ParmaDanza 2015

Il Festival ParmaDanza 2015 quest’anno è più ricco e più vario che mai. Si allarga il periodo di programmazione, arrivando a coprire un mese esatto, dal 9 aprile al 9 maggio, con dieci titoli diversi per un totale di dodici recite. Il progetto artistico prevede una varietà ampia che comprende grandi danzatori e coreografi italiani e internazionali, una celebre compagnia di balletto russo (l’Opera di Kiev) con un capolavoro del balletto classico come Il lago dei cigni, proposte contemporanee tra avanguardia e contaminazione, con giovani ma già affermati coreografi italiani accanto a coreografi di più lunga e apprezzata attività.

Di grande rilievo è l’appuntamento inaugurale, Trio ConcertDance, il 9 aprile, in prima assoluta, un nuovo spettacolo della grande étoile Alessandra Ferri (che si presenta insieme a Herman Cornejo e al pianista Bruce Levingston) con coreografie (tra gli altri) di Russel Maliphant e Angelin Preljoca, e la musica dal vivo con pianoforte e quartetto d’archi.

Da segnalare il ritorno a Parma della compagnia di Carolyn Carlson, con Short stories, uno spettacolo che riunisce tre coreografie della Carlson, in una delle quali la grandissima coreografa è impegnata anche come interprete. Un altro spettacolo da non perdere per la novità e l’originalità dell’impianto è la compagnia francese “L’Eolienne”, con lo spettacolo dal titolo Marie-Louise (che reca il sottotitolo circo coreografico), una sequenza di danza acrobatica spettacolare, con le corografie geniali di Florence Caillon che prendono spunto, con invenzioni forti e di grande impatto visivo, da celeberrimi quadri della storia dell’arte di tutti i tempi, da Bosch a Hopper, passando per Botticelli, Mirò e Egon Schiele.

La Compagnia Artemis Danza di Monica Casadei propone una rivisitazione coreografica di due grandi titoli operistici, Tosca, in prima assoluta e Traviata. Aterballetto torna a Parma con due titoli, Don Q., ispirato a Don Chisciotte con la coreografia di Eugenio Scigliano (artefice l’anno scorso a ParmaDanza della commovente Giselle contemporanea) e un trittico in cui spicca Rain Dogs con la musica di Tom Waits e Vertigo con la coreografia di Mauro Bigonzetti e le musiche di Sostakovic. La Compagnia Virgilio Sieni Danza (al suo debutto a Parma) presenta Dolce vita, con le musiche dal vivo di Daniele Roccato. Anche quest’anno saranno accostati volutamente un grande titolo classico come Il lago dei cigni accanto a una versione contemporanea, quella di Fabrizio Monteverde con il Balletto di Roma. La versione tradizionale chiuderà il Festival ospitando il grande corpo di ballo dell’Opera di Kiev, garanzia per questo meraviglioso titolo di Caikovskij del livello artistico di eccellenza della grande scuola russa.

 

Paolo Arcà

Direttore artistico del Teatro Regio di Parma

Il concerto “Yeros” dà musica ai “sassi” di Matera

Un suggestivo viaggio nelle viscere di una terra antichissima, fatta di miti e leggende, di quell’atmosfera attonita e di quel silenzio che assorda, dove, appoggiando l’orecchio su quei Sassi, si apre una porta interiore che dà ampio spazio e rilievo alla musicalità che avvolge, coinvolge e stravolge.

Per una Matera che, che mantiene intatte le proprie radici.

È questo l’omaggio del celebre compositore Ciro Gerardo Petraroli alla città eletta Capitale europea della Cultura 2019 che si terrà nello splendido Teatro Duni di Matera, domenica 21 dicembre 2014 alle ore 19:30.

Un concerto di musica “Darklassic” con il quale Ciro Gerardo Petraroli presenta un nuovo genere musicale che nasce da un connubio simbiotico tra la musica neo-classica con nuove sonorità e ritmi odierni, in cui la musica non rimane solo una realtà di ascolto, ma diviene portatrice di vibrazioni interiori, che evocano immagini del nostro profondo.

Saranno così eseguiti dei brani inediti composti da Ciro Gerardo Petraroli a Matera, città che frequenta da quasi vent’anni ed in cui si esibisce per la prima volta, accompagnato dai “Solisti Aureo Boròs”.

Questi i brani in programma per la serata

“Propaganda”, “Ishtar”, “V.i.t.r.i.o.l.”, “Imperet tibi dominus”, “L’immenso in noi”, “Babilonia La grande”, “Baphomet”, “Alchemist”, “Anael”, “Stonehenge”.

Il concerto “Yeros”, ad ingresso gratuito,  è promosso dalla Regione Basilicata con il contributo dell’Unione Europea.

Ciro Gerardo Petraroli è pianista, compositore e direttore d’orchestra.

Ha conseguito i suoi studi in vari conservatori internazionali, tra cui il conservatorio Mozarteum di Salisburgo, il conservatorio di Santa Cecilia a Roma ed il conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, dove il Maestro Nino Rota lo scelse fra tanti per il proprio corso di composizione.

Dopo una lunga carriera concertistica accademica, si propone in concerti esclusivamente di proprie composizioni, con le quali getta le basi per un ponte tra la musica classica tradizionale ed una nuova linea musicale avvicinandosi alle espressioni della musica odierna in un neoclassicismo che rispecchia il carattere dei nostri giorni, in piena aderenza alle parole di Malraux che, parlando del futuro della musica, afferma: “Negli anni che verranno la musica sarà mistica o non sarà affatto”.

La critica internazionale lo ha definito un compositore eclettico e poliedrico.

Da vari anni collabora con l’orchestra sinfonica “Solisti Aureo Boròs”, nata dall’incontro del di Petraroli con alcuni dei migliori solisti internazionali, artisti virtuosi attualmente impegnati in varie formazioni tra cui l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.

Insieme, si sono esibiti varie volte presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, fra cui un concerto in occasione del 10° anniversario della canonizzazione di Padre Pio, con Franco Di Mare presentatore della serata.

Daniela Fabietti

Stasera i Tallis Scholars a Roma

La grande musica del Rinascimento giunge alla Sapienza con uno dei gruppi di musica vocale più prestigiosi, gli inglesi Tallis Scholars, protagonisti del concerto della IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti) di stasera, martedì 16 dicembre alle 20.30, nell’Aula Magna dell’ateneo romano.

Il Rinascimento fu uno dei periodi più splendidi dell’arte musicale, quando le polifonie sacre di Després e Palestrina – massimi rappresentanti delle scuole fiamminga e romana – erano il contrappunto sonoro degli affreschi di Michelangelo, Botticelli, Perugino, Pinturicchio, Ghirlandaio e Signorelli nella Cappella Sistina. Roma infatti nel Rinascimento attirava non solo geniali architetti, pittori e scultori, ma anche i più grandi musicisti, sia italiani che stranieri. Oggi queste musiche risuonano raramente nella città per cui furono scritte: è una situazione paradossale, come se i musei tenessero chiusi nei depositi i Michelangelo e i Raffaello per far spazio esclusivamente ai pittori del Settecento e dell’Ottocento.

Proprio a Michelangelo fu paragonato dai contemporanei il fiammingo Josquin Després, che fu maestro della Sistina (la sua firma è stata recentemente scoperta su un muro della cappella) al tempo di Innocenzo VIII e di Alessandro VI Borgia. Ascolteremo uno dei suoi circa cento mottetti, considerati il vertice della sua arte: è “Gaude, Virgo, mater Christi”, che, come si deduce dal testo, era collegato alla natività e quindi alle festività natalizie e risulta perciò particolarmente intonato a questo periodo dell’anno

Subito dopo la “Missa Papae Marcelli” di Giovanni Pierluigi da Palestrina, il “principe della musica”, il massimo rappresentante della scuola romana, per secoli considerato un modello dai compositori di musica sacra, sia cattolici che protestanti. Questa Messa era talmente famosa e ammirata da alimentare la leggenda che il concilio di Trento, che stava per abolire la musica polifonica, avesse cambiato opinione all’ascolto di una creazione così perfetta e così intrisa di spiritualità.

Non è leggenda ma storia quel che si tramanda a proposito del “Miserere” di Gregorio Allegri. Questo brano bellissimo ed estremamente suggestivo era gelosamente riservato alla Cappella Sistina ed era proibito a chiunque, sotto minaccia di scomunica, di farne delle copie, ma il giovane Mozart, in visita a Roma, fu in grado di trascriverlo a memoria senza errori, violando così il divieto.

A differenza dei tre precedenti compositori, il francese Jean Mouton non fece mai parte della cappella papale, ma scrisse un mottetto per l’elezione del papa Leone X Medici – che fu con ogni probabilità eseguito dal coro della Sistina – e ne fu ricompensato con un’onorificenza. “Nesciens Mater” – un altro mottetto collegato al Natale – è la sua composizione più celebre: è costruito come un canone a otto voci molto complesso, ma la sua pura bellezza, la sua dolcissima serenità e la sua incontaminata spiritualità non lasciano trapelare la minima sensazione della difficoltà di questa mirabile architettura sonora.

Nella musica di Michael Praetorius, uno dei massimi compositori tedeschi tra Cinquecento e Seicento, si alternano vari stili, ma sempre l’influsso italiano è determinante. Il “Magnificat V”, una delle sue numerose composizioni di questo titolo, è probabilmente il capolavoro di questo maestro.

Tra questi capolavori del passato s’inserisce mirabilmente il “Magnificat” di un compositore nostro contemporaneo, Arvo Pärt, che con il suo stile personalissimo e inconfondibile riesce a far rivivere in chiave moderna la spiritualità dell’antica musica polifonica.

I Tallis Scholars sono stati fondati nel 1973 dal loro direttore Peter Phillips e si sono rapidamente affermati in tutto il mondo come uno dei gruppi vocali più prestigiosi.

Con un attento lavoro sull’intonazione e sulla fusione delle voci, Phillips ha ottenuto una purezza e una chiarezza di suono assolute, che sono la cifra stilistica che caratterizza questo gruppo.

Nel 1994 i Tallis Scholars hanno cantato per l’inaugurazione del restauro degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina e hanno celebrato il quarto centenario della morte di Palestrina con un concerto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Nel dicembre del 1998 hanno festeggiato il loro millesimo concerto.

Le loro incisioni hanno ricevuto prestigiosi premi, tra i quali il “Record of the Year” della rivista Gramophone (la prima volta che il premio è stato attribuito ad un complesso di musica antica) e due “Diapason d’or de l’année”.

Erano molto ammirati da Claudio Abbado e hanno collaborato con Sting e con Paul McCartney.

Il concerto sarà registrato da Rai Radio3 per successive trasmissioni.

Biglietto intero da euro 15 a 25; ridotto da euro 12 a 20; under 30 8 euro; under 14 5 euro.

 

Mauro Mariani

 

Radiant Orchid ad Arezzo

Il giorno del concerto che ha dato il nome Radiant Orchid all’edizione 2014 del Festival “I Grandi Appuntamenti della Musica” è arrivato: stasera, martedì 16 dicembre, alle ore 21, nel Teatro Pietro Aretino di Arezzo la classe di composizione di Andrea Portera alla Scuola di Musica di Fiesole presenta uno spettacolo, diviso in sei paragrafi, basato sul colore radiant orchid. Questo mix di fucsia, viola e rosa, storicamente simboleggia e racchiude determinate caratteristiche che, partendo dalla deteriorata cornice sociale in cui viviamo, si pongono alla base di una scossa, di un cammino verso un miglioramento e una rinascita. E queste speranze sono il tema centrale di ogni paragrafo che è formato da un’ introduzione recitata e registrata seguita da un pezzo musicale: 6 paragrafi per 6 compositori per 6 temi caratteristici. Ecco i temi affidati a due compositrici e quattro compositori: Fertilità, a Benedetta Zamboni; Spiritualità, a Salvatore Frega; Mitologia, a Edoardo Vella; Dono, a Giovanni Fabiani; Filosofia, a Elvira Muratore; Futurismo, a Roberto Prezioso.

Le musiche, veramente coinvolgenti, sono state pensate per vari tipi di organici che comprenderanno flauto, ottavino, clarinetto, clarinetto basso, violino, viola, violoncello, tastiera midi e elettronica e saranno eseguite dall’ottimo ensemble fiesolano DMC (Dipartimento Musica Contemporanea) diretto da Simone Ori.

