Bandita la nuova edizione di “Versi Distillati”, premio di poesia di A.D.I.D.

In occasione della riunione di degustazione di ieri dell’Associazione Degustatori Italiani grappa e Distillati è stata bandita la quindicesima edizione del Premio di Poesia “Versi Distillati”. Ecco il bando.

La partecipazione al Premio si articola con queste modalità:

Sezione “La Grappa”: si partecipa inviando una poesia inedita e mai inviata, né premiata, né segnalata ad altri concorsi, di non oltre 40 versi, in lingua italiana, oppure in lingua dialettale con traduzione in italiano obbligatoria, con tema la grappa nelle sue accezioni più ampie.

Sezione “Territori distillati”: si partecipa inviando una poesia inedita e mai inviata, né premiata, né segnalata ad altri concorsi, di non oltre 40 versi, in lingua italiana, oppure in lingua dialettale con traduzione in italiano obbligatoria, su un territorio specifico di un distillato (Italia, Francia, Russia, eccetera) e in relazione ad esso. Si consiglia ai Poeti di documentarsi adeguatamente, ricordando che il Premio è dedicato ai distillati e non ad altre tipologie di prodotto.

Sezione “Una Poesia per il ventennale di A.D.I.D.”: si partecipa inviando una poesia inedita e mai inviata, né premiata, né segnalata ad altri concorsi, di non oltre 40 versi, in lingua italiana, oppure in lingua dialettale con traduzione in italiano obbligatoria.

Sezione poesia a tema libero: si partecipa inviando una poesia inedita e mai inviata, né premiata, né segnalata ad altri concorsi, di non oltre 40 versi, in lingua italiana.

Al Premio possono partecipare Poeti di ogni nazionalità e di ogni età; la partecipazione è libera.

È obbligatorio, nel caso di poesie dialettali, pena esclusione della lirica inviata, specificare di quale dialetto si tratta sul testo della lirica stessa.

È ammessa la partecipazione con più lavori alle Sezioni, con invii rigorosamente separati. Gli elaborati inviati non saranno restituiti. Non saranno presi in considerazione gli invii non in regola con il presente bando.

Le poesie devono essere inviate per posta elettronica all’indirizzo renealben@tin.it come allegati (si consiglia di utilizzare un testo in Word), specificando il titolo e la Sezione di partecipazione anche nell’allegato.

Nell’oggetto del messaggio dovrà essere indicato “Versi Distillati” 15 e la Sezione alla quale si intende partecipare. Nel messaggio e-mail dovranno essere indicati i dati del Poeta partecipante completi; il Poeta in questo modo autorizza al trattamento dei dati personali, in ottemperanza alle normative vigenti.

La scadenza del bando è fissata inderogabilmente al 28 febbraio 2022.

Le opere inviate per posta elettronica si intendono dell’Autore; ogni violazione alla regola che l’opera deve essere inedita e scritta personalmente dall’inviante deve imputarsi all’Autore stesso.

Gli Autori, per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono il diritto di pubblicazione della poesia nel caso venisse realizzata l’opera antologica delle poesie partecipanti e/o premiate, senza aver nulla a pretendere come diritto d’autore. Lo stesso dicasi per la pubblicazione delle liriche sul sito adidbrescia.com oppure sui social associativi. I diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli Autori, per ogni altra ulteriore pubblicazione.

Per ogni Sezione del Premio verranno assegnati un primo, un secondo e un terzo premio, se i lavori inviati lo consentiranno.

La Giuria, il cui operato è incontestabile, inappellabile e insindacabile, si riserverà il diritto di non assegnare i premi se le liriche giunte alla Segreteria del Premio non lo consentiranno, come pure di assegnare premi aggiuntivi (altri premi, segnalazioni e/o premi speciali).

Verranno assegnati premi istituzionali.

I Poeti le cui liriche verranno premiate dalla Giuria saranno avvisati tramite e-mail. La cerimonia di premiazione verrà organizzata entro il 2022, in luogo e data che verranno debitamente comunicati.

