Il Barbiere di Siviglia

La Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice Genova si chiude con uno dei più celebri titoli di Gioachino Rossini: Il barbiere di Siviglia – dramma comico in due atti su libretto di Cesare Sterbini dalla commedia di Pierre Beaumarchais – con la direzione di Giancarlo Andretta, regia e impianto scenico di Damiano Michieletto, regia ripresa da Andrea Bernard, costumi di Carla Teti, luci di Luciano Novelli. Allestimento della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. Maestro ai recitativi Sirio Restani.

A dare vita ai personaggi rossiniani saranno gli allievi dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice, nell’ambito di un progetto finalizzato sia alla formazione dei giovani talenti della lirica – sotto la direzione artistica di Francesco Meli, il coordinamento di Serena Gamberoni e la direzione musicale di Davide Cavalli – sia al loro effettivo debutto. Nel cast figurano Carlo Sgura e Gabriele Barria (15/18/20) (Figaro), Greta Carlino e Giulia Alletto (15/18/20) (Rosina), Paolo Nevi e Manuel Caputo (15/18/20) (Il Conte d’Almaviva), Gianpiero Delle Grazie e Willingerd Gimenez (15/18/20) (Don Bartolo), Davide Sabatino e Antonino Arcilesi (15/18/20) (Don Basilio), Gabriella Ingenito e Martina Saviano (15/18/20)(Berta), Ernesto de Nittis (Fiorello), Angelo Parisi e Franco Rios Castro (15/18/20) (Un ufficiale).

Il barbiere di Siviglia ha debuttato ieri sera e sarà in replica oggi sabato 15 giugno alle ore 15.00 (turno F), domenica 16 giugno alle ore 15.00 (turno C), martedì 18 giugno alle ore 20.00 (fuori abbonamento.), mercoledì 19 giugno alle ore 20.00 (turno B)e giovedì 20 giugno alle ore 20.00 (turno L).

Il barbiere di Siviglia è un dramma comico in due atti che Gioachino Rossini compose tra la fine del 1815 e il 1816 per il Teatro Argentina di Roma. Il compositore scelse come soggetto l’omonima commedia di Pierre Beaumarchais del 1775, ma si trattava di una scelta piuttosto ardita, essendo ben nota la versione del Barbiere di Giovanni Paisiello. Proprio in segno di rispetto nei confronti del compositore della Scuola napoletana, la prima rappresentazione del Barbiere rossiniano si tenne, il 20 febbraio 1816, con il titolo Almaviva, o sia L’inutile precauzione. L’opera ebbe sin da subito un successo grandioso, e rimane ad oggi il lavoro rossiniano più amato e rappresentato. Nel Barbiere di Siviglia si trovano quasi tutti gli espedienti narrativi che caratterizzano l’opera buffa: tra complici e detrattori, i due innamorati Conte d’Almaviva e Rosina dovranno inventare stratagemmi, travestimenti ed inganni per potere infine coronare il loro sogno d’amore. Come spesso accadeva in quegli anni, Rossini, sopraffatto dai molti impegni, compose l’opera in brevissimo tempo e riutilizzando materiali eterogenei composti in precedenza. Uno degli aspetti più affascinanti del genio di Rossini sta proprio nella capacità di rielaborazione, che rendeva perfettamente coerenti e coesi tra loro brani dalle origini anche molto distanti. Così avviene per il Barbiere, fulgido esempio di varietà espressiva dove il compositore raccolse con incredibile vitalità e con la consueta ironia stili vocali, orchestrali e corali dei più disparati in una creazione dall’impatto unico.

Commenta Giancarlo Andretta: «Riaprire la partitura del Barbiere di Siviglia e tornare a studiare Rossini con assoluta cura e sempre nuovo amore è un momento di vera “salute”, come tornare dal dottore per un’efficace cura di pulizia direttoriale. Ora sta accadendo per questa produzione dell’Opera Carlo Felice Genova in cui due ottimi cast di giovani cantanti dell’Accademia dell’Opera preparano il loro debutto nel Barbiere di Siviglia. Insieme  ai giovani artisti ci siamo posti l’obiettivo di evitare qualunque routine, abitudini e consuetudini che non arrivano da Rossini e che certamente non lo avrebbero reso felice. Sappiamo che bisogna prepararsi come se fosse per la première del  20 febbraio 1816. Siamo ora nel vivo delle prove, e siamo fiduciosi di far sorridere il Maestro Rossini che da Lassù ci controlla, per creare e donare ore di pura gioia musicale e teatrale.»

La regia e l’impianto scenico di Damiano Michieletto, realizzati nel 2005 per il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, raccontano l’opera incentrandosi sul ritmo teatrale con un linguaggio lineare e diretto: «È una produzione incentrata sugli stilemi della commedia dell’arte, della quale riprendo le maschere, che diventano i personaggi (immaginando ad esempio Don Bartolo come Pantalone, Figaro come Arlecchino, Rosina come Colombina). Nei costumi non c’è niente che si riferisca esplicitamente alle maschere, il riferimento è piuttosto nell’impostazione del gioco teatrale, nel registro. Il tono è volutamente naïf, mi sono concentrato sulle dinamiche teatrali con un linguaggio semplice. Lo spettacolo va alla radice e punta alla comicità, non vuole veicolare messaggi ma trasmettere il ritmo drammatico e dargli forza con un gioco di interpretazione non scontato e con una messa in scena molto semplice. Andrea Bernard, che cura la ripresa per la seconda volta, ha la mia piena fiducia».

