“La valigia dell’attore” in Sardegna

La valigia dell’attore compie 18 anni e la sua maggiore età trascina il pensiero verso altre significative ricorrenze, la prima delle quali è l’ottantesimo compleanno di Carla Gravina, talentuosa attrice di cinema, teatro e televisione fino al 1994, anno nel quale scelse di abbandonare le scene, compagna di Gian Maria Volonté negli anni Sessanta e madre di Giovanna Gravina Volonté, direttrice, insieme a Fabio Canu, della manifestazione che dal 2003 rivolge la sua attenzione sull’arte della recitazione.

A Carla Gravina e ad Ettore Scola, del quale ricorre il novantesimo anniversario dalla nascita, è dedicata la serata di apertura del 28 luglio, dalle ore 21.15 presso la Fortezza de I Colmi sull’isola di La Maddalena, con un omaggio audiovisivo dell’interprete e del regista, seguito dall’introduzione, a cura di Silvia Scola, alla proiezione della copia restaurata dalla Cineteca Nazionale del film La terrazza(1980) di Ettore Scola, per il quale la Gravina vinse il premio per la miglior attrice non protagonista al 33esimo Festival di Cannes.

Quest’anno, ad affiancare il critico Fabio Ferzetti durante tutte le serate, ci sarà un ospite d’eccezione: Pif,che, tra l’altro, intervistò Scola nel documentario “Ridendo e scherzando” per la regiadi Silvia e Paola Scola.

Dopo la serata dedicata all’immagine e alla memoria, il 29 luglio, sarà la volta delle nuove generazioni con: Alessandro Codina, giovane regista maddalenino che proporrà la visione del suo ultimo cortometraggio Souvenir (2020), al quale seguirà la presentazione delle allieve e degli allievi del Valigialab 2021, il laboratorio gratuito sulle tecniche di recitazione che si svolgerà dal 2 al 9 agosto con la conduzione di Isabella Ragonese. A seguire, Jacopo Costantini e Matteo Gatta, vincitori del Premio Biraghi ai Nastri d’Argento 2021, introdurranno,insieme al produttore Maurizio Paganelli, al qualeè ispirata la storia del film, la proiezione diEst – Dittatura Last Minute (2019) per la regia di Antonio Pisu. Gli stessi ospiti parteciperanno, la mattina del 30 luglio alle ore 11.00, presso gli spazi interni della Fortezza, al primo degli incontri di approfondimento curati da Fabio Ferzetti e Fabrizio Deriu.

Venerdì 30 luglio alle 21.15 sarà l’attrice Raffaella Lebboroni ad introdurre la proiezione del film Cosa sarà (2020), fresco di Nastro D’Argento per la migliore sceneggiatura, scritto e diretto da Francesco Bruni, con protagonista Kim Rossi Stuart. Il 31 luglio mattina dalle ore 11.00 l’incontro con Raffaella Lebboroni e, a seguire, con Pif, in occasione della presentazione del suo nuovo libro Io posso – Due donne sole contro la mafia, scritto insieme a Marco Lillo per Feltrinelli. L’ultima serata de La valigia dell’attore, il 31 luglio, vedrà conferire il Premio Gian Maria Volonté 2021 all’eccellenza artistica di Donatella Finocchiaro, prima della proiezione della pluripremiata pellicola Le sorelle Macaluso (2020), per la regia di Emma Dante.

Ultimo appuntamento domenica 1 agosto alle ore 11 con la presentazione dell’anteprima de Il campo magnetico dell’attore: la testimonianza dell’ultima giornata del Valigialab 2015 condotto da Fabrizio Gifuni. Parteciperanno Antonio Medici per la Scuola d’arte cinematografica “Gian Maria Volonté” e Andrea Miccichè per il NUOVO IMAIE.

Gli eventi verranno riproposti in diretta streaming su Mymovies 24 ore dopo.

L’ingresso al festival è gratuito su prenotazione, a partire dal 15 luglio, al numero +39 349 6870688.

