I 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino celebrati a Verona

Anche Verona celebra i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, con una mostra fotografica e proiezioni cinematografiche. Fino all’8 dicembre, nell’atrio di Palazzo Barbieri sarà possibile ammirare gli scatti di Vittorio Rossi. L’esposizione “Mr. Gorbachev, tear down this wall!” è composta da settanta stampe in bianco e nero realizzate dal fotografo veronese tra l’ottobre 1989 e il marzo 1990, mentre si trovava proprio a Berlino.

Curata da Noy Jessica Laufer, la mostra è accompagnata da installazioni visive, spezzoni di telegiornali d’epoca, dichiarazioni dei protagonisti di quella stagione politica, di film che affrontano il tema della caduta del Muro.

Gli scatti sono raccontati dalle spiegazioni storiche di Pietro Giovanni Trincanato, dottore in ricerca storica contemporanea, e saranno al centro di un progetto didattico che coinvolgerà le classi quinte di 5 scuole superiori veronesi.

La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta da martedì a sabato, dalle 11 alle 18. Domenica e festivi dalle 9.30 alle 12. Chiusa il lunedì. L’esposizione è realizzata dall’Associazione culturale RiVer – Primavere Urbane, in collaborazione con gli Amici dei Musei Civici e il Comune di Verona, con il sostegno della Comunità Ebraica di Verona, dei Rotary Club di Verona e Provincia, della Società Letteraria, di Diplomart e di Scripta editore.

Non solo fotografie ma anche cinema. Mercoledì 20 novembre, al Teatro Ristori, saranno proiettate le pellicole “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders, alle ore 17, e “Uno, due, tre!” di Billy Wilder, alle 21. Le due proiezioni, organizzate dal Verona Film Festival, sono ad ingresso gratuito. Al centro Audiovisivi della Biblioteca Civica, invece, tutti i lunedì di novembre, alle ore 15, sarà possibile vedere un film sul periodo storico che portò alla caduta del Muro.

“Un anniversario importante e sentito da tutti – ha detto l’assessore alla Cultura Francesca Briani -, che deve essere adeguatamente celebrato. Ecco perché abbiamo deciso di sostenere queste iniziative, che permetteranno anche ai più giovani di conoscere, con materiale e opere dell’epoca, un periodo importante della storia contemporanea. Fatti che risalgono solamente a trent’anni fa ma che hanno segnato il nostro continente, permettendo la nascita dell’Europa unita che conosciamo oggi”.

Roberto Bolis

 

 

Moncalieri Jazz Festival 2019

Ventiduesima edizione per il Moncalieri Jazz Festival, che quest’anno si svolgerà fino al 16 novembre tra Moncalieri e Torino. La storica rassegna, che si pregia di far parte della neonata Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” attraverso l’Associazione “I-Jazz”, che raggruppa i più importanti Festival di Jazz in Italia, dedicherà i suoi appuntamenti musicali del 2019 al genio di Leonardo da Vinci, in occasione del cinquecentenario. Come di consueto, la manifestazione si svilupperà su due filoni principali: Aspettando Il Festival con la Notte Nera del Jazz – che quest’anno sarà “La Notte di Leonardo” – e darà il via ufficiale agli appuntamenti musicali; e il Festival vero e proprio, che nelle serate conclusive vedrà avvicendarsi grandi nomi del jazz nazionale ed internazionale.

Lunedì 4 novembre avrà luogo il secondo concerto dedicato al genio vinciano: Leonardo e il foglio perduto, un’opera jazz, presentata in prima assoluta, composta e diretta da Stefano Fonzi e ispirata a due grandi opere di Leonardo conservate nei Musei Reali di Torino, “Il Codice del Volo” e “L’Autoritratto”. L’opera racconta il grande sogno (mai realizzato) di Leonardo, il volo, che per tutta la vita ha accompagnato i suoi studi: la macchina per volare che, completa, non compare nel Codice del Volo ma è disseminata tra gli appunti, i calcoli, gli schizzi.