«Una Stagione lirica intensa quella dell’Opera Carlo Felice Genova, con scelte capaci di osare unite a grandi classici – dice il Presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana –, come dimostrano compiutamente l’apertura e la chiusura.  L’inaugurazione del 13 ottobre scorso con A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten ha saputo stupire, mentre la chiusura di questi giorni attira il pubblico con un titolo notissimo di Rossini e con i talenti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice. Non ci poteva essere elemento migliore per dare l’idea di uno sguardo proteso al futuro, ai prossimi eventi che verranno così come ai nomi di domani. Una scelta premiante e dall’alto valore simbolico, molto importante per Genova e per tutta la Liguria».

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Biglietterie: Teatro Carlo Felice, Galleria Cardinale Siri, 6 16121 GENOVA
Telefono +39 010 5381.433-399 e-mail: biglietteria@carlofelice.it

Dal lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore 19.00.
Spettacoli serali: apertura un’ora prima dell’inizio, chiusura 15 minuti dopo l’inizio.
Spettacoli pomeridiani o serali di domenica: apertura due ore prima dell’inizio, chiusura 15 minuti dopo l’inizio.

Per i gruppi è attivo l’indirizzo gruppi@vivaticket.com a cui rivolgersi per le prenotazioni e l’acquisto di biglietti della nostra Stagione.

D.F. (anche per le fotografie di scena di Marcello Orselli)

Passeggiata filosofica insieme a Franco Arminio e Mario Caffi

Il Festival Filosofi lungo l’Oglio continua il suo cammino legato al tema Desiderare.

Oggi, sabato 15 giugno, ha avuto invece inizio il ciclo di passeggiate filosofiche “La maieutica delle cose”, un progetto attraverso il quale si intende promuovere il sentimento di riappropriazione della propria sensorialità, il valore “sacrale” dei luoghi e delle cose se è vero, come sostiene Byung-Chul Han che oggi vale la regola del phono sapiens dove il touch screen elimina la negatività dell’indisponibile, generalizza l’impulso aptico riducendo all’indice che impazza sul cellulare. Si tratta di un vero e proprio “trekking” del pensiero, un viaggio all’insegna di una maieutica delle cose – come se fossero loro a parlarci mettendoci in una condizione di ascolto e di religioso silenzio – incamminandoci alla scoperta del fiume Oglio.

Il primo appuntamento è stato stamattina e il prossimo oggi pomeriggio alle 16:00, lungo un suggestivo itinerario a piedi dal Castello di Villagana (BS) fino ai Morti di San Peder, in compagnia delle guardie del Parco Oglio e dell’ornitologo Mario Caffi alla scoperta della flora e della fauna locali, in un museo a cielo aperto che si aprirà su scorci di natura incontaminata e di rara bellezza. La meta finale sarò la cornice di una lettura poetica del paesologo Franco Arminio di brani della sua recente pubblicazione «Cedi la strada agli alberi». Per la passeggiata è richiesto un contributo di € 15,00 con prenotazione effettuabile sul sito ufficiale www.filosofilungologlio.it

E. C.

Ana Carla Maza e il suo Caribe Tour 2024

Continua il tour italiano 2024 di Ana Carla Maza, violoncellista, cantante e compositrice cubana che, in varie formazioni sta proponendo nella nostra penisola il live tratto dal suo nuovo album, Caribe, con brani odierni conditi dai successi delle precedenti produzioni discografiche, La Flor e Bahia, e da evergreen interpretati in versioni inedite e straordinarie. La giovane, virtuosa ed energica artista, si esibirà prossimamente all’interno delle seguenti rassegne estive: Verona Jazz Festival (23 giugno, Anfiteatro romano di Verona), Summer Mira Sound (25 giugno, Mira, VE),Gezmataz (5 luglio, Genova), Nocera Jazz Festival (7 luglio – Nocera (SA), Mundus Festival (23 luglio, Scandiano, RE), Fano Jazz By The Sea (24 luglio– FANO (PU), Musiche dal Mondo (25 luglio, Gorizia), Amalfi in Jazz (26 luglio, Amalfi, SA), Suoni controvento (28 luglio – Terzo San Severo, Spoleto, PG),Palermo Classica (20 agosto, The Brass Group, Palermo), Dromos Festival (25 agosto, Tadasuni, OR).

Negli ultimi mesi, impegnata quasi quotidianamente in concerti internazionali sempre sold out, Ana Carla ha saputo infondere in un vasto tipo di pubblico la passione per il blend di musiche latino-americane e la partecipazione collettiva con canti e danze in sala, coinvolgendola in locali, teatri e piazze tramite la  voce, le corde del suo strumento e la sua inconfondibile arte musicale,

Suoni, ritmi e melodie attinenti alle radici della sua prima infanzia sono gli input che l’hanno portata a realizzare questo lavoro, dettato dalla sua straordinaria sensibilità femminile e da un estro creativo che è riuscito a combinare un blend originale di suoni extraterritoriali: si spazia infatti dalle descargas (jam) cubane degli anni Cinquanta, con abbondanti e gioiose deviazioni verso le rumbas dei Caraibi, al tango argentino e alla samba e bossa nova brasiliani.

