Coronavirus. Una grande mostra per i disegni realizzati durante il lockdown

Saranno esposti, durante una grande giornata di festa, i disegni che i bambini di Verona hanno realizzato durante il lockdown. La proposta era stata avanzata dal sindaco Federico Sboarina nei mesi più duri della pandemia, quando i bambini, non potendo uscire, si erano dedicati al disegno e alla pittura. Allora, il sindaco aveva lanciato l’idea che i bambini, soprattutto i più piccoli, selezionassero la loro opera migliore e la inviassero a Palazzo Barbieri: quei disegni sarebbero stati esposti in una mostra a emergenza conclusa.

Il progetto di una grande esposizione collettiva non è affatto tramontato. La mostra si farà e ci sarà così la possibilità di vedere i più bei disegni realizzati durante la pandemia. Per chi non avesse già inviato il proprio capolavoro c’è ancora la possibilità di farlo consegnandolo, a mano, direttamente in municipio oppure inviandolo per mail a sindacovr@comune.verona.it, entro il 30 giugno.

“A marzo, nei giorni dell’emergenza, ho ricevuto molti disegni realizzati dai piccoli artisti – ha detto il sindaco Sboarina –. Allora ho fatto una promessa che quindi va mantenuta: faremo una esposizione dei lavori che ci verranno consegnati. In base a quanto materiale riceveremo, definiremo il luogo preciso, ma posso assicurare che la mostra si farà. Sarà una grande giornata di festa, nel rispetto delle norme di sicurezza, e sarà l’occasione per tutta la cittadinanza di godere di quei piccoli-grandi capolavori, realizzati mentre eravamo tutti chiusi in casa. Sul portale del Comune daremo indicazioni precise dell’appuntamento, intanto invito chi non lo ha già fatto a inviarci il suo disegno più bello”.

Roberto Bolis

Tornano gli spettacoli dal vivo a Verona

I riflettori sono pronti a riaccendersi. Lunedì 15 giugno il mondo dello spettacolo tornerà dal vivo dopo mesi di dirette streaming. E Verona celebrerà la ripartenza insieme ai giovani, con un evento che vedrà sul palcoscenico gli allievi della Scuola Teatrale d’Eccellenza e dei cori dell’accademia Alive.

Alle ore 18.30, il chiostro di Sant’Eufemia prenderà vita. Dai sonetti di Shakespeare alla tradizione popolare veronese, dal Canto degli Italiani alle poesie di Berto Barbarani, musica e teatro insieme per festeggiare la ripartenza.
Contemporaneamente si riaccenderanno altre tre città. Nell’ambito dell’iniziativa “Il Teatro riparte”, organizzata dal Teatro Stabile del Veneto, le luci dello spettacolo torneranno ad illuminare, oltre a Verona, anche Padova, Venezia e Treviso. Tutti gli eventi verranno trasmessi in diretta streaming sul sito http://www.teatrostabileveneto.it, data la limitazione dei posti disponibili dal vivo.
L’appuntamento scaligero sarà aperto dagli allievi della Scuola Teatrale d’Eccellenza, che presenteranno una selezione dei Sonetti di Shakespeare. Seguiranno poi il coro di voci bianche e il coro giovanile di Alive, diretti dal maestro Paolo Facincani, che si esibiranno nel Canto degli Italiani e in un repertorio di canzoni che varia dalla tradizione veronese, come La bicicleta o il celebre Voria cantar Verona, in ricordo del poeta Berto Barbarani, a brani di musica moderna, rythm and blues, melodica italiana, pop contemporaneo e musical. L’accompagnamento musicale sarà dei maestri Claudio Sebastio al pianoforte e Fabio Cobelli alla batteria. Anna Pasqualini, Annamaria D’Onghia e Nicolò Bruno, allievi della Scuola di Teatro di Alive, diretti dalle docenti Silvia Masotti e Camilla Zorzi, reciteranno una scena dialogata e un monologo tratti da Re Lear e Il Mercante di Venezia di Shakespeare.
L’iniziativa è stata presentata dal sindaco Federico Sboarina, insieme all’assessore alla Cultura Francesca Briani. Erano presenti l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari, il presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto, il direttore artistico degli spettacoli del Comune di Verona Carlo Mangolini e il direttore dell’accademia Alive Paolo Facincani.

