“Ti racconto la Traviata”

“Ti racconto la Traviata” vuole guidare gli ascoltatori ad un approccio spigliatamente divulgativo a uno dei più grandi e amati capolavori di Verdi e di tutta la plurisecolare storia dell’opera lirica. Lo propone Roma Sinfonietta mercoledì 14 maggio 2025 come ultimo appuntamento della sua stagione concertistica all’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma Tor Vergata (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).

Questo concerto fa parte del progetto “Ti racconto l’opera” ideato e realizzato da Anna Rollando, musicista, laureata in Scienze e Tecnologie della Comunicazione e autrice di libri e progetti teatrali di divulgazione musicale. La Rollando stessa spiega quello che il suo progetto si propone e – a giudicare dalle esperienze precedenti – realizza in modo semplice e proprio per questo estremamente efficace: “Grazie ad una narrazione evocativa e coinvolgente, che si mantiene fedele ai testi originali dei libretti ma utilizza un linguaggio più semplice e chiaro, e a una selezione delle arie più celebri, la musica lirica si svela in tutta la sua bellezza e raggiunge il pubblico anche nei contesti in cui non si ha la possibilità di disporre di un allestimento completo. In questo modo l’opera si presenta al pubblico in una forma ‘leggera’ ma allo stesso tempo perfettamente in grado di trasmettere il suo fascino immortale. Il proposito è che questa esperienza ‘raccontata’ susciti negli ascoltatori il desiderio di vivere l’opera nella sua versione integrale, nel contesto magnifico e indimenticabile del teatro”.

La narrazione, affidata alla voce della stessa Rollando, introduce e spiega gli ambienti e le atmosfere in cui si svolge La Traviata e i sentimenti che muovono i protagonisti. Tre cantanti, che incarnano i protagonisti dell’immortale opera di Verdi, intervengono in maniera naturale nella narrazione per cantare quelle arie e quei duetti celeberrimi, che sono le pagine fondamentali della Traviata e che concentrano i momenti più emozionanti e drammatici dell’opera.

Sono stati scelti tre giovani cantanti, che sanno immedesimarsi nei protagonisti della Traviata in modo spontaneo e coinvolgente. Violetta sarà il soprano Rosaria Angotti: è un’artista versatile, pianista e cantante, che svolge una brillante carriera internazionale, interpretando opere comiche e romantiche del Sette-Ottocento ma anche compositori dell’avanguardia storica come Luigi Nono. Altrettanto versatile è l’interprete di Alfredo, il tenore Antonio Sapio, brillantemente diplomatosi sia in canto rinascimentale e barocco che in canto lirico. È anche attore: in particolare ha interpretato diverse commedie di Shakespeare con la regia di Gigi Proietti. A interpretare Giorgio Germont, padre di Alfredo e fermamente contrario al suo amore per Violetta, è il baritono Marco Severin, la cui carriera spazia da Roma a Pechino, con un repertorio che va da Mozart a Verdi, da Schubert a Mascagni, dall’opera comica alla musica sacra.

A concentrare sulla tastiera del pianoforte la partitura orchestrale di Verdi sarà Mirco Roverelli, che ha collaborato con grandi cantanti come Fiorenza Cossotto, Giuseppe Taddei e Leo Nucci e con grandi direttori come Wolfgang Sawallisch, Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli e Antonio Pappano.

Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotto per personale universitario, over 65 e titolari CartaEffe Feltrinelli; € 5,00 studenti

I biglietti si possono prenotare telefonicamente(06 3236104) e ritirare il giorno del concerto oppure acquistare direttamente prima del concerto.

Informazioni: www.romasinfonietta.it

Mauro Mariani

Morricone dirige Morricone

L’Associazione Roma Sinfonietta dedica due concerti – il 15 e 16 maggio alle 20.30 al teatro Olimpico di Roma – a Ennio Morricone, uno dei compositori più famosi non soltanto della nostra epoca ma di ogni epoca. Lo testimoniano l’ammirazione che lo circondava in vita e lo circonda tuttora in Italia e nel mondo intero e i riconoscimenti che gli sono stati tributati: due premi Oscar – il primo “alla carriera” nel 2007, il secondo per The hateful eight di Quentin Tarantino nel 2016 – e innumerevoli altri premi, dal Golden Globe ai Grammy, Bafta, David di Donatello, Nastri d’Argento, European Film Awards, Leone d’Oro, eccetera. Ma altrettanto e forse più significativa è la grande presa che la sua musica esercita su un numero enorme di ascoltatori (sono oltre settanta milioni i dischi venduti) e che non diminuisce col passare degli anni, tutt’altro.

