Stolen Moments

Esce il 15 marzo in tutte le principali piattaforme musicali (e a fine marzo nei negozi di dischi e librerie) l’album tratto dalla colonna sonora originale del film “mockumentary”di Stefano Landini “Stolen moments”, una  storia di musica e sfide sociali ambientata negli anni Settanta che vede il protagonista alle prese con l’apertura di un jazz club all’interno di capannoni industriali dove vivono intere famiglie immigrate a Torino in cerca di lavoro.

Il percorso che accompagna le musiche del film – composizioni originali di Massimo Fedeli – comprende una parte che si immagina eseguita dal vivo e lo “score” del film, registrato in sala con i musicisti. A suonare in questo ricercato e appassionato progetto discografico sono Emanuele Coluccia al sax tenore, Alberto Di Leone a tromba e flicorno, Lorenzo Lorenzoni a trombone tenore e susafono, Francesco Angiuli al contrabbasso, Enzo Lanzo alla batteria, Vito Quaranta a chitarra e banjo, Massimo Fedeli a pianoforte e Rhodes. L’album comprende anche un brano cantato, “Beginning of a dream” (di cui è già in rete il videoclip), che vede la speciale partecipazione del vocalist Mario Rosini.

Il film, che sarà presentato in anteprima al BiF&st 2024 il 16 marzo, narra la vicenda di Sabino, giovane pugliese amante del jazz, che con il cugino Michele e con Pasquale, giocatore d’azzardo – entrambi di Bari vecchia – apre a Torino un club in quello che scopre essere uno dei famigerati capannoni destinati alle famiglie degli emigrati del Sud. Un’iniezione di cultura che trasforma un luogo di degrado in un punto di riferimento non solo per i jazzofili ma per lavoratori ed emigrati che respirano una boccata di ossigeno in una terra ostile. Una scommessa che, in un contesto socio-politico complicato e dopo tante problematiche e sforzi per costruirla, viene inizialmente vinta: ma non tutto, purtroppo, andrà secondo i piani…

Il tutto viene raccontato attraverso la parte documentaristica del film – con materiali di repertorio autentici provenienti dagli archivi dell’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS) e dall’Archivio del Cinema di Impresa di Ivrea, che fa capo al Centro Sperimentale di Cinematografia – e falsi – le interviste ai protagonisti del film, invecchiati – con il grande narratore Pupi Avati, intervistato da un immaginario programma televisivo di oggi, in cerca della storia della settimana.

La fiction attinente alla storia narrata è invece stata girata interamente in Puglia, interpretata da grandi attori di quella regione e non solo: su tutti spicca Nicola Nocella, giovane promessa del nuovo cinema italiano (ha interpretato ‘Il Figlio più Piccolo’ proprio di Pupi Avati ed è stato candidato al David di Donatello per il film “Easy”), e Paolo Sassanelli, noto per “l’Ispettore Coliandro” e ‘il Metodo Fenoglio’ sui canali RAI, oltre che per molti film da lui interpretati. Oltre a loro recitano Michele Sinisi, apparso in ‘Palazzina LAF’ di Michele Riondino; Antonella Carone, celebre per la saga “Me contro Te”; Barbara Monetti nel ruolo di Immacolata; Luigi Moretti in quello del sassofonista torinese Pino Pozzo… e tanti altri.

“Stolen Moments” appartiene quindi ad un genere cinematografico difficile da codificare: ne sono pochi gli esempi (il più celebre è ‘Zelig’ di Woody Allen): il suo linguaggio è infatti la ricostruzione dei fatti narrati come ci ha abituato la Televisione con le inchieste giornalistiche, soltanto che qui sarà difficile distinguere il vero dal falso, la fiction dal documentario: una riflessione sulla necessità e sulla concretezza dl vero, in tempi in cui le immagini della realtà possono essere manipolate e create artificialmente in ogni modo. L’obiettivo del film è infatti quello di giocare con i generi e con lo spettatore più smaliziato, per far sì che si esca dalla sala o dalla visione chiedendosi ‘ma quello che ho visto è accaduto veramente?’: domanda ormai perfettamente legittima in tempi in cui tutte le immagini possono essere ricreate con l’Intelligenza Artificiale.

Il film, co-prodotto da LCN srl, Rio Film e Bronx Film srl, gode del Patrocinio del Comune di Mola di Bari ed è stato realizzato grazie al contributo di Apulia Film Commission.

Elisabetta Castiglioni

“Cine, Tango, Caffè” col sax di Marco Albonetti

Il sassofono soprano di Marco Albonetti in “Cine, Tango, Caffè” mercoledì 13 marzo 2024 alle 18.00 per la stagione concertistica di Roma Sinfonietta all’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1). Saranno con lui sul palco una ventina di musicisti dell’Ensemble Roma Sinfonietta e il pianista Michelangelo Carbonara.