“Il teatro, la musica e gli spettacoli dal vivo fanno parte della nostra vita – ha detto Sboarina -. E a Verona, dove l’arte e la cultura si respirano ad ogni angolo, aspettavamo con ansia questo momento. Siamo felici di poter ripartire proprio dai giovani. A loro, che sono stati un grande esempio durante il lockdown, vogliamo dedicare questa prima serata, sperando che sia l’inizio di un’estate di eventi straordinari, proprio per l’eccezionalità del periodo che stiamo vivendo. Un modo per far ripartire un settore che conta migliaia di professionisti e lavoratori. Un nastro di partenza che siamo orgogliosi di tagliare assieme alle altre città del Veneto. Come non mai in questo momento dobbiamo lavorare tutti assieme per valorizzare la nostra cultura, i nostri patrimoni artistici, ma anche i nostri territori. E incentivare il turismo di prossimità dal mare, al lago, alla montagna. Ricominciamo da noi”.

“Lo spettacolo riparte e noi vogliamo essere in prima linea, così come faremo per tutta l’estate – ha spiegato Briani -. Condividiamo questa iniziativa con altre tre città, ognuna declinerà a modo proprio la ripartenza. Verona ha deciso di ricominciare dai giovani, che forse sono stati quelli che hanno risentito maggiormente della mancanza della vita sociale. Investiamo sulle nuove generazioni, sui futuri spettatori dei nostri teatri. Riapriremo, non senza sacrifici, ospitando durante i mesi estivi anche grandi spettacoli e artisti nazionali, un dono ai veronesi, ai veneti ma anche a tutto il mondo dello spettacolo. Sarà in fatti un modo per sostenere un comparto che in questi mesi ha sofferto tantissimo”.

“Il mondo della cultura, che per natura necessita dell’interazione sociale, ha vissuto mesi di isolamento, rischiando di interrompere quel legame prezioso con il pubblico – ha affermato Corazzari -. Dopo aver promosso tante iniziative su piattaforme virtuali, è il momento di riannodare quel filo, di riprendere il rapporto con gli spettatori. Questi eventi di riapertura hanno un valore che va al di là delle manifestazione in sé. Stiamo parlando di un settore che ha una valenza imprenditoriale importante e che è un volano anche per altri comparti come turismo, commercio e vitalità dei centri cittadini. Ecco perché la cultura è un elemento di ripartenza fortissimo. E coinvolgere i giovani significa parlare e investire sul futuro”.

“Per la prima volta in Veneto quattro grandi città si mettono insieme, aprono i teatri nello stesso momento, fanno sistema – ha aggiunto Beltotto -. Ringraziamo l’amministrazione veronese per essere stata disponibile, rispondendo all’appello della Regione. Oltre ai posti disponibili per assistere agli spettacoli dal vivo, ci sarà lo streaming da tutte le città per consentire a tutti di seguire questo momento storico. Il web è diventato fondamentale. In soli due mesi, la piattaforma del Teatro Stabile ha raggiungo i 750 mila accessi, un numero straordinario per una realtà che ha cominciato a ragionare in termine di rete solo 60 giorni fa. Ci saranno, inoltre, anche delle finestre sulle televisioni locali. L’adesione di Verona valorizza tutto il lavoro fatto. Il teatro è vivo. Le città hanno bisogno dei loro teatri”.

