Tener-a-mente al Vittoriale di Gardone Riviera

Si avvicina a grandi passi l’inizio ufficiale del V Festival del Vittoriale “Tener-a-mente” (27 giugno – 8 agosto), affidato dal presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri a Ripens’arti, sotto la direzione artistica di Viola Costa, sostenuta dal Comune di Gardone Riviera con il patrocinio della Regione Lombardia e dei Comuni di Brescia, Salò e Toscolano Maderno.

Tratto distintivo dell’edizione di quest’anno sono le collaborazioni e i progetti speciali. Primo in ordine cronologico, il video del primo singolo del nuovo album di Mario Biondi, “Love is a Temple”: l’artista ha scelto di girarlo interamente all’interno del Vittoriale degli Italiani, per la prima volta concesso per la realizzazione di un videoclip musicale. Il crooner nostrano, reduce dal doppio disco di platino per l’album natalizio “Mario Christmas” e dal successo del tour teatrale, calcherà il palco del Festival il 12 luglio, per presentare i brani del nuovo album “Beyond” – entrato direttamente al primo posto della classifica dei dischi più venduti – e i suoi più grandi successi, in un viaggio tra sonorità soul e funky.

Verrà presentato in anteprima al pubblico dello spettacolo del 4 luglio l’inedito scritto da Morgan e ispirato al profondo legame tra l’estetica dannunziana e l’Oriente. Il brano, frutto della collaborazione del Festival con la II edizione di “D’Annunzio e i Giardini di Pan”, verrà poi diffuso dal 13 settembre nel parco del Vittoriale, nell’ambito della mostra “Inezie squisitissime. Nutrire la mente e il corpo tra Oriente e Occidente”, attraverso grandi corni acustici, progettati da artisti e designer internazionali.

Ma è soprattutto con un progetto speciale che il Festival aprirà i battenti in anticipo, e a sorpresa, sabato 13 giugno: nella corte di Palazzo Martinengo Colleoni, in collaborazione con Brend, come preview Tener-a-mente renderà omaggio a Piero Ciampi. Verrà proiettato il film di Ezio Alovisi “ADIUS – Piero Ciampi e altre storie“, un poetico e creativo tributo al musicista livornese e al mondo del cantautorato italiano degli anni ’70, con la Banda Osiris che introduce in un teatro abbandonato in cui si intrecciano racconti di oggi, testimonianze e immagini d’epoca: da Gino Paoli a Nada Malanima, da Francesco Guccini a Lydia Mancinelli, fino a due giovanissimi Venditti e De Gregori, che appaiono in un filmato di repertorio barbuto e nero uno, l’altro biondo e angelico.

«Piero Ciampi è un’icona, personaggio travagliato e a suo modo onesto fino allo sfascio di sé. Ma poeta, assoluto. E questo bel film-documentario è anche un omaggio a una statura artistica trasversale e a un’eleganza d’altri tempi, quella appunto dei grandi cantautori degli anni ’70, cui il Festival si inchina», commenta Viola Costa, direttrice artistica di Tener-a-mente. «Speriamo di vedere radunarsi tanto del pubblico che ci segue ormai con affezionata fedeltà e che, crediamo, in questo spaccato di esistenza e poesia possa trovare, come  noi, una boccata di aria buona». L’appuntamento, a ingresso gratuito, è per le ore 21.30 in via Moretto n.78, a Brescia.

Anche la location scelta per la proiezione – il palazzo dell’ex tribunale, oggi sede di Brend – è un luogo che Viola Costa definisce “iconico”, per l’edizione di quest’anno.

Un’edizione che ha stretto un’alleanza sempre più forte con la città di Brescia, dove, grazie alla collaborazione con l’Ufficio Marketing del Comune, ha scelto di essere protagonista con uno speciale omaggio al rapporto tra d’Annunzio e l’automobile, in occasione della Notte Bianca delle Mille Miglia, e un inedito, importante appuntamento in programma per l’autunno.

Ancor più, aprire a Brend ricorda e rafforza il dialogo che il Festival ha avviato con Together – Brescia x Expo 2015 e il suo direttore artistico Paolo Dalla Sega, dalla collaborazione con il quale nasceranno alcune importanti iniziative che verranno presentate a Milano, a Expo, nella giornata di protagonismo del 22 luglio.

Ma non sono solo artistici i progetti speciali che caratterizzano l’edizione 2015 di Tener-a-mente: oltre all’AbbaiaVate (cui è dedicato uno specifico comunicato allegato), una menzione particolare merita un’altra iniziativa nata in ossequio alla modernità, al rigore e al raffinato genio creativo del padrone di casa. E’ la CinguettArea: una sezione dell’area stampa riservata a twittatori esperti e compulsivi. Gli accrediti saranno concessi a veri e propri “professionisti” del social più amato del momento e consentiranno al pubblico delle 10 poltrone dedicate di assistere allo spettacolo “cinguettando” tutta la sera i propri commenti in diretta, in condivisione con i propri seguaci.

«Il potere moltiplicatore di Twitter è impressionante, così come la forza creatrice di certi social, in grado di plasmare un nuovo linguaggio e una nuova sintassi. Tutto ciò sarebbe piaciuto moltissimo al Vate, che ben conosceva il potere seduttivo e creatore della lingua italiana. E’ grazie a lui che oggi possiamo mangiare un “tramezzino” e non un “sandwich”, andare alla “Rinascente” o difendere i “Beni Culturali”. Ed è grazie a lui che Tener-a-mente non ha una “Twitter zone”, ma una “CinguettArea”», precisa Viola Costa.