A dirigere l’Orchestra Roma Sinfonietta in questi due concerti sarà Andrea Morricone, figlio di Ennio e anch’egli compositore e direttore d’orchestra, che già da prima della scomparsa del padre si è dedicato con assiduità ed amore alla sua musica, ma contemporaneamente ha continuato la propria attività di compositore. Ha infatti composto diverse e importanti colonne sonore, ma fra tutti i suoi lavori cinematografici spicca la composizione del Tema d’amore del film Nuovo Cinema Paradiso, premiato col Bafta Awards e interpretato da grandiartisti internazionali, qualiRené Fleming, Andrea Bocelli e Itzhak Perlman. Ha vinto anche due Golden Globe Awards con le sue colonne sonore per L’Industriale e per Raul, diritto di uccidere.

Roma, Auditorium Parco della Musica, Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Ennio Morricone
© Musacchio & Ianniello

Per questo concerto da lui diretto – che sarà ripetuto due volte – Andrea Morricone ha scelto le musiche più note e più amate di suo padre, attenendosi fedelmente alle partiture originali, senza gli adattamenti e le trascrizioni a cui vengono spesso sottoposte. Per l’occasione le musiche di alcuni film sono state da lui riunite in suite, alcune delle quali sono dedicate ai film nati dalla collaborazione di Morricone con un singolo regista mentre altre suite accostano le musiche per film di diversi registi.

Ad aprire il concerto è la musica che Ennio Morricone ha composto per Gli intoccabili di Brian De Palma. Poi si passa ad una suite con le musiche scritte per Giuseppe Tornatore e precisamente per i film La leggenda del pianista sull’oceano, Malena e Una pura formalità: qui ha un ruolo importante Vincenzo Bolognese, violino solista. Seguono le musiche di Sostiene Pereira di Roberto Faenza. Al centro del concerto sta la suite che riunisce le musiche per tre western – famosissimi, a dir poco – di Sergio Leone, cioè Il buono, il brutto, il cattivo, C’era una volta il West e Giù la testa, con brani iconici come L’uomo dell’armonica e L’estasi dell’oro: l’armonica è ora suonata da Luigi Mattacchione, che ha più volte collaborato personalmente con Ennio Morricone, mentre la voce solista è quella di Fiammetta Tofoni, giovane soprano avviata ad una più che promettente carriera sui palcoscenici operistici.

Andrea Morricone

Si prosegue con la suite intitolata “Fogli sparsi”, che include le musiche scritte da Morricone per Il Clan dei Siciliani e Metti una sera a cena, diretti da due importanti registi quali Henri Verneuil e Giuseppe Patroni Griffi. La suite successiva è intitolata “Cinema 1” e riunisce le musiche scritte per alcuni film di grande successo: Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore, Il prato dei fratelli Taviani, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri, C’era una volta in America di Leone: si ascolteranno qui brani celeberrimi come Tema di Deborah e Poverty, con Bruno Lombardi e Antonello Maio, solisti rispettivamente al flauto e al pianoforte. Conclude il concerto la suite interamente dedicata alle musiche per Mission di Roland Joffé, una delle colonne sonore di Morricone più amate, di cui si ascolteranno momenti indimenticabili come Gabriel’s oboe (l’oboe solista sarà Antonio Verdone), The falls e On Earth as it is in Heaven.

L’Orchestra Roma Sinfonietta è stata per molti anni assidua collaboratrice di Ennio Morricone, che l’ha diretta innumerevoli volte sia in sala di registrazione sia nelle sale da concerto del mondo intero, tra cui Royal Albert Hall di Londra, Palazzo dei Congressi di Parigi, International Forum di Tokyo, Radio City Hall di New York, Festival Hall di Osaka, Olympic Gymnasium di Seoul, Auditorium del Cremlino di Mosca. Partecipano al concerto il Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano e il Coro Claudio Casini dell’Università di Roma Tor Vergata: il Maestro di questi due cori è Stefano Cucci, anch’egli tra i più stretti collaboratori di Ennio Morricone.

In occasione dei due concerti, nel foyer del teatro Olimpico sarà allestita una mostra di partiture di Ennio Morricone, che testimoniano la sua intensa e mai interrotta attività nel campo della musica assoluta, come egli stesso la definiva, a cui era stato avviato dai suoi studi con Goffredo Petrassi al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma e che coltivò con passione, al punto di rammaricarsi che i suoi successi in campo cinematografico avessero messo in ombra una parte non secondaria della sua creatività.