“Dietro questa ripartenza c’è un grande lavoro e impegno da parte di tutti – ha sottolineato Mangolini -. L’amministrazione ci ha creduto fortemente, non solo aderendo a questa iniziativa, ma anche puntando sulla riapertura del Teatro Romano, una scelta importante non solo per la città di Verona ma per tutto il Veneto. Questo primo appuntamento sarà dedicato ai giovani e al loro coraggio. Abbiamo deciso di mettere insieme sia coloro che stanno studiando per fare del teatro la loro professione sia gli amatori, promuovendo attraverso la musica e la recitazione la socialità. La collaborazione con il Teatro Stabile proseguirà nel corso dell’estate con 3 coproduzioni nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese”.

“C’è bisogno di lavorare, di ricostruire l’energia che avevamo – ha concluso Facincani -. A fine febbraio il coro delle voci bianche era in grandissima forma, adesso, dopo mesi che non proviamo assieme, dobbiamo ricomporre la coralità. Affrontando caso per caso e superando la paura. Ecco perché abbiamo scelto canti che hanno una forte energia, compresi dei brani in dialetto veronese. Mi auguro che i cori tornino ad avere la stessa potenza di qualche mese fa”.

 

Roberto Bolis

Sposami a Verona. Riprendono i matrimoni alla Tomba di Giulietta e a Palazzo Barbieri

Alla Tomba di Giulietta e a Palazzo Barbieri si torna a pronunciare il fatidico ‘sì’. Riprendono le celebrazioni dei matrimoni in alcune sedi comunali, le più idonee a garantire distanze di sicurezza e percorsi dedicati agli sposi e ai loro ospiti. Il progetto ‘Sposami a Verona’ riparte, quindi, da sala Galtarossa, dove la capienza totale sarà di massimo 16 persone, e da sala Arazzi, dove invece il numero dei presenti potrà salire a quota 24.

Per accedere alle sale bisognerà comunque indossare la mascherina e osservare le norme di sicurezza: distanziamento sociale e igienizzazione delle mani. Non potranno, invece, presenziare alle cerimonie coloro che avranno una temperatura uguale o superiore a 37.5 gradi, presenteranno sintomi influenzali. Così come quanti dovessero aver avuto contatti con persone positive al Covid-19 nei precedenti 14 giorni.

Le celebrazioni riprenderanno anche nelle Ville che hanno aderito al progetto comunale. I proprietari hanno già confermato di poter garantire il rispetto delle norme vigenti, rivedendo a loro volta le capienze delle sale interne.

“Un bel segnale di ripresa, dopo mesi in cui tutto si è fermato e numerose cerimonie sono state annullate – spiega l’assessore ai Servizi demografici Daniele Polato -. Queste sale di grande pregio, proprio per le loro dimensioni, ci permettono di far rispettare il distanziamento sociale e, quindi, di assicurare a tutti i partecipanti la massima sicurezza. Garantire le cerimonie significa evitare disagi alle coppie, che possono celebrare le nozze assieme ai loro cari, e ridare impulso ad un settore economico rimasto fermo per mesi”.
Roberto Bolis

Giornata mondiale dell’ambiente. Verona premia chi si sposta in bici o a piedi

Il 5 giugno, in tutto il mondo, si celebra la Giornata dell’Ambiente. E, nonostante il Covid abbia ridotto al minimo cerimonie e manifestazioni, Verona ha voluto premiare proprio oggi i cittadini più virtuosi. Quei veronesi che si spostano a piedi, in bici, in autobus e, da quest’anno, anche con il monopattino. E che, attraverso l’app Muoversi, hanno registrato tutti i chilometri ‘sostenibili’ fatti, accumulando punti.

Il concorso, promosso da Comune e Agsm, era stato sospeso a fine febbraio a causa dell’emergenza sanitaria e, i vincitori della prima fase, ossia del periodo compreso tra il 15 dicembre 2019 e il 29 febbraio 2020, non erano ancora stati convocati. E non poteva essere scelta giornata migliore per riconoscere l’impegno di quei cittadini sempre pronti a utilizzare modalità di spostamento alternative all’auto.

La prima classificata, Sonia Romani, ha ricevuto una bicicletta elettrica; un’estrazione fortunata dato che le è stata rubata la sua due ruote. A Loretta Scarmagna e Olesea Caba, rispettivamente seconda e terza, è andato un abbonamento annuale alle linee urbane degli autobus ATV. Infine, alla quarta classificata, Luigina Negrente, un abbonamento al bike sharing cittadino. Tutti i premi rispettano la filosofia di valorizzare i comportamenti virtuosi di mobilità sostenibile per migliorare la qualità dell’ambiente della città.

A consegnare i premi il sindaco Federico Sboarina e gli assessori all’Ambiente Ilaria Segala e alla Mobilità Luca Zanotto.

“La tutela dell’ambiente non è una tematica che appartiene a una parte politica. È di tutti, anche della destra alla quale appartengo e che ha come valore la conservazione, anche ovviamente della terra. Rispettare la natura significa rispettare il patrimonio locale e garantire il futuro delle prossime generazioni – ha detto Sboarina -. Il rispetto ambientale è oggi una priorità e, allo stesso tempo, una responsabilità per ognuno di noi, specialmente dopo quello che abbiamo vissuto negli ultimi mesi. Ecco perché questi comportamenti virtuosi assumono un significato ancor più profondo e sono un esempio da seguire. La pandemia ci ha spinti a preferire i mezzi privati e, infatti, registriamo quotidianamente un incremento dei veicoli in circolazione. Ma ora che l’emergenza è finita, torniamo a usare i mezzi sostenibili e alternativi all’auto. Chi sceglie la bici, gli spostamenti a piedi o in autobus e monopattino non fa del bene solo a se stesso, ma aiuta anche l’intera comunità, rispettando l’ambiente e decongestionando il traffico”.

“L’iscrizione all’app può avvenire in qualsiasi momento – hanno concluso Segala e Zanotto -, invitiamo quindi tutti i cittadini a scaricarla e usarla. Si tratta di un modo semplice e veloce per partecipare attivamente alla vita cittadina e al sostegno ambientale. Tanti piccoli comportamenti possono fare la differenza, assieme ovviamente alle grandi opere come ad esempio il recupero dell’ex Scalo Merci e l’ultima piantumazione fatta al Pestrino con più di mille alberi messi a dimora”.

Nei due mesi e mezzo di monitoraggio, la parte del leone l’ha fatta il muoversi a piedi, mezzo prediletto dal 77% dei cittadini partecipanti. Quindi la bicicletta, usata dal 13% dei veronesi per i loro spostamenti casa-lavoro, poi l’autobus, utilizzato per il 6% e, infine, il monopattino elettrico (4%).

Per partecipare basta scaricare l’app sullo smartphone e iniziare a registrare i percorsi fatti in modalità sostenibile. Il punteggio viene calcolato anche in base al numero, alla lunghezza e alla tipologia di spostamento. Si accumulano punti anche frequentando le biblioteche comunali.

Roberto Bolis (anche per la fotografia della premiazione)

 

‘Tomorrow people’: per gli under 35 un concorso di idee nei campi della fotografia, audiovisivo e fumetto

Scadrà il 31 luglio 2020 il termine per partecipare al concorso di idee ‘Tomorrow people’ promosso dall’Associazione ICS – Innovazione Cultura Società, assieme ad ART-ER Attrattività Ricerca Territorio e alla Regione Emilia-Romagna. Il concorso, per la selezione di 3 progetti inediti nell’ambito della fotografia, dell’audiovisivo e del fumetto/illustrazione, è rivolto a giovani artisti e professionisti under 35. Le tre miglior idee riceveranno un premio in denaro e verranno prodotte e supportate nella loro realizzazione.


A segnalare l’opportunità di partecipazione è l’Ufficio Giovani artisti del Comune di Ferrara che si rende disponibile per offrire informazioni sul bando all’indirizzo: email artisti@comune.fe.it.

Tomorrow People è un concorso di idee per la selezione di 3 progetti inediti nell’ambito della fotografia, dell’audiovisivo e del fumetto/illustrazione, rivolto a giovani artisti e professionisti under 35. Le tre miglior idee riceveranno un premio in denaro e verranno prodotte e supportate nella loro realizzazione.

Organizzato e promosso dall’Associazione ICS – Innovazione Cultura Società, unitamente a ART-ER Attrattività Ricerca Territorio S. cons. p.a. e alla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività del progetto Piano Regionale Multiazione CASP-ER II 2018-2020.

Obiettivi

  • rappresentare il fenomeno migratorio e le sfide dell’integrazione all’interno della comunità emiliano-romagnola, nella sua evoluzione tra passato, presente e futuro
  • valorizzare la diversità culturale tramite lo sguardo inedito e le aspirazioni delle giovani generazioni
  • dare voce all’espressione artistica dei giovani su temi di attualità

Cosa offre

Una giuria composta da esperti nelle tre discipline (fotografia, video e illustrazione) e da rappresentanti dei promotori selezionerà le tre migliori idee, una per ogni disciplina, che riceveranno un premio di 2.000 Euro ciascuna e un supporto alla produzione.

La realizzazione dei progetti dovrà essere completata tassativamente entro il 18 dicembre 2020, giornata internazionale del migrante, quando i risultati del concorso verranno resi pubblici.

Chi può partecipare

Il concorso di idee è rivolto a professionisti e artisti di qualsiasi nazionalità di età compresa tra i 18 e i 35 anni alla data di scadenza del bando, nati in Emilia-Romagna e/o che risiedono e/o domiciliano, anche per ragioni di lavoro e/o studio, in Emilia-Romagna. Si può partecipare in forma singola o associata, purché come persone fisiche e non giuridiche.

È richiesta una comprovata esperienza in uno o più di questi ambiti:

  • fotografia
  • fumetto/illustrazione/graphic novel
  • audiovisivo/video/cinema

I partecipanti dovranno presentare l’idea attraverso un testo descrittivo di massimo una cartella A4 (circa 2.000 caratteri), corredato da eventuali immagini a titolo esemplificativo.

L’iscrizione al concorso è gratuita.

Le domande dovranno pervenire via mail entro venerdì 31 luglio a info@icsproduzioni.it

 

Alessandro Zangara (anche per l’immagine)

Celebrazioni ferraresi per il 74° anniversario della nascita della Repubblica

 

Martedì 2 giugno in piazza Trento Trieste a Ferrara si svolgerà la cerimonia – organizzata dalla Prefettura di Ferrara di concerto con il Comune di Ferrara – in occasione del 74° anniversario della fondazione della Repubblica italiana.

Questo il programma:

ore 10 – Deposizione della corona d’alloro commemorativa al monumento della Torre della Vittoria da parte del prefetto della provincia di Ferrara Michele Campanaro, insieme al sindaco di Ferrara Alan Fabbri e al Generale di Divisione Aerea Comandante COA di Poggio Renatico Claudio Gabellini.

Nel rispetto delle misure anticovid-19, sarà presente un limitato numero di autorità della provincia e una rappresentanza delle Associazioni combattentistiche e d’arma; previsto lo schieramento di un picchetto armato ridotto di dieci elementi più il comandante del picchetto e un  trombettiere.

 

Alessandro Zangara

28 maggio 1974/2020

Ricorre oggi l’anniversario della strage terroristica ricordata come strage di Piazza della Loggia, avvenuta a Brescia nel 1974. La città si stringe intorno alla Piazza che ne costituisce il simbolo e, rispettando le direttive in tempi pandemici, ricorda l’efferato episodio, le otto vittime e i 102 feriti anche oggi. Una bomba posizionata in un cestino presso una colonna dei Portici Dieci Giornate durante un comizio sindacale, esplosa poco dopo le 10 del mattino, ha messo la città nell’elenco di obiettivi della “strategia della tensione” per la quale è stato lungo l’iter per conoscerne i responsabili.

Anche se non sarà possibile per tutti partecipare, i bresciani saranno tutti lì, come ogni anno, con la mente e con il cuore.

 

 

Parma sarà Capitale Italiana della Cultura anche nel 2021

È ufficiale: Parma sarà Capitale Italiana della Cultura anche nel 2021. Lo ha stabilito il Decreto Rilancio approvato dal Governo mercoledì 13 maggio accogliendo la richiesta fatta a gran voce nei mesi scorsi dalla città e dalla regione e sostenuta da moltissime città italiane in corsa a loro volta per il titolo.

L’emergenza sanitaria ha sospeso tutte le attività legate alla nomina, rischiando così di vanificare il lavoro e gli investimenti fatti per rendere questo anno eccezionale. Ma Parma non si è mai arresa.

«Quando tutto è o pare perduto semplicemente bisogna mettersi all’opera e ricominciare dall’inizio. È quel che faremo dopo la splendida notizia arrivata dal governo.» Dichiara il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. «Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 rappresenta una decisione giusta e lungimirante: la città e la sua gente hanno lavorato tanto per creare un anno della cultura all’altezza delle aspettative del Paese, avevamo una gran voglia di dimostrare tutto il potenziale di Parma. Ce l’abbiamo tuttora: nel 2021 torneremo ancora più forti. La cultura continuerà a battere il tempo e a essere metronomo della nostra crescita.»

L’anno da Capitale Italiana della Cultura rappresenta una grandissima opportunità per tutto il territorio circostante, come dimostra il sodalizio con Piacenza e Reggio Emilia, che ha dato vita a Emilia2020, soprattutto per quei settori – cultura e turismo – che rappresentano la vera forza del paese e che si ritrovano in questo momento a pagare un prezzo altissimo.

La decisione del Governo, in primis del Ministro Dario Franceschini, sulla quale Parma è sempre stata fiduciosa, dimostra che dalla cultura può davvero partire la rinascita dei territori riportando quelle esperienze e quel desiderio di condivisione di cui, al termine di questo periodo di privazioni, ci troveremo più affamati che mai.

«Il prolungamento di Parma 2020 al 2021 rappresenta una sfida culturale e gestionale» afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra «cui ci accostiamo con lo stesso entusiasmo che ha fin qui accompagnato l’avventura di Capitale Italiana della Cultura. Il tema del Tempo, oggi sospeso, recluso, iperconnesso, rimane il filo rosso di un programma che sarà in grado di parlare anche al passaggio storico che stiamo vivendo. Avremo infatti la responsabilità di sostenere la nostra proposta culturale in questo periodo di impensati mutamenti comportamentali e di grandi incertezze e dovremo dimostrare, con ancora più forza, che è dai territori della cultura che può muovere i suoi primi passi il pensiero di una nuova vita comunitaria.»

Parma dunque è pronta a ripartire riprendendo il cammino iniziato, raddoppiando gli sforzi per portare a compimento quello che ancora si potrà fare nel 2020 e soprattutto preparando un nuovo anno, il 2021, da grande Capitale Italiana della Cultura.

 

Delos

 

 

Svelati lunedì 18 maggio i 5 vincitori della open call di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020

 

Lunedì 18 maggio, in occasione della Giornata Internazionale dei Musei quest’anno dedicata a “Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione”, saranno svelati i cinque vincitori di Cultura per tutti, cultura di tutti, l’open call di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, promossa con il sostegno del Comune di Parma e dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, che vuole rendere il sistema museale più contemporaneo e soprattutto accessibile a tutti.

I candidati sono stati chiamati a proporre idee, prodotti, eventi e servizi, pensati in ottica digitale e multiculturale, capaci di aprire le porte dei musei regionali a particolari categorie di pubblico come giovani, famiglie, anziani, persone con disabilità fisica o cognitiva, stranieri e residenti.

Da settembre 2019 a febbraio 2020 gli interessati hanno avuto la possibilità di presentare i propri progetti, per un totale di 43, che sono stati esaminati da una Commissione Tecnica, anche alla luce della loro capacità di essere economicamente sostenibili sul mercato e del rispetto delle direttive del design 4all, accessibili cioè al più ampio numero di soggetti, diversi fra loro per capacità percettive, motorie e cognitive. I cinque vincitori scelti dalla Commissione riceveranno un premio in denaro che va dai 5.000 euro per il primo classificato ai 1.000 euro per il quinto.

L’annuncio sarà dato lunedì 18 maggio alle 17 in diretta streaming sulla pagina Facebook, sul canale YouTube e sul sito di Parma2020 con la partecipazione dei cinque vincitori e di Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, Roberto Balzani, Presidente dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Francesca Velani, coordinatrice progetti e strategie culturali di Parma2020 e Flora Raffa Dirigente Settore Cultura Giovani e Sviluppo strategico del territorio del Comune di Parma.

La premiazione sarà anche occasione per svelare i prossimi passi, nel 2020 e nel 2021, del progetto di Parma Capitale Italiana della Cultura, che interesseranno tutti gli operatori culturali della regione.

Diretta streaming lunedì 18 maggio ore 17 su: www.parma2020.it, www.facebook.com/parma2020official, www.youtube.com/parma2020official

 

Delos

 

 

Life Science Innovation 2020

Dopo il successo della prima CallFondazione Golinelli ha rinnovato il suo impegno per fornire una risposta concreta alla necessità del nostro Paese di favorire l’integrazione tra ricerca, industria e mercato, mettendo al centro i giovani, le loro idee di impresa e la ricerca scientifica e tecnologica, nell’ottica di una formazione che unisca il sapere al saper fare.

Inizialmente riconfermate, anche per la seconda Call, le risorse messe a disposizione da Fondazione Golinelli e G-Factor per gli investimenti, che complessivamente ammontavanoa1 milione di euro, 720.000 euro in denaro e 280.000 euro in servizi,e destinate ad essere suddivise equamente tra 8 startup. Avendo superato la selezione solo 5 startup, le risorse non investite saranno ri-confermate e re-investite nella prossima call.

«G-Factor si è affacciato in maniera inedita un anno e mezzo fa al panorama italiano con l’obiettivo di rappresentare un modello realmente funzionale alla realtà produttiva e finanziaria del nostro Paese» afferma Antonio Danieli, direttore Generale di Fondazione Golinelli e amministratore unico di G-Factor. «Per la call Life Science Innovation 2020abbiamo ricevuto 137 candidature registrando un aumento della partecipazione dell’8% rispetto alla prima edizione del bando e una maggiore attrattività all’estero. Gli investimenti messi a disposizione erano in totale 8, con un importo di risorse finanziarie disponibili mediamente superiore all’anno precedente, ma la selezione ha prodotto una cerchia ristretta di 6 progetti molto validi e convincenti, vagliata su profili scientifici e imprenditoriali e sulla base dell’esperienza delle start-up. Purtroppo – spiega Danieli – il periodo di due mesi di trattativa precedente all’avvio di G-Force è coinciso con i mesi di marzo e aprile e con l’emergenza sanitaria, e uno dei team selezionati ha deciso di non proseguire a causa di propri impedimenti. Gli accordi sono quindi stati chiusi con 5 start-up: Bacfarm, Lighthouse Biotec, Nib Biotec, PerForms, e Recornea, che ha dimensioni internazionali e collegamenti con Singapore e il sud est asiatico».