Il già noto programma musicale del Festival si aprirà il 27 giugno con l’attesissimo concerto di Paolo Conte, che torna al Vittoriale dopo il trionfo dello scorso anno, presentando il suo ultimo album Snob.

Toccherà poi ai Counting Crows (1 luglio), la band di San Francisco che ha scelto Gardone come prima tappa italiana del proprio tour.

Il 4 luglio presenterà il suo libro autobiografico Morgan, protagonista di uno spettacolo teatrale e musicale (“Il Libro di Morgan dal vivo”) che combina la parola a differenti linguaggi artistici, con brani del suo repertorio ma anche grandi classici d’autore, accompagnato ogni volta da differenti ospiti musicali.

Il 5 luglio, per gli amanti della cultura britannica, il concerto di Paul Weller, storico frontman di The Jam e Style Council. Una preziosa occasione per i fan di ascoltare, per la prima volta live, i brani del suo dodicesimo album in studio Saturn’s Pattern, uscito l’11 maggio.

Tornano al Vittoriale la voce calda, profonda e sensuale di Mario Biondi il 12 luglio e le note travolgenti della Wedding & Funeral Band (fiati, percussioni e voci bulgare) e di Goran Bregovic il 16 luglio, impegnati in una performance dal titolo eloquente: If you don’t go crazy you’re not normal! (Chi non diventa pazzo non è normale!).

Il 21 luglio arriva Per la prima volta all’anfiteatro gardesano Franco Battiato, che aprirà il suo Short Summer Tour accompagnato dall’Ensemble Symphony Orchestra.

Letteralmente prese d’assalto le prevendite per il concerto della poetessa maledetta Patti Smith (28 luglio), che dopo il successo del 2012 (oltre 300 persone in overbooking) torna al Vittoriale per celebrare i 40 anni del suo album d’esordio Horses.

Il John Butler Trio (5 agosto) sarà l’ultimo ospite musicale a calcare la scena dell’anfiteatro. Il concerto della band australiana – che ha scelto il Vittoriale come prima delle due date italiane, dopo l’enorme successo dei live dello scorso anno nel nostro Paese – sarà aperto dal cantautore Stu Larsen, che si esibirà nel suo “Vagabond” (Nettwerk Records/Warner, 2014), album che costituisce l’esordio di Stu Larsen in una casa discografica, prodotto dall’amico e collega Passenger (al secolo Mike Rosenberg), stella nascente dell’indie, di cui Larsen ha spesso aperto i concerti negli ultimi tre anni.

Riconfermata anche la formula del Tener-a-mente Oltre (31 luglio, 1 e 2 agosto), la “rassegna nella rassegna”, ambientata al Laghetto delle Danze, in cui si esibiranno Skúli Sverrisson e Óskar Guðjónsson (31 luglio), un duo tra i più apprezzati della scena nordica contemporanea; Hauschka (1 agosto), compositore e pianista tedesco, maestro del “piano preparato”, fresco del grande successo riscosso al concerto inaugurale di Piano Milano City, nel ruolo che lo scorso anno fu di Ludovico Einaudi; e infine Arto Lindsay (2 agosto), poliedrico cantautore–produttore–cantante–chitarrista, che si è costruito una reputazione internazionale come artista tanto interessante quanto dinamico, collezionando le collaborazioni più disparate, da Brian Eno a Laurie Anderson, da David Byrne a John Zorne.

E sarà ancora il Laghetto delle Danze a ospitare i due momenti teatrali della rassegna. Il 19 luglio Alessandro Preziosi renderà omaggio al padrone di casa con “Il Piacere di chiamarsi Gabriele d’Annunzio”: una selezione di brani tratti dagli archivi della Fondazione, che tracciano un ritratto del d’Annunzio dandy degli anni d’oro di Roma e di Napoli, quando il giovane e brillante poeta spendeva denaro con generosità, frequentava i circoli letterari e raccontava le feste, le donne e l’arte.

Il 26 luglio sarà la volte delle Storie e Controstorie – Racconti d’Estate di Ascanio Celestini, Fiabe per adulti che volevano essere bambini cattivi.

Chiude il Festival la danza, rappresentata quest’anno dal Sofia Ballet (8 agosto). La compagnia porterà in scena La Bella Addormentata con 40 elementi, scenografie e costumi curati con dovizia di particolari.

Il botteghino ha già registrato dati di prevendita molto positivi, con il 20% di biglietti venduti in più, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in 22 Paesi al mondo, dall’Australia al Brasile, fino agli Emirati Arabi. Molti gli spettacoli già vicini al sold out, tra cui Paolo Conte, Mario Biondi, Franco Battiato, Patti Smith, Paul Weller, Goran Bregovic, Counting Crows, John Butler Trio.

I biglietti di tutti gli spettacoli del Festival sono disponibili sul sito http://www.anfiteatrodelvittoriale.it, presso tutte le filiali della BCC del Garda, partner tecnico della manifestazione, e nei tradizionali punti di prevendita sul territorio. La biglietteria del teatro è aperta tutti i giorni, sabato e domenica inclusi, con orario continuato dalle 10 alle 18.

 

Marco Guerini

Il cinema va in cantina e diventa Divino!

Cinemadivino” è il titolo della rassegna itinerante eno-gastro-cinematografica che per tutta l’estate 2015 (luglio, agosto, fino ai primi di settembre) porterà i migliori film della stagione appena trascorsa, e alcuni dei migliori film di sempre, direttamente nelle cantine di ben 15 regioni d’Italia.

Arene all’aperto, spiagge, piazze di tutta la nostra penisola sono solite ospitare proiezioni all’aperto durante i mesi più caldi dell’anno. Solo “Cinemadivino”, però, porta il cinema direttamente nelle aie e nei cortili delle aziende vitivinicole italiane.

