“La Leonessa. Città di Brescia”… a casa!

Considerando il perdurare dell’emergenza sanitaria, con relativi provvedimenti, l’organizzazione del rinomato Premio Internazionale di Poesia “La Leonessa. Città di Brescia” ha deciso di bandire la nuova edizione del Premio con una sezione a tema specifica del periodo e programmando invio degli elaborati e premiazione online.

La scadenza dell’invio degli elaborati per ogni Sezione di partecipazione è fissata inderogabilmente al 31 maggio 2020.

Le Sezioni del Premio sono le seguenti:

 Sezione Poesia Italiana a tema libero, inedita, mai inviata, premiata o segnalata in altri concorsi. È ammesso inviare una o due poesie.

 Sezione Poesia Dialettale, inedita, mai inviata, premiata o segnalata in altri concorsi. È ammesso inviare una o due poesie in uno dei dialetti italiani, indicando di quale dialetto si tratta.

 Sezione a Tema: poesia inedita, mai inviata, premiata o segnalata in altri concorsi, dal seguente tema “Casa, dolce casa?”. Il tema è relativo al periodo di lockdown vissuto per l’emergenza sanitaria. È ammesso inviare una poesia, sia in lingua italiana che in lingua dialettale, specificando di quale dialetto si tratta, che in lingua straniera, con traduzione in lingua italiana allegata.

Per richiedere il bando completo del Premio, inviare un’email a renealben@tin.it

Il panificio Testi compie 50 anni. Lettera del sindaco: “Storia di dedizione al lavoro e di eccellenza”

Compie 50 anni di attività il Panificio Testi Luciano e la 3° Circoscrizione può festeggiare un’altra storica bottega di Verona. Il 1° aprile 1970, quando venne inaugurato, il Panificio Testi era l’unico forno di Borgo Nuovo, anzi del Villaggio Dall’Oca Bianca, come allora si chiamava. Era il sogno e il progetto di vita di Luciano Testi e Maria Silvana Biondani che, da poco sposati, avevano deciso di avviare la loro attività in un quartiere nuovo e che prometteva di crescere.

In questi giorni quel sogno e quell’attività imprenditoriale hanno tagliato il traguardo dei 50 anni di lavoro e continuano ad essere punto di riferimento del quartiere. Per questo, il sindaco Federico Sboarina e il vice sindaco Luca Zanotto hanno inviato alla famiglia Testi una lettera di congratulazioni.
“Anche in un momento così difficile per la nostra comunità – sottolinea il sindaco Sboarina – credo che sia importante ricordare chi, con la propria attività e il lavoro di una vita, ha saputo contribuire alla crescita, allo sviluppo e alla ricchezza della nostra città. Luciano e Maria Silvana Testi rappresentano uno straordinario valore per il quartiere di Borgo Nuovo e per tutta Verona: la loro è una storia preziosa di dedizione al lavoro e di eccellenza che mi auguro possano portare in alto ancora per molto tempo”.

Il panificio, infatti, rappresenta la storia di Maria Silvana e di Luciano, che fin da ragazzino lavorava per apprendere l’arte della panificazione, ma anche del quartiere. Aperto inizialmente in viale Sicilia, grazie al coraggio dei due giovani e a 5 cambiali da 500 mila lire, quel forno prima venne affiancato da una rivendita di pane e pasta, poi da un negozio di generi alimentari, che ancora esiste in via Selinunte, e infine, da un vero supermercato sempre nel quartiere. Quando la famiglia Testi decise di vendere il supermercato, il forno venne spostato in via Galvani 87, dove ancora oggi si trova dal 1988. Nel frattempo Luciano Testi, nel 1986, è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro, proprio per l’impegno e il lavoro profuso nella sua attività e, nel panificio, ha cominciato a lavorare anche Moreno, uno dei figli della coppia.

“Il panificio Testi – dice il vicesindaco Zanotto – rappresenta la straordinaria bellezza delle piccole botteghe famigliari della nostra città, ma soprattutto, continua ad essere l’anima del quartiere. Negli anni ha offerto la possibilità di lavorare a molte persone di Borgo Nuovo ed è diventato punto di riferimento per le tante iniziative che vengono promosse dalle realtà della zona, compresa la parrocchia e le associazioni di volontariato presenti”.

