Proseguono i concerti di Roma Sinfonietta all’Università di Roma “Tor Vergata”

La stagione concertistica che l’Associazione Roma Sinfonietta, con la direzione artistica di Luigi Lanzillotta, realizza all’Università di Roma “Tor Vergata” è una delle più importanti a Roma, per il numero degli appuntamenti, per la qualità degli interpreti e per l’interesse dei programmi. Inoltre ha il merito di portare la musica cosiddetta classica – con puntate anche in altri generi di musica, scavalcando agilmente vecchie linee divisorie ormai senza senso – in una zona che ne è quasi totalmente priva, qual è Roma est. Ma questi concerti attraggono gli appassionati di musica da ogni parte di Roma e una parte del pubblico viene anche dalla zona dei Castelli, che non è troppo lontana dal luogo dei concerti, cioè l’Auditorium “Ennio Morricone” della seconda università statale romana, nella Macroarea di Lettere e Filosofia, in via Columbia 1.

I concerti si svolgeranno fino al 30 maggio 2024, sempre il mercoledì alle 18.00 (ma iniziano alle 20.00 i concerti del 29 e 30 maggio). I prossimi saranno i seguenti.

Ancora un altro mondo musicale è al centro del concerto dell’8 novembre, dedicato ad Ennio Morricone ed eseguito da un gruppo di strumentisti di Roma Sinfonietta, che Morricone stesso ha diretto in tantissimi concerti in tutto il mondo, insieme ai giovani del Quartetto Pessoa: in programma sue musiche per film notissime e altre meno note ma non meno belle. Inoltre un omaggio a Leandro Piccioni, recentemente scomparso.

Tornando alla musica classica, non può mancare il gruppo principe della musica da camera, ovvero il quartetto, per cui i più grandi compositori degli ultimi duecentocinquant’anni hanno scritto alcune delle loro opere più belle e importanti. Un ospite d’onore della stagione è il QUARTETTO d’archi del TEATRO alla SCALA, che nei due ultimi concerti (29 e 30 maggio) avvierà l’esecuzione integrale dei quartetti di Beethoven, replicando i concerti che eseguirà proprio alla Scala nei giorni precedenti. E torneranno nelle due stagioni successive per completare questo formidabile ciclo beethoveniano. Il Quartetto Guadagnini, che nel 2014 ha vinto il premio della critica musicale italiana come miglior gruppo musicale dell’anno, dedica invece il suo concerto a Shostakovich, i cui bellissimi quartetti furono un modo segreto per sottrarsi ai pressanti condizionamenti del regime sovietico (6 dicembre).

Un concerto è dedicato a Johann Sebastian Bach e a suo figlio Emanuel, all’epoca più noto e apprezzato del padre: suona un duo eccezionale, formato dal flautista Massimo Mercelli, applaudito nelle principali sale del mondo, e dal pianista iraniano Ramin Bahrami, costretto ad emigrare dal regime degli ayatollah e divenuto uno dei più grandi interpreti di Bach, cui ha dedicato anche un libro di successo, Come Bach mi ha salvato la vita (15 novembre). Una settimana dopo si ascolterà la Nona Sinfonia di Beethoven: questo capolavoro sarà presentato nella geniale rilettura per pianoforte che ne ha fatto un musicista iperromantico come Franz Liszt. La eseguirà Maurizio Baglini, uno dei pochi pianisti in grado di affrontare le trascendentali difficoltà di questo brano, da lui eseguito più di cento volte in Europa, America ed Asia.

Baglini non è il solo famoso pianista della stagione. Sono in cartellone due celeberrime sonate di Beethoven, affidate a Giuseppe Albanese, vincitore di numerosi concorsi internazionale e artista della Deutsche Grammophon, la più prestigiosa casa discografica classica (21 febbraio). Altra musica con un altro grande pianista italiano, Danilo Rea, suonerà naturalmente musica jazz, ma non solo (6 marzo). Ancora jazz con il quartetto di Roberto Gatto, che alla batteria ha pochi rivali (27 marzo), e con il quintetto di Gabriele Coen, che dedica il suo concerto a Leonard Bernstein, un musicista geniale che si trovava perfettamente a casa sua sia nel jazz che nella classica (24 aprile). Il sassofonista Marco Albonetti e l’Ensemble Roma Sinfonietta ci fanno fare un viaggio musicale nel mondo del tango e del cinema con la musica di Gardel, Piazzolla, Morricone, Rota, Galliano e Gato Barbieri (13 marzo).

Incontriamo nel corso della stagione molti altri eccellenti musicisti, sia come solisti sia come elementi di un ensemble. Alessandro Carbonare, straordinario clarinettista che Claudio Abbado volle per incidere il Concerto di Mozart, suona Gershwin, Poulenc, Shostakovich e atri grandi del Novecento, in trio con la violinista Elisa Eleonora Papandrea e il pianista Monaldo Braconi (10 aprile). I Cameristi di Santa Cecilia – un ensemble formato da sei “prime parti” dell’orchestra romana – eseguono Vivaldi, Mozart e il suo contemporaneo francese Devienne (8 maggio). Altre prime parti di Santa Cecilia e di altre eccellenti orchestre danno vita ad un quintetto di strumenti ad arco, con Luca Pincini come concertatore: il loro concerto inizia dal Seicento con Pachelbel e dal Settecento con Haydn per arrivare al Novecento con Respighi e fino ai nostri giorni con la giapponese Michiru Oshima, nota anche per aver scritto la musica per film di successo (22 maggio).