Benché la sua formazione derivi dalla musica classica, Ana Carla ha esplorato durante la sua carriera musicale le atmosfere caraibiche e limitrofe, prendendosi la libertà di variarne le formule e imponendo le sue doti vocali quali testimoni delle esperienze maturate durante i molteplici viaggi nelle terre sudamericane, ma anche in quelle afro-europee. La figura poliedrica di Ana Carla Maza si muove dunque fuori dagli schemi ed è aperta ad un continuo dialogo musicale che affascinerà un pubblico italiano multigenerazionale ed appassionato di musiche all’insegna della gioia e positività.

Di formazione classica, Ana Carla Maza compie i primi passi musicali nel distretto ‘rumbero’ e perennemente riecheggiante di Guanabacaoa, all’Avana. L’artista ricorda in modo vivido quando guardava fuori dalla finestra della sala della sua amata nonna e ascoltava e osservava i rituali e la musica cerimoniale afro-cubana (Santería), che si svolgevano nell’edificio di fronte.

A cinque anni sua madre (Mirza Sierra, direttrice di un coro di bambini) e suo padre (Carlos Maza, compositore e musicista jazz) la introducono allo studio del pianoforte sotto l’ala di Miriam Valdés, sorella della leggenda vivente Chucho Valdés. Pizzica le prime corde del violoncello all’età di otto anni, quando lo strumento è ancora più grande di lei.

A 12 anni la ragazza lascia Cuba per trasferirsi in Spagna con la famiglia e neanche quattro anni dopo, armata di una ferrea determinazione, va a vivere a Parigi, la destinazione musicale dei suoi sogni, dove continua a studiare e sostenere gli esami per poi entrare al Conservatorio di Musica.

È in questo periodo – tra studio e prime performance dal vivo – che si definisce il suo percorso creativo: un tragitto in continuo fermento ed evoluzione che l’ha portata, a meno di 30 anni, ad avere un intenso calendario di concerti e una prolifica storia discografica. In tre anni l’artista ha infatti realizzato ben tre album: La Flor (2020), Bahia (2022) e Caribe (2023), che hanno avuto molteplici plausi dal pubblico e dalla critica internazionale.

Di lei hanno infatti scritto le riviste più prestigiose definendola come “la cantante-violoncellista diva del momento”, “un’artista dal temperamento di fuoco e dagli orizzonti sconfinati”, una musicista dal multilinguismo sonoro che riesce a combinare i ritmi latini con gli spiriti raffinati della chanson francese” e che promette grandi cose in avvenire grazie alla sua profonda sensibilità artistica.

Ana Carla Maza è rappresentata in Italia da Kino Music Srl. Photos credit: Edu Rosales

Elisabetta Castiglioni

Prosegue la “XXI edizione Giostra del Borgo” a Ferrara

La Giostra del Borgo, in programma fino al 23 giugno 2024, è una manifestazione a carattere storico-rievocativo focalizzata in particolare sull’evento “Ferrara sotto assedio”, riproposizione della battaglia di Ferrara del 1333, che vide opporsi le milizie di Bernardo del Poggetto, legato pontificio che assediò Ferrara avanzando fino alla piazza, e le milizie di Rinaldo II d’Este sostenuto, nella difesa della città, dalle truppe viscontee condotte da Pinalla Aliprandi, nonché dalle truppe fiorentine, gonzaghesche e scaligere.

Sabato 15 giugno è dedicato alla grande rievocazione storica della battaglia di Ferrara, che ha raggiunto dimensioni imponenti ed un elevatissimo livello di realismo. L’evento inizia alle h 16 con la visita al campo armati, esposizione di mercanti nelle botteghe ispirate all’epoca rinascimentale. È sempre presente l’esposizione dei rapaci del Falconiere del Gran Ducato di Toscana. Il pubblico avrà la possibilità di provare il combattimento con scudi e spade ed il tiro con l’arco. Alle h 19 avviene la dimostrazione di volo libero di falconeria. Alle h 21:45 RIEVOCAZIONE STORICA DI “FERRARA SOTTO ASSEDIO”, la battaglia del 1333 con soldati in armatura pesante (durante intervallo partita).

Domenica 16 giugno h 10 si rappresenta il TORNEO DEI FANTI (scudo e randello), mentre alle h 16 il Feudo del piccolo guerriero torna a riproporre giochi di intrattenimento ispirati all’epoca rinascimentale e consente di provare il tiro con l’arco ed il combattimento con scudi e spade. All’Ippodromo è possibile visitare il Campo Armati, i mercanti e le botteghe rinascimentali. Dalle h 18 è possibile ammirare i rapaci del Gran Ducato di Toscana. Sempre alle h 18 si svolge la replica della rievocazione storica “FERRARA SOTTO ASSEDIO”, la grande battaglia di Ferrara del 1333 con soldati in armatura pesante ed armi d’epoca. Alle h 21 tornano ed esibirsi in volo libero i rapaci del Gran Ducato di Toscana

Giovedì 20 giugno h 19 esibizione di PIER PAOLO PEDERZINI RimAttore, mentre alle h 21 nell’Arena Il Teatro dei Stanchi, il Bandzai sax quartet & SoniBoggian presentano “Po’ ‘d puré!”, spettacolo teatrale esilarantissimo!