 

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

Melegatti dona 2 mila colombe a favore di persone bisognose

Consegnati alla Protezione civile, i bancali con le due mila colombe donate dalla ditta Melegatti 1983 spa in favore della città. Prosegue l’ondata di solidarietà che sta investendo Verona per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica causata dal Coronavirus, e prosegue il lavoro del Coc di assistenza alla popolazione come in questo caso. I volontari si sono occupati del trasporto e poi della distribuzione a persone bisognose sul territorio comunale.

Un’importante quantità di prodotto alimentare che la ditta, specializzata nella produzione dolciaria, ha deciso di devolvere a favore di quanti si trovano a vivere una situazione di difficoltà o disagio. Le colombe pasquali sono state stoccate questa mattina nel magazzino della Protezione civile al Quadrante Europa, per essere assegnate al Banco Alimentare e poi distribuire alle persone bisognose.

A coordinare oggi le operazioni, l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato con il supporto del vice comandante della Polizia locale Lorenzo Grella.

“Una donazione importante – dichiara Polato –, che regalerà a molti veronesi in difficoltà una Pasqua un po’ più dolce. A nome dell’Amministrazione rivolgo un particolare ringraziamento alla ditta Melegatti 1983 che, in modo totalmente spontaneo, ha offerto alla città quasi 2 mila confezioni di colombe. In queste settimane ho potuto personalmente assistere a molti di questi gesti di solidarietà. Numerose, infatti, le donazioni che arrivano al Comune da parte di aziende pubbliche e private del territorio, desiderose di contribuire allo sforzo collettivo per superare il momento di difficoltà. Tra questi, la ditta Corsi Trasporti, che ha messo a disposizione i suoi mezzi per la distribuzione di beni deperibili”.

 

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

Un’opera d’arte in cambio di una donazione a favore della lotta contro il coronavirus

Dai social di “Arte per la Libertà”, il grande cartellone che unisce “Voci per la Libertà” e “DeltArte”, viene lanciata una iniziativa di solidarietà in concomitanza con “Restiamo a casa Live”, le dirette quotidiane che ogni giorno fino a Pasqua animano i pomeriggi con le performance degli artisti del festival.

Come spiega la curatrice del festival Melania Ruggini: “Il mondo dell’arte, dagli artisti ai collezionisti al pubblico in generale, possono contribuire nel loro piccolo con questa asta online attraverso una piccola eppure significativa donazione per sostenere lo sforzo del personale sanitario italiano e delle associazioni che sono da mesi in prima linea contro l’emergenza del Coronavirus. In cambio ci si porta a casa un’opera firmata da un giovane artista italiano. L’intero ricavato andrà devoluto interamente in beneficenza alle strutture individuate dai nostri artisti”.

Il primo a inaugurare l’iniziativa è stato Riccardo Buonafede, celebre street artist ferrarese organizzatore di Manufactory Project di Comacchio (FE). Come ha commentato l’artista: “Oggi non sono solo medici e gli infermieri ad essere in difficoltà, lo sono anche le famiglie e i lavoratori. Noi siamo partiti da qui. Quest’opera non rappresenta solo un medico, rappresenta una donna che si sta preparando per fare il suo lavoro, come tutti i giorni, ma con la paura di compromettere la sua salute e quella della sua famiglia che l’aspetta a casa. Una donna che spera di non vedere troppe persone soffrire o morire ogni giorno. Se è vero che l’artista dipinge ciò che vede, questo è quello che io vedo oggi”. L’opera dal titolo “SUPERHEROES” se l’è aggiudicata Charly Pub del Lido delle Nazioni e il ricavato andrà interamente devoluta all’Ospedale del Delta di Lagosanto (FE).

Si proseguirà martedì 14 aprile con Ivano Petrucci, giovedì 16 aprile con la pittrice romana Violetta Carpino e infine sabato 18 aprile con la street artist Alessandra Carloni.

L’asta a rialzo durerà 24 ore; si potrà accedere sul profilo social dell’artista e di Arte per la Libertà proponendo il proprio prezzo. Per ogni opera si renderà noto per tempo a quale struttura, ente, associazione andrà devoluta la beneficenza.

www.arteperlaliberta.comwww.deltarte.comwww.vociperlaliberta.it

 

M.A.