Un racconto di fantasia avvincente dentro una cornice storica rigorosa. Il concerto, scritto in esclusiva per il Moncalieri Jazz Festival, si avvale anche di tecnologie all’avanguardia, che vedranno la proiezione di immagini, ottenute grazie alla concessione dei Musei Reali di Torino, rappresentanti l’Autoritratto e Il Codice del Volo, messi in relazione con altrettante foto e video del Pop.Up Next (Drone come mezzo di trasporto volante senza conducente) e la nuova auto gran turismo elettrica disegnata e realizzata nel 2019 con il nome “Da Vinci” in occasione del Cinquecentenario di “Leonardo da Vinci” disegnati e realizzati dall’Italdesign. Il prototipo è stato ideato, disegnato, progettato e costruito negli stabilimenti di Moncalieri. Per l’ingegneristica del genio italiano, la “Da Vinci” viene realizzata con una particolare apertura delle portiere ad “ali di gabbiano” collegandola ancora una volta al sogno del volo leonardesco. Gli interpreti d’eccezione, coinvolti in questo meraviglioso progetto, sono il solista jazz Paolo Fresu alla tromba e il vocalist Albert Hera, accompagnati e sostenuti da la Filarmonica Teatro Regio Torino e dalla Torino Jazz Orchestra. I testi dell’opera, scritti da Giommaria Monti, saranno letti ed interpretati da Pino Insegno.

Anche per questa edizione verranno toccati dei punti “sensibili” per la città, organizzando degli eventi con fini di divulgazione musicale per categorie deboli, nei quali verranno coinvolti in forma attiva gli stessi disabili. Sarà appunto il circuito “Il Jazz che Cura” a coinvolgere 4 strutture della città: R.S.A. Casa di Cura e di Riposo per Anziani Ville Roddolo”, il Centro di recupero psichiatrico e dipendenze, “Il Porto” e la “ Casa Famiglia Piergiorgio Frassati” una struttura moncalierese che ospita 10 utenti disabili fisici in cui viene offerta anche l’assistenza nelle esigenze quotidiane rispetto ai bisogni di cura, sostegno, relazione, mantenimento e recupero abilità. Grazie al patrocinio dell’Assessorato dei Servizi Sociali e attraverso l’Unione dei Comuni di: Moncalieri – Trofarello e La Loggia il circuito si allargherà anche al Centro Diurno Colombetto di Moncalieri con il progetto “Jazz & Ben-Essere” e le sue Circle Activities nei quali l’attività corale, ha il compito di dare forza alla relazione e all’attenzione del rispetto dell’essere.

Si conferma anche il progetto “Il Jazz va a Scuola”, con Lezioni/Concerto dedicate ai “Cartoons in Jazz” e ai protagonisti del Grande Jazz dalla nascita ad oggi. Quest’anno in particolar modo grazie al patrocinio dell’Assessorato all’Istruzione di Moncalieri e dell’Associazione Nazionale verrà organizzato anche un Work Shop per la Scuola Media ad Indirizzo Musicale “P. Canonica di Moncalieri” e il Liceo Classico ad indirizzo Musicale “Cavour di Torino”, che, per una giornata intera, vedrà gli studenti interagire con un Quintetto Jazz di Professionisti ed esibirsi insieme in un concerto.

Il Festival sempre attento alla valorizzazione delle bellezze architettoniche e culturali della città proporrà un grande doppio concerto nella sala della Regina, all’interno del Castello Reale di Moncalieri. Nella prima parte si esibirà un quartetto di giovani talenti di cui fanno parte due musicisti italiani ma che risiedono e frequentano il Jazz Campus di Basilea in Svizzera: si tratta del gruppo “Ibraelia 4et”: Giovanni Vicari chitarra e voce, Francesca Gaza al pianoforte e voce, Naday Erlick al contrabbasso ed Jordi Pallares alla batteria. Saranno loro a rappresentare il grande valore jazzistico dei nostri connazionali residente all’Estero attraverso il Patrocinio del Consolato d’Italia in Basilea e del Comites di Basilea (Svizzera). Il secondo “Emanuele Cisi 4et”, grande saxofonista torinese di nascita, che invece rappresenterà il nostro jazz italiano. Lo stesso Cisi è un musicista apprezzato a livello internazionale da tutto il mondo jazzistico e non. Porterà al MJF 2019 il progetto dedicato a Lester Young “NO EYES – Looking at Lester Young” per il quale quest’anno ricorreranno i 60 anni della sua morte e i 110 della nascita. In tale occasione, Cisi, sarà accompagnato da un trio d’eccezione riconosciuto da tutto il pubblico del mondo jazzistico: Dino Rubino al pianoforte e flicorno, Marco Micheli al contrabbasso ed Adam Pache alla batteria.