Mauro Mariani (anche per le fotografie)

Ana Carla Maza Caribe Delux World Tour 2025

Dopo aver conquistato i palchi di New York, Parigi, Berlino e Londra, e il pubblico italiano con i suoi concerti sold out nel 2024, la violoncellista, cantante e compositrice cubana Ana Carla Maza torna in tour in Italia con Caribe World Tour 2025, che accompagnerà l’uscita della nuova Deluxe Edition dell’album Caribe, arricchita da inediti arrangiamenti, nuove versioni dei brani più amati e dal nuovissimo singolo “Diana”, già disponibile anche in videoclip.

Il tour farà tappa in Italia con sette appuntamenti speciali che toccheranno alcune tra le location più suggestive e significative del panorama musicale nazionale. Il tour prenderà il via il 14 maggio da Milano, con un concerto alla Santeria, per poi spostarsi a Roma il 16 maggio, dove l’artista si esibirà all’Auditorium Parco della Musica. Il 18 maggio sarà la volta di Perugia, con una tappa all’Auditorium San Francesco al Prato, seguita il giorno successivo, 19 maggio, dalla partecipazione al Cremona Jazz Festival. Durante l’estate, Ana Carla sarà protagonista di altri concerti all’aperto: il 13 luglio all’Eco Jazz Festival di Reggio Calabria, il 19 luglio a Stresa e il 20 luglio a Fiesole. Il tour italiano si concluderà il 21 settembre nell’incantevole cornice di San Martino di Castrozza per il festival Suoni delle Dolomiti, con un’esibizione che promette di essere tanto intima quanto spettacolare.

Ana Carla si esibirà con una formazione allargata, dal trio fino a una band completa, per restituire l’energia e l’esuberanza dei suoni caraibici che compongono l’ossatura dell’album Caribe. Un live vibrante, coinvolgente, che fonde la tradizione delle descargas cubane degli anni Cinquanta con rumba, bossa nova, samba, tango e accenti jazz e pop contemporanei.

La storia di Ana Carla Maza è quella di una giovane donna che ha trasformato il suo percorso artistico in un progetto completo e indipendente. Dopo il successo di La Flor (2020) e Bahía (2022), Caribe ha segnato una svolta anche sul piano produttivo: l’artista ha infatti fondato la propria etichetta discografica, ACM, con la quale ha prodotto e firmato integralmente l’album. “Nella musica latina – afferma – le donne cantano e gli uomini fanno tutto il resto. Io ho deciso di produrre da sola, scrivendo ogni arrangiamento per un sestetto. Volevo che questo disco parlasse con la mia voce femminile e libera: un inno alla gioia spontanea, alla vita condivisa, al ritmo che ci unisce.”

Concepito e registrato “on the road”, tra voli e paesaggi internazionali, Caribe riflette la filosofia musicale di Ana Carla: radici cubane e sguardo globale, un multilinguismo sonoro che si è plasmato tra l’Havana, Madrid e Parigi, città dove ha completato i suoi studi classici.

Elisabetta Castiglioni (anche per la fotografia)

Debussy, Respighi e Fauré a confronto

Si annuncia un appuntamento ricco di fascino il concerto intitolato “Tre artisti della Belle Époque a confronto”, che si svolgerà mercoledì 7 maggio alle 18.00 nell’ambito della stagione di Roma Sinfonietta all’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).

In programma musiche di tre dei maggiori compositori di quell’epoca, due francesi e un italiano: sono Gabriel Fauré, Claude Debussy e Ottorino Respighi, di cui Il mezzosoprano Lucia Napoli e il pianista Antonello Maio presenteranno una scelta di mélodies e romanze composte negli anni della Belle Époque, cioè tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della prima guerra mondiale. Questo lungo periodo di pace diede adito ad una sostenuta crescita economica e ad una fioritura di scoperte tecnologiche e scientifiche, che portarono ad un aumento del benessere e ad un miglioramento delle condizioni generali di vita di tutta la società: fu dunque un periodo di felicità e ottimismo, sebbene incrinato da qualche crepa.