So che cercate Gesù. Auguri con il Vangelo di Matteo

1. Ora, dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, venne Maria Maddalena e l’altra Maria a osservare la tomba.

È domenica di Risurrezione! Gesù ha lasciato il sepolcro, quel sepolcro in cui era stato deposto da Giuseppe di Arimatea. Abbiamo bisogno della speranza che ci infonde il Signore con la sua risurrezione. Abbiamo bisogno di risorgere dai nostri sepolcri, toccati dal Dio della Vita.

La liturgia permette di scegliere il Vangelo di Giovanni o questo di Matteo.

I sommi sacerdoti avevano avuto cura di far porre delle guardie da Pilato per controllare che il corpo non venisse trafugato.

All’alba del primo giorno della settimana le donne vanno al sepolcro. Sono: Maria Maddalena e l’altra Maria, identificata con la madre di Giacomo e di Giuseppe (cfr. Matteo 27,56).

Era usanza per i Giudei vegliare la tomba di una persona cara fino al terzo giorno dopo la morte per essere sicuri che la sepoltura non fosse stata prematura. Le due donne avevano osservato il riposo del sabato e il mattino della domenica tornano al sepolcro.

2. Ed ecco, vi fu un gran terremoto; infatti un angelo del Signore, sceso dal cielo e avvicinatosi, rotolò la pietra e si sedeva sopra di essa.

In Matteo le donne sono testimoni dell’apertura del sepolcro mentre sta avvenendo.

Il terremoto è una costante sia nella narrazione della morte di Gesù, sia nella trasfigurazione sia nella risurrezione. È segno di un avvenimento di natura apocalittica.

In questo racconto vi è un solo angelo che si rivolge a due donne. La sua funzione non è solo quella di parlare, ma anche di agire: fa rotolare la pietra posta davanti al sepolcro.

3. Era il suo aspetto come folgore e la sua veste bianca come la neve.

L’evangelista Matteo non parla del corpo del Risorto, ma elenca le caratteristiche dell’angelo: splendente e bianchissimo. Sono gli stessi elementi presenti anche nella trasfigurazione che evidenziano le caratteristiche di un corpo che è ormai glorioso.

4. Ora, per timore di lui le guardie tremarono e divennero come morte.

Le guardie tremano per la paura e svolgono, pertanto, un servizio inutile. Non si parla della risurrezione di Gesù, ma ci sono tutte le prerogative per capire la straordinarietà dell’evento.

5. Ma l’angelo, prendendo la parola, disse alle donne: «Non temete, voi; so, infatti, che cercate Gesù, il crocifisso.

L’angelo tranquillizza le donne con le parole “Non temete”. Parla di Gesù, il Crocifisso: da quando Egli ha subito il martirio della croce, la divinità porta impresse per sempre le ferite dei chiodi, anche da Risorto. Il nostro Dio porta in sé le prove del suo infinito amore per noi. È stato trapassato dai chiodi per amore e lo sarà per sempre. Non possiamo dubitare del Suo amore perché nelle sue mani, nei suoi piedi, nel suo costato ci sono i sigilli che sanciscono l’amore per noi, spinto fino alle estreme conseguenze.

6. Non è qui; infatti è risuscitato, come aveva detto. Venite, vedete il luogo dove giaceva.

Ecco l’annuncio pasquale: “È risuscitato come aveva predetto”. Matteo si riferisce sempre alle parole precedentemente pronunziate, in modo da confermare con i fatti le profezie annunciate.

Il sepolcro vuoto è un segno della risurrezione, ma non ne è una prova. Di fronte al sepolcro tutti siamo chiamati a prendere posizione: credere o non credere.

7. E, partendo presto, dite ai suoi discepoli che è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea, là lo vedrete! Ecco, ve (l’)ho detto».

L’angelo conclude le sue parole con l’invio delle donne: devono andare ad annunciare ai discepoli che Gesù è risorto. Dà l’indicazione circa il luogo dove i discepoli potranno trovarlo, Lui che torna ad essere il loro Maestro. Le parole “Ecco ve l’ho detto” richiamano la profezia di Ezechiele 37: “L’ho detto e lo farò”.

8. E, essendo andate presto dal sepolcro, con timore e grande gioia, corsero ad annunziarlo ai suoi discepoli.

Matteo riferisce che le donne diventano coraggiose testimoni della risurrezione, diversamente da Marco che sottolinea la loro paura e il loro silenzio.