I premi verranno consegnati soltanto al Poeta partecipante alla cerimonia di premiazione, o ad un suo delegato; non verranno consegnati in altro modo.

Il Poeta premiato non può ritirare il premio di altri Poeti premiati.

La partecipazione al Premio implica la piena accettazione del presente bando in ogni suo comma.

Per ulteriori informazioni, scrivere all’indirizzo e-mail: renealben@tin.it

Corso sui distillati a Brescia

Inizierà a Brescia la settimana prossima un corso per conoscere il mondo dei distillati un po’ più da vicino. Organizzato dall’Associazione Degustatori Italiani grappa e Distillati, Delegazione di Brescia, il corso permetterà di conoscere le basi della distillazione e le caratteristiche di prodotti distillati come la grappa, il cognac, il rum, il whisky, il gin, la vodka, eccetera. Ogni lezione è accompagnata dalla degustazione dei prodotti, in modo da iniziare i corsisti alla tecnica degustativa e all’apprezzamento del distillato non solo dal punto di vista edonico, ma per educare l’edonico al meglio.

Per informazioni ulteriori, contattare l’Associazione organizzatrice scrivendo a: adidbrescia@virgilio.it oppure telefonando allo 0302305000.

Imparare di Distillati. Un corso a Brescia

Bere bene sembra una frase fatta, semplice e scontata. In realtà nel mondo massmediatico odierno, anche il bere è diventato una moda e, purtroppo, una moda pericolosa. Soprattutto per i giovani, che pensano alcune marche siano di nuova invenzione, mentre hanno soltanto adeguato il contenuto alcolico, riducendolo, per permettere una divulgazione maggiore, appunto soprattutto tra i giovani e giovanissimi. Le campagne di informazione asseriscono varie certezze sul bere, ma un’associazione bresciana, che pur non essendo ancora maggiorenne si difende bene sullo scenario nazionale avendo divulgato i propri canoni anche fuori regione, preferisce dire che l’alcol fa male. E siccome non viene metabolizzato, se si vuole bere meglio poco e buono. Ecco allora che organizza corsi per conseguire la “Patente di Degustatore di Distillati”, insegnando le nozioni basilari sulla distillazione, le caratteristiche dei principali distillati (grappa, cognac, armagnac, gin, tequila, rum, whisky, distillati di frutta, eccetera) e i principali concetti di abbinamento cibo-distillato.

Il prossimo corso inizierà a Brescia il 20 febbraio. Info disponibili contattando l’Associazione A.D.I.D. all’indirizzo adidbrescia@virgilio.it

“La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani”. L’intervento di Renato Hagman

“La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani”

Brescia, 25 novembre 2016

Renato Hagman, Socio Fondatore di A.D.I.D.

e Governatore della Delegazione di Brescia

Gentili Signori e Gentili Signore, Autorità, Relatori, Ospiti di questo primo nostro Convegno.

Nel ringraziarvi a nome della Delegazione che rappresento, dell’Organizzazione e di A.D.I.D. tutta, è con una certa emozione che sono a ricordare l’importante anniversario dei quindici anni di fondazione dell’Associazione.

Un gruppo di amici, sommelier professionisti e non, addestrati dall’A.N.A.G., con la passione per lo studio, l’approfondimento e il perfezionamento dei distillati, ha creato una compagine che ho visto crescere e cercare sempre di trovare la strada migliore per sviluppare l’insegnamento e promuovere il bere consapevole.

Oggi, che sono nel nuovo Consiglio nazionale, vedo ancora passione e desiderio di proseguire sulla strada che abbiamo tracciato 15 anni fa, nel tentativo di formare sempre, per non lasciare alla moda del momento quel lungo lavoro di secoli che è la creazione di un distillato nel bicchiere.

Come degustatore tecnico in genere, formato a corsi e a panel di studio e di confronto su molti prodotti, so quanto tutto questo porti a sempre più qualità al bicchiere e al palato e sempre più sapere da trasmettere alle nuove generazioni, come consapevolezza di essere depositari di una e più tradizioni che rappresentano i nostri padri, i secoli di storia che ci hanno preceduto.

