Gin, caffè, elisir, grappa e non solo. Nuovi cocktail per l’estate

Sono stati creati nuovi entusiasmanti cocktail per l’estate, e non solo, a Brescia. L’iniziativa apre le porte a chi vuole sperimentare nuovi modi di intendere la mixology, per imparare a conoscere buoni prodotti, anche a prezzi accettabili, per ottenere bevande convincenti e perseguire il gusto.

Mescolati o shakerati, con ghiaccio o senza, ma rigorosamente freddi, i cocktail sono stati studiati da esperti e sono messi a disposizione di chi volesse conoscere le ricette fino al 31 luglio.

Scrivere per informazioni a: asidus@virgilio.it

Alambicco d’Oro a due grappe Mazzetti d’Altavilla

Quale Ruchè e Arneis sono i due vitigni tipicamente piemontesi con i quali Mazzetti d’Altavilla (Distillatori dal 1846, la più storica grapperia del Nord-Ovest), si è aggiudicata due medaglie all’edizione 2017 dell’Alambicco d’Oro, prestigioso concorso promosso dall’ANAG.

Alla sua prima candidatura alla nota competizione, la Grappa Riserva 7.0 Ruchè 100% Cru si è aggiudicata la Medaglia Gold, un risultato che premia lo sforzo di valorizzazione del vitigno autoctono Ruchè sul quale l’azienda situata in cima alla collina di Altavilla Monferrato ha avviato dallo scorso anno un’intensa attività di rivalutazione e promozione come “chicca” del tutto “made in Piemonte”. Con i suoi intensi profumi floreali e il suo gentile invecchiamento la “7.0” è la Grappa portabandiera del territorio, capace di parlare “responsabilmente” alle nuove generazioni e di esprimere concetti significativi attraverso un packaging nuovo e strabiliante e mediante il linguaggio dei numeri (7 sono i comuni nei quali si produce il Ruchè, ma anche le generazioni della Famiglia Mazzetti, mentre lo 0 evoca il basso impatto ambientale della distillazione e la brevissima distanza delle vinacce di Ruchè dall’impianto dei “Distillatori dal 1846”).

Medaglia d’argento per la Grappa di Arneis, distillato altrettanto piemontese, al centro di una sua valorizzazione anche attraverso abbinamenti moderni e azzeccati.

 

Claudio Galletto

 

 

 

 

 

L’aperitivo di tendenza a Milano

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C’è il “Grappa Mule” con Ginger Beer, Succo di Lime, Menta, Zucchero e il tocco ricco ed ampio della Grappa di Arneis. Ma anche il “Lady Violet” con Liquore alla Violetta, Zucchero, Succo di Limone e le calde note fruttate della Grappa di Moscato Invecchiata. E ancora il “Milano 7.0”, con Bitter al Cioccolato, Liquore alla Vaniglia, Soda, Zucchero e i profumi intensi di rosa e viola della Grappa Riserva di Ruchè 7.0, il distillato di nuova generazione.

L’elenco potrebbe continuare ancora. Tanti drink diversi con sfaccettature differenti… ma un ingrediente immancabile: la Grappa. A Milano, infatti, l’aperitivo modaiolo è “cool” se si sorseggiano accattivanti drink a base del distillato italiano per eccellenza. Dove? Al neonato Grappa Store di via Marghera 14, il salotto buono dei Distillati “made in Italy” creato dalle tre giovani sorelle distillatrici Chiara, Silvia ed Elisa Belvedere Mazzetti, rappresentanti della settima generazione di Mazzetti d’Altavilla – Distillatori dal 1846.

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Qui è arrivato un appuntamento imperdibile per gli amanti delle nuove proposte e del beverage “made in Italy”: il “mercoledì di tendenza” con la possibilità di gustare l’aperitivo accompagnato da cocktail con l’uso dei distillati piemontesi.

Ogni mercoledì vi sarà dunque un’occasione gustosa ma anche formativa per la Grappa che viene “raccontata” nel suo accostamento a sapori e nella sua riscoperta versatilità nei drink. Già, perché, da tempo, di uso della Grappa nella mixability se ne parla assai… ma scarseggiano ancora le occasioni per la “prova” pratica e tangibile.

Ed è così che nella Milano mai sazia di nuovi stimoli arriva anche il “Grappa meeting”.

La gradazione alcolica dei drink? “Assolutamente non eccessiva”, confermano dal Grappa Store Milano rimarcando il buon equilibrio dei drink (con un occhio al “bere responsabile”) che si preparano a stupire il pubblico per intensità di profumi e vivacità di aromi.