Il concerto mette dunque a confronto tre dei più grandi musicisti di questo periodo storico, che adottarono però linguaggi e stili diversi. Questo viaggio musicale nella Belle Époque parte dalle melodie dolci ed incantate di Fauré, passa attraverso il simbolismo onirico di Debussy e arriva alla prorompente forza espressiva di Respighi. Tra gli autori delle poesie da loro messe in musica figurano i più grandi poeti di quegli anni ma anche di altre epoche, come Victor Hugo, Leconte de Lisle, Pierre Louys, Gabriele D’Annunzio, Percy Bysshe Shelley. Questi brevi brani vocali sono capolavori raramente eseguiti, specialmente in Italia, e saranno una scoperta per molti ascoltatori. Tra loro si inseriscono anche alcuni brani per pianoforte, come quelli della “Suite bergamasque”, una delle composizioni più famose di Debussy. Il concerto si conclude con “Tramonto” di Respighi, che sancisce la fine della Belle Époque: fu infatti composto nel 1914, anno funesto durante il quale lo scoppio della Prima Guerra Mondiale distrusse quel mondo.

La mezzosoprano Lucia Napoli si dedica in special modo al belcanto, alla musica barocca e alla musica vocale da camera. È protagonista di un’intensa attività in molte delle sale da concerto e dei teatri più̀ importanti al mondo, da Tokyo ad Amsterdam, da Berlino a Lisbona, da Firenze a Varsavia, da Vienna a New York, con direttori quali Riccardo Muti, Ottavio Dantone, Rinaldo Alessandrini e Christopher Hogwood. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche.

Il pianista Antonello Maio, dopo aver conseguito numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, ha iniziato una variegata attività concertistica nel segno della poliedricità, della curiosità e della ricerca. Ha suonatoto in prima esecuzione musiche di molti compositori contemporanei, tra cui Vacchi, Lombardi, Sinopoli, Panni, D’Amico, Pennisi, Petrassi e Vlad. Si è dedicato molto anche alla musica per il cinema, suonando sotto la direzione di Bacalov, Piovani, Nyman e Morricone.

Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotto per personale universitario, over 65 e titolari CartaEffe Feltrinelli; € 5,00 studenti. I biglietti si possono prenotare telefonicamente(06 3236104) e ritirare il giorno del concerto oppure acquistare direttamente prima del concerto. Informazioni: www.romasinfonietta.it

Mauro Mariani

Lo Stabat Mater all’Università di Roma Tor Vergata

Lo Stabat Mater, cantato durante il rito della Via Crucis e le processioni del Venerdì Santo,è un momento emblematico della Settimana Santa e uno dei brani musicali più importanti della liturgia cattolica. È stato messo in musica da innumerevoli compositori, tra cui Palestrina, Vivaldi, Haydn, Rossini e Verdi. Ma lo Stabat Mater più celebrato e più popolare è quello composto da Giovan Battista Pergolesi nel 1736, pochi giorni prima della sua scomparsa ad appena ventisei anni d’età. Verrà ora eseguito nella settimana di Pasqua, precisamente il 16 aprile alle 18.00 nell’ambito dei concerti di Roma Sinfonietta presso l’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).

Lo Stabat Mater ha ispirato anche molti musicisti dei nostri giorni, tra cui Matteo D’Amico, uno dei compositori italiani più noti e ammirati in campo nazionale e internazionale, eseguito nelle più prestigiose sale da concerto di Londra, Parigi, Amsterdam, Atene, Francoforte, Tokyo e altre grandi città. Nel 1999 ha composto un suo Stabat Mater su testo di Vincenzo Consolo, che ha tradotto dal latino all’italiano il testo medioevale attribuito tradizionalmente a Jacopone da Todi e vi ha aggiunto alcuni Salmi latini di carattere penitenziale per il tempo di Quaresima, inserendoli all’interno di un testo in italiano derivato dal suo romanzo Lo Spasimo di Palermo. Con una sottile venatura autobiografica, Consolo narra di un intellettuale siciliano costretto, all’indomani della fine della guerra, a lasciare una Palermo stritolata dall’aggressività della mafia rampante. Quarant’anni dopo, al ritorno nella sua città, si accorge che il suo degrado è ancor più evidente e si trova ad essere testimone dell’omicidio di Paolo Borsellino: il giudice assassinato e la sua vecchia madre, sotto la cui finestra si compie l’eccidio, rinnovano l’immagine secolare del compianto di Maria ai piedi del Cristo crocefisso.

Musica, poesia, prosa, voci si alternano in questo moderno Stabat Mater per amplificare una tragedia antica, eppure moderna e contemporanea. In quest’esecuzione le voci sono quelle del soprano Giulia Peri, del mezzosoprano Lucia Napoli e dell’attore Francesco Trifilio, a cui si aggiunge un’orchestra austera formata solo da strumenti ad arco e dalle percussioni. Sul podio un direttore particolarmente versatile, Gabriele Bonolis, che ha diretto un ampio repertorio di musica operistica e sinfonica dei secoli scorsi e contemporanea in Italia, Germania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Norvegia, Oman, ecc. Molteplici le sue esperienze anche nella musica per il teatro e per il cinema: in quest’ultimo campo si segnala la sua lunga collaborazione con Ennio Morricone.

Biglietti:€ 12,00 intero, € 8,00 ridotto per personale universitario, over 65 e titolari CartaEffe Feltrinelli, € 5,00 studenti

I biglietti si possono prenotare telefonicamente(06 3236104) e ritirare il giorno del concerto oppure acquistare direttamente all’auditorium a partire da un’ora prima del concerto.

Mauro Mariani

Antonio Lizana a Visioninmusica

Una voce che incanta, un sassofono che danza: Antonio Lizana arriva a Terni per il prossimo appuntamento di Visioninmusica con il suo progetto più maturo e magnetico, in una serata che si preannuncia come un’esperienza musicale e visiva dal forte impatto emotivo. Venerdì 11 aprile 2025, alle ore 21, l’Auditorium Gazzoli ospita uno degli artisti più vitali della scena internazionale, capace di riunire mondi sonori apparentemente distanti in una forma espressiva unica, in continuo divenire.

Cresciuto a San Fernando, nel cuore dell’Andalusia, Antonio Lizana incarna la nuova generazione del flamenco, portando con sé il fuoco del cante jondo e la libertà armonica del jazz. Musicista completo – sassofonista, cantante, autore – ha attraversato i continenti con la sua musica, suonando in oltre trenta Paesi e calcando i palcoscenici di festival internazionali a New York, Londra, Barcellona, Austin, Shanghai e Casablanca. Il pubblico italiano avrà l’occasione rara di ascoltarlo in formazione completa: cinque artisti sul palco, per un dialogo continuo tra strumento, voce e corpo.

Al pianoforte e alle tastiere il talento cristallino di Daniel García, tra i più raffinati musicisti della nuova scena madrilena. Il basso di Arin Keshishi, la batteria e le percussioni di Shayan Fathi, costruiscono un tappeto ritmico dinamico, cangiante, pronto a cedere il passo alla fisicità magnetica di El Mawi de Cádiz, ballerino flamenco la cui presenza scenica, insieme alla voce e al sax di Lizana, evoca un tempo antico e insieme sorprendentemente attuale.

Una voce che incanta, un sassofono che danza: Antonio Lizana arriva a Terni per il prossimo appuntamento di Visioninmusica con il suo progetto più maturo e magnetico, in una serata che si preannuncia come un’esperienza musicale e visiva dal forte impatto emotivo. Venerdì 11 aprile 2025, alle ore 21, l’Auditorium Gazzoli ospita uno degli artisti più vitali della scena internazionale, capace di riunire mondi sonori apparentemente distanti in una forma espressiva unica, in continuo divenire.

Elisabetta Castiglioni (anche per l’immagine di Ana Solinis)

Fine settimana in musica al Museo del saxofono

Sabato 12 e domenica 13 aprile, il Museo del Saxofono di Maccarese ospita due appuntamenti musicali di grande fascino, che promettono di coinvolgere pubblici diversi attraverso linguaggi artistici ricercati e profondi. Due serate consecutive che vedranno alternarsi le atmosfere solari del jazz mediterraneo e le suggestioni intense della musica elettroacustica contemporanea, confermando ancora una volta il ruolo del museo come luogo dinamico e vivo, dove la cultura musicale si intreccia con la bellezza e il valore di uno spazio unico nel panorama internazionale.

