La fotografia di Elliott Erwitt a Genova

USA. Reno, Nevada. 1960. 'The Misfits'.

USA. Reno, Nevada. 1960. ‘The Misfits’.

Palazzo Ducale di Genova presenta la prima grande retrospettiva di immagini a colori del celebre fotografo Elliott Erwitt.

Un evento unico e straordinario. Se i lavori in bianco e nero del grande maestro sono stati esposti in numerose mostre di grande successo all’estero e in Italia, la sua produzione a colori, invece, è completamente inedita.

Solo in tempi molto recenti Erwitt ha infatti deciso di affrontare, come un vero e proprio viaggio durato lunghi mesi, il suo immenso archivio a colori; una tecnica che aveva scelto di dedicare solo ai suoi lavori editoriali, istituzionali e pubblicitari: dalla politica al sociale, dall’architettura al cinema e alla moda. Immagini dunque sostanzialmente diverse, immagini sulle quali ha posato uno sguardo critico e contemporaneo a distanza di decenni, che ci fanno conoscere un mondo parallelo altrettanto straordinario.

E’ nato così un percorso sorprendente per l’eleganza compositiva, l’uso del colore, l’ironia, talvolta  la comicità e gli altri poliedrici aspetti che rendono Erwitt un autore amatissimo e inimitabile.

La mostra comprende circa 135 scatti, che Elliott Erwitt ha selezionato personalmente, traendoli dai suoi due grandi progetti a colori, Kolor e The Art of André S. Solidor.

Kolor è il titolo del grande volume retrospettivo per realizzare il quale Erwitt ha rivisitato tutto il suo archivio, con un impegno imponente che attraversa tutta la sua produzione a colori. The Art of André S. Solidor è invece l’esilarante e sottile parodia del mondo dell’arte contemporanea con i suoi controsensi e con le sue assurdità.

Mentre il primo progetto vive di scoperte dei vecchi negativi Kodak, in cui si ritrova il tipico linguaggio di Erwitt, dai ritratti di personaggi famosi alle immagini più ironiche e talvolta irriverenti, nella sezione di André S. Solidor, invece, egli crea un vero e proprio alter ego del maestro, con tanto di autoritratti, che si esprime in una produzione che non lascia più niente al caso o all’intuizione, come emerge anche in un breve ed esilarante filmato.

André S. Solidor ama il digitale e il photoshop, la nudità gratuita e l’eccentricità fine a se stessa, ma somiglia ad Elliott Erwitt più di quanto appaia: ironia, metafora e puro divertimento surreale sottendono una seria riflessione sui meccanismi e le assurdità dell’arte contemporanea e del suo mercato.

Membro dal 1953 della storica agenzia Magnum, fondata tra gli altri da Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, Erwitt ha raccontato con piglio giornalistico gli ultimi sessant’anni di storia e di civiltà contemporanea, cogliendo gli aspetti più drammatici ma anche quelli più divertenti della vita che è passata di fronte al suo obiettivo.  “Nei momenti più tristi e invernali della vita, quando una nube ti avvolge da settimane, improvvisamente la visione di qualcosa di meraviglioso può cambiare l’aspetto delle cose, il tuo stato d’animo. Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto meravigliosa sembra uscire fuori dal nulla”. Non a caso è considerato il fotografo della commedia umana.

Marilyn Monroe, Fidel Castro, Che Guevara, Sophia Loren, Arnold Schwarzenegger, sono solo alcune delle numerose celebrità colte dal suo obiettivo ed esposte in mostra. Su tutte Erwitt posa uno sguardo tagliente e al tempo stesso pieno di empatia, dal quale emerge non soltanto l’ironia del vivere quotidiano, ma anche la sua complessità.

Con lo stesso atteggiamento d’altra parte Erwitt riserva la sua attenzione a qualsiasi altro soggetto, portando all’estremo la qualità democratica che è tipica del suo mezzo. Il suo immaginario è infatti popolato in prevalenza da persone comuni, uomini e donne, colte nel mezzo della normalità delle loro vite.

Nato a Parigi nel 1928 da una famiglia russa di origini ebraiche, Elliott Erwitt trascorse l’infanzia in Italia e si trasferì definitivamente negli Stati Uniti nel 1939, prima a New York e poi a Los Angeles. Ebbe a dire, a proposito delle leggi razziali: “Grazie a Benito Mussolini sono Americano”.

Il percorso espositivo si conclude con una sezione multimediale  che comprende la proiezione di due filmati che documentano la sua lunga carriera di autore e regista televisivo e una video collezione di alcune delle sue più significative fotografie in bianco e nero.