Il Festival I Grandi Appuntamenti della Musica è sostenuto da Teatro dei Ricomposti e Pro Anghiari e dalle aziende Caffè River, Chimet, Italfimet, Lem, Fior, Gimet Brass, Corpo Vigili Giurati, Tenuta Sette Ponti, Lungarno 23 Firenze, GP Rent, Ca de Frati: un parterre straordinario di organismi che credono nel nostro progetto multidisciplinare. I Media Partner del Festival sono La Nazione, Agenzia Impress e Toscana Libri.

 

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Carnevale di Viareggio vince Europa Creativa

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Il Carnevale di Viareggio, che si terrà i prossimi 1, 8, 15, 22 e 28 febbraio, ha vinto il premio Europa Creativa.

Capofila del progetto l’Università di Valencia che ha presentato, nell’ambito del programma pluriennale Europa Creativa, un progetto per la creazione di un portale europeo delle tradizioni carnevalesche. Un primo step di un più ampio progetto per l’ideazione e la realizzazione di progetti comuni, che valorizzino il Carnevale e nel contempo promuovano all’interno dell’Unione Europea il dialogo culturale e la mobilità dell’espressione artistica e sociale, della tradizione e della storia connesse ai Carnevali d’Europa. La Fondazione e’ fra i 12 partner dell’Universitat Politecnica de Valencia, capofila di uno studio vincitore dell’ultimo bando ‘Europa Creativa’ per il sottoprogramma ‘Cultura’: ‘Ephemeral heritage of the european carnival ritual’ uno dei 21 maxi-progetti di cooperazione su larga scala che si sono aggiudicati quasi 190mila euro di fondi europei in ambito culturale.

La Fondazione Carnevale di Viareggio e’ solo uno dei cinque partner italiani, che includono anche l’Università Federico II di Napoli, l’Università di Bologna, il comune di Noci in Puglia e quello di Putignano in Toscana. Gli altri partner sono spagnoli, portoghesi, sloveni e tedeschi.

I progetti di cooperazione europei sono quelli con cui la Commissione Ue supporta i settori culturali e creativi europei nella loro capacità di operare a livello transnazionale e internazionale, promuovendo allo stesso tempo la circolazione transnazionale dei prodotti culturali e creativi e la mobilità di coloro che lavorano in questi settori, in particolare gli artisti.

Nella categoria dei progetti di cooperazione su larga scala, ad essere stati approvati sono stati 21 progetti, rispetto ai 74 presentati, con un tasso di successo pari al 28,38%.

 

Elisabetta Castiglioni

 

 

 

Al via le domande per Laboratorio Direttori d’Orchestra, Maestri e Cantanti

La Bottega Peter Maag, progetto innovativo per la didattica e la valorizzazione dei giovani talenti artistici, selezionerà i partecipanti per un laboratorio rivolto a direttori d’orchestra, maestri collaboratori e cantanti, che si svolgerà da gennaio a settembre 2015. L’iniziativa, che è stata presentata dal consigliere comunale incaricato ai Rapporti culturali con le Associazioni Rosario Russo, è promossa dalla Fondazione Giorgio Zanotto, in collaborazione con la Filarmonica Gioachino Rossini di Pesaro e il Banco Popolare di Verona; è patrocinata della Regione Veneto, dal Comune di Verona, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro e vede il sostegno di Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali.

Presenziavano il presidente del Fondo Peter Maag nonché direttore artistico de La Bottega Nicola Guerini, la rappresentante del Comune di Pesaro Rosaria Bonatti, il presidente e direttore artistico della Filarmonica Gioachino Rossini Michele Antonelli, la moglie del direttore d’orchestra svizzero Marica Franchi Maag e il delegato del Banco Popolare Piergiorgio Zingarlini. “Obiettivo di questo progetto è incoraggiare i nuovi talenti musicali – ha detto Russo – e Verona è la città che meglio si presta al raggiungimento di questo scopo, data la lunga tradizione lirica e musicale. Un ringraziamento particolare va a tutte le associazioni e alle istituzioni che hanno contribuito a sostenere questa bellissima idea”. Il bando per partecipare all’iniziativa, che vedrà la partecipazione del baritono Alfonso Antoniozzi e del soprano Mariella Devia, è pubblicato sul sito http://www.labottegapetermaag.org.

La documentazione e le candidature dei direttori d’orchestra dovranno pervenire entro il 15 gennaio all’indirizzo fondopetermaag@libero.it; mentre per i cantanti e maestri collaboratori le iscrizioni saranno aperte fino al 28 marzo 2015. Il comitato scientifico, presieduto dal Maestro Donato Renzetti, selezionerà i candidati idonei alla partecipazione al laboratorio. Dal mese di gennaio 2015 La Bottega Peter Maag, in collaborazione con la Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona, aprirà le iscrizioni anche ai corsi di costumi e scenografia, che vedranno il contributo di docenti e artisti-ospiti di fama internazionale. Le attività di formazione e specializzazione saranno guidate dal Maestro Nicola Guerini, insieme al direttore d’orchestra Donato Renzetti e al pianista e vocal coach Richard Barker. Gli stage del laboratorio si terranno al Teatro Rossini e al Teatro Sperimentale di Pesaro.

Roberto Bolis

Stagione lirica 2015 del Regio di Parma

L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti aprirà la Stagione 2015 del Teatro Regio di Parma (22, 26, 29, 31 marzo), che proseguirà dal 9 aprile al 9 maggio con il festival ParmaDanza e si concluderà con Madama Butterfly di Giacomo Puccini (12, 14, 16, 18 giugno).

La rassegna dedicata alla danza vede protagoniste otto compagnie per dieci titoli e dodici spettacoli. Due le prime assolute: Alessandra Ferri che inaugura ParmaDanza 2015 insieme a Herman Cornejo e Bruce Levingstone con Trio ConcertDance (9 aprile) e la Compagnia Artemis Danza / Monica Casadei che debutta al Regio Tosca X (15 aprile) e presenta anche Traviata (23 aprile). In programma la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto con SENTieri – Vertigo – Rain Dogs (11 aprile) e Don Q., Don Quixote de la Mancha (28 aprile), Carolyn Carlson Company in Short stories (17 e 18 aprile), L’Eolienne in Marie-Louise (21 aprile), Compagnia Virgilio Sieni Danza in Dolce vita (30 aprile), Balletto di Roma con Il lago dei cigni, ovvero il canto (5 maggio) e il Balletto dell’Opera di Kiev con la versione classica de Il lago dei cigni (8 e 9 maggio).

Ecco quanto afferma il Direttore artistico del Teatro Regio di Parma Paolo Arcà: Il Teatro Regio di Parma presenta, nella stagione lirica 2015, due titoli di due autori italiani della grande stagione del melodramma, proseguendo, come già nel 2014, l’omaggio ai maggiori operisti che tra Ottocento e Novecento affiancano il genio di Giuseppe Verdi, a cui è riservato, al Teatro Regio, il tradizionale Festival di autunno.

Gli autori prescelti quest’anno sono Gaetano Donizetti, con L’elisir d’amore, e Giacomo Puccini, con Madama Butterfly. Sono due grandi capolavori che mancano da più di dieci anni al Teatro Regio, e che assicurano al pubblico grandi emozioni e un sicuro godimento artistico e musicale.

L’elisir d’amore viene riproposto nell’allestimento già molto apprezzato di proprietà del Teatro Regio, con la regia di Marcello Grigorov e le scene e i costumi di Nica Magnani. E’ l’allestimento di cui resta negli occhi l’immagine della mongolfiera, che si porta in cielo Dulcamara alla fine dell’opera, quando finalmente l’amore di Adina e Nemorino trionfa. Nel cast spicca nel ruolo di Nemorino Celso Albelo, l’artista oggi tra i più apprezzati e acclamati in questo ruolo. Accanto a lui l’Adina di Jessica Nuccio, il Belcore di Julian Kim e il Dulcamara di Roberto de Candia. Sono tutti specialisti dei rispettivi ruoli. Per De Candia è un gradito ritorno al Teatro Regio dopo l’applaudito Melitone nella recente Forza del destino. Sul podio della Filarmonica Toscanini sale Francesco Cilluffo, dopo il successo ottenuto al Regio con La cambiale di matrimonio e l’applauditissimo concerto con finalisti e vincitori del concorso di Busseto nel Festival Verdi 2014. L’allestimento viene presentato in una virtuosa coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Modena, riducendo così sensibilmente i costi di realizzazione.

Il secondo titolo sarà a giugno, in coincidenza con il periodo di Expo 2015, volendo offrire al pubblico internazionale che affollerà Milano la possibilità di una tappa a Parma per godere, oltre che delle bellezze artistiche, museali e gastronomiche, anche di una sera al Teatro Regio con un titolo operistico celeberrimo come Madama Butterfly di Puccini.

La produzione presenta come protagonista il soprano coreano Vittoria Yeo (finalista al Concorso di Internazionale di Voci Verdiane di Busseto 2014), che ha già debuttato il ruolo di Cio-Cio-San, avendolo preparato con la sua maestra Raina Kabaivanska, che di Butterfly è stata eccelsa interprete. Nel resto del cast tutti artisti italiani, con il tenore Angelo Villari, il baritono Elia Fabbian (protagonista al Regio nel ’14 di uno Schicchi di grande rilievo) e il mezzosoprano Silvia Beltrami. Sul podio sale il Direttore musicale della Filarmonica Toscanini, Francesco Lanzillotta.

Lo spettacolo, molto fascinoso nei costumi e nelle proiezioni, presenta la regia di Giulio Ciabatti con le scene e i costumi di Pier Paolo Bisleri. Questo allestimento proviene dal Teatro Verdi di Trieste ed è stato riproposto con successo in molti teatri italiani, a dimostrazione che spettacoli di qualità possono validamente essere allestiti più volte nei teatri di diverse città, ottenendo significative e necessarie economie”.

Paolo Majer

 

 

Jazz visto dalla luna

“Il jazz visto dalla luna” è un’opera-poesia in forma di cunto. Uno sguardo dalla luna, per frammenti, sul secolo del jazz, e su alcune relazioni pericolose tra jazz e musica colta e pensiero poetico e musica popolare stretti dalla morsa implacabile e teatrale degli avvenimenti del “secolo breve” e della sua crudele etnografia. In prima italiana sabato 13 dicembre alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza Università di Roma, per la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti.

C’è un Astolfo antico e contemporaneo a raccontare (e intravedere ) dalla luna, per caso, che jazz non è solo musica, è piuttosto quel cromosoma improbabile, quel virus imprevisto, quel linguaggio diverso, generato nella cultura del Novecento, in un luogo preciso, dall’implosione di un mix di etnie, razze, visioni, energie e come una malattia, come un’ombra inarrestabile, come un fantasma delle anime, in musica, e non solo, ha contagiato il mondo. E’ un fantasma che ancora si aggira!

Dice Alan Lomax: “Hanno chiamato il Novecento l’età dell’ansia ma avrebbero dovuto chiamarla il secolo del blues… Questa sindrome moderna era la norma per i coltivatori di cotone e per i lavoratori stagionali che un secolo fa vivevano del delta del Mississipi”.

“Il jazz visto dalla luna” è il numero zero di un originale concert teso a rilevare con lo spettatore e l’ascoltatore un’indagine e ad identificare il “cromosoma J”.

Animato dal cunto mediterraneo di Mimmo Cuticchio, uno degli ultimi eredi della tradizione dei “cuntisti” siciliani, e illuminato da uno dei più importanti quartetti del mondo, il Balanescu Quartet, che nei suoi concerti alterna i grandi classici ai Kraftwerk. Con la voce straordinaria di Maria Pia De Vito, che nella sua ricerca sulla vocalità ha spaziato dal free jazz alla tradizione napoletana e dall’elettronica alla musica barocca. E con alcuni solisti di prima grandezza che arrivano provvisoriamente dalla luna per raccontare questa storia: il pianista Sal Bonafede, premiato per il migliore disco dell’anno dalla rivista Musica Jazz; Luigi Cinque, eclettico strumentista, compositore e regista cinematografico, qui vox, sax soprano e live electronics; Patrizio Fariselli, tastiere e live electronics, già collaboratore di Demetrio Stratos e fondatore degli Area; il clarinettista Gabriele Mirabassi, che ha collaborato con Richard Galliano e Andrea Lucchesini, Mario Brunello e Mina. Tutti insieme daranno vita per questo concerto alla “Hypertext O’rchestra”.

Scorrerà un vero e proprio film durante il concerto. Una videoscenografia doppia a cura di Lazyfilm e Kinema.

Il progetto e le musiche originali sono di Luigi Cinque con citazioni di grandi del blues e del jazz e di Stravinsky, Varèse, Cage, Davis, Balanescu, AREA, Kraftwerk, African and Balkanian music.

 

Sabato 13 dicembre 2014, ore 17.30, Aula Magna – Sapienza Università di Roma, Piazzale Aldo Moro 5

 

Balanescu Quartet

Mimmo Cuticchio, cunto

Maria Pia De Vito, voce

Sal Bonafede, pianoforte

Luigi Cinque, vox, sax soprano e live electronics

Patrizio Fariselli, tastiere e live electronics

Gabriele Mirabassi, clarinetto

“Hypertext O’rchestra”

Una coproduzione IUC- Istituzione Universitaria dei Concerti e IncontriFestival /Mrf5 mus&film

con la collaborazione di Cadmo/Le vie dei Festival

Videoscenografie a cura di LazyFilm e Kinema.

Info: botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

 

Mauro Mariani

In CONTRADA. Viaggio nei territori delle Contrade di Siena

Per la prima volta, in modo sistematico, le Contrade di Siena aprono il cuore dei loro territori a visitatori esterni. Un progetto culturale che, in 17 appuntamenti, riuscirà a regalare un’idea complessiva dell’immenso patrimonio racchiuso anche nei vicoli più nascosti dai grandi centri di attrazione quali il Duomo o la Piazza del Campo.

Le contrade di Siena ed il loro territorio, il valore storico artistico dei 17 musei, la forza dei rioni che ancora oggi raccontano aneddoti e vicende legate alla tradizione senese, gli scorci panoramici e le meraviglie degli oratori. Un viaggio nella memoria che si traduce in esperienza culturale da tramandare e raccontare.

Partito il 6 dicembre, In CONTRADA, un progetto promosso e ideato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Siena e dal Magistrato delle Contrade che, con l’organizzazione di Opera – Civita Group, intende proporre per la prima volta, un percorso attraverso l’arte, la storia, la tradizione dei 17 rioni senesi utilizzando i contenuti multidisciplinari che tali itinerari offrono.

La visita partirà dal Cortile del Podestà per spostarsi attraverso i Magazzini del Sale fino alla Sala dei Costumi (mai aperta al pubblico) dove sono esposti i costumi del corteo storico appartenenti all’autorità comunale di Siena. Uscendo sulla Piazza del Mercato inizia la visita ai territori contradaioli, un rione per ogni giornata in programma. L’esplorazione dei 17 territori cittadini, delimitati da confini stabiliti nel 1729 e mai più mutati, offrirà ai visitatori la possibilità, non solo di ammirare le opere pittoriche contemporanee, relative ai drappelloni conservati nei musei contradaioli, di artisti quali, solo per citare qualche esempio, Maccari, Montagnani, Guttuso, Cagli, Attardi, Bueno, Adami, Fiume, Botero, Paladino, Mitoraj, ma anche di ricevere interessanti spiegazioni sulle opere d’arte presenti nei vicoli e nelle strade di ogni contrada delle quali spesso le Contrade sono committenti: dai tabernacoli legati alla devozione religiosa alle scultoree fontanine battesimali, alle antiche tabelle di possesso degli immobili appartenuti alle numerose compagnie laicali dalle quali le Contrade hanno ereditato le splendide opere d’arte che sono contenute nei loro oratori

IN CONTRADA è un progetto rivolto a coloro che sono interessati ad approfondire la cultura della città. Il percorso durerà circa tre ore e si ripeterà ogni sabato e domenica fino al 25 gennaio nei seguenti orari: sabato dalle ore 15:00 alle ore 18:00 e la domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00. Diciassette giornate per diciassette rioni in cui Siena e le sue contrade si apriranno con la voglia di raccontarsi nuovamente al mondo.

Le visite potranno essere prenotate telefonando al 0577/286300 o via mail a incontrada@operalaboratori.com (Intero € 18, Ridotto Gruppi € 13 (gruppi min. 30 persone), Ridotto Residenti € 13 (comune di Siena), Gratuito bambini fino a 6 anni di età).

L’iniziativa In CONTRADA è inserita nel cartellone di eventi “Tutto il Natale di Siena”, promosso dal Comune di Siena.

Salvatore La Spina