Il primo concerto, sabato 12 aprile alle ore 21:00, è affidato al Mediterranean Jazz Quartet, formazione capitanata da Nicola Buffa alla chitarra, affiancato da Francesco Bignami al pianoforte, Bruno Zoia al contrabbasso e Cesare Botta alla batteria e percussioni. Il gruppo propone una musica originale, che nasce dal contributo creativo di tutti i suoi componenti, e si nutre delle influenze artistiche del bacino del Mediterraneo, con sonorità che richiamano la tradizione latina, le scale orientali e le forme del jazz contemporaneo. Il concerto prende il titolo dal nuovo progetto discografico Una Favola Mediterranea, un percorso che si sviluppa anche attraverso i brani tratti dai precedenti album del quartetto: Immagini di Roma, Sangue Latino e La Musica Dentro. Le composizioni, melodiche, evocative e ritmicamente ricche, si articolano su strutture solide e al tempo stesso aperte all’improvvisazione, in un equilibrio riuscito tra radici e contemporaneità. Un sound fresco e autentico, che parla una lingua musicale universale ma profondamente italiana. Il concerto sarà preceduto, alle ore 20, da un apericena a cura del Museo, per una serata completa tra gusto e musica: il costo del biglietto di ingresso è di € 18,00 + € 1,00 di prevendita (acquistabile su Liveticket.it e presso la biglietteria del Museo) mentre l’apericena facoltativa ha un costo opzionale di € 17,00.

Domenica 13 aprile, alle ore 18:30, il Museo ospiterà invece il concerto Echoes of the Time, una riflessione sonora sulla contemporaneità che si traduce in cinque opere tra voce, strumenti ed elettronica. Le composizioni, firmate da Francesco Telli, Christian Banasik, Giorgio Nottoli e Giovanni Costantini, affrontano temi profondi e attualissimi: dal femminicidio al trauma del presente, dalle migrazioni alla dimensione interiore del respiro. Le due prime assolute, Eco dopo Narciso di Telli e Echoes of Time di Banasik (commissionata dalla Kunststiftung NRW), dialogano con lavori come Trama sospesa di Nottoli e Anchors in Waves di Costantini, in un susseguirsi di atmosfere immersive. Interpreti d’eccezione come la voce intensa e sperimentale di Virginia Guidi, la viola raffinata di Luca Sanzò e il sassofono di Enzo Filippetti, da anni protagonista della scena elettroacustica internazionale, daranno corpo a una serata di grande densità emotiva. La regia del suono sarà affidata agli stessi compositori Banasik e Nottoli, punti di riferimento nella ricerca musicale elettronica. Il concerto, ad ingresso gratuito, è un invito all’ascolto profondo, dove ogni suono si fa linguaggio e ogni pausa racconta una storia.

Nella mattinata, alle ore 11:00, è in programma anche una originale visita guidata alle collezioni del museo che prevede delle performances musicali dal vivo. La visita è a cura del direttore del museo Attilio Berni con tema: “Il saxofono e le sue metamorfosi”.

Gli eventi di domenica 13 sono gratuiti previo pagamento del biglietto di ingresso al museo.

Il Museo del Saxofono, nato dalla passione e dalla visione di Attilio Berni – musicista, collezionista e direttore artistico – è oggi considerato un vero gioiello nel panorama museale italiano. Inaugurato nel 2019 a Maccarese, a pochi chilometri da Roma, rappresenta il più grande centro espositivo al mondo dedicato al sassofono. La collezione permanente conta oltre seicento strumenti, alcuni dei quali rari o addirittura unici, tra cui il sassofono più piccolo e quello più grande mai costruiti, oltre a pezzi storici appartenuti a giganti del jazz e della musica classica. Accanto agli strumenti, il museo ospita spartiti, accessori, grammofoni, documenti e memorabilia che raccontano la storia affascinante di questo strumento simbolo del Novecento. Ma il Museo del Saxofono è anche un centro culturale attivo, dove la musica si suona, si ascolta e si vive: concerti, mostre, eventi, attività didattiche si susseguono in un programma ricco e coinvolgente che ha come missione quella di far conoscere, valorizzare e far amare la cultura musicale in tutte le sue forme.

Elisabetta Castiglioni

Dieci canzoni finaliste del premio Amnesty International Italia 2025

Ci sono artisti e canzoni di vario genere ed età nella rosa dei dieci finalisti della sezione Big del Premio Amnesty International Italia di Voci per la libertà, lo storico riconoscimento che va a brani sui diritti umani pubblicati da nomi affermati della musica italiana nell’anno precedente.

