Lo schiaccianoci al Carlo Felice di Genova

Andrà in scena ancora stasera, alle ore 20.00, al Teatro Carlo Felice di Genova il balletto dell’Armenian National Ballet, con la direzione di Karen Durgaryan, la coreografia di Georgy Kovtun da Marius Petipa, le scene e i costumi di Vjačeslav Okunev, orchestra, Coro di voci bianche e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova, Maestro del coro di voci bianche Gino Tanasini con il classico “Lo schiaccianoci”.

Lo schiaccianoci è un balletto in due atti risalente ai primi anni ’90 dell’Ottocento, Čajkovskij lo compose ispirandosi al racconto Schiaccianoci e il re dei topi di E.T.A. Hoffmann, nonché alla Storia di uno schiaccianoci di Dumas, a propria volta tratta da Hoffman. A fianco del compositore lavorarono i coreografi Marius Petipa e Lev Ivanov. Čajkovskij aveva già sperimentato la composizione di balletti con Il lago dei cigni, del 1875-6 e La bella addormentata, del 1889; titoli oggi ben noti ma non del tutto compresi durante la vita del compositore.

La storia, ormai celebre, ripercorre le avventure della piccola Marie (Clara in altre varianti), che alla festa di Natale riceve in dono uno schiaccianoci a forma di soldatino. Durante la notte, la bambina sogna incredibili avventure: a fianco del soldatino, animato e trasformato in un principe, sconfiggerà il temibile Re dei topi, insieme si avvicenderanno poi in un viaggio magico e colorato nel Regno dei dolciumi. Tra gli aspetti più affascinanti del balletto si ritrovano le musiche di Čajkovskij – la cui sensibilità musicale era particolarmente affine alla dimensione fiabesca che caratterizza Lo schiaccianoci – e la grande sintonia tra musica, espressività coreografica e narrazione.

Commenta Sergey Safaryan, Direttore del balletto: «Il balletto Lo schiaccianoci è stato messo in scena all’Armenian National Opera and Ballet Theatre nel 2021, la premiere ha avuto luogo il 23 dicembre ed è stata accolta da standing ovation da parte del pubblico. Ad oggi, lo spettacolo occupa un posto speciale nel repertorio del Teatro. Sebbene non vi siano cambiamenti nella drammaturgia, il coreografo Georgy Kovtun ha interpretato le danze dei personaggi con mezzi espressivi unici, presentando soluzioni innovative e originali per ogni ruolo.

Lo schiaccianoci armeno si caratterizza per il suo dinamismo, soprattutto grazie all’apporto del cast artistico, che proprio come il popolo armeno si distingue per il suo carisma e le vivaci emozioni che porta in scena. Grazie all’uso di colori vibranti, animazioni 3D, scenografie accessibili e tecnologie moderne, è stata creata una produzione frizzante, particolarmente comprensibile e accattivante per un pubblico giovane. Le transizioni di scena nello spettacolo sono fluide e logiche, la teatralità e le profonde espressioni psicologiche si intrecciano senza soluzione di continuità».

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it (anche per le fotografie)

“Lo schiaccianoci” al Teatro Carlo Felice

 Giovedì 20 dicembre, alle ore 20.00, al Teatro Carlo Felice, va in scena il celebre balletto Lo schiaccianoci, il primo titolo del ciclo Čajkovskij, realizzato con il sostegno di Crédit Agricole, al quale seguiranno Il lago dei cigni, l’11 gennaio 2019 e La bella addormentata il 31 gennaio 2019.

Questo balletto dalle atmosfere fantastiche, interpretato dal Balletto del Teatro Astana Opera, è stato rappresentato per la prima volta il 5 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di S. Pietroburgo imponendosi, da allora, come uno dei balletti più amati di tutti i tempi.

