Proseguono i concerti di Roma Sinfonietta all’Università di Roma “Tor Vergata”

La stagione concertistica che l’Associazione Roma Sinfonietta, con la direzione artistica di Luigi Lanzillotta, realizza all’Università di Roma “Tor Vergata” è una delle più importanti a Roma, per il numero degli appuntamenti, per la qualità degli interpreti e per l’interesse dei programmi. Inoltre ha il merito di portare la musica cosiddetta classica – con puntate anche in altri generi di musica, scavalcando agilmente vecchie linee divisorie ormai senza senso – in una zona che ne è quasi totalmente priva, qual è Roma est. Ma questi concerti attraggono gli appassionati di musica da ogni parte di Roma e una parte del pubblico viene anche dalla zona dei Castelli, che non è troppo lontana dal luogo dei concerti, cioè l’Auditorium “Ennio Morricone” della seconda università statale romana, nella Macroarea di Lettere e Filosofia, in via Columbia 1.

I concerti si svolgeranno fino al 30 maggio 2024, sempre il mercoledì alle 18.00 (ma iniziano alle 20.00 i concerti del 29 e 30 maggio). I prossimi saranno i seguenti.

Ancora un altro mondo musicale è al centro del concerto dell’8 novembre, dedicato ad Ennio Morricone ed eseguito da un gruppo di strumentisti di Roma Sinfonietta, che Morricone stesso ha diretto in tantissimi concerti in tutto il mondo, insieme ai giovani del Quartetto Pessoa: in programma sue musiche per film notissime e altre meno note ma non meno belle. Inoltre un omaggio a Leandro Piccioni, recentemente scomparso.

Tornando alla musica classica, non può mancare il gruppo principe della musica da camera, ovvero il quartetto, per cui i più grandi compositori degli ultimi duecentocinquant’anni hanno scritto alcune delle loro opere più belle e importanti. Un ospite d’onore della stagione è il QUARTETTO d’archi del TEATRO alla SCALA, che nei due ultimi concerti (29 e 30 maggio) avvierà l’esecuzione integrale dei quartetti di Beethoven, replicando i concerti che eseguirà proprio alla Scala nei giorni precedenti. E torneranno nelle due stagioni successive per completare questo formidabile ciclo beethoveniano. Il Quartetto Guadagnini, che nel 2014 ha vinto il premio della critica musicale italiana come miglior gruppo musicale dell’anno, dedica invece il suo concerto a Shostakovich, i cui bellissimi quartetti furono un modo segreto per sottrarsi ai pressanti condizionamenti del regime sovietico (6 dicembre).

Un concerto è dedicato a Johann Sebastian Bach e a suo figlio Emanuel, all’epoca più noto e apprezzato del padre: suona un duo eccezionale, formato dal flautista Massimo Mercelli, applaudito nelle principali sale del mondo, e dal pianista iraniano Ramin Bahrami, costretto ad emigrare dal regime degli ayatollah e divenuto uno dei più grandi interpreti di Bach, cui ha dedicato anche un libro di successo, Come Bach mi ha salvato la vita (15 novembre). Una settimana dopo si ascolterà la Nona Sinfonia di Beethoven: questo capolavoro sarà presentato nella geniale rilettura per pianoforte che ne ha fatto un musicista iperromantico come Franz Liszt. La eseguirà Maurizio Baglini, uno dei pochi pianisti in grado di affrontare le trascendentali difficoltà di questo brano, da lui eseguito più di cento volte in Europa, America ed Asia.

Baglini non è il solo famoso pianista della stagione. Sono in cartellone due celeberrime sonate di Beethoven, affidate a Giuseppe Albanese, vincitore di numerosi concorsi internazionale e artista della Deutsche Grammophon, la più prestigiosa casa discografica classica (21 febbraio). Altra musica con un altro grande pianista italiano, Danilo Rea, suonerà naturalmente musica jazz, ma non solo (6 marzo). Ancora jazz con il quartetto di Roberto Gatto, che alla batteria ha pochi rivali (27 marzo), e con il quintetto di Gabriele Coen, che dedica il suo concerto a Leonard Bernstein, un musicista geniale che si trovava perfettamente a casa sua sia nel jazz che nella classica (24 aprile). Il sassofonista Marco Albonetti e l’Ensemble Roma Sinfonietta ci fanno fare un viaggio musicale nel mondo del tango e del cinema con la musica di Gardel, Piazzolla, Morricone, Rota, Galliano e Gato Barbieri (13 marzo).

Incontriamo nel corso della stagione molti altri eccellenti musicisti, sia come solisti sia come elementi di un ensemble. Alessandro Carbonare, straordinario clarinettista che Claudio Abbado volle per incidere il Concerto di Mozart, suona Gershwin, Poulenc, Shostakovich e atri grandi del Novecento, in trio con la violinista Elisa Eleonora Papandrea e il pianista Monaldo Braconi (10 aprile). I Cameristi di Santa Cecilia – un ensemble formato da sei “prime parti” dell’orchestra romana – eseguono Vivaldi, Mozart e il suo contemporaneo francese Devienne (8 maggio). Altre prime parti di Santa Cecilia e di altre eccellenti orchestre danno vita ad un quintetto di strumenti ad arco, con Luca Pincini come concertatore: il loro concerto inizia dal Seicento con Pachelbel e dal Settecento con Haydn per arrivare al Novecento con Respighi e fino ai nostri giorni con la giapponese Michiru Oshima, nota anche per aver scritto la musica per film di successo (22 maggio).

