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Martedì 18 marzo alle ore 21.00, presso il cinema Greenwich di Roma (Via Giovanni Battista Bodoni, 59 – Roma -Testaccio-), sarà presentato Portuali, documentario di Perla Sardella che porta lo spettatore al fianco del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova (C.A.L.P.), raccontandone le lotte politiche e sindacali tra il 2019 e il 2023. Realizzato con materiali di repertorio provenienti dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD), il documentario intreccia memoria storica e presente per restituire il senso profondo di un’esperienza collettiva di resistenza e trasformazione.
Il film sarà introdotto da Vincenzo Vita, presidente dell’AAMOD, insieme a Mazzino Montinari (Giornate degli Autori). Seguirà un incontro-dibattito insieme alla regista Perla Sardella.
Un gruppo di lavoratori del porto di Genova, riuniti sotto la sigla autonoma C.A.L.P., si incontra in assemblea per discutere delle difficoltà nel rapportarsi con il sindacato, per denunciare il passaggio delle navi che trasportano armamenti ed esplosivi destinati ai teatri di guerra, per riflettere sulla necessità di creare reti di solidarietà e adottare un approccio intersezionale nelle proprie battaglie. Portuali segue da vicino questa realtà, portando sullo schermo il loro impegno antimilitarista, le rivendicazioni per maggiori diritti e sicurezza sul lavoro, il dialogo con altri collettivi portuali del Mediterraneo.
Attraverso un montaggio che alterna immagini d’assemblea, ritualità quotidiane e materiali d’archivio, il film restituisce un ritratto intimo e corale di un mondo in lotta, in cui il lavoro e il conflitto sociale si impongono come motori di cambiamento storico.
“Portuali è un film nato dalla volontà di esporsi all’irriducibile flagranza della lotta – racconta la regista – innescando un corpo a corpo con la realtà dove il cinema rinunciasse a strategie affrettate. Trovandomi a confronto con un gruppo interamente maschile, ne ho offerto un ritratto da una prospettiva inattesa, quella della parola, che qui è materia, ritmo, motore di un’azione volta al cambiamento”.
Dopo l’anteprima mondiale al 65° Festival dei Popoli, il film è distribuito in Italia da OpenDDB ed è prodotto da Berenice Film, con il sostegno di Rosa-Luxemburg-Stiftung Brussels Office e Stiftung Menschenwürde und Arbeitswelt, in collaborazione con AAMOD.
Perla Sardella (Jesi, 1991) vive e lavora a Genova, dove è anche insegnante di scuola superiore. Filmmaker e artista visiva, lavora con immagini fisse e in movimento, esplorando il confine tra sperimentazione e osservazione. I suoi progetti spaziano tra documentario, fotografia, audio e video-installazioni. Tra i suoi lavori: Please Rewind (2017), Prendere la parola (2019), Le grand viveur (2020), Le Ersilie (2022) e Prima Persona Plurale (2023).
La serata si inserisce nell’ambito di Solo di Martedì, rassegna che ogni settimana propone film capaci di interrogare il presente attraverso linguaggi e prospettive differenti. Il progetto, ideato da Paola Cassano, Mazzino Montinari, Antonio Pezzuto e Cristina Piccino in collaborazione con Associazione Filmmaker, nasce dal desiderio di trasformare la sala cinematografica in un luogo di incontro e dialogo tra autori e pubblico. Un’occasione per confrontarsi con opere che illuminano le contraddizioni del contemporaneo, alternando anteprime, titoli emersi nei festival e film che, nel tempo, hanno assunto lo status di classici.