Le tre serate finali della XXII edizione del Moncalieri Jazz Festival 2019, intitolate “Dal Jazz Rock al Progressive” partiranno giovedì 14 novembre con “AREA ARTI&MESTIERI”, un doppio concerto per due grandi gruppi che vedrà esibirsi gli Arti&Mestieri in Essentia e gli Area in Open Project.

La serata di venerdì 15 novembre sarà invece divisa in due parti: la prima dedicata al cinquantesimo anniversario della Pro Loco di Moncalieri, che sarà anche l’occasione per dare un Premio Speciale alla carriera ad un ospite speciale nel genere musicale del Progressive, Vittorio Nocenzi, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso; la seconda parte vederà protagonisti in concerto i Quintorigo.

Sabato 16 novembre il festival si concluderà con il concerto di James Senese Napoli Centrale, musicista che, in 50 anni di carriera, ha attraversato trasversalmente la canzone italiana, passando per i seminali Showmen, i Napoli Centrale e collaborazioni con l’amico indimenticabile Pino Daniele.

 

Elisabetta Castiglioni

Aspettando “Aggiungi un posto a tavola”: le iniziative intorno al celebre musical, al Teatro Carlo Felice di Genova

Il 7 novembre al Teatro Carlo Felice di Genova, alle ore 20, va in scena una delle più popolari e amate commedie musicali italiane, Aggiungi un posto a tavola, di Garinei e Giovannini con le musiche di Armando Trovajoli eseguite dall’Orchestra e dal Coro del Teatro Carlo Felice diretti da Maurizio Abeni.

Molte le iniziative collaterali che contribuiscono ad aumentare l’attesa per l’arrivo a Genova di un titolo che da quarant’anni diverte e fa riflettere il pubblico di tutto il mondo. Prima con Johnny Dorelli, il primo, storico interprete del ruolo principale di Don Silvestro, e oggi con il figlio Gianluca Guidi, che raccoglie l’eredità del padre riprendendo anche la regia originale di Garinei e Giovannini.

Giovedì 7, la sera della prima, in Piazza De Ferrari si terrà un grande spettacolo pirotecnico sulle note di Aggiungi un posto a tavola, offerto dalla Regione Liguria. Il Teatro Carlo Felice, per l’occasione, aprirà anticipatamente alle 18:50 per permettere ai possessori di biglietto e agli abbonati di assistere ai fuochi di artificio dalle terrazze del Teatro.

Orari biglietteria: martedì-venerdì dalle 11:00 alle 18:00, sabato dalle 11:00 alle 16:00 e un’ora prima dello spettacolo. Domenica, in occasione della recita pomeridiana delle ore 15:00, apertura alle ore 13:00.

Massimo Pastorelli

“Bestemmia d’amore”, concerto-spettacolo di Pippo Delbono e Enzo Avitabile

I quattro interpreti del concerto-spettacolo

Pippo Delbono ed Enzo Avitabile protagonisti martedì 5 novembre 2019 alle 20.30 all’Aula Magna della Sapienza per la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti.

Questo concerto-spettacolo del regista e attore ligure e del cantante e polistrumentista napoletano, intitolato “Bestemmia d’amore”, sfugge ad ogni definizione: “È un canto un concerto – così lo descrive Pippo Delbono – dove le parole diventano musica. Per parlare di questo tempo volgare e sacro, nero e luminoso, duro e dolce. Per parlare ancora dell’amore. Dell’ amore bestemmiato, ferito, affogato, ucciso, rinato, ucciso ancora, ancora vivo”.