Alcuni concerti hanno un programma speciale. Il Concerto di Natale regala musiche sacre di Vivaldi eseguite dall’Ensemble Roma Sinfonietta e dal Coro “Claudio Casini” dell’Ateneo, diretti da Stefano Cucci (13 dicembre). Con un viaggio nel tempo il soprano Chiara Taigi e il pianista Antonello Maio ci trasportano in un “salotto musicale dell’800” per ascoltare fascinose romanze di Tosti, Rossini, Verdi e Mascagni (20 marzo). “Poesia, Pittura, Musica” è il titolo di un concerto che prende spunto dai ritratti di poeti realizzati dall’artista romana Guglielmina Otter per far ascoltare in prima esecuzione assoluta la musica composta da Lucio Gregoretti sui versi di quegli stessi poeti (17 aprile). Musica di autori contemporanei anche in un concerto a due facce: nella prima parte l’Ensemble Roma Sinfonietta diretto da Fabio Maestri esegue quattro Pop Songs di Marcello Panni, che riprendono splendidi e amatissimi brani di opere di Haendel, Rossini, Verdi e Massenet. Nella seconda parte si ascolteranno tre composizioni elettroniche realizzate da Giovanni Costantini, Giorgio Nottoli e Riccardo Santoboni prendendo spunto da Palomar, un romanzodi Italo Calvino, l’indimenticabile scrittore di cui nel 2023 si celebra il centenario della nascita (29 novembre).

Dunque una stagione ricca e varia, in cui ogni concerto presenta un particolare motivo d’interesse che lo rende speciale.

  • Mauro Mariani (anche per la fotografia)

Nasce il primo centro di ricerca italiano sulla biodiversità

Con NBFC parte dall’Italia un messaggio concreto per promuovere la gestione sostenibile dellabiodiversità, che svolge un ruolo cruciale nel funzionamento di tutti gli ecosistemi del Pianeta ed è alla base della vita sulla Terra, con un impatto diretto sul benessere della collettività e del singolo.

La varietà biologicain tutte le sue forme, dai microbi alle piante e agli animali, fino alla specie umana con le sue diversità culturali, è nel Mediterraneo – e in particolare in Italia – un patrimonio ancor più prezioso, visto che nel nostro Paese è concentrata una diversità biologica tra le più significative di tutta l’Europa, con 60.000 specie animali, 10.000 piante vascolari e oltre 130 ecosistemi (dati Ispra).

Per studiare e tutelare questa ricchezza – la cui protezione ora è sancita anche dall’articolo 9 della Costituzione italiana, modificato nel febbraio 2022 proprio per includervi il riferimento al concetto di biodiversità, unitamente alla nuova formulazione dell’articolo 41 circa la tutela della salute e dell’ambiente – nasce NBFC, il primo Centro nazionale di ricerca dedicato alla biodiversità, coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

Istituito e finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), NBFC è uno dei cinque centri nazionali dedicati alla ricerca di frontiera. Promosso dal Cnr insieme a 49 partner, tra università, centri di ricerca, fondazioni e imprese, ha la sua sede centrale a Palermo.

Per questo progetto è previsto un finanziamento di 320 milioni di euro per tre anni, dal 2023 al 2025, e il coinvolgimento di 2000 ricercatori, la metà dei quali sono donne. I bandi rivolti all’esterno del network coinvolgeranno poi una moltitudine di altri soggetti, nel segno della massima inclusività.

«Il National Biodiversity Future Center coordinato dal Cnr, contribuisce a monitorare, preservare e ripristinare gli ecosistemi terrestri, marini e urbani della Penisola e del Mediterraneo, aiutando a valorizzare la biodiversità e a renderla un elemento centrale su cui fondare lo sviluppo sostenibile ̶ dichiara la Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Maria Chiara Carrozza. Un’attività che assume una rilevanza strategica nell’ottica di contribuire a raggiungere i traguardi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda la riduzione della perdita di biodiversità e la conservazione, il ripristino e il corretto utilizzo degli ecosistemi».

«NBFC è stato concepito seguendo il modello Hub & Spoke, un sistema di gestione e sviluppo delle reti nel quale le connessioni si realizzano – usando per analogia un’espressione riferita alla ruota della bicicletta – dallo spoke (raggio) verso l’hub (perno centrale) e viceversa ̶ afferma il Presidente di NBFC, Luigi Fiorentino. Dall’hub centrale, con sede presso l’Università degli Studi di Palermo, si dipartono così 8 raggi (spoke) dedicati alle problematiche legate al mare, alla terra e acqua dolce, alle aree urbane e alle ricadute sulla società, ciascuno dei quali comprende diversi partner affiliati (università, enti pubblici di ricerca e società private). Ogni area di interesse prevede due nodi incaricati del monitoraggio dell’ambiente e dello studio di soluzioni, affidate al Cnr e alle più prestigiose Università italiane».