In molti casi, quindi, i film saranno gli stessi che il pubblico potrebbe vedere anche in altri luoghi, ma il fascino e il “gusto” di vederli mentre si sorseggia anche un buon calice di vino degustando qualche piatto tipico regionale immersi nelle vigne è sicuramente un plus che solo “Cinemadivino” può dare.

Una serata di “Cinemadivino”, infatti, non propone solamente il film, ma una vera e propria esperienza di convivialità: si parte, per chi lo desidera, con la visita guidata della cantina e la conoscenza dei produttori; si prosegue cenando direttamente nell’azienda o grazie alla presenza del Food Truck di Cinemadivino (il furgone viaggiante che poterà nelle cantine lo “street food” di qualità); si continua con la degustazione di tre calici dei vini dell’azienda e, infine, sotto un cielo stellato si assiste alla proiezione cinematografica. Nel corso di alcune serate sarà inoltre possibile incontrare registi e attori che introdurranno i loro lavori.

Emilia Romagna (dove la rassegna è nata oltre 10 anni fa), Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, Veneto, Marche, Abruzzo, Umbria, Toscana, Sardegna, Campania, Basilicata, Puglia, Molise, Lombardia sono le regioni coinvolte in questa rassegna itinerante.

Il cartellone di “Cinemadivino” proporrà (solo per fare alcuni titoli) i migliori film della stagione, da “Birdman” a “Whiplash” ad “American Sniper”; le commedie italiane come “Noi e la Giulia”, “Confusi e Felici”, “Il racconto dei racconti”; ma anche film cult come “Soul kitchen” e “Jesus Christ super star”; senza dimenticare film a carattere enogastronomico come “Chef – la ricetta perfetta”, “Amore, cucina e curry”, “Barolo Boys”.

«Da 12 anni “Cinemadivino” anima le serate romagnole e da 5 anni è uscito dal nido e ha cominciato a raccontare il vino e il territorio in giro per l’Italia – spiega Carlo Catani, Presidente di Cinemadivino srl – Lo scopo della rassegna è sempre stato proprio quello di raccontare il lavoro dei produttori di vino italiano, attraverso un abbinamento originale, ormai consolidato, quello magico del cinema e quello unico del paesaggio. Dalla prima pionieristica edizione che ha visto la partecipazione di sole tre cantine con un pubblico di 120 persone, quest’anno raggiungeremo oltre 100 cantine in 15 regioni italiane, contando di coinvolgere circa 20.000 persone. L’Edizione 2015 si è arricchita d’importanti regioni vitivinicole, come il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, a cui si aggiunge la Liguria, un territorio poco conosciuto per la produzione di vino ma che ci sorprenderà. Il nostro sogno è raggiungere tutte le regioni d’Italia, un passo per volta, consolidando il rapporto con i territori e con le persone, facendo conoscere a un pubblico sempre più vasto un modo diverso di vivere il cinema, nei luoghi meno attesi, a contatto con persone uniche e vivere per una sera l’amore per la nostra terra e magari farla vivere anche agli amici di passaggio».

 

Pierluigi Papi

La Stagione Sinfonica 2015-2016 del Teatro Carlo Felice

La Fondazione Teatro Carlo Felice ha presentato tutti gli appuntamenti della Stagione Sinfonica 2015–2016 con un prestigioso e dettagliato calendario.

Una stagione ricca di pagine esaltanti per le nostre compagini artistiche, dirette da bacchette di valore assoluto e con la partecipazione di grandi solisti, con novità e particolarità che rendono unica l’offerta artistica di questo Cartellone.

Sedici appuntamenti, all’interno dei quali spicca il ritorno del M° Fabio Luisi, direttore onorario del Teatro, e del M° Andrea Battistoni, direttore residente. Tra i solisti, alcuni nomi tra i più importanti del concertismo internazionale: i violinisti Paolo Morena, In Mo Yang, Sergej Krylov e l’attesissimo ritorno di David Garrett, il pianista genovese Andrea Bacchetti e Mariangela Vacatello.

Di rilievo la politica dei prezzi della prossima Stagione Sinfonica 2015/2016, nella quale sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento all’intera Stagione concertistica a soli 230 euro.

Invariati i costi dei singoli biglietti: 25 euro (escluso Capodanno ed il concerto del 30 maggio in collaborazione con GOG) e 10 euro per i giovani under 26.

L’obiettivo fondamentale diventa avvicinare alla cultura musicale anche coloro che per motivi economici possono restarne esclusi.

 

STAGIONE SINFONICA 2015 – 2016

venerdì 30 ottobre 2015 ore 20.30

Andrea Battistoni Direttore

Musiche di Benjamin Britten , Leonard Bernstein

venerdì 6 novembre 2015 ore 20.30

Lü Jia Direttore

Paolo Morena

Violino

Musiche di Luis Bacalov, Antonín Dvořák

venerdì 20 novembre 2015 ore 20.30

Jonathan Webb Direttore

Musiche di Arnold Schönberg, Benjamin Britten e Ralph Vaughan Williams

venerdì 27 novembre 2015 ore 20.30

Fabio Luisi Direttore

Andrea Bacchetti

Pianoforte

Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Gustav Mahler

sabato 19 dicembre 2015 ore 20.30

Fabio Luisi Direttore

Musica di Gustav Mahler

venerdì 1 gennaio 2016 ore 16.00

Marcello Rota Direttore

Musiche di Nino Rota

venerdì 5 febbraio 2016 ore 20.30

Christoph Poppen Direttore

Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Sergej Prokof’ev

venerdì 26 febbraio 2016 ore 20.30

Alpesh Chauhan Direttore

In Mo Yang Violino (Vincitore 54° Premio Paganini)

