di Giancarlo Del Monaco viene ripresa da Yesmukhan Obayev, le coloratissime scene sono firmate da Ezio Frigerio, i bellissimi costumi sono stati ideati da Franca Squarciapino, progettazione di Sergio Metalli, luci Vinicio Cheli e coreografie di Тursynbek Nurkaliyev/Galiya Buribayeva.

Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro Astana Opera

Allestimento Teatro Astana Opera

Marina Chiappa (anche per le foto)