Estate Teatrale Veronese. Le prevendite del jazz

Torna la grande musica al Teatro Romano con tre date imperdibili, dal 22 al 27 giugno. Aprono lunedì 11 aprile le prevendite della sezione ‘Verona Jazz’, dell’Estate Teatrale Veronese. La rassegna di prosa, musica e danza, organizzata dal Comune di Verona, ospiterà alcuni dei migliori artisti a livello nazionale e internazionale. Concerti organizzati in collaborazione con IMARTS.

Il 22 giugno, alle ore 21, Paolo Fresu, assieme a Dino Rubino, Marco Bardoscia e Daniele Di Bonaventura proporrà la colonna sonora del docufilm “The last beat” del regista Ferdinando Vicentini Orgnani. Prosegue così la collaborazione, iniziata diversi anni fa, con la soundtrack del film dedicato a Ilaria Alpi. 

Avishai Cohen Trio

Il 26 giugno sarà il turno di Avishai Cohen che, con il suo Trio, presenterà l’ultimo album ‘Shifting Sands’. Avishai torna di nuovo sul palco dopo un lungo periodo senza tournée internazionali. Cohen, che si è sempre distinto in passato come grande promotore e scopritore di nuovi, giovani musicisti di talento, porta il pianista Elchin Shirinov e la giovane e talentuosa batterista Roni Kaspi.

Infine, il 27 giugno, in concerto Al Di Meola, uno dei migliori chitarristi del nostro tempo, pioniere della fusione tra world music, rock e jazz. Sul palcoscenico del Teatro Romano porterà anche il maestro di tabla Amit Kavthekar e il batterista e percussionista Richie Morales. 

I biglietti sono disponibili su Ticketone, Tickemaster.

Per informazioni: www.eventiverona.it – info@eventiverona.it – 045.8039156.

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

Bayadere del nuovo balletto di Toscana aprirà l’Estate Teatrale Veronese

La danza tornerà protagonista indiscussa dell’Estate Teatrale Veronese. Non più in versione Covid, e quindi con assoli o gruppi ristretti di ballerini, ma con il ritorno sul palcoscenico di intere compagnie di danza.

Il prossimo 5 agosto, sul palcoscenico del Teatro Romano, i 12 danzatori del Nuovo Balletto di Toscana, diretti da Cristina Bozzolini, porteranno in scena una versione contemporanea della ‘Bayadere – Il regno delle ombre’. E apriranno così la sezione danza del 73° Festival, rassegna organizzata dal Comune di Verona.

Uno spettacolo carico di suggestioni, grazie alla musica di Ludwing Minkus, alle coreografie di Michele Di Stefano, alle musiche originali di Lorenzo Bianchi Hoesch e ai costumi di Santi Rinciari.

Bayadere – come spiega il coreografo Michele Di Stefano -, è un balletto intriso di esotismo idealizzato, sia nella trama melodrammatica che nell’estetica dell’insieme. Nella tradizione la sua scena più celebre, ‘Il regno delle ombre’, si presenta borderline al limite tra il reale e l’aldilà, dove le ombre che appaiono sono come congelate nella loro tragica condizione e i movimenti che compiono sono rituali. L’atto esprime una visione che esula dal contesto e che apre a un passaggio di puro movimento, astratto e lucido nella sua semplicità formale. Pensato per un ensemble di talenti giovanissimi, questo nuovo ‘regno delle ombre’ così misteriosamente carico di suggestioni, appartiene ai tempi eccezionali che stiamo vivendo, perché fa riferimento a qualcosa di perduto e a qualcosa di possibile allo stesso tempo, qualcosa che riguarda la presenza dei corpi e l’intreccio delle loro traiettorie, in uno spazio che non è più soltanto un aldilà ma è un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione”.

Dopo la stagione 2020, segnata dalle forti restrizioni antiCovid, inserire nel cartellone estivo spettacoli che vanno nella direzione della normalità vuole essere un segno di speranza – afferma l’assessore alla Cultura Francesca Briani -. Ovviamente staremo alle disposizioni, per cui oggi è ancora difficile dare i dettagli di una programmazione che rischia di subire i cambiamenti dettati dall’andamento della pandemia. Ma vogliamo essere pronti per offrire alla città il meglio di quello che potrà essere messo in scena”.
“Il settore degli spettacoli dal vivo freme per tornare sul palcoscenico, dopo un anno estremamente difficile – conclude il direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini -, e noi vogliamo che proprio da Verona si riaccendano i riflettori del teatro, della musica e della danza. L’anno scorso abbiamo proposto tutti assoli o coreografie con un numero limitato di ballerini, quest’anno speriamo davvero di riportare al Romano le grandi compagnie nazionali. La programmazione c’è, ora l’auspicio è che la pandemia ci permetta la messa in scena”.

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

La danza protagonista dell’Estate Teatrale Veronese

Assoli e corpi a distanza, come prevedono le misure anti Covid, ma in un continuo dialogo tra spazio e musica. La settantaduesima edizione dell’Estate Teatrale Veronese, organizzata dal Comune di Verona, presenta nel cartellone 2020 cinque serate di danza.

Dall’8 al 19 settembre, saranno in scena artisti e compagnie veronesi conosciuti a livello nazionale. Ospite d’eccezione sarà Cristiana Morganti, miglior interprete dell’anno secondo la critica francese. Spettacoli unici dedicati soprattutto ai giovani. Ecco perché tutti gli under 26, così come allievi e insegnanti delle scuole di danza, avranno diritto alla tariffa speciale di 8 euro.

Ad aprire la sezione danza sarà martedì 8 settembre, in prima nazionale, Laura Corradi con Andrà tutto bene, nuova produzione di Ersilia Danza creata appositamente per il festival. Mercoledì 9 settembre sarà il momento di un focus sul percorso artistico di Camilla Monga e sull’indagine che sta portando avanti sul rapporto tra coreografia e composizioni musicali originali, con “Dire” e “Habitus”. Giovedì 10 sarà invece l’occasione per vedere, in un’unica serata, due lavori che sintetizzano la poliedricità dell’Associazione Zebra, delle coreografe Chiara Frigo e Silvia Gribaudi. Sul palco del Teatro Romano “Himalaya_Drumming” e “R.osa”. Lunedì 14 settembre serata a cura di BoxOffice Live che ha scelto di presentare “Reset” della Compagnia LPP Project diretta da Katia Tubini. Sabato 19 settembre, infine, Cristiana Morganti, con il sostegno della Pina Bausch Foundation Wuppertal, si esibirà in Moving with Pina. Un omaggio ad un autentico mito della danza contemporanea di tutti i tempi a 11 anni dalla sua scomparsa. Uno spettacolo che ha ricevuto i più importanti riconoscimenti internazionali. Proprio in questi giorni a Cristiana Morganti è stato conferito, tra l’altro, il 57° Premio del Syndicat professionnel de la Critique quale miglior interprete della stagione proprio grazie a questa performance.

“E’ il momento della danza. Verona vanta numerose scuole di prim’ordine e centinaia di allievi – ha spiegato l’assessore alla Cultura -. È bellissimo che ci sia questa grande attenzione e passione ma, allo stesso tempo, è importante che i nostri ragazzi imparino a conoscere quest’arte e si misurino con la visione dei tanti professionisti che i nostri contenitori culturali ospitano ogni anno. Ecco perché abbiamo voluto introdurre una tariffa speciale per le scuole di danza e per gli under 26. L’occasione di vedere riunite insieme in un unico programma alcune delle artiste e coreografe veronesi più attive e qualificate, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, è un’opportunità per tutti i giovani danzatori per crescere artisticamente e sviluppare al meglio i propri talenti”.

“La danza al Teatro Romano è abituata alla spettacolarità dei grandi allestimenti e delle più prestigiose compagnie internazionali. Nell’impossibilità di accogliere questo tipo di proposte per la prima stagione post Covid – ha aggiunto il direttore artistico Carlo Mangolini – abbiamo scelto lavori intimi e di impianto fortemente contemporaneo, ma non per questo meno intensi ed emozionanti. Una sfida ancor più ambiziosa. Verona può contare su un eccellente livello artistico rappresentato da coreografe di diverse generazioni. Abbiamo poi l’onore di accogliere una grande interprete come Cristiana Morganti, che continua a tenere viva la memoria di Pina Bausch, musa ispiratrice di gran parte della danza contemporanea di oggi come di ieri”.
Informazioni e approfondimenti sul sito http://www.estateteatraleveronese.it.

 

Roberto Bolis

La 72ᵃ edizione dell’Estate Teatrale Veronese da metà luglio a tutto settembre

La 72ᵃ edizione dell’Estate Teatrale Veronese ci sarà. Dalla metà di luglio il palco del Teatro Romano, accessibile al pubblico con una disponibilità massima di 310 posti, in conformità alle attuali disposizioni sicurezza anti assembramento, tornerà ad ospitare, fino alla fine di settembre, spettacoli di teatro, musica e danza.

Un cartellone in piena regola, con la proposta di un programma completamente ripensato rispetto all’idea originaria, che tiene conto delle nuove indicazioni in ambito di sicurezza e distanziamento sociale.
Le date e il calendario definitivo sarà annunciato dopo il 15, data in cui il Dpcm stabilisce la ripresa degli spettacoli. Intanto, si sa che ad inaugurarlo saranno tre eventi speciali che segnano il ritorno a Verona di artisti molto amati dal pubblico, desiderosi di calpestare nuovamente i palcoscenici con proposte pensate appositamente per il post Covid. Tra questi, un’autentica diva del cinema italiano come Isabella Ferrari, che sceglie il palco del Teatro Romano per presentare la sua interpretazione della “Fedra” di Ghiannis Ritsos, uno dei più̀ importanti poeti ellenici del XX secolo. Tornano dunque ad animare l’Estate Teatrale Veronese le grandi eroine tragiche, seppur in una veste estremamente semplificata, come richiede il momento, e con un gusto decisamente contemporaneo.

Un momento della presentazione streaming dell’evento

Ad agosto sarà proposto uno dedicato alle compagnie professionali veronesi, mentre a settembre torna protagonista Shakespeare con due riscritture di Amleto e Romeo e Giulietta. La prima è “L’amore segreto di Ofelia” con Chiara Francini e la regia di Chiara Lagani della compagnia Fanny e Alexander; mentre “Romeo e Giulietta” vedrà due insoliti protagonisti come Ugo Pagliai e Paola Gassman, simbolo stesso delle coppie d’arte, diretti dai veronesi Babilonia Teatri. Sempre nel mese di agosto, il Teatro Romano ospiterà anche le conversazioni del Festival della Bellezza, dell’associazione Idem, diventato ormai un appuntamento imperdibile e molto atteso dal pubblico.
A settembre, spazio anche alla musica con il ritorno delle rassegne storiche “Rumors” e “Verona Jazz” e alla danza con il debutto del nuovo lavoro di Ersiliadanza “Andrà tutto bene”.

Ad arricchire la programmazione cittadina, tra fine giugno e luglio, il Chiostro di Santa Eufemia ospiterà invece la rassegna “Inchiostro Vivo” curata da Alive e dedicata ai temi della formazione artistica delle nuove generazioni. In programma anche “Poetry Death Match” i Sonetti di Shakespeare con i giovani attori del progetto regionale TeSeO Veneto della Scuola Teatrale di Eccellenza del Teatro Stabile del Veneto.

Il piano eventi culturali previsto per l’estate 2020 è stato illustrato in diretta streaming, dall’assessore alla Cultura Francesca Briani insieme direttore artistico degli spettacoli del Comune Carlo Mangolini.

“L’eccezionalità del momento fa di questa edizione del festival un unicum – ha spiegato l’assessore –, con un programma che non potrà essere paragonato a niente altro per le condizioni senza precedenti nelle quali siamo chiamati a realizzarlo. Ciò nonostante siamo riusciti a costruire un festival di grande valore. Abbiamo fatto un importante investimento per sostenere i professionisti del territorio, perché dopo mesi di blocco delle attività era necessario dare un segnale concreto di aiuto. Il progetto Professione Spettacolo Verona ha consentito a ben 19 realtà professionali veronesi tra prosa, danza e teatro di venire inserite nel programma del festival con le loro proposte di spettacoli. Un importante traguardo che sottolinea l’attenzione di tutta l’Amministrazione comunale per un comparto fortemente colpito dalla pandemia. Forte la componente femminile proposta sul palco dell’Estate Teatrale Veronese. Un omaggio dell’Amministrazione comunale alle tante associazioni femminili veronesi che, causa lockdown, non hanno potuto quest’anno celebrare, con i consueti numerosi eventi in programma, l’Otto marzo”.
“E’ quasi un miracolo riuscire a proporre l’Estate Teatrale Veronese anche quest’anno – ha sottolineato il direttore Mangolini –. Un segnale molto importante anche in ambito nazionale. Non sono molti, infatti, i festival che hanno seguito la scelta di Verona, per la maggior parte si sono spostati a settembre che, fino a poche settimane fa, pareva la scelta più sicura da fare. Per quanto ci riguarda, invece, non abbiamo mai smesso di lavorare, proprio per essere pronti ad offrire una proposta concreta per tutta l’estate. Stiamo definendo gli ultimi dettagli di un cartellone che è stato completamente rivisto e che tiene conto dei vari limiti imposti dal distanziamento sociale. Ciò nonostante siamo riusciti a costruire un festival di grande valore e sono certo che riusciremo a far vivere agli spettatori qualcosa di importante e di indimenticabile, non solo per la qualità artistica delle proposte ma anche per ciò che rappresenta per loro scegliere oggi di andare a teatro”.

 

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

I sonetti di Shakespeare prima in podcast e poi protagonisti dell’Estate Teatrale Veronese

Anche Shakespeare aderisce alla campagna del Mibact #iorestoacasa. E i suoi sonetti, che saranno protagonisti di uno degli appuntamenti dell’Estate Teatrale Veronese, diventano podcast.

La versione digitale del Poetry Death Match, realizzata dagli allievi della Scuola Teatrale d’Eccellenza a cura di Giorgio Sangati, sarà trasmessa dal lunedì al venerdì alle 14, sui canali social dello Stabile del Veneto YouTube, Facebook e Instagram e on demand. Quindi, fruibile per tutti comodamente e gratuitamente da casa.

Il format rientra nel cartellone digitale “Una stagione sul sofà” con cui il Teatro Stabile del Veneto il 18 marzo ha aperto il sipario virtuale su spettacoli teatrali, fiabe, racconti, laboratori, aperitivi letterari, video letture di grandi romanzi e podcast. Un progetto promosso dal Teatro Stabile del Veneto in accordo con la Regione del Veneto, i Comuni di Padova, Treviso e Venezia, la Provincia di Padova e con il contributo delle Camere di Commercio di Padova, Treviso Belluno e Venezia Rovigo, per combattere la noia che può minare la permanenza in casa necessaria per affrontare l’emergenza epidemica. Una costrizione che può diventare occasione per ridefinire le relazioni interpersonali e immaginare nuove modalità di lavoro.

“Oggi più che mai, a fronte del drammatico momento che la nostra comunità sta vivendo, sentiamo forte il dovere di continuare a svolgere una funzione importante e di utilità – afferma l’assessore alla Cultura Francesca Briani -. Nella particolare contingenza che ci costringe a rimanere nelle nostre case, sono lieta che i cittadini veronesi abbiano una proposta culturale in più, per tenere viva la mente e la curiosità. Il progetto digitale proposto dal Teatro Stabile del Veneto va infatti in questa direzione, in linea con la campagna del Mibact #iorestoacasa. Tra le varie proposte anche quella che vede il Teatro Stabile collaborare con l’Estate Teatrale Veronese, che inaugurerà la prossima stagione di prosa con i Sonetti di Shakespeare rappresentati per le strade della città. Un progetto ideato insieme al direttore artistico dell’Estate Teatrale Carlo Mangolini per arricchire la passeggiata di veronesi e turisti e dare nuova linfa al teatro del grande drammaturgo inglese. Nei prossimi giorni lo spettacolo sarà proposto in forma inedita nel palinsesto dello Stabile e andrà ad aggiungersi alle diverse proposte culturali. Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di una lunga partnership con lo Stabile Veneto e che le difficoltà di questi tempi ci insegnino sempre più a fare rete e dialogare con tutte le realtà d’eccellenza che il nostro territorio esprime”.

 

Roberto Bolis

Estate Teatrale Veronese, svelato il primo titolo

In attesa di scoprire il programma completo dell’Estate Teatrale Veronese, è stato svelato il primo titolo del cartellone 2020. ‘Amleto’, interpretato da Sebastiano Lo Monaco, sarà a Verona in prima assoluta. L’inedita versione, prodotta da Sicilia Teatro, andrà in scena il 21, 22 e 23 luglio al Teatro Romano, un debutto nella lunga carriera dell’attore siracusano.

