‘Voci dalle Pietre’: immagini e documenti degli statuti cittadini del 1173

Si trovano scolpiti sul fianco della Cattedrale di Ferrara gli statuti cittadini del 1173 che saranno protagonisti di una mostra fotografica in programma nella sala Ariosto della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17, Ferrara), fino a sabato 18 gennaio 2020. L’esposizione, dal titolo “Voci dalle Pietre. La Cattedrale di Ferrara e gli statuti epigrafici del 1173”, è promossa dall’associazione Ferrariae Decus in collaborazione con l’Arcidiocesi di Ferrara e Comacchio, il Capitolo della Cattedrale di Ferrara, il Comune di Ferrara, la Biblioteca Ariostea, Archibiblio Ferrara, l’Università degli Studi di Ferrara, il Dipartimento di Architettura Ferrara, l’Università di Bologna e Framelab.

Intento della mostra, che rappresenta il frutto di un lavoro di ricerca durato due anni e condotto da un ampio team di studiosi e esperti, è quello di diffondere quanto più possibile, anche oltre i confini cittadini, la  conoscenza di queste preziose iscrizioni, incoraggiando nuovi e più approfonditi studi su di un patrimonio che rappresenta un unicum in Europa. Gli Statuti del 1173, oggetto della mostra, rappresentano infatti le prime leggi adottate per regolare la vita sociale della città di Ferrara e risalgono al periodo del libero Comune, antecedente il dominio della Signoria estense. E ad accrescerne il valore, pressoché inestimabile, è il fatto che sono stati scolpiti su lastre di marmo (tuttora visibili solo in parte) sul fianco meridionale della Cattedrale, divenuta così il “monumento parlante” della prima civiltà comunale ferrarese.

L’esposizione che, oltre alle immagini fotografiche delle iscrizioni, raccoglie antichi documenti d’archivio inediti, mira perciò a fare da volano per nuove ricerche, da condurre anche con le moderne strumentazioni a disposizione, sia per approfondire la conoscenza sulle vicende costruttive della Cattedrale sia per interpretare le leggi scritte sulle epigrafi e ampliare quindi la conoscenza della situazione sociale, politica e amministrativa della Ferrara dell’epoca comunale. Ulteriore obiettivo dell’iniziativa espositiva è quello di richiamare l’attenzione anche sul processo di degrado in corso per questo importante patrimonio della città, che richiede quindi oltre che una campagna di documentazione anche un’opera di messa in sicurezza.

La diocesi di Ferrara diventa autonoma dall’esarcato di Ravenna grazie al riconoscimento di Papa Innocenzo II con la bolla pontificia del 1133.
La costruzione della nuova Cattedrale di San Giorgio è espressione di una fase caratterizzata dall’autonomia religiosa, civica e politica del libero comune.
Gli statuti ferraresi del XII secolo, scolpiti sul fianco della Cattedrale, sono testimonianza delle prime norme che regolano la società ferrarese nel periodo del libero comune antecedente il dominio della signoria estense.

I primi Decreti Statutari del 13 maggio 1173, proposti dal Consiglio dei Sapienti ed approvati dal popolo in assemblea plenaria, attestano il ruolo religioso e civico della maggiore e più importante costruzione della Ferrara medievale. Questa conclude la fase del libero comune e della storia urbanistica della Ferrara alto medievale.

La Cattedrale, la cui costruzione è datata al 1135, segna lo spostamento del centro generatore urbano. Dal sistema perifluviale lineare, parallelo al vecchio corso del Po, compreso tra il Castello dei Cortesi, punto di guado del Po, ad est ed il Castel Tedaldo ad ovest, si passa ad un sistema monocentrico che fa della Cattedrale il suo fulcro.

Gli Statuti del 1173 sono le prime leggi a regolare la vita sociale della città e sono scolpite su lastre di marmo addossate al fianco meridionale della Cattedrale che diventa così il monumento “parlante” della prima civiltà comunale ferrarese.

Mirna Bonazza in “ManuStatuta. I Codici della Biblioteca Comunale Ariostea” (Ferrara, Centro Stampa 2008), afferma che “…l’iscrizione rappresenta una fonte preziosa per ricostruire storicamente sul piano istituzionale l’articolazione dell’apparato amministrativo, politico e sociale degli organismi comunali medievali della città di Ferrara. ….L’importanza di  questo documento epigrafico è data dal fatto che emerge lo status di evidente affermazione dell’autonomia e del ruolo preponderante  del Comune nella sua piena attività legiferante….”

Si devono a Girolamo Baruffaldi le prime notizie (1696) sull’esistenza di questa epigrafe marmorea.

Soltanto negli anni ’60 del ‘900 il maestro Adriano Franceschini, durante i lavori di restauro di alcune “botteghe” addossate al fianco della cattedrale, ha potuto vedere scoperte parti delle epigrafi  e le ha fotografate, studiate e trascritte. Si deve tener conto della difficoltà di lettura delle epigrafi anche perché il piano originale della piazza era circa 1,20-1,50 ml al di sotto di quello attuale e le epigrafi formavano lo schienale di una panca, sempre marmorea, su cui sedevano i fedeli. Adriano Franceschini ha raccolto i risultati del suo meritorio ed attento lavoro nel 1969 nella pubblicazione curata dall’associazione culturale Ferrariae Decus e dalla Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria dal Titolo “I frammenti epigrafici degli statuti di Ferrara del 1173“.

La mostra fotografica alla biblioteca Ariostea prende spunto da quella pubblicazione e intende riportare l’attenzione su questo patrimonio storico, culturale e sociale documentandone la parte visibile e proponendo inedite immagini.

 

Alessandro Zangara

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