Questo concerto tocca i luoghi dell’anima del saxofonista Marco Albonetti: “In questa serata – afferma – i luoghi sono quelli dove il tango diventa modo di essere ed identità stessa di un popolo e dove le esperienze diverse si trasformano nel tango nuevo di Astor Piazzolla e nelle sue declinazioni, come quelle espresse da Richard Galliano e Pablo Ziegler. I profumi ed i sapori sono quelli delle note di Nino Rota in cui scorrono le immagini di felliniana memoria di una Romagna sognante, scanzonata e accogliente. Infine basta solo un colore, per riportarci alle sonorità iconiche di Ennio Morricone”.

Sono in programma famosissimi e amatissimi tanghi di Carlos Gardel (Volver) e Astor Piazzolla (Otoño Porteño, Invierno Porteño e Oblivion. Poi le indimenticabili musiche di Ennio Morricone per Mission, C’era una volta in America, Nuovo Cinema Paradiso e La leggenda del pianista sull’oceano, e di Nino Rota per La dolce vita e Amarcord (arrangiamenti di Paolo Silvestri). E la musica di Gato Barbieri per un altro film che ha fatto epoca, Ultimo Tango a Parigi. E ancora un altro tango, questa volta Tango pour Claude del grande fisarmonicista francese Richard Galliano, che l’ha trascritto personalmente per sax e orchestra proprio per Albonetti.

Marco Albonetti svolge un’intensa attività concertista e didattica in tutto il mondo. La sua peculiarità è quella di rappresentare un blend di tecniche e stili diversi, spaziando dal contemporaneo, al barocco, fino ai linguaggi della musica popolare, senza rinnegare la sua formazione classica, come dimostrano anche i suoi anni di collaborazione sia con Luciano Berio che con Milva. La sua capacità di entusiasmare il pubblico passa proprio attraverso la scelta di un repertorio senza confini di genere.

È stato salutato con una standing ovation al suo debutto come solista presso la Carnegie Hall di New York e suona regolarmente in molte sale in Italia e all’estero, tra cui Konzerthaus Berlin, Palau de la Música Catalana de Barcelona, Sala Verdi di Milano e ancora a Vienna, Madrid, Johannesburg, Taipei e altre importanti capitali.

In collaborazione con l’etichetta Londinese Chandos Records ha dato vita a tre differenti progetti discografici, accolti entusiasticamente dalla critica. Ecco alcune recensioni del CD Postcards from Italy, inciso insieme a Roma Sinfonietta: “La dolcezza e la tenera bellezza del sax soprano di Albonetti mi hanno preso di sorpresa” (BBC Music Magazine), “Le esecuzioni sono costantemente vive, vibranti e ritmicamente emozionanti, e il virtuosismo di Marco Albonetti rende la musica ancora più appassionata e intensa… Il suono e la presentazione sono all’avanguardia” (Classical Music Daily), “È pieno di magnifiche melodie, messe in evidenza dal talentuoso sassofonista Marco Albonetti… Un grande ascolto dalla prima all’ultima battuta” (The Mail).

Biglietti: intero € 12,00; ridotto personale universitario e over 65 € 8,00; studenti € 5,00

I biglietti si possono acquistare presso Roma Sinfonietta(telefono06 3236104– email:romasinfonietta@libero.it) o presso l’Auditorium E. Morricone dell’Università di Roma “Tor Vergata” a partire da un’ora e mezzo prima di ogni concerto.

Mauro Mariani (anche per la fotografia)

Dock in Absolute a Visioninmusica a Terni

Dock In Absolute tornano a Visioninmusica con il live del loro nuovo album [Re]flekt, terzo lavoro discografico, registrato in soli tre giorni in uno studio della nostra penisola. Giovedì 7 marzo, la formazione lussemburghese composta da Jean-Philippe Koch al pianoforte, Victor Kraus alla batteria e David Kintziger al basso sarà all’Auditorium Gazzoli di Terni, alle ore 21, per regalare momenti di assoluta magia, con sonorità che possono essere paragonate ad un quadro impressionista: il disco mette infatti in luce in maniera specifica ogni colore, timbro strumentale, melodia e singola nota attraverso composizioni evocative e potenti volte a catturare e accendere l’emotività di chi guarda e ascolta.

I ritmi cangianti e imprevedibili che caratterizzano il trio lussemburghese, filtrati da melodici leitmotiv che si riflettono nel passaggio da una traccia all’altra guidano il percorso di un progetto che spicca per la progressione di andature lievi e decise al tocco del piano, ritmi e silenzi alla batteria e indimenticabili linee di basso. Un esempio di questo gioco in equilibro tra i suoni è rappresentato da Kintsugi, la traccia che chiude l’album e dà nuova vita ai frammenti emotivi dispersi dai brani precedenti, come nell’antica arte giapponese di restaurare con l’oro i frantumi delle tazze da tè: esattamente ciò che successe al panorama jazz internazionale con la comparsa del trio nel 2012. 

I Dock In Absolute sono la dimostrazione che il jazz ha una miriade di storie da raccontare. Il loro approccio fresco al genere gli permette di superarne i confini stilistici esplorando il potenziale di nuove dimensioni sonore e ampliando, di conseguenza, anche il pubblico di riferimento.

Nel corso del tempo, attraverso l’album omonimo nel 2017, Unlikely (2019) e [Re]flekt (2023), la formazione è riuscita a delineare un suo personalissimo stile e un suono caratteristico che può essere definito energico, incalzante, ricco di colpi di scena e cambi di tono, da selvaggio ad aggraziato, da semplice e sommesso ad arioso e barocco. Un’infinita varietà di cellule melodiche che si alternano su uno sfondo sonoro brillante e mai banale, caratterizzate da un’entropia costante che non lascia mai una variazione melodica a metà.

I biglietti del concerto sono acquistabili sul sito www.vivaticket.com. Sito ufficiale del gruppo: dockinabsolute.com

Elisabetta Castiglioni

8 marzo. Omaggio a Madame Elise Hall, prima mecenate del saxofono

Venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna e del centenario della scomparsa di Madame Elise Hall, la prima grande mecenate del saxofono, il Museo del Saxofono di Fiumicino presenta Women in Sax, un volume fotografico realizzato con il contributo del Ministero della Cultura e dedicato alle donne saxofoniste.

Un volume prestigioso che si configura come un’opera di rilievo nel campo della storia della musica, frutto del grande lavoro di acquisizione, studio e ricerca svolto sull’archivio fotografico del Museo da parte degli autori Attilio Berni ed Ermira Shurdha. Un volume fotografico ricco di schede tecniche e di approfondimenti legati alle metamorfosi del saxofono e intrecciati con le storie personali delle esecutrici che, dalla fine dell’Ottocento, hanno imbracciato lo strumento.

Un libro di analisi che si pregia della prefazione della saxofonista Ada Rovatti, destinato a emozionare tutti, dai musicisti professionisti ai semplici appassionati dello strumento, e a suscitare lo sviluppo di nuovi studi, oltre a un più vivo e significativo interesse per la cultura degli strumenti musicali a fiato. Il programma della serata prevede alle ore 18:00 l’apertura musicale con il Duo Mono, Mara di Cosimo (sax alto) e Susanna Pagano (pianoforte), che suoneranno Rhapsodie Mauresque di C. Debussy e Premier Concerto for Alto Saxophone di P. Gilson, brani entrambi dedicati a Madame Elise Hall. Alle ore 18:30 ci sarà la presentazione del volume, con la partecipazione degli autori, Attilio Berni ed Ermira Shurdha, con Andrea Polinelli, musicista nonché moderatore della presentazione.

Alle ore 20:30, come di consuetudine, è in programma un apericena facoltativa al costo di €15,00 e, a conclusione della manifestazione alle ore 21:30, confermando la filosofia divulgativa in stile edutainment perseguita dal museo allo scopo di coinvolgere emotivamente il pubblico, è previsto il concerto Donne tra le Note con Claudia Di Pietro (saxofoni) e Lucia Bonfiglio (pianoforte). Il duo proporrà un repertorio che spazierà da brani classici al jazz, dalla musica pop a quella sudamericana, da Ennio Morricone ad Astor Piazzolla e vedrà, come ospite d’onore, la giovane cantante Giulia Ragusa.

WOMEN IN SAX: Un volume dedicato al lato femminile del saxofono.

Fino alla metà dell’800, le donne che si avvicinavano alla musica solitamente studiavano il pianoforte, l’arpa, la chitarra e soprattutto il canto. Il loro coinvolgimento con la musica, seppur secolare, quasi mai approdava a un livello professionale e, solo nella seconda metà del XIX secolo, il loro approccio cominciò lentamente a cambiare. Nei primi anni del ‘900 il pianoforte era ancora lo strumento considerato più “appropriato”, sia per le donne bianche che per quelle di colore, e solo alcune trombettiste, tromboniste e clarinettiste iniziarono a trovare lavoro in gruppi musicali familiari, nei circuiti dei vaudeville o dei Chautauqua, dei circhi e degli spettacoli in tenda. Poi arrivarono il saxofono, Madame Elise Hall e le prime incisioni di Miss Bessie Meeklens e tutto cominciò a prendere un’altra strada…

La pubblicazione di questo ricco catalogo di fotografie non vuole rappresentare una ricostruzione storico-cronologica delle figure femminili di maggior spicco che hanno imbracciato il saxofono per lottando per l’affermazione del ruolo della donna nella società. Women in Sax vuole essere una testimonianza di quel patrimonio culturale e storico costituito dall’archivio fotografico custodito dal museo e permettere una lettura diversa, più diretta ed emotiva, di quello che è stata l’identità della donna saxofonista, coinvolgendo i lettori e portandolo oltre la semplice conoscenza dei fatti. Un omaggio al “femminile sconosciuto” del saxofono, non solo jazzistico, un lungo lavoro di studio e ricerca che ha portato a ricostruire le storie delle protagoniste di un’epoca; storie riassunte in aneddoti e curiosità, di cui si sono volute tracciare anche le vicende umane.

