La rassegna dei presepi in Gran Guardia, a Verona

La 35ª edizione della Rassegna “Presepi dal Mondo” sarà visitabile fino a domenica 20 gennaio 2019. Per la prima volta, visti i lavori di restauro in corso nell’anfiteatro romano, la mostra sarà allestita in Gran Guardia, negli spazi della buvette e del loggiato antistante.

Hanno presentato la rassegna dei presepi il sindaco Federico Sboarina con gli assessori ai Lavori pubblici Luca Zanotto e alle Manifestazione Filippo Rando; presenti Alfredo Troisi segretario generale e Giorgio Pasqua di Bisceglie presidente di Verona per l’Arena, il vicepresidente della Provincia David Di Michele, mons. Giancarlo Grandis per la Diocesi, Marco Cappelletti di Agsm, Lorenza Callegarin di Intesa – San Paolo, Paolo Smizzer del Banco Bpm e Gianni Curti di Verona 83.

“Quella di quest’anno – ha sottolineato il sindaco Sboarina – è una straordinaria prima volta, una soluzione cui abbiamo lavorato per parecchio tempo in modo da garantire la realizzazione dei lavori di restauro in Arena. Ringrazio il curatore della mostra Troisi per la collaborazione nel risolvere il problema del cambio degli spazi espositivi. Sono sicuro che questa edizione rappresenterà una bellissima novità perché è ospitata nel nostro palazzo più prestigioso e perché sarà mantenuto forte il legame con la grande stella di Natale di piazza Bra. Presepi e stella continueranno ad essere il simbolo e l’immagine natalizia di Verona anche nel futuro”.

Il curatore della mostra Alfredo Troisi ha sottolineato: “Anche quest’anno la rassegna sorprenderà i visitatori e continuerà a mantenere la stessa spettacolarità grazie agli allestimenti particolarmente curati e alla ricca esposizione di presepi ed opere d’arte ispirate al tema della natività”.

La mostra ospita 400 presepi provenienti da musei, collezioni, maestri presepisti e appassionati di tutto il mondo e offre un quadro artistico completo della tradizione presepistica internazionale con il suo messaggio di tolleranza tra popoli di culture diverse. Con le sue natività l’esposizione è nel Guinness dei primati, così come lo il suo simbolo cioè la stella cometa, ideata da Alfredo Troisi e progettata da Rinaldo Olivieri, che brilla in piazza Bra.

“Il legame con la piazza e con l’Arena – ha detto l’assessore Zanotto – rimane forte. L’intervento di restauro dell’anfiteatro ci ha imposto di cambiare location alla rassegna, ma abbiamo deciso di mantenere la biglietteria della mostra nello stesso arcovolo di sempre, in modo che siano costanti i riferimenti per visitatori e turisti e che sia mantenuto lo storico vincolo della mostra con l’Arena”.

“Sono sicuro – ha ribadito l’assessore Rando – che questa sarà una edizione di grande successo anche grazie alle novità che la caratterizzano. La nuova location è appropriata per una rassegna di così grande prestigio e permetterà di godere al meglio delle molte opere esposte”.

 

Roberto Bolis

ALL ROUTES LEAD TO ROME dal 16 al 25 novembre

Come pensare di attivare nuove forme di sviluppo capaci di generare filiere produttive ed occupazione qualificata a partire dalla Cultura e dalla Bellezza? Nell’anno Europeo del Patrimonio Culturale, la Rete di soggetti pubblici, privati ed ecclesiastici messa in piedi da ALL ROUTES LEAD TO ROME si amplifica, creando per la terza edizione, che si svolgerà a Roma dal 16 al 25 novembre 2018, nuovi dibattiti, proposte ed opportunità ispirate agli Itinerari, Rotte, Cammini e Ciclovie italiane, considerate come le forme più autentiche e straordinarie di viaggio. Il programma, incentrato a diversificare l’offerta territoriale in funzione dei nuovi flussi di domanda legati ad Ambiente, Natura, Sport e Spiritualità emergenti, è stato presentato in Campidoglio da esponenti istituzionali e organizzativi dell’intero progetto.

“Questa terza edizione del Meeting – ha dichiarato Federico Massimo Ceschin, coordinatore dell’iniziativa – va oltre l’evento sul quale si alza e si abbassa un sipario: 37 eventi in 28 location diverse in 10 giorni testimoniano come ‘All Routes lead to Rome’ stia diventando una vera e propria piattaforma nazionale per la mobilità dolce, in cui si tirano annualmente le fila delle politiche pubbliche, dei modelli di sviluppo sostenibile e delle tante straordinarie eccellenze che si incontrano quotidianamente lungo gli itinerari culturali, i cammini e le ciclovie del Bel Paese”.

Carola Penna, presidente Commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali di Roma Capitale, in un intervento che aveva come oggetto  “Turismo lento/dolce: nuovo asset per il turismo di Roma. Il ruolo dei Municipi”, ha affermato: “Sin dall’inizio il nostro lavoro ha individuato nella “sostenibilità” un elemento strategico di promozione e di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale di Roma Capitale. Il turismo sostenibile è un turismo di qualità, fonte di sviluppo culturale, sociale ed economico, che permette di vivere in modo consapevole un territorio, salvaguardandone le bellezze senza sfruttarle; si configura come un ponte tra popoli e veicolo dei principi universali di tolleranza e rispetto delle differenti realtà sociali e culturali”.
Rilevanti, nello specifico, anche le relazioni di Roberto Greco, portavoce nazionale Confederazione Mobilità Dolce sulla valorizzazione del turismo escursionistico e la protezione del patrimonio naturale italiano e di Mario Macaro, Responsabile Relazioni Istituzionali Federazione Italiana Escursionismo-FIE sul nuovo accordo tra la Rete nazionale dei sentieri con il Club Alpino Italiano.

Antonino La Spina, presidente Unione Nazionale Pro Loco d’Italia UNPLI ha basato il suo intervento sul fondamentale ruolo delle Pro Loco nei territori, con un particolare focus sul complesso e diversificato progetto dei Cammini italiani, mentre Paolo Giuntarelli, Dirigente dell’Agenzia Regionale del Turismo Lazio, ha rilevato come il Lazio sia tra le regioni che cresce maggiormente tra le destinazioni outdoor. Infine Simone Bozzato, coordinatore scientifico di “All Routes lead to Rome”, ha dissertato sulle nuove esperienze di sviluppo dalle linee guida al libro bianco degli itinerari.