Un film intenso e leggero, reso divertente da rapporti di famiglia che, spesso, sono carichi di conflitti, anche tra chi si vuole e si è sempre voluto molto bene (o almeno pensa così, fino a quando non dovesse scontrarsi con la realtà). Facilmente ci si identifica in due cugini, così inseparabili che si sono separati per lungo tempo; così legati che forse si odiano; così incapaci di dirsi la verità alla luce di un latente “devo volergli bene” imparato in famiglia. È una situazione ricorrente. I due cugini, però, sono ebrei. E ottant’anni dopo la liberazione dei campi di sterminio nazisti, ci troviamo in una storia che sa molto dell’umorismo ebraico, della loro capacità di sorridere o di far sorridere anche nelle avversità. Adesso non si sa se si crede ancora in Dio, se la questione religiosa ha ancora importanza, se c’è ancora il timore di persecuzioni: si parla soltanto di affetti di famiglia, di sensi di colpa, di depressione, di una nonna alla quale si è voluto molto bene. Soltanto una famiglia come tante. Benji Kaplan è fortemente depresso per la perdita della nonna alla quale era legatissimo, in un rapporto conflittuale con i genitori. La nonna ha lasciato una piccola eredità affinché i suoi due nipoti, anche David che raggiunge infatti Benji all’aeroporto di New York, possano andare ad incontrare i loro fantasmi, e a conoscere il loro Paese d’origine, la Polonia. La nonna è nata e vissuta in Polonia ed è sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Questo scuote la sensibilità di Benji che è davvero affranto, davvero in sintonia con quel dolore che ha attanagliato l’Europa del Novecento, lasciando strascichi nelle persone. Perché se anche la nonna era sopravvissuta, una parte di lei era rimasta ferma a quella guerra e a quella persecuzione di cui non si sarebbe mai liberata del tutto e che diventa, con questo film, con la memoria, molto più di un semplice ricordo. È proprio questo il valore di “A Real Pain” di Jesse Eisenberg, regista e interprete. Benji (Kieran Culkin, premio Oscar come migliore attore non protagonista) rappresenta colui che davvero partecipa di un dolore e non che guarda alla tragedia dell’Olocausto (come viene definito nel film) come a qualcosa che si deve sapere, che si deve commiserare e poi basta, si torna ad essere esattamente come prima. È il ruolo degli altri partecipanti al gruppo privato che si reca a Varsavia per una sorta di pellegrinaggio dell’anima. Mark e Diane sono due pensionati americani di Shaker Heights che non hanno rapporti con l’Europa, se non che lui si dice discendente dei migranti del Main Flower; Marcia che vuole ripercorrere il dolore ebraico per esorcizzare il suo recente divorzio dal quale ancora non si è ripresa; Eloge è un ebreo di recente conversione, attento ad ogni segnale che gli proviene dall’esterno come ogni neofita fa: si è convertito perché ruandese aiutato da una comunità ebraica e trova attinenze tra il suo dramma e quello del popolo eletto. La guida del gruppo è James, che cerca di spiegare e di creare momenti di riflessione, ma viene contestato presto da Benji perché si tratta di distaccate nozioni, non di un “vero dolore”. Il film sembra dirci che non dobbiamo soltanto compiere un atto dovuto nei confronti di una tragedia che dobbiamo ricordare almeno una volta l’anno. Dobbiamo partecipare con quel cuore umano che, almeno una volta l’anno, in occasione della Giornata della Memoria, dovremmo ricordarci di avere verso che soffre. Benji soffre, il suo dolore e quello di sua nonna; soffre la perdita del cugino che si sente inadatto nei suoi confronti, perché non si sente all’altezza di aspettative e di affetto che Benji rappresenta. Eppure è il senso di colpa imperante nella pellicola: David non era lì con suo cugino quando questi ha cercato di togliersi la vita. Non era con lui nel suo dolore, nel suo tormento, in quella depressione che spesso è sinonimo di delicatezza, gentilezza, sensibilità. Così fuori moda nel mondo di oggi. Così fuori moda sempre. I due cugini di ritrovano e si perdono ancora: David è un padre di famiglia, preciso e metodico, bisognoso di certezze, che svolge un lavoro così di moda oggigiorno che suo cugino lo considera un non lavoro, e così diverso da Benji, libero, schietto, solitario. Interessante come Benji voglia sdrammatizzare il Monumento agli eroi del ghetto, a Varsavia, impersonando dei combattenti per la libertà, mentre si ferma a riflettere sul viaggiare in treno verso Lublino: proprio in treno, come erano costretti a fare gli ebrei deportati. Il ragazzo sente tutto il peso di un dramma, tutto il legame con la nonna, tutto quello che ha lui rispetto al fatto che la nonna poteva morire per un niente e invece ha portato lui a nascere. Ecco infine la visita al campo di concentramento di Majdanek, ben conservato perché i nazisti non erano riusciti a farlo saltare in aria come accaduto in altri casi. Sono pertanto ben visibili le camere a gas e i forni. La fotografia del film è ottima, con interpretazioni molto interessanti. Infine i due cugini riescono a trovare la casa della nonna a Krasnystaw e questo compone un ricordo inconscio, dà forma ad una vita che rappresenta quella di tutti i morti dei campi di sterminio: erano persone a tutto tondo, non una stele, una pietra d’inciampo, non bidimensionali da chiudere in un cassetto di ricordi. Alla fine i due Kaplan si ritrovano e si salutano rientrando a New York, dove presumibilmente le loro vite torneranno a svolgersi nello stesso modo di prima del viaggio. Questo “vero dolore” è interessante, ben orchestrato e ben recitato. Da vedere.