Merito della storia (tratta da un onirico racconto di E.T.A. Hoffmann), che approfitta dell’atmosfera favolistica tipica del Natale per raccontare le paure e i sogni dell’infanzia, costellati di topi spaventosi, un Principe salvatore e un regno dei dolciumi, la terra della felicità nell’immaginario infantile. Ma l’eterno successo de Lo schiaccianoci è dovuto anche alle musiche, colorate di timbri fatati e di una perfezione e una trasparenza mozartiane. Mai come in questa partitura, per molti aspetti neoclassica, Čajkovskij è stato così elegante e raffinato, e al tempo stesso immediato e popolare, trasformando la dolce favola in una riflessione filosofica sull’irragiungibilità della felicità perfetta. La danza cinese, quella araba, il valzer dei fiori: sono brani che tutti conoscono, anche senza saperlo.

Il Balletto del Teatro Astana Opera presenta il classico balletto di Natale nella storica versione del leggendario coreografo russo Yuri Grigorovich, recentemente festeggiato e celebrato in patria in occasione del suo novantesimo compleanno.

Il libretto è di Ivan Vsevoložskij, allora direttore dei Teatri Imperiali, e le coreografie originali furono ideate dal più grande coreografico dell’Ottocento, Marius Petipa.

La direzione dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice è affidata ad un artista di rilievo, Arman Urasgaliyev, che si alternerà con Abzal Mukhitdinov, mentre il Coro di Voci Bianche del Teatro Carlo Felice è diretto da Gino Tanasini.

 

Marina Chiappa (anche per le fotografie)

“Lo schiaccianoci” al Teatro Carlo Felice

Giovedì 3 dicembre, alle ore 20.30, il secondo appuntamento con la danza del Teatro Carlo Felice prosegue con il Balletto dell’Opera Nazionale di Riga, che porterà in scena il celebre balletto “Lo Schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij (repliche il 4, 5 e 6 dicembre).

Il balletto fantastico, rappresentato per la prima volta il 6 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di Pietroburgo, in vista del Natale, è ispirato alla favola di Hoffmann, Der Nussknacker und Mausekönig (Schiaccianoci e il re dei topi), nella riduzione per bambini di Alexandre Dumas padre. Il libretto è di Ivan Vsevoložskij, allora direttore dei Teatri Imperiali, le coreografie del più grande coreografico dell’Ottocento, Marius Petipa. Čajkovskij ha scritto per Schiaccianoci una musica di trasparenza mozartiana, ricca di humor, ma anche eterea e dolcissima, perfetta per accompagnare il sogno di una bimba addormentata sotto l’albero di Natale che, in sogno, vive mille avventure. Le danze che si susseguono sono tutte celeberrime: la “Danza della fata confetto”, la “Danza russa”, la “Danza cinese”, fino all’amatissimo “Valzer dei fiori”. Con Petipa lavorò Lev Ivanov, che affrontò soprattutto il problema di far danzare uno stuolo di piccoli allievi della scuola di danza in scene come il “Valzer dei fiocchi di neve”, che prevede la presenza di sessantaquattro ballerine in tutù bianco.

La coreografia e la messa in scena di questa versione sono curate da Aivars Leimanis (dalla produzione originale di Vasilij Vajnonen) che dal 1993 ricopre la carica di  direttore artistico del Balletto dell’Opera Nazionale di Riga e che, nel 2003, è stato  insignito della medaglia dell’Ordine delle tre stelle, uno dei più importanti riconoscimenti lettoni.

La Compagnia che si incarica di farci sognare il grande inverno del Nord, fondata nel 1992,  affonda le sue radici nella migliore tradizione della scuola di balletto russa passata di generazione in generazione, dando i natali a vere e proprie star del balletto, quali Mikhail Baryshnikov, Maris Liepa e Aleksandr Godunov, tutti nati e formati a Riga.

La partitura di Pëtr Il’ìč Čajkovskij è affidata ad un artista di rilievo, Farhads Stade, che dirigerà l’Orchestra del Teatro Carlo Felice.

 

Marina Chiappa