KUM! Festival

Si scrive KUM! Festival, si legge Cantieri per la Cura. Da venerdì 14 a domenica 16 ottobre torna alla Mole Vanvitelliana di Ancona la manifestazione diretta dallo psicoanalista Massimo Recalcati con il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, che ogni anno coinvolge specialisti della clinica, psicoanalisti e medici, ma anche filosofi, storici, scrittori e artisti in un dialogo costruttivo e polifonico sulla cura di sé, dell’altro e del mondo fragile e ferito che abitiamo.

Organizzato dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, e la cura di Jonas Ancona per le attività sul territorio (www.kumfestival.it).

Il fine vita è al centro di tutti gli incontri di quest’anno.

«Il tema del fine vita chiude un ciclo aperto a suo tempo con l’edizione del festival dedicata a L’origine della vita» dichiarano Massimo Recalcati e Federico Leoni. «La crisi pandemica che ha colpito le nostre società non ha fatto che rendere più drammatica un’esperienza che interroga da sempre la vita umana. Il fine vita è ancora un momento della vita, un passaggio in cui è possibile fare qualcosa di sé, un’occasione in cui dare testimonianza di un’esistenza e raccogliere la voce di chi l’ha accompagnata e la accompagna. Ecco perché il tempo della fine è un tempo enigmatico, apre domande etiche, scuote la politica, divide l’opinione pubblica, suscita controversie giuridiche, interroga le pratiche mediche e i saperi scientifici, sfida le risposte delle più antiche tradizioni religiose».

KUM! Festival allarga lo sguardo per cerchi concentrici, estendendo l’interrogazione sul fine vita al tramonto di mondi culturali, di assetti geopolitici e di grandi narrazioni storiche valide fino a poco tempo fa; senza tralasciare la catastrofe climatica che procede inarrestabile e determina la fine del mondo così come lo abbiamo conosciuto; e infine spingendosi fino all’universo, che non sfugge alla legge della vita e della morte.

Il festival mantiene il progetto di essere un contesto di costruzione comune: da qui il sottotitolo Cantieri, nato lo scorso anno, nel tempo della pandemia,per porre l’accento sull’urgenza di forgiare strumenti adatti a superare le difficoltà del presente, dando risposte concrete a problemi reali, spingendo ad agire e non solo a riflettere. Questa vocazione fattiva si sposa con lo spirito natìo della manifestazione racchiuso nel suo nome. Kum! è l’imperativo che Dio rivolge a Giona e Gesù a Lazzaro: Alzati! Un invito a muoversi, ripartire, rinnovarsi. In qualsiasi direzione si volga oggi lo sguardo, dalla scuola all’economia, dalla cultura alla sanità, dalle istituzioni all’ecologia, si avverte la necessità di aprire uno spazio di spregiudicata sperimentazione, un’officina, un luogo dove idee e pratiche consolidate sono messe alla prova delle necessità impreviste di un tempo di interrogazione e di ripartenza.

Ad animare la Mole Vanvitelliana – isola pentagonale artificiale nel porto di Ancona, un tempo lazzaretto della città e ora luogo simbolo della Cura – saranno le presenze ormai storiche che hanno contribuito all’affermazione di KUM! Festival nel panorama nazionale e che continuano ad accompagnarne il cambiamento, insieme a molti nuovi ospiti. Una pluralità di voci in una fucina di condivisione e sperimentazione, per lavorare insieme e in presa diretta, come in un “cantiere”, sul tema della vita, della cura e della sofferenza nei suoi diversi volti: quella del malato, della Polis, del Pianeta Terra, di ciascuno di noi.

In calendario, nelle tre giornate di festival, 57 ospiti per 42 incontri, tra Lectio con grandi esponenti della psicoanalisi, della filosofia, della letteratura e della scienza; Dialoghi e Conversazioni per approfondire idee e punti di vista differenti; Ritratti di importanti figure della cultura occidentale; Visioni per esplorare il tema del 2022 anche attraverso il cinema; e momenti di conversazione attorno a un tè o a un aperitivo con giovani relatori che prendono spunto da grandi figure della poesia e della letteratura per affrontare i temi cardine della psicoanalisi in Psicologia da Tè e Aperipsì.

E ancora Eventi Speciali, tra cui la rappresentazione di Amen, il primo testo teatrale di Massimo Recalcati, in scena per la prima volta ad Ancona; l’incontro tra il direttore del festival e l’attore e regista Kim Rossi Stuart che presenta in anteprima il suo nuovo film Brado; Morire dal ridere di Moni Ovadia; e l’appuntamento che chiude la manifestazione con la poetessa Mariangela Gualtieri e il suo rito sonoro sul tema del lutto.