Musiche di Camille Saint-Saëns e Manuel de Falla 

 

venerdì 4 marzo 2016 ore 20.30

Daniel Smith Direttore

Sergej Krylov Violino

Musiche di Niccolò Paganini e Maurice Ravel

venerdì 18 marzo 2016 ore 20.30

Stanislav Kochanovsky Direttore

Musiche di Franz Joseph Hadyn, Johannes Brahms e Edward Elgar

giovedì 14 aprile 2016 ore 20.30

Andrea Battistoni Direttore

David Garrett Violino

Musiche di Marco Lombardi

Delle acque

per orchestra e voce recitante

su testi tratti dai Codici di Leonardo da Vinci

(prima esecuzione assoluta – commissione Teatro Carlo Felice)

Pëtr Il’ič Čajkovskij 

giovedì 5 maggio 2016 ore 20.30

Omaggio a Igor Stravinskij

René Bosc Direttore

Luigi Maio Musicattore

Musiche di Igor Stravinskij

 

lunedì 30 maggio 2016 ore 16.30 e ore 21.00

Ravel: dal pianoforte all’orchestra

in collaborazione con GOG

Pietro Borgonovo Direttore

Mariangela Vacatello Pianoforte

Alexander Romanovsky Pianoforte

Ore 16.30

Musiche di Maurice Ravel

Ore 21.00

Modest Musorgskij e Maurice Ravel

 

domenica 12 giugno 2016 ore 20.30

Bel Canto Gala

Francesco Ivan Ciampa Direttore

Diana Damrau Soprano

Nicolas Testé Basso

Musiche di Giuseppe Verdi, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti

venerdì 1 luglio 2016 ore 20.30

Roman Brogli Sacher Direttore

Signum Sassophone Quartet

Musiche di Dmitrij Šostakovič, Philipp Glass e George Gershwin

 

Marina Chiappa

Burri e Pistoia. La Collezione Gori e le fotografie di Amendola

A Palazzo Sozzifanti di Pistoia, fino al 26 luglio prossimo, è aperta la mostra “Burri e Pistoia. La Collezione Gori e le fotografie di Amendola”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e curata da Bruno Corà, con opere della Collezione Gori, della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e fotografie di Aurelio Amendola.

A cento anni dalla nascita, molti Paesi – e su tutti gli Stati Uniti – renderanno omaggio al grande artista umbro che ha demolito e riconfigurato la pittura occidentale.

Un anniversario che anche la città di Pistoia celebra con una grande mostra.

Il percorso espositivo presenta un nucleo significativo di lavori appartenente alla collezione di Giuliano Gori, grande amico di Burri fin dagli anni Sessanta, decennio in cui appaiono i “Legni” le “Combustioni”, i “Ferri”, le “Plastiche” che definiscono in modo emblematico il rapporto di Burri con ‘la materia’ da trasformare in pittura. Le opere in mostra sono affiancate da un ricco repertorio di fotografie di Aurelio Amendola, a lungo collaboratore e testimone dell’azione artistica del Maestro. Istantanee che forniscono un fedele ritratto dell’artista e dell’uomo. L’immagine più celebre di Burri proviene proprio dall’obiettivo di Amendola: parte di una spettacolare serie di scatti delle “Combustioni” realizzate nell’atelier di Morra nel 1976.

Le opere di Burri, in un ideale dispiegamento dei suoi più significativi esiti, dai Catrami alle Muffe, dai Sacchi alle Combustioni e ai Legni, dai Cretti fino ai Cellotex, rendono emblematica la grande lezione di questo Maestro che con la città di Pistoia ebbe un particolare e amichevole rapporto, tuttora testimoniato dal Grande Ferro Celle, scultura progettata espressamente dall’artista nel 1986 per lo spazio aperto lungo la strada che unisce Montale a Pistoia, nel punto di accesso alla Fattoria di Celle di Santomato, sede della Collezione Gori. Perfettamente inserita nell’ambiente circostante, la scultura, attraverso l’incrocio di ogive metalliche, dà origine a differenti inquadrature e punti d’osservazione del paesaggio. Fa parte della serie di sculture che Burri soleva realizzare in occasione di avvenimenti straordinari quali la Biennale di Venezia o Kassel.

In mostra, oltre ai notevoli pezzi della collezione Gori, riferibili in gran parte agli anni Cinquanta, si potrà ammirare l’opera di rilevante valenza storica Sacco, del 1952, prestata dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello. I Sacchi – considerati la risposta dell’arte italiana ai linguaggi dell’informale – rappresentano un pezzo importante della storia di Burri e dell’Italia dopo l’ultima guerra.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Pescia e Pistoia, rende omaggio a questo indiscusso protagonista della scena artistica moderna e contemporanea con un allestimento che porta la firma dell’architetto Tiziano Sarteanesi, storico curatore degli allestimenti delle esposizioni dell’artista.

Iniziative analoghe troveranno svolgimento in alcune metropoli internazionali come Bruxelles, Seul, New York (dove il 9 ottobre sarà aperta presso il Guggenheim Museum una grande mostra retrospettiva) e Düsseldorf. L’esposizione è inserita nel programma “Toscana del ‘900” realizzato dalla Regione in collaborazione con la Consulta delle Fondazioni toscane in occasione di Expo Milano 2015.

Burri e Pistoia. La collezione Gori e le fotografie di Amendola

Pistoia, Palazzo Sozzifanti, ingresso Vicolo dei Pedoni, 1

Fino al 26 luglio 2015

Orari: Martedì-Venerdì dalle 14.30 alle 19.30; Sabato e Domenica dalle 10 alle 18

Ingresso: € 3,00 – gratuito per studenti, over 65 e possessori dei biglietti del festival Pistoia – Dialoghi sull’uomo

Catalogo in mostra: Edizione Gli Ori; 176 pp.; con testo inglese a fronte; euro 30,00. Durante la mostra sarà venduto al prezzo speciale di euro 25,00

 

Delos

 

 

L’Alchimista

L’Autore del romanzo “l’Alchimista” è Paulo Coelho, nato a Rio de Janeiro nel 1947 da una famiglia benestante. Da sempre ha avuto rapporti un po’ bruschi con la madre che lo fa rinchiudere più volte in strutture psichiatriche per il suo comportamento ribelle. I suoi libri sono stati pubblicati in tanti Paesi, e ha ricevuto diversi premi tra cui il “Crystal Award”. Dal 2002 è membro dell’Accademia Brasiliana di Las Letros.

La città natale dell’autore, come accennato prima, è Rio de Janeiro che si trova in Brasile (America Latina). Colonia portoghese per molti secoli, il Brasile diventa indipendente dal 1822; è organizzato come una repubblica federale, divisa in 26 stati. La popolazione è molto composita, c’è una maggioranza di bianchi, ma sono presenti anche una bella quantità di neri e meticci. La lingua ufficiale è il portoghese e la religione prevalente è quella cattolica. Ci sono forti disuguaglianze sociali e forti squilibri tra le religioni; infatti, le uniche città importanti sono Brasilia e Manaus. Il Brasile è uno degli stati più grandi al mondo ed è anche una grande potenza mondiale; possiede un’agricoltura ricca e varia, importanti riserve minerali e energetiche e un’industria sviluppata.

Il racconto di Coelho “l’Alchimista” è ambientato in Spagna, ma si sentirà parlare di alcune città del Nord Africa dal quale passerà il nostro protagonista.

Il protagonista del racconto è un ragazzo, di nome Santiago, che possiede un gregge di pecore; una volta all’anno si reca in città per vendere la lana a un mercante della città. Santiago fa un sogno dove c’è lui che tiene per mano un bambino che gli dice che in Egitto, vicino a una piramide, si trova un tesoro. Il ragazzo fa più volte lo stesso sogno, quindi decide di farsi aiutare a capire il significato del sogno, ma con scarso successo. Un giorno incontra un signore anziano che dice di essere il re di Salum; inizialmente il ragazzo non crede all’anziano pensando che fosse pazzo, ma questi dimostra di conoscere tutta la sua vita fino a quel momento, così il ragazzo gli credette e gli svelò il suo sogno; l’anziano quindi lo invita a partire per raggiungere il tesoro. Santiago vende le sue pecore e con il denaro guadagnato parte per il suo viaggio. La prima tappa di Santiago è il Marocco dove fece “amicizia” con dei coetanei che alla fine lo derubano di tutto il denaro che possedeva; quindi, ritrovatosi povero, è costretto a lavorare per poter guadagnare qualcosa e riprendere il viaggio. Guadagnati abbastanza soldi, il ragazzo si rimette in viaggio verso l’Egitto. Qui incontra un uomo che è informato sull’argomento dell’Alchimia, così Santiago, incuriosito, gliene chiede il significato. Mentre la carovana si ferma per una sosta, Santiago si dirige verso un pozzo per prendere l’acqua, qui incontra una ragazza araba, Fatima, di cui si innamora. Santiago riesce a incontrare un vero Alchimista che gli racconta il vero significato dell’alchimia; il ragazzo gli racconta il suo sogno e l’uomo lo accompagna per un tratto di strada durante il quale vengono rapiti da dei briganti. Inizialmente Santiago cerca di convincerli a liberarli raccontandogli del sogno e il perché del suo viaggio e viene deriso, ma, dopo una promessa dell’uomo che lo accompagna, riescono a farsi liberare grazie al fatto che il ragazzo riesce a trasformarsi in vento. Prima di lasciare Santiago, l’Alchimista insegna al ragazzo come trasformare il metallo in oro e gliene lascia un pezzo. Arrivato alle piramidi inizia a scavare nel luogo del suo sogno e ancora una volta viene rapito dai briganti che gli domandano cosa stesse facendo, il ragazzo gli racconta del sogno e uno dei briganti gli confessa di aver fatto lo stesso sogno, ma nel quale il tesoro si trovava in una chiesa in Spagna. Santiago quindi torna in Spagna nella chiesa in cui aveva dormito prima di intraprendere il viaggio; trova il tesoro e ritorna dalla sua amata Fatima.

Il racconto in sé è bello e interessante, mi è piaciuto molto.

Confrontando “l’Alchimista” con “Siddharta”, che avevo letto in precedenza, ho trovato molte uguaglianze, anzi posso dire che i due racconti sono praticamente identici se non per alcuni dettagli. Per esempio i luoghi sono diversi, “l’Alchimista” è ambientato in Spagna e il protagonista si sposta in posti lontani come Marocco e Egitto, mentre “Siddharta” è ambientato in India e il protagonista non si sposta più di tanto. Nell’Alchimista il protagonista è spinto da un sogno a compiere un viaggio per trovare un tesoro che non trova, mentre in Siddharta il protagonista è spinto dalla sua sete di sapienza a compiere il viaggio per trovare se stesso. In entrambi i casi il protagonista dovrà affrontare diversi ostacoli, Santiago verrà derubato e rapito più volte, Siddharta dovrà abbandonare il suo migliore amico e tenterà il suicidio dopo aver scoperto che la donna del quale era innamorato era incinta, e secondo lui era una cosa negativa (sporca); in entrambi i casi il protagonista si innamora di una ragazza incontrata durante il viaggio anche se Santiago alla fine la rincontrerà e Siddharta non la vedrà più, perché la ragazza morirà per il morso di un serpente. Infine, in entrambi i romanzi il protagonista raggiunge il proprio obbiettivo, Santiago trova il tesoro e Siddharta trova la propria via.