La visita è corredata da una audioguida inclusa nel biglietto, che fornisce al visitatore il racconto di quanto accade nelle immagini di Erwitt. Un testo prezioso, frutto di una documentazione ricostruita dalla curatrice con l’autore, e mai pubblicato in precedenza.

La mostra è curata da Biba Giacchetti, con il progetto grafico e di allestimento di Fabrizio Confalonieri. Promossa dal Comune di Genova e dalla Fondazione di Palazzo Ducale, la rassegna è prodotta da Civita Mostre con la collaborazione di SudEst57.

Genova, Sottoporticato di Palazzo Ducale, fino al 16 luglio 2017

 

Barbara Izzo e Arianna Diana

 

Elliott Erwitt / Icons a Terni

Mostra ICONSCAOS – centro arti opificio siri di Terni, ospita fino al prossimo 30 aprile, la mostra ElliotErwitt ICONS,un progetto espositivo di Civita e SudEst57, a cura di Biba Giacchetti, promossa dal Comune di Terni in collaborazione con Indisciplinarte. La mostra ripercorre la carriera e i temi principali della poetica del grande fotografo e artista americano Elliott Erwitt (1928), attraverso 42 scatti da lui stesso selezionati come i più rappresentativi della sua produzione artistica. Sarà esposta inoltre una serie di 9 autoritratti, esclusivi di questa mostra, che costituiscono un “evento nell’evento”.

Tra gli autoritratti esposti anche quelli a colori in cui l’artista veste i panni di André S. Solidor, alter ego inventato per ironizzare sul mondo dell’arte contemporanea e sui suoi stereotipi. Andrè S. Solidor (si noti l’acronimo irriverente) ed Elliott Erwitt saranno anche protagonisti del film “I Bark At Dogs” che sarà proiettato in mostra.

Grande autore Magnum, reclutato nel 1953 all’interno della celebre agenzia direttamente da Robert Capa, Elliott Erwitt ha firmato immagini diventate icone del Novecento. Tra queste, in mostra a Terni alcune delle più celebri: il bacio dei due innamorati nello specchietto retrovisore di un’automobile, una splendida Grace Kelly al ballo del suo fidanzamento, un’affranta Jacqueline Kennedy al funerale del marito, i ritratti di Che Guevara e Marilyn Monroe, alcune foto appartenenti alla serie di incontri tra i cani e i loro padroni, iniziata nel 1946.

E ancora, gli scatti che Erwitt, reporter sempre in viaggio, ha raccolto per il mondo, a contatto con i grandi del Novecento ma anche con la gente comune. E i paesaggi, le metropoli. Gli scatti di denuncia, in cui al suo sguardo di grande narratore, si mescola sempre ironia e leggerezza, e la sua capacità di trovare i lati surreali e buffi anche nelle situazioni più drammatiche. La mostra sarà corredata da una esclusiva pubblicazione curata da Erwitt stesso in collaborazione con Sudest57 e disegnata da AndersWeinar. Una collezione di stampe rilegate ed amovibili, ciascuna con testi inediti di backstage, scritti da Biba Giacchetti che collabora con Erwitt da circa 20 anni.

Elliott Erwitt è nato in Francia da una famiglia di emigrati russi, nel 1928. Passa i suoi primi anni in Italia. A 10 anni si trasferisce con la famiglia in Francia e da qui negli Stati Uniti nel 1939,stabilendosi dapprima a New York, poi, dopo due anni, a Los Angeles. Nei primi anni ‘50, Erwitt dopo aver soggiornato a Pittsburg, in Germania e in Francia, si stabilisce a New York, città che elegge sua base operativa. Dotato di flessibilità e spirito di adattamento, Erwitt ha viaggiato in tutto il mondo. Durante i suoi studi alla Hollywood High School, Erwitt lavora in un laboratorio di fotografia sviluppando stampe “firmate” per i fan delle star di Hollywood. Nel 1949 torna in Europa, viaggiando e immortalando realtà e volti in Italia e Francia. Questi anni segnano l’inizio della sua carriera di fotografo professionista. Chiamato dall’esercito americano nel 1951 continua a lavorare per varie pubblicazioni e, contemporaneamente, anche per l’esercito americano stesso, mentre soggiorna in New Jersey, Germania e Francia.

La grande opportunità gli viene offerta dall’incontro, durante le sue incursioni newyorchesi a caccia di lavoro, con personalità come Edward Steichen, Robert Capa e RoyStryker che amano le sue fotografie al punto da diventare suoi mentori. Nel 1953 congedato dall’esercito, Elliott Erwitt viene invitato da Robert Capa, socio fondatore, ad unirsi a Magnum Photos in qualità di membro fino a diventarne presidente nel 1968.

Oggi Erwitt è riconosciuto come uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi. I libri di Erwitt, i saggi giornalistici, le illustrazioni e le sue campagne pubblicitarie sono apparse su pubblicazioni di tutto il mondo per oltre quarant’anni. Pur continuando il suo lavoro di fotografo ElliotErwitt negli anni ‘70 comincia a girare dei film. Traisuoidocumentarisiricordano Beauty Knows No Pain (1971) Red White and Blue Glass (1973) premiatodall’American Film Institute e The Glass Makers of Herat (1997).

Negli anni ‘80 Elliott Erwitt produce 17 commedie satiriche per la televisione per la Home Box Office. Dagli anni ‘90 fino ad oggi continua a svolgere un’intensa vita professionale che tocca gli aspetti più disparati della fotografia.

Tra le sediespositivepiùprestigiose dove Erwitt ha presentatoisuoilavori, sisegnala The Museum of Modern Art a New York, The Chicago Art Institute, The Smithsonian Institution a Washington D.C., The Museum of Modern Art di Parigi (Palais de Tokyo), The Kunsthaus a Zurigo, ilMuseo Reina Sofia a Madrid, The Barbican a Londra, The Royal Photografic Society a Bath, The Museum of Art del New South Wales a Sydney.

Attualmente i libri pubblicati da Erwitt sono più di 45.

In occasione della mostra, le proposte didattiche del CAOS – a cura di Coopsociale ACTL, Coopsociale ALIS e Indisciplinarte SRL – sono un’occasione di riflessione e approfondimento sulla teoria e sulla pratica fotografica di un artista che, attraverso la rappresentazione del quotidiano, ha attribuito valore e riconosciuto importanza all’ironia come chiave interpretativa delle cose della vita.

Le attività saranno rivolte alle scuole di ogni ordine e grado e all’utenza libera dai 4 ai 18 anni con percorsi tematici e laboratori articolati per fasce di età.

Sono previste, inoltre, visite guidate per adulti e gruppi solo su prenotazione scrivendo all’indirizzo didattica@indisciplinarte.it o contattando il numero 0744/285946.

 

Orari

Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Lunedì chiuso

Dal 27 marzo: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00

 

E’ possibile acquistare il biglietto d’ingresso presso le biglietterie del CAOS

in viale Campofregoso 98, secondo i giorni e gli orari di apertura della mostra.

Biglietti:

Intero 5€

Ridotto 3,50€ (per under 25 anni, gruppi di almeno 20 paganti)

Gratuito: per bambini fino a 6 anni, portatore handicap e accompagnatore,

guide turistiche dell’Unione Europea.

La mostra non rientra nella gratuità della prima domenica del mese.

 

Barbara Izzo

“Elliott Erwitt. Icons” a San Gimignano

 

 

Elliott Erwitt_Icons_da Barbara Izzo

Per iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di San Gimignano, dal 6 aprile al 31 agosto 2014, sarà aperta al pubblico, presso la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada”, la mostra “Elliot Erwitt”, un progetto di Civita e SudEst57, curato da Biba Giacchetti e organizzato da Opera Laboratori Fiorentini.

La mostra ripercorre la carriera e i temi principali della poetica del grande fotografo e artista americano Elliott Erwitt (1928), attraverso 42 scatti da lui stesso selezionati come i più rappresentativi della sua produzione artistica. Sarà esposta inoltre una serie di 9 autoritratti, esclusivi di questa mostra,  che costituiscono un “evento nell’evento”.

Tra gli autoritratti esposti anche quelli a colori in cui l’artista veste i panni di André S. Solidor, alter ego inventato per ironizzare sul mondo dell’arte contemporanea e sui suoi stereotipi. Andrè S. Solidor (si noti l’acronimo irriverente) ed Elliott Erwitt saranno anche protagonisti del film “I Bark At Dogs” che sarà proiettato in mostra.

Grande autore Magnum, reclutato nel 1953 all’interno della celebre agenzia direttamente da Robert Capa, Elliott Erwitt ha firmato immagini diventate icone del Novecento. Tra queste, in mostra a San Gimignano alcune delle più celebri: il bacio dei due innamorati nello specchietto retrovisore di un’automobile, una splendida Grace Kelly al ballo del suo fidanzamento, un’affranta Jacqueline Kennedy al funerale del marito, i ritratti di Che Guevara e Marilyn Monroe, alcune foto appartenenti alla serie di incontri tra i cani e i loro padroni, iniziata nel 1946.

E ancora, gli scatti che Erwitt, reporter sempre in viaggio, ha raccolto per il mondo, a contatto con i grandi del Novecento ma anche con la gente comune. E i paesaggi, le metropoli. Gli scatti di denuncia, in cui al suo sguardo di grande narratore, si mescola sempre ironia e leggerezza, e la sua capacità di trovare i lati surreali e buffi anche nelle situazioni più drammatiche.

La mostra sarà corredata da una esclusiva pubblicazione curata da Erwitt stesso in collaborazione con Sudest57 e disegnata da Anders Weinar. Una collezione di stampe rilegate ed amovibili, ciascuna con testi inediti di backstage, scritti da Biba Giacchetti che collabora con Erwitt da circa

20 anni.

Elliott Erwitt è nato in Francia da una famiglia di emigrati russi, nel 1928. Passa i suoi primi anni in Italia. A 10 anni si trasferisce con la Famiglia in Francia e da qui negli Stati Uniti nel 1939, stabilendosi dapprima a New York, poi, dopo due anni, a Los Angeles.

Nei primi anni ‘50, Erwitt dopo aver soggiornato a Pittsburg, in Germania e in Francia, si stabilisce a New York, città che elegge sua base operativa. Dotato di flessibilità e spirito di adattamento, Erwitt ha viaggiato in tutto il mondo. Durante i suoi studi alla Hollywood High School, Erwitt lavora in un laboratorio di fotografia sviluppando stampe “firmate” per i fan delle star di Hollywood. Nel 1949 torna in Europa, viaggiando e immortalando realtà e volti in Italia e Francia. Questi anni segnano l’inizio della sua carriera di fotografo professionista. Chiamato dall’esercito americano nel 1951 continua a lavorare per varie pubblicazioni e, contemporaneamente, anche per l’esercito americano stesso, mentre soggiorna in New Jersey, Germania e Francia.

La grande opportunità gli viene offerta dall’incontro, durante le sue incursioni newyorchesi a caccia di lavoro, con personalità come Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker che amano le sue fotografie al punto da diventare suoi mentori. Nel 1953 congedato dall’esercito, Elliott Erwitt viene invitato da Robert Capa, socio fondatore, ad unirsi a Magnum Photos in qualità di membro fino a diventarne presidente nel 1968.

Oggi Erwitt è riconosciuto come una dei più grandi fotografi di tutti i tempi. I libri di Erwitt, i saggi giornalistici, le illustrazioni e le sue campagne pubblicitarie sono apparse su pubblicazioni di tutto il mondo per oltre quarant’’anni. Pur continuando il suo lavoro di fotografo Elliot Erwitt negli anni ‘70 comincia a girare dei film. Tra i  suoi documentari si ricordano Beauty Knows No Pain (1971) Red White and Blue Glass (1973) premiato dall’American Film Institute e The Glass Makers of Herat (1997).

Negli anni ‘80 Elliott Erwitt produce 17 commedie satiriche per la televisione per la Home Box Office. Dagli anni ‘90 fino ad oggi continua a svolgere un’intensa vita professionale che tocca gli aspetti più disparati della fotografia.

Tra le sedi espositive più prestigiose dove Erwitt ha presentato i suoi lavori, si segnala The Museum of Modern Art a New York, The Chicago Art Institute, The Smithsonian Institution a Washington D.C., The Museum of Modern Art di Parigi (Palais de Tokyo), The Kunsthaus a Zurigo, il Museo Reina Sofia a Madrid, The Barbican a Londra, The Royal Photografic Society a Bath, The Museum of Art del New South Wales a Sydney.

Attualmente i libri pubblicati da Erwitt sono più di 45

Elliott Erwitt/ Icons

San Gimignano

Spezieria Santa Fina – Museo Archeologico – Galleria di Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada”. Dal 6 aprile al 31 agosto 2014, tutti i giornidalle 9.30 alle 19.00.

Ingresso:€ 7,50 Intero; € 6,50 ridotto: minori dai 6 ai 17 anni, ultrasessantacinquenni, gruppi di almeno 20 persone (fino a due accompagnatori con ingresso gratuito), gruppi di alunni di scuole pubbliche in visita didattica (fino a due accompagnatori con ingresso gratuito).

Ingresso gratuito: minori di 6 anni, residenti a San Gimignano, soggetti diversamente abili che necessitino di accompagnamento e relativi accompagnatori, guide turistiche, titolari tessere I.C.O.M.

Agevolazione Gruppi: Sconto del 50% sul check in autobus per i gruppi che avranno prenotato il biglietto d’ingresso alla mostra ed ai Musei Civici di San Gimignano.

Barbara Izzo e Arianna Diana