In lizza quest’anno ci sono:

Arisa con “Canta ancora” (Pippa / Barbera)

Assalti Frontali feat. Luca D’Aversa con “Il mio nome è Lala” (D’Aversa / Mascini)

Martina Attili con “Eva e Adamo” (Attili)

BigMama con “La rabbia non ti basta” (Mammone / Lazzerini / Botta / Brun)

Vasco Brondi con “Un segno di vita” (Brondi / Dragogna / Brondi)

Dargen D’Amico con “Onda alta” (Cheope / D’Amico / Roberts / Marletta / Fazio)

Ghali con “Casa mia” (Ghali / Petrella / Michelangelo)

Paolo Jannacci e Stefano Massini con “L’uomo nel lampo” (Bassi / Jannacci / Massimi)

Fiorella Mannoia con “Disobbedire” (Mannoia / Cheope / Simonelli / Colavecchio / Di Francesco / Simonelli)

Piero Pelù con “Scacciamali” (Pelù)

Le dieci canzoni sono state scelte da Amnesty e Voci per la libertà a partire dalle segnalazioni giunte dal pubblico e dagli addetti ai lavori.

Una selezione decisamente varia anche per le tematiche affrontate: bullismo, cittadinanza, discriminazioni, aborto, body shaming, conflitti, cambiamento climatico, migrazioni, sicurezza sul lavoro, diritto di protesta.

Nel frattempo sono ancora aperte le iscrizioni per la sezione Emergenti del Premio Amnesty International, con scadenza fissata per lunedì 7 aprile. Bando e scheda di iscrizione si possono trovare a questo link: https://www.vociperlaliberta.it/premio-amnesty-emergenti/

Le semifinali e finali si terranno live a Rovigo durante ‘Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty’, lo storico festival che unisce musica e diritti umani, in programma quest’anno dal 18 al 20 luglio.

Nella giornata finale verrà anche consegnato il premio al vincitore della sezione Big. Ad assegnarlo sarà nelle prossime settimane una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, addetti ai lavori del settore musicale, referenti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà.

Nelle precedenti edizioni hanno vinto il Premio Amnesty, sezione Big: “Il mio nemico” di Daniele Silvestri (2003);“Pane e coraggio” di Ivano Fossati (2004); “Ebano” dei Modena City Ramblers (2005); “Rwanda” di Paola Turci (2006); “Occhiali Rotti” di Samuele Bersani (2007); “Canenero” dei Subsonica (2008); “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela (2009); “Mio zio” di Carmen Consoli (2010); “Genova Brucia” di Simone Cristicchi (2011); “Non è un film” di Frankie Hi-Nrg MC e Fiorella Mannoia (2012); “Gerardo nuvola ‘e Povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini (2013); “Atto di forza” di Francesco e Max Gazzè (2014); “Scendi giù” di Alessandro Mannarino (2015); “Pronti a salpare” di Edoardo Bennato (2016); “Ballata triste” di Nada (2017); “L’uomo nero” di Brunori Sas (2018); “Salvagente” di Roy Paci & Aretuska feat. Willie Peyote (2019); “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi (2020); “Dalle mie parti” dei Negramaro (2021); nuovamente Carmen Consoli con “L’uomo nero” (2022); “Severodonetsk” di Manuel Agnelli (2023), “La mia terra” di Diodato (2024).

Ender comunicazione

Il duo Gabriele Geminiani – Monaldo Braconi per Roma Sinfonietta

Il duo formato da uno dei migliori violoncellisti e uno dei migliori pianisti italiani è i protagonista del concerto di Roma Sinfonietta di mercoledì 26 marzo 2025 alle 18.00 presso l’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).

Il legame artistico tra Gabriele Geminiani e Monaldo Braconi nasce nel grembo dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma dove Geminiani è stato primo violoncello solista e Braconi pianista. Da subito l’affinità musicale ha fatto sì che il duo affrontasse con successo l’importante repertorio per violoncello e pianoforte, indirizzandosi verso progetti ambiziosi quali l’esecuzione integrale delle sonate di Ludwig van Beethoven e di Johannes Brahms. Di recente è uscito un cd per la casa discografica Promu Label dedicato a due capolavori della musica sovietica: la Sonata di Prokofiev e quella di Shostakovich.

Proprio con la Sonata di Shostakovich si concluderà il concerto, che viene aperto da uno dei capolavori di Claude Debussy e di tutta la musica del Novecento, la Sonata in re minore per violoncello e pianoforte. Composto nel 1915, quando il compositore francese era già gravemente malato, questo brano mostra la sua tendenza ad un’arte più severa, che non mirasse a sedurre l’ascoltatore con le sue sonorità preziose e incanalasse la sua ispirazione in una struttura musicale di proporzioni classiche.

Segue la Fantasia in due movimenti di Simonide Braconi, prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano nonché apprezzato compositore. La sua musica, che unisce l’autenticità del sentimento alla raffinata scrittura, è stata definita neoromantica.