In confronto a Siddharta, l’Alchimista mi è piaciuto molto di più perché era più facile e comprensibile da leggere, il linguaggio è simile a quello utilizzato da noi oggi; guardando anche i periodi storici in cui sono stati scritti i diversi romanzi, si capisce il perché siano diversi dal punto di vista del linguaggio; e comunque gli autori non sono gli stessi e ognuno ha il proprio modo di scrivere. Possiamo dire che l’Alchimista è un po’ più moderno. Tutto sommato sono due bei romanzi.

Bevck Mama

La Leonessa. Città di Brescia. Le poesie dialettali

Tutti presenti (uno con delegato) i poeti dialettali bresciani premiati alla sedicesima edizione del premio di Poesia “La Leonessa. Città di Brescia”.

Immagine 236-001Poesie intense, altamente significative per il nostro tempo. I temi trattati sono i più vari, dal classico “Amur” di Angelo Comparcini (terzo premio, nella foto), in una poesia che cerca di trovare parole per descrivere cos’è l’amore, “l’emozione più forte o la certezza più fragile”, “il brivido che scuote l’anima sconvolgendola sotto ogni punto di vista”. Il resto è nulla “è pazzia paragonato ad un sentimento senza tempo. L’amore è l’unica sensazione che non lascia indugi”, afferma il poeta.

E una poesia è dedicata al proprio paese nella Bassa Bresciana, sognato, come scrive Domenico Pari in “Ghò sognàt ‘l mé paes” (segnalata), poesia dalle fresche immagini di realtà e affetto.

PREMIATO

 

 

 

 

 

 

PREMIATO

 

Luigi Legrenzi dedica i suoi versi a “Umbrie deleguade”, viaggio metaforico nella vita, con le sue speranze e le sue difficoltà. Vita e poesia che trova attualizzazione nella contemporaneità, con i profughi che attraversano il Mediterraneo “e come moderni Ulisse perdono i propri compagni”.

Ornella Olfi scrive “Forsa de mama”, secondo premio, dedicata alla mamma, “donna forte in ogni fase della sua vita: dalla gioventù vissuta in povertà durante la guerra, ai grandi dolori per la morte prematura di mio papà e di mia sorella, fino alla malattia, affrontata con grande forza di volontà e profonda fede. Esempio silenzioso ma essenziale che ha trasmesso a noi figlie”. Una poesia intensa e delicata allo stesso tempo, carica di emozione.Immagine 231-001

Infine, la schiettezza dialettale di Resy Pescatori Lucchini, premiata per “Scarabocià per znetà ‘l cör” (primo premio), poesia semplice e immediata, tipicamente bresciana nella semplicità che arriva direttamente al cuore del verso e del lettore per esprimere un concetto prezioso. Scrivere permette di “pulire il cuore”, fare chiarezza in se stessi, trovare una via, offrire il proprio pensiero, ma anche il proprio dolore e il proprio travaglio agli altri, perché ne usufruiscano leggendone il distillato, ciò che emerge dopo averne tratto l’insegnamento.

PRIMO PREMIO = IL DIALETTO BRESCIANO

 

Poesie davvero generose e preziose, che l’organizzazione spera di potere presto raccogliere in un volume.

La Redazione

 

 

“La Leonessa. Città di Brescia” sedicesima edizione

I DUE ISTITUTI DI VERONA con le PRESIDI

Numerosi i Poeti premiati nell’ambito della sedicesima edizione del Premio di Poesia “La Leonessa. Città di Brescia”. Sul palco dell’Auditorium San Barnaba di Brescia, che tradizionalmente ospita la cerimonia di premiazione della prestigiosa kermesse che vede partecipare Poeti da vari Paesi del mondo, si sono alternate poesie di notevole intensità. Un’edizione partecipata e con testi davvero interessanti, letti quest’anno dagli autori. L’organizzazione ha sottolineato nuovamente che è la Poesia protagonista e che l’incontro di Poeti dev’essere un incontro di voci, di parole, di musicalità e di emozioni. Questo è la cerimonia di premiazione che quest’anno ha visto praticamente tutti i premiati partecipanti. Il messaggio forse è stato recepito: il Poeta che pensa soltanto al tipo di premio che riceverà, non coglie appiena la volontà di creare poesia nuova e di condividerla, perché dia davvero momento di crescita culturale. E di innovazione culturale. Se i Poeti non si conoscono e non si leggono o ascoltano tra loro, come possono pensare che altri siano interessati alla loro poesia e alla Poesia in generale?

Così ecco il gruppo di studenti, accompagnati della due professorerre Caterina Ilgrande ed Elisabetta Faccioli, artefici di produzioni davvero interessanti.

Le poesie premiate tra le produzioni degli studenti sono queste:

Autunno nell’aria, di Matthias Maggio

La mia primavera, di Flavio M. El Halouani

Il soffio di marzo, di Alessandro Maistri

La primavera la s’a sveia, di Martina Marchi

La Natura!, di Anna Quacqueri

Un amico, di Gaia Cicciarella

Un dono speciale, di Agnese Cecchini

Centellas de primavera, di Sofia Nuvoloni

Vita, di Femke Goddijn

La meta, di Alessio Iliceto

Le stagioni, di Vittoria Tessari

Dead souls, di Vittoria Fiorio

Le stagiù, di Carlotta Cossu

El amor, di Waeil Pozza

L’amicizia, di Maria Vittoria Gatto

Il tesoro più grande, di Elisabetta Cordioli

Il dono dell’amicizia, di Rossella Cervellin

Amico, di Laura Caleca

Never alone, di Virginia Biella

El laòro, di Vittoria Maccacaro

 

 

 

 

“Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria…”

“Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino ha ucciso Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.

Umberto Eco

La citazione più bella sulla lettura è di Umberto Eco, secondo cui leggere ci permette di vivere più vite: “Chi non legge ha solo la sua vita, che, vi assicuro, è pochissimo. Invece noi quando moriremo ci ricorderemo di aver attraversato il Rubicone con Cesare, di aver combattuto a Waterloo con Napoleone, di aver viaggiato con Gulliver e incontrato nani e giganti. Un piccolo compenso per la mancanza di immortalità”.

Leggere può poi avere una funzione liberatoria dai malanni esistenziali, leggere permette di vivere in un mondo diverso, migliore di quello in cui viviamo.

Leggere serve per accrescere la nostra cultura e i nostri pensieri.

Leggere è salutare per la mente, ma è necessario che la lettura sia attraente e questo sta agli interessi del lettore, ai suoi gusti.

Le letture inducono il lettore ad una riflessione.

Perché la lettura è fin dai tempi antichi un vantaggio e un’opportunità che ci viene offerta dalla nostra vita, ci permette di capire, come in uno sguardo, il pensiero altrui e di confrontarlo col nostro.

Quest’anno ho letto tre libri, Siddharta, Il ritratto di Dorian Gray e ora sto leggendo LAlchimista; sono tutti e tre dei libri interessanti e riflessivi.

Il libro che per adesso mi ha colpito di più è stato Siddharta che descrive il modo in cui un giovane diventa un uomo adulto.

Siddharta in questo percorso di maturazione generale ha come obbiettivo la saggezza.

La sua ricerca di una dimensione interiore e pacifica non si ferma agli insegnamenti del sommo maestro, poiché, per il protagonista, ciascuno deve trovare la propria via alla saggezza.

Nella sua vita Siddharta entra in contatto con le cose di tutti i giorni, prova i tormenti che viviamo tutti e solo alla fine, come ciascuno di noi, si augura di trovare la liberazione.

LaBetta

Il ritratto di Dorian Gray

Lord Henry: “…possedete una splendida giovinezza e la giovinezza è l’unica cosa che valga la pena di avere”. “Non mi sembra, Lord Henry”. “No, non vi sembra adesso, un giorno, quando sarete vecchio, brutto e grinzoso… allora ve ne accorgerete… Ora, ovunque andiate, voi incendiate il mondo… Quando l’avrete persa non sorriderete più… Non c’è assolutamente nulla al mondo se non la giovinezza!”.

Questo brano è tratto dal romanzo di Oscar Wilde, “Il ritratto di Dorian Gray”. Dorian Gray era un ragazzo molto bello; Basil Hallword era un pittore che fece un ritratto a Dorian, un quadro che non avrebbe mai esposto, perché dice che nel quadro c’è troppo di sé. Un amico dell’artista, sentendolo parlare così bene di Dorian e della sua bellezza, decide che vuole conoscerlo. Lord Henry era l’amico dell’artista. Lord Henry decide di cambiare il quadro e di far in modo che il quadro invecchiasse mentre Dorian rimaneva sempre giovane e bello. Lord Henry in questo momento del libro della citazione, dice che Dorian possiede una splendida giovinezza e che non c’è niente di più importante della giovinezza, perciò decisero di dipingere questo quadro per salvare la giovinezza di Dorian e il quadro doveva invecchiare al posto suo. Dorian si innamorò di un’attrice molto brava che però lavorava in un teatro di basso livello, quando ella comunica a Dorian la decisione di voler smettere di recitare, egli le rispose che l’avrebbe lasciata perché aveva distrutto la sua migliore caratteristica. Per la disperazione la ragazza si uccise, e Dorian si accorge che nella disperazione il quadro era cambiato, imbruttendosi. Dorian depose il quadro in una stanza segreta e isolata per la paura che Basil volesse esporlo alla gente. Dorian sospetta di Victor il suo cameriere, pensa che lui voglia rubargli il quadro, perciò lo uccide! Dorian nota altri cambiamenti del quadro, invita Basil a osservarlo con lui e, preso della rabbia, uccide Basil a coltellate. Poi però se ne pente e per la paura di essere incriminato, chiede aiuto ad un medico per liberarsi del cadavere; il medico successivamente si ucciderà. Dorian, pentito di tante brutte azioni, decide di voler cambiare vita, ma si rende conto che il quadro era ulteriormente peggiorato. Dorian Gray sconvolto, pensando che il quadro non si potesse cambiare, accoltellò il quadro dritto al cuore, così lui morì e il quadro diventò Dorian nel tempo dei suoi antichi splendori, mentre Dorian diventò brutto e vecchio come il quadro. La traccia del tema è il dialogo tra Lord Henry e Dorian quando Lord dice a Dorian che la bellezza che aveva negli anni sarebbe svanita, perciò doveva far sì che il quadro invecchiasse al suo posto e che Dorian restasse sempre giovane e bello. Questo libro mi è piaciuto, è piacevole e interessante da leggere, mi piace molto il finale e il modo in cui, pugnalando il quadro, Dorian è invecchiato e il quadro è ringiovanito.