Una grande comunità che metterà a sistema tutte le ricerche italiane sulla biodiversità e le istituzioni già impegnate sul territorio (parchi, riserve, aree marine protette, associazioni ambientaliste, comunità e reti locali), rendendole un obiettivo strategico del Paese e lasciando in eredità, nel 2026, progetti che possano proseguire autonomamente. Attraverso questa rete nazionale estesa di università, centri di ricerca, associazioni e altri soggetti privati ​​e sociali, il Consorzio avrà la possibilità di intraprendere azioni concrete, efficaci e immediate per arrestare la perdita di biodiversità, contribuendo a perseguire l’obiettivo di proteggere il 30% del territorio italiano entro il 2030, come chiede l’Unione Europea, e promuovendo, nella scienza e nella politica, i processi di conservazione, ripristino e valorizzazione nella biodiversità. Saranno create reti di collegamento tra la comunità scientifica, le amministrazioni nazionali e locali, il mondo imprenditoriale e i territori. Saranno sviluppate nuove tecnologie per migliorare la ricerca, creando nuove opportunità di lavoro e formando, come prevede il Pnrr, una nuova classe di ricercatori, cioè gli scienziati di domani.

Come eredità principale dell’NBFC, sarà istituito il Biodiversity Science Gateway: una grande infrastruttura virtuale, che si appoggerà ad alcune sedi fisiche in Italia e alla nave oceanografica “Gaia Blu” del Cnr, con il compito di trasformare la ricerca scientifica in conoscenza diffusa e in realtà aziendali innovative: una struttura che sarà al tempo stesso uno strumento per l’educazione e l’innovazione e un luogo nel quale condividere risultati di ricerca con la società e il mercato. Tutti i dati scientifici raccolti dal NBFC, e organizzati attorno a 4 piattaforme tematiche, saranno infatti resi disponibili alla comunità scientifica in open access. Tra i compiti di questo portale c’è quello di sensibilizzare sul problema della biodiversità a livello planetario, nell’area mediterranea e sul territorio italiano, ma anche raccontare storie emblematiche e specifiche del territorio​, offrire consulenze, sfruttare le biodiversità in modo sostenibile e utilizzare concretamente tutto ciò che sarà prodotto dagli spoke del NBFC nei prossimi tre anni​, con l’obiettivo di riuscire ad autofinanziarsi e autosostenersi.

GLI SPOKE DI NBFC

Mare. Lo spoke numero 1, affidato alla leadership di Gianluca Sarà, professore di Ecologia all’Università di Palermo, e Simonetta Fraschetti, professoressa di Ecologia all’Università di Napoli Federico II, si occupa di azioni di mappatura e monitoraggio per preservare la biodiversità e il funzionamento dei sistemi marini. Lo spoke numero 2, diretto da Gian Marco Luna, direttore dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine (Irbim) del Cnr, e Mariachiara Cantore, professoressa di Ecologia all’Università di Genova, ha il compito di studiare soluzioni per invertire la perdita di biodiversità marina e gestire le risorse marine in modo sostenibile.

Terra. Della biodiversità terrestre e d’acqua dolce (spoke 3) si occupano i ricercatori coordinati da Francesco Frati, professore di Zoologia dell’Università di Siena, e Lorena Rebecchi, professoressa di Zoologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con il compito di valutare e monitorare la biodiversità terrestre e d’acqua dolce e la sua evoluzione: dalla tassonomia alla genomica e alla citizen science. Il quarto spoke è dedicato alle funzioni dell’ecosistema terrestre, ai servizi e alle soluzioni ed è diretto da Carlo Calfapietra, direttore dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri (Iret) del Cnr, e Donatella Spano, professoressa di Scienze e tecnologie dei sistemi arborei e forestali dell’Università di Sassari.

Ambienti urbanizzati e Salute. Allo studio della biodiversità urbana è dedicato lo spoke numero 5 diretto da Massimo Labra, professore di Biologia Vegetale dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, e Maria Chiara Pastore, direttrice scientifica di “Forestami” del Politecnico di Milano, mentre il sesto spoke sulla biodiversità in relazione al benessere urbano, vede la leadership di Danilo Porro, direttore dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Cnr, e Hellas Cena, prorettore alla Terza Missione dell’Università di Pavia.

Comunicazione e Impatto. Gli ultimi due spoke sono dedicati all’impatto della biodiversità sulla società: il settimo – affidato a Telmo Pievani, professore di Filosofia delle Scienze biologiche dell’Università di Padova, e a Isabella Saggio, professoressa di Terapia Genetica all’Università La Sapienza di Roma – è dedicato a comunicazione, educazione, impatto sociale e musei naturalistici. L’ottavo, diretto da Riccardo Coratella, responsabile dell’Unità di Valorizzazione della ricerca (Uvr) del Cnr, e Alberto Di Minin,professore di Economia e Gestione delle imprese della Scuola Superiore Sant’Anna, è indirizzato all’innovazione aperta sulla biodiversità e allo sviluppo delle tecnologie abilitanti.

Delos

“Cambia il tempo!” un ciclo di seminari sul cambiamento climatico

Il museo civico di storia naturale presenta “Cambia il Tempo! Cambiamenti climatici nella storia del Pianeta Terra“, un ciclo di conferenze, esclusivamente in presenza, che si terranno al Museo di Storia Naturale in largo Florestano Vancini 2 a Ferrara.