9. Ed ecco, Gesù andò loro incontro dicendo: «Gioite!». Esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e si prostrarono dinanzi a lui

Le donne hanno la gioia di incontrare il Risorto che va loro incontro e dice “Gioite”. Reagiscono prostrandosi, gesto di adorazione riservato solo a Dio, così come avevano fatto i Magi a Betlemme: le donne adorano il Cristo Risorto, i Magi adorarono il Dio fatto uomo (cfr. anche Matteo 2,1-12 che riferisce l’adorazione dei Magi).

10. Allora Gesù dice loro: «Non temete; andate, annunziate ai miei fratelli che vadano nella Galilea, e là mi vedranno».

Di nuovo Gesù dice alle donne di non temere. È un modo per mettere in evidenza l’annuncio solenne della risurrezione e l’impegno dei discepoli di andare in Galilea per poterlo vedere.

Se nell’Eucaristia siamo uniti a Cristo possiamo risorgere ogni momento e non fermarci al male che tenta di avvinghiarci per distoglierci da Dio. Anche noi possiamo vedere il Signore Risorto ogni volta che andiamo oltre le apparenze e sappiamo cogliere una Presenza che riempie il cuore di gioia.

Cristo continua a risorgere qui e ora. Assume le profondità di un’umanità ferita e dilaniata dal male per portarla, risanata e pacificata, nel Regno del Padre Suo e nostro. Non più macigni che sigillano i sepolcri, ma esplosione di vita nuova.

Quando compiamo il passaggio dalla nostra debolezza alla potenza di Dio, è Pasqua; dalla nostra finitudine alla sua immensità, è Pasqua; dal nostro peccato alla sua tenera misericordia, è Pasqua; dalla nostra sofferenza alla sua gioia, è Pasqua; dalle tenebre alla luce, è Pasqua; dall’angoscia all’abbandono in Colui che per sempre ci dice: “Ho sofferto per te e ho vinto per te. Saremo sempre insieme nel mio Regno”, è Pasqua.

Buona Pasqua!

Suor Emanuela Biasiolo

 

GiocosamenteconilMuseo

Anche il Castello del Buonconsiglio organizza attività a distanza per famiglie.

Non tutti lo sanno, ma nel celebre Ciclo dei Mesi di Torre Aquila ce n’è uno che manca all’appello: il mese di marzo. Forse distrutto a causa di un incendio divampato tanti anni fa nella torre, ha lasciato un vuoto che interrompe il fluire del tempo e che oggi vi proponiamo di riempire a modo vostro.
Nelle vite di tutti, adulti e bambini, questo mese di marzo è stato insolitamente ‘vuoto’, interrotto bruscamente nel suo avvicendarsi – talvolta frenetico – di attività, incontri e compiti. Ma c’è qualcosa che non s’interrompe mai: lo scorrere del tempo e delle stagioni. Puntuale come sempre, a marzo la primavera è arrivata! Con i suoi fiori e i suoi colori ha riempito giardini e balconi e, anche se solo dalla finestra, abbiamo potuto assaporare il profumo della nuova stagione.

Nel Ciclo dei Mesi di Torre Aquila sono proprio i cambiamenti della natura a scandire il ritmo delle stagioni e delle attività umane. Maestro Venceslao, il pittore che realizzò gli affreschi sul finire del 1300, scelse di aprire metaforicamente le pareti della stanza, rappresentando il paesaggio che vedeva intorno a sé. Che ne dite di spalancare anche voi la finestra e realizzare il vostro mese di marzo?! Quello che è stato o quello che avreste desiderato…

Info: http://www.buonconsiglio.it

Corona-Incipit

Dopo il successo del concorso online “Corona-Incipit” (questi i risultati finali) proseguono le iniziative della Biblioteca comunale Ariostea (#iorestoacasa) che dal 9 al 19 aprile propone un nuovo gioco che prende la forma di un mini-concorso letterario. Giovedì 9 aprile, sul sito web delle biblioteche comunali di Ferrara archibiblio.comune.fe.it e sulla pagina Facebook BibliotecaComunaleAriostea, sarà pubblicato l’inizio di un brevissimo racconto inedito (gender neutral) al quale i partecipanti dovranno dare il finale preferito.