LaBetta

Lux in Nocte IV Edizione. “Santa Caterina da Siena”

Il 21 giugno 2015, domenica, giorno del solstizio d’estate, il Complesso monumentale del Duomo di Siena presenta la quarta edizione dei Notturni dell’Opera con un’apertura straordinaria delle varie sedi, Cattedrale, “Cripta”, Museo dell’Opera, Battistero e, su prenotazione, il Facciatone e la Porta del Cielo per insoliti e suggestivi panorami notturni della città e oltre. La serata dal titolo evocativo Lux in nocte prevede una serie di percorsi attraverso i capolavori dell’arte, accompagnati dalle note musicali e dalla danza per comunicare in maniera innovativa la “luce” del complesso monumentale. I Notturni offriranno suggestioni visive, “icone” nell’immaginario dei visitatori, attraverso luci e suoni per un itinerario tra Arte, Fede, Musica e Danze nel giorno più lungo e luminoso dell’anno. Quest’anno la manifestazione sarà dedicata a Santa Caterina, compatrona d’Italia e d’Europa. Nella Cripta sotto il Duomo si espone, infatti, la significativa opera del pittore senese Francesco Vanni raffigurante Santa Caterina che beve il Sangue dal costato di Cristo. Durante la serata il dipinto sarà illustrato da Marilena Caciorgna, accompagnata da Paola Lambardi che, nelle vesti di Caterina, reciterà alcuni brani significativi dell’epistolario della santa senese. Nel corso della serata sarà suggerito, inoltre, attraverso visite guidate, un percorso cateriniano all’interno del Duomo al fine di illustrare più approfonditamente la tematica. I Madrigalisti Senesi, l’Unione Corale Senese e l’Istituto Franci accompagneranno i capolavori dell’arte tra musica e canto. In Piazza Jacopo della Quercia, il Gruppo Polifonico dei Madrigalisti Senesi aprirà la serata con il programma “Gesù, amor dolçe senza pare”. Nell’occasione i canti saranno accompagnati dai passi di danza della Scuola Danza nel Mondo che presenterà lo spettacolo “Luce nella tua luce”. Nella Sala delle Statue del Museo dell’Opera, ove sarà possibile ammirare la vetrata di Duccio e i capolavori scultorei provenienti dalla facciata del Duomo di Giovanni Pisano, l’Unione Corale Senese presenterà “Salus per sanguinem” introdotti nuovamente da Paola Lambardi nelle vesti di santa Caterina. Un omaggio a lux in nocte sarà reso anche dagli allievi dell’ISSM “R. Franci” all’interno della Libreria Piccolomini.

A conclusione della serata l’Orchestra a Plettro Senese composta da strumenti cordofoni esclusivamente a corde pizzicate presenterà vari brani fra i quali un inedito dedicato alla figura della santa senese dal titolo “Vegliate con Me”.La guida che accompagnerà e introdurrà i visitatori ad ogni esibizione sarà Ugo Giulio Lurini nei panni di Raimondo da Capua, confessore di santa Caterina. Per il triduo di San Giovanni, in cattedrale è prevista, inoltre, l’ostensione della reliquia del braccio del Battista in un altro elegante reliquiario della fine del XVII secolo. La sacra spoglia, donata da papa Pio II alla cattedrale, è solitamente custodita all’interno di una cassaforte: le chiavi per aprirla sono possedute dall’Opera del Duomo, dai canonici della cattedrale e dal Comune che inviano i loro rappresentanti a presenziare la cerimonia. L’evento è promosso dall’Opera della Metropolitana di Siena e dall’Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino e organizzato da Opera Civita Group.

Programma

20:15                            Apertura biglietteria

20:30                            Apertura sedi museali

20.40                                     LOGGIATO DUOMO NUOVO

Raimondo da Capua (Ugo Giulio Lurini) introduce il tema della serata “Santa Caterina da Siena” e presenta l’esibizione dei Madrigalisti senesi e Danza nel Mondo

21:00                            PIAZZA JACOPO DELLA QUERCIA

Danza nel Mondo presenta: “Luce nella tua luce

Il Gruppo Polifonico dei Madrigalisti Senesi presenta: “Gesù, amor dolçe senza pare

 

21:20                   Raimondo da Capua accompagna i visitatori all’interno del Museo dell’Opera

 

21:30                            MUSEO DELL’OPERA, SALA DELLE STATUE

L’Unione corale senese presenta “Salus per sanguinem

 

21:50                   Raimondo da Capua accompagna i visitatori all’interno della Libreria Piccolomini

 

22:00                            CATTEDRALE, LIBRERIA PICCOLOMINI

Omaggio degli allievi dell’’ISSM “Rinaldo Franci”

 

22:20                   Raimondo da Capua presenta al pubblico la guida turistica e il percorso di visita in Cattedrale

 

22:30                            CATTEDRALE

Tour guidato alle opere raffiguranti santa Caterina (affresco del Pinturicchio in Libreria Piccolomini, affresco Ventura Salimbeni, sculture di Giovanni di Stefano e Ercole Ferrata, tela di Pietro Dandini)

 

23:00                   Raimondo da Capua incontra Santa Caterina sulla scalinata di San Giovanni e l’accompagna all’interno della Cripta

 

23:10                            CRIPTA SOTTO IL DUOMO

Nutrita d’Amore: Marilena Caciorgna illustra il dipinto di Francesco Vanni “Santa Caterina beve dal costato di Cristo” e Paola Lambardi legge brani tratti dall’epistolario di santa Caterina

 

23:40                            Raimondo da Capua accompagna i visitatori al Battistero

 

23:50                            BATTISTERO

L’Orchestra a Plettro Senese presenta “Il Signore è misericordioso e grande nell’amore”

24:10                            Raimondo da Capua saluta i visitatori

24:30                            Chiusura delle sedi museali