17 graffi. Piazza Fontana 50°

Diciassette fotografie e diciassette poesie in ricordo e memoria di ognuna delle diciassette vittime della Strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 alla Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano.

Antonio Grassi

Nel cinquantesimo anniversario di quella che fu una delle pagine più drammatiche della storia della Repubblica Italiana, la Casa della Memoria di via Confalonieri 14, a Milano, ha inaugurato la mostra “17 Graffi. Piazza Fontana 50°”.

Stefano Porfirio

Ideata e curata da Stefano Porfirio, realizzata da photoSHOWall in collaborazione con l’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969, il Comune di Milano e la Casa della Memoria, la mostra presenta 18 fotografie, ognuna delle quali corredata da una poesia, per onorare le vittime e ricordare che i parenti non hanno smesso di contare e dimenticare i 18.262 giorni trascorsi da quel tragico pomeriggio del 1969.

Diciassette delle fotografie, una per ogni vittima realizzate appositamente per la mostra da altrettanti fotografi, sono una rappresentazione e interpretazione di chi allora perse la vita tramite i dati raccolti sul luogo dell’attentato e, a fine mostra, verranno consegnate come memoria storica all’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969 stampate in fineart da CILAB.

Francesco Cito

La diciottesima immagine invece, realizzata da Stefano Porfilio e anch’essa accompagnata da una poesia, è stata concepita come immagine simbolica dell’intero percorso espositivo.

A ognuna delle diciotto opere in mostra sono state abbinate altrettante poesie che saranno lette il giorno dell’inaugurazione: sedici scritte appositamente per la mostra da altrettanti poeti e uomini di cultura, mentre due sono state tratte dalla poesia di Pier Paolo Pasolini “Patmos”, composta nei giorni immediatamente successivi alla strage, e dal libro di Matteo Dendena “Ora che ricordo ancora”. L’ingresso alla mostra è libero.

Emanuela Viaro

I 18 i fotografi che espongono sono: Adolfo Violini, Andrea Rossato, Angelo Raffaele Turetta, Antonio Grassi, Emanuela Viaro, Francesco Cito, Gianni Berengo Gardin, Gianni Macheda, Graziano Perotti, Marina Alessi, Massimo Lagorio, Mauro Pinotti, Paola Rizzi, Paolo Scarano, Raoul Iacometti, Silvio Canini, Stefania Mantelli, Stefano Porfirio.

I 19 gli autori che partecipano sono: Agnese Coppola, Benedetta Tobagi, Erica Regalin, Federica Giuliani, Federico Balzarini, Federico Klauser, Frediano Tavano, Gianni Bombaci, Giuseppe Langella, Matteo Dendena, Mauro Toffetti, Melina Scalise, Pier Paolo Pasolini, Roberto Mutti, Roberto Uggeri, Rossana Bachella, Sandro Iovine, Silvestro Serra, Susan Moore.

All’interno della Casa della Memoria, complementare alla mostra, è il progetto speciale photoSHOWall “I Giganti” a cura di Roberto Mutti: sei delle foto in mostra (rispettivamente di: Angelo Raffaele Turetta, Antonio Grassi, Francesco Cito, Graziano Perotti, Paolo Scarano, Gianni Berengo Gardin) verranno scomposte grazie a un sistema espositivo non convenzionale con sei installazioni di grandi dimensioni disposte in cerchio a formare una piazza ideale, secondo il progetto di Davide Tremolada Intraversato.

Il progetto speciale “I Giganti” vuole essere un richiamo al dovere della memoria e la scomposizione di sei fotografie in strutture giganti dal grande impatto visivo permette un livello di lettura più profondo dell’opera fotografica stessa.

 

De Angelis (anche per le fotografie)

 

Torna a Verona il concerto dedicato alla Scozia

Un evento molto apprezzato dai cittadini, che negli ultimi anni hanno partecipato sempre più numerosi, con richieste superiori ai posti disponibili.

È l’evento ‘Verona Scottish Christmas’, concerto gratuito che si svolge nell’auditorium della Gran Guardia sabato 7 dicembre alle 21.

Per favorire la più ampia partecipazione ed evitare che ci siano cittadini che rimangono fuori dallo spettacolo a pochi minuti dall’inizio, quest’anno il Comune ha previsto l’ingresso con biglietto di invito.

Si tratta di un biglietto gratuito che i cittadini interessati devono ritirare al Box Office di via Pallone, 16. Gli inviti, la massimo due per persona, sono disponibili dal 26 novembre, negli orari 9.30-12.30 e 15.30-19.30.

Nella serata del concerto, ai possessori dell’invito si chiede di entrare all’auditorium entro le 20.40, dopodiché i posti ancora liberi saranno assegnati ai cittadini che ne faranno richiesta.

L’evento, organizzato dall’associazione culturale Verona Swing in collaborazione con l’assessorato al Decentramento, apre il periodo natalizio con la magica atmosfera delle cornamusa. Anche quest’anno le marce e gli inni della Orobian Pipe Band, gruppo di cornamuse e percussioni scozzesi, saranno arricchite dalle coreografie delle ballerine dell’Accademia di Danze Scozzesi Scotia Shores. Il trio dell’Ensemble Sangineto saprà stupire il pubblico con sonorità inconsuete e originali. La scenografia sarà curata dall’art designer Sara Ferrari, che improvviserà creazioni artistiche a tema scozzese.

Il concerto è stato presentato dall’assessore al Decentramento Marco Padovani. Presente il presidente dell’associazione Verona Swing Marco Sorio. “Un evento davvero molto apprezzato dalla cittadinanza – ha detto Padovani -, tanto che nelle passate edizioni erano molto di più le richieste dei posti disponibili. Ecco perché quest’anno abbiamo deciso di regolamentare l’ingresso, che potrà avvenire solo in presenza di un invito. L’evento resta assolutamente gratuito e aperto a tutti, ma il biglietto serve per far sì che non restino posti vuoti in sala”. Informazioni al numero 045/8011154.

 

Roberto Bolis

 

“Cantautrici” a Milano e a Roma

Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava (nella foto): tre donne, tre mondi musicali, tre voci, tre storie artistiche differenti e nobili, tre anime. Accomunate da un invidiabile orgoglio femminile, da oltre trent’anni hanno affermato una musica d’autore lontana dai condizionamenti culturali dominanti e da quelli commerciali, dedicandosi a un percorso artistico libero e sincero, fatto di espressione pura e sperimentazione. Dalla loro amicizia, che le ha portate a collaborare più volte in questi anni, nasce un tour speciale, che coniuga la canzone d’autore italiana con i ritmi del Sud del mondo e del jazz.

In anteprima assoluta, domenica 22 dicembre in doppia performance al Blue Note di Milano e giovedì 26 dicembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è di scena CANTAUTRICI, un viaggio che le vedrà condividere un originalissimo “trialogo” con brani del loro repertorio, e non solo, in versioni inedite e coinvolgenti, a partire da alcune delle canzoni più note scritte per se stesse o per altri grandi interpreti della musica italiana (tra cui, solo per citarne alcuni, Renato Zero, Ornella Vanoni, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Mina). Tra questi si potranno ascoltare: Le ragazze Di Gauguin, Brividi, Così è la vita, Destino, Io e mio padre, Gli amori diversi, Il cuore mio, Semplice, Solo i pazzi sanno amare, A che servono gli dei, Io sono una finestra, Mendicante, Terra, Spalle al muro, Come mi vuoi, Per amore, e tanti  altri.

Ad accompagnare le artiste dal vivo, in un concerto ricco di energia e poesia, ci saranno sei grandi musicisti, provenienti da esperienze eterogenee: Ermanno Dodaro al contrabbasso, Emiliano Begni al pianoforte, Francesco Consaga a sax soprano e  flauto traverso, Fabiano Lelli alla chitarra, Roberto Guarino alla chitarra, Andy Bartolucci a batteria e percussioni; ospite Sasà Calabrese al contrabbasso.

Ad aprire i concerti e nell’ambito della performance, saliranno sul palco giovani cantautrici che le tre artiste hanno conosciuto nell’ambito delle loro attività di insegnanti e talent scout, un’esperienza formativa che continua a coinvolgerle in maniera appassionata e determinata: Rossana Casale insegna in Conservatorio da più di 10 anni, Mariella Nava da vari anni ha intrapreso un percorso da discografica mentre  di Grazia Di Michele, di cui è nota la sua attività di coach ed insegnante, è anche produttrice di giovani talenti e direttrice artistica di rassegne cantautorali.

Biglietti: Milano Blu Note: posto unico (con opzione di cena): a partire da €18 acquistabile al telefono o in loco dal Martedì al Sabato dalle 14 alle 22
Tel +39 02 69016888

Roma Auditorium Parco della Musica: Platea: € 25,00 + 3,00 dp; Galleria € 25,00 + 3,00 dp. Disponibili al botteghino dell’Auditorium (orario 11-18; tel. 892101, servizio a pagamento) o sul circuito TicketOne.

Elisabetta Castiglioni (anche per la fotografia)

Aperitivi musicali domenicali a Castelnuovo del Garda

Tornano gli Aperitivi Musicali domenicali, organizzati dall’Associazione Amici della Musica del Lago di Garda, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Castelnuovo del Garda, con la Direzione Artistica del M° Emir Saul, con un nuovo cartellone di sei concerti, dall’8 dicembre 2019 al 1° marzo 2020, che si terranno come di consueto al DIM Teatro Comunale di Castelnuovo del Garda Via S. Martino, 4 (loc. Sandrà) alle 17:30.

La Stagione, giunta alle XIII Edizione, vede la presenza di artisti di grande spessore e di giovani talentuosi, che nonostante la giovane età sono già vincitori di importanti premi.

Inoltre la rassegna si avvale della collaborazione dell’Accademia Amadeus Piano Project di Valeggio sul Mincio, del Conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano e dell’Accademia Discanto di Mozzecane.

Nel concerto inaugurale dell’8 dicembre 2019 il Trio Andriolo-Angelico-Bertolazzi, formato da Nicolò Andriolo al clarinetto, Francesco Angelico al violoncello e Giovanni Bertolazzi al pianoforte, presenterà un omaggio al grande compositore tedesco Ludwig van Beethoven, di cui ricorre nel 2020 il 250° anniversario dalla sua nascita. La sonata n. 3 Op. 69 per violoncello e pianoforte è un pezzo cardine nel repertorio per questa formazione, mentre il Trio Op. 11 è un brano giovanile in cui il compositore dimostra già le sue potenziali compositive.

Il concerto si avvale della collaborazione dell’Accademia Amadeus Piano Project, organizzatrice dell’Amadeus Competition presso la Dogana Veneta di Lazise, dove nella 2° edizione del 2019 il vincitore del Premio Amadeus è risultato il giovane pianista Giovanni Bertolazzi.

Il 22 dicembre, in collaborazione con il Conservatorio di Bolzano, ospiteremo il Trio Einstein, formato da Maximilian Parola al violino, Raphael Repetto al violoncello e Jana Pernthaler al pianoforte. Presentano un programma originale nel quale uniscono due grandi nomi del classicismo, Haydn e Beethoven, con Bridge, una delle figure che ha avuto maggior rilievo nella trasformazione del linguaggio compositivo inglese a cavallo dei secoli XIX e XX. Pur essendo giovanissimi, sono già vincitori di concorsi internazionali e una preparazione collettiva di alto livello.

Il 12 gennaio con l’inizio del nuovo anno, sarà la volta del Trio del Garda, formato da Mauro Scappini al flauto, Bruno Righetti al clarinetto e Eros Roselli alla chitarra. Il Trio propone un programma variegato che include sia autori classici che popolari, Rossini, Brahms, Morlacchi e Piazzolla e alcuni brani di loro composizione. Un gradito ritorno di tre musicisti già molto apprezzati in passato sul nostro palcoscenico, che sapranno coinvolgere, emozionare e divertire il pubblico.

Il 26 gennaio potremo apprezzare l’Estroso Trio, formato da Emy Bernecoli al violino, Walter Vestidello al violoncello e Francesco Fontolan al fagotto, con un programma eclettico come eclettica è la formazione. Il repertorio affrontato dal trio presenta alcune rarità musicali originali composte da autori di primissima importanza (Telemann, Mozart, Beethoven, Corazza, Wolf-Ferrari, Gebauer) con composizioni create appositamente per questa formazione. Qui il fagotto, strumento a fiato tra i meno frequentati, dialoga con i due strumenti ad arco dimostrando tutte le caratteristiche timbriche, tecniche ed espressive di cui è capace.

Il 16 febbraio avremo il piacere di ospitare l’Ensemble Athesis, formato da quintetto d’archi con clarinetto, formazione cameristica dell’Accademia delle Muse, nata all’interno dell’orchestra della FONDAZIONE ARENA DI VERONA circa 27 anni fa. Il Quintetto propone due pezzi di indiscutibile bellezza, tra i più belli per questa formazione.

Si coniugano in questi due brani melodie accattivanti, supportate da una costruzione formale degna di due grandi geni della musica, Mozart e Brahms.

Nel concerto conclusivo del 1° marzo vedremo la partecipazione del Duo Gracieux, formato da Valeriya Starikova al pianoforte e Mariya Mikhaylova al violoncello, due giovani musiciste russe, seconde classificate nella categoria Ensemble della 24° edizione del Premio Internazionale di Musica “Gaetano Zinetti” di Sanguinetto, uno dei più prestigiosi riconoscimenti europei per i giovani musicisti, organizzato dalla Fondazione Discanto di Mozzecane,  con la quale in questa occasione collabora la nostra Associazione. Il Duo presenterà due sonate scritte da due loro connazionali, Prokofiev e Rachmaninov, romanticismo e neoclassicismo insieme in un programma da incorniciare.

– BIGLIETTO INTERO € 10,00

– BIGLIETTO RIDOTTO € 8,00 (entro i 25 anni – oltre i 65 anni e RESIDENTI)

– Gratuito fino al 15° anno d’età e a disabili con accompagnatore

 

A.M.L.G.

 

 

 

Cile: Amnesty International presenta le conclusioni delle sue indagini

Le forze di sicurezza sotto il comando del presidente Sebastián Piñera – principalmente le forze armate e i carabineros (la polizia nazionale) – sono responsabili di attacchi generalizzati e dell’uso di una forza non necessaria ed eccessiva con l’obiettivo di colpire e punire i manifestanti. Queste azioni hanno finora causato cinque morti, mentre migliaia di persone sono state torturate, sottoposte a maltrattamenti o ferite in modo grave.
Lo ha dichiarato Amnesty International, al termine di una missione di ricerca in Cile.
“Le intenzioni delle forze di sicurezza cilene sono chiare: colpire chi manifesta per disincentivare la partecipazione, ricorrendo all’atto estremo di praticare la tortura e la violenza sessuale contro i manifestanti. Invece di prendere misure per fermare la gravissima crisi dei diritti umani, le autorità sotto il comando del presidente Sebastián Piñera appoggiano questa politica della punizione da oltre un mese, col risultato che le vittime di violazioni dei diritti umani aumentano ogni giorno”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.
“La responsabilità penale individuale non può limitarsi a processare gli autori materiali delle violazioni dei diritti umani. Garantire la giustizia e la non ripetizione implica sanzionare coloro che hanno dato gli ordini nella piena consapevolezza dei crimini commessi o li hanno tollerati”, ha aggiunto Guevara-Rosas.
Secondo l’Istituto nazionale dei diritti umani, almeno cinque persone sono morte per mano delle forze di sicurezza e oltre 2300 sono state ferite: di queste, 1400 sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco e 220 hanno subito gravi traumi agli occhi.
La Procura ha registrato oltre 1100 denunce di maltrattamenti e tortura e 70 denunce di violenza sessuale a carico di pubblici ufficiali. Secondo i carabineros, nessun pubblico ufficiale è stato ucciso e vi sono stati circa 1600 feriti – 105 in modo grave – tra le forze di sicurezza.
Le manifestazioni, iniziate a metà ottobre per protestare contro l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico, si sono poi estese alla richiesta di una società più giusta in cui lo stato garantisca diritti quali quelli alla salute, all’acqua, all’educazione e alla qualità della sicurezza sociale, in un paese profondamente iniquo.
Amnesty International ritiene che le violazioni dei diritti umani e i crimini di diritto internazionale commessi dalle forze di sicurezza non siano fatti isolati o sporadici ma, invece, costituiscano una costante del modus operandi praticato in tutto il paese principalmente dai carabineros. Il livello di coordinamento richiesto per sostenere la repressione violenta delle proteste nel corso di un mese fa ragionevolmente concludere che vi siano responsabilità ai più alti livelli per aver ordinato o aver tollerato la repressione. Ciò, naturalmente, dovrebbe essere chiarito attraverso indagini indipendenti e imparziali.
La decisione del presidente Piñera di dispiegare l’esercito nelle strade a seguito della proclamazione dello stato d’emergenza ha avuto conseguenze catastrofiche. Sia coloro che hanno deciso di affidare all’esercito il controllo delle manifestazioni con l’uso della forza letale, sia coloro che hanno sparato contro le persone che manifestavano, causando morti e feriti gravi, devono essere sottoposti a indagini e, ove vi siano prove sufficienti, essere giudicati da un tribunale indipendente e imparziale.
Durante e dopo lo stato d’emergenza i dirigenti dei carabineros, così come coloro con funzioni superiori, invece di esercitare un controllo effettivo per prevenire o reprimere la commissione di atti di violenza hanno permesso che tutto ciò continuasse col conseguente aumento delle denunce di maltrattamenti, torture e danni oculari irreversibili. La mancata prevenzione di queste azioni, quando in presenza dell’obbligo di farlo, è motivo di responsabilità individuale secondo il diritto internazionale.
Finora, Amnesty International ha documentato 23 casi di violazioni dei diritti umani nelle regioni di Valparaíso, Tarapacá, Bío-Bío, Antofagasta, Coquimbo, Maule e Araucanía e in 11 comuni della regione metropolitana di Santiago, verificatisi tra il 19 ottobre e l’11 novembre. Attraverso i suoi esperti, l’organizzazione per i diritti umani ha convalidato oltre 130 contenuti fotografici e video sull’uso non necessario ed eccessivo della forza.
Raccomandazioni preliminari di Amnesty International
Le autorità devono porre urgentemente fine alla repressione, dando precisi ordini alle forze di sicurezza affinché esercitino la massima moderazione nell’uso della forza, nel rispetto degli standard internazionali. Un messaggio particolarmente chiaro dev’essere inviato rispetto all’uso di armi potenzialmente letali, affinché non vengano mai usate come mezzo di dissuasione.
Gli organi di giustizia devono indagare sulla catena di comando nelle violazioni dei diritti umani e nei crimini di diritto internazionale commessi nel contesto della crisi dai militari o dai carabineros, come previsto dagli standard internazionali e dall’ordinamento giuridico cileno.
Le autorità devono assicurare che le legittime richieste della popolazione vengano ascoltate, avviando le riforme legislative e politiche necessarie per garantire a tutti i diritti economici, sociali, culturali e ambientali, senza discriminazione e con particolare attenzione alle persone maggiormente vulnerabili, nonché per assicurare un processo partecipativo e inclusivo verso una nuova costituzione che promuova e protegga tutti i diritti umani.
Le autorità devono intraprendere una seria riforma delle forze di polizia per far sì che diventi un’istituzione a garanzia di tutti e che esistano rigorosi meccanismi di controllo e di assunzione delle responsabilità.

Amnesty International Italia

Un concerto speciale al Teatro Modena, per festeggiare in musica il Natale

 Fabio Armiliato

Tra le tante iniziative che animeranno Genova e la Liguria nel periodo delle feste natalizie, anche un concerto speciale che il Teatro Carlo Felice offrirà alla città: Una notte all’Opera, lunedì 9 dicembre al Teatro Modena, alle ore 20:45. Protagonisti, tre nomi prestigiosi del panorama lirico internazionale legati alla nostra città: il soprano Serena Gamberoni, genovese ormai da quindici anni, e i genovesissimi Fabio Armiliato, tenore, e Michele Patti, baritono. Accompagnati al pianoforte da Sirio Restani, organista, pianista, clavicembalista e compositore, da oltre trent’anni Maestro Collaboratore di Sala del Teatro Carlo Felice, i tre cantanti spazieranno dal grande repertorio operistico (Otello e La traviata di Verdi, Tosca e La bohème di Puccini, Le nozze di Figaro di Mozart), alla canzone napoletana (Core ‘grato di Salvatore Cardillo e Non ti scordar di me di Ernesto De Curtis) e al tango (Por una cabeza di Carlos Gardel), per chiudere con  il duetto “Tace il labbro” da La vedova allegra di Franz Lehár, senza dimenticare un classico della musica natalizia come White Christmas di Irving Berlin. Un programma, dunque, per tutti, non solo per gli appassionati d’opera. Il concerto sarà a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, su invito (valido per massimo due persone) da ritirare presso le Biglietterie del Teatro Carlo Felice e del Teatro Modena negli orari di apertura.

Serena Gamberoni

Al concerto assisteranno il Presidente della Regione Giovanni Toti e il Sindaco Marco Bucci, che si recheranno al Teatro Modena dopo aver presenziato all’accensione dell’albero donato a Sampierdarena dal Parco Regionale della Val D’Aveto. Molto soddisfatto il Sovrintendente Claudio Orazi, che ha voluto il concerto proprio per rispondere alla vocazione territoriale dell’attività musicale del Teatro Carlo Felice, così come auspicato da Regione e Comune, Soci Fondatori della Fondazione lirico-sinfonica genovese: «Il concerto denominato Una notte all’Opera nasce dalla sensibile richiesta e volontà della Regione Liguria in collaborazione con il Comune di Genova di estendere l’offerta musicale in ambito cittadino e territoriale. Il Teatro Carlo Felice desidera corrispondere a tale indirizzo impegnandosi anche per il futuro ad implementare in maniera molto significativa, per quantità e qualità, le produzioni musicali su tutto il territorio della Regione Liguria. Tali iniziative, fra l’altro, rientrano pienamente tra gli obiettivi statutari della Fondazione lirica che anche con serate come quella del 9 dicembre presso il Teatro Modena è capace di promuovere la grande tradizione operistica italiana. I famosi interpreti che parteciperanno al concerto – Serena Gamberoni, Fabio Armiliato e Michele Patti, accompagnati al pianoforte da Sirio Restani – saranno i migliori testimoni del belcanto offrendo la possibilità ad ogni cittadino di avvicinarsi a questo genere musicale. Il concerto è previsto ad ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili, per festeggiare il Natale in un importante Teatro della nostra città.»  

 

Massimo Pastorelli (anche per le fotografie)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Letizia Battaglia. Storie di strada”

Dal 5 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020, negli spazi espositivi di Palazzo Reale a Milano, sarà aperta al pubblico la grande mostra “Storie di strada”, una grande retrospettiva con oltre 300 fotografie che riscostruiscono per tappe e temi la straordinaria vita professionale di Letizia Battaglia.

Letizia Battaglia, Lunedì di Pasquetta a Piano Battaglia, 1974

Promossa da Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale e Civita Mostre e Musei, la mostra anticipa con la sua apertura il palinsesto “I talenti delle donne”, promosso e coordinato dall’Assessorato alla Cultura, che durante tutto il 2020 proporrà iniziative multidisciplinari – dalle arti visive alle varie forme di spettacolo dal vivo, dalle lettere ai media, dalla moda alle scienze– dedicate alle donne protagoniste nella culturae nel pensiero creativo.

Con circa 300 fotografie, molte delle quali inedite, “Storie di strada” attraversa l’intera vita professionale della fotografa siciliana, e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo costruito su diversi capitoli e tematiche. I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte e sull’amore, e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica. Il percorso espositivo si focalizza sugli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica dell’artista, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea. Quello che ne risulta è un vero ritratto, quello di un’intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si interessa di ciò che la circonda e di quello che, lontano da lei, la incuriosisce.

Come ha avuto modo di ricordare la stessa Battaglia, “La fotografia l’ho vissuta come documento, come interpretazione e come altro ancora […]. L’ho vissuta come salvezza e come verità”. “Io sono una persona – afferma ancora – non sono una fotografa. Sono una persona che fotografa.”.

Quelle che il progetto della mostra si propone di esporre – ricorda Francesca Alfano Miglietti curatrice della mostra – del percorso di Letizia Battaglia, sono ‘forme d’attenzione’: qualcosa che viene prima ancora delle sue fotografie, perché Letizia Battaglia si è interrogata su tutto ciò che cadeva sotto al suo sguardo, fosse un omicidio o un bambino, uno scorcio o un raduno, una persona oppure un cielo. Guardare è stata la sua attività principale, che si è ‘materializzata’ in straordinarie immagini”.

Non ha bisogno di presentazioni Letizia Battaglia (Palermo, 1935). Non solo in Italia, ma anche all’estero: nel 2017 il New York Times l’ha infatti citata come una delle undici donne straordinarie dell’anno.

Letizia Battaglia ha raccontato da insider tutta Palermo, per non parlare del contributo dato al teatro, all’editoria e alla promozione della fotografia come disciplina. È riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea non solo per i suoi scatti saldamente presenti nell’immaginario collettivo, ma anche per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia.

Nel corso della sua vita Letizia Battaglia ha raccontato anche i volti dei poveri e le rivolte delle piazze, tenendo sempre la città come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà, oltre che del suo paesaggio urbano. Letizia Battaglia ‘tratta’ il suo lavoro come un manifesto, esponendo le sue convinzioni in maniera diretta, vera, poetica e colta, rivoluzionando così il ruolo della fotografia di cronaca. Impara la tecnica direttamente ‘in strada’, e le sue immagini si distinguono da subito per il tentativo di catturare una potente emozione e quasi sempre un sentimento di ‘pietas’.

I soggetti di Letizia, scelti non affatto casualmente, hanno tracciato un percorso finalizzato a rafforzare le proprie ideologie e convinzioni in merito alla società, all’impegno politico, alle realtà emarginate, alla violenza provocata dalle guerre di potere, all’emancipazione della donna.

Molti sono i documentari che hanno indagato la sua figura di donna e di artista, il più recente dei quali è stato presentato all’edizione 2019 del Sundance Film Festival. Il film Shooting The mafia, per la regia di Kim Longinotto, racconta Letizia Battaglia giornalista e artista, che con la sua macchina fotografica e la propria movimentata vita è testimone in prima persona di un periodo storico fondamentale per la Sicilia e per l’Italia tutta, quello culminato con le barbare uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Accompagna la mostra un catalogo Marsilio Editori, con testi di Francesca Alfano Miglietti, Leoluca Orlando, Maria Chiara Di Trapani, Filippo La Mantia, Paolo Ventura.

Molte sono le iniziative inserite all’interno del programma di attività collaterali legate a “Storie di strada”. Un ricco calendario di proiezioni cinematografiche in collaborazione con il MIC – Museo Interattivo del Cinema: sette incontri dal 10 dicembre al 21 dicembre 2020.

E non solo. Dal 5 dicembre al 21 febbraio 2020 sarà possibile partecipare a due fotocontest: “Letizia Battaglia – Progetti”, “Letizia Battaglia – Persone” che inviteranno a scendere in strada per fotografare il vivere quotidiano. La giuria è composta da Letizia Battaglia, Francesca Alfano Miglietti e Denis Curti. Tra i premi previsti una lettura portfolio e pubblicazioni su testate di settore. La partecipazione al concorso è gratuita ed aperta a tutti, professionisti ed appassionati. Le foto saranno raccolte secondo le modalità previste dal regolamento. Per ulteriori informazioni http://www.mostraletiziabattaglia.it

Infine, “Intorno a Letizia” visite speciali tra le quali quella di Francesca Alfano Miglietti, di Antonio Marras e di Vincenzo Argentieri, permetteranno al visitatore di conoscere Letizia Battaglia a 360 gradi.

Orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30 – 19.30; giovedì e sabato: 9.30 – 22.30. La biglietteria chiude un’ora prima

 

Ombretta Roverselli (anche per la fotografia)

 

 

Allo Spazio Aperto San Fedele Patrizia Cercamondi

Farfalla

Inaugurerà il prossimo 10 dicembre la mostra di Patrizia Cercamondi “Tentativo di volo n. 2”, aperta fino al 25 gennaio allo Spazio Aperto San Fedele, con la collaborazione di Galleria Inconsueta.

In mostra ventidue disegni dell’artista, eseguiti a pennarello su carta, di diversi formati e dai colori dirompenti, le opere animano gli spazi espositivi.

I soggetti vanno da cartoni animati a lettere e ricerche puramente astratte che indagano il segno e il colore. Come scrive la curatrice Rosa Selavi: “Sembra che Patrizia Cercamondi sia impegnata, nella sua stanzetta in via Panzeri 10/10, a osservare e registrare scambi energetici. Un sismografo che annota scrupolosamente la frequenza emotiva del mondo: il suo battito. La ricerca, ossessiva e incessante, è dominata dal movimento, dal colore, dallo scambio e dall’interazione di grafismi pieni di grazia confinati in uno spazio ridotto. A volte felici e dolci come carezze, a volte aggressivi come graffi, i segni creano un reticolo che allo stesso tempo imprigiona e libera lo Spazio: con il loro sgorgare, scorrere, incontrarsi ed evitarsi lo dominano, trasformandolo in un campo di forza primordiale”.

Patrizia Cercamondi (Milano, 1979) è una pittrice portatrice di sindrome di down. Da vent’anni disegna e colora nella sua stanza/laboratorio a Settimo Milanese (MI). Con la Galleria Inconsueta ha realizzato le sue prime mostre personali: Il favoloso mondo di Patty e Bim Bum Bam!. Con il Comune di Settimo Milanese è attualmente è impegnata come formatrice in un percorso laboratoriale ed espressivo rivolto a genitori e bambini.

Orari di apertura: martedì – venerdì 16,00/19,00 – sabato 14,00 /18,00

Al mattino su appuntamento (chiuso i festivi e dal 24 dicembre al 6 gennaio). Ulteriori info scrivendo a sanfedelearte@sanfedele.net

 

G.S.F. (anche per la foto del dipinto)