«Fondazione Golinelli, anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, non interrompe il proprio piano strategico di investimento ma anzi lo rilancia confermando il suo fondamentale ruolo nel campo della formazione e della ricerca» dichiara Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli. «Sono giorni di appelli accorati a salvare le start-up da parte degli attori protagonisti, ma gli stessi protagonisti non ci pare agiscano conseguentemente. Questo si notava già prima di marzo, ora è tutto bloccato: non ci sono risorse, o sono tutte congelate, e se in questa fase non si investe con coraggio e responsabilità, si rischia di distruggere tutto quanto di buono fatto in questi anni. Non si può aspettare ancora per molto la primavera per scongelare le scorte, altrimenti molte realtà giovani e promettenti, ma ancora fragili, non ce la faranno a sopravvivere. Noi abbiamo investito, indipendentemente dalla nostra volontà, su 5 start-up invece che su 8, ma stiamo già iniziando a ragionare su dove e come investire per il prossimo bando, recuperando ovviamente queste risorse inevase. Stiamo poi ulteriormente pianificando gli sviluppi futuri della Fondazione – prosegue Zanotti – e presto contiamo di poter annunciare alcune novità. Nonostante la delicatezza del panorama generale, ci sono importanti istituzioni e singoli privati che, come noi, intendono agire non fermandosi alla dichiarazione di intenti e con cui stiamo creando importanti e inediti percorsi di sviluppo che presto diverranno realtà. Dovremo imparare ad agire in un mondo nuovo, ma ora non è vietato sbagliare, è vietato stare fermi».

Life Science Innovation 2020 ha ricevuto in totale 137 candidature di start-up innovative, dall’Italia e dall’estero. I cinque team selezionati avranno l’opportunità di intraprendere un percorso di incubazione e accelerazione con G-Factor, l’Incubatore-Acceleratore di Fondazione Golinelli rivolto a realtà imprenditoriali emergenti, la cui missione è promuovere lo sviluppo dell’impresa nascente per creare una nuova imprenditorialità ad alto contenuto innovativo, scientifico e tecnologico.

Le start-up saranno infatti coinvolte nel programma G-Forceideato su misura per ricercatori e giovani esperti di elevato profilo tecnico-scientifico, che accelera i talenti e la crescita dei team nella dimensione imprenditoriale e in quella scientificaattraverso workshop, mentoring, coaching, recruiting e matching con potenziali partner industriali.

Per rispettare le misure di contenimento del Coronavirus, Fondazione Golinelli e G-Factor hanno deciso di erogare il programmada remoto.

Il percorso, cheè partito il 30 aprile e si concluderà a dicembre, prevede una prima fase di formazione-accelerazione di 3 mesi personalizzata su ciascuna iniziativa imprenditoriale e una di mentoring dalla durata di 6 mesi. A causa dell’emergenza Covid-19 la prima fase di formazione,grazie all’utilizzo di strumenti digitali, si svolgerà esclusivamente online attraverso webinar e videoconferenze. I contenuti formativi saranno messi a disposizione da mentori – imprenditori del settore, manager dal profilo internazionale e docenti – e dallo staff di G-Factor composto da imprenditori, manager e advisor.

Si affronteranno numerose tematiche dalla validazione del mercato e la sua analisi ai modelli di business e al mondo degli investimenti, fino alle tecniche di pitching per presentare al meglio la propria idea imprenditoriale a diversi target, investitori, partner industriali o scientifici, clienti, fornitori e collaboratori.

Dopo 3 mesi di G-Force si presenteranno le start-up a importanti partner industriali del panorama nazionale, mentre a conclusione del programma queste saranno presentate a una platea di investitori composta da fondi di investimento, venture capital, business angel e Family Office.

Da ottobre 2015 Fondazione Golinelli ha accolto nei suoi spazi oltre 400.000 persone ed eroga ogni anno mezzo milione di ore di formazione (suddivise tra differenti tipologie di utenza: studenti, insegnanti, aspiranti imprenditori): una filiera della conoscenza che si propone per il futuro alla comunità internazionale come uno dei più importanti centri di riferimento per l’innovazione a livello europeo.

È in questo contesto fertile che i 5 team vincitori della Call inizieranno a lavorare fin dalle prime fasi di sviluppo con esperti e investitori che li accompagneranno nel loro percorso di crescita e di affermazione sul mercato, anche grazie alle relazioni, le reti e le contaminazioni virtuose con centri di ricerca, università, imprese e operatori finanziari.

 

Delos