I cambiamenti climatici hanno accompagnato tutta la storia della Terra. La grande maggioranza di essi si è verificata a ritmi “geologici”, cioè piuttosto lenti, ma, nonostante ciò, hanno comportato gravi conseguenze sulla vita esistente, causando l’estinzione di numerose specie viventi, poi rimpiazzate da nuove. A loro volta, gli organismi viventi hanno influito sull’evoluzione del clima del pianeta. Il cambiamento climatico che stiamo sperimentando oggi sta avvenendo ad una velocità estremamente più alta che nel passato: quali conseguenze potrebbe avere sulla vita in generale e sull’umanità in particolare? Questo ciclo di conferenze si sofferma su alcuni cambiamenti climatici della storia geologica e sulle loro conseguenze, per poi affrontare, alla luce di quanto avvenuto nel passato, gli scenari futuri, globali e regionali, nel breve e medio termine.

Il programma delle conferenze:

Giovedì 9 novembre 2023 alle 17 la conferenza sarà presentata da Valeria Luciani, Professoressa Associata di Micro-paleontologia, Paleo-oceanografia e Paleo-climatologia presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, “Episodi di riscaldamento climatico estremo nel passato geologico: una chiave per capire il futuro”.

Giovedì 16 novembre 2023 alle 17 Antonello Provenzale, Direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa, interverrà sul tema “La lunga storia intrecciata del clima e della biosfera”.

Giovedì 23 novembre 2023 alle 17 Vittorio Marletto, membro del comitato promotore di Energia per l’Italia, è stato responsabile dell’Osservatorio clima Arpae Emilia-Romagna, parlerà di “La crisi climatica globale e locale: situazione, cause e prospettive”.

Giovedì 14 dicembre 2023 alle 17 Paolo Ciavola, Professore Ordinario di Dinamica costiera e Geomorfologia presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, presenterà il tema “Erosione costiera ed impatto di eventi estremi sulle fasce costiere: pensare un futuro per il territorio ferrarese”.

Tutte le conferenze sono a cura di Stefano Mazzotti (diettrore del Museo di Storia Naturale) e di Giovanni Santarato (professore all’Università di Ferrara).

La partecipazione degli studenti della laurea triennale in Scienze Geologiche, Scienze Biologiche e Biotecnologie dell’Università di Ferrara a tutti i seminari verrà riconosciuta come attività didattica di tipologia F con l’assegnazione di 2 CFU.

In collaborazione con l’Associazione Didattica DIDÒ, il museo propone delle attività didattiche per le scuole sempre sul tema del cambiamento climatico.
“Play Decide: i cambiamenti climatici” indirizzato alle scuole secondarie di II grado e della durata di 90 minuti. È un gioco di ruolo-discussione per parlare e confrontarsi e, perché no?, trovare soluzioni, su uno dei più discussi e gravi problemi della nostra epoca, i cambiamenti climatici a corto e lungo termine. Verranno esplorate le cause antropiche e non e gli effetti purtroppo tragici sulla biosfera. Playdecide è un progetto della Comunità Europea.

Al II ciclo della scuola primaria e alle scuole secondarie di I grado sarà dedicato “GIOCAclima”, strutturato come il classico gioco dell’oca, casella dopo casella due o più squadre si confronteranno con quiz e piccole prove su criticità e atteggiamenti virtuosi per comprendere le problematiche connesse al cambiamento climatico e imparare le buone pratiche che ognuno può attuare nel quotidiano. Questo gioco ha la durata di circa un’ora.

Entrambe le iniziative per le scuole sono su prenotazione obbligatoria.

Per maggiori informazioni telefonare al numero 0532 203 381

Alessandro Zangara

Un protagonista dello spettacolo del Novecento. Renato Rascel

Un interessante libro da regalare e regalarsi per ogni occasione, ma senz’altro come dono per le imminenti festività di fine anno, questo scritto da Elisabetta Castiglioni con il taglio della ricerca universitaria, ma con la passione di chi ha davvero a cuore l’approfondimento di una figura del recente passato che ha creato la televisione italiana, formando menti, ipotesi, metodologie, donando sorrisi, risate e anche molto materiale di studio e lavoro. Tutto in un libro edito da Iacobelli Editore, corredato da fotografie, una ricca bibliografia su Rascel, con l’elenco dei suoi scritti, canzoni, spettacoli, partecipazioni radio e televisive, premi ricevuti, teatro e pubblicità che Renato Rascel ha realizzato in tanti anni di attività.