Terzo incontro del ciclo “Per fare un film”, organizzato dalla Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté presso il Cinema FarneseArtHouse di Roma. Dopo le precedenti conversazioni incentrate sulla relazione tra regista e aiuto regista e tra regista e montatore, si parlerà ora del fondamentale rapporto tra regista e produttore nell’industria cinematografica.
L’evento, in programma sabato 8 febbraio dalle 10:00 alle 13:00, vedrà protagonisti Saverio Costanzo, regista e sceneggiatore tra i più apprezzati del panorama italiano, e Mario Gianani, produttore di spicco nel settore audiovisivo, tra i fondatori di Offside e Wildside, nonché recentemente co-fondatore di Our Films.A moderare l’incontro sarà il giornalista e critico cinematografico Boris Sollazzo.
Il rapporto tra regista e produttore è uno degli aspetti più complessi e cruciali nella realizzazione di un film. Se il regista è il custode della visione artistica, colui che dà forma e anima all’opera, il produttore è la figura che rende possibile la sua concretizzazione, garantendo la sostenibilità economica e organizzativa del progetto, ma anche sostenendo il progetto filmico dal punto di vista artistico. È un dialogo costante tra creatività e pragmatismo, tra esigenze artistiche e vincoli produttivi, che spesso determina il successo di un film. In questo ambito, la sinergia tra Costanzo e Gianani rappresenta uno straordinario esempio di connubio vincente. La loro collaborazione ha preso avvio con il film Private del 2004 ed è proseguita con In memoria di me (2007), dal romanzo Lacrime impure di Furio Monicelli, La solitudine dei numeri primi (2010), adattamento dell’omonimo romanzo di Paolo Giordano, consolidandosi poi negli anni con titoli come Hungry Hearts (2014), premiato a Venezia, Finalmente l’alba (2023) e soprattutto con la serie L’amica geniale (2018-2020), tratta dai romanzi di Elena Ferrante, modello di equilibrio tra narrazione autoriale e grandi produzioni televisive.
La loro collaborazione, che verrà approfondita nell’incontro attraverso racconti diretti e clip delle opere realizzate insieme, dimostra come il ruolo del produttore vada ben oltre la semplice gestione del budget, dimostrando l’importanza di un’interlocuzione strategica, capace di accompagnare il regista in tutte le fasi del processo creativo, dalla scrittura alla distribuzione, e assicurando che la visione artistica possa prendere forma senza compromessi, ma anche senza perdere di vista le dinamiche del mercato.
Si è concluso il primo dei tre moduli della IV edizione di CINEPROF – La Grande Visione in Sala – La Scuola Incontra le professioni e la creatività del Cinema”, il percorso formativo per gli studenti promosso da ANEC – Associazione Nazionale Esercenti Cinema – Sezione Regionale del Lazio che ha coinvolto, in questa fase iniziale, ben 1.224 studenti e 113 docenti di dieci istituti scolastici primari e secondari di primo e secondo grado distribuiti tra Lazio, Abruzzo, Sardegna e Umbria. Il progetto nasce con l’obiettivo di educare i più giovani al linguaggio audiovisivo, fornendo strumenti di lettura critica delle immagini e stimolando l’interesse per le diverse professionalità del settore, dalla regia alla sceneggiatura, dal montaggio alla fotografia. Un percorso didattico sviluppato attraverso cicli di proiezioni sul grande schermo preceduti da una formazione per docenti di alto profilo che non si limita alla semplice fruizione dei film, ma che invita alla riflessione sulle potenzialità espressive del cinema e sulla sua capacità di raccontare la realtà, stimolando una diversa fruizione di un testo composto da immagini e suoni e sensibilizzando i giovani verso alcune urgenti tematiche della società contemporanea che li riguardano. “Riportare i giovani nelle sale cinematografiche – afferma Leandro Pesci, Presidente di Anec Lazio– è una sfida necessaria. Il grande schermo non è solo un luogo di intrattenimento, ma un’esperienza culturale e formativa che permette di riscoprire il valore della visione collettiva. CINEPROF vuole offrire agli studenti un’occasione per comprendere meglio il cinema e, magari, scoprire una futura vocazione professionale”.
Le proiezioni si sono svolte in otto sale cinematografiche: Multisala Andromeda di Roma, Multisala Astoria di Anzio, Politeama Cityplex di Frascati, Multisala Rio di Terracina, Movieplex L’Aquila, Multisala Moderno di Rieti, Cinema Cityplex Moderno di Sassari e Sala Pegasus di Spoleto. Gli studenti e i docenti hanno partecipato attivamente agli incontri, dimostrando interesse per i temi trattati e curiosità verso le professioni che contribuiscono alla realizzazione di un’opera cinematografica.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da MiC e MIM, in collaborazione con SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), Università degli Studi si Roma Tor Vergata, Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria di Alghero.