La prima parte sarà di circa mille battute (spazi inclusi – più o meno dieci righe) e ai partecipanti saranno consentite altre mille battute di finale. Il testo dovrà avere attinenza con l’incipit, essere scritto in italiano e non contenere frasi o parole volgari.

Il testo finale dovrà essere inviato entro domenica 19 aprile 2020 in formato word o similare (no PDF) alla seguente casella di posta elettronica: f.natali@edu.comune.fe.it

Non è prevista nessuna quota di iscrizione, anzi, non ci si deve neppure iscrivere, basta inviare il proprio testo finale. Ogni partecipante potrà inviarne uno soltanto (si richiede solo la redazione finale, non versioni aggiornate o corrette).

Al termine tutti i testi saranno pubblicati sul sito (partecipando si acconsente alla pubblicazione, ma chi desidera potrà chiedere che il proprio nome venga omesso) e ai migliori dieci, decisi da una giuria (‘inappellabile, insindacabile e inossidabile’ composta dai tre scrittori ferraresi Angelo Andreotti, Alberto Amorelli e Giuseppe Ferrara) andranno le ormai mitiche sportine in stoffa della Biblioteca Ariostea.

 

 

Alessandro Zangara

La Riscoperta di un Capolavoro a Bologna

Lo scorso 12 marzo doveva inaugurare la mostra “La Riscoperta di un Capolavoro”, evento sul ritorno a Bologna del Polittico Griffoni dopo trecento anni. Ad allestimento concluso, è stato invitato il famoso YouTuber Luis Sal a visitare la mostra: ne è nato un video ironico ed amaro che racconta la grande bellezza del capolavoro rinascimentale di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. Il video è visibile online. Ad apertura della mostra, per ogni biglietto open acquistato online, 5 euro verranno devoluti all’Unità Operativa di Malattie Infettive del Sant’Orsola a sostegno dell’emergenza sanitaria coronavirus. Un piccolo gesto solidale da parte degli organizzatori della mostra, ma anche un gesto di fiducia verso il sistema culturale italiano ora in grave difficoltà.

Sostieni #laculturachefabene 

Qui tutte le informazioni per poter acquistare il biglietto: https://genusbononiae.it/eventi/politticogriffoni-laculturachefabene/ 

Museo della Città di Bologna (anche per la foto)

Il palinsesto del Teatro Carlo Felice fino al 12 aprile

Oltre un milione di collegamenti da circa 80 paesi, con un incremento di contatti dalle regioni più colpite dal coronavirus, come Stati Uniti e Spagna. Questi, a tre settimane dall’inizio, i dati di#musicalmenteinsieme, il ciclo di trasmissioni in streaming con cui il Teatro Carlo Felice di Genova continua a tenere vivo il rapporto con il proprio pubblico nonostante la chiusura obbligata dall’emergenza.

Tutti i giorni, alle ore 20:00, sul sitohttps://www.streamingcarlofelice.com/, sulle pagine Facebookhttps://www.facebook.com/TeatroCarloFelice/ e https://www.facebook.com/TeatroCarloFelice/, e sul canale Youtubehttps://www.youtube.com/user/TeatroCarloFelice, si può assistere gratuitamente a opere, concerti e balletti tratti dall’archivio video del Teatro Carlo Felice.  Le trasmissioni sono attualizzate da una presentazione ad hoc e precedute da un breve messaggio di saluto del Sovrintendente e/o di testimonial che parlano dello spettacolo.

Martedì 7 aprile

Marco Tutino, Miseria e nobiltà.

Direttore: Francesco Cilluffo. Regia: Rosetta Cucchi. Scene: Tiziano Santi. Costumi: Gianluca Falaschi. Luci: Luciano Novelli.

Interpreti: Valentina Mastrangelo (Bettina), Francesca Sartorato (Peppiniello), Martina Belli (Gemma), Fabrizio Paesano (Eugenio), Nicola Pamio (Cameriere/Contadino), Alessandro Luongo (Felice Sciosciammocca), Alfonso Antoniozzi (Don Gaetano), Andrea Concetti (Ottavio). – Spettacolo del 23-02-2018.

Mercoledì 8 aprile

Gioachino Rossini,Il barbiere di Siviglia.

