Un avvertimento ai gelosi e molto altro…

Venerdì 21 marzo, alle ore 20.00, i Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento dell’Opera Carlo Felice porteranno in scena al Teatro della Gioventù di Genova (Via Cesarea 16) Un avvertimento ai gelosi, farsa musicale in un atto di Manuel García su libretto di Giuseppe Maria Foppa. La regia, le scene e i costumi sono affidati a Jochen Schönleber, con i costumi di Olesja Maurer. Assistenti alla regia Eleonora Calabrò e Romeo Gasparini. Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova.

Nel cast: Junxuan Ding / Sona Gogyan / Martina Saviano (Sandrina), Willingerd Giménez (Berto), Samuele Di Leo / Yiyan Gong (Il Conte di Ripaverde), Ernesto de Nittis (Don Fabio), Eleonora Marras / Giada Venturini (Ernesta), Timóteo Bene Júnior / Davide Zaccherini (Menico). Al pianoforte Carolina Benedettini / Umberto Musso / Mattia Torriglia.

Lo spettacolo sarà in replica domenica 23 alle ore 16.00, mercoledì 26 alle ore 11.00 e domenica 30 marzo alle ore 16.00.

L’Accademia, fondata dal Sovrintendente Claudio Orazi nel 2020 e giunta quest’anno alla sua quinta edizione, rappresenta il punto di congiunzione tra la fine del percorso accademico dei giovani cantanti e il loro inserimento nel mondo del Teatro musicale. I solisti vengono selezionati e accompagnati in un percorso di alto perfezionamento con la direzione artistica di Francesco Meli, il coordinamento di Serena Gamberoni e la direzione musicale di Davide Cavalli. Ogni anno la Direzione del Teatro affida l’ultimo titolo della Stagione Lirica ai talenti dell’Accademia, che in questa edizione saranno protagonisti di Die Zauberflöte, in scena al Teatro Carlo Felice da venerdì 13 a domenica 22 giugno.

Le attività 2024-25 dell’Accademia sono realizzate con il sostegno di Intesa Sanpaolo.

Biglietti. Intero: 10,00 euro, ridotto: 5,00 euro

Un piccolo flauto magico

Mercoledì 26 marzo alle ore 20.00 sarà in scena al Teatro della Gioventù Un piccolo flauto magico, parodia mozartiana da camera scritta, musicata ed arrangiata da Luigi Maio, regista e musicattore. Al pianoforte, Enrico Grillotti. In collaborazione con Associazione Carlo Felice Young APS. Lo spettacolo prende le mosse da alcuni aneddoti circa la prima rappresentazione del Flauto magico di Mozart sulle esilaranti improvvisazioni dell’attore Ludwig Giesecke e sulla sua rivalità con il librettista Emanuel Schikaneder. Luigi Maio dà così vita ad un ironico falso storico che, nella finzione teatrale, vede Giesecke pronto a sabotare la prima del Flauto magico per rivalersi su Schikaneder, allestendo clandestinamente la versione riveduta e scorretta del capolavoro mozartiano il giorno prima del debutto.

Biglietti. Intero: 10,00 euro; under 18: 5,00 euro

Conferenze illustrative su Die Liebe der Danae

In preparazione all’ottavo appuntamento della Stagione Lirica 2024-25 – Die Liebe der Danae, mitologia gaia in tre atti di Richard Strauss in scena all’Opera Carlo Felice da domenica 6 a mercoledì 16 aprile 2025 – giovedì 20 marzo alle ore 18.00 al Teatro Auditorium Eugenio Montale si terrà la conferenza illustrativa Danae nell’arte: dal mito al moderno, a cura diGiacomo Montanari, realizzata in collaborazione con Associazione Carlo Felice Young APS. Martedì 25 marzo alle ore 18.00 al Teatro Auditorium Eugenio Montale sarà la volta di La Danae di Strauss: una rielaborazione del mito classico, a cura degli alunni del Liceo Classico Andrea D’Oria.

Le conferenze sono aperte al pubblico.

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Il corsaro di Giuseppe Verdi al Carlo Felice di Genova

Il penultimo titolo della Stagione Lirica 2023-2024 – Il corsaro, melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave dall’omonimo poemetto di George Byron – sarà in scena all’Opera Carlo Felice Genova da venerdì 17 maggio alle ore 20.00.

La direzione è affidata a Renato Palumbo, regia di Lamberto Puggelli, scene di Marco Capuana, costumi di Vera Marzot, maestro d’armi Renzo Musumeci Greco, luci di Maurizio Montobbio. L’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova è realizzato in coproduzione con il Teatro Regio di Parma. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti.

Il corsaro sarà in replica domenica 19 maggio alle ore 15.00, venerdì 24 maggio alle ore 20.00 e domenica 26 maggio alle ore 15.00.

Il cast si compone di Francesco Meli (Corrado), Irina Lungu (Medora), Mario Cassi (Seid), Olga Maslova (Gulnara), Saverio Fiore (Selimo), Adriano Gramigni (Giovanni), Emilio Cesar Leonelli (Un eunuco), Matteo Michi (Uno schiavo).

Il corsaro è un melodramma tragico in tre atti che Verdi compose a Parigi tra il 1847 e il 1848, la prima rappresentazione si tenne al Teatro Grande di Trieste il 25 ottobre 1848. Il soggetto, l’omonimo poemetto di George Byron, aveva attirato l’attenzione del compositore diversi anni prima, tant’è vero che ne aveva già affidata la riduzione in libretto d’opera a Francesco Maria Piave. La storia ripercorre le avventure di un corsaro, Corrado, che stanco della prigionia su un’isola dell’Egeo decide di fuggire per attaccare il pascià turco Seid, abbandonando l’amata Medora. L’attacco è sventato dai turchi, e Corrado e i suoi corsari vengono condannati a morte. Durante la notte, Gulnara, prediletta del pascià e innamorata di Corrado, uccide Seid e libera il suo amato. Di ritorno sull’isola, Corrado incontra Medora ormai morente: sconvolta per la condanna a morte di lui aveva infatti deciso di togliersi la vita. Di fronte a questa tragedia, Corrado si getta in mare. La drammaturgia dell’opera si snoda tra avventure, battaglie e amori sconvolgenti. La musica di Verdi esalta tanto la dimensione dello scontro quanto quella amorosa, con arie di grande lirismo e intensità drammatica («Tutto parea sorridere», «Il fiero corsaro è mio prigione!», «Oh mio Corrado appressati»). Non mancano i riferimenti alla tradizione italiana della prima metà dell’Ottocento, ma con Il corsaro Verdi introduce nuovi spunti, quelle personalissime intuizioni che di lì a poco avrebbero definito il suo stile e cambiato la storia del melodramma.

Commenta Renato Palumbo: «In una storia ricca di arie, cabalette, duetti, concertati, e declamati stentorei, il mio compito sarà quello di sottolineare lo stato d’animo dei personaggi, di evidenziarne il carattere e le motivazioni, ricreando nella concertazione in orchestra le atmosfere dolenti di Medora e Corrado, gli accenti virili e aggressivi di Seid, il canto incalzante e seduttivo di Gulnara, che Verdi coniuga con il suo solito ed ineffabile talento. Il privilegio di eseguire gran parte del repertorio verdiano mi ha fatto capire quanta complessità e profondità di pensiero si nasconda dietro la semplicità del suo linguaggio. Un linguaggio inclusivo che doveva arrivare a tutti ben aldilà delle differenze sociali e culturali. Verdi diventa quel maestro di vita che attraverso la sua musica ci parla, ci educa e ci eleva umanamente. Alla sua conoscenza ci si deve accostare con rispetto e soprattutto con umiltà. Così facendo si comprende che la musica è solo il punto di partenza per arrivare al messaggio che la sua idea drammaturgica rappresenta in tutti i suoi capolavori modernamente immortali.»

La regia di Lamberto Puggelli, realizzata nel 2004 – con le scene di Marco Capuana, i costumi di Vera Marzot e le luci di Maurizio Montobbio – coglie gli aspetti più romantici e travolgenti dell’opera, con una messa in scena di forte impatto visivo, nella quale troneggiano le vele delle navi dei corsari e dei turchi, che si tramutano tanto nella gabbia che rinchiude Corrado, fatto prigioniero, quanto nell’affascinante e misterioso harem del pascià Seid. Avvincenti sono le scene di battaglia, coordinate dal maestro d’armi Renzo Musumeci Greco.

Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, commenta: «Amore, tradimento, vendetta: una trama avvincente che racconta dei tormenti e delle passioni ambientati tra i pirati. Tratto dal poema di Lord Byron, la nuova opera Il corsaro che andrà in scena al Teatro Carlo Felice, la penultima della stagione lirica, sarà sicuramente apprezzata dal pubblico, sia perché è una delle meno rappresentate da Verdi e questa è dunque un’occasione per conoscerla, sia per le arie e i cori di grande intensità emotiva. Ancora una volta dunque il Teatro Carlo Felice ci vuole stupire con un’opera che sebbene non sia tra le più popolari di Verdi è molto affascinante e siamo certi che il pubblico, anche quello più giovane, saprà apprezzare questo capolavoro musicale che ci farà immergere nei drammi dei pirati di Byron. Un’opera molto significativa che si arricchisce inoltre di un allestimento particolarissimo realizzato dal Carlo Felice in collaborazione con il Teatro Regio di Parma. Proprio la collaborazione tra Teatri rappresenta un’opportunità straordinaria per arricchire il panorama artistico di un Paese, ampliando l’accesso alla cultura ad un pubblico sempre più vasto, oltre a favorire lo scambio di competenze tra artisti, tecnici, organizzatori promuovendo lo sviluppo professionale nel settore teatrale.»

Renato Palumbo affianca sin da giovane gli studi di canto, direzione d’orchestra e coro, pianoforte e composizione principale all’esplorazione del teatro d’opera. Debutta sul podio, appena diciannovenne, con Il trovatore. Intraprende così un’intensa carriera che lo vede interprete di un vasto repertorio nei principali teatri italiani e internazionali, quali la Scala di Milano, l’Opéra di Parigi, il Covent Garden di Londra, i festival di Pesaro e di Martina Franca. Da Washington, Chicago, Berlino, Tokio, Bilbao e Barcellona a Genova, Torino, Parma, Venezia, Verona, Firenze, Napoli, Bari. Il rispetto assoluto della partitura, vissuto con spirito rigoroso ma non dogmatico è alla base di un percorso di ricerca concentrato sulla dimensione drammaturgica dell’opera e sulla sua evoluzione di respiro europeo, da Rossini a Marschner, da Donizetti e Bellini a Verdi, Meyerbeer, Puccini e Giordano. Con il medesimo spirito si dedica intensamente alla musica sinfonica, dal classicismo viennese a Mahler e Hindemith, passando per il grande repertorio romantico e tardoromantico tedesco. È Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici. La sua discografia comprendente Robert le Diable e Les Huguenots di Meyerbeer, Hans Heiling di Marschner, Germania di Franchetti, La Cenerentola e Bianca e Falliero di Rossini, Simon Boccanegra di Verdi e Lucrezia Borgia di Donizzetti realizzata al Teatro La Scala.

Lamberto Puggelli, dopo aver debuttato giovanissimo come regista al Festival di Spoleto, si afferma nel panorama del teatro italiano e internazionale. Il suo stile, coniugando rigore filologico e audacia sperimentale, raggiunge con chiarezza narrativa esiti di grande intensità drammatica e poetica. Nel teatro di prosa inizia a lavorare al Piccolo Teatro di Milano come attore negli anni Sessanta e come collaboratore di Giorgio Strehler negli anni Settanta. Come regista ha realizzato al Piccolo Teatro molti spettacoli. Sin dagli esordi della sua carriera si dedica al teatro lirico, debuttando nel 1965 alla Fenice di Venezia con Oedipus Rex di Stravinskij e Il campanello di Donizetti. Allestisce opere del grande repertorio italiano, francese, tedesco, del Sei-Settecento e dell’Ottocento, nonché delle creazioni del Novecento nei maggiori teatri italiani (Torino, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Trieste) e internazionali (Londra, Amburgo, Chicago, Mosca, Barcellona, Zurigo, Rio de Janeiro, Tokyo). Al Teatro alla Scala ha messo in scena Attila, La condanna di Lucullo, Il vino stregato, Andrea Chénier, La forza del destino, Il matrimonio segreto, Adriana Lecouvreur, Fedora. Nei primi anni 2002, Puggelli ha approfondito la sua ricerca sul primo Verdi. Unico regista ad aver vinto il premio dell’Associazione degli Scrittori Italiani di Teatro, Lamberto Puggelli si è spento nel 2013.

Per informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Biglietterie: Teatro Carlo Felice, Galleria Cardinale Siri, 6 16121 GENOVA
Dal lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore 19.00.
Spettacoli serali: apertura un’ora prima dell’inizio, chiusura 15 minuti dopo l’inizio.
Spettacoli pomeridiani o serali di domenica: apertura due ore prima dell’inizio, chiusura 15 minuti dopo l’inizio.

Teatro della Gioventù, Via Cesarea, 16 16121 GENOVA. Apertura al pubblico ogni martedì e giovedì dalle ore 11.00 alle ore 15.00. È possibile effettuare gli acquisti di tutti gli spettacoli attualmente in vendita.

Delfina Figus (anche per le fotografie dei bozzetti di scena)

Concerto di Capodanno “L’è sopra un po’ di fien”

Domani, lunedì 1 gennaio 2024, alle ore 15.30, si terrà alla Basilica della Santissima Annunziata del Vastato di Genova il Concerto di Capodanno del Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice, con la direzione di Gino Tanasini e l’accompagnamento al pianoforte di Enrico Grillotti.

Il programma prevede arrangiamenti, armonizzazioni e adattamenti curati da Gino Tanasini ed Enrico Grillotti, in un percorso che esplora musiche di diverse tradizioni, tra cui brani di Leonard Bernstein, Benjamin Britten, Lorenzo Perosi, Anonimo pop. / Sting, James Lord Pierpont e un medley natalizio.

Il concerto è realizzato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio.

L’ingresso è libero. Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice:

Angelica Arecco, Eldana Arecco, Carlotta Badano, Angelica Battarino, Samuele Battarino, Camilla Bentivegna, Filippo Bottaro, Anna Campidoglio, Giovanni Cazzulli, Alessandra Mantovani Chara, Denise Colla, Eleonora Cosso, Valentina Cosso, Nina De Gregorio, Nora Galeazzo, Erica Giordano, Michela Gorini, Zeno Gregorio Nigidi, Maria Guano, Eleonora Lauricella, Anna Liguori, Leonardo Loi, Sofia Diletta Macciò, Alice Manara, Arianna Russo, Anna Marletta, Sofia Mazzari, Giulia Nastase, Riccardo Negroni, Sara Orsini, Beatrice Pantella, Margherita Papa, Virginia Pesce, Giovanni Piromalli, Viola Piromalli, Aurora Rapuzzi, Simone Repetto, Francesca Risso Montemagno, Lucilla Romano, Tabata Scannapieco, Nicoletta Storace, Ingrid Mascialino Sudmeier, Vittoria Trapasso, Eliana Uscidda, Nina Emma Vaccari, Viola Zaccaria, Camilla Zanchetta.

Il Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice Genova è stato fondato nel 2006 quale parte di un progetto educativo del Teatro espressamente rivolto alle giovani generazioni di cittadini, con l’obiettivo di coinvolgerle attivamente. Fulcro del progetto è permettere ai ragazzi dagli 8 ai 17 anni di approfondire le proprie competenze musicali attraverso lo studio, la pratica e la partecipazione all’attività del Teatro: i giovani coristi hanno infatti l’opportunità di non essere semplici spettatori di produzioni loro dedicate, bensì veri e propri protagonisti, al fianco di famosi interpreti, di allestimenti lirico-sinfonici in Stagione, alcuni dei quali sono stati registrati e trasmessi da Radio Rai. Attualmente il Coro di voci bianche è composto da 40 ragazzi e ragazze. Grazie all’attività del coro, i coristi e le loro famiglie hanno avuto modo di crescere con la musica, e di scoprire un mondo musicale e produttivo unico nel suo genere. Il maestro del coro è Gino Tanasini.

Gino Tanasini ha compiuto studi musicali al Conservatorio di Genova, diplomandosi in corno e didattica della musica, e studi umanistici alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. Si è specializzato nella prassi esecutiva del repertorio musicale preclassico in canto, flauto dolce e cornetto al Royaume de la Musique ad Arras, in Francia. In qualità di cantore, ha fatto parte di complessi musicali dediti al repertorio medievale e rinascimentale, partecipando a numerosi concerti e registrazione discografiche. Contemporaneamente, si è dedicato allo studio della composizione e della direzione di coro. In qualità di saggista e critico musicale ha pubblicato studi, articoli e recensioni con particolare riguardo per la storia della musica ligure, per la didattica della musica e per la vocalità. Dal 2005 è Direttore del Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice.

Enrico Grillotti si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Genova. Ha studiato composizione e ottenuto il diploma di musica corale e direzione di coro. Si è esibito come solista, in duo e in diversi ensemble cameristici, rappresentazioni operistiche e di teatro da camera in Italia e all’estero. Dal 2005 aiuto maestro del Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice, è stato maestro collaboratore di sala e palcoscenico per lo stesso teatro. Tiene conferenze e guide all’ascolto, condotte direttamente al pianoforte, presso importanti associazioni e circoli culturali. Dal 2015 è docente di ruolo di pianoforte presso le scuole secondarie ad indirizzo musicale.

Da Bach a Villa-Lobos

Mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 20.00, nel Primo Foyer dell’Opera Carlo Felice, Andrea Bacchetti sarà protagonista del recital pianistico Da Bach a Villa-Lobos.

Il programma nasce inizialmente per la televisione, grazie alla collaborazione tra Andrea Bacchetti e Piero Chiambretti, con l’obiettivo di portare sul grande schermo una selezione di brani a comporre un vero e proprio percorso attraverso quattro secoli di musica per tastiera. In concerto al Carlo Felice, Bacchetti presenterà Da Bach a Villa-Lobos unendo all’esecuzione musicale un racconto dei brani volto a coinvolgere il pubblico anche attraverso la possibilità di dialogare con il maestro.

Il programma si apre con quattro preludi e fughe dal Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach, del quale Bacchetti ha recentemente pubblicato un’integrale del secondo volume per l’etichetta discografica Arthaus Musik, riscuotendo grande successo dalla critica internazionale; si procede con la Sonata in do minore di Domenico Cimarosa e tre sonate inedite di Domenico Scarlatti, alle quali seguono alcuni tra i più celebri e amati brani del repertorio classico e romantico: la Fantasia in re minore K. 397 di Wolfgang Amadeus Mozart, l’Improvviso n. 2 op. 142 di Franz Schubert e la Consolazione n. 3 di Franz Liszt. In chiusura Notturno di Lili Boulanger, brano di rara esecuzione, The Little Shepherd e Jimbo’s Lullaby di Claude Debussy e O polichinelo di Heitor Villa-Lobos.

Nato a Genova nel 1977, ancora giovanissimo Andrea Bacchetti ha raccolto i consigli di Karajan, Magaloff, Berio, Horszowski, Siciliani. Debutta a undici anni a Milano nella Sala Verdi con i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. Da allora suona più volte in rinomati Festival internazionali e presso prestigiosi centri musicali. In Italia è ospite delle maggiori orchestre ed enti lirici, e di tutte le più importanti associazioni concertistiche. All’estero ha lavorato con numerose orchestre, come Lucerne Festival Strings, Camerata Salzburg e Salzburg Chamber Soloists, RTVE Madrid, Sinfónica de Asturia, Oviedo, OSCYL, Valladolid; ORF Vienna, MDR Lipsia, Kyoto Symphony Orchestra, Sinfonica di Tenerife, SWKO Pforzheim, Filarmonica della Scala, OSI Lugano, Sinfonica del Estado de Mexico, RTL Lubiana, Cappella Istropolitana, Bratislava, Russian Chamber Philharmonic St. Petersburg, Dubrovnik Symphony Orchestra, Philharmonique de Nice et de Cannes, Prague Chamber Orchestra, Philharmonie der Nationen, Enescu Philharmonic di Bucarest, e con direttori come Bellugi, Guidarini, Venzago, Luisi, Zedda, Manacorda, Panni, Petitgirard, Buribayev, Pehlivanian, Grazioli, Sanguineti, Toyama, Urbansky, Gullberg Jensen, Nanut, Lü-Ja, Justus Frantz, Baumgartner, Valdes, Renes, Goldstein, Bender, Bisanti, Ceccato.

Incide per Sony Classical e fra la sua ampia discografia sono da ricordare il SACD con le sonate di Cherubini (Penguin Guide UK Rosette 2010) e The Scarlatti Restored Manuscript (RCA Red Seal) vincitore dell’ICMA 2014 nella categoria “Baroque Instrumental”. Di Bach pubblica Invenzioni e Sinfonie (CD del mese nel settembre 2009 per BBC Music Magazine), The Italian Bach (CD del mese nel maggio 2014 per Record Geijutsu) e Keyboard Concertos BWV 1052 – 1058 con l’Orchestra Nazionale della RAI (CD del mese nel maggio 2016 per Musica).

Si dedica con passione alla musica da camera; proficue le collaborazioni con partner come R. Filippini, Prazak Quartet, Maxence Larrieu, Quartetto d’Archi e Strumentisti della Scala, Quartetto di Cremona, Quatour Ysaye, Sestetto Stradivari dell’Accademia di Santa Cecilia, Antonella Ruggero. Diversi compositori, come Vacchi, Boccadoro e Del Corno, gli hanno dedicato brani. Nelle ultime stagioni ha tenuto concerti in Giappone, Spagna, Messico, Cuba, Corea, Svizzera, Polonia, Lussemburgo, Belgio, Russia, nella stagione in corso ha compiuto tournée in Sud Africa, Sud America, Germania, e sono previsti concerti in Spagna, Romania, Russia oltreché in Italia con i Virtuosi Italiani e la Sinfonica Abruzzese.

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Biglietti. Intero: 12,00 euro. Under 18: 7,00 euro

S.C.F. (anche per le fotografie)

In stile italiano. Stasera all’Opera Carlo Felice di Genova

Riccardo Minasi torna alla direzione dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova con In stile italiano, un concerto dedicato a musiche di Schubert, Haydn, Beethoven e Mendelssohn. L’appuntamento si replica come ultima data stasera, domenica 21 maggio, alle ore 20.00 all’Opera Carlo Felice Genova.

Il programma si apre con l’Ouverture In stile italiano di Schubert. Quando fu composta, nel 1817, spopolavano a Vienna le opere di Rossini, che accendevano nella capitale austriaca un nuovo interesse per lo stile italiano. Proprio in questo contesto Schubert compose due ouverture, tra cui la D. 590 in re maggiore. L’Ouverture si apre con un Adagio molto lirico che dopo una breve transizione porta al fresco e brillante Allegro. In questa seconda sezione un tema è tratto da Tancredi di Rossini, con una citazione quasi letterale dell’aria “Di tanti palpiti”. Anche la chiusura, con diverse cadenze e arpeggi, rimanda alla stretta finale tipica dei lavori rossiniani.

Segue la Scena di Berenice “Berenice, che fai?” di Haydn, è stata composta a Londra nel 1795 con dedica a Brigitta Giorgi Banti, prima soprano dell’Opera Concert. Il testo, di carattere tragico, è tratto dall’Antigono di Metastasio. In questa cantata all’italiana emerge lo stile sinfonico di Haydn, e l’orchestra dialoga e partecipa attivamente al livello drammaturgico espresso dalla linea vocale.

Si prosegue con “Ah, perfido!”, scena e aria per soprano, che Beethoven compose in prima battuta per la contessa Josephine Clary, aristocratica e cantante dilettante. La destinazione era quindi quella di un contesto ristretto, salottiero. Nel 1796 tuttavia il compositore riprese e ampliò la stessa Scena e aria per Josepha Dusek, cantante rinomata soprattutto in ambito cameristico. Ora una vera e propria aria da concerto all’italiana, “Ah, perfido!” ha una scrittura quasi neoclassica, in cui si individuano diversi tratti di quel drammatismo musicale che sarà poi ampiamente sviluppato in Fidelio.

In chiusura la Sinfonia n. 4 Italiana di Mendelssohn, composta proprio durante un soggiorno italiano attorno al 1830/31. Il carattere è vivace, solare e cantabile, come appare subito evidente nell’Allegro iniziale. Lo stesso Andante, il movimento “meno italiano”, non cede alla malinconia, sfociando piuttosto in un atteggiamento lirico-sognante. Nel terzo movimento, simile al minuetto classico, con il protagonismo di corni e fagotti si rimanda ad un’atmosfera pastorale. Il vivace Saltarello finale è il riferimento più diretto alla cultura musicale italiana, in particolare alla musica popolare romana.

S.C.F.G.