In un contesto in cui la fruizione dei contenuti avviene sempre più attraverso dispositivi mobili e piattaforme digitali, questa esperienza offre spunti per affrontare in classe il linguaggio audiovisivo con maggiore consapevolezza e partecipazione critica.
Le prossime fasi del percorso continueranno a coinvolgere nuove scuole e studenti, ampliando l’approfondimento sui linguaggi del cinema e sulle sue potenzialità educative.
“Io e te dobbiamo parlare” è un film da vedere. Divertente, leggero, adatto a prendersi una boccata d’ossigeno nel caos quotidiano, vede una coppia comica azzeccata, in cui il noto Leonardo Pieraccioni è perfettamente nel ruolo dell’attore: spontaneo, realistico, quasi perfetto. Accanto a regista e attore Alessandro Siani altrettanto nel ruolo, con una capacità recitativa convincente, pur nell’impossibilità di scene da effetti speciali, per due poliziotti imbranati. Pieraccioni e Siani, infatti, impersonano due agenti di Polizia che il loro capo non sa più dove mettere: dovunque siano assegnati, generano problemi e non tanto perché ne siano loro la vera causa, quanto perché, anche quando intorno a loro sparano e si ammazzano, i due nemmeno se ne accorgono. Un po’ il verso a quella Polizia che sembra sempre non esistere quando se ne avverte il bisogno, insomma. A fronte del solito duo spettacolare di agenti, sempre in ordine, lucidi, lindi e pinti che risolvono sempre i casi, sia loro che degli altri. Siani (che impersona Antonio) e Pieraccioni (nei panni di Pieraldo) sono insomma i due Paperino che tanto piacciano alla gente, perché è facile identificarsi in loro e, anche se sono diventati famosi per avere arrestato un boss pluri-ricercato, l’hanno fatto per puro sbaglio. E non siamo un po’ tutti noi quelli a cui, se proprio va bene qualcosa, ci sembra quasi impossibile? Bene. La coppia nel lavoro è un’anticoppia, perché Antonio aveva lasciato la moglie Matilde (Brenda Lodigiani) che adesso è la compagna di Pieraldo, divenuto così il terzo genitore della figlia del collega. Pieraldo non nasconde l’amicizia, che forse vorrebbe tramutare in qualcosa di più, con la collega della stradale Sara (Francesca Chillemi) che si rivelerà degna di arresto, rompendo l’idillio prima che si potesse realizzare. Ma non nasconde nemmeno che avrebbe voluto restare dietro alla sua scrivania di esperto informatico, con la sua amata stufetta a rendergli la vita comoda e tiepida, lontano dall’azione che invece è fondamentale per Antonio, anche se la vive non da poliziotto nostrano, ma all’americana, come se fosse Tom Cruise in uno dei suoi famosi film d’azione. Antonio è il classico figlio degenere di un truffatore, Peppe Lanzetta, che gli ha insegnato a fare “il mariuolo” ed è convinto che il figlio abbia sbagliato mestiere; ma è anche amico di un rapinatore smemorato, tale Fittipaldi (Giovanni Esposito), che diventa una vera iconica macchietta.
Le scene sono ben congegnate e spassose, sia che si tratti di inseguimenti impossibili in tram e motorino, sia che si tratti di dover sparare al poligono senza sapere bene come si impugna una pistola, rendendo i due poliziotti davvero simpatici perché talmente inadatti al loro ruolo che lo spettatore si mette quasi nei panni del loro aiutante. Facile del resto tifare per questa nuova coppia comica davvero indovinata, convincente e capace di fare ridere senza scadere nel banale o nel volgare.
Torna per la quarta edizione ViviCinema&Teatro Roma, progetto che intende valorizzare e rendere più accessibile l’offerta cinematografica e teatrale cittadina e nel contempo sostenere il rilancio economico del settore e che è realizzato dall’Assessorato alla Cultura di RomaCapitale e dalla Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con l’Associazione Esercenti Cinema del Lazio (Anec Lazio), l’Associazione Teatri Privati Italiani (Atip) e l’Unione Teatri di Roma (Utr).
Un’iniziativa che riscuote un successo crescente. Quest’annosono 13.559 i carnetmessi a disposizione per godere di un’ampia offerta di spettacoli grazie all’adesione di 22cinema, