La Questio de aqua et terra è l’unica opera organica di Dante Alighieri che esibisca una datazione topica e cronica: Verona, chiesa di Sant’Elena, 20 gennaio 1320. Il testo si presenta nella forma della classica questio disputata in cui un magister universitario espone la propria tesi rispondendo e confutando di volta in volta le obiezioni degli avversari: Dante affronta il tema dell’emersione delle terre rispetto alla sfera dell’acqua che secondo la fisica aristotelica diffusa all’epoca del poeta, doveva in linea teorica ricoprirle interamente.
A settecento anni da questo evento l’Università di Verona in collaborazione con altre prestigiose università, quali University of Notre Dame, Scuola Normale Superiore di Pisa, Katholieke Universiteit Leuven, e nell’ambito del Protocollo d’intesa per le celebrazioni dantesche promosso dal Comune di Verona, con un intervento diretto della Biblioteca Capitolare di Verona e del Museo diocesano d’arte di San Fermo Maggiore, ha organizzato un convegno internazionale di due giorni lo scorso gennaio, per approfondire aspetti del testo e del contesto storico-culturale nel quale prese forma il trattatello di Dante.
Studiosi e specialisti provenienti da università di tutto il mondo si sono dati appuntamento per confrontarsi e discutere su temi di carattere storico, teologico, filosofico e artistico utili a comprendere le ragioni e gli obiettivi che guidarono la mano del poeta, il pubblico per cui l’opera fu pensata, gli ambienti che la ospitarono.
“Il convegno sulla Questio de aqua et terra”, spiega Paolo Pellegrini, docente di Filologia italiana dell’ateneo veronese e membro del comitato scientifico che guida le celebrazioni dantesche, “si inserisce in un ricco programma che prevede cicli di conferenze, seminari e convegni internazionali destinati a condurci fino all’anniversario del 2021, settecentenario della morte del poeta. Lo scopo è quello di coniugare la serietà scientifica con l’apertura a un pubblico di non specialisti in un’ottica di alta divulgazione: uno degli obiettivi principali della terza missione dell’ateneo.
Al convegno sulla Questio si accompagna anche un progetto di grande rilievo che l’ateneo scaligero ha realizzato in collaborazione con il regista e attore veronese Alessandro Anderloni.
La lettura integrale della Questio è la prima parte di un progetto che l’università di Verona sta proponendo nell’ambito delle celebrazioni per i centenari danteschi del 2021. La seconda tappa sarà la messa in scena di uno spettacolo di prosa, affidato allo stesso Anderloni, con la trasposizione in forma teatrale della Questio, che debutterà a Verona nell’autunno 2020.
R.B.