Il consiglio è quello di vivere l’“Aperigrappa” all’insegna della convivialità, con amici e colleghi, per facilitare il confronto fra cocktail diversi che rispecchiano gusti e personalità disparati

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L’appuntamento con l’aperitivo alla Grappa è dunque per ogni mercoledì, al Grappa Store Milano, in via Marghera 14, dalle 18 alle 20.

Il Grappa Store Milano è aperto il Lunedì (ore 15-20) e dal Martedì al Sabato (orario continuato, dalle 10 alle 20).

 

Claudio Galletto

“La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani”. L’intervento di Renato Hagman

“La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani”

Brescia, 25 novembre 2016

Renato Hagman, Socio Fondatore di A.D.I.D.

e Governatore della Delegazione di Brescia

Gentili Signori e Gentili Signore, Autorità, Relatori, Ospiti di questo primo nostro Convegno.

Nel ringraziarvi a nome della Delegazione che rappresento, dell’Organizzazione e di A.D.I.D. tutta, è con una certa emozione che sono a ricordare l’importante anniversario dei quindici anni di fondazione dell’Associazione.

Un gruppo di amici, sommelier professionisti e non, addestrati dall’A.N.A.G., con la passione per lo studio, l’approfondimento e il perfezionamento dei distillati, ha creato una compagine che ho visto crescere e cercare sempre di trovare la strada migliore per sviluppare l’insegnamento e promuovere il bere consapevole.

Oggi, che sono nel nuovo Consiglio nazionale, vedo ancora passione e desiderio di proseguire sulla strada che abbiamo tracciato 15 anni fa, nel tentativo di formare sempre, per non lasciare alla moda del momento quel lungo lavoro di secoli che è la creazione di un distillato nel bicchiere.

Come degustatore tecnico in genere, formato a corsi e a panel di studio e di confronto su molti prodotti, so quanto tutto questo porti a sempre più qualità al bicchiere e al palato e sempre più sapere da trasmettere alle nuove generazioni, come consapevolezza di essere depositari di una e più tradizioni che rappresentano i nostri padri, i secoli di storia che ci hanno preceduto.

La grappa di cui parliamo oggi è il pilastro della nostra Associazione che ha saputo più volte rivalutarla e cercare di spiegarla anche a chi ha dimostrato di saperne già tutto.

Per noi degustatori è sempre difficile parlare di grappa. Si vanno a toccare corde emotive profonde: la grappa del nonno, quella fatta con le ciliegie, con il vino poco buono, con le vinacce ormai senza corpo perché troppo stressate e sfruttate. Insomma, una vasta serie di preconcetti, di credenze e anche di pregiudizi che ci faticano le lezioni o le degustazioni.

Negli ultimi anni, con le degustazioni e i pasteggi organizzati dalla Delegazione che rappresento, abbiamo più volte sottolineato come sdoganare la grappa risciacquino del caffè, oppure abbiamo proposto abbinamenti della grappa con il cibo: dalla carne al pesce ai salumi alla pizza, sempre con ottimi risultati. Eppure le credenze faticano a scomparire.

Si accetta bene il rum, il cognac, il whisky, ma la grappa…

È sempre percepita come un alcolico di serie B, ad andare bene.

Addirittura non è un distillato, è “quella roba lì” che serve un po’ per digerire, un po’ per correggere il caffè appunto, che fa venire il mal di testa e il mal di stomaco, ma si deve bere per farsi vedere che non si è “donnette”.

Intanto sottolineiamo la realtà provata che le donne sono le migliori degustatrici, quindi sfatiamo il discorso del dimostrare una virilità bevendo, male, trangugiando un bicchierino di qualcosa che non si neanche bene cosa sia.

Poi ribadiamo che lo spessore di una persona lo si dimostra dalla sua capacità di sapere che tutto ciò che si introduce nel proprio organismo ha un valore, permette all’organismo di funzionare bene oppure lo danneggia, costringendolo a lunghi processi digestivi nel tentativo di eliminare quelle tossine che possono essere state ingerite anche bevendo il famoso “grappino”. Che è sempre un “grappino” per intendere il bicchierino di fine pasto, pazienza se è un brandy o un cognac o un Porto.

Superare la diffidenza, le credenze, è difficile e l’unico modo è stupire, incantare e convincere.