Venerdì 21 giugno h 21 esposizione rapaci del Gran Ducato di Toscana

Sabato 22 e domenica 23 giugno h 16 il Feudo del Piccolo Guerriero propone giochi di intrattenimento di epoca rinascimentale, e invita a provare il tiro con l’arco ed il combattimento con spada e scudo. Alle h 18 il Falconiere del Gran Ducato di Toscana espone i suoi rapaci, che alle h 19 farà esibire in una dimostrazione di volo libero di falconeria, così pure alle h 21.

La “Giostra del Borgo” apre al pubblico ogni sera dal 6 al 23 giugno dalle 19:30 con ristorante Locanda del Paraduro e osteria Hostaria

Per informazioni e prenotazioni: è possibile contattare il numero 366 2566200 (telefono, sms e WhatsApp).

A. Z.

Al Castello del Buonconsiglio di Trento

Visita guidata e accompagnata alla mostra “Con Spada e Croce. Longobardi a Civezzano”

Sabato 15 giugno, dalle 15:00 alle 18:00 presenza di un educatore museale in mostra “Con Spada e Croce. Longobardi a Civezzano” disponibile a fornire informazioni.
Alle ore 15:30 visita guidata alla mostra. 

Visita guidata al Castello. Domenica 16 giugno, ore 10:30 visita guidata per esplorare e conoscere il Castello del Buonconsiglio.

Attività per famiglie “Presenze longobarde”. Domenica 16 giugno, ore 15:00 attività per famiglie. Chi sono i Longobardi? Cosa ci facevano in Trentino? Lo si può scoprire in un percorso tra i reperti della mostra ‘Con spada e croce’, dove ammirare e replicare in un laboratorio creativo gli ornati delle armi di audaci guerrieri e dei gioielli di affascinanti principesse.
Castel di Lego. In occasione dell’inaugurazione dell’installazione del Castello del Buonconsiglio costruito con 70.000 pezzi di lego, durante il weekend del 15 e 16 giugno dalle 10:00 alle 18:00, gli appassionati di ogni età potranno immergersi nel mondo dei mattoncini Lego, grazie a numerose postazioni interattive situate nei giardini del Magno Palazzo.

Buonconsiglio

Al Museo di Storia Naturale di Ferrara in mostra “Ritorni e nuovi arrivi di carnivori in Italia”

Al Museo di Storia Naturale di Ferrara (in largo F. Vancini 2), in collaborazione con la sezione ferrarese del CAI – Club Alpino Italiano, è stata inaugurata la mostra “Presenze silenziose. Ritorni e nuovi arrivi di carnivori in Italia”.

In mostra, fino all’1 agosto 2024, 19 pannelli esplicativi, affiancati da spettacolari reperti tratti dalle collezioni del Museo, sulla presenza dei grandi carnivori con cui condividiamo il nostro territorio.

Dopo un lungo periodo di assenza, o al massimo di sporadiche presenze nel territorio italiano, negli ultimi anni si ritorna a sentir parlare sempre più spesso e con crescente attenzione – anche mediatica – del fenomeno di espansione numerica e territoriale dei grandi mammiferi carnivori (Lupo, Orso bruno, Lince e Sciacallo dorato principalmente).

Questo importante evento, di grandissimo valore biologico per la natura, comporta al contempo una serie di problematiche ed impatti significativi: di tipo sociale – come il recupero di una profonda cultura verso questi animali, nonché delle antiche pratiche di difesa del patrimonio zootecnico ed agricolo più in generale; di tipo gestionale-amministrativo, con l’avvio di azioni burocratiche per l’ottenimento di risarcimenti e rimborsi da parte di allevatori ed apicoltori; di studio, ricerca, controllo e gestione delle dinamiche di questi animali da parte degli enti preposti. Azioni ed abitudini che richiedono tempo per essere recepite, accettate, messe in atto e che spesso si scontrano con la velocità con la quale l’espansione – in particolare del Lupo – avanza nei nostri territori.

È una mostra realizzata dal Club Alpino Italiano – Gruppo Grandi Carnivori per la collettività, per far conoscere meglio il complesso mondo dei predatori selvatici, dei suoi equilibri naturali, ma anche di quelli più delicati insiti nel rapporto con l’uomo e le sue attività. Questa mostra rappresenta l’occasione affinché attraverso disegni ed immagini il visitatore possa ricevere un “valore aggiunto” durante il suo percorso di visita. L’invito è quello di tenere in considerazione i risvolti ecologici e naturalistici del processo di ricolonizzazione in atto, oltre al fondamentale ruolo che questi animali esercitano nell’ambiente naturale, senza tralasciare di metterci anche nei panni di tutte le persone e le attività che nel rapporto giornaliero con i grandi carnivori affrontano situazioni complesse da gestire e difficili da risolvere.