Il “sax femminile” ha popolato il mondo artistico americano ed europeo ma non sempre è riuscito a segnare la storia con trionfi, e spesso se ne è persa la memoria. Una ragione in più per fissare sulle pagine di un libro il valore di queste protagoniste – considerate figure di secondo piano – il loro intuito, l’abilità di inserirsi in un contesto difficile, soprattutto per il predominio maschile che ha sempre prevalso la scena artistica.

ore 18.00 Apertura musicale, DUO MONO, Mara di Cosimo – sax alto, Susanna Pagano – pianoforte

Ore 18:30 Presentazione del volume WOMEN IN SAX con gli autori Attilio Berni ed Ermira Shurdha. Modera Andrea Polinelli

Ingresso libero

Ore 20:30 Apericena, ingresso: € 15,00

Ore 21:30 Concerto DONNE TRA LE NOTE, Claudia Di Pietro – saxofoni, Lucia Bonfiglio – pianoforte, Special guest: Giulia Ragusa – voce, ingresso: € 17,00. Biglietti in vendita al Museo o sul sito Liveticket.it

Museo del Saxofono, via dei Molini snc (angolo via Reggiani), 00054 – Maccarese, Fiumicino (RM)

Elisabetta Castiglioni

Sticky Bones al Museo del Saxofono

Un concerto a ritroso nel tempo in grado di restituire una dimensione musicale “low-fi” che riporta l’orecchio dell’ascoltatore alle origini, spesso ignorate e sconosciute, di alcuni ritmi e brani di antichi repertori. È questo il modello a cui si ispira il sound degli Sticky Bones, protagonisti il prossimo 2 marzo, alle ore 21:00, di un peculiare concerto al Museo del Saxofono di Fiumicino.

Race Music, Classic Blues, American Roots, Hokum Songs, Barrelhouse, Stomps, Stride, Boogie Woogie, Vaudeville, sono gli stili ai quali il gruppo intende conformarsi, perseguendo quelle sonorità ruvide che si ascoltavano a tarda notte fuori dalle Barrelhouse, nei bordelli, nei Juke Joint o negli spettacoli di Vaudeville durante gli anni Venti e Trenta. Una perfetta fotografia, rigorosamente in bianco e nero, di quanto si poteva vedere e sentire in quell’America di inizio secolo, scossa dal terremoto provocato da quello che negli anni a venire sarebbe stato chiamato “Jazz” e dove l’influenza anche delle tradizioni musicali degli emigrati italiani fu fondamentale per caratterizzare questo genere musicale. Ad incidere il primo brano “jass” (come veniva scritto a inizio secolo) fu proprio un figlio di emigrati italiani siciliani, Nick La Rocca, che con la sua Original Dixieland Jass Band incise, nel 1917, il primo disco della storia del jazz con i brani “Dixieland Jass Band One-Step” e “Livery Stable Blues”: da lì in poi la musica in America non fu più la stessa…

Del gruppo fanno parte Mama Ines alla voce, Emiliano Federici al pianoforte, Sergio Piccarozzi a chitarra e banjo,  Maurizio Capuano al contrabbasso e tuba, Francesco Marsigliese alla cornetta e Filippo Marino al clarinetto.

Il concerto, come d’abitudine, sarà anticipato da una gustosa apericena durante la quale si potrà anche visitare la straordinaria collezione di saxofoni esposti al Museo.

I biglietti sono in vendita in loco e in prevendita al sito Liveticket.it

Dal 2015 gli Sticky Bones fanno parte delle formazioni musicali “vintage” che si esibiscono  durante i raduni o le manifestazioni organizzate dalle varie comunità di ballerini swing o lindy hop di Roma.

Nel 2016 e nel 2023 la formazione è stata chiamata ad esibirsi su uno dei palchi più importanti a livello internazionale, Umbria Jazz, dove sono stati notati da Renzo Arbore il quale ha poi collaborato con la band per la registrazione di due brani del loro secondo album dedicato a Bessie Smith. Successivamente, sempre con Renzo Arbore, si sono esibiti nell’edizione del festival dedicata ai terremotati di Amatrice, nel Teatro Lyrick di Assisi.

Gli Sticky Bones sono stati anche gli organizzatori della manifestazione “New Orleans arriva ai Fori”, kermesse che si è svolta in via dei Fori Imperiali a Roma e che ha visto la partecipazione in strada di 200 ballerini venuti da tutta la regione.

Gli Sticky Bones hanno partecipato anche a due edizioni del prestigioso Festival Traditional di Ascona, in Svizzera, nel 2019 e nel 2022.

Sito ufficiale: http://stickybones.weebly.com

Elisabetta Castiglioni (anche per la fotografia)

Giuseppe Albanese riapre i concerti di Roma Sinfonietta

Il pianista Giuseppe Albanese eseguirà “Al chiaro di Luna” e “Appassionata”, due tra i capolavori più noti amati di Beethoven, e poi il Novecento storico di Schoenberg e Busoni, oggi, mercoledì 21 febbraio, alle 18.00 nel primo concerto per il 2024 della stagione di Roma Sinfonietta all’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1.

Giuseppe Albanese è uno dei pianisti della generazione dei quarantenni più apprezzati in campo nazionale e internazionale. Ha pubblicato vari cd con Deutsche Grammophon, ha inciso la musica per pianoforte e orchestra di Liszt per Universal e ha partecipato all’integrale della musica di Bartók per Decca. Ha suonato per le più importanti istituzioni musicali italiane e ha anche un’intensa attività internazionale (il giorno dopo il concerto di Roma eseguirà un programma quasi identico a Copenaghen), che l’ha portato nelle più prestigiose sale da concerto di New York, Berlino, Parigi, Londra, Varsavia, San Pietroburgo, Città del Messico, Buenos Aires e ancora in Corea, Thailandia, Austria, Portogallo, Spagna, Svizzera, ecc. Ai suoi esordi ha vinto premi in prestigiosi concorsi come il Vendôme di Parigi e il Busoni di Bolzano e ora viene a sua volta invitato come membro della giuria di concorsi internazionali. È anche laureato in Filosofia col massimo dei voti e la lode con una tesi sull’Estetica di Liszt.

Albanese dedicherà la prima parte di questo suo concerto a due dei massimi capolavori della musica pianistica di ogni tempo, ovvero due famosissime Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven note con titoli inventati in epoca romantica, che forse Beethoven stesso non avrebbe approvato ma che tuttavia ben esprimono la loro temperie espressiva. Così la Sonata n. 14 in do diesis minore op. 27 n. 2,definita dal compositore stesso “Quasi una fantasia”, è oggi nota col titolo “Al chiaro di luna”, che deriva dal motivo iniziale, placidamente ondeggiante come le acque di un lago alla luce della luna. La Sonata n. 23 in fa minore op. 57 – che Beethoven stesso considerava la migliore delle sue Sonate – è stata definita “Appassionata”, inventando un inesistente collegamento tra questa musica e il tormentato amore di Beethoven per la misteriosa “immortale amata”.

Nella seconda parte sono in programma i Sechs kleine Klavierstucke op. 19 (Sei piccoli pezzi per pianoforte) scritti da Arnold Schoenberg nel periodo della sua totale libertà da ogni teoria, sistema o metodo, che si trattasse della tonalità tradizionale o della dodecafonia da lui stesso ideata alcuni anni dopo. I primi cinque di questi sei pezzi furono composti in un solo giorno, il 19 febbraio 1911, mentre il sesto fu aggiunto il 17 giugno (si ritiene che sia un omaggio a Mahler, scomparso poco prima). Durano in media un minuto l’uno: qui è eliminato tutto ciò che è superfluo e viene raggiunta la più assoluta concentrazione.

Si passa quindi a Ferruccio Busoni, uno dei più grandi virtuosi del pianoforte e uno dei più rappresentativi compositori degli anni a cavallo del 1900, la cui musica è una sintesi delle tradizioni italiana e tedesca. Ma i suoi interessi erano vastissimi: nel1915 s’interessò alla musica dei nativi americani e compose i quattro brani del Diario indiano, in cui rielaborò canti degli Cheyenne, dei Pueblo e di altri popoli indoamericani. Il concerto si conclude con due delle Elegie op. 7 del 1908, un’opera centrale nella produzione di Busoni, che disse: “Ho assunto finalmente il mio volto assolutamente personale soltanto con le Elegie”. Albanese eseguirà la n. 2, intitolata “All’Italia, in modo napolitano“ e la virtuosistica n. 4, che riprende un episodio delle musiche si scena da lui composte per Turandot, la “fiaba teatrale cinese” di Carlo Gozzi.

Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti personale universitario e over 65; € 5,00 studenti

Mauro Mariani (anche per la fotografia di Giuseppe Albanese di Francesco Bondi)

“Archi e frecce” per Visioninmusica

Visioninmusica si accinge a celebrare due anniversari di rilievo: il ventennale dell’omonima rassegna musicale organizzata a Terni con la direzione artistica di Silvia Alunni e il trentennale della carriera di Francesco Baccini che inaugurerà la stagione 2024 dei concerti all’Auditorium Gazzoli di Terni venerdì 19 gennaio, alle ore 21, con il progetto Archi e frecce.

In tale occasione, il celebre cantautore genovese rileggerà in chiave cameristica i suoi classici più famosi, accompagnato dagli archi delle Alter Echo String Quartet, formazione crossover femminile, e dal chitarrista e bassista Michele Cusato.

“Nella mia carriera ho sempre avuto delle band rock. Per questo progetto dedicato ai trent’anni di musica mi sono regalato un quartetto d’archi” dichiara Francesco Baccini. Uno spettacolo unplugged ironico e al tempo stesso intimista che unisce due mondi musicali: la vena rock del Baccini che tutti conoscono e il lato classico della sua formazione musicale giovanile.

Il repertorio in programma conta numerosi brani, dagli immancabili Le Donne di Modena e Ho voglia di Innamorarmi alle composizioni meno conosciute e raramente eseguite dal vivo, oltre a due omaggi, per Fabrizio De André e  Luigi Tenco, e a un brano inedito.

Con Baccini sul palco saliranno Michele Cusato (chitarre, basso e arrangiamenti) e le affascinanti e talentuosissime componenti dell’Alter Echo String Quartet, formazione che nasce sui palchi prestigiosi della lunga tournée Opera Seconda dei Pooh e collabora con grandi artisti come Andrea Bocelli, Sting, Mario Biondi, Roby Fachinetti, Francesco De Gregori, Giovanni Allevi, Morgan, Francesco Renga, Raphael Gualazzi, Baustelle, PFM, Massimo Ranieri, Gianni Ciardo, Jerry Calà, Gigi Proietti, Andrea Griminelli. Il quartetto, che in passato è stato anche diretto da Andrea Morricone ed è stato ospite d’onore in prestigiosi eventi di moda (Dolce&Gabbana, Gucci Italia, Bulgari, Porsche, Mercedes) e spot (TIM 2017), è composto da Marta Taddei (primo violino), Neoemi Kamaras (secondo violino), Roberta Ardito (viola) e Rachele Rebaudengo (violoncello).

I biglietti per il concerto sono acquistabili in prevendita sul circuito Vivaticket.it

Visioninmusica 2024 proseguirà il 2 febbraio con il quartetto di Claudio Filippini; il 23 febbraio sarà di scena il chitarrista britannico Mike Dawes; il 7 marzo protagonisti saranno i Dock in Absolute; il 22 marzo Remo Anzovino con l’album Don’t Forget to Fly miglior disco 2023 per Sky tg24 (in apertura al concerto un omaggio teatral-musicale a Raffaella Carrà con l’attrice Cecilia Di Giuli e i pianisti Denis Zardi e Lucrezia Proietti); Venerdì 5 aprile Ana Carla Maza, emergente cantante e violoncellista cubana; infine, il 19 aprile, il jazz spagnolo di Daniel García.

Elisabetta Castiglioni

Concerto di Capodanno “L’è sopra un po’ di fien”

Domani, lunedì 1 gennaio 2024, alle ore 15.30, si terrà alla Basilica della Santissima Annunziata del Vastato di Genova il Concerto di Capodanno del Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice, con la direzione di Gino Tanasini e l’accompagnamento al pianoforte di Enrico Grillotti.

Il programma prevede arrangiamenti, armonizzazioni e adattamenti curati da Gino Tanasini ed Enrico Grillotti, in un percorso che esplora musiche di diverse tradizioni, tra cui brani di Leonard Bernstein, Benjamin Britten, Lorenzo Perosi, Anonimo pop. / Sting, James Lord Pierpont e un medley natalizio.

Il concerto è realizzato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio.

L’ingresso è libero. Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice:

Angelica Arecco, Eldana Arecco, Carlotta Badano, Angelica Battarino, Samuele Battarino, Camilla Bentivegna, Filippo Bottaro, Anna Campidoglio, Giovanni Cazzulli, Alessandra Mantovani Chara, Denise Colla, Eleonora Cosso, Valentina Cosso, Nina De Gregorio, Nora Galeazzo, Erica Giordano, Michela Gorini, Zeno Gregorio Nigidi, Maria Guano, Eleonora Lauricella, Anna Liguori, Leonardo Loi, Sofia Diletta Macciò, Alice Manara, Arianna Russo, Anna Marletta, Sofia Mazzari, Giulia Nastase, Riccardo Negroni, Sara Orsini, Beatrice Pantella, Margherita Papa, Virginia Pesce, Giovanni Piromalli, Viola Piromalli, Aurora Rapuzzi, Simone Repetto, Francesca Risso Montemagno, Lucilla Romano, Tabata Scannapieco, Nicoletta Storace, Ingrid Mascialino Sudmeier, Vittoria Trapasso, Eliana Uscidda, Nina Emma Vaccari, Viola Zaccaria, Camilla Zanchetta.