In conclusione la Sonata in re minore op. 40 per violoncello e pianoforte di Dmitrij Shostakovich, che la compose nel 1934, quando aveva soltanto ventotto anni ma era già uno dei compositori russi più in vista, anche in campo internazionale. Proprio all’inizio di quell’anno la sua musica era stata violentemente attaccata dalle autorità sovietiche per il suo modernismo, che allontanava la musica dal popolo e la metteva al servizio di una élite di esteti. Di conseguenza Shostakovich rinuncia in questa Sonata alle spericolate arditezze della musica del primo Novecento, a favore di una semplificazione espressiva più chiara e discorsiva, che fosse accessibile ad un pubblico più vasto.

Biglietti:€ 12,00 intero; € 8,00 ridotti personale universitario, over 65 e titolari CartaEffe Feltrinelli; € 5,00 studenti. I biglietti si possono prenotare telefonicamente(06 3236104) e ritirare il giorno del concerto oppure acquistare direttamente prima del concerto.

Informazioni: www.romasinfonietta.it

Mauro Mariani

Quattro “Quadri musicali” basati su testi di Franz Kafka

In occasione del centenario della morte di Franz Kafka, Roma Sinfonietta presenta un concerto intitolato “Quattro quadri di Kafka”, che si svolgerà mercoledì 19 marzo 2025 alle 18.00 presso l’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).

Kafka è stato uno dei più grandi scrittori del Novecento eppure non ha ispirato i musicisti nella misura che ci si aspetterebbe. Ma ora si potranno ascoltare quattro brani – tre dei quali in prima esecuzione assoluta – basati su testi di Kafka e precisamente su Un medico di campagna tradotto Luca Crescenzi e Confessioni e diari nella traduzione di Ervinio Pocar (per gentile concessione dell’editore Mondadori Libri Spa). Questi testi sono stati selezionati e rielaborati dal musicologo Valerio Sebastiani e sono stati messi in musica da quattro dei più interessanti compositori italiani attuali ovvero Marco Betta, Giorgio Nottoli, Giovanni Costantini e Riccardo Santoboni.

Il concerto propone un viaggio introspettivo nel mondo surreale di Franz Kafka. I quattro compositori indagano i suoi testi usando la recitazione e il canto, gli strumenti acustici e i suoni elettronici. La voce recitante maschile, che si articola durante tutto il concerto, è l’espressione dell’animo martoriato di Kafka, ma anche una guida che indugia tra le pieghe dei racconti, che cerca inutilmente una soluzione in un mondo privo di logica e inesorabilmente proiettato all’annientamento della volontà individuale. Ad essa si uniscono la voce femminile di un mezzosoprano, gli strumenti acustici (clarinetto, violino e violoncello) e i suoni elettronici, che sottolineano, amplificano e deformano attraverso la musica le immagini evocate dai testi. Dalla sinergia tra le parole di Kafka e la musica emerge lo spirito dello scrittore, permeato di angoscia, di frustrazioni, di senso di estraneità, nella strenua ricerca di senso in un mondo retto da leggi incomprensibili.

Il concerto si apre con Ballata notturna per violino solo di Marco Betta, per voce recitante e violino: un canto emerge come un’eco lontana. che sembra nascere dall’ombra. In 16 gennaio di Giorgio Nottoli, per voce femminile e per elettronica fissa e dal vivo, traspare l’assenza di qualsiasi speranza, come scriveva Kafka nel suo diario: “Nell’ultima settimana c’è stato come un crollo…”.

Non c’è ancora troppo silenzio per voce recitante, voce femminile, violoncello ed elettronica di Giovanni Costantini riprende ed amplia la straordinaria forza simbolica del testo di Kafka, che si interseca con la musica in un percorso onirico e surreale. La vera via per voce recitante, mezzosoprano, clarinetto, violino, violoncello ed elettronica di Riccardo Santoboni fonde suoni acustici ed elettronici, immergendo la voce recitante nel contesto surreale del mondo kafkiano.

Gli interpreti sono Adriano Fabio Testa (voce recitante), Virginia Guidi (mezzosoprano) Filippo Santacroce (clarinetto), Vincenzo Bolognese (violino) e Milena Punzi (violoncello). La regia del suono è di Federico Scalas. In collaborazione con Master in Sonic Arts – Tecnologie e arti del suono dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

I biglietti si possono prenotare telefonicamente (06 3236104) e ritirare il giorno del concerto oppure acquistare direttamente all’auditorium a partire da un’ora prima del concerto.

Mauro Mariani