Direttore: Alvise Casellati. Regia: Filippo Crivelli. Scene: Emanuele Luzzati. Costumi: Santuzza Calì. Luci: Luciano Novelli.Interpreti: Alessandro Luongo (Figaro), Annalisa Stroppa (Rosina), René Barbera (Il Conte di Almaviva), Paolo Bordogna (Don Bartolo), Giorgio Giuseppini (Basilio), Simona Di Capua (Berta), Roberto Maietta (Fiorello). – Spettacolo del 15/01/2020.

Giovedì 9 aprile

Pietro Mascagni/Ruggero Leoncavallo, Cavalleria rusticana/Pagliacci.

Direttore: Giuseppe Finzi. Regia: Teatrialchemici (Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi). Scene: Federica Parolini. Costumi: Agnese Rabatti. Luci: Luigi Biondi.

Interpreti: Valentina Boi (Santuzza), Rubens Pelizzari (Turiddu), GevorgHakobyan (Alfio), Giuseppina Piunti (Lola), Carlotta Vichi (Mamma Lucia); Angela Nisi (Nedda), Rubens Pelizzari (Canio), Sergio Bologna (Tonio), Francesco Verna (Silvio), Manuel Pierattelli (Peppe), Maurizio Raffa (Un contadino), Marco Piretta (Un altro contadino). – Spettacolo del 30-05-2019.

Venerdì 10 aprile

Concerto Sinfonico del 29-03-2018.

Direttore: Alan Buribayev. Solisti: SaltanatAkhmetova (soprano), Marina Ogii (mezzosoprano), Roberto Iuliano (tenore) Dario Russo (basso).

Programma: Gioachino Rossini, Stabat Mater.

Sabato 11 aprile        

PëtrIl’ičČajkovskij, Lo schiaccianoci.

Regia e coreografie: Amedeo Amodio. Scene e costumi: Emanuele Luzzati. Direttore: Alessandro Ferrari. Ideazione ombre: Teatro Gioco Vita. Realizzazione ombre: L’Asina sull’Isola. Voce: Gabriella Bartolomei. Disegno Luci: Marco Policastro. – Spettacolo del 19-12-2017.

Domenica 12 aprile

Concerto Sinfonico del 10-11-2018.

Direttore: Alan Buribayev. Solisti: ZhannatBaktai (soprano), Dina Khamzina (mezzosoprano), NurianBekmukhambetov (tenore), TalgatMussabayev (basso).

Programma: Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 9 in re minore, op. 125.

 

Massimo Pastorelli

 

Prorogata la sospensione delle attività del CTB sino al 15 aprile

Il Centro Teatrale Bresciano rende noto che, in ottemperanza alle disposizioni atte al contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 contenute nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 1 aprilee nell’Ordinanza n. 514 del 21 marzo emanata da Regione Lombardia, sono sospese fino a mercoledì 15 aprile compreso tutte le attività di spettacolo nei Teatri Sociale e Mina Mezzadri e le attività culturali in programma.

Il Centro Teatrale Bresciano rivolge un sincero ringraziamento al pubblico di abbonati, appassionati e sostenitori del Teatro della città per la solidarietà e la vicinanza che sta esprimendo al CTB in questo momento di grave criticità.

In particolare, uno speciale grazie va ai numerosi spettatori che spontaneamente e generosamente stanno rinunciando ai rimborsi, testimoniando con un gesto concreto un sostegno davvero prezioso in questo momento difficile e incerto.

È questo il tempo di grandi sacrifici, per tutti, e così per il Centro Teatrale Bresciano. Decine di artisti scritturati sono costretti ad accantonare i loro progetti, i Teatri Sociale e Mina Mezzadri sono chiusi, le tournée in tutta Italia sono cancellate e molti dei dipendenti sono in cassa integrazione o in congedo.

Ma la vita e la salute delle persone vengono prima di ogni cosa.

Ed è con fiducia nel futuro e nella convinzione che attraversare uniti queste ore di sofferenza e smarrimento ci troverà più forti domani che, in queste settimane così dolorose per la città di Brescia e del territorio,il Centro Teatrale Bresciano sta provando a fare la sua piccola parte, mantenendo accesa una luce di speranza attraverso l’arte e la cultura, continuando il dialogo con il suo pubblico e con gli artisti, per immaginare insieme il teatro di domani.

 

Veronica Verzeletti