Rappresentare opportunità di lavoro e dare rilevanza al turismo sostenibile attraverso questa piattaforma che proprio attraverso significative relazioni tra pubblico e privato stimola lo sviluppo coprendo tutte le fasce – dai workshop a tema alle escursioni condivise – è quanto “All routes to Rome”, attraverso comuni programmazioni e strategie con oltre 100 partner coinvolti, si propone di fare consolidando l’esperienza nel settore, alla conquista di una vera e propria “Economia della Bellezza”.

Elisabetta Castiglioni

 

World Forum on Urban Forests, Mantova 2018

Dal 28 novembre al 1 dicembre 2018 la città di Mantova ospiterà il1stWorld Forum on Urban Forests, il primo Forum Mondiale sulle Foreste Urbane promosso dalla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations), organizzato dal Comune di Mantova, dal Politecnico di Milano e da SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale), curato da un comitato scientifico internazionale di esperti diretto dall’architetto e urbanista Stefano Boeri e da Cecil Konijnendijkprofessore della University of British Columbia.

Le città occupano solo il 3% della superficie del pianeta, ma consumano il 75% delle risorse naturali. Se inquinamento, cambiamento climatico, utilizzo di energie rinnovabili sono ormai tematiche centrali all’interno dell’agenda dei governi e del dibattito pubblico, è di vitale importanza porre l’attenzione anche su un altro tema cruciale per il futuro del pianeta, quello della forestazione urbana. È quindi urgente fare una riflessione su come rendere le nostre città più verdi e quindi anche più inclusive, più sicure e più ricche.

Il Forum radunerà oltre 400 esperti da più di 50 Paesi di tutto il mondo per discutere – per la prima volta tutti insieme – dell’importanza di integrare le infrastrutture verdialle infrastrutture grigie delle città. Saranno illustrati i benefici che le foreste urbane possono fornire alla popolazione in termini di crescita economica sostenibile, conservazione dell’ambiente, coesione sociale e coinvolgimento della cittadinanza con esempi positivi di pianificazione, progettazione e gestione del verde urbano che diverse città nel mondo hanno già messo in pratica.

Il Forum si propone di innescare un dialogo e un confronto fecondo tra rappresentanti di governi nazionali e locali, istituti di ricerca e accademici, organizzazioni non governative e organizzazioni internazionali e nazionali di cooperazione allo sviluppo, urbanisti, forestali, selvicoltori urbani, arboricoltori, architetti paesaggisti, designer e professionisti di altri settori. A ciascuno è stato chiesto di raccontare come hanno affrontato o stanno affrontando il problema nei loro Paesi e quali sono le strategie da attuare per la salvaguardia del pianeta e un’urbanizzazione sostenibile.

Mantova, che svetta per il secondo anno consecutivo come la città più verde d’Italia nella classifica Ecosistema Urbano 2018 stilata da Legambiente e Ambiente Italia, è il luogo ideale per ospitare questo primo appuntamento mondiale sulle foreste urbane. La città dei Gonzaga, Città UNESCO insieme a Sabbioneta e nel 2016 Capitale Italiana della Cultura non è conosciuta solo per le sue bellezze artistiche e architettoniche, ma anche per le bellezze naturali del suo territorio. Un centro nato sull’acqua, circondato da una vera e propria oasi verde, che negli anni ha accolto sfide di rigenerazione culturale, urbana ed economica che l’hanno resa una vera eccellenza. Accogliendo il Forum Mantova prosegue la sua apertura verso il futuro, diventando luogo di incontro internazionale, laboratorio per sperimentare nuovi paradigmi ambientali.

Sempre più persone vivono nelle città e questo trend è destinato a continuare come indicano anche le previsioni secondo cui, entro il 2050, 6 miliardi di persone (o almeno il 70% della popolazione globale) popoleranno le aree metropolitane del mondo. È quindi necessario concentrare gli sforzi verso uno sviluppo resilienteed equo delle città, capace di fronteggiare attraverso modelli sostenibili di crescita urbana l’inquinamento, la povertà, l’insicurezza alimentare e il degrado delle risorse naturali causati dall’aumento della densità della popolazione cittadina.

L’urbanizzazione verde rappresenta una risposta concreta a questi problemi: le foreste e gli alberi in ambienti urbani e peri-urbanipossono apportare importanti vantaggi alle città, rendendole più verdi e salutari, più eque e più felici.

Rimozione dall’aria di inquinanti nocivi, riduzione dell’inquinamento acustico, miglioramento delle temperature locali, mitigazione degli impatti del cambiamento climatico, fornitura di prodotti ed energia rinnovabile, protezione di bacini idrografici e prevenzione di inondazioni, salvaguardia della biodiversità, sono solo alcuni dei benefici della forestazione nelle metropoli.

Le aree verdi hanno effetti positivi anche sul benessere dell’individuo e delle comunità: offrono spazi per attività ricreative e di socializzazione, favoriscono stili di vita attivi e salutari, incrementano la coesione sociale e il senso di appartenenza a un luogo.

La progettazione efficace di superfici verdi e alberate non deve limitarsi alla creazione di nuove foreste, ma anche rigenerare spazi verdi esistenti, creare orti urbani, parchi e giardini, trasformare tetti in prati, muri di cinta in facciate di piante e spazi vuoti in oasi verdi. Tutto questo è essenziale per la nostra vita e per quella delle generazioni future, sulle quali grava già un pesante debito ambientale.

I modi in cui le città possono diventare polmoni verdi saranno esplorati al Forum, dove presenzieranno delegati provenienti dai 5 continenti, dimostrando il desiderio collettivo di intraprendere l’urbanizzazione verde come metodo per capovolgere la distruzione ambientale in atto. L’obiettivo è inoltre quello di sostenere il processo di attuazione della New Urban Agenda, lanciata nel 2016 ad Habitat III, ottimizzando le azioni relative al mantenimento e rafforzamento di ecosistemi urbani e spazi verdi in città, e lanciare il Mantova Challenge. Il World Forum on Urban Forestsdi Mantova sarà il punto di partenza per intessere collaborazioni a lungo termine sulle strategie di pianificazione delle foreste urbane e sul futuro delle nostre città.