Apre il festival la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi che, intervistata dall’opinionista Marianna Aprile, racconta il suo rapporto con la malattia e il rischio che corre chiunque si ammali: quello di identificarsi nel proprio male e vivere per sempre sentendosi una vittima.

Informazioni e programma: www.kumfestival.it | 071.9257825

I Biglietti si possono acquistare dal sito www.kumfestival.it.

L’evento inaugurale con Francesca Mannocchi è gratuito, così come gli eventi Psicologia da Tè e Aperipsì; Lectio magistralis, Ritratti, Dialoghi, Conversazioni 3€; Lectio di Massimo Recalcati, evento con Mariangela Gualtieri 7€. Proiezione Brado 8€, in prevendita 9€.

Spettacolo Amen al Teatro Sperimentale: presso le biglietterie fisiche 16€ intero e 10€ ridotto per over 65, under 35 e per chiunque abbia un biglietto per un evento del programma di KUM! (le riduzioni si applicano esclusivamente acquistando i biglietti presso le biglietterie del Teatro Sperimentale e del Teatro delle Muse di Ancona). Prevendita online 18€.

Per info sui biglietti: biglietteria@kumfestival.it

Delos (anche per la fotografia)

La Mole Vanvitelliana, la casa di KUM! Festival

Fino a domani, domenica 18 ottobre, la Mole Vanvitelliana di Ancona ospita un’edizione speciale di KUM! Festival, la manifestazione dedicata alla cura e alle sue diverse pratiche con la direzione scientifica di Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, quest’anno in un’edizione particolare proprio sul tema della La Cura. Il simbolismo del luogo sarà amplificato da tre giornate di riflessione sull’emergenza socio-sanitaria in cui specialisti della clinica – psicoanalisti, psichiatri, medici – ma anche a filosofi, scrittori, architetti e virologi si occuperanno del drammatico momento attuale che il mondo vive con la pandemia, nella convinzione che solo analizzare e capire le dinamiche permette poi di guarire.

Ancona è stata sin dall’antichità uno snodo chiave per le attività commerciali e lo è ancora tutt’oggi grazie al suo rinomato porto turistico. Proprio nel porto della città è situata la Mole: iniziata da Luigi Vanvitelli nel 1732 su commissione di Papa Clemente XII e ultimata nel 1743, sorge su un’isola artificiale di forma pentagonale, una metaforica linea di continuità tra la terraferma e il mare aperto. Originariamente era un lazzaretto che salvaguardava la salute pubblica ospitando depositi e alloggi per merci e persone in quarantena che arrivavano al porto da zone ritenute non sicure: ecco perché fu costruito su un’isola artificiale fuori dal territorio cittadino. La Mole rappresenta, quindi, la casa ideale del festival, che quest’anno più che mai è emblema della Cura.

Delos (anche per le fotografie di Zitti)

 

Sebastiao Salgado: “Genesi”

Dopo i successi registrati nei mesi scorsi e da ultimo con la mostra Henri Cartier Bresson,

la Mole Vanvitelliana di Ancona accoglie una nuova grande mostra fotografica, “Sebastião Salgado. Genesi”, che sarà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2019 presso la Sala Vanvitelli.

Ultimo grande lavoro del più importante fotografo documentario del nostro tempo, la mostra è sguardo appassionato, teso a sottolineare la necessità di salvaguardare il nostro pianeta, di cambiare il nostro stile di vita, di assumere nuovi comportamenti più rispettosi della natura e di quanto ci circonda, di conquistare una nuova armonia. Un viaggio alle origini del mondo per preservare il suo futuro.

Curata da LéliaWanickSalgado su progetto di Amazonas Images e Contrasto, la mostraè promossa dal Comune di Anconae organizzata da Civita Mostre.

Protagonista di un tour internazionale di incredibile successo,Genesi trasmette un messaggio potente nella sua essenziale purezza ed è anche straordinariamente attuale, perché pone al centro il tema della preservazione del nostro pianeta e della imprescindibile necessità di vivere in un rapporto più armonico con il nostro ambiente.

Genesi è un progetto iniziato nel 2003 e durato 10 anni, un canto d’amore per la terra e un monito per gli uomini. Con 245 eccezionali immagini che compongono un itinerario fotografico in un bianco e nero di grande incanto, la mostra racconta la rara bellezza del patrimonio unico e prezioso di cui disponiamo: il nostro pianeta. La mostra è suddivisa in cinque sezioni che ripercorrono le terre in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzoniae il Pantanàl.

Il percorso espositivopresenta una serie di fotografie, molte delle quali di straordinari paesaggi, realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente.Una parte del suo lavoro è rivolto agli animali che sono impressi nel suo obiettivo attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat. Salgado ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguane e leoni marini, ha viaggiato tra le zebre e gli animali selvatici che attraversano il Kenya e la Tanzania rispondendo al richiamo annuale della natura alla migrazione.