La grappa di cui parliamo oggi è il pilastro della nostra Associazione che ha saputo più volte rivalutarla e cercare di spiegarla anche a chi ha dimostrato di saperne già tutto.

Per noi degustatori è sempre difficile parlare di grappa. Si vanno a toccare corde emotive profonde: la grappa del nonno, quella fatta con le ciliegie, con il vino poco buono, con le vinacce ormai senza corpo perché troppo stressate e sfruttate. Insomma, una vasta serie di preconcetti, di credenze e anche di pregiudizi che ci faticano le lezioni o le degustazioni.

Negli ultimi anni, con le degustazioni e i pasteggi organizzati dalla Delegazione che rappresento, abbiamo più volte sottolineato come sdoganare la grappa risciacquino del caffè, oppure abbiamo proposto abbinamenti della grappa con il cibo: dalla carne al pesce ai salumi alla pizza, sempre con ottimi risultati. Eppure le credenze faticano a scomparire.

Si accetta bene il rum, il cognac, il whisky, ma la grappa…

È sempre percepita come un alcolico di serie B, ad andare bene.

Addirittura non è un distillato, è “quella roba lì” che serve un po’ per digerire, un po’ per correggere il caffè appunto, che fa venire il mal di testa e il mal di stomaco, ma si deve bere per farsi vedere che non si è “donnette”.

Intanto sottolineiamo la realtà provata che le donne sono le migliori degustatrici, quindi sfatiamo il discorso del dimostrare una virilità bevendo, male, trangugiando un bicchierino di qualcosa che non si neanche bene cosa sia.

Poi ribadiamo che lo spessore di una persona lo si dimostra dalla sua capacità di sapere che tutto ciò che si introduce nel proprio organismo ha un valore, permette all’organismo di funzionare bene oppure lo danneggia, costringendolo a lunghi processi digestivi nel tentativo di eliminare quelle tossine che possono essere state ingerite anche bevendo il famoso “grappino”. Che è sempre un “grappino” per intendere il bicchierino di fine pasto, pazienza se è un brandy o un cognac o un Porto.

Superare la diffidenza, le credenze, è difficile e l’unico modo è stupire, incantare e convincere.

Ben lo sanno i nostri produttori che dedicano passione e tempo a perfezionare i loro prodotti, rispettando tradizione e disciplinari, ma formandosi all’arte del mastro distillatore che è un concentrato di sapienza. Senza la quale si perde il contatto con la natura che ci dà i prodotti primari e il cui rispetto è fondamentale per poter ottenere sempre più un messaggio di quanto si può sempre ricavare dando alla natura, alla terra, al vitigno, amore e rispetto.

Il nostro lavoro associativo, volto soprattutto alla formazione, deve ottenere pertanto la fiducia di coloro che ci incontrano, affinché sappiano che siamo depositari non solo delle tecniche, quanto della trasmissione di quelle sensazioni che la grappa può dare.

Il percorso sensoriale, infatti, è sempre più fondamentale, sempre più ricercato e sempre più un metodo valido per avvicinare le persone all’arte di “ascoltare” i propri sensi, imparare a fidarsene, cercare di sapere assaporare ciò che si mette in bocca, iniziando a capire che il cibo e le bevande sono anche una scoperta di sé e dell’immenso e affascinante mondo dello studio e della produzione di filiera, non soltanto un riempirsi la pancia e via, come spesso siamo costretti a fare, almeno in gran parte della nostra giornata.

A.D.I.D. non svezza al bere i neofiti, quanto spiega e insegna cosa si beve.

Il senso di questo convegno è sia sottolineare il nostro impegno formativo e teorico, sia lanciare un messaggio agli addetti del settore.

L’esperienza della Delegazione in tema di proporre i distillati, la grappa soprattutto, non a fine pasto, aiutati anche dalla paura (che adesso sta comunque sempre più diminuendo) di perdere i punti della patente, ha ottenuto ottimi risultati, ma molto c’è ancora da fare soprattutto tra gli addetti della ristorazione e dei bar.