 

Delos (anche per la foto)

Mobility Day a Verona domenica 11 novembre

Domenica 11 novembre, a Verona sarà di scena il 3° Mobility Day. Dal punto di vista viabilistico, è confermata la chiusura al traffico del centro città. Dalle 10 alle 19, quindi, all’interno dell’ansa dell’Adige, delimitata da Porta San Zeno, Porta Palio, Porta Nuova e breccia Cappuccini, sarà vietato circolare con qualsiasi mezzo privato, ciclomotori e motocicli compresi.
Nel resto del territorio comunale, invece, sempre dalle 10 alle 19, non si potranno utilizzare i mezzi privati fino all’Euro 3, sia benzina che diesel, inclusi motocicli e ciclomotori pre-Euro.

Le iniziative del 3° Mobility Day sono state presentate a palazzo Barbieri da Ilaria Segala assessore all’Ambiente, Luca Zanotto assessore alla Viabilità, Antonella Arzone dei Musei Civici di Verona, Riccardo Corbini Ten. Col. del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Verona con il maresciallo Paolo Beltrame e l’appuntato Chiara Azzetti, Giorgio Migliorini presidente Fiab Verona e l’artista Simone Butturini.

“Lo scopo dei Mobility Day – sottolinea l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto – è proporre una mobilità alternativa all’auto privata, per questo sono previste importanti agevolazioni per chi utilizzerà il trasporto pubblico. Con un unico biglietto, al costo ordinario di 1,30 euro, si potrà viaggiare sull’intera rete urbana per tutto il giorno, mentre saranno gratuite le corse dei bus per i ragazzi fino ai 14 anni, accompagnati da un maggiorenne. In più, per chi arriva da fuori città, saranno messi a disposizione gratuitamente i parcheggi P3 della fiera, collegati direttamente con piazza Bra, con una navetta ad alta capacità, dalle 9 alle 20.30”.

Per chi viene da est, le auto possono essere lasciate al parcheggio Centro (ex Gasometro), che sarà collegato con piazza Bra, ogni 10 minuti dalle 9 alle 19, da un bus navetta; andata e ritorno costeranno 1 euro.

Il cuore del terzo Mobility Day saranno, però, le moltissime iniziative ambientali, culturali ed educative pensate per cittadini e famiglie.

“Il filo conduttore di questo terzo Mobility Day – spiega l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala – è la biodiversità. Moltissimi sono i laboratori e le attività, dedicati alle famiglie, cui iscriversi e partecipare e molti gli spunti che questa giornata offre attraverso gli interventi, ad esempio, del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Verona, di artisti, di associazioni e di specialisti”.

Le iniziative in Arsenale

L’Arsenale sarà uno dei luoghi della città in cui saranno organizzate iniziative all’insegna del divertimento e della sostenibilità.

Alle 10, dal piazzale dell’Arsenale, partirà la “Passeggiata lungo l’Adige”, realizzata dalla 2ª Circoscrizione in collaborazione con il Ctg Gruppo guide e Animatori culturali, per scoprire la città tra ponte Risorgimento e ponte Garibaldi.

All’interno del compendio austriaco, invece, il Centro di Riuso Creativo propone varie attività dedicate al mondo animale. Dalle 10 alle 12, il Parco Natura Viva pone l’accento sulla campagna Eaza Silent Forest, dedicata agli uccelli canori del SudEst asiatico. Questi animali sono sfruttati come animali da compagnia, per le gare di canto e la medicina tradizionale. Su questo tema, il Parco Natura Viva propone due laboratori creativi che coinvolgeranno i bambini, dai 5 anni in su, per realizzare maschere dalle forme di uccelli canori e pen topper.

Alle 11, è in programma la visita storico architettonica dell’Arsenale con la guida Enrico Scognamillo, esperto di architettura militare.

Nel pomeriggio, dalle 15.30, i bambini potranno divertirsi con attività dedicate agli animali in via d’estinzione proposte da Scienza Divertente.

Le iniziative nel Padiglione 21

Al Padiglione 21 dell’Arsenale, rimarrà aperta per tutta la giornata l’esposizione “Ecoarte” con rappresentazioni di animali in diverse forme artistiche.
Si potrà ammirare il lavoro “La voce degli insetti” realizzato dagli studenti delle medie dell’Istituto Comprensivo di Pescantina che hanno partecipato al concorso “Dal macro al micro nella biocomplessità”. Riutilizzando materiale di scarto, i ragazzi hanno costruito un albero che ospita vari insetti. L’albero è composto da tessere esagonali, alcune delle quali si possono aprire come le pagine di un libro per far uscire la “voce” degli insetti che vivono all’interno delle sue cavità e gallerie.

Il lavoro è frutto della collaborazione con Simone Butturini, artista di cui saranno in esposizione opere ispirate ai temi della biocomplessità, realizzate con materiale di riciclo, tra cui cartone e pezzi di stoffe incollati e ridipinti.
Nel padiglione si potranno vedere, anche, le fotografie di Stefano Rossin, istantanee di animali colti nel loro habitat, e le imponenti sculture di animali e insetti realizzate da Alessandro Mutto con materiale di recupero. Accanto all’esposizione sono previste varie attività per bambini e famiglie.

Al mattino, dalle 10 alle 12, e al pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30, le famiglie potranno giocare nell’Albirinto: alla ricerca delle foglie nel labirinto realizzato con materiale di riuso. Sia al mattino, dalle 10 alle 12, che al pomeriggio, dalle 15 alle 17, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Verona organizza attività per bambini dal titolo “Gli animali amici degli alberi”, dedicato agli ecosistemi forestali.

Con l’associazione Le Fate, a partire dalle 15, sarà possibile decorare rami con fili colorati e altri materiali di recupero nel laboratorio per famiglie “Rami, fili e colori”.

Sarà presente anche l’associazione FIAB che fornirà informazioni sul cicloturismo e i possibili itinerari nelle vicinanze di Verona, con una doppia postazione, in Arsenale e in piazza Bra.

Il Teatro Laboratorio, sempre all’Arsenale, alle 16.30 mette in scena lo spettacolo teatrale “L’amante” di Harold Pinter.

Le iniziative dei Musei Civici

Anche i Musei cittadini propongono importanti iniziative culturali per il terzo Mobility Day. Al Museo Archeologico al Teatro Romano, alle 11 e alle 14.30, sarà possibile visitare la mostra “Bellezza e cura del corpo nell’antichità” guidati dalla curatrice Margherita Bolla.