Molto interessante è lo studio che la Castiglioni ha condotto, anche con interviste a Giuditta Saltarini, sua moglie dal 1980 al 1991, anno in cui l’attore, nato a Torino il 27 aprile 1910, ha lasciato le scene della vita. Cosa ricordare di Renato Rascel, al secolo Renato Ranucci? I suoi personaggi? Un po’ macchietta, un po’ parodia della televisione e quindi della vita, un po’ colto modo di ricordare e trasmettere i grandi personaggi al pubblico, di Rascel si ricordano in modo particolare le pubblicità spassose ma assolutamente basate su studio, su quelle storielle che erano caratteristica delle pubblicità dell’inizio della televisione italiana. Così come degli sketch celeberrimi che portano a quei ritmi che, per chi ha avuto la fortuna di viverli, ha nelle corde della propria esistenza: “E’ arrivata la bufera, è arrivato il temporale…”, il bersagliere e il cantante di “Arrivederci Roma”, il suo essere ballerino e saper ridere di se stesso (e quindi di tutti noi, assieme a tutti noi) per le sue caratteristiche fisiche che lo rendevano grande e grandioso, malgrado la statura non deponesse per questo. E a ridosso della notte dei morti viventi, come non ricordare “Tempi duri per i vampiri” del 1959? E così anche tutti quei nomi che della televisione e/o del cinema italiano sono le fondamenta: Mike Bongiorno, Sylva Koscina, Gina Lollobrigida, Gianni Agus, Wanda Osiris, Totò, Silvana Pampanini, Primo Carnera, Alberto Lattuada, Lauretta Masiero per citarne solo alcuni, accanto a Marlene Dietrich o Kirk Douglas sulla scena internazionale. Un grande “piccoletto”, la cui grandezza andava proprio scritta e spiegata passo passo, come in questo lavoro tratto dalla tesi di dottorato “Renato Rascel. Il comico in trasformazione” discussa all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 2000 da Elisabetta Castiglioni. È importante nella storia, piccola e quindi anche quella grande, lasciare parlare i protagonisti, senza aggiungere troppi punti di vista propri, per non discostarci troppo da quella verità che si andava costruendo giorno dopo giorno in un tempo fantastico in cui era facile e possibile costruire tutto, anche senza avere punti di riferimento se non la propria intelligenza e il proprio acume. Così “Padre Brown”, forse un progetto un po’ raffazzonato sulla carta, si tramuta in un successo clamoroso grazie alla capacità di recitare con il sé interiore che diventava apporto all’immaginazione comune e rendendo, pertanto, il personaggio di turno parte di ciascuno e impersonato da ciascuno nella semplicità di un attore come Rascel che era tanto semplice da diventare maestro. Insomma, un libro tutto da leggere e da studiare, riassaporando il piacere delle piccole cose, anche di “pessimo gusto” come diceva il poeta, ma proprie, che permettono di riflettere e di imparare ad essere maestri di se stessi e accompagnandosi per mano per le strade della vita un po’ tortuose, un po’ rettilinee, che la risata del Rascel della nostra Elisabetta sa ancora oggi costeggiare di fiori.

Da leggere.

Elisabetta Castiglioni: “Renato Rascel. Un protagonista dello spettacolo del Novecento”, Iacobelli Editore, Guidonia (Roma), 2022, pagg. 434, euro 19,80.

Alessia Biasiolo

Musica e poesia di Oriente e Occidente

Il secondo concerto della stagione di Roma Sinfonietta mette a confronto Europa e Oriente, mondo cristiano e mondo musulmano, superando il vecchio e pernicioso schema della contrapposizione di due civiltà.

Mercoledì 25 ottobre alle 18.00 il gruppo Musica Antiqua Latina porta nell’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) il progetto “Monteverdi 400: Monteverdi incontra Abdul Qadir Maraghî”. Partendo dal Combattimento di Tancredi e Clorinda, un capolavoro assoluto della musica del Seicento composto da Claudio Monteverdi sui versi della Gerusalemme liberata del Tasso, questo progetto riformula il dramma di Clorinda e Tancredi e le sue simbologie, esplorando il raffinato mondo identitario dell’eroina musulmana Clorinda, aprendosi alle fascinazioni degli imperi di Oriente e delle loro musiche. Si viene così a scoprire che la ‘porta girevole’ del Mediterraneo confluisce in codici condivisi, tradizioni sapienziali, poetiche universali. Storie come Lo Schaikh San’an e la fanciulla cristiana del poeta persiano Aṭṭār di Nishapur (1145/46 – 1221), oppure la musica coeva del mondo turco, di cui Abdul Qadir Maraghî (circa 1350 – 1425) è uno dei massimi rappresentanti, completano l’affresco storico del “madrigale rappresentativo” di Monteverdi. Un dialogo nell’arte che non conosce diversità, ma solo varietà, in un caleidoscopio di suoni, colori, timbri, emozioni.

Insieme a Musica Antiqua Latina, e al suo direttore Giordano Antonelli, partecipano al concerto i due tenori Safa Korknaz e David Maria Gentile e il soprano Hersi Matmuja. Musica Antiqua Latina promuove la riscoperta e la diffusione del grande repertorio barocco italiano. È stata ospite di numerosi festival in tutta Europa, tra le quali il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, I concerti del Quirinale, Festival Perla Baroku (Varsavia), I Concerti nel Parco, Goldberg Festival Danzica (Polonia), IIC Istanbul, Festival di Innsbruck. Le sue incisioni hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti.

Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti personale universitario e over 65; € 5,00 studenti

I biglietti si possono acquistare presso Roma Sinfonietta(telefonicamente06 3236104– per email: romasinfonietta@libero.it) o presso l’Auditorium E. Morricone dell’Università di Roma “Tor Vergata” a partire da un’ora e mezzo prima di ogni concerto.

Mauro Mariani

Le “Pillole musicali” di Roma Sinfonietta al Policlinico Umberto I

Fino al 7 dicembre 2023 Roma Sinfonietta porta “Pillole musical” ai pazienti e al personale sanitario del Policlinico Umberto I di Roma. Sono otto piccoli concerti della durata di circa mezz’ora, ognuno dei quali sarà suonato due volte nella stessa mattina, prima alle 11.00 o 11.30 e poi alle 12.30, in diversi reparti dell’ospedale romano e anche nei corsi di accompagnamento alla nascita.

È dimostrato che la musica può assolvere una funzione molto importante, anche e soprattutto negli ospedali, poiché può avere un effetto consolatorio, può alleviare lo stress e la solitudine che i pazienti a volte vivono negli ospedali, può portare momenti di leggerezza, può consentire una piccola sosta e permettere di riprendere energia agli operatori sanitari.

Il primo ad aver avuto quest’idea, e ad averla realizzata al Policlinico Gemelli, è stato Giuseppe Sinopoli, che era un grande direttore d’orchestra e aveva anche una laurea in medicina: “La musica è come una luce che penetra nel tempio della nostra anima”, diceva.

Roma Sinfonietta negli anni scorsi ha portato queste “pillole musicali” al Policlinico “Tor Vergata”, dove si è potuto constatarne l’effetto benefico sui pazienti, sul personale sanitario e sui parenti in visita, che le hanno accolte con grande adesione e partecipazione. Ora si è deciso di portare la musica anche al Policlinico Umberto I, e questo è possibile grazie alla sensibilità e al sostegno economico della Fondazione Marco Besso e del suo presidente Lucio Caracciolo.

Ognuno di questi piccoli concerti è affidato a uno, due o al massimo tre musicisti, sia per contenere il volume del suono sia per consentire lo spostamento facile e rapido da un reparto all’altro e da una stanza all’altra, perché la musica verrà portata anche a chi non può alzarsi dal letto.

Il programma preparato dal Maestro Luigi Lanzillotta, direttore artistico di Roma Sinfonietta, prevede una notevole varietà di generi musicali, dalla classica all’etnica, dalla canzone d’autore a qualche sconfinamento nel jazz, sempre nell’esecuzione di musicisti di primo piano e di solida esperienza.

Nel primo incontro Gabriele Coen e Gianluca Casadei si muovono tra klezmer, tango e jazz, mentre nell’ottava e ultima pillola il Trio Monti, che non per caso prende il nome dall’antico rione di Roma, farà ascoltare le più amate canzoni romane. Ancora canzoni ma questa volta di Modugno, Tenco, Conte e Vinicio de Moraes nella pillola musicale di Isabella Alfano e Massimo Antonietti. Ennio Morricone sarà accostato a Mozart dal Duo Archissimi e a Bacalov, a Piovani e a musicisti classici dal duo Andrea Di Mario – Antonello Maio. Sia il duo Riccardo Bonaccini – Fabio Fasano che l’altro duo Luca Cipriano – Marco Sinopoli alternano Astor Piazzolla alla musica di altri compositori, mentre Vincenzo Bolognese offre all’ascolto Bach e altri grandi musicisti classici.

Info: 063236104 – info@romasinfonietta.itwww.romasinfonietta.it

Mauro Mariani

Concorso Internazionale di Violino “Premio Paganini”

Mercoledì 25 e venerdì 27 ottobre alle ore 15.00, l’Opera Carlo Felice Genova ospiterà le finali aperte al pubblico della 57ª edizione del Premio Paganini. Dal 1954 il Premio Paganini offre alle giovani promesse del violino la possibilità di distinguersi in un concorso di rilevanza internazionale nella città che ha dato i natali ad uno dei più talentuosi violinisti della storia: Niccolò Paganini. Con l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice, nella finale del 25 ottobre i partecipanti concerteranno ed eseguiranno uno dei concerti per violino e orchestra di Mozart. Nella finale del 27 ottobre, l’Orchestra del Carlo Felice e i solisti saranno diretti da Michele Gamba.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. I biglietti possono essere ritirati anche presso le biglietterie del Teatro per un massimo di due biglietti a persona. Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Il Concorso Internazionale di Violino “Premio Paganini” fu fondato nel 1954 con lo scopo di realizzare una competizione violinistica a livello internazionale che desse grande prestigio a Genova e permettesse di scoprire nuovi giovani talenti. Il Premio è ben presto diventato per la città di Genova un evento di prestigio e di richiamo internazionale. Dalla sua fondazione il Concorso ha laureato artisti importanti, tra i quali, Gyorgy Pauk, Gérard Poulet, Salvatore Accardo, Gidon Kremer, Ilya Grubert e, in tempi più recenti, Massimo Quarta, Giovanni Angeleri,Leonidas Kavakos, Ilya Gringolts e Sayaka Shoji, rappresentando di fatto un ottimo trampolino di lancio per le loro carriere artistiche. Il Concorso Internazionale di Violino “Premio Paganini” è membro fondatore della Federazione Mondiale dei Concorsi Internazionali di Musica di Ginevra dal 1957.

Michele Gamba ha diretto nei principali teatri europei, tra i quali la Scala, il Covent Garden, la Staatsoper e la Deutsche Oper di Berlino, e collabora regolarmente con l’Orchestra Nazionale della RAI, il Maggio Musicale Fiorentino e la Tokyo Symphony. Come pianista solista e camerista ha suonato alla Wigmore Hall, alla Queen Elizabeth e alla Royal Festival Hall a Londra, al Gasteig di Monaco e alla Scala. Nato a Milano, ha studiato nel conservatorio della sua città perfezionandosi poi alla Scuola di Fiesole, alla Royal Academy di Londra, al Conservatorio di Vienna e all’Accademia Chigiana di Siena. È laureato in Filosofia.