I collegamenti con i traghetti da Palau a La Maddalena sono garantiti ogni mezzora in diurna e ogni ora con servizio notturno.  Agli spettatori del festival, dal 27 luglio al 2 agosto, sarà applicata una riduzione: biglietti €5 per passeggero e €10 con macchina A/R e del 15% con le strutture convenzionate (info e modulo da compilar al sito https://www.lavaligiadellattore.com/promo2021/).

È previsto infine un servizio di navetta bus dalla Colonna Garibaldi per la Fortezza I Colmi tutti i giorni alle ore 10:15, 20:00 e 20:30 (€ 5 andata e ritorno)

La valigia dell’attore, organizzata dall’Associazione Quasar e diretta da Giovanna Gravina Volonté e Fabio Canu, è parte integrante della rete di festival delle Isole Minori della Sardegna denominata Le isole del cinema, insieme a Una notte in Italia (Tavolara), Pensieri e parole (Asinara) e Creuza de Mà (Carloforte).

Elisabetta Castiglioni (anche per la fotografia)

I vincitori dell’Asian Film Festival

Nella refrigerata cornice del Farnese Arthouse di Roma si è conclusa il 23 giugno scorso la diciottesima edizione dell’Asian Film Festival, che ha visto competere undici Paesi con 28 lungometraggi e 2 cortometraggi, tra cui 5 anteprime internazionali, 6 anteprime europee e numerose anteprime italiane.

Alla cerimonia di premiazione, accolti dal direttore artistico Antonio Termenini, hanno partecipato i rappresentati dell’Ambasciata del Vietnam, dell’Ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia, e dell’Istituto di Cultura della Corea, tra i Paesi con cui il festival ha stilato negli ultimi anni proficui rapporti di scambio culturale per la promozione della cinematografia italiana in Estremo Oriente e viceversa.

I riconoscimenti assegnati dalla giuria presieduta dalla regista Valentina De Amicis e composta da Aldo Spiniello, critico cinematografico di “Sentieri Selvaggi” sono i seguenti (con specifica motivazione):

MIGLIOR FILM: Synapses di Chang Tso-chi (Taiwan)

“Per come scopre le trappole e i tesori nascosti in ogni famiglia, per come incrocia drammi piccoli e grandi nell’apparente distanza di inquadrature che raccontano il lento, incessante scorrere del tempo.”

MIGLIOR REGIA:  Peng Shigang per The son of happiness (Cina)

“Film che racconta le dinamiche fallimentari dell’amore e le drammatiche contraddizioni di una società sospesa tra i vincoli della tradizione e la spietata dittatura del denaro.”

MIGLIOR ATTORE:  Tran Anh Khoa per Rom (Vietnam)

“Un’interpretazione tutta di istinto, energia e movimento per un personaggio che si muove nel caos e nella follia di Ho Chi Min City.”

MIGLIOR ATTRICE: Go-Doo Shin per Everglow (Corea del Sud)

“Per l’interpretazione delicata e sensibile di una donna non più giovane, che riscopre l’amore e la vita oltre le vecchie ferite.”

FILM PIÙ ORIGINALE IN CONCORSO: Dancing Mary di Sabu (Giappone)

Un film che attraversa senza soluzione di continuità le forme del cinema, come portali che aprono mondi paralleli, dimensioni sospese tra la realtà, la visione, il sogno e l’incubo.”

I premi, opere artistiche realizzate dall’artista Fabio Truffa, sino stati consegnati alle autorità intervenute: per il film Synapses erano presenti il rappresentante di Taipei in Italia, S.E. Amb. Andrea Sing-Ying LEE, e la Direttrice della Divisione Culturale, dott.ssa Jessica Mei-Jung TENG; per “Everglow” c’era il direttore dell’Istituto di Cultura della Corea Yongyoon Choi; a ritirare l’opera per il giovane interprete Tran Anh Khoa è stata invece una rappresentante dell’Ambasciata vietnamita.

Registi e attori premiati sono invece intervenuti in videomessaggio per i ringraziamenti. 

Appuntamento al prossimo anno! 

Elisabetta Castiglioni

“Favolacce”

In occasione dei David di Donatello 2021 e delle numerose candidature ottenute dall’opera seconda dei fratelli D’Innocenzo, Artdigiland pubblica Conversazioni su Favolacce, a cura di Ludovico Cantisani, un volume che ripercorre e indaga la creazione del film-rivelazione del 2020 attraverso una serie di conversazioni e un esteso saggio del curatore. Uscito il 10 maggio, il libro è disponibile presso i rivenditori on line (per il momento ebook), sul sito dell’editore: www.artdigiland.com (cartaceo, in offerta speciale fino al 31 maggio) e ordinabile in libreria presso l’editore.

A discutere con Cantisani (e Alain Parroni nel caso dei registi) la propria esperienza del film sono: Fabio e Damiano D’Innocenzo, l’autore della fotografia Paolo Carnera, la montatrice Esmeralda Calabria, le scenografe Emita Frigato e Paola Peraro, il costumista Massimo Cantini Parrini, i produttori Agostino e Giuseppe Saccà (Pepito Produzioni), i direttori di casting Davide Zurolo e Gabriella Giannattasio, il colorist Andrea “Red” Baracca, e gli attori Barbara Chichiarelli, Ileana D’Ambra, Federico Majorana, Max Malatesta, Lino Musella, Max Tortora. Nella loro ricchezza e varietà, queste conversazioni, insieme all’analisi critica del curatore, rivelano e mettono a fuoco le intuizioni narrative e registiche e quella serie di originalità che hanno fatto di questo film un caso nel panorama cinematografico italiano.

Questo straordinario percorso conoscitivo del linguaggio cinematografico è illustrato da alcune immagini di scena e, soprattutto, da materiali iconografici d’eccezione: le foto di set e i disegni preparatori delle inquadrature dei fratelli D’Innocenzo. Queste foto delineano un percorso ulteriore per scoprire la lavorazione di Favolacce ma soprattutto costituiscono un corpus d’autore che, attraverso un altro linguaggio, offre una chiave di lettura aggiuntiva dell’opera dei D’Innocenzo.

Elisabetta Castiglioni

Mototematica! Annunciate le date della nuova edizione

Nuova location e nuove date per la prima manifestazione italiana dedicata al mondo della motocicletta! MotoTematica (Motorcycle Film Festival), si svolgerà il 18, 19 e 20 giugno a Roma, all’interno del cinema e dei padiglioni del quinto Eternal City Custom Show, nella spettacolare cornice scenografica di Cinecittà World.

Le proiezioni delle opere a tema in concorso e la successiva cerimonia di premiazione, rinviate lo scorso novembre a causa del secondo lockdown dovuto all’emergenza Covid-19, avranno dunque una nuova location ad ospitarli: in due pomeriggi, il 18 e 19 giugno in orario pomeridiano, saranno mostrati al pubblico, ad ingresso libero, i lavori finalisti della rassegna ed un omaggio a Steve Mc Queen con la proiezione di “On Any Sunday“, opera che ottenne la nomination all’Oscar nel 1972 per il miglior film documentario; il 20 giugno mattina avrà invece luogo sul palco del padiglione centrale del grande salone “custom” della capitale la presentazione dei vincitori e la consegna dei premi per ogni categoria. 

Questo l’elenco delle opere in programma, selezionate per la terza edizione di Mototematica:

Categoria miglior lungometraggio documentaristico

The diaries of the young Don – Diarios de Don Quixote di Walter Schmuck (Germania)

972 BREAKDOWNS – On The Landway to New Yorkdi Daniel von Rüdiger (Germania)

Bañeza Grand Prix di Oscar Falagán (Spagna)

Transiberiana. Venezia – Hiroshima di Raffaele Brunetti (Italia)

Categoria miglior corto documentaristico

Holland Tunneldi Michael Amter (USA)

SCOTLANDERS di Fulvio Terminellie e Jacopo Grilli (Italia)

Ray Tauscher: America’s Forgotten World Champion Motorcycle Racerdi Ned Thanhouser (USA)

Best Man Cornerdi Jaremey McMullin (Gran Bretagna)

Italian Sporting Bikes of the 70’s di Roberto Serrini (USA)

Drawing machine Inspired by the Triumph bike di Jun-su LEE (Corea)

Fizzy Boys di Christine Bullock (Gran Bretagna)

Categoria miglior cortometraggio

Ö-Moviedi Pekka Poramo (Finlandia)

SCOTLANDERS di Fulvio Terminellie e Jacopo Grilli (Italia)

Reappeardi Tommy Clarke (Gran Bretagna)

The Unbearable Lightness of Crashing di James J. Butler, Charles Austin Muir (USA)

Neuga Budapestdi Mauro Talamonti (Ungheria)

Il festival è in collaborazione con il portale Moto.it, sulla cui piattaforma sarà possibile seguire la diretta streaming della cerimonia finale e visionare le opere candidate per una settimana nei giorni successivi alla fine della manifestazione.

Sito ufficiale: http://www.mototematica.com

Elisabetta Castiglioni

“Arrivederci Saigon”, il film di Wilma Labate

Si rinnova l’appuntamento online con la rassegna Zavattini Live. Film e autori da non perdere di vista con la presentazione di un film che narra una storia incredibile, poco nota all’opinione pubblica, quella di 5 ragazze italiane, Le Stars, che nel 1968, durante un viaggio  in Estremo Oriente per tentare di sfondare nel mondo della musica, si ritrovano in Vietnam per esibirsi di fronte alle truppe americane. Si tratta di Arrivederci Saigon, di Wilma Labate. La regista sarà insieme al montatore Mario Marrone ad illustrare il film nell’incontro organizzato dal Premio Zavattini UnArchive in collaborazione con Arci UCCA, che avrà luogo mercoledi 2 dicembre alle ore 18:30 sui canali ufficiali FB del Premio Zavattini e di Arci UCCA e sul canale YouTube dell’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. All’iniziativa parteciperanno, come sempre, Antonio Medici, direttore del Premio Zavattini, Aurora Palandrani, CdA AAMOD, Roberto Roversi e Antonio Borrelli, rispettivamente presidente e vicepresidente nazionale di Arci UCCA. Il film è visibile sul canale RaiPlay.

https://www.facebook.com/PremioZavattini

https://www.facebook.com/UCCApagina

https://www.youtube.com/AAMODAAMOD

SINOSSI

Sono giovanissime e vengono tutte dalla provincia industriale toscana, così diversa dalle famose colline del Chianti: le acciaierie di Piombino, il porto di Livorno e le fabbriche Piaggio di Pontedera. È la provincia rossa delle case del popolo e del PCI. Uscire da questa provincia per loro è un sogno, ma siamo nel 1968 e tutto è possibile! Ricevono un’offerta che non si può rifiutare, una tournée in Estremo Oriente: Manila, Hong Kong, Singapore. Armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partono sognando il successo ma si ritrovano in guerra, e la guerra è quella vera del Vietnam. Dopo cinquant’anni “Le Stars” raccontano la loro avventura tra soldati americani, basi sperdute nella giungla e musica Soul.

NOTE DI PRODUZIONE

È il 1968 e mentre in Italia i giovani occupano le scuole, rinnegano l’autorità di una famiglia patriarcale, rivoluzionano i costumi governati dalla Chiesa e decidono di essere soggetti politici, cinque ragazzine della provincia toscana imparano il soul insieme ai soldati afroamericani in Vietnam. Ancora un altro ’68, tra i tanti, a distanza di cinquant’anni. La sfida è quella di raccontare la Storia con lo sguardo delle protagoniste poco più che adolescenti, riaprendo un capitolo tra i più conflittuali del Novecento con la memoria e la leggerezza di una esperienza incredibile che ha segnato per sempre la loro vita.

SCHEDA TECNICA

Regia Wilma Labate

Sceneggiatura   Wilma Labate

Fotografia   Daniele Ciprì

Montaggio  Mario Marrone

Produzione Tra Lab, Solaria Film, Rai Cinema

Distribuzione Istituto Luce Cinecittà

Vendite Estere Rai Com

Con

Viviana Tacchella

Rossella Canaccini

Daniela Santerini

Franca Deni

nel ruolo di se stesse, ovvero LE STARS

 

Elisabetta Castiglioni

Zavattini live. Film e autori da non perdere di vista

 

Sono partiti in diretta live social una serie di presentazioni di film, reperibili in streaming, che hanno utilizzato in modo significativo ed originale la memoria d’archivio. Ospiti gli autori e i protagonisti per una rassegna cinematografica virtuale, realizzata dal Premio Zavattini UnArchive in collaborazione con Arci Ucca

On line su sulle pagine FB ufficiali del Premio Zavattini e di Arci Ucca

https://www.facebook.com/PremioZavattini

https://www.facebook.com/UCCApagina

Il secondo appuntamento è per Mercoledì 25 Novembre 2020, dalle 18.30 alle 19.30: Daniele Gaglianone presenta il suo Dove bisogna stare (2018, disponibile sulla piattaforma streaming di ZaLab), un film che restituisce l’impegno di quattro donne nell’accoglienza dei migranti, ponendo questioni complesse e ineludibili all’Italia di oggi.

Mercoledì 2 Dicembre 2020, dalle 18.30 alle 19.30, sarà presentato Arrivederci Saigon (2018 disponibile su RaiPlay), un film di Wilma Labate che ripercorre la storia di cinque ragazze che nel 1968 partirono per una tourèe in Estremo Oriente: erano “Le Stars”, uno dei rari gruppi femminili italiani dell’epoca. Ne parleranno la regista Wilma Labate e il montatore Mario Marrone.

Gli incontri saranno moderati dal direttore del Premio Zavattini Antonio Medici, dalla coordinatrice Aurora Palandrani e da Roberto Roversi e Antonio Borrelli, rispettivamente presidente e vicepresidente nazionale di Arci Ucca.

L’iniziativa, organizzata dal Premio Cesare Zavattini/UnArchive in collaborazione con Arci Ucca, intende promuovere la visione e la conoscenza di film, di finzione e documentari, che utilizzano in modo creativo e originale i materiali tratti da archivi filmici e televisivi. Le presentazioni live si terranno sui canali social ufficiali del Premio Zavattini (https://www.facebook.com/PremioZavattini) e di Arci Ucca (https://www.facebook.com/UCCApagina); la presentazione di Dove bisogna stare andrà in diretta anche sulla pagina social di ZaLab (https://www.facebook.com/zaLab/).

Nel mese di Dicembre 2020 seguiranno altri appuntamenti.

 

Elisabetta Castiglioni (anche per l’immagine)

Online e gratuito il Festival di Mezzo del Cinema Africano di Verona

Quanto mai inedito il Festival di Mezzo del Cinema Africano di Verona, che coinvolgerà, purtroppo solo online, il pubblico del Festival fino al 15 novembre. Modalità nuove per tempi nuovi, che vedono aumentare le restrizioni senza però spegnere la passione per il cinema che viene dall’Africa.

Dovevano essere 40 quest’anno gli anni da celebrare per il Festival di Cinema Africano… ma la pandemia ha costretto a rimandare i festeggiamenti al 2021.

Per questo novembre 2020, il FCA presenta un programma che cerca di rispondere a esigenze diverse e tenere conto delle nuove norme. Lo farà senza rinunciare a essere presente tutti i giorni, solo online ma gratuitamente nella SALA VIRTUALE di Eventi Cinema con la Top Ten Africa Short, dove vengono messe in onda le puntate con protagonisti cortometraggi della miglior cinematografia africana degli ultimi anni.

Corti che saranno affiancati da approfondimenti e interventi dei registi.

Per i dettagli si può consultare il sito del FCA https://www.cinemafricano.it/sala-virtuale/

 

Jessica Cugini

“Troiane” interpreti della sofferenza umana

Vince il Venice Architecture Short Film Festival 2020 “Troiane” di Stefano Boeri, una commovente storia di alberi che rivivono grazie alla tragedia greca. Due anni fa, il 31 ottobre 2018, in una sola notte, 14 milioni di alberi sono stati abbattuti da una violenza inaudita di vento e pioggia e in Carnia ne sono caduti tantissimi. È stata una delle zone più colpite. 400 di quegli alberi sono diventati tronchi recuperati e inviati al teatro greco di Siracusa, dove sono stati protagonisti della scenografia dell’architetto Stefano Boeri per “Troiane” di Euripide. Quindi sono diventati silenti testimoni, resi eterni dalle parole, della tragedia subita dall’umanità. Ne è nato un cortometraggio diretto da Stefano Santamato e prodotto da Stefano Boeri-The Blink Fish, che ha vinto il prestigioso premio durante l’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Il cortometraggio racconta, dal punto di vista degli alberi, il viaggio dal Friuli alla Sicilia, attraverso suoni e colori, con alternarsi di paesaggi, ripercorrendo le principali tappe della realizzazione della scenografia di “Troiane” (produzione INDA). La nota vicenda racconta la tragedia che segue agli eventi della guerra di Troia, quando le donne troiane, le donne dei vinti, vengono spartite tra i vincitori, mentre la città viene messa a ferro e fuoco. Quindi Boeri evoca la devastazione di Troia con la devastazione di Vaia, evento legato al cambiamento climatico. Entrambi eventi causati dall’uomo. Nel teatro greco di Siracusa, gli attori hanno vestito costumi di scena che li avvicinavano alle pietre, in modo che si fondessero con la storia, mentre il dolore accomunava vincitori e vinti: nessuna diversità di abiti, perché la guerra (follia umana) non ha vincitori.

TROIANE da Euripide, foto di scena del CTB di Masiar Pasquali

L’argomento è ripreso anche dal bel lavoro teatrale messo in scena dal CTB di Brescia con il suo “Troiane” diretto da Andrea Chiodi, con Elisabetta Pozzi, Graziano Piazza, Federica Fracassi, Valentina Bartolo e Alessia Spinelli.

TROIANE da Euripide, foto di scena del CTB di Masiar Pasquali

Una rappresentazione intensa che mette in parallelo, invece, la drammatica situazione vissuta dalle donne troiane del mito con le donne di oggi, chiuse in stereotipi, chiuse in casa davanti allo schermo di un computer e prigioniere del computer stesso quando rimangono donne oggetto. Tutta la storia narrata da Virgilio, fatta di uomini in lotta, è stata attribuita a Elena, donna bella e avvenente, capace di suscitare passioni e dolori, vittorie e sconfitte; di aguzzare l’ingegno e di travalicare ogni limite, ogni confine, pur di possederla. La sua colpa non esiste. Lei soltanto bella. E si può condannare la bellezza? Perché tutti la vogliono, quella bellezza che ammalia e tradisce, diventa un cavallo e colpisce al cuore? Un regalo al quale non si deve guardare in bocca, ma che sarebbe più prudente valutare per quello che è. Non ti aspetti il tradimento dagli amici, dalla vittoria che si rivela effimera, tanto come le immagini del monitor del pc o del proprio telefonino che svaniscono e non si pensa possano lasciare dietro di loro dolore e anche morte. Sempre se male utilizzati. Se si usa la natura sopra l’uomo e la tecnologia per assoggettarlo invece che servirlo.

TROIANE da Euripide, foto di scena del CTB di Masiar Pasquali

Tutti in sala hanno pensato alla stessa cosa: al lockdown fatto di divani, poltrone, letto e computer o qualsiasi altro sistema per continuare a fare parte della realtà al di fuori di sé, al di fuori delle proprie mura. Come il lavoro di Chiodi ha voluto infatti rappresentare. Mentre una parte dell’umanità soffriva e non si potevano salutare e seppellire i propri cari. Euripide ancora contemporaneo, ancora interprete della tragedia che colpisce gli uomini non importa quando e dove: i canoni restano universali. “… ci sentiamo come Cassandra, eppure continuiamo ad urlare: l’uomo dentro è bestia e angelo, testa e visceri e bisogna fidarsi che la parola si aggrappi da qualche parte e prima o poi diventi carne”, scrive Angela Demattè autrice dell’adattamento e della traduzione teatrali. Magistrale in scena la regina Ecuba che, nel vedere morti i suoi figli, ucciso il nipote, vendute le proprie figlie e lei stessa diventata schiava, sostiene che loro, le donne troiane, dovevano alzare la testa, andare oltre la tragedia, immaginare che ci sarebbe stato un futuro anche se il presente non prevedeva un domani. E il coraggio ha fatto progredire la storia portandola fino a noi. Noi che oggi, in Euripide, troviamo ancora i semi di quella determinazione che ci può portare oltre la tragedia che ancora non si è esaurita. Da vedere.

 

Alessia Biasiolo

Schermi d’Amore fino al 7 ottobre

 

È ripartito esattamente da dove si era interrotto lo scorso febbraio a causa dell’emergenza Coronavirus, il festival Schermi d’Amore, dedicato al melodramma e al cinema romantico sentimentale.

Fino al 4 ottobre la 16esima edizione del festival sarà ospitata negli ampi spazi del Teatro Ristori, mentre dal 5 al 7 ottobre nella sala Convegni della Gran Guardia.

Nel rispetto dei protocolli sanitari, gli spettatori sono tenuti a indossare la mascherina dall’ingresso in sala fino al raggiungimento del proprio posto e a rimetterla ogniqualvolta si allontanino dallo stesso, incluso il momento dell’uscita. Igienizzanti per le mani saranno disponibili per il pubblico, che dovrà evitare assembramenti sia all’interno sia all’esterno della sala di proiezione.

Per questa edizione sono state selezionate complessivamente una trentina di pellicole, di cui due proiettate a febbraio, che raccontano le sfumature dell’amore declinate secondo la sensibilità di grandi registi. Sei le sezioni tematiche, tra cui una retrospettiva dedicata al regista giapponese Kenji Mizoguchi che propone la proiezione di quattro suoi capolavori e l’allestimento di una mostra con le opere ispirate ai suoi film e realizzate dagli allievi della Scuola del Fumetto. Tra le novità già annunciate a febbraio, la presenza di due giurie, di cui una esclusivamente di giovani, un ricco programma di film d’autore ed una speciale attenzione allo sguardo femminile: oltre la metà dei titoli in gara, infatti, sono diretti da donne.

La 16ª edizione di Schermi d’Amore è realizzata dal Comune e da Verona Film Festival, in collaborazione con il Circolo del Cinema.

“Per noi il festival ‘Schermi d’Amore’ rappresenta davvero una sfida vinta – ha detto l’assessore Briani -. Ecco perché ce l’abbiamo messa tutta per continuare ciò che abbiamo iniziato a febbraio, prima che il Covid prendesse il sopravvento. La rassegna torna quindi tale e quale a come era stata proposta in origine, seppur con nuovi spazi e nuove regole da rispettare. Questa è anche l’ultima edizione del direttore Romano, a cui va sicuramente riconosciuto il merito di aver portato a Verona, più di vent’anni fa, un festival che non c’era ma di cui si sentiva il bisogno, e che negli anni è cresciuto in qualità e gradimento”.

Parla di bilancio positivo il direttore Romano: “Mi occupo del festival da circa venticinque anni, l’ho visto nascere e crescere fino a diventare un’eccellenza nel panorama italiano. Ringrazio il Comune per la stima e la fiducia accordatami. Questa edizione del festival, in particolare – ha aggiunto Romano – permetterà di vedere assolute eccellenze cinematografiche. Abbiamo dedicato a Mizoguchi una retrospettiva con quattro suoi capolavori recentemente restaurati”.