Alcuni concerti hanno un programma speciale. Il Concerto di Natale regala musiche sacre di Vivaldi eseguite dall’Ensemble Roma Sinfonietta e dal Coro “Claudio Casini” dell’Ateneo, diretti da Stefano Cucci (13 dicembre). Con un viaggio nel tempo il soprano Chiara Taigi e il pianista Antonello Maio ci trasportano in un “salotto musicale dell’800” per ascoltare fascinose romanze di Tosti, Rossini, Verdi e Mascagni (20 marzo). “Poesia, Pittura, Musica” è il titolo di un concerto che prende spunto dai ritratti di poeti realizzati dall’artista romana Guglielmina Otter per far ascoltare in prima esecuzione assoluta la musica composta da Lucio Gregoretti sui versi di quegli stessi poeti (17 aprile). Musica di autori contemporanei anche in un concerto a due facce: nella prima parte l’Ensemble Roma Sinfonietta diretto da Fabio Maestri esegue quattro Pop Songs di Marcello Panni, che riprendono splendidi e amatissimi brani di opere di Haendel, Rossini, Verdi e Massenet. Nella seconda parte si ascolteranno tre composizioni elettroniche realizzate da Giovanni Costantini, Giorgio Nottoli e Riccardo Santoboni prendendo spunto da Palomar, un romanzodi Italo Calvino, l’indimenticabile scrittore di cui nel 2023 si celebra il centenario della nascita (29 novembre).

Dunque una stagione ricca e varia, in cui ogni concerto presenta un particolare motivo d’interesse che lo rende speciale.

  • Mauro Mariani (anche per la fotografia)

Musica e poesia di Oriente e Occidente

Il secondo concerto della stagione di Roma Sinfonietta mette a confronto Europa e Oriente, mondo cristiano e mondo musulmano, superando il vecchio e pernicioso schema della contrapposizione di due civiltà.

Mercoledì 25 ottobre alle 18.00 il gruppo Musica Antiqua Latina porta nell’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) il progetto “Monteverdi 400: Monteverdi incontra Abdul Qadir Maraghî”. Partendo dal Combattimento di Tancredi e Clorinda, un capolavoro assoluto della musica del Seicento composto da Claudio Monteverdi sui versi della Gerusalemme liberata del Tasso, questo progetto riformula il dramma di Clorinda e Tancredi e le sue simbologie, esplorando il raffinato mondo identitario dell’eroina musulmana Clorinda, aprendosi alle fascinazioni degli imperi di Oriente e delle loro musiche. Si viene così a scoprire che la ‘porta girevole’ del Mediterraneo confluisce in codici condivisi, tradizioni sapienziali, poetiche universali. Storie come Lo Schaikh San’an e la fanciulla cristiana del poeta persiano Aṭṭār di Nishapur (1145/46 – 1221), oppure la musica coeva del mondo turco, di cui Abdul Qadir Maraghî (circa 1350 – 1425) è uno dei massimi rappresentanti, completano l’affresco storico del “madrigale rappresentativo” di Monteverdi. Un dialogo nell’arte che non conosce diversità, ma solo varietà, in un caleidoscopio di suoni, colori, timbri, emozioni.

Insieme a Musica Antiqua Latina, e al suo direttore Giordano Antonelli, partecipano al concerto i due tenori Safa Korknaz e David Maria Gentile e il soprano Hersi Matmuja. Musica Antiqua Latina promuove la riscoperta e la diffusione del grande repertorio barocco italiano. È stata ospite di numerosi festival in tutta Europa, tra le quali il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, I concerti del Quirinale, Festival Perla Baroku (Varsavia), I Concerti nel Parco, Goldberg Festival Danzica (Polonia), IIC Istanbul, Festival di Innsbruck. Le sue incisioni hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti.

Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti personale universitario e over 65; € 5,00 studenti

I biglietti si possono acquistare presso Roma Sinfonietta(telefonicamente06 3236104– per email: romasinfonietta@libero.it) o presso l’Auditorium E. Morricone dell’Università di Roma “Tor Vergata” a partire da un’ora e mezzo prima di ogni concerto.

Mauro Mariani

Le “Pillole musicali” di Roma Sinfonietta al Policlinico Umberto I

Fino al 7 dicembre 2023 Roma Sinfonietta porta “Pillole musical” ai pazienti e al personale sanitario del Policlinico Umberto I di Roma. Sono otto piccoli concerti della durata di circa mezz’ora, ognuno dei quali sarà suonato due volte nella stessa mattina, prima alle 11.00 o 11.30 e poi alle 12.30, in diversi reparti dell’ospedale romano e anche nei corsi di accompagnamento alla nascita.

È dimostrato che la musica può assolvere una funzione molto importante, anche e soprattutto negli ospedali, poiché può avere un effetto consolatorio, può alleviare lo stress e la solitudine che i pazienti a volte vivono negli ospedali, può portare momenti di leggerezza, può consentire una piccola sosta e permettere di riprendere energia agli operatori sanitari.

Il primo ad aver avuto quest’idea, e ad averla realizzata al Policlinico Gemelli, è stato Giuseppe Sinopoli, che era un grande direttore d’orchestra e aveva anche una laurea in medicina: “La musica è come una luce che penetra nel tempio della nostra anima”, diceva.

Roma Sinfonietta negli anni scorsi ha portato queste “pillole musicali” al Policlinico “Tor Vergata”, dove si è potuto constatarne l’effetto benefico sui pazienti, sul personale sanitario e sui parenti in visita, che le hanno accolte con grande adesione e partecipazione. Ora si è deciso di portare la musica anche al Policlinico Umberto I, e questo è possibile grazie alla sensibilità e al sostegno economico della Fondazione Marco Besso e del suo presidente Lucio Caracciolo.

Ognuno di questi piccoli concerti è affidato a uno, due o al massimo tre musicisti, sia per contenere il volume del suono sia per consentire lo spostamento facile e rapido da un reparto all’altro e da una stanza all’altra, perché la musica verrà portata anche a chi non può alzarsi dal letto.

Il programma preparato dal Maestro Luigi Lanzillotta, direttore artistico di Roma Sinfonietta, prevede una notevole varietà di generi musicali, dalla classica all’etnica, dalla canzone d’autore a qualche sconfinamento nel jazz, sempre nell’esecuzione di musicisti di primo piano e di solida esperienza.