Un’attenzione particolare è riservata anche alle popolazioni indigene ancoravergini:

gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali nel Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto della Namibia e quelle più remote delle foreste della Nuova Guinea.

Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi per poter raccogliere una serie di fotografie che li mostrassero in totale armonia con gli elementi del proprio habitat.

Le immagini di Genesi sono una testimonianza e un atto di amore verso la Terra.

Viaggio unico alla scoperta del nostro ambiente, l’ultimo progetto di Salgadorappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di realizzare un atlante antropologico del pianeta, ma è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di preservare queste zone ancora incontaminate, per far sì che, nel tempo che viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione.

Sul lavoro di SalgadoTaschen ha pubblicato uno straordinario volume di 520 pagine, che sarà disponibile nel bookshop della mostra insieme i libri recentemente pubblicati da Contrasto: l’autobiografia del fotografo, Dalla mia Terra alla Terra e gli altri titoli Profumo di sogno. Viaggio nel mondo del caffè e Altre Americhe.

“Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo. La prova che il nostro pianeta include tuttora vaste regioni remote, dove la natura regna nel silenzio della sua magnificenza immacolata; autentiche meraviglie nei Poli, nelle foreste pluviali tropicali, nella vastità delle savane e dei deserti roventi, tra montagne coperte dai ghiacciai e nelle isole solitarie. Regioni troppo fredde o aride per tutto tranne che per le forme di vita più resistenti, aree che ospitano specie animali e antiche tribù la cui sopravvivenza si fonda proprio sull’isolamento. Fotografie, quelle di Genesi, che aspirano a rivelare tale incanto; un tributo visivo a un pianeta fragile che tutti abbiamo il dovere di proteggere” LéliaWanickSalgado

SebastiãoRibeiroSalgado nasce l’8 febbraio 1944 ad Aimorés, nello stato di MinasGerais, in Brasile. A 16 anni si trasferisce nella vicina Vitoria, dove finisce le scuole superiori e intraprende gli studi universitari. Nel 1967 sposa LéliaDeluizWanick. Dopo ulteriori studi a San Paolo, i due si trasferiscono prima a Parigi e quindi a Londra, dove Sebastião lavora come economista per l’Organizzazione Internazionale per il Caffè. Nel 1973 torna insieme alla moglie a Parigi per intraprendere la carriera di fotografo. Lavorando prima come freelance e poi per le agenzie fotografiche Sygma, Gamma e Magnum, per creare poi insieme a Lèlia l’agenzia Amazonas Images, Sebastião viaggia molto, occupandosi prima degli indios e dei contadini dell’America Latina, quindi della carestia in Africa verso la metà degli anni Ottanta. Queste immagini confluiscono nei suoi primi libri. Tra il 1986 e il 2001 si dedica principalmente a due progetti. Prima documenta la fine della manodopera industriale su larga scala nel libro La mano dell’uomo, (Contrasto, 1994) e nelle mostre che ne accompagnano l’uscita (presentata in 7 diverse città italiane).

Quindi documenta l’umanità in movimento, non solo profughi e rifugiati, ma anche i migranti verso le immense megalopoli del Terzo mondo, in due libri di grande successo: In camminoeRitratti di bambini in cammino. (Contrasto, 2000). Grandi mostre itineranti (A Roma alle Scuderie del Quirinale e poi a Milano all’Arengario di Palazzo Reale) accompagnano anche in questo caso l’uscita dei libri.

Lélia e Sebastião hanno creato nello stato di MinasGerais in Brasile l’Instituto Terra che ha riconvertito alla foresta equatoriale – che era a rischio di sparizione – una larga area in cui sono stati piantati decine di migliaia di nuovi alberi e in cui la vita della natura è tornata a fluire. L’Instituto Terra è una delle più efficaci realizzazioni pratiche al mondo di rinnovamento del territorio naturale ed è diventata un centro molto importante per la vita culturale della città di Aimorès.

Sebastião Salgado Genesi

Mole Vanvitelliana, Sala Vanvitelli, Banchina Giovanni da Chio, 28 – Ancona

Da martedì a domenica 10.00 – 19.00. La biglietteria chiude un’ora prima. Lunedì chiuso

Martedì 25 dicembre15.00 – 19.00. Martedì 1 gennaio 15.00 – 19.00

Biglietti comprensivi di audio guida:   intero € 11,00, ridotto € 9,00 gruppi di minimo 12 persone, giornalisti non accreditati e titolari di apposite convenzioni, ridotto speciale € 4,00 per ragazzi dai 6 ai 18 anni, scuole; gratuito minori di 6 anni, disabili e accompagnatori, giornalisti accreditati, guide turistiche con patentino, docenti accompagnatori; biglietto open € 12,00 fino al 6 gennaio 2019. Prevendita € 1,00

 

Barbara Izzo