Il Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice Genova è stato fondato nel 2006 quale parte di un progetto educativo del Teatro espressamente rivolto alle giovani generazioni di cittadini, con l’obiettivo di coinvolgerle attivamente. Fulcro del progetto è permettere ai ragazzi dagli 8 ai 17 anni di approfondire le proprie competenze musicali attraverso lo studio, la pratica e la partecipazione all’attività del Teatro: i giovani coristi hanno infatti l’opportunità di non essere semplici spettatori di produzioni loro dedicate, bensì veri e propri protagonisti, al fianco di famosi interpreti, di allestimenti lirico-sinfonici in Stagione, alcuni dei quali sono stati registrati e trasmessi da Radio Rai. Attualmente il Coro di voci bianche è composto da 40 ragazzi e ragazze. Grazie all’attività del coro, i coristi e le loro famiglie hanno avuto modo di crescere con la musica, e di scoprire un mondo musicale e produttivo unico nel suo genere. Il maestro del coro è Gino Tanasini.

Gino Tanasini ha compiuto studi musicali al Conservatorio di Genova, diplomandosi in corno e didattica della musica, e studi umanistici alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. Si è specializzato nella prassi esecutiva del repertorio musicale preclassico in canto, flauto dolce e cornetto al Royaume de la Musique ad Arras, in Francia. In qualità di cantore, ha fatto parte di complessi musicali dediti al repertorio medievale e rinascimentale, partecipando a numerosi concerti e registrazione discografiche. Contemporaneamente, si è dedicato allo studio della composizione e della direzione di coro. In qualità di saggista e critico musicale ha pubblicato studi, articoli e recensioni con particolare riguardo per la storia della musica ligure, per la didattica della musica e per la vocalità. Dal 2005 è Direttore del Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice.

Enrico Grillotti si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Genova. Ha studiato composizione e ottenuto il diploma di musica corale e direzione di coro. Si è esibito come solista, in duo e in diversi ensemble cameristici, rappresentazioni operistiche e di teatro da camera in Italia e all’estero. Dal 2005 aiuto maestro del Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice, è stato maestro collaboratore di sala e palcoscenico per lo stesso teatro. Tiene conferenze e guide all’ascolto, condotte direttamente al pianoforte, presso importanti associazioni e circoli culturali. Dal 2015 è docente di ruolo di pianoforte presso le scuole secondarie ad indirizzo musicale.

Jazz Epiphany al Museo del Saxofono

Un inizio di nuovo anno ricco di sorprese musicali al Museo del Saxofono di Fiumicino con la “Jazz Epiphany“, un programma di tre giorni dedicato non solo ad appassionati ma anche a famiglie con bambini.

Si comincia venerdì 5 gennaio con un concerto serale, ad ingresso gratuito, tenuto dalla EPIPHANY JAZZ BAND che proporrà un repertorio jazz frizzante costituito da standard famosi eseguiti con i più particolari ed inusuali strumenti del museo. I componenti della formazione sono Silvano Funghi alla voce solista e saxofoni, Attilio Berni ai saxofoni, Alessandro Crispolti al pianoforte, Fabrizio Montemarano al contrabbasso e Alfredo Romeo alla batteria.

Il giorno della Befana, sempre con accesso libero a tutti, è invece in programma, alle ore 10:00, una visita guidata gratuita al museo e, a seguire, il concerto JAZZ MOVIES & CARTOONS, dedicato ai più piccoli con i temi musicali più famosi e vicini al vissuto dei bambini, dalla Pantera Rosa a La carica dei 101, da Indiana Jones ad Harry Potter e così via… Protagonisti saranno Attilio Berni ai saxofoni e Danilo Pierini a pianoforte e tastiere.

La sera del 6 gennaio, alle ore 21:00, il duo Corde & Ance formato dal fisarmonicista e pianista Stefano Indino e dalla cantante Isabella Alfano darà vita al concerto INCANTO DELLE VOCI, un fascinoso progetto che propone un vasto repertorio concernente i successi italiani più popolari e alcuni grandi brani della musica internazionale, dal tango di Astor Piazzolla al cantautorato, dalle colonne sonore di Nino Rota e di Ennio Morricone agli standard di maggior successo. L’evento, con ingresso a pagamento, sarà impreziosito da racconti, aneddoti e letture; special della serata sarà “l’angolo della nonna”, uno spazio dedicato alle più belle melodie che le nostre nonne amavano cantarci. 

Per il pomeriggio di domenica 7 gennaio, a partire dalle ore 18:00, è invece in programma un concerto di musica classica tenuto da HALL SAXOPHONE QUARTET. Un concerto-omaggio ad una delle personalità musicali femminili del Novecento che più ha contribuito ad estendere il repertorio classico per saxofono: Elise Hall, facoltosa signora americana che, oltre a essere stata una delle prime donne saxofoniste, ha dedicato tutta la sua vita a questo strumento, commissionando opere ad illustri compositori come Claude Debussy, Vincent d’Indy, André Caplet e Léon Moreau. Il concerto è gratuito con il regolare biglietto d’ingresso al Museo.

Il quartetto, fondato nel 2005, è costituito da quattro saxofonisti classici –  Vincenzo Daidone al sax Soprano, Viviana Marconi al sax alto, Marina Bartucca al sax tenore e Maurizio Cianfrocca al sax baritono – tutti perfezionatisi con i più importanti docenti italiani e stranieri (E. Filippetti, G. Berardini, C. Delangle, J.Y. Formeaux, D. Berdini, E. Rousseau, F. Salime, A. Santoloci, L. Mlekush, C. Maurer).

Nel 2006 l’organico è risultato vincitore del 1° premio per la categoria di Musica da camera del Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Città di Magliano Sabina” (RI). Ha tenuto inoltre concerti nei più importanti eventi e realtà di musica classica italiana, quali “Evento Sax” a Velletri, Alatri Sax Festival, Rassegna Concertistica Natale al Borgo Guidonia Montecelio, Auditorium “Amici della Musica” ad Allumiere (RM), associazione “Anton Rubinstein”, Accademia Musicale “Euterpe”, Museo di Chimica Università “La Sapienza”, “Musei in Musica 2012”, Palazzo Sforza Cesarini, a Genzano (RM) e altri. In occasione delle “Settimane musicali” nel 2013 ha eseguito in prima mondiale il “Tombeau per Gesualdo” per quartetto di saxofoni e pianoforte del M° Damiano D’Ambrosio e, nel gennaio 2015, al teatro comunale di Formello, un brano del M° D’Ambrosio, “Tre scene basilische”, composto per il 200° anniversario dalla nascita di Adolphe Sax e inciso nel CD “Traveling sax”. 

Museo del Saxofono, via dei Molini snc (angolo via Reggiani) 00054 – Maccarese, Fiumicino (RM)

Elisabetta Castiglioni

Massimo Mercelli e Ramin Bahrami eseguono Bach

Johann Sebastian Bach e suo figlio Carl Philipp Emanuel Bach, ai suoi tempi più famoso e apprezzato del padre, sono i protagonisti del prossimo concerto di Roma Sinfonietta, mercoledì 15 novembre 2023 alle 18.00 nell’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1). Le eseguono due interpreti d’eccezione, il flautista Massimo Mercelli e il pianista Ramin Bahrami. Massimo Mercelli, che già a diciannove anni era primo flauto dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, suona regolarmente nelle maggiori sale da concerto del mondo, tra cui Carnegie Hall di New York, NCPA di Pechino, Teatro Colon di Buenos Aires, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala, San Martin in the Fields di Londra, Filarmonica di San Pietroburgo, Sala Čajkovskij di Mosca, Mozarteum di Salisburgo, Filarmonica di Berlino. Hanno scritto per lui e gli hanno affidato la prima esecuzione di loro composizioni alcuni dei più importanti musicisti contemporanei, come Glass, Nyman, Bacalov, Galliano, Morricone, Penderecki,Gubaidulina, Sollima e Piovani. Ramin Bahrami è nato in Iran, ha studiato in Italia ed è residente in Germania. La sua ricerca interpretativa è rivolta principalmente a Johann Sebastian Bach, a cui si accosta con la sua cultura cosmopolita, esaltando il senso di universalità della sua musica. Suona nei principali festival pianistici internazionale e nelle più prestigiose sale da concerto ed incide in esclusiva per l’etichetta Decca-Universal. A Bach ha dedicato anche un libro, Come Bach mi ha salvato la vita. Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione all’ascolto di Anna Rollando. Il programma è dedicato a Sebastian Bach a a suo figli Emanuel e in particolare alle musiche da loro composte per la corte di Federico II il Grande, re di Prussia, che era non soltanto un grande appassionato di musica ma anche un buon flautista e un discreto compositore. Quando Sebastian Bach si recò alla sua corte nel castello di Sans Souci, il re gli chiese di scrivere un brano su un tema da lui stesso propostogli: nacque così uno dei massimi capolavori di Bach, L’Offerta musicale, di cui Mercelli e Bahrami eseguiranno due estratti, la Fuga canonica in epidiapente e il Ricercare a tre. Ma la parte principale del programma si basa su tre Sonate di Sebastian Bach per flauto e strumento a tastiera (originariamente il clavicembalo, ora il pianoforte): sono la Sonate in si minore e la Sonata in sol maggiore che ci sono pervenute in copie in possesso di Emanuel Bach, che era il clavicembalista di Federico il Grande e che sicuramente le utilizzò per soddisfare la grande passione del sovrano per il flauto. Nel caso di una terza Sonata del padre oggi in programma, quella in do minore, Emanuel intervenne ampiamente con proprie personali modifiche. Interamente opera di Emanuel Bach è invece la Sonata in re minore, destinata sicuramente ad essere eseguita da Federico II al flauto con l’accompagnamento dello stesso Emanuel alla tastiera.

Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti personale universitario e over 65; € 5,00 studenti

I biglietti si possono acquistare presso Roma Sinfonietta(telefonicamente06 3236104– per email:romasinfonietta@libero.it o presso l’Auditorium E.Morricone dell’Università di Roma “Tor Vergata” a partire da un’ora e mezzo prima di ogni concerto.

Mauro Mariani (anche per la fotografia)