Un Amleto che si risveglia e scopre di essere diventato vecchio. Che il tempo è passato solo per lui e Ofelia, legati da una disperata intimità. Mentre tutti gli altri sono rimasti giovani, soli e ignari dei loro destini. Questo il personaggio di cui Lo Monaco vestirà i panni, un Amleto invecchiato con i suoi dolori, solo, in un mondo del quale non riconosce più nulla, se non una gioventù e un’innocenza perdute. Questo anche il punto di partenza dell’originale adattamento curato da Francesco Niccolini per la regia di Alessio Pizzech.

Una lotta tra le età dell’anima, affidata al corpo e alla voce di un attore adulto e carismatico come Sebastiano Lo Monaco, per spostare il centro della riflessione da un’età anagrafica ad un tempo intimo e personale. Allo stesso tempo, un cast di attori giovani affiancheranno il protagonista, creando un effetto straniante. E così Amleto si rivolgerà allo zio Re Claudio quarantenne come se si sentisse già fuori dai giochi, come se un’intera generazione di ventenni, senza orientamento, avessero travolto il suo mondo interiore.

“Mai mi sarei aspettato a questa età di interpretare Amleto – ha confessato Lo Monaco -, e contemporaneamente di esaudire un sogno che avevo da quando ero bambino, recitare al Teatro Romano. Verona e Siracusa sono unite da una congiunzione d’astri. È grazie al tenore scaligero Zenatello, che portò la lirica in Arena, che anche il teatro della mia città iniziò a ospitare l’opera. Non posso che essere felice e orgoglioso di interpretare questa inedita versione di Amleto a Verona, città alla quale sono legato. Al Teatro Nuovo, infatti, recitai per la prima volta a soli 22 anni. Amleto è un sogno che non avevo mai sognato, ma ora Verona e Shakespeare mi chiamano a viverlo. E allora che le miriadi delle stelle diano luce al nostro fausto cammino shakespeariano”.

“Quello che vogliamo realizzare – ha concluso Pizzech – è un Amleto dove la riflessione tra ciò che significa essere giovani ed il senso di sentirsi vecchi è il motore della macchina scenica. Amleto diventa una costruzione teatrale dove il conflitto tra le generazioni assume il carattere forte di una crisi del tempo moderno; un affresco impietoso di un tempo finito. Giovinezza e vecchiaia sono condizioni dell’anima non anagrafiche. Vogliamo restituire ad Amleto la sua importanza come uomo che si rivela a se stesso, che riscopre il senso della morte, che riflette anche su dimensioni contemporanee e vicine alla nostra società. E vedere nei personaggi dei tratti di ognuno di noi, vivendoli, perché il teatro non è solo forma ma anche sostanza”.

Roberto Bolis

 

Estate Teatrale Veronese

La 71ª edizione dell’Estate Teatrale Veronese prevede, dal 15 giugno al 28 settembre, cinquantasei serate, trentasette al Teatro Romano e diciannove, nel mese di settembre, nello spazio alternativo del Teatro Camploy. Organizzata dal Comune di Verona, l’Estate Teatrale Veronese 2019 ha come sponsor BANCO BPM, Cattolica Assicurazioni, la casa vinicola Santi e Agsm.

TEATRO ROMANO – Le sezioni in cui si articola l’edizione 2019 sono come di consueto tre: prosa, danza e musica. Per la prosa (pietra angolare della manifestazione fin dalla sua nascita nel 1948) gli spettacoli in cartellone sono cinque, tre dei quali inseriti nel 71° Festival Shakespeariano: La Tempesta, con adattamento e regia di Luca De Fusco con Eros Pagni e Gaia Aprea, Romeo & Giulietta, nati sotto contraria stella con drammaturgia e regia a firma di Leo Muscato e sul palco Ale e Franz, Eugenio Allegri, Marco Zannoni e Teodosio Barresi, ed Il mercante di Venezia con adattamento e regia di Giancarlo Marinelli con Mariano Rigillo, Romina Mondello, Fabio Sartor e Francesco Maccarinelli. Gli altri due spettacoli sono l’adattamento di Franco Branciaroli del Moby Dick di Herman Melville, con lo stesso Branciaroli protagonista assieme a Luca Lazzareschi (anche regista dell’opera) e Gianluca Gobbi, oltre a Elena di Euripide, con Laura Marinoni diretta da Davide Livermore, il regista che ha inaugurato la stagione operistica del teatro Alla Scala di Milano con ‘Attila’ di Verdi.

L’atteso cartellone della danza porterà al Teatro Romano i Momix con ‘Alice’, nuovo lavoro del direttore artistico Moses Pendleton ispirato all’universo fantastico che Lewis Carrol ha racchiuso in Alice nel Paese delle Meraviglie, e la prestigiosa compagnia di modern dance internazionale Nederlands Dans Theater 2, al suo ritorno al Romano dopo quattordici anni.

Per la musica sono cinque le serate di Rumors, festival nato nel 2013 che prosegue il suo viaggio attraverso la “voce cantata, la voce come significato, la voce come strumento musicale”. Quattro le serate per Verona Jazz, manifestazione che da sempre unisce sonorità ricercate e “mostri sacri” del jazz.

TEATRO CAMPLOY – Completano il cartellone gli undici spettacoli (sei di prosa e cinque di danza) in programma al Teatro Camploy dal 2 al 28 settembre.

Quattro gli sponsor: quattro realtà da sempre radicate nel territorio e attente al patrimonio culturale che lo contraddistingue. BANCO BPM, che per il dodicesimo anno consecutivo sostiene l’Estate Teatrale Veronese come sponsor. BANCO BPM nasce il 1° gennaio 2017 dalla fusione di due grandi banche popolari, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano ed è il terzo gruppo bancario in Italia. La radicata tradizione di banche popolari ispira la nuova realtà bancaria nella mission orientata alla creazione di valore stabile nel tempo per i suoi azionisti ed i suoi territori di riferimento. Un’altra conferma è Cattolica Assicurazioni, nata a Verona nel 1896 come società cooperativa per la tutela dei piccoli proprietari terrieri da grandine e incendi, una realtà che ha accompagnato il percorso di sviluppo economico, sociale e solidale del territorio, fino a diventare uno dei gruppi leader a livello nazionale. Conferma il suo sostegno anche l’azienda vinicola Santi, fondata nel 1843 ad Illasi, da sempre profondamente legata alla tradizione viticola della Valpolicella e promotrice per questo delle eccellenze del territorio veronese, tra cui le iniziative culturali di spicco come l’Estate Teatrale Veronese. E per l’undicesimo anno consecutivo è presente tra gli sponsor anche Agsm, che nasce nel 1898 come azienda elettrica comunale per l’illuminazione pubblica della città e per dare elettricità alle nascenti industrie veronesi, e che oggi è il Gruppo multiservizi energetici e ambientali di riferimento per il territorio.

 

Silvia Vantini, Giulia Calligaro

 

Estate Teatrale Veronese

La 70a edizione dell’Estate Teatrale Veronese mette in scena serate di prosa e danza nella splendida cornice di Corte Mercato Vecchio, a Verona.

Il 3 e 4 luglio, proposto da Fondazione Aida, Il libro della giungla dall’omonima raccolta di racconti di Rudyard Kipling con la regia di Pino Costalunga.

Ne sono interpreti Nicola Perin, Claudia Bellemo e Matteo Fresch.

Il 10, 11, 12 e 13 luglio è la volta di Cantieri Invisibili con Preti avvocati dottori peste e così sia!, testo e regia di Matteo Spiazzi. Ne sono interpreti  Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti e lo stesso Spiazzi.

Il 17, 18, 19 e 20 luglio Punto in Movimento / Shiftingpoint porta in scena Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare con la regia di Roberto Totola.

Chiude la sezione prosa, il 24, 25, 26 e 27 luglio, il Teatro Scientifico – Teatro/Laboratorio con Oggi è Otello diretto e interpretato da Isabella Caserta e Francesco Laruffa.

È la volta, il 6 e 7 luglio, di Ersiliadanza con Siamo tutti guerrieri, coreografia di Laura Corradi.

Il 14 luglio, Le fumatrici di pecore di Antonella Bertoni nell’esecuzione della Compagnia Abbondanza-Bertoni.

Quarto spettacolo in programma, il 21 luglio, Hopera di Federica Galimberti proposto dalla compagnia E.Sperimenti Dance Company.

Chiude la sezione danza, il 28 luglio, la compagnia Deep Impact con Loop di Olivia Lucchini.

 

Enrico Pieruccini