S. (anche per la fotografia)

Torna il Festival Food&Book a Montecatini Terme

Torna a Montecatini Terme, dal 26 al 29 ottobre, Food&Book, la manifestazione con scrittori e autori che nei loro libri raccontano il cibo e chef che il cibo lo presentano con le loro ricette e spesso in libri di successo. L’affascinante cornice liberty della città toscana ospiterà la nona edizione del festival che quest’anno si svilupperà in più sedi: le Terme Tettuccio, sede tradizionale di Food&Book;le Terme Tamerici e il Palazzo del Turismo, edificio del secolo scorso che dopo anni di inutilizzo è stato recuperato dall’Amministrazione Comunale.

In questa edizione si punterà sui giovani, in particolare sugli studenti degli Istituti alberghieri e agrari, i quali una volta diplomati saranno impegnati nella valorizzazione del grande patrimonio agroalimentare del nostro Paese: numerosi gli incontri e i workshop a loro rivolti, curati da esperti come Valentina Tepedino (produzioni ittiche), Duccio Caccioni (ortofrutta), Fabiola Pulieri (olio).

L’occupazione nel settore agroalimentare e alberghiero sarà il tema su cui si svilupperà un convegno in programma venerdì 27 ottobre in cui si parlerà del futuro del lavoro in tale ambito, della ristorazione e di quali saranno le professionalità più richieste, con argomentazioni sulle difficoltà di trovare personale adeguato, fattore che rischia di frenare la crescita, e una parentesi dedicata alle innovazioni e all’Intelligenza artificiale.

A discutere di questi temi sarà un parterre d’eccezione moderato dalla giornalista Rai Paola Guarnieri: interverranno infatti Riccardo Monti, dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero Martini di Montecatini Terme che farà gli onori di casa; Licia Cianfriglia, relazioni istituzionali di ANP Chiara Rivella, responsabile delle risorse umane di Autogrill; Gabriele Belsito, responsabile delle risorse umane di Eataly; Alessandro Porzio e Dario Balestriere, rispettivamente hotel manager e responsabile recruiting di Grimaldi Lines, e rappresentanti degli Istituti alberghieri e agrari.

Nella serata di venerdì è in programma, al Castello La Querceta, sede dell’Istituto Alberghiero Martin, una cena di gala in omaggio a Eduardo De Filippo che con la sua compagnia, appena costituita insieme ai fratelli Peppino e Titina, proprio a Montecatini nel 1931, a soli 31 anni, mise in scena al Teatro Palazzo uno dei suoi primi spettacoli.

Tutti conoscono Eduardo come protagonista delle scene teatrali, meno per la sua poesia e per l’interesse per il buon cibo. Così lo chef Marcello Leoni e lo chef Pietro Parisi di Palma Campania proporranno una cena riprendendo alcune ricette del celebre drammaturgo.

Durante il convivio l’attore Gino Manfredi illustrerà questo aspetto poco conosciuto di De Filippo e reciterà la poesia’O Rraù mentre la cantautrice Patrizia Cirulli, che recentemente ha lanciato un album in cui ha musicato le poesie di Eduardo, anticiperà un brano dello spettacolo che si terrà sabato sera alle Terme Tettuccio.

Domenica 29 ottobre, la giornata conclusiva del festival sarà aperta da un incontro sul tema “Gli oli extravergini italiani: come valorizzarli a tavola e in azienda” rivolto ad aziende olivicole (e non solo) per sviluppare attività turistiche.

Con Fabiola Pulieri e il senatore Dario Stefàno, promotore della Legge sull’enoturismo, autori del libro Oleoturismo – Opportunità per imprese e territori, interverranno il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra, il presidente del Frantoio Cooperativo di Montecatini Alessandro Benedetti, il professor Antonello Senni che parlerà di nutrigenomica e aspetti nutrizionali dell’olio Evo. A presiedere l’incontro sarà il vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Montecatini Terme, Alessandro Sartoni

Nel corso della giornata saranno organizzati banchi di assaggio dell’olio della Valdinievole e degustazioni guidate.

Tanti gli incontri e gli eventi in programma a Food&Book, come il Piatto dello Chef con Simone Malucchi, le cene con gli scrittori, le presentazioni di libri che si terranno nelle diverse sedi del Festival con gli autori Adriana Assini, Francesca Romana Barberini, Ernesto Di Renzo, Anna Maria Gehnyei, Leonardo Gori, Marianna Jajac, Alice Lupi, Fabiola Pulieri, Silvia Scapinelli, Antonello Senni, Dario Stefàno, Marco Vichi, Stefania Viti, Giampaolo Zuliani. 

Infine, tra le iniziative collaterali, sabato 28 ottobre saranno organizzate due visite guidate gratuite alla mostra al Mo.C.A dedicata a Galileo Chini, artista poliedrico vero e proprio maestro di un liberty con influenze orientali dovute alla sua permanenza a Bangkok dove realizzò le decorazioni del Palazzo Imperiale del Re Rama V.

Food&Book – Festival del libro e della cultura gastronomica diretto da Sergio Auricchio e Stefano Carboni è organizzato dall’Associazione Eureka in collaborazione con Agra Editrice e Leggere:tutti con il sostegno del Comune di Montecatini Terme e il patrocinio della Regione Toscana e della Anp-Associazione nazionale dirigenti scolastici.