Giovedì 20 giugno 2024 alle 17 alla mostra si affiancherà un incontro divulgativo che vedrà dialogare fra loro e con il pubblico gli scienziati Stefano Grignolio e Mattia Lanzoni (Università di Ferrara), Laura Scillitani (Museo delle Scienze MUSE di Trento e Associazione Teriologica Italiana) e Marco Galaverni (WWF Italia).

Sono inoltre previste VISITE GUIDATE GRATUITE PER LA CITTADINANZA su prenotazione: martedì 18 giugno, 15.30-17.00; martedì 9 luglio, 15.30-17.00; giovedì 18 luglio, 15.30-17.00.

Per info e prenotazioni:  dido.storianaturale@gmail.com –  0532 203381 (con orario 9.00-13.00) –  351 6937858 (anche Whatsapp)

L’ingresso alla mostra è gratuito.

A. Z.

Giornate Europee dell’Archeologia

In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, sabato 15 giugno 2024 alle 11:00, il Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara organizza una visita guidata gratuita al Civico Lapidario, in via Camposabbionario 1 a Ferrara.

Durante la visita sarà anche possibile osservare direttamente le operazioni di restauro che stanno coinvolgendo alcune epigrafi conservate nello spazio che testimoniano la presenza romana nel territorio del delta del Po tra il I e il III secolo d.C. e la storia collezionistica dei Musei d’Arte Antica.

I restauri in corso sono frutto di una importante collaborazione tra il Comune e l’Università di Bologna, Corso di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali – Campus di Ravenna, con il sostegno delle associazioni culturali ferraresi: Ferrariae Decus, Soroptimist International Club, Ambassador Club Ferrara, FIDAPA Ferrara e Associazione Amici dei Musei e Monumenti Ferraresi, unite per la conservazione del patrimonio cittadino.

La visita sarà guidata dalla dr.ssa Francesca Acqui, archeologa conservatrice dei Musei d’Arte Antica e dal prof. Fabio Bevilacqua, docente del Laboratorio di restauro presso il Dipartimento Beni culturali dell’Università di Bologna.

Appuntamento all’ingresso del Lapidario ore 11 del 15 giugno 2024. Partecipazione libera fino a esaurimento posti.

A. Z. (anche per le fotografie)

Musica sulle Bocche

Per la tredicesima volta la Sardegna si prepara ad ospitare uno dei festival di musica internazionali più attesi nel nord dell’isola. Torna infatti, dal 5 al 25 agosto 2024Musica sulle bocche, la manifestazione creata e diretta da Enzo Favata che è divenuta nel corso degli anni un appuntamento imperdibile, disseminato in scenari naturali di immensa bellezza e ricco di un’offerta artistica trasversale che spazia dal jazz al folklore, dall’elettronica alla fusion.

Tra Castelsardo ed Alghero saranno numerose le cornici che abbracceranno le sonorità di grandi ospiti italiani ed internazionali, da Eri Yamamoto alla banda garibaldina di Monte Surdu, con un caleidoscopio multiculturale che abbraccerà Paesi stranieri come Croazia, Slovenia, Marocco, India, Lituania, Islanda, Norvegia e Ungheria. Come da tradizione, ogni angolo e scorcio sarà concepito con l’obiettivo di ripopolare per quasi un mese i piccoli centri e promuovere un turismo culturale nel totale rispetto dell’ambiente, all’interno di un’iniziativa che continua a rappresentare, a livello di numeri partecipativi e unanimi consensi, un altissimo livello di coinvolgimento plurigenerazionale.

Maggiori informazioni sul sito: https://www.musicasullebocche.it/

Elisabetta Castiglioni

Notti di cinema a Piazza Vittorio

La XXIVesima edizione di NOTTI DI CINEMA A PIAZZA VITTORIO prenderà il via quest’anno oggi, 15 giugno, e andrà avanti fino al 15 settembre. Storica manifestazione ideata e organizzata da Anec Lazio, Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici del Lazio, l’arena cinematografica proporrà quest’anno i migliori film dell’ultima stagione cinematografica che in molti casi saranno accompagnati dalla presenza di ospiti di eccezione.

Accessibilità e prezzi popolari per ogni tipo di pubblico è il motto della sala cinematografica open air che ospita fino a 600 posti a sedere e che l’anno scorso si è confermata al vertice delle classifiche delle arene del Lazio per affluenze e consensi. Torna per il secondo anno consecutivo la formula “Cinema revolution” promossa dal Ministero della Cultura, che offrirà la possibilità di rivivere le emozioni del grande schermo con un biglietto a prezzo popolare: € 3,50 per tutti i film italiani, europei e inglesi. Nuovo invece lo speciale abbonamento “Vivispettacolo”.

“Sull’onda della grande emozione che ha visto tornare già l’anno scorso in arena un pubblico precedentemente disaffezionato, per molte ragioni, all’esperienza della sala cinematografica – afferma Leandro Pesci, presidente di ANEC Lazio – ci auguriamo di far vivere e condividere insieme le storie e i grandi temi che la nostra cinematografia, popolare e d’autore, continua a trasmetterci con grande originalità. Per tale motivo rivolgiamo le linee della nostra programmazione a un pubblico di ogni generazione e gusto, cercando di coprire a 360 gradi gli interessi e la voglia di vivere un’offerta tramite un linguaggio ben diverso dal piccolo schermo o tablet. Ci auguriamo che con queste premesse di poter vivere insieme un grande divertimento e la gioia immersiva del buio in sala”.