Il Museo di Storia Naturale, alle 15 e alle 16, propone visite guidate alla mostra “Everyday climate change”; la prenotazione obbligatoria dà diritto a un biglietto d’ingresso agevolato.

Il Museo di Castelvecchio, infine, propone un duplice percorso: alle 16.30, infatti, è in programma una visita speciale che unisce arte e musica, nell’ambito del progetto “Museinmusica”. In questo caso è necessaria la prenotazione ed essere dotati di cellulare e auricolari. Ma il Museo di Castelvecchio sarà anche punto di ritrovo, alle 15 e alle 17, del percorso di visita guidata alle opere dello scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa che si possono ammirare in diversi punti della città.

Alla Galleria di Arte Moderna, alle 17.30, è in programma una visita guidata nel nuovo percorso espositivo.

Le iniziative in città

In Sala Birolli, in via Macello 17, dalle 11 sarà aperta “L’altra Verona: la realtà del vissuto quotidiano nei suoi aspetti inediti e originali”, mostra degli artisti vincitori del X concorso di Pittura, Scultura e Grafica “L’Arte racconta i Quartieri”.

Verona Minor Hierusalem nell’ambito di “Rinascere dall’Acqua. Verona aldilà del fiume” propone un percorso in cui il visitatore indossa i panni del pellegrino. È necessario dotarsi del taccuino credenziale della VMH e aderire a uno dei gruppi (di massimo 60 persone) per trascorre l’intera giornata guidato da un assistente spirituale e da una guida artistica.

Piazza Bra, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, sarà di scena il Progetto Verona Diabete che offre l’opportunità di misurarsi la glicemia e leggere materiale informativo.

Infine, agevolazioni sono previste anche per chi si presenterà a vedere la partita di rugby, Verona Rugby contro Toscana Aeroporti “I Medicei”, in programma alle 15, con mobilità attiva. Chi arriverà al Paganini Center di via San Marco 114, a piedi, in bici o con i mezzi pubblici sarà premiato.

 

Roberto Bolis

Il sessantotto. Il progetto e le forme di un cinema politico

Cinquant’anni dal 1968 e una grande iniziativa nel mese di novembre per ricordarlo e sviscerarne i contenuti, nella dimensione contestualmente annessa al valore del documento audiovisivo. Dal 3 al 13 novembre a Roma la Fondazione AAMOD e la Fondazione GRAMSCI presenteranno IL SESSANTOTTO, seconda puntata de Il PROGETTO E LE FORME DI UN CINEMA POLITICO che l’anno scorso fu dedicata ai cento anni dalla rivoluzione russa, e che per questa edizione prevede una giornata di studi e testimonianze (rispettivamente alla Galleria Nazionale il 5 novembre e all’Università degli Studi Roma Tre il 12 e 13 novembre), oltre ad una corposa rassegna cinematografica (in programma per tutto il periodo tra Casa del Cinema e Cinema Trevi) che sarà introdotta da  studiosi, registi e testimoni.
Il ’68 fu decisamente un fenomeno mondiale – qualcuno lo paragonò al 1848 – che toccò tutti i continenti, sia pure in forme diverse. In Italia la rivolta degli studenti fece da detonatore ad altri movimenti sociali vecchi e nuovi, a partire da quelli operai e degli studenti medi, aprendo una stagione di mobilitazione durata un decennio. In questo quadro, uno degli aspetti che merita ancora di essere compreso appieno è senza dubbio lo straordinario uso delle immagini che fecero all’epoca i protagonisti di quel movimento o che scaturì da quel momento fondativo così fecondo e carico di promesse. In altre parole, il 68, che portò a un radicale ripensamento e in alcuni casi a una trasformazione dei rapporti sociali e dei valori culturali correnti in diversi ambiti della vita collettiva, lasciò un segno profondo anche nel cinema, nelle arti e più in generale nel modo di concepire e usare, a tutti i livelli, le immagini: non è un caso che la contestazione investì i luoghi classici della cultura e i modi della sua fruizione e vide protagonisti tantissimi artisti del teatro, del cinema, della musica delle arti visive.
Quello che il gruppo di lavoro (Dario Cecchi, Marco Maria Gazzano, Antonio Medici, Domenico Monetti, Pietro Montani, Claudio Olivieri, Paola Scarnati, Giovanni Spagnoletti ed Ermanno Taviani) si propone  di fare è di avviare un’indagine di ampio respiro, attraverso una rinnovata visione dei documenti e una discussione scientifica appropriata.  Si tratta, da una parte, di riproporre l’ampio materiale audiovisivo sui e dei movimenti che si produsse negli anni attorno al ‘68; dall’altra, di ripensare la portata del ‘68 nel rinnovare gli stili e i linguaggi del cinema, sia di fiction sia documentario, sostenendo lo slancio creativo e il rinnovato bisogno di sperimentare formati d’immagine e formule narrative del tutto inedite.
È una stagione che merita oggi di essere “rivisitata” alla luce degli sviluppi successivi, nel cinema e non solo, ed il cui dirimente passaggio politico e culturale verrà inquadrato alla luce del recente, e ricco, dibattito storiografico su questi temi.

Elisabetta Castiglioni
PROGRAMMA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA
Dal 3 al 13 novembre
CASA DEL CINEMA
Sabato 3 novembre
Sala Deluxe
ore 16,00
presentazione della rassegna Giovanni Spagnoletti
Della conoscenza (29’ – 1968) di Alessandra Bocchetti
Sicilia, l’inganno della pietà (8′ – 1968, da Terzo Canale n.2)
Strategia del ragno (1h 50’-1969) di Bernardo Bertolucci
ore 19,30
Saluti: Giorgio Gosetti, Felice Laudadio, Pietro Montani, Vincenzo Vita
Incontro con PAOLO TAVIANI
A seguire proiezione: I sovversivi (1h 37’ – 1967), di Paolo e Vittorio Taviani
Domenica 4 novembre
Sala Deluxe

ore 16,00
Silvano Agosti presenta
Cinegiornale n.1 del Movimento studentesco (30′ – 1968)

a seguire:
Edili, in cantiere come in guerra (21′ – 1968, da Terzo Canale n. 3)
Lotta alla Rhodiatoce (25’ -1969) del Comitato di lotta della Rhodiatoce di Pallanza con la collaborazione del Collettivo Cinema Militante di Torino.
Giacomo Ravesi presenta
Dillinger è morto (1h 35’- 1969), di Marco Ferreri
ore 19,30
Giovanni Spagnoletti  incontra MARCO BELLOCCHIO
La Cina è vicina (1h 48’ – 1967), di Marco Bellocchio
Lunedì 5 novembre 
Sala Kodak ore 18,00
Anteprima nazionale
Route’68 (1h 30’ – 2018), di Cristina Turchetti e Paolo Luciani
Ore 19,30
Alberto Olivetti incontra  WILMA LABATE
Arrivederci  Saigon (1h 20’- 2018), di Wilma Labate
Martedì 6 novembre
Sala Kodak
Ore 16,00
Milano, l’Università scoppia (6′ – 1968, da Terzo Canale n.2)
La fabbrica parla (32’ -1968) di Antonio Bertini
A mosca cieca (1h 38′ – 1966) di Romano Scavolini
Ore 19,30
Stefania Parigi presenta
Teorema (1968, 98’), di Pier Paolo Pasolini
Mercoledì 7 novembre
Sala Kodak
Ore 16,00 –  Paola Scarnati presenta
Berlino manifestazione studenti – 5′ (1968)
Maggio rosso (1968 – 11’), di Luigi Perelli
Praga ’68 (7′- da Terzo Canale n.7 – 1968), di Gianni Toti
Spagna ’68 (28’- 1968) gruppo di lavoro clandestino
VIP mio fratello superuomo di Bruno Bozzetto (1h 20’- 1968)
Ore 19,00 Simona Argentieri  incontra LILIANA CAVANI
Galileo (1h 35’-1968), di Liliana Cavani
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CINEMA TREVI
Giovedì 8 novembre
Ore 16.30
Presentazione della rassegna  Domenico Monetti
a seguire
Usa, l’esercito dei disertori (7’- 1968 – da Terzo Canale)
a seguire
La resa dei conti (1h 48’ – 1967) di Sergio Sollima
Ore 19.00
Gianfranco Pannone presenta
Apollon, una fabbrica occupata (1h 6’ -1969), di Ugo Gregoretti
Ore 20.30
Nostra signora dei turchi (2h 22’- 1968), di Carmelo Bene
Venerdì 9 novembre

ore 16.30
Marco Maria Gazzano presenta
I dannati della terra (1h 30′ -1969), di Valentino Orsini
a seguire
Usa, morte della non violenza (10’- 1968 – da Terzo Canale)

ore 18.30
L’offensiva del Tet  (28’- 1969), del Collettivo dei cineasti del Fronte di  Liberazione  nazionale del Viet Nam del Sud
a seguire
Sierra Maestra (1h 52’- 1969), di Ansano Giannarelli
a seguire
La contestazione generale  (2h 11’- 1969), di  Luigi Zampa
Sabato 10 novembre
Ore 16.30
Vincenzo Vita presenta
Umano non umano (1h 22’ -1969) di Mario Schifano
ore 18.30
Grazie zia (1h 35’- 1968) di Salvatore Samperi
a seguire
Cinegiornale libero di Roma n.xyz – Intervista a Daniel Cohn Bendit (20’-1968)
di Elio Petri
ore 20.45
Giovanni Spagnoletti presenta
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1h 45’-1970) di Elio Petri
Domenica 11 novembre
Ore 16.30
Ermanno Taviani presenta
Lettera aperta a un giornale della sera (2h – 1970), di Francesco Maselli
Ore 19.00
Incontro con Gianni Ramacciotti e Silvio Montanaro
a seguire
1968. Gli uccelli, un assalto al cielo mai raccontato (1h 12′ – 2018) di Gianni Ramacciotti e Silvio Montanaro
a seguire
L’invasione (1h 30′ – 1970), di Yves  Allegret
GIORNATA DI STUDIO 

Lunedì 5 novembre 2018
GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA – SALA DELLA GUERRA
Ore 9,30
Presentazione: Cristiana Collu, Pietro Montani, Ermanno Taviani, Vincenzo Vita

Ore 10,00:
Presiede e coordina: Vincenzo Vita
Giovanni Spagnoletti, Il cinema italiano del ’68 tra tradizione e innovazione.
Pietro Montani, Disinitermediation. Come la macchina da presa entrò a far parte dello spazio politico – e di quello privato.
Ermanno Taviani, Il ’68 della “sinistra cinematografica”: pionieri, spiazzati ed entusiasti.
Peppino Ortoleva, Onda anomala: la politica e il resto.
Dario Cecchi, Fare breccia nell’immaginario
Maresa D’Arcangelo, L’età dell’oro
Domenico Monetti, Il ‘68 che non c’era
Ore 14,30:
Presiede e coordina: Dario Cecchi
Marco Maria Gazzano, Gli anni Sessanta la de-strutturazione delle arti
Antonio Medici, Esperienze internazionali del documentario militante
Stefania Parigi, Pasolini e la contestazione

Christian Uva, Il ‘68 dei cinegiornali: da Zavattini al Movimento Studentesco
Antonio Capocasale, La mediazione incerta. Zavattini e l’underground italiano
Damiano Garofalo e Pietro Masciullo, C’era una volta il ’68;la ricezione italiana di “C’era una volta il west” e “Giù la testa” di Sergio Leone
Federico Lancialonga, Gli inediti del Maggio francese

EVENTO SPECIALE
Lunedì 12 novembre 2018
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE – DIPARTIMENTO FIL.CO.SPE./ DAMS
ore 17:00 – 20:00

Gli anni Sessanta e la de-strutturazione delle arti
Saluti di Paolo D’Angelo (Direttore Dipartimento Filosofia Comunicazione e Spettacolo)
e Luca Aversano (Coordinartore DAMS, Presidente Fondazione Teatro Palladium)
Incontro con gli artisti
Tomaso Binga/Bianca Menna, Giovanni Fontana, Luca Maria Patella, Lamberto Pignotti, Carlo Quartucci, Mario Sasso, Romano Scavolini, Carla Tatò
in contrappunto con
Adriana Amodei, Antonio Poce, Giacomo Verde
e il filosofo Giacomo Marramao
coordina
Marco Maria Gazzano
Proiezione di documenti audiovisivi degli Autori e dell’omaggio al Living Theatre di Nam June Paik