L’ingresso alle Terme Tettuccio durante Food&Book e tutti gli eventi inseriti nel programma del Festival sono gratuiti, ad eccezione del Piatto dello chef, della Cena di Gala e della Cena con lo scrittore (informazioni e prenotazioni sul sito www.foodandbook.it). Per ulteriori informazioni: tel. 06 44254205

Elisabetta Castiglioni

Adesione al Sistema di Qualità “Acquacoltura Sostenibile”

È stata annunciata nei giorni scorsi a Rimini l’adesione in forma collettiva delle imprese associate al Consorzio Mitilicoltori dell’Emilia-Romagna al disciplinare Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia “Acquacoltura Sostenibile”. Uno strumento per evidenziare l’importanza della sostenibilità della mitilicolturaemiliano-romagnola, creando valore aggiunto alla produzione delle aziende che lo adottano.

Diversi gli obiettivi che il Consorzio si è posto con il progetto di adesione al disciplinare “ACQUACOLTURA SOSTENIBILE”, riconosciuto dal MASAF nell’ambito del Sistema di Qualità Nazionale. In primis, la ricerca di uno standard uniconazionale per l’acquacoltura sostenibile, ma anche la volontà di accrescere il posizionamento dei propri prodotti ittici. La certificazione poi rappresenta un passo importante a sostegno dell’aggregazione della filiera, una risposta allacrescente domanda di sostenibilità nazionale ed internazionale per un prodotto tracciabile e riconoscibile.

“Nel mercato dell’ittico sono presenti tanti elementi confusivi agli occhi del consumatore, la difficoltà di riconoscere il prodotto importato o fuori stagione è una di queste. Da sempre riteniamo che il primo passo sia identificare e qualificare l’offerta mentre il secondo è la costituzione di una Organizzazione di Produttori, per le sue potenzialità in termini di commercializzazione, comunicazione e di accesso ai finanziamenti. L’adesione ad una certificazione chiara e sicura è invece il coronamento di un percorso condiviso che vede proprio il Consorzio nel ruolo di capofila”, ha dichiarato Giuseppe Prioli, presidente del Consorzio MitilicoltoriEmilia-Romagna.

Il presupposto su cui si basa l’idea imprenditoriale del Consorzio è uno: la certificazione “Acquacoltura Sostenibile” dovrebbe rappresentare la condizione per commercializzare i prodotti da acquacoltura, una premessa da cui partire per intavolare un rapporto di fiducia con il mercato basato sulla garanzia di qualità e sicurezza del prodotto. “Ad oggi la certificazione si ferma alla produzione. Per

tutelare il consumatore e l’intero comparto, tuttavia, c’è la necessità di allungare la certificazione anche al trasporto e alla vendita”, ha concluso Prioli.

“Tutto ciò che riguarda i temi della sostenibilità e della tracciabilità è un valore prioritario in questo momento”, ha confermato il responsabile per l’ittico di CoopItaliaMarcoFiori,che però ammonisce: “Bisogna fare attenzione affinché i costi legati all’adozione dello standard non impattino eccessivamente sul prezzo del prodotto finale. In questo senso, l’idea della certificazione di gruppo è interessante anche in un’ottica di economia di scala e, mi unisco a Prioli nel dire che, ancorauna volta l’aggregazione tra produttori è determinante nel mantenerel’equilibriotraidiversiattoridella filieraeiconsumatori”.

L’etichetta di Acquacoltura Sostenibile, quindi, dovrebbe essere il punto da cui partire per proporre il proprio prodotto, un’ulteriore garanzia di qualità in grado di differenziare l’ittico locale, poiché sul banco se ne percepirà l’assenza fuori stagione, quando l’offerta sarà costituita solo da prodotto di importazione.

L’evento si è concluso con la degustazione di tre piatti a cura di Omar Casali diCheftoChefemiliaromagnacuochi,l’associazione che promuove l’enogastronomia regionale e la sua affermazione a livello nazionale ed internazionale. Un menù nato dall’idea di tradurre in abbinamenti e sapori i temi della sostenibilità e della stagionalità. Un modo per affermare attraverso i piatti che “la messa in campo di diverse competenze ha un unico intento finale, che sottende la necessità di aggregarsi per far crescere e migliorare l’intera filiera”, come dichiarato da chef Casali.

La giornata è stata organizzata dal Consorzio Mitilicoltori Emilia-Romagna in collaborazione con CheftoChef emiliaromagnacuochi, e realizzata con fondi MASAF del Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2022-2024, annualità 2023.

Pierluigi Papi (anche per le fotografie)

Tornano le “Sere d’Autunno” della Contrada Borgo San Giovanni

La Contrada Borgo San Giovanni di Ferrara ospiterà anche quest’anno “Sere d’Autunno” con due eventi culinari tipici della stagione: La Festa della Zucca e il Tartufo al Borgo.

La Festa della Zucca si svolgerà il: 19, 20, 21, 22, 27, 28, 29 ottobre 2023 e 3, 4, 5 novembre 2023. La domenica i locali saranno aperti solo per pranzo. Sarà possibile scegliere tra una selezione di prodotti tipici della tradizione Ferrarese e vini della casa.

Il Tartufo al Borgo si svolgerà il 24, 25 e 26 novembre 2023 proponendo diverse specialità autunnali arricchite dal gusto del Tartufo in una vasta scelta tra antipasti, primi piatti e secondi.

Tutti gli appuntamenti saranno ospitati dalla Contrada Borgo San Giovanni nella propria sede in via del Melo 105 a Ferrara.

È gradita la prenotazione da effettuare telefonando al numero 3451749215.

Alessandro Zangara