A Sol d’Oro, in corso la sfida tra i migliori extravergine da 10 Paesi

Sfida aperta alla Fiera di Verona tra 300 oli extravergine di oliva provenienti da Italia, Spagna, Croazia, Slovenia, Turchia, Portogallo, Germania, Francia, Cile e per la prima volta Giappone, in gara a Sol d’Oro Emisfero Nord, il più prestigioso concorso internazionale dedicato alle produzioni di qualità.

Cinque le categorie in concorso: fruttato leggero, fruttato medio, fruttato intenso, monovarietale e biologico; tre i premi per ogni categoria: Sol d’oro; Sol d’argento e Sol di bronzo.

Gli oli extravergine, dopo essere stati resi anonimi, vengono giudicati in modalità “blind tasting” da una     commissione di 13 giudici internazionali provenienti quest’anno da Italia, Spagna, Turchia, Tunisia, Grecia, Slovenia. Sol d’Oro è l’unica competizione internazionale ad adottare la degustazione alla cieca; questa scelta operativa e la decisione di avere sempre il medesimo capo panel fin dalla prima edizione del 2002 per mantenere l’uniformità di giudizio rendono il premio particolarmente ambito da chi produce altissima qualità.

Proclamazione degli oli extravergine vincitori e, su invito, degustazione en primeur il 20 febbraio, nel corso della prima edizione degli EVOO Days, il nuovo progetto di Veronafiere-Sol&Agrifood per la formazione e il networking della filiera oleicola. Il forum, patrocinato dall’Accademia dei Georgofili e dall’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio, è realizzato in collaborazione con Teatro Naturale ed è rivolto agli operatori di tutta la filiera. Due i giorni di lavoro (Veronafiere, 20 e 21 febbraio 2017), quattro le sessioni con focus su: tecniche per aumentare la produzione nazionale, qualità degli oli, conoscenza dei mercati esteri e relazione con i buyer internazionali, marketing e comunicazione. Programma e iscrizioni su www.solagrifood.com.

 

Veronafiere

L’olio extra vergine italiano raccontato ai consumatori internazionali

La fiducia dei consumatori internazionali si conquista con trasparenza e verità ma i mercati si conquistano con l’identità. È quanto emerso dal convegno “I consumatori internazionali sempre più agguerriti: buono, pulito e giusto è sufficiente?” organizzato da Teatro Naturale in collaborazione con Veronafiere.

“È falso affermare che i consumatori cerchino solo il prezzo più basso – ha detto Matteo Pennacchia, responsabile agroalimentare di Codici, il Centro per i Diritti del Cittadino – il problema semmai è un deficit di conoscenza sulle differenze esistenti tra i vari oli extra vergini di oliva che si trovano a scaffale”.

La voglia di qualità e di Italia è palpabile e facilmente percepibile. Si ritrova anche nei numeri con un’accelerazione delle vendite di olio nazionale negli Usa, +10% solo a novembre secondo l’Istat, in questi primi mesi della campagna olearia. “L’immagine dell’olio italiano negli Stati Uniti – ha affermato Ylenia Granitto, reporter dell’Olive Oil Times – è ancora molto forte, nonostante gli scandali. Gli americani associano la qualità all’Italia ed è ovvio che siano arrabbiati se questa loro speranza viene delusa da inchieste o scandali”.

Scandali e inchieste non sembrano infatti fermare la corsa del Made in Italy. Secondo i dati della Camera di Commercio Italiana in Germania il 40% dei tedeschi vuole mettere in tavola alimenti italiani.

“Il peggior nemico dell’Italia non è solo l’Italian sounding – ha affermato Gigi Mozzi di MediaeMarketing – ma anche l’Italian lifting, ovvero le piccole operazioni di maquillage che seguono ogni scandalo. Non dobbiamo aver paura della concorrenza estera o dell’olio tunisino. Dobbiamo aver paura del futuro solo se non saremo in grado di spiegare cos’è l’extra vergine italiano al mondo. E se non saremo in grado di difenderlo da chi lo crede una commodity”.

Verità e trasparenza, insomma, non bastano a conquistare nuovi mercati, come quelli in crescita del Middle East (Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita) e asiatici che sanno a mala pena cos’è l’olio extra vergine d’oliva.