Nel primo incontro Gabriele Coen e Gianluca Casadei si muovono tra klezmer, tango e jazz, mentre nell’ottava e ultima pillola il Trio Monti, che non per caso prende il nome dall’antico rione di Roma, farà ascoltare le più amate canzoni romane. Ancora canzoni ma questa volta di Modugno, Tenco, Conte e Vinicio de Moraes nella pillola musicale di Isabella Alfano e Massimo Antonietti. Ennio Morricone sarà accostato a Mozart dal Duo Archissimi e a Bacalov, a Piovani e a musicisti classici dal duo Andrea Di Mario – Antonello Maio. Sia il duo Riccardo Bonaccini – Fabio Fasano che l’altro duo Luca Cipriano – Marco Sinopoli alternano Astor Piazzolla alla musica di altri compositori, mentre Vincenzo Bolognese offre all’ascolto Bach e altri grandi musicisti classici.

Info: 063236104 – info@romasinfonietta.itwww.romasinfonietta.it

Mauro Mariani

Fiumicino Jazz Festival

Ai posti di partenza la terza edizione del Fiumicino Jazz Festival, la rassegna ideata e organizzata dal Museo del Saxofono che rivolge il suo sguardo al territorio di Fiumicino e ad un pubblico di ogni interesse ed età, nel nome dell’impatto emotivo e coinvolgente che da sempre suscita il jazz.

Il direttore del Museo, Attilio Berni, ha concepito per il 2023 un programma che prevede un ciclo di 5 concerti e 2 eventi collaterali che si svolgeranno in due fine settimana nelle prime due settimane di settembre nella suggestiva cornice “open air” del Museo del Saxofono, realtà culturale che ospita la più grande collezione di strumenti al mondo. In caso di pioggia i concerti si svolgeranno negli spazi interni della struttura.

Ad aprire la manifestazione la prima settimana, con un doppio appuntamento, sarà il BBrass Dayvenerdì 1° settembre, dalle 10.00 alle 13.00 sarà infatti possibile provare l’ampia gamma di strumenti a fiato prodotta dall’azienda con la consulenza di musicisti professionisti e assemblati da tecnici in Italia oltre alle imboccature KYNDAMO – THEO WANNE e le legature EDDIE DANIELS. I convenuti potranno conoscere, testare e acquistare (a prezzi accessibilissimi) i modelli presenti, tutti saxofoni costruiti per rendere la massima qualità del suono e agevolare al meglio l’esecuzione. Il pubblico potrà accedere all’evento gratuitamente, incontrare ed essere guidato nella scelta direttamente da Gianni Vancini e Denis Biasin, rispettivamente endorser e direttore del marchio.

Alle ore 21.00 dello stesso giorno sarà invece di scena il concerto “Made in Italy tratto dall’omonimo e recente album di Gianni Vancini che raccoglie un tributo ai grandi capolavori della musica italiana scritti nell’arco temporale di 30 anni, dagli anni ’70 ai ’90. Si tratta di un progetto ricco di sonorità di ogni tipo, dalle Jazz ballads a brani in stile “Tower of Power” passando per ambienti New Soul. A interpretarlo, insieme a Vancini e ai suoi saxofoni, ci saranno Silvia “Mavia” Losappio alla voce, Andy Bartolucci alla batteria, Danilo Riccardi alle tastiere e Marco Siniscalco al basso elettrico.

La sera di Sabato 2 settembre il festival ospiterà il Pentacordo Jazz Workshop, formazione nata nel 2022 per iniziativa di Marco Tocilj concepita come bottega artigianale del jazz che vede i componenti incontrarsi per suonare insieme, provare nuovi arrangiamenti, decidere cosa e come suonare e che vede protagonista il grande saxofonista americano Eric Daniel. Il repertorio, volutamente eterogeneo, attinge alle composizioni di alcuni maestri del jazz moderno, in particolare John Coltrane, Thelonious Monk e Charles Mingus, senza disdegnare però quelle di musicisti il cui nome di solito viene associato ad altre forme musicali, come Frank Zappa. Non mancano brani originali ed elaborazioni di musiche popolari, in uno spirito collaborativo in cui ogni individualità e ogni strumento possa trovare il suo ruolo e il suo spazio.

Il Pentacordo Jazz Workshop non è quindi un’orchestra in cui si parte da un repertorio e si cercano i musicisti per eseguirlo, ma – appunto – un ‘workshop alla Charlie Mingus’, un laboratorio in cui si elabora tutti insieme il repertorio, fino a produrre uno spettacolo in cui alle parti scritte si alternano momenti di improvvisazione individuale e/o collettiva. A farne parte sono Eric Daniel (sax alto), Marco Tocilj (sax baritono), Franco Brandi (sax tenore), Valerio Prigiotti (tromba), Giuseppe Salerno (flicorno, chitarra), Saverio Lizzani (trombone), Alessandro Crispolti (pianoforte), Fabrizio Montemarano (contrabbasso) e Alfredo Romeo (batteria).

I concerti del Fiumicino Jazz festival sono, come consuetudine, anticipati da un apericena opzionale. I biglietti dei live sono in vendita sul circuito Liveticket.it

Info e dettagli al sito ufficiale https://www.museodelsaxofono.com/fjf3/Il Fiumicino Jazz Festival 2023 è un’iniziativa realizzata in collaborazione con Azienda Podere 676 Birrificio Agricolo, Farmacia Salvo D’Acquisto, BBRASS Costruttore strumenti musicali, casa editrice ARTDIGILAND. Il festival gode del patrocinio del Comune di Fiumicino.

Elisabetta Castiglioni

Pem! Festival. Parole e musica in Monferrato

Il “PeM! Festival – Parole e Musica in Monferrato” diventa maggiorenne. Quella che ha preso il via il 29 agosto è infatti la 18a edizione della rassegna piemontese di incontri, racconti e canzoni. E diciotto saranno anche gli eventi che fino all’8 ottobre si snoderanno su dieci comuni, a partire dal capofila San Salvatore Monferrato, con la direzione artistica di Enrico Deregibus.