Martedì 13 novembre 2018
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE – DIPARTIMENTO FIL.CO.SPE./ DAMS
ore 17:00 – 20:00
in collaborazione con KINEMA
Presentazione di Marco Maria Gazzano
Proiezione di:
Zavattini e la contestazione alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 1968
e, dieci anni dopo
Anna di Alberto Grifi (Italia 1975, 1h 50’)
Borgatacamion di Carlo Quartucci con Carla Tatò (Italia 1978, 60’)

Per Halloween una serata ‘da brividi’ al museo

Sarà una serata ‘da brividi’ quella di domani 31 ottobre al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via de Pisis 24). Bambini e ragazzi dai 7 ai 12 anni potranno festeggiare Halloween divertendosi con incredibili esperimenti e con una visita al buio tra le sale del Museo alla ricerca degli esemplari più spaventosi. Non mancherà una pizza da gustare in compagnia.

L’appuntamento rientra nel calendario di attività didattiche ‘Apprendisti scienziati autunno 2018’, organizzate dal Museo civico di Storia Naturale in collaborazione con l’Associazione Didò, che conduce le attività. Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la segreteria didattica del Museo al numero 0532 203381 (lunedì, mercoledì, venerdì – dalle 9 alle 12.30) o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com. Il costo per partecipante è di 15 euro.

Alessandro Zangara

 

KUM! Ad Ancona “Curare, educare, governare”

La Cattedrale di San Ciriaco

La seconda edizione del festival KUM!, che ha la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati, si svolge ad Ancona da venerdì 19 a domenica 21 ottobre. Organizzato da Comune di Ancona – Assessorato alla Cultura con la collaborazione dell’Assessorato ai servizi sociali e alle Politiche educative – con il contributo della Regione Marche e della Fondazione Cariverona, e il coordinamento organizzativo dell’associazione culturale Esserci, con Jonas Onlus, ha il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni (www.kumfestival.it).

La manifestazione vuole essere un luogo aperto di riflessione, finora assente in Italia, sul tema della cura e delle sue diverse pratiche. Il sottotitolo Curare, Educare, Governare – i tre mestieri impossibili secondo Freud – amplia il campo della riflessione e sottolinea la difficoltà e l’ambiguità del curare e del prendersi cura. La settecentesca Mole Vanvitelliana di Anconadiviene così palcoscenico per il dialogo non solo di specialisti della clinica – psicoanalisti, psichiatri, medici, pedagogisti – ma anche di filosofi, storici, scrittori, teologi che hanno, in forme diverse, una presa diretta sul tema della cura dei differenti volti della sofferenza: del malato, della Polis, della Terra e di noi stessi. Ancona diviene così la città in cui i temi del welfare, della politica sanitaria, del disagio, della cura e delle sue possibili declinazioni filosofiche e sociali vengono trattati in modo multidisciplinare, con un linguaggio chiaro e accessibile per un pubblico eterogeneo per età e formazione.

La Mole Vanvitelliana

KUM! si lega a doppio filo con la sua location, la Mole Vanvitelliana, che sorge su un’isola artificiale all’interno del porto ed è nata come lazzaretto: una metaforica linea di continuità tra la terraferma e il mare aperto,un luogo nato per la cura, anzi per la sua madre naturale, la prevenzione.

Il tema del 2018 èRisurrezioni.

«Nella parola KUM! è contenuto il grande tema del rinnovamento della vita laddove la vita pare morta, finita, gettata in uno scacco fatale. È la parola che Dio rivolge a Giona e Gesù a Lazzaro: Alzati! Ne abbiamo fatto la parola chiave delle pratiche della cura» spiegano Massimo Recalcati e Federico Leoni «In questo secondo anno di KUM! è il mistero contenuto in questa parola a riunirci: è possibile rialzarsi quando l’esperienza della caduta, della malattia, del fallimento, della catastrofe appare senza rimedio? È possibile una vita dopo la morte, tema caro alle religioni, ma è possibile ridare vita ad una vita che sembrava perduta, ricostruire una città che è stata distrutta, ritrovare un popolo che sembrava privato di ogni forma di identità, restituire un volto umano alla vita dopo l’esperienza dell’orrore? Nella grande metafora cristiana della resurrezione è in gioco la forza della vita che resiste alla tentazione della morte e della distruzione. Ma anche l’evento della sorpresa che accompagna il “miracolo” dell’uscita dal sepolcro. Ebbene non sono proprio questa resistenza e questa sorpresa – intesi laicamente – al centro di ogni avventura di cura? Certamente possono apparire esemplari alcuni casi ritenuti senza speranza che, nel corso di una cura, risorgono contraddicendo i protocolli e le previsioni prognostiche più nefaste. Può accadere con bambini colpiti da malattie rare, con giovani afflitti da patologie mentali gravi, con studenti ritenuti dall’istituzione scuola senza speranza, con territori e città che hanno fatto esperienza – solo apparentemente irreversibile – della distruzione. Ma più in generale la resistenza alla distruzione e la sorpresa della vita che non cede alla morte, accompagnano anche i passi quotidiani della nostra esperienza più comune: testimoniare che non tutto è morte, non tutto è devastazione, non tutto è destinato a finire, che risorgere è un compito della vita».

KUM! 2017

Il festival prevede oltre 40 incontri con più di 60 relatori ed è organizzato in sezioni: le Lectio, con importanti nomi della filosofia,della psicoanalisi, della letteratura edella medicina; i Dialoghie le Conversazionisu temi salienti del mondo della cura; i Ritratti digrandi pensatori; le Letture; Lo sguardo di Ippocrate; la Psicologia da tècon letture e pensieri sui grandi classici della psicoanalisi, davanti a una tazza fumante di infuso; gli Aperitivi filosofici; A cena con l’autore; Cineocchio; la Presentazione.

KUM! si chiude con un evento speciale nel foyer della Mole, per festeggiare questa seconda edizione e scoprire insieme le anticipazioni dell’edizione 2019. In programma musica dal vivo, aperitivo e dance floor.

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e liberi fino ad esaurimento posti, ma per gli incontri più attesi è possibile assicurarsi un posto con una donazione di 20 € al festival, con la quale si riceve una KUM!Card, la fidelity degli amici di KUM!