“Buono, pulito e giusto sono requisiti necessari ma non sufficienti per il nostro Made in Italy – ha affermato Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia – poiché noi dobbiamo vendere anche le nostre varietà di olivo, le nostre tradizioni e la nostra storia. L’olio italiano non rischia di scomparire ma la sua identità sì, è questa la ragione per cui abbiamo voluto proteggerla con un Presidio”.

Saper raccontare l’olio italiano al mondo, anche a costo zero attraverso i social newtork, venendo incontro al desiderio di sapere e non solo di mangiare dei consumatori internazionali, affamati di Made in Italy.

 

Veronafiere

 

Italia leader indiscusso dell’olio d’oliva

Italia batte Spagna 11 a 4. I risultati del concorso di oli d’oliva, molti dei quali presentati a Vinitaly, nel padiglione Sol&Agrifood, parla chiaro e questo è un ennesimo invito ai consumatori a scegliere e a pretendere la qualità italiana. In gara 348 campioni contro i 250 dell’anno scorso, provenienti da nove Paesi: Italia, Spagna, Grecia, Slovenia, Croazia, Portogallo, Turchia, Libano e Cile. L’Italia si conferma leader indiscusso per la qualità espressa dai propri oli extravergine di oliva, mentre la Spagna è forte negli oli biologici.

Una lotta all’ultimo olio, con finali al fotofinish e uno spareggio nella categoria fruttato leggero. Tra tutti spiccano tre aziende, due italiane e una spagnola, che in diverse categorie hanno vinto complessivamente quattro Sol d’Oro, uno d’Argento e uno di Bronzo.

Due i vincitori del Sol d’Oro ex aequo nella categoria fruttato leggero: l’azienda Olio Di Dievole di Vagliari in provincia di Siena (Toscana) e la spagnola Explotacion Jame di Villagordo – Jaen. Sol di Bronzo a Villa Santo Stefano di Lucca (Toscana).

Nella categoria fruttato medio, la più numerosa, podio tutto italiano, con Sol d’Oro all’Azienda Agricola Cosmo Di Russo di Gaeta in provincia di Latina (Lazio) e gara molto combattuta per il secondo e terzo posto che si è conclusa con l’assegnazione del Sol d’Argento all’olio dell’Azienda Laura De Parri di Canino in provincia di Viterbo (Lazio) e del Sol di Bronzo all’Azienda Agricola Tommaso Masciantonio di Casoli in provincia di Chieti (Abruzzo).

Italia ancora in evidenza nella categoria fruttato intenso, la meno numerosa, con il Sol d’Oro assegnato all’Azienda Azienda Ortoplant di Giovinazzo in provincia di Bari (Puglia), Sol d’Argento alla Fattoria Ambrosio di Castelnuovo Cilento in provincia di Salerno (Campania) e Sol di Bronzo all’Azienda Vincenzo Marvulli di Matera (Basilicata).

Rivincita della Spagna nella categoria biologico, con vincitore del Sol d’Oro per distacco all’azienda Castillo de Canena di Canena (Spagna). Sol d’Argento al Frantoio Pruneti di San Polo in Chianti in provincia di Firenze (Toscana) e di nuovo Spagna per il Sol di Bronzo, assegnato a Finca La Torre di Malaga.

Nella categoria monovarietali, anche questa molto numerosa e molto combattuta per l’alto livello qualitativo di tutti i campioni sottoposti a giudizio, il Sol d’Oro è stato assegnato all’Azienda Ortoplant di Giovinazzo in provincia di Bari (Puglia), Sol d’Argento all’Azienda Cosmo Di Russo di Gaeta in provincia di Latina (Lazio) e infine Sol di Bronzo alla spagnola Castillo de Canena di Canena.

In evidenza in questa competizione l’Azienda Ortoplant, vincitrice del Sol d’Oro nelle categorie fruttato intenso e monovarietale, l’Azienda Cosmo Di Russo che ha conquistato un Sol d’Oro nella categoria fruttato medio e un Sol di Bronzo nei monovarietali e la spagnola Castillo de Canena con un Sol d’Oro nella categoria biologico e un Sol di Bronzo nei monovarietali.

Molto impegnativo il lavoro della giuria internazionale coordinata dal capo panelist Marino Giorgetti, sia per la qualità dei campioni in concorso che per il loro numero record.

Come attestato di qualità riconosciuto a livello internazionale, le bottiglie delle partite degli oli vincitori potranno fregiarsi del premio ricevuto (Sol d’Oro, Sol d’Argento, Sol di Bronzo).

 

Veronafiere