La disinformazione di molti gestori soprattutto dei bar è alta. Non tutti hanno alle spalle una formazione, oppure, e parlo da capo barman, pensano che la stessa sia finita e completa dopo avere superato un corso.

Invece, la formazione deve essere continua e non deve rimanere un attestato da appendere al muro. Ogni attestato è l’inizio di un percorso che si fa sempre più affascinante quanto più lo si continua.

E, tasto dolente, si deve tradurre nella volontà di diventare tramiti di qualità.

Non si può pensare di fare solo soldi. Si deve pensare a vendere qualità.

Se il cliente chiede il caffè corretto, non è che A.D.I.D. sconsiglia di venderglielo, ma propone di iniziare a fare capire che il valore aggiunto è la grappa servita a parte, ad esempio.

Sapere e dire che c’è la “grappa” del bottiglione con un bel cappello da alpino che riporta su un’etichetta illeggibile “prodotto a base di grappa”, magari per l’1per cento su un restante di alcol etilico, non tossico ma di certo non di qualità (e io sono un alpino, per cui mi sento offeso quando si usa il nostro glorioso cappello su un’etichetta di un liquido che di grappa non ha proprio niente), e ci sono le grappe serie, buone al palato, capaci di sprigionare sensazioni piacevoli. Non bruciano lo stomaco, non creano il cerchio alla testa: se ne beve una quantità minore, ma di qualità, con il piacere di certo decuplicato.

Si parla solo di bere? Assolutamente no. La formazione è volta a partire dalle sensazioni olfattive, con la capacità di discernere sempre più, suggerendo di prestare maggiore attenzione a quanto ci circonda, fatto di odori e sensazioni correlate. Poi invitiamo ad osservare, anche ad osservare i luoghi di provenienza, così come le etichette, i posti di conservazione e le modalità di servizio, fondamentali per avere il meglio da ogni distillato.

La scuola di A.D.I.D. è quindi un continuo suggerimento a conoscersi, scegliere i propri prodotti e il proprio “stile”, mi permetto di definirlo così, nel selezionare e nello scegliere i distillati.

Noi spesso suggeriamo gli abbinamenti con i cibi, i fingher food, gli aperitivi, modo per incuriosire, sì, ma incuriosire alla ricerca del buono e dell’alta qualità italiana.

L’Italia che ha la grappa, l’acqua di vita, nelle sue tradizioni, fatte di gente umile, dimenticata, che aveva quell’unica ricchezza di una boccetta di vetro con il prezioso nettare, a volte l’unica medicina a disposizione.

In fondo, è a quella gente che mi sento di dedicare A.D.I.D. e il convegno odierno, perché sono tutte persone anonime, delle quali non è rimasto nient’altro che ciò che sono riusciti a trasmetterci e che noi di A.D.I.D., nel nostro piccolo, cerchiamo di omaggiare servendo la qualità e la passione nella nostra attività associativo-professionale.

Ringraziandovi ancora per essere con noi a festeggiare questo importante compleanno, vi ricordo che domani inaugureremo il Museo del Distillato, segno della presenza A.D.I.D. a Brescia che le ha dato i natali.

Successo per il convegno A.D.I.D. a Brescia

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Il convegno: “La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani” tenutosi a Brescia ieri, 25 novembre, organizzato da A.D.I.D. Brescia con l’egida di A.D.I.D. nazionale, ha avuto pieno successo. Già apprezzato per il concetto e l’organizzazione, con la partecipazione di tutti i relatori, alcuni dei quali giunti a Brescia malgrado le pessime condizioni del tempo, e soprattutto delle strade, a causa di esondazioni di fiumi, è stato dimostrato come l’Associazione Degustatori di Distillati sappia catalizzare intorno a sé chi è disposto a fare squadra. Questo, in sintesi, anche l’intervento dell’Assessore di Regione Lombardia Mauro Parolini, che ha sottolineato come le istituzioni debbano ascoltare le esigenze del territorio ed essere capaci di convergerle affinché un ambito tragga aiuto e beneficio all’altro, restituendoglielo. Lavorando in team appunto.