I possessori della card hanno diritto a prenotare un posto riservato agli incontri che preferiscono tra quelli prenotabili: sul sito www.kumfestival.itla lista degli incontri e le modalità di iscrizione.

 

Delos (anche per le foto)

Monumenti aperti 2018 a Ferrara sarà dedicata al Novecento cittadino

 

Ferrara, Palazzo dell’Aeronautica

Dopo il successo della prima edizione 2017, che a Ferrara fece registrare oltre quindicimila presenze e che ha visto oltre mille alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado nella veste di giovani guide, “Monumenti Aperti” ritornerà il 13 e 14 ottobre 2018. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Ferrara, è coordinata dalla onlus cagliaritana Imago Mundi e organizzata dall’associazione culturale Ferrara Off in collaborazione con Fondazione Ferrara Arte.

Dopo il focus sul Seicento ferrarese della prima edizione, quest’anno la manifestazione sarà dedicata al Novecento cittadino. Un “taglio” di particolare fascino che attraversa la storia recente della città con l’ausilio, tra gli altri, del cinema, della letteratura e dell’architettura in un dialogo costante tra cultura materiale e immateriale, come indicato dalle linee guida dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e come accolto dal tema generale dell’edizione 2018 della manifestazione Cultura Patrimonio Comune.
Il percorso didattico, legato ai progetti Le parole della bellezza e Lo sguardo che crea ideati per Imago Mundi dallo scrittore Luigi Dal Cin, saranno guidati dallo stesso Dal Cin insieme a Ferrara Off.
Il programma previsto approfondirà l’evoluzione e la nascita delle correnti artistiche e architettoniche del secolo scorso, come espressione visiva degli avvenimenti che lo hanno caratterizzato, oltre ad alcuni edifici che sono stati fondamentali o che hanno raccolto l’eredità di figure culturali ferraresi di spicco come Giorgio Bassani e Michelangelo Antonioni. In questo modo i ragazzi potranno riflettere sull’importanza dell’arte e della cultura come mezzo di espressione e di contrasto rispetto ai forti sentimenti e agli improvvisi cambiamenti che si sono susseguiti nel corso del XX secolo.

Giorgio Bassani

I monumenti scelti per questa edizione sono: la Residenza Municipale, la Sala Estense, il Castello Estense, il Museo della Cattedrale, il quadrivio di Savonuzzi con il Conservatorio “G. Frescobaldi”, Il Museo di Storia Naturale, la Scuola “Alda Costa e la Sala Boldini, l’Ex Mof, l’Acquedotto Monumentale, Palazzo Savonuzzi, il MEIS, il Museo della Risorgimento e della Resistenza e l’apertura straordinaria del Palazzo dell’Aeronautica, di quello delle Poste Centrali, di Casa Minerbi della Cella del Tasso.

I progetti didattici previsti dalla manifestazione vedranno i ragazzi delle classi IV e V della scuola primaria e quelli delle classi II e III della scuola secondaria di primo grado impegnati come piccole guide, ad illustrare ai visitatori i monumenti, facendosi portavoce di un nuovo modo di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale, mentre i più piccoli, delle classi II e III della scuola primaria produrranno dei lavori sull’immaginazione e sullo sguardo che saranno esposti durante i due giorni dell’evento.
L’iniziativa Ferrara Monumenti Aperti, è completamente gratuita e gode del partenariato tecnico di Tper e Poste Italiane.

“Monumenti Aperti – come dichiara il vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto – è un esempio tangibile di ‘cultura diffusa’, che rappresenta la direttrice di fondo per quel che riguarda i progetti che l’Amministrazione comunale realizza direttamente o ai quali assicura il proprio supporto. L’intreccio fra riscoperta e valorizzazione del nostro patrimonio monumentale e artistico – in questo caso meno conosciuto rispetto all’epoca degli Estensi, perché parliamo dei monumenti e delle vicende artistiche del Novecento – e l’appassionata e preziosa opera di divulgazione assicurata dagli studenti delle scuole elementari e secondarie di primo grado, testimoniano di una città nella quale la cultura non è solo ‘vissuta’ ma anche ‘agita’.”

La tematica è fortemente voluta dal Comune di Ferrara che è partner di un progetto europeo, e membro dell’associazione Atrium, il cui obiettivo centrale è la valorizzazione, dal punto di vista turistico, del patrimonio architettonico e culturale del Novecento.

“Monumenti Aperti è stato recentemente insignito del premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale ‘Europa Nostra Award 2018′ – dice Fabrizio Frongia, presidente di Imago Mundi onlus – la cui premiazione avverrà il prossimo 22 giugno a Berlino. Proprio all’Europa, e alle linee guide che quest’anno l’hanno portata a designare il 2018 ‘Anno Europeo del Patrimonio Culturale’, si rifà lo spirito che caratterizza Monumenti Aperti. Nella riflessione sul Patrimonio, assume un valore centrale il concetto di diversità, che determina il panorama ricco e variato dei nostri paesi, delle nostre città, dei nostri paesaggi naturali e antropizzati; rappresenta il portato storico di tradizioni che si sono sedimentate, incontrate e mescolate nel tempo; determina il principio sul quale costruire nuovi modi di abitare il pianeta e una più ampia cittadinanza, quella europea, al tempo stesso memoria delle proprie origini e consapevolezza di essere protagonisti del mondo.
Dopo la straordinaria esperienza ferrarese dello scorso anno, è per noi motivo di grande soddisfazione che questa XXII edizione di Monumenti Aperti si chiuda in terra emiliana, prima a Ferrara e la settimana successiva nel comune di Copparo, che partecipa per la prima volta alla manifestazione. Una chiusura nelle terre estensi, da sempre importanti nella cultura italiana, anche contemporanea, e che ben dialoga con l’apertura partita ad aprile in Puglia, a Bitonto, prima del tour sardo che si è svolto in ben sessanta comuni”.
La manifestazione – Nata nel 1997 a Cagliari dalla passione e l’impegno civile di un gruppo di studenti universitari, la manifestazione, organizzata dalla Onlus Imago Mundi, coinvolge ogni anno quasi sessanta amministrazioni comunali e oltre 17mila studenti di tutte le età che per due giorni, nei fine settimana tra aprile e maggio, diventano appassionate guide dei propri territori e degli 800 monumenti aperti al pubblico, visitati da oltre 300mila persone. Negli ultimi anni la manifestazione è sbarcata nelle Langhe piemontesi, nelle terre raccontate da Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, in Emilia Romagna e Puglia.