Musica e parole che si fondono per dare vita e corpo alle infinite contraddizioni del nostro tempo, della vita, degli uomini, dell’amore. Proprio nella dicotomia si anima l’interazione dei due artisti che – partendo dalle radici più profonde della nostra cultura, anche quelle cattoliche, sebbene Delbono sia buddista da venticinque anni – esplorano temi apparentemente contrastanti, che trovano una perfetta armonia nel suono e nelle parole. Ed ecco che è messo in scena l’equilibrio degli opposti: amore e odio, volgare e sacro, nero e luminoso, duro e dolce. Ciò che sembra antitetico diventa complementare e inscindibile.

È un’altra tappa del viaggio artistico che da diverso tempo Delbono sta facendo insieme ad Avitabile, un musicista unico nella sua capacità di coniugare la tradizione del blues, del jazz, del funky, del rock con il classico e il barocco, fino ad abbracciare l’antica tradizione popolare e napoletana, per arrivare però ad una musica sua, originale e unica.

Con la sua “musica del mondo” Avitabile affronta temi etici e sociali, scavando nelle miserie del mondo con la precisa volontà di diffondere un messaggio: ogni essere umano è degno di abitare lo spazio terrestre, senza distinzioni, senza razze, senza barriere.

Tutto questo si sposa alla perfezione con il percorso artistico di Delbono, che vi aggiunge il suo desiderio di portare in scena la vita reale per renderla qualcosa d’altro, farla diventare arte. Tale messaggio viene veicolato scegliendo testi del mistico spagnolo Juan de La Cruz, di Rimbaud, di Pasolini – immancabile nel lavoro del regista – e di altri ancora.

Insieme alla voce di Pippo Delbono, che recita e canta, e al canto di Enzo Avitabile, che suona anche l’arpina, il tamburo e il sax sopranino, saranno la chitarra napoletana di Gianluigi Di Fenza e i tamburi di Carlo Avitabile.

 

Mauro Mariani (anche per la fotografia)

‘69/’70 Le lotte e l’utopia

Per il terzo anno consecutivo, la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e la Fondazione Gramsci danno vita a un’iniziativa che mira a stimolare la memoria collettiva per ricordare e approfondire i temi di una pagina di storia italiana nelle arti e nella società. Dopo la Rivoluzione d’ottobre e Il Sessantotto, il format “Il progetto e le forme di un cinema politico” si dedicherà a “Le lotte e l’utopia”, per riflettere sugli anni 1969/1970. La terza edizione della manifestazione avrà quindi luogo dal 4 al 12 novembre e si svilupperà in una giornata di studi, una rassegna cinematografica di 20 film (alla Casa del Cinema di Roma), un seminario all’Università Roma Tre e un evento speciale al Cinema Farnese. È doppio e parallelo il binario su cui scorrono in modo diverso ma convergente la prassi e l’utopia politico-sociale di quei fatidici anni, spesso attraversati da contraddizioni: da una parte la continuazione delle idee del 68’ studentesco, la polemica contro il consumismo e l’alienazione della società di massa, elementi che si arricchiscono nel nostro Paese a livello di classe delle grandi lotte operaie con il conseguente e concomitante movimento reazionario che culmina con lo stragismo di Stato; dall’altra le utopie di un’aspettativa di un futuro diverso, metaforicamente incarnate sia dal primo esperimento storico di far dialogare due computer, sia dal più spettacolare e noto evento dell’allunaggio dell’Apollo 11.

Una giornata di studio con illustri esponenti del mondo universitario, critici e studiosi aprirà la manifestazione lunedì 4 novembre alla Casa del Cinema di Roma (ore 9:30/17:00). Dissertazioni fantascientifiche alternate al cinema di lotta, al rapporto tra lavoro e avvenimenti storici del ‘69 e alle intersecazioni fra le arti filmiche nei linguaggi di radio, televisione e musica, vedranno intervenire, presentando le proprie relazioni sull’argomento, Giovanni Spagnoletti,  Carlo Casula,  Ermanno Taviani, Emiliano Morreale, Luciana Castellina, Antonio Medici, Maurizio Zinni, Alma Mileto, Damiano Garofalo, Renato Parascandolo, Paolo Carusi e Silvana Silvestri. Gli incontri saranno coordinati da Vincenzo Vita, presidente della Fondazione AAMOD e Marco Maria Gazzano, docente a Roma Tre.

Molti gli autori e le opere in programma all’interno della rassegna cinematografica, tutte presentate da studiosi e protagonisti della macchina da presa: nel nutrito calendario, Paolo Taviani introdurrà Sotto il segno dello scorpione, girato insieme al fratello Vittorio; Liliana Cavani presenterà il suo I cannibali; Mario Tronti presenterà due film del movimento operaio, Wilma Labate introdurrà Concerto in fabbrica (di Maurizio Rotundi) e un quasi sconosciuto film documentario di Gian Maria Volontè, La tenda in piazza; Paolo Brogi, autore di un recentissimo volume sulla morte di Giuseppe Pinelli, presenterà i film di Elio Petri e di Nelo Risi sulla morte di Pinelli; Giovanni Spagnoletti introdurrà Il seme dell’uomo di Elio Petri; interverranno ancora Bruno Di Marino, Piero Di Siena, Emiliano Morreale, Carlo Ghezzi ed Ermanno Taviani.

Chiuderà la rassegna un evento speciale, in programma venerdì 8 novembre (ore 18,00) al Cinema Farnese: la proiezione di Contratto, di Ugo Gregoretti, che sarà preceduta da un incontro con Giorgio Benvenuto, Riccardo Iacona, Maurizio Landini e Vincenzo Vita. Saranno presenti in sala Orsetta e Pippo Gregoretti.

Come appendice alla manifestazione, l’11 e il 12 novembre, avrà luogo un seminario sul Sessantanove e gli artisti nell’aula del Dipartimento Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre.

L’ingresso a tutti gli incontri è libero fino esaurimento posti.

 

Elisabetta Castiglioni (anche per la fotografia)

Dante 2021. Firmato protocollo per programma eventi veronesi

Ha preso ufficialmente forma la grande festa veronese di Dante 2021. Sottoscritto in Municipio il protocollo d’intenti per la gestione delle celebrazioni locali del settimo centenario della morte del Sommo poeta italiano. In parallelo ai grandi appuntamenti nazionali ed internazionali condivisi con le altre due città dantesche Firenze e Ravenna, Verona vuole dare ancora più valore a Dante e al suo legame con la città, dedicando alla sua memoria un’ampia carrellata di mostre, esposizioni, concerti, rassegne ed itinerari turistici.

Iniziative proprie, che sul piano locale accresceranno l’offerta culturale e turistica su specifici aspetti del poeta, della produzione letteraria ma anche della vita.

Un grande obiettivo sul quale, da oggi, con la sottoscrizione del protocollo d’intesa, lavoreranno insieme Comune, Segretariato Regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per il Veneto, Soprintendenza Archivistica e bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige, Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto – MIUR, Università e Diocesi di Verona.

Firmatari dell’accordo, insieme al sindaco Federico Sboarina e all’assessore alla Cultura Francesca Briani, il direttore del segretariato regionale del Ministero per i Beni e le Attività culturali per il Veneto Renata Casarin; l’assessore regionale Elisa De Berti; il direttore della Soprintendenza Archivistica e bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige Eurosia Zuccolo; dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto – Ambito Territoriale di Verona il dirigente Albino Barresi; il nuovo rettore dell’Università di Verona Francesco Nocini ed il vescovo Mons. Giuseppe Zenti.

“L’obiettivo finale – sottolinea il sindaco – è quello di offrire sul territorio veronese una manifestazione di alto livello in grado, da un parte, di celebrare uno dei più importanti anniversari della letteratura italiana e mondiale, dall’altra, accrescere la conoscenza e l’interesse sulla straordinaria figura di Dante. Questo protocollo è il frutto di un intenso lavoro che, da mesi, interessa tutte le principali realtà coinvolte. È la base per l’avvio di tutti i progetti che dovranno essere concretizzati da oggi al 2021. Abbiamo cercato di mettere insieme le forze migliori per ottenere un programma di eventi straordinario. Tutti si ricordano di Firenze e Ravenna, dimenticando che anche Verona è stata una tappa importante nella vita di Dante. Per questo, essere oggi riconosciuti fra le città dantesche e partecipare attivamente alla realizzazione di queste celebrazioni è un’importante opportunità che è nostra intenzione sfruttare al meglio. Puntiamo a trasformare l’evento in una appuntamento indimenticabile, con iniziative di forte interesse culturale ma, anche, più popolari, per avvicinare meglio l’intera comunità alla straordinaria figura di Dante. Oggi è solo la prima tappa di un grande lavoro di cooperazione che, nel 2021, ci vedrà uniti negli importanti festeggiamenti danteschi”.

Un momento della firma del protocollo

“Il protocollo è il punto di partenza – dichiara l’assessore Briani –. Con questa sottoscrizione si chiude la fase organizzativa per dare ufficialmente avvio alla gestione più operativa del programma delle celebrazioni. Prima, però, è stato fondamentale trovare un punto d’incontro con tutti i soggetti interessati, così da mettere in rete le realtà istituzionali, le organizzazioni pubbliche e quelle private. Queste celebrazioni sono un’occasione straordinaria per accendere i riflettori sulla cultura italiana, ma anche un’opportunità per far conoscenza e valorizzazione il nostro territorio e il suo legame con il Sommo poeta. Ringrazio tutte le realtà che si sono prestate a condividere con noi questo progetto”.

“Questo protocollo d’intesa – precisa il direttore del segretariato regionale del Ministero Casarin – è un’assunzione di responsabilità importante. Un raro esempio di sinergie e di collaborazioni per la costruzione di una rete in grado di valorizzare la memoria del poeta e il suo stretto legame con Verona, che per lui è stato luogo di un rapporto politico e culturale inteso”.

“Con questa importante occasione – spiega il direttore della Soprintendenza Zuccolo – è nostra intenzione accrescere la conoscenza di beni culturali, come oggetti d’arte, documenti e archivi che potranno essere maggiormente valorizzati e resi disponibili alla visione di tutti. Il progetto permetterà a tutti di essere culturalmente più ricchi alla fine della manifestazione”.

“Abbiamo davanti a noi due anni di lavoro per arrivare preparati alla celebrazioni di questa importante eredità culturale – dichiara l’assessore De Berti –. Con le suo opere, Dante ha dato lustro alla città e a un’intera comunità che ora, con la sottoscrizione di questo protocollo, si impegna nella valorizzazione e promozione del patrimonio culturale cittadino e del territorio Veneto legato alla presenza del grande poeta a Verona”.

“Da parte nostra – precisa il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Barresi – punteremo a coinvolgere nel progetto anche gli studenti. E’ a loro, infatti, che passiamo questa grande eredità”.

“Conoscere le nostre radici ci aiuta a crescere – dichiara il rettore Nocini –. Dante ha dato tanto alla nostra comunità. Desidero, per questo, che l’università sia parte integrante della città di Verona. Questa ricorrenza può essere l’occasione per accrescere nella collettività l’interesse per la cultura e per questa straordinaria figura”.

“Dante è il Sommo poeta dell’umanità – sottolinea Mons. Zenti – non vi è nessuno alla pari nel mondo. E’ un peccato che nei programmi scolastici non si approfondisca abbastanza il Paradiso, la parte della Divina Commedia che il grande poeta compose proprio negli anni di permanenza nella città scaligera”.

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

È in corso la Call di Parma 2020 IMPRESE CREATIVE DRIVEN

Tra gli obiettivi di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 c’è quello di contribuire alla promozione dell’imprenditorialità creative driven come volano per l’innovazione e lo sviluppo territoriale.  Le industrie creative driven sono quelle realtà che sviluppano servizi e creano i prodotti attraverso processi a “base culturale e creativa”: dove, quindi, cultura e creatività dialogano attivamente con le logiche d’impresa.

Le imprese creative driven rappresentano una sorta di cerniera, una “zona ibrida” per sviluppare percorsi finalizzati a rendere innovativi e competitivi i prodotti, accattivante l’immagine e la comunicazione aziendale, a stimolare l’ambiente di lavoro grazie al miglioramento del rapporto fra benessere e produttività. Soggetti che pongono la cultura come un vero e proprio input del processo produttivo e che rappresentano un’ampia e diversificata parte del mercato, dal food all’arredamento, dal design all’edilizia, dalla moda al turismo, caratterizzandosi per il fatto di veicolare contenuti creativi e innovazione nel sistema economico di riferimento.