I distillatori operano al meglio e questo rende alla natura almeno una parte di quanto la natura stessa dà all’uomo; ciò porta un forte beneficio al territorio in termini di lavoro, di possibilità di sviluppo turistico, di attrattiva del territorio stesso per la sua offerta complessiva. Pertanto l’intervento puntuale ed esaustivo dell’Assessore ha proprio sottolineato un ambito e un politica regionali che, in piccolo ma laboriosamente, è quanto la Delegazione di Brescia di A.D.I.D fa da alcuni anni, grazie soprattutto al Governatore Renato Hagman, perché l’Associazione non sia soltanto un veicolo di degustazioni gratuite di distillati o un promoter aziendale, ma compia veramente il suo lavoro associativo, proponendo ai soci cultura, approfondimento, professionalizzazione che parte sì da una passione, ma che deve cercare di istruirsi per trasmettere quei valori che la bottiglia stessa del distillato, e della grappa in questo caso, racchiude.

Durante il convegno, due emozionanti momenti: la consegna del riconoscimento ai soci fondatori e della targa alle Delegazioni A.D.I.D. per commemorare i quindici anni della fondazione.

sam_4002Altrettanto interessante l’intervento dell’assessore comunale alla Sicurezza Valter Mucchetti che ha sottolineato come il lavoro comunale in favore delle buone prassi, soprattutto dei giovani in questo caso ma non solo, non sia in dissonanza con l’attività di A.D.I.D.: entrambe sono volte al bere consapevole, se si beve, per fare comprendere come si possa apprezzare un prodotto buono, di qualità preferibilmente, senza per questo causare danni a sé e al prossimo. L’impegno ad istruire in questo senso, che il Comune dimostrava proprio nella tarda mattinata dello stesso giorno con un corso a studenti, non è volto a moralizzare comportamenti, ma a far sì che un piacere non diventi un problemi sociale come si vede spesso, purtroppo. L’apprezzamento dell’amministrazione comunale per l’attività cittadina di A.D.I.D. è stato dimostrato anche con la concessione del patrocinio all’iniziativa e avendo messo a disposizione lo splendido palazzo Martinengo Delle Palle, sede centrale e bellissima per un convegno che meritava attenzione istituzionale e non solo.

Presenti i rappresentanti della Camera di Commercio di Brescia (che ha patrocinato l’evento), di A2A, di Arthob, del Vescovo di Brescia, delle scuole d’indirizzo alberghiero cittadine. Presenti gli studenti del corso per Addetti di Sala e Bar e alcuni docenti dell’Agenzia Formativa “don Angelo Tedoldi” di Lumezzane, sia come fruitori del convegno che, alcuni di loro, per il servizio alla pausa caffè che ha visto partner il caffè Agust, Gandola e Pasticceria Camera.

(segue)

 

Con Ivo Compagnoni “La Grappa diventa arte”

sam_4024Inaugurata a Brescia la mostra di Ivo Compagnoni “La Grappa diventa arte” alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini, di A.D.I.D. rappresentata da Alessia Biasiolo, Renato Hagman, Bruno Gobbi, Fioravante Buttignol, Franco Nobili, con le riprese di Brixia Channel. Tra i molti presenti, l’ingegnere Masserdotti di A2A, Antonio D’Azzeo della Camera di Commercio di Brescia, don Claudio in rappresentanza del Vescovo di Brescia, gli studenti dell’Agenzia Formativa “don Angelo Tedoldi” di Lumezzane ai quali l’artista ha spiegato la sua tecnica pittorica.

Giunta ad una tappa ancor più interessante, proprio la tecnica di Ivo Compagnoni attira l’attenzione per i molti materiali di riuso che campeggiano sulle sue tele, fatte di materia che rappresenta un umano di sempre maggiore spessore. sam_4031

In questo caso, il ciclo di quadri realizzati ha come argomento la Grappa, regina dei distillati Made in Italy. Non manca l’omaggio ad A.D.I.D. e al suo percorso di insegnamento e di degustazione, immortalato tra versi dedicati alla grappa e sniffer, con l’ambiente che non è mai secondario. Bedizzole, il campo, la trattoria storica, la natura che incontra l’uomo e si intreccia a lui in un connubio che diventa arte nel bicchiere o sulla tela. Una tela che ferma le emozioni della degustazione dei sensi, che sa essere traghettatrice di una tradizione antica e moderna di cui molto si è parlato nel convegno che ha fatto da cornice alla mostra di Compagnoni.

Una cornice a quadri che non l’hanno, perché il momento fermato dall’Artista non si ferma in realtà del tutto, ma lascia lo spazio per immaginare un prima e un domani, sapendo che il serpente del quale Ivo ha utilizzato la pelle la muterà ancora e che lo sguardo del fruitore deve andare bene al di là di un confine artificiale.

La mostra resterà aperta da lunedì 28 novembre fino a venerdì 2 dicembre dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18 ad ingresso libero nel bellissimo spazio concesso dal Comune di Brescia.

 

“La Grappa diventa arte”, Ivo Compagnoni

Brescia, Palazzo Martinengo Delle Palle, Via San Martino della Battaglia 18

 

La Grappa diventa arte

Nell’ambito del convegno “La Grappa: tradizione di ieri, sfida di oggi, tesoro di domani” che si terrà a Brescia il prossimo 25 novembre dalle ore 9 alle ore 12.30 (palazzo Martinengo Delle Palle, Via San Martino della Battaglia 18), verrà inaugurata la mostra di Ivo Compagnoni “La Grappa diventa arte”. Tra le opere realizzate appositamente dall’artista per questa mostra, spicca un quadro regalato ad A.D.I.D. Brescia, che verrà esposto nel Museo del Distillato che la Delegazione bresciana dell’Associazione ha realizzato.

Mostra D'IVO

“La dimensione artistica di Ivo Compagnoni si misura dallo spessore del suo tessuto strutturale, la trama dell’immaginario che porta alla realizzazione delle sue opere. Oscillanti tra la stilizzazione pittorica e un’originale costruzione scultorea, le opere di Ivo Compagnoni si differenziano da altre produzioni contemporanee per la strutturazione onirica che sta alla base del disegno su tela, quello che poi viene operativamente sviluppato sul quadro finito. Sulla tela, o su ogni altro supporto tecnico, anche per le opere di sintesi scultorea, si nota la traccia precisa di un disegno mentale che travalica il detto e il vissuto, per accaparrarsi di pezzetti di vita fissati sul supporto a mo’ di appunto, ma anche di ritaglio sul quale trovare una giustificazione esistenziale, un percorso a questo nostro contemporaneo incedere. Attraverso gli anni, passando dal figurativo puro ad un astrattismo personalizzato tanto da diventare artistico appieno, senza tralasciare tracce di cubismo, dadaismo e di divisionismo in alcune pieghe del suo discorso, per poi diventare post contemporaneo nell’utilizzo di materiali di riciclo e di recupero, poveri soltanto per il normale intendere, Ivo rimane carico di emozioni e di storie da raccontare, con un sorriso che emerge dal profondo. E infonde nella tela colore, immagini, sguardi.

I pertugi sono indagati e mai giudicati, il cammino segnato con precisione che si affina opera dopo opera; eppure non c’è senso di superiorità, non c’è prevaricazione, e nemmeno senso di educazione imposta all’osservatore.

Chi appende al proprio muro un’opera di Compagnoni, infatti, si appropria esattamente di una parte di sé appresa grazie all’artista, all’arte che diventa sempre più pulita e sicura, con modalità tanto più scarne quanto più sono articolate le ricerche che le sottendono. Il pittore diventa padrone del pennello, l’artista è un tutt’uno con la sinopia e il lavoro finito è la fine di un grande regalo al tempo presente.

Ivo Compagnoni fotografa il reale come pochi e lo rimanda ricco di una luce intrinseca dalla quale abbiamo davvero molto da imparare”.

 

Alessia Biasiolo