Ben lo sanno i nostri produttori che dedicano passione e tempo a perfezionare i loro prodotti, rispettando tradizione e disciplinari, ma formandosi all’arte del mastro distillatore che è un concentrato di sapienza. Senza la quale si perde il contatto con la natura che ci dà i prodotti primari e il cui rispetto è fondamentale per poter ottenere sempre più un messaggio di quanto si può sempre ricavare dando alla natura, alla terra, al vitigno, amore e rispetto.

Il nostro lavoro associativo, volto soprattutto alla formazione, deve ottenere pertanto la fiducia di coloro che ci incontrano, affinché sappiano che siamo depositari non solo delle tecniche, quanto della trasmissione di quelle sensazioni che la grappa può dare.

Il percorso sensoriale, infatti, è sempre più fondamentale, sempre più ricercato e sempre più un metodo valido per avvicinare le persone all’arte di “ascoltare” i propri sensi, imparare a fidarsene, cercare di sapere assaporare ciò che si mette in bocca, iniziando a capire che il cibo e le bevande sono anche una scoperta di sé e dell’immenso e affascinante mondo dello studio e della produzione di filiera, non soltanto un riempirsi la pancia e via, come spesso siamo costretti a fare, almeno in gran parte della nostra giornata.

A.D.I.D. non svezza al bere i neofiti, quanto spiega e insegna cosa si beve.

Il senso di questo convegno è sia sottolineare il nostro impegno formativo e teorico, sia lanciare un messaggio agli addetti del settore.

L’esperienza della Delegazione in tema di proporre i distillati, la grappa soprattutto, non a fine pasto, aiutati anche dalla paura (che adesso sta comunque sempre più diminuendo) di perdere i punti della patente, ha ottenuto ottimi risultati, ma molto c’è ancora da fare soprattutto tra gli addetti della ristorazione e dei bar.

La disinformazione di molti gestori soprattutto dei bar è alta. Non tutti hanno alle spalle una formazione, oppure, e parlo da capo barman, pensano che la stessa sia finita e completa dopo avere superato un corso.

Invece, la formazione deve essere continua e non deve rimanere un attestato da appendere al muro. Ogni attestato è l’inizio di un percorso che si fa sempre più affascinante quanto più lo si continua.

E, tasto dolente, si deve tradurre nella volontà di diventare tramiti di qualità.

Non si può pensare di fare solo soldi. Si deve pensare a vendere qualità.

Se il cliente chiede il caffè corretto, non è che A.D.I.D. sconsiglia di venderglielo, ma propone di iniziare a fare capire che il valore aggiunto è la grappa servita a parte, ad esempio.

Sapere e dire che c’è la “grappa” del bottiglione con un bel cappello da alpino che riporta su un’etichetta illeggibile “prodotto a base di grappa”, magari per l’1per cento su un restante di alcol etilico, non tossico ma di certo non di qualità (e io sono un alpino, per cui mi sento offeso quando si usa il nostro glorioso cappello su un’etichetta di un liquido che di grappa non ha proprio niente), e ci sono le grappe serie, buone al palato, capaci di sprigionare sensazioni piacevoli. Non bruciano lo stomaco, non creano il cerchio alla testa: se ne beve una quantità minore, ma di qualità, con il piacere di certo decuplicato.

Si parla solo di bere? Assolutamente no. La formazione è volta a partire dalle sensazioni olfattive, con la capacità di discernere sempre più, suggerendo di prestare maggiore attenzione a quanto ci circonda, fatto di odori e sensazioni correlate. Poi invitiamo ad osservare, anche ad osservare i luoghi di provenienza, così come le etichette, i posti di conservazione e le modalità di servizio, fondamentali per avere il meglio da ogni distillato.

La scuola di A.D.I.D. è quindi un continuo suggerimento a conoscersi, scegliere i propri prodotti e il proprio “stile”, mi permetto di definirlo così, nel selezionare e nello scegliere i distillati.

Noi spesso suggeriamo gli abbinamenti con i cibi, i fingher food, gli aperitivi, modo per incuriosire, sì, ma incuriosire alla ricerca del buono e dell’alta qualità italiana.

L’Italia che ha la grappa, l’acqua di vita, nelle sue tradizioni, fatte di gente umile, dimenticata, che aveva quell’unica ricchezza di una boccetta di vetro con il prezioso nettare, a volte l’unica medicina a disposizione.

In fondo, è a quella gente che mi sento di dedicare A.D.I.D. e il convegno odierno, perché sono tutte persone anonime, delle quali non è rimasto nient’altro che ciò che sono riusciti a trasmetterci e che noi di A.D.I.D., nel nostro piccolo, cerchiamo di omaggiare servendo la qualità e la passione nella nostra attività associativo-professionale.