Roberto Bolis (anche per la fotografia)

La luna sulla Magliana

La luna sulla Magliana, frutto di una regia collettiva realizzata in soli 5 mesi prima e durante la pandemia nel quartiere Magliana a Roma all’interno del progetto “Apebook. Libri media e cinema in periferia” ha conquistato il Premio come Miglior Short (sezione “Young Talents for Cinema) all’interno del’i-Fest International Film Festival. La Giuria Tecnica Internazionale, presieduta da Giancarlo Zappoli Direttore Responsabile di MYmovies.it, nel corso dell’ultima serata al Castello Aragonese di Castrovillari (CS) ha decretato questo riconoscimento – oltre ad annunciare gli altri vincitori del Contest “Orizzonti” – piacevolmente colpita dall’originalità del progetto e del lavoro, realizzato in un contesto e clima non facile, visto il particolare momento storico che stiamo vivendo. A breve l’opera sarà messa in onda sulla piattaforma di Rai Cinema Channel, partner del festival.

La luna sulla Magliana, scritto  diretto e interpretato a più mani da Serena Ruggiero, Ilham Bazak, Francesca Luciani, Sara Piancastelli, Flavio Civili, Chiara Manalo, Cristina Manzone, Sara Cacciapuoti, Silvia Scipioni e Haiam Talaat, è una co-produzione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e deriva film

Si tratta di un documentario che sperimenta un doppio stile alternando l’uso di mezzi tecnici professionali e di smartphone, consentendo ai protagonisti che si auto-narrano di annullare il filtro tra sé e gli altri. L’incombere improvviso della pandemia non ha fatto che estremizzare il processo già intrapreso, restituendo la periferia romana, le emozioni, le sfide, le paure di un gruppo di adolescenti a ridosso dell’esame di terza media, un attimo prima della linea d’ombra, non ancora privati delle illusioni giovanili.

Prossimamente l’opera sarà proiettata dal vivo, durante la Festa del Cinema di Roma, all’interno di “Aperossa UnArchive”, in programma dal 15 al 20 ottobre negli spazi all’aperto della Centrale Montemartini o, in caso di pioggia), al Teatro Garbatella.

SINOSSI

Serena ha 14 anni, una passione per la luna e l’idea di fare la regista da grande. Per realizzare il suo sogno vuole iscriversi al cineTV Rossellini mentre i genitori e alcuni insegnanti la vorrebbero al liceo classico. Per mettersi alla prova Serena frequenta un corso di cinema nel quartiere Magliana con alcuni compagni di classe e con la loro professo- ressa di Italiano e Storia. Durante il corso i ragazzi si intervistano, intervistano donne straniere e intervistano la professoressa scoprendo mondi e storie inaspettate. Serena conosce Ilham, giovane donna marocchina che vive in un edificio occupato alla Maglia- na con suo marito Abdul e suo figlio di 15 mesi Adam. Ilham vuole portare in Italia l’altro figlio di 7 anni che ha dovuto lasciare con la nonna in Marocco e che non vede da due anni. Ilham cerca un lavoro ma non avendo il permesso di soggiorno nessuno la vuole. Mentre Serena e i suoi compagni stanno preparando l’esame di terza media scoppia l’emergenza Covid-19. Improvvisamente tutti si ritrovano isolati in casa per il lockdown. Durante la quarantena Serena termina la sua opera sulla luna. I ragazzi si afflosciano con la didattica a distanza, le relazioni sono messe a dura prova. Il giorno della consegna ufficiale degli argomenti di esame Serena entra in crisi scoprendo che il suo compagno di classe le ha copiato l’idea della “luna” con la sua poesia preferita di Leopardi.

Nella fase 2 dell’emergenza Covid-19 Serena esce nel quartiere per continuare a filmare, incontra Ilham che sta andando a fare una prova di lavoro presso un’anziana. Forse grazie all’emergenza Covid il governo approverà la legge per regolarizzare gli immigrati irregolari impiegati in agricoltura e in servizi domestici. Forse Ilham otterrà un contratto regolare di lavoro e riavrà con sé in Italia il figlio più grande. Intanto la luna sulla Magliana continua a splendere indifferente e lontanissima.

 

Elisabetta Castiglioni