“Le iniziative Cinevillage, di piazza Vittorio e di Monteverde, presentate oggi sono due eventi importanti tra i tanti che punteggeranno la città per l’Estate Romana 2024 – ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – Il cinema è da sempre un elemento centrale della kermesse estiva cittadina che trova proprio nelle arene all’aperto uno dei suoi ‘storici’ punti di forza. In controtendenza con i nuovi modelli di consumo individuale dei prodotti cinematografici, anche quest’anno abbiamo voluto essere al fianco della Settima Arte per continuare a promuoverne la visione come esperienza collettiva, che è l’unica in grado di garantire magia ed emozioni speciali agli spettatori.”

“L’arena di Piazza Vittorio – dichiara Giulia Silvia Ghia, assessore alla cultura del I Municipio, rappresenta tradizionalmente un attesissimo appuntamento non solo per i residenti del quartiere, ma per tutti i cittadini romani. Il I Municipio è particolarmente legato a questa manifestazione che quest’anno si arricchisce anche del centocinquantesimo anniversario dell’Esquilino: a tale proposito, fino a dicembre, sono in programma una serie di iniziative che coinvolgeranno tutte le associazioni e realtà del territorio”.

Si rinnova anche la collaborazione con Acea e fra ANEC Lazio e Camera di Commercio di Roma: in particolare, con quest’ultima, ANEC Lazio porta avanti il progetto istituzionale “Le attività culturali come strumento di rilancio competitivo per le imprese del territorio”, tramite il Bando per il sostegno alla competitività delle imprese e per lo sviluppo economico del territorio 2024 – I edizione, finalizzato a promuovere e sostenere le attività imprenditoriali presenti nei due quartieri coinvolti attraverso l’organizzazione di attività e iniziative promozionali. Con l’obiettivo di aumentare la visibilità e la produttività dei presidi commerciali del territorio e a contribuire offrendo un nuovo e necessario slancio all’economia locale, anche attraverso un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza e pulizia sia interne che esterne alle Piazze.

Curatore degli appuntamenti con gli ospiti, che interverranno prima e dopo la proiezione del film per un approfondimento sull’opera e per rispondere alle domande del pubblico, è Franco Montini, con la collaborazione di Francesco Crispino. Tra i nomi in programma nel primo mese di programmazione a Piazza Vittorio si segnalano Matteo Garrone, Giovanni Veronesi, Neri Marcorè, Margherita Vicario e Paolo Virzì.

Alcuni dei film in proiezione saranno inoltre visibili con il sistema “Movie Reading” che prevede, scaricando un’apposita app su smartphone e tablet, i sottotitoli per audiolesi e le audiodescrizioni per i non vedenti.

Numerose, inoltre, le iniziative socio-culturali collaterali al cinema, organizzata in collaborazione con l’Associazione Piazza Vittorio APS: tra queste attività ludico-sportive, in collaborazione con il CONI, danze folkloriche in piazza, a cura di “Le danze di Piazza Vittorio”, presentazioni bisettimanali di libri, performance e arte, con la consolidata rassegna “La porta magica”, a cura di “Esquilino Poesia A.P.S.” – e gli appuntamenti letterari-filosofici organizzati ogni giovedì dalla Libreria Rotondi. Tra questi il premio “Oltre la soglia”, in programma il 20 giugno, che ospiterà la scrittrice statunitense di origine indiana Jumpa Lahiri, vincitrice del premio Pulitzer e premio Viareggio Versilia.

Nell’ambito del progetto di riqualificazione dei Giardini Nicola Calipari di Piazza Vittorio Emanuele II continua anche il progetto “L’albero delle identità”, un’opera d’arte partecipata derivante da un progetto che coinvolge istituzioni, scuole, aziende e utenti del territorio.

Culture e cotture del Mondo animeranno invece l’arena per due serate a luglio in collaborazione con Multi, il festival ideato da Slow Food Roma e Lucy.Sulla Cultura che entrerà poi dal vivo nella stessa piazza dal 19 al 22 settembre e che ha l’obiettivo di unire diverse dimensioni culturali in modo trasversale: in particolare culture letterarie, musicali, artistiche e gastronomiche. Il percorso di saperi e sapori avrà due anticipazioni con proiezione e presentazione dei film “Povere creature”, in compagnia dello scrittore Nicola La Gioia e con “Killers of the flower moon”, insieme a Slow Food Roma. Un percorso multisensoriale che celebra diverse esperienze ed espressioni nel nome della convivialità.

Dal 6 al 15 settembre, ogni sera dalle 21:00 alle 23:00, si svolgerà invece la seconda edizione dell’Esquilino Jazz festival, organizzato da Horti Magici che quest’anno proporrà repertori di musica originale per dare spazio e ascolto ad un jazz più moderno e contaminato, adatto ad una piazza cosmopolita qual è Piazza Vittorio.