Ringraziandovi ancora per essere con noi a festeggiare questo importante compleanno, vi ricordo che domani inaugureremo il Museo del Distillato, segno della presenza A.D.I.D. a Brescia che le ha dato i natali.

Con Ivo Compagnoni “La Grappa diventa arte”

sam_4024Inaugurata a Brescia la mostra di Ivo Compagnoni “La Grappa diventa arte” alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini, di A.D.I.D. rappresentata da Alessia Biasiolo, Renato Hagman, Bruno Gobbi, Fioravante Buttignol, Franco Nobili, con le riprese di Brixia Channel. Tra i molti presenti, l’ingegnere Masserdotti di A2A, Antonio D’Azzeo della Camera di Commercio di Brescia, don Claudio in rappresentanza del Vescovo di Brescia, gli studenti dell’Agenzia Formativa “don Angelo Tedoldi” di Lumezzane ai quali l’artista ha spiegato la sua tecnica pittorica.

Giunta ad una tappa ancor più interessante, proprio la tecnica di Ivo Compagnoni attira l’attenzione per i molti materiali di riuso che campeggiano sulle sue tele, fatte di materia che rappresenta un umano di sempre maggiore spessore. sam_4031

In questo caso, il ciclo di quadri realizzati ha come argomento la Grappa, regina dei distillati Made in Italy. Non manca l’omaggio ad A.D.I.D. e al suo percorso di insegnamento e di degustazione, immortalato tra versi dedicati alla grappa e sniffer, con l’ambiente che non è mai secondario. Bedizzole, il campo, la trattoria storica, la natura che incontra l’uomo e si intreccia a lui in un connubio che diventa arte nel bicchiere o sulla tela. Una tela che ferma le emozioni della degustazione dei sensi, che sa essere traghettatrice di una tradizione antica e moderna di cui molto si è parlato nel convegno che ha fatto da cornice alla mostra di Compagnoni.

Una cornice a quadri che non l’hanno, perché il momento fermato dall’Artista non si ferma in realtà del tutto, ma lascia lo spazio per immaginare un prima e un domani, sapendo che il serpente del quale Ivo ha utilizzato la pelle la muterà ancora e che lo sguardo del fruitore deve andare bene al di là di un confine artificiale.

La mostra resterà aperta da lunedì 28 novembre fino a venerdì 2 dicembre dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18 ad ingresso libero nel bellissimo spazio concesso dal Comune di Brescia.

 

“La Grappa diventa arte”, Ivo Compagnoni

Brescia, Palazzo Martinengo Delle Palle, Via San Martino della Battaglia 18

 

La Grappa diventa arte

Nell’ambito del convegno “La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani” che si terrà a Brescia il prossimo 25 novembre dalle ore 9 alle ore 12.30 (palazzo Martinengo Delle Palle, Via San Martino della Battaglia 18), verrà inaugurata la mostra di Ivo Compagnoni “La Grappa diventa arte”. Tra le opere realizzate appositamente dall’artista per questa mostra, spicca un quadro regalato ad A.D.I.D. Brescia, che verrà esposto nel Museo del Distillato che la Delegazione bresciana dell’Associazione ha realizzato.

Mostra D'IVO

“La dimensione artistica di Ivo Compagnoni si misura dallo spessore del suo tessuto strutturale, la trama dell’immaginario che porta alla realizzazione delle sue opere. Oscillanti tra la stilizzazione pittorica e un’originale costruzione scultorea, le opere di Ivo Compagnoni si differenziano da altre produzioni contemporanee per la strutturazione onirica che sta alla base del disegno su tela, quello che poi viene operativamente sviluppato sul quadro finito. Sulla tela, o su ogni altro supporto tecnico, anche per le opere di sintesi scultorea, si nota la traccia precisa di un disegno mentale che travalica il detto e il vissuto, per accaparrarsi di pezzetti di vita fissati sul supporto a mo’ di appunto, ma anche di ritaglio sul quale trovare una giustificazione esistenziale, un percorso a questo nostro contemporaneo incedere. Attraverso gli anni, passando dal figurativo puro ad un astrattismo personalizzato tanto da diventare artistico appieno, senza tralasciare tracce di cubismo, dadaismo e di divisionismo in alcune pieghe del suo discorso, per poi diventare post contemporaneo nell’utilizzo di materiali di riciclo e di recupero, poveri soltanto per il normale intendere, Ivo rimane carico di emozioni e di storie da raccontare, con un sorriso che emerge dal profondo. E infonde nella tela colore, immagini, sguardi.