La Call Imprese Creative Drivensi rivolge a tutti i soggetti, commerciali e non, singoli o in forma aggregata, che siano parte attiva del sistema culturale e creativo e che abbiano esperienza di collaborazione con aziende private o pubbliche. Prevede il sostegno alla realizzazione di un massimo di 8 progetti, per un importo complessivo di 80.000 Euro.

Le proposte potranno essere presentate entro le ore 12 del 19 dicembre 2019. Gli esiti saranno pubblicati sul sito www.parma2020.it entro il mese di febbraio 2020.

I creativi interessati a partecipare al bando potranno beneficiare di due importanti momenti formativi e di matching con le imprese: due giornate di laboratori, il 7 e 8 novembre 2019, a supporto della presentazione delle proposte progettuali, cui seguiranno incontri “one to one” con le imprese.

La call è promossa dal Comune di Parma e dal Comitato per Parma 2020, con il supporto dell’Unione Parmense degli Industriali, dell’associazione di sviluppo sociale “Parma, io ci sto!”, la collaborazione dell’ente di formazione Cisita Parma e il coordinamento scientifico di Promo PA Fondazione.

 

Delos

 

Da Giannini a Mogol, Idem porta in scena la poesia come essenza dell’arte

Grandi nomi per raccontare, da diverse prospettive, l’essenza dell’espressione poetica. Saranno Giancarlo Giannini, Umberto Galimberti, Melania Maccuzzo e Mogol i protagonisti della XII edizione della rassegna di Idem al Teatro Filarmonico di Verona. Sotto i riflettori una vera e propria riflessione sulla poesia nelle varie forme d’arte.

L’appuntamento inaugurale, lunedì 4 novembre, vedrà Giancarlo Giannini dar vita alle parole che diventano opera letteraria e teatrale. Con ‘Della stessa sostanza dei sogni’ la poesia ridarà voce a Shakespeare e a tanti altri poeti dal Dolce Stil novo al Novecento.

A seguire, lunedì 20 gennaio Umberto Galimberti proporrà una lectio inedita sul rapporto tra filosofia e poesia che da Eraclito e la tragedia greca arriva al Romanticismo, a Nietzsche e Heidegger; lunedì 3 febbraio Melania Mazzucco indagherà i caratteri della poesia che si fa immagine nella storia delle arti, da Giotto a Stanley Kubrick; lunedì 24 febbraio Mogol racconterà attraverso emblematiche canzoni la poesia espressa dalla connessione tra parole e musica che dà vita all’arte poetica più popolare, dal rock alla canzone d’autore.

La rassegna, organizzata dall’associazione culturale Idem, diretta da Alcide Marchioro, è patrocinata dal Comune di Verona e sostenuta da Cattolica Assicurazioni, main partner.

L’iniziativa è stata presentata dall’assessore alla Cultura Francesca Briani, insieme al direttore artistico Alcide Marchioro e alla coordinatrice dell’associazione Alessandra Zecchini. Presenti Emanuela Vecchiet di Cattolica Assicurazioni, Gianluca Soldo di Amt, oltre ai rappresentanti degli altri sponsor.

“Una rassegna che ha un radicamento importante sul territorio – ha detto Briani -, e che, di anno in anno, affronta tematiche culturali di grande spessore, coinvolgendo un vasto pubblico e portando a Verona ospiti d’eccellenza. C’è sempre una grande attesa per questa manifestazione, da parte nostra faremo il possibile affinchè si continui a lavorare in sinergia per ampliare e far crescere qualitativamente l’offerta culturale cittadina”.

“La poesia come essenza dell’arte, ma allo stesso tempo trasversale alle arti – ha spiegato il direttore Marchioro -, in un insieme di parole, immagini e suoni. Allo stesso tempo i poeti come i più influenti creatori, con linguaggi allusivi e l’estetica di storie memorabili che segnano la nostra identità culturale”.

L’ingresso fino alle 20.55 è riservato ai soci Idem. È possibile aderire all’associazione alla Libreria Antiquaria Perini o al Verona Box Office oppure tramite il sito http://www.idemon.net. L’adesione dà diritto a partecipare gratuitamente ai 4 appuntamenti della rassegna e a 11 a scelta del Festival della Bellezza, in programma durante l’estate.

 

Roberto Bolis