Dal 12 al 15 Settembre 2024 torna, per la sua quinta edizione, FLAG, Festival Della Letteratura, della Poesia, del Cinema, del Teatro e dei Media Arcobaleno, il più importante evento multimediale targato lgbtqia+ rivolto ai giovani e a tutta la cittadinanza. Tema portante di quest’anno “Vénti | Twenty | Vènti” sull’analisi da ventennio in ventennio, del progresso o regresso in Italia nel confronto tra cinema, letteratura teatro e media in ambito lgbtqia+. Per conoscere cosa è cambiato o cosa si è trasformato dagli anni 70 ad oggi e comprendere le vecchie e nuove povertà, tra diritti e sentimenti.

Infine, nello spazio poliedrico denominato Vittorio Summer Village adiacente al cinema e gestito da Vinificio, il connubio tra cultura e sapori proporrà un ventaglio di offerte per tutti i gusti portando sul palco eventi musicali e di stand up comedy.

Il programma in dettaglio, in continuo aggiornamento, è consultabile al sito ufficiale www.cinevillageroma.it. Infoline: info@cinevillageroma.it

Elisabetta Castiglioni

Il corsaro di Giuseppe Verdi al Carlo Felice di Genova

Il penultimo titolo della Stagione Lirica 2023-2024 – Il corsaro, melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave dall’omonimo poemetto di George Byron – sarà in scena all’Opera Carlo Felice Genova da venerdì 17 maggio alle ore 20.00.

La direzione è affidata a Renato Palumbo, regia di Lamberto Puggelli, scene di Marco Capuana, costumi di Vera Marzot, maestro d’armi Renzo Musumeci Greco, luci di Maurizio Montobbio. L’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova è realizzato in coproduzione con il Teatro Regio di Parma. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti.

Il corsaro sarà in replica domenica 19 maggio alle ore 15.00, venerdì 24 maggio alle ore 20.00 e domenica 26 maggio alle ore 15.00.

Il cast si compone di Francesco Meli (Corrado), Irina Lungu (Medora), Mario Cassi (Seid), Olga Maslova (Gulnara), Saverio Fiore (Selimo), Adriano Gramigni (Giovanni), Emilio Cesar Leonelli (Un eunuco), Matteo Michi (Uno schiavo).

Il corsaro è un melodramma tragico in tre atti che Verdi compose a Parigi tra il 1847 e il 1848, la prima rappresentazione si tenne al Teatro Grande di Trieste il 25 ottobre 1848. Il soggetto, l’omonimo poemetto di George Byron, aveva attirato l’attenzione del compositore diversi anni prima, tant’è vero che ne aveva già affidata la riduzione in libretto d’opera a Francesco Maria Piave. La storia ripercorre le avventure di un corsaro, Corrado, che stanco della prigionia su un’isola dell’Egeo decide di fuggire per attaccare il pascià turco Seid, abbandonando l’amata Medora. L’attacco è sventato dai turchi, e Corrado e i suoi corsari vengono condannati a morte. Durante la notte, Gulnara, prediletta del pascià e innamorata di Corrado, uccide Seid e libera il suo amato. Di ritorno sull’isola, Corrado incontra Medora ormai morente: sconvolta per la condanna a morte di lui aveva infatti deciso di togliersi la vita. Di fronte a questa tragedia, Corrado si getta in mare. La drammaturgia dell’opera si snoda tra avventure, battaglie e amori sconvolgenti. La musica di Verdi esalta tanto la dimensione dello scontro quanto quella amorosa, con arie di grande lirismo e intensità drammatica («Tutto parea sorridere», «Il fiero corsaro è mio prigione!», «Oh mio Corrado appressati»). Non mancano i riferimenti alla tradizione italiana della prima metà dell’Ottocento, ma con Il corsaro Verdi introduce nuovi spunti, quelle personalissime intuizioni che di lì a poco avrebbero definito il suo stile e cambiato la storia del melodramma.

Commenta Renato Palumbo: «In una storia ricca di arie, cabalette, duetti, concertati, e declamati stentorei, il mio compito sarà quello di sottolineare lo stato d’animo dei personaggi, di evidenziarne il carattere e le motivazioni, ricreando nella concertazione in orchestra le atmosfere dolenti di Medora e Corrado, gli accenti virili e aggressivi di Seid, il canto incalzante e seduttivo di Gulnara, che Verdi coniuga con il suo solito ed ineffabile talento. Il privilegio di eseguire gran parte del repertorio verdiano mi ha fatto capire quanta complessità e profondità di pensiero si nasconda dietro la semplicità del suo linguaggio. Un linguaggio inclusivo che doveva arrivare a tutti ben aldilà delle differenze sociali e culturali. Verdi diventa quel maestro di vita che attraverso la sua musica ci parla, ci educa e ci eleva umanamente. Alla sua conoscenza ci si deve accostare con rispetto e soprattutto con umiltà. Così facendo si comprende che la musica è solo il punto di partenza per arrivare al messaggio che la sua idea drammaturgica rappresenta in tutti i suoi capolavori modernamente immortali.»

La regia di Lamberto Puggelli, realizzata nel 2004 – con le scene di Marco Capuana, i costumi di Vera Marzot e le luci di Maurizio Montobbio – coglie gli aspetti più romantici e travolgenti dell’opera, con una messa in scena di forte impatto visivo, nella quale troneggiano le vele delle navi dei corsari e dei turchi, che si tramutano tanto nella gabbia che rinchiude Corrado, fatto prigioniero, quanto nell’affascinante e misterioso harem del pascià Seid. Avvincenti sono le scene di battaglia, coordinate dal maestro d’armi Renzo Musumeci Greco.

Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, commenta: «Amore, tradimento, vendetta: una trama avvincente che racconta dei tormenti e delle passioni ambientati tra i pirati. Tratto dal poema di Lord Byron, la nuova opera Il corsaro che andrà in scena al Teatro Carlo Felice, la penultima della stagione lirica, sarà sicuramente apprezzata dal pubblico, sia perché è una delle meno rappresentate da Verdi e questa è dunque un’occasione per conoscerla, sia per le arie e i cori di grande intensità emotiva. Ancora una volta dunque il Teatro Carlo Felice ci vuole stupire con un’opera che sebbene non sia tra le più popolari di Verdi è molto affascinante e siamo certi che il pubblico, anche quello più giovane, saprà apprezzare questo capolavoro musicale che ci farà immergere nei drammi dei pirati di Byron. Un’opera molto significativa che si arricchisce inoltre di un allestimento particolarissimo realizzato dal Carlo Felice in collaborazione con il Teatro Regio di Parma. Proprio la collaborazione tra Teatri rappresenta un’opportunità straordinaria per arricchire il panorama artistico di un Paese, ampliando l’accesso alla cultura ad un pubblico sempre più vasto, oltre a favorire lo scambio di competenze tra artisti, tecnici, organizzatori promuovendo lo sviluppo professionale nel settore teatrale.»

Renato Palumbo affianca sin da giovane gli studi di canto, direzione d’orchestra e coro, pianoforte e composizione principale all’esplorazione del teatro d’opera. Debutta sul podio, appena diciannovenne, con Il trovatore. Intraprende così un’intensa carriera che lo vede interprete di un vasto repertorio nei principali teatri italiani e internazionali, quali la Scala di Milano, l’Opéra di Parigi, il Covent Garden di Londra, i festival di Pesaro e di Martina Franca. Da Washington, Chicago, Berlino, Tokio, Bilbao e Barcellona a Genova, Torino, Parma, Venezia, Verona, Firenze, Napoli, Bari. Il rispetto assoluto della partitura, vissuto con spirito rigoroso ma non dogmatico è alla base di un percorso di ricerca concentrato sulla dimensione drammaturgica dell’opera e sulla sua evoluzione di respiro europeo, da Rossini a Marschner, da Donizetti e Bellini a Verdi, Meyerbeer, Puccini e Giordano. Con il medesimo spirito si dedica intensamente alla musica sinfonica, dal classicismo viennese a Mahler e Hindemith, passando per il grande repertorio romantico e tardoromantico tedesco. È Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici. La sua discografia comprendente Robert le Diable e Les Huguenots di Meyerbeer, Hans Heiling di Marschner, Germania di Franchetti, La Cenerentola e Bianca e Falliero di Rossini, Simon Boccanegra di Verdi e Lucrezia Borgia di Donizzetti realizzata al Teatro La Scala.

Lamberto Puggelli, dopo aver debuttato giovanissimo come regista al Festival di Spoleto, si afferma nel panorama del teatro italiano e internazionale. Il suo stile, coniugando rigore filologico e audacia sperimentale, raggiunge con chiarezza narrativa esiti di grande intensità drammatica e poetica. Nel teatro di prosa inizia a lavorare al Piccolo Teatro di Milano come attore negli anni Sessanta e come collaboratore di Giorgio Strehler negli anni Settanta. Come regista ha realizzato al Piccolo Teatro molti spettacoli. Sin dagli esordi della sua carriera si dedica al teatro lirico, debuttando nel 1965 alla Fenice di Venezia con Oedipus Rex di Stravinskij e Il campanello di Donizetti. Allestisce opere del grande repertorio italiano, francese, tedesco, del Sei-Settecento e dell’Ottocento, nonché delle creazioni del Novecento nei maggiori teatri italiani (Torino, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Trieste) e internazionali (Londra, Amburgo, Chicago, Mosca, Barcellona, Zurigo, Rio de Janeiro, Tokyo). Al Teatro alla Scala ha messo in scena Attila, La condanna di Lucullo, Il vino stregato, Andrea Chénier, La forza del destino, Il matrimonio segreto, Adriana Lecouvreur, Fedora. Nei primi anni 2002, Puggelli ha approfondito la sua ricerca sul primo Verdi. Unico regista ad aver vinto il premio dell’Associazione degli Scrittori Italiani di Teatro, Lamberto Puggelli si è spento nel 2013.

Per informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Biglietterie: Teatro Carlo Felice, Galleria Cardinale Siri, 6 16121 GENOVA
Dal lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore 19.00.
Spettacoli serali: apertura un’ora prima dell’inizio, chiusura 15 minuti dopo l’inizio.
Spettacoli pomeridiani o serali di domenica: apertura due ore prima dell’inizio, chiusura 15 minuti dopo l’inizio.

Teatro della Gioventù, Via Cesarea, 16 16121 GENOVA. Apertura al pubblico ogni martedì e giovedì dalle ore 11.00 alle ore 15.00. È possibile effettuare gli acquisti di tutti gli spettacoli attualmente in vendita.

Delfina Figus (anche per le fotografie dei bozzetti di scena)