Per info: scrivere a monumentiaperti@ferraraoff.it

Alessandro Zangara (anche per le foto)

 

Aspettando “An American in Paris” al Carlo Felice di Genova

Tanti gli appuntamenti che anticipano An American in Paris prima del suo debutto. Sabato 6 ottobre, alle ore 16.00, presso l’Auditorium E. Montale, la Conferenza illustrativa “La seconda vita di Mr. Gershwin” , in collaborazione con l’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N.Paganini a cura di Massimo Arduino.

Domenica 7 ottobre alle ore 11.00 al Teatro Carlo Felice, il secondo  appuntamento della nuova Stagione DOMENICA IN MUSICA, propone la visione di una parte della prova d’assieme dell’atteso Musical, un’occasione per prendere un assaggio di quanto andrà in scena dal 12 al 21 di ottobre.

Al termine, come di consueto, si potrà sorseggiare un aperitivo nel primo foyer del Teatro a cura del Caffè del Teatro.

Anche quest’anno, prosegue la rassegna “Un Pomeriggio all’Opera” , presso gli spazi della Libreria Feltrinelli ad ingresso gratuito. Lunedì 8 ottobre alle ore 17.30 – il primo incontro  è dedicato ad American in Paris con l’opportunità  di incontrare il Regista Federico Bellone, il Coreografo Fabrizio Angelini, la protagonista femminile Marta Melchiorre (Lise) e Tiziano Edini (Adam) che ci sveleranno tanti particolari di questo nuovo grande allestimento.

L’incontro sarà moderato dal musicologo Massimo Pastorelli.

 

Marina Chiappa

Napoli nel cuore

Ricomincio da .. la cultura. Questo il tema prescelto per il viaggio della sesta edizione dello spettacolo Napoli nel cuore, l’iniziativa a fini benefici di emozioni in musica e parole dedicata alla cultura partenopea e organizzata in ricordo di Mario Finamore e del suo quarantennale impegno in Rai, in cui Napoli era sempre presente.

Quest’anno l’appuntamento, ancora più ricco di ospiti, avrà luogo sabato 6 ottobre negli spazi teatrali di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, a Roma, laboratorio di alta formazione e HUB culturale della Regione Lazio. Napoli nel cuore è un’iniziativa a favore della Comunità di Sant’Egidio di Napoli e alle onlus Centro Welcome di Roma e EveryChildIsMyChild cui verranno donati dei buoni Prenatal per sostenere bambini e mamme in difficoltà. Accanto all’ideatore e curatore dell’iniziativa, Fabrizio Finamore, porteranno il loro contributo di sentimento, identità e senso di appartenenza alcuni dei più significativi protagonisti per cui la voglia di raccontare quell’universo sociale e culturale che Napoli ha espresso nella storia fa sì che alla Cultura Napoletana si rimanga profondamente, visceralmente legati. Dopo il grande successo dello scorso anno con Renzo Arbore ed Enrico Montesano, saliranno sul palco alcuni grandi artisti simbolo di Napoli, come Nino D’Angelo, che ha saputo nel corso del tempo rinnovarsi conquistando oltre al pubblico anche la critica (è reduce da un grande concerto allo Stadio San Paolo); Teresa De Sio che ha fatto la storia musicale non solo napoletana di quegli anni e che recentemente ha proposto un suo apprezzatissimo tributo musicale all’amico Pino Daniele;  Tosca, che con il suo ensemble da anni valorizza la nostra musica popolare nel mondo;  Roberto Fabbri & Nexus Guitar Quartet, composto da Roberto Fabbri, Paolo Bontempi, Leonardo Gallici e Luigi Sini, Olen Cesari, definito da Dalla il genio del violino, e i fedelissimi Ambrogio Sparagna, Pino Ammendola, Vittorio Viviani, Mario Maglione,  Geppi Di Stasio e Franco Gargia, che continuano a partecipare attivamente con sempre nuove sorprese alle edizioni di “Napoli nel cuore”. Da segnalare, infine, la presenza di un grande attore italiano come Renato Scarpa, che per l’occasione racconterà il suo magico incontro con Napoli grazie a due grandi come Massimo Troisi e Luciano De Crescenzo che ha affiancato in due film culto: “Ricomincio da tre” e “Così parlò Bellavista”.

La Napoli di oggi rappresenta la voglia di rinascita, alla pari di tante altre grandi città: alcune testate internazionali hanno infatti recentemente parlato di una certa vivacità e di una rifioritura dei centri culturali napoletani, dai musei alle “Stazioni d’arte”, fino ai teatri e alle tante meraviglie di una città meta turistica sempre più gettonata. Il caso napoletano è l’ennesima conferma di un assioma incontrovertibile: la rinascita di una città non può non passare da una sua rinascita culturale.

Con queste premesse, “Napoli nel cuore” – da sempre vicino alle scommesse culturali e alla capacità di resilienza e ripresa sociale tipica dei cittadini campani –  dopo la Napoli di Viviani, Russo, Bovio e di tanti altri grandi del passato, vuole raccontare anche una Napoli più recente, quella degli anni ’80, la Napoli di Massimo Troisi, di Pino Daniele, la Napoli di “Così parlò bellavista”, per ricordare anni che segnarono un po’ il ritorno del capoluogo campano al centro dell’attenzione culturale del nostro Paese a livello nazionale. Concludendo con l’appendice di una Napoli contemporanea che torna protagonista nel cinema, nel teatro, nella letteratura, nella musica: dagli scrittori agli attori alla nuova scena musicale emersa ai piedi del Vesuvio, tutti sicuramente emblemi di un nuovo “Neapolitan Power”, contro ogni disfattismo o inerzia che troppo spesso oggi caratterizza il vivere sociale delle nostre metropoli.
E questa serata vuole essere, ancora una volta, un po’ tutto questo: il ricordo di una persona che ha sempre avuto la sua Napoli nel cuore, nonché un atto d’amore per la cultura e le opere di chi ha raccontato Napoli ieri, per dar modo a noi di capirla e apprezzarla di più anche oggi.

Elisabetta Castiglioni