I pertugi sono indagati e mai giudicati, il cammino segnato con precisione che si affina opera dopo opera; eppure non c’è senso di superiorità, non c’è prevaricazione, e nemmeno senso di educazione imposta all’osservatore.

Chi appende al proprio muro un’opera di Compagnoni, infatti, si appropria esattamente di una parte di sé appresa grazie all’artista, all’arte che diventa sempre più pulita e sicura, con modalità tanto più scarne quanto più sono articolate le ricerche che le sottendono. Il pittore diventa padrone del pennello, l’artista è un tutt’uno con la sinopia e il lavoro finito è la fine di un grande regalo al tempo presente.

Ivo Compagnoni fotografa il reale come pochi e lo rimanda ricco di una luce intrinseca dalla quale abbiamo davvero molto da imparare”.

 

Alessia Biasiolo

 

 

 

 

“La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani” in convegno a Brescia per A.D.I.D.

Il convegno organizzato a Brescia da A.D.I.D. (Associazione Degustatori Italiani Grappa e Distillati) per festeggiare i 15 anni di fondazione, avrà per tema il distillato italiano per eccellenza, la grappa.

La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani sarà il titolo del convegno che si terrà il prossimo 25 novembre, dalle 9 alle 12/12.30 a Brescia, presso il prestigioso Palazzo Martinengo Delle Palle, in Via San Martino della Battaglia 18.

Patrocinato dal Comune di Brescia, dalla Camera di Commercio di Brescia, da Fondazione ASM di Brescia, il convegno vede tra i relatori nomi illustri della distillazione.

Verrà aperto dai saluti istituzionali del Presidente nazionale di A.D.I.D e dell’Amministrazione comunale; quindi la parola passerà all’Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Mauro Parolini. Scopo del convegno è fare il punto sul comparto che ha sempre visto la provincia di Brescia al primo posto nel panorama nazionale dove, ancora oggi, rappresenta la capacità di distillare buona parte della vinaccia che arriva in provincia di Brescia da gran parte del territorio nazionale. Il primo intervento di settore sarà affidato al Governatore di A.D.I.D. Brescia, nonché uno degli otto soci fondatori, Renato Hagman che terrà l’intervento dal titolo del convegno stesso. Sarà poi la volta di Fioravante Buttignol, enologo, tecnico degustatore e socio A.D.I.D. che tratterà dell’antica arte del riuso/riciclo che è la grappa stessa. Interverrà Carlo Andreoli, delle Distilleria Peroni Maddalena di Gussago (Brescia) con La produzione di grappa bresciana, italiana e biologica. Prima della pausa caffè, il taglio del nastro della mostra dell’artista Ivo Compagnoni: “La Grappa diventa arte” che resterà aperta una settimana.

Riprenderanno i lavori con il ragionier Luigi Barile, della rinomata Distilleria Artigiana Grappa di Silvano d’Orba, con il suo discorso intorno a L’arte dell’invecchiamento della grappa; Elisa Belvedere Mazzetti, delle Distillerie Mazzetti d’Altavilla di Altavilla Monferrato racconterà 170 anni di Grappa. Un viaggio nel distillato italiano tra passato e futuro. Pierluigi Bosso, della Distilleria Bosso di Cunico, tratterà l’interessante argomento riguardante La I.G. Grappa e l’origine della materia prima per concludere con Grappa andata e ritorno. Distillazione della vinaccia e della frutta nazionale a Km0 a cura di Claudio Tomasi, direttore commerciale della Distilleria Psenner di Termeno. Moderatrice dell’incontro la giornalista Alessia Biasiolo.

Durante il convegno, un momento verrà dedicato ai Soci Fondatori Renato Hagman, Marino Damonti, Marco Pietra, Pietro Scolari, Giovanni Bacchiega, Italico Sana, Renato Paini, Antenore Toscani che appunto 15 anni fa diedero vita al sodalizio.

Partner tecnici della manifestazione sono l’Agenzia Formativa “don Angelo Tedoldi” di Lumezzane, la Pasticceria Camera di Brescia, Gandola di Ponte San Marco e Agust, torrefazione di caffè che festeggia i 70 anni. Media partener è lemienotizie.com che aggiornerà sui vari aspetti del convegno e le attività collaterali del fine settimana dedicato ai festeggiamenti A.D.I.D.

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