Un cartellone variegato, tutto a ingresso gratuito, che tocca la musica ma anche la letteratura, lo spettacolo, la società. Uno sguardo all’arte e alla cultura in generale. Ci saranno personaggi di rilievo come Gene Gnocchi, Paola Turci, Manuel Agnelli, Mauro Pagani, Matteo Bordone, Guido Catalano, Flaco Biondini; un evento dedicato al Lucio Battisti meno noto, quello dei dischi con Pasquale Panella; un nome di culto come i Madreblu; una decisa presenza di artisti delle nuove generazioni, con Eugenio Cesaro (Eugenio in Via Di Gioia), Ditonellapiaga, Emma Nolde e i due concorsi per giovani cantanti e scrittori della provincia di Alessandria.

Nel “PeM Music Contest” sono stati selezionati quattro finalisti, Camilla Baraggia, Carolina Piola, Linn e Filippo Repetto, che si confronteranno il 20 settembre al Country Sport Village di Mirabello Monferrato. Mentre per il “PeM Writing Contest”, curato da Riccardo Massola, è ancora aperto il bando di concorso, disponibile on line su www.pemfestival.it. La scadenza è fissata al 10 settembre e la premiazione l’8 ottobre durante l’evento di chiusura della rassegna, la tradizionale passeggiata letteraria di PeM, che quest’anno sarà un omaggio alla scrittrice monferrina Rosetta Loy, scomparsa nei mesi scorsi, che verrà ricordata anche in una serata a lei totalmente dedicata.

Ma sono in programma anche il duo folk Filippo Gambetta e Fabio Vernizzi, lo spettacolo tra natura e tecnologia “Conciorto” con Biagio Bagini e Gian Luigi Carlone e un incontro con la critica musicale Marinella Venegoni.

Un festival diffuso che farà tappa a San Salvatore Monferrato, Lu Cuccaro Monferrato, Balzola, Valenza, Mirabello Monferrato con il Country Sport Village, Alessandria, Pontestura, Rive e, novità di quest’anno, Camagna Monferrato e l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni con il comune di Cella Monte. Un percorso tra le colline, le risaie e il Po, nel Monferrato, sito Unesco, e attorno al Monferrato, a un’ora da Torino, Milano e Genova.

Una manifestazione unica, che punta sulla qualità e l’originalistà della proposta. Il fulcro è costituito da incontri/intervista con artisti e intellettuali che, nel caso di musicisti, si raccontano inframezzando alle parole una parte musicale. Una sorta di live journalism con spettacolo.

Nella serata del 6 settembre al Country Sport Village con Emma Nolde ci sarà un importante valore aggiunto. Grazie alla collaborazione del Comitato Filo Rosso, l’energia elettrica sarà alimentata da biciclette ibride utilizzate dagli spettatori che vorranno dare il proprio contributo alla realizzazione e al risparmio energetico.

Il programma continua con:

31 agosto, ore 21.30, Incontro con Eugenio Cesaro (Eugenio in Via Di Gioia) – Piazza Giovanni XXIII (Piazza Duomo), Alessandria

2 settembre, ore 18, Incontro con Manuel Agnelli – Località Cuccaro, via Colonnello Mazza 1, Lu Cuccaro Monferrato (Al)

3 settembre, ore 18, Concerto con Filippo Gambetta e Fabio Vernizzi – Giardini pubblici, via Roma, Balzola (Al)

5 settembre, ore 21, Omaggio a Rosetta Loy con Margherita Loy e altri – Giardino di casa Provera-Loy (Via XX settembre 27), Mirabello Monferrato (Al)

6 settembre, ore 21, Incontro/concerto con Emma Nolde – Country Sport Village (Strada Comunia 30), Mirabello Monferrato (Al)

8 settembre, ore 21, Il Conciorto, con Biagio Bagini e Gian Luigi Carlone – Piazza Vittorio Veneto, Rive (Vc)

10 settembre, ore 21, Incontro con Matteo Bordone – Parco torre storica (via Sottotorre), San Salvatore Monferrato (Al)

14 settembre, ore 21, Incontro/spettacolo con Gene Gnocchi – Piazza Papa Giovanni XXIII, Balzola (Al)

17 settembre, ore 18, Incontro/concerto con Flaco Biondini ((in collaborazione con “Sut la Cupola”) – Piazza Piazza Sant’Eusebio, Camagna Monferrato (Al)

20 settembre, ore 21,Pem Music Contest con Camilla Baraggia, Carolina Piola, Linn, Filippo Repetto – Country Sport Village (Strada Comunia 30), Mirabello Monferrato (Al)

22 settembre, ore 21, Incontro con Mauro Pagani – Parco torre storica (via Sottotorre), San Salvatore Monferrato (Al)

24 settembre, ore 18, Incontro/concerto con i Madreblu (Raffaella Destefano) – Ecomuseo della Pietra da Cantoni, piazza Vallino, Cella Monte (Al)

26 settembre, ore 21, Incontro con Ditonellapiaga – Parco torre storica (via Sottotorre), San Salvatore Monferrato (Al)

28 settembre, ore 21, “Battisti, l’altro”, omaggio a Lucio Battisti e Pasquale Panella – Centro comunale di cultura, piazza XXXI Martiri 1, Valenza (Al)

30 settembre, ore 21, Incontro/reading con Guido Catalano – Teatro Verdi, Piazza Castello 19, Pontestura (Al)

3 ottobre, ore 21, Incontro con Marinella Venegoni – Sala polifunzionale, piazza Caduti, San Salvatore Monferrato (Al)

8 ottobre, ore 16, Passeggiata sulle Strade di polvere di Rosetta Loy e premiazione Pem Writing Contest – Village, Fosseto, San Salvatore Monferrato (Al)

Corrado Tagliabue, sindaco di San Salvatore Monferrato, comune capofila della rassegna, dichiara: “Oggi lo chiamiamo PeM! ma il suo nome per esteso contiene la parola “Monferrato”. Per chi come me crede nel territorio e nelle sinergie che possono nascere dall’obiettivo condiviso di valorizzare questo meraviglioso angolo di mondo, significa moltissimo. Quando nel 2006 con Riccardo Massola abbiamo dato vita a PeM siamo partiti da San Salvatore e già dal nome il festival dimostrava di voler guardare lontano. Così abbiamo coinvolto tanti Comuni e insieme abbiamo creato occasioni originali per far scoprire angoli poco conosciuti e bellissimi.

Quest’anno il festival lancia un inedito “contest” letterario per giovani esordienti, oltre a quello musicale nato un anno fa e accoglie due nuovi comuni aderenti. PeM promette nel nome quello che propone nella realtà: la bellezza delle parole, l’incanto della musica e la magia di nuovi luoghi da scoprire”.

Il direttore artistico Enrico Deregibus dichiara: “I 18 anni del festival corrispondono all’edizione con più comuni aderenti, dieci, che testimoniano l’interesse del territorio per quello che stiamo facendo. Ringraziarli per me non è solo un dovere ma anche e soprattutto un piacere, perché sono quasi esclusivamente loro a sostenere questo festival, insieme al Country Sport Village e, da quest’anno, all’Ecomuseo della Pietra da Cantoni. 

Per quanto riguarda il cartellone, come ormai da anni a nomi molto affermati, in particolare della musica, si affiancano proposte di altro tipo, a cui tengo in modo particolare perché credo che lo scopo di un festival come questo debba essere quello di portare alla scoperta di cose nuove. E i tanti riscontri che ricevo da chi viene a queste serate mi fanno capire che la strada è quella giusta.

Ma anche con i nomi più noti la missione è la stessa: scoprire aspetti inediti, andare oltre i luoghi comuni, offrire spunti di riflessione. Il tutto grazie a una formula che potrebbe essere sintetizzata nell’espressione “live journalism”, giornalismo dal vivo, visto che i momenti di spettacolo sono sempre affiancati da interviste, approfondimenti, contestualizzazioni. E credo che i 18 eventi in programma da questo punto di vista siano davvero pregni.

L’auspicio poi è che continuino anche a far conoscere sempre più questo nostro splendido territorio”.

Il festival è diventato ormai un punto di riferimento nel panorama musicale e culturale italiano, come dimostra l’attenzione della stampa nazionale e gli artisti e intellettuali che vi hanno partecipato, nomi come Diodato, Arturo Brachetti, Malika Ayane, Morgan, Pilar Fogliati, Nada, Samuel, Enrico Ruggeri, Violante Placido, Ron, Zen Circus, Tosca, Luca Sofri, Franco Arminio, Motta, Ghemon, Frankie hi-nrg mc, Luca Barbarossa, Irene Grandi, Guido Davico Bonino, Anita Caprioli, Fabio Troiano, Giovanni Truppi, Marina Rei, Vittorio De Scalzi, Carlo Massarini, Vasco Brondi, Francesco Bianconi dei Baustelle, Ensi, Ernesto Ferrero, Paolo Benvegnù, Chiamamifaro, Rosetta Loy, Gianluigi Beccaria, Natalino Balasso, Paolo Bonfanti, Roberta Giallo, Marina Massironi, Davide Longo e molti altri.

E.C.

Camosci Sound al Lago dei Camosci

Camosci Sound, la rassegna estiva di musica dal vivo al Lago dei Camosci, spazio culturale e naturale ai piedi della Sacra di San Michele, a Sant’Ambrogio di Torino, per la prima volta diventa appunto un festival: tre giorni di concerti, interviste, workshop, con spettacoli d’autore in cui la musica si connette alla natura insolita di un luogo che sa essere accogliente, poetico e misterioso. Un cartellone coraggioso e di qualità – per la direzione artistica d’eccezione di Carlotta Sillano – che include anche progetti peculiari e sperimentali come quelli di Valeria Sturba, Bagini Carlone, Carlot-ta, Debauchee of Dew, Tubipora, Paolo Rigotto, lo spettacolo audiovisivo Torso Virile Colossale, il laboratorio di improvvisazione corale Circle Singing a cura di Albert Hera.

Tutti i concerti si svolgeranno nello spazio naturale del Lago dei Camosci, con la scenografia vertiginosa offerta dal Monte Pirichiano, dal quale i camosci sono soliti discendere all’ora del tramonto. Lo spazio permette di pernottare in tenda durante il festival e ospita un’area ristoro.

I biglietti sono disponibili sul sito www.camoscisound.it:

IL PROGRAMMA

Ad aprire il festival venerdì 4 Agosto alle 20:00 saranno le sonorità contemporanee e insieme arcaiche del duo torinese Tubipora, con Vanja Contu (arpa, elettronica) e Maria Valentina Chirico (voce, harmonium). Segue lo show audiovisivo di Torso Virile Colossale, originale e divertente progetto di “musica forzuta in bilico tra la colonna sonora e la sonorizzazione” dedicato al cinema peplum italiano anni ’50/60 e ideato dal cantautore milanese Alessandro Grazian (chitarra elettrica), qui insieme a Nicola Manzan (violino), Davide Andreoni (tastiere), Alessandro Vagnoni (batteria).

Il café chantant di Paolo Rigotto (pianoforte, voce) apre la giornata di Sabato 5 agosto; segue Patrizio Fariselli, pianista e fondatore degli Area che alle 18:00 racconta la sua esperienza di ricerca nell’ambito dell’improvvisazione e della composizione in un concerto-intervista in solo (pianoforte, tastiere) condotto da Enrico Deregibus. Alle 19.30 il palco del Camosci Sound incontra Debauchee of Dew, nuovo progetto della cantautrice Cecilia (arpa, voce) dedicato all’opera poetica di Emily Dickinson. Ad accompagnare Cecilia il giovane produttore Corgiat, nome d’arte di Giovanni Corgiat Mecio (pianoforte, elettronica), promessa della musica elettronica e sperimentale, vincitore del Jägermusic Lab nel 2019.

Headliner della giornata è Cristina Donà (chitarra, voce), alle 21.30 live in duo con Saverio Lanza (tastiere) preceduto da un’intervista condotta da Enrico Deregibus.

Domenica 6 agosto spazio in mattinata al workshop di improvvisazione corale CircleLand, affascinante percorso formativo personale basato sulla pratica del circlesinging (“cantare in cerchio”), a cura di Albert Hera. Il laboratorio è aperto a professionisti e appassionati. Dopo una nuova incursione del café Chantant pianoforte e voce di Paolo Rigotto, il pomeriggio vede, a partire dalle ore 16.00 alle 20.00: il live eclettico della compositrice/polistrumentista Valeria Sturba (violino, theremin, synth, voce, toys); la Soil Music del celebre duo Biagio Bagini (chitarra, voce) e Gian Luigi Carlone (voce, fiati, elettronica): canzoni soil (e soul) e musiche elettro-funky con strumenti fatti di terra e di pietra (dalle ocarine di terracotta alle schede elettroniche che permettono di suonare ortaggi e altro) per un concerto – racconto ironico e brillante, dedicato ai suoni del suolo. Infine, Carlotta Sillano, aka Carlot-ta (pianoforte, chitarra, tastiere, voce), che con il suo “chamber pop drammatico, oscuro e divertito” racconta di paesaggi, montagne, alberi, animali, amore e morte attraverso immagini intrise di simboli e riferimenti letterari.

E.C.

“L’Oiseau de feu” diretto da Fabio Luisi al Nervi Music Ballet Festival

Stasera domenica 9 luglio 2023, alle ore 21.15, presso i Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio, il Nervi Music Ballet Festival ospita una tappa della tournée estiva dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Fabio Luisi, direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova. La tournée, resa possibile grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, vede l’Orchestra dell’Accademia e il direttore Fabio Luisi impegnati in un programma particolarmente affine al cartellone sinfonico del Festival di Nervi. Con la Suite per orchestra dall’Uccello di fuoco n. 3 (1945) di Igor’ Stravinskij e la Sinfonia n. 5 in mi minore di Pëtr Il’ič Čajkovskij, il concerto sviluppa il tema dell’unione tra musica e danza.

Il programma si apre con la Suite per orchestra dall’Uccello di fuoco n. 3, del 1945. Il balletto L’Oiseau de feu venne commissionato a Stravinskij dall’impresario Sergej Djaghilev nel dicembre del 1909, e andò in scena all’Opéra di Parigi il 25 giugno 1910. Il soggetto era tratto da una fiaba russa in cui il protagonista Ivan Zarevich riesce a spezzare l’incantesimo del mago Kašej (che incarna il male) grazie all’Uccello di fuoco, una creatura mitologica che rappresenta la forza del bene. La musica di Stravinskij colpì sin da subito pubblico e critica, il balletto fu il suo primo grande successo a livello europeo. Nell’alternarsi delle danze, spicca centrale l’elemento ritmico, che caratterizza ciascun tema. Si tratta dunque di una musica profondamente connessa con la danza, e grazie alla quale il genio di Stravinskij ebbe una grandissima influenza sia sul panorama musicale sia su quello coreutico. La Suite orchestrale dall’Uccello di fuoco n. 3 è la terza di tre versioni sinfoniche del balletto che Stravinskij compose rispettivamente nel 1911, nel 1919 e nel 1945. Con alcune variazioni nel numero di danze e nell’organico orchestrale, le Suite esaltano l’autonomia del linguaggio musicale di Stravinskij, pur riuscendo a raccontare con la sola musica il movimento del corpo e l’arte della danza. La Suite del ’45 tornò poi in scena con grandissimo successo nella coreografia del New York City Ballet.

A seguire, la Sinfonia n. 5 in mi minore di Čajkovskij, composta tra la primavera e l’estate del 1888. Dopo un periodo difficile, il compositore tornò a confrontarsi con l’impegnativo genere della sinfonia a undici anni di distanza dall’ultima sinfonia composta. Nella Sinfonia n. 5 emergano qualità espressive notevoli e superiori alle sinfonie precedenti, è dunque chiaro che gli anni intercorsi tra le prime quattro sinfonie e la Quinta servirono all’ulteriore maturazione dello stile e della scrittura, che giunse a vette prima inesplorate. Nella struttura, Čajkovskij procede sul solco della tradizione classico-romantica articolando la Sinfonia in quattro movimenti, ciascuno dall’impressionante carica espressiva. Di ispirazione romantica, con particolare riferimento a Berlioz e a Liszt, la scelta di utilizzare un ‘Leitmotiv’ o ‘idea fissa’, un tema che torna variando di movimento in movimento. Questo tema protagonista trasmette il senso di un destino che incombe, e che sembra presagire nel pessimismo generale una speranza nella fede.

Fabio Luisi è direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish National Symphony, direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, direttore principale della NHK Symphony Orchestra di Tokyo e direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova. Dirige le orchestre più prestigiose del mondo. Nella stagione 22/23 il Maestro Luisi dirigerà una nuova produzione di Vespri Siciliani al Teatro alla Scala, continuerà la registrazione dell’integrale di Carl Nielsen con la Danish National Symphony Orchestra per la Deutsche Grammophon e presenterà nel 2024 il ciclo completo Der Ring des Nibelungen di Wagner in forma di concerto, con la Dallas Symphony Orchestra. È stato premiato con la Medaglia d’Oro e l’Anello d’Oro dedicati a Bruckner. Luisi ha ricevuto un Grammy Award per la sua direzione delle ultime due opere dell’Anello del Nibelungo e il DVD dello stesso ciclo, registrato dal vivo al Metropolitan e pubblicato dalla Deutsche Grammophon, è stato nominato come migliore registrazione operistica nel 2012. La sua vasta discografia comprende un vastissimo repertorio. Fabio Luisi è stato insignito il Grifo d’oro per il suo contributo alla notorietà della città di Genova.

Orchestra dell’accademia Teatro alla Scala. Fra i fiori all’occhiello del Dipartimento Musica dell’Accademia Teatro alla Scala figura il percorso di perfezionamento per professori d’orchestra. Il progetto si distingue nel panorama formativo poiché assicura una preparazione completa sul repertorio sinfonico, operistico e di balletto. Il programma prevede esercitazioni orchestrali e di ensemble, oltre a lezioni individuali di strumento, musica da camera e prove a sezioni tenute dalle Prime Parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala. A ciò si affianca un’intensa attività artistica, in Italia e all’estero, sotto la guida di alcuni fra i più autorevoli e rinomati direttori d’orchestra del mondo. L’orchestra ha l’opportunità di esibirsi in primis al Teatro alla Scala, che non solo la ospita annualmente per un’opera inserita nel cartellone, ma la chiama anche per alcune produzioni del Corpo di Ballo e per numerosi concerti, nonché per gli spettacoli pensati per i bambini in età scolare con l’obiettivo di avvicinarli al teatro musicale. Numerosi i teatri, le società concertistiche e i festival di rilievo internazionale ove si è esibita l’Orchestra dell’Accademia e diversi i paesi toccati, fra cui, oltre all’Italia, Stati Uniti, Russia, Austria, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Oman. Per comprendere lo spessore della proposta didattica si citano i direttori che si sono posti alla testa dell’Orchestra: Roberto Abbado, Marc Albrecht, Giovanni Antonini, John Axelrod, Roland Böer, Paolo Carignani, David Coleman, Ottavio Dantone, Óliver Diaz, Placido Domingo, Gustavo Dudamel, Christoph Eschenbach, Diego Fasolis, Vladimir Ivanovič Fedoseev, Iván Fischer, Ádám Fischer, Lawrence Foster, Marco Guidarini, Theodor Guschlbauer, Michael Halász, Manfred Honeck, Fabio Luisi, Susanna Mälkki, Michele Mariotti, Zubin Mehta, Pietro Mianiti, Gianandrea Noseda, Daniel Oren, Evelino Pidò, Sesto Quatrini, Stefano Ranzani, Donato Renzetti, Daniele Rustioni, Mikhail Tatarnikov, Yuri Temirkanov, Lorenzo Viotti, Massimo Zanetti, senza dimenticare solisti del calibro di David Fray, Herbie Hancock, Olga Kern, Lang Lang, Andrea Lucchesini, Francesco Manara, Fabrizio Meloni, Miriam Prandi, Alessandro Taverna, Simon Trpčeski, Alexei Volodin, Giovanni Andrea Zanon.

Previsto il pagamento di un biglietto.

Per informazioni: www.operacarlofelicegenova.it e www.nervimusicballetfestival.it

D. F. (anche per le fotografie)

Pinchas Zukerman a Taormina

Stasera, nell’ambito di Taormina Arte, si esibirà alle ore 21.30 alla Villa Comunale, Parco Trevelyan, di Taormina, il violinista e direttore d’orchestra di fama internazionale Pinchas Zukerman, accompagnato da Amanda Forsyth al violoncello e da Shai Wosner al pianoforte. Il programma prevede: Robert Schumann – Phantasiestucke for Piano Trio, op. 88; Camille Saint-Saëns – PIano Trio in F Major, Op. 18; Ludwig Van Beethoven – Piano Trio in D Major, op. 70 “Ghost”

Amanda Forsyth è considerata una delle violoncelliste più dinamiche del Nord America, e il pianista Shai Wosner è noto per le sue interpretazioni virtuose concernenti un’ampia gamma di repertori.

Lo Zukerman Trio è nato dagli Zukerman Chamber Players con un lancio ufficiale nel 2013. Da allora, l’ensemble si è esibito a livello mondiale in Giappone, Cina, Australia, Spagna, Italia, Francia, Ungheria, Canada, Sudafrica, Istanbul, Russia e Germania. Il Trio ha partecipato ai principali festival nordamericani, tra cui Ravinia, Tanglewood, Aspen, Bravo! Vail e Banff e nei festival europei di Edimburgo, Verbier e Schleswig Holstein. Nel 2020, il pianista Shai Wosner si è unito a Zukerman e alla violoncellista Amanda Forsyth, e i tre continuano a trovare gioia e ispirazione nell’esecuzione della letteratura classica in trio e in duo.

Un secondo concerto vede Zukerman nelle vesti di violinista e direttore d’orchestra della Taormina Arte Festival Orchestra, in scena al Teatro Antico mercoledì 12 luglio, sempre alle ore 21:30. Il repertorio comprende il Concerto per violino e orchestra n5 in La maggiore K 219 “Turkish” di Mozart, la Sinfonia n. 4, “Italiana” di Mendelssohn e l’ouverture dalla “Norma” di Bellini.

Elisabetta Castiglioni

Da Bach a Villa-Lobos

Mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 20.00, nel Primo Foyer dell’Opera Carlo Felice, Andrea Bacchetti sarà protagonista del recital pianistico Da Bach a Villa-Lobos.

Il programma nasce inizialmente per la televisione, grazie alla collaborazione tra Andrea Bacchetti e Piero Chiambretti, con l’obiettivo di portare sul grande schermo una selezione di brani a comporre un vero e proprio percorso attraverso quattro secoli di musica per tastiera. In concerto al Carlo Felice, Bacchetti presenterà Da Bach a Villa-Lobos unendo all’esecuzione musicale un racconto dei brani volto a coinvolgere il pubblico anche attraverso la possibilità di dialogare con il maestro.

Il programma si apre con quattro preludi e fughe dal Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach, del quale Bacchetti ha recentemente pubblicato un’integrale del secondo volume per l’etichetta discografica Arthaus Musik, riscuotendo grande successo dalla critica internazionale; si procede con la Sonata in do minore di Domenico Cimarosa e tre sonate inedite di Domenico Scarlatti, alle quali seguono alcuni tra i più celebri e amati brani del repertorio classico e romantico: la Fantasia in re minore K. 397 di Wolfgang Amadeus Mozart, l’Improvviso n. 2 op. 142 di Franz Schubert e la Consolazione n. 3 di Franz Liszt. In chiusura Notturno di Lili Boulanger, brano di rara esecuzione, The Little Shepherd e Jimbo’s Lullaby di Claude Debussy e O polichinelo di Heitor Villa-Lobos.

Nato a Genova nel 1977, ancora giovanissimo Andrea Bacchetti ha raccolto i consigli di Karajan, Magaloff, Berio, Horszowski, Siciliani. Debutta a undici anni a Milano nella Sala Verdi con i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. Da allora suona più volte in rinomati Festival internazionali e presso prestigiosi centri musicali. In Italia è ospite delle maggiori orchestre ed enti lirici, e di tutte le più importanti associazioni concertistiche. All’estero ha lavorato con numerose orchestre, come Lucerne Festival Strings, Camerata Salzburg e Salzburg Chamber Soloists, RTVE Madrid, Sinfónica de Asturia, Oviedo, OSCYL, Valladolid; ORF Vienna, MDR Lipsia, Kyoto Symphony Orchestra, Sinfonica di Tenerife, SWKO Pforzheim, Filarmonica della Scala, OSI Lugano, Sinfonica del Estado de Mexico, RTL Lubiana, Cappella Istropolitana, Bratislava, Russian Chamber Philharmonic St. Petersburg, Dubrovnik Symphony Orchestra, Philharmonique de Nice et de Cannes, Prague Chamber Orchestra, Philharmonie der Nationen, Enescu Philharmonic di Bucarest, e con direttori come Bellugi, Guidarini, Venzago, Luisi, Zedda, Manacorda, Panni, Petitgirard, Buribayev, Pehlivanian, Grazioli, Sanguineti, Toyama, Urbansky, Gullberg Jensen, Nanut, Lü-Ja, Justus Frantz, Baumgartner, Valdes, Renes, Goldstein, Bender, Bisanti, Ceccato.

Incide per Sony Classical e fra la sua ampia discografia sono da ricordare il SACD con le sonate di Cherubini (Penguin Guide UK Rosette 2010) e The Scarlatti Restored Manuscript (RCA Red Seal) vincitore dell’ICMA 2014 nella categoria “Baroque Instrumental”. Di Bach pubblica Invenzioni e Sinfonie (CD del mese nel settembre 2009 per BBC Music Magazine), The Italian Bach (CD del mese nel maggio 2014 per Record Geijutsu) e Keyboard Concertos BWV 1052 – 1058 con l’Orchestra Nazionale della RAI (CD del mese nel maggio 2016 per Musica).

Si dedica con passione alla musica da camera; proficue le collaborazioni con partner come R. Filippini, Prazak Quartet, Maxence Larrieu, Quartetto d’Archi e Strumentisti della Scala, Quartetto di Cremona, Quatour Ysaye, Sestetto Stradivari dell’Accademia di Santa Cecilia, Antonella Ruggero. Diversi compositori, come Vacchi, Boccadoro e Del Corno, gli hanno dedicato brani. Nelle ultime stagioni ha tenuto concerti in Giappone, Spagna, Messico, Cuba, Corea, Svizzera, Polonia, Lussemburgo, Belgio, Russia, nella stagione in corso ha compiuto tournée in Sud Africa, Sud America, Germania, e sono previsti concerti in Spagna, Romania, Russia oltreché in Italia con i Virtuosi Italiani e la Sinfonica Abruzzese.

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Biglietti. Intero: 12,00 euro. Under 18: 7,00 euro

S.C.F. (anche per le fotografie)

In stile italiano. Stasera all’Opera Carlo Felice di Genova

Riccardo Minasi torna alla direzione dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova con In stile italiano, un concerto dedicato a musiche di Schubert, Haydn, Beethoven e Mendelssohn. L’appuntamento si replica come ultima data stasera, domenica 21 maggio, alle ore 20.00 all’Opera Carlo Felice Genova.

Il programma si apre con l’Ouverture In stile italiano di Schubert. Quando fu composta, nel 1817, spopolavano a Vienna le opere di Rossini, che accendevano nella capitale austriaca un nuovo interesse per lo stile italiano. Proprio in questo contesto Schubert compose due ouverture, tra cui la D. 590 in re maggiore. L’Ouverture si apre con un Adagio molto lirico che dopo una breve transizione porta al fresco e brillante Allegro. In questa seconda sezione un tema è tratto da Tancredi di Rossini, con una citazione quasi letterale dell’aria “Di tanti palpiti”. Anche la chiusura, con diverse cadenze e arpeggi, rimanda alla stretta finale tipica dei lavori rossiniani.

Segue la Scena di Berenice “Berenice, che fai?” di Haydn, è stata composta a Londra nel 1795 con dedica a Brigitta Giorgi Banti, prima soprano dell’Opera Concert. Il testo, di carattere tragico, è tratto dall’Antigono di Metastasio. In questa cantata all’italiana emerge lo stile sinfonico di Haydn, e l’orchestra dialoga e partecipa attivamente al livello drammaturgico espresso dalla linea vocale.

Si prosegue con “Ah, perfido!”, scena e aria per soprano, che Beethoven compose in prima battuta per la contessa Josephine Clary, aristocratica e cantante dilettante. La destinazione era quindi quella di un contesto ristretto, salottiero. Nel 1796 tuttavia il compositore riprese e ampliò la stessa Scena e aria per Josepha Dusek, cantante rinomata soprattutto in ambito cameristico. Ora una vera e propria aria da concerto all’italiana, “Ah, perfido!” ha una scrittura quasi neoclassica, in cui si individuano diversi tratti di quel drammatismo musicale che sarà poi ampiamente sviluppato in Fidelio.

In chiusura la Sinfonia n. 4 Italiana di Mendelssohn, composta proprio durante un soggiorno italiano attorno al 1830/31. Il carattere è vivace, solare e cantabile, come appare subito evidente nell’Allegro iniziale. Lo stesso Andante, il movimento “meno italiano”, non cede alla malinconia, sfociando piuttosto in un atteggiamento lirico-sognante. Nel terzo movimento, simile al minuetto classico, con il protagonismo di corni e fagotti si rimanda ad un’atmosfera pastorale. Il vivace Saltarello finale è il riferimento più diretto alla cultura musicale italiana, in particolare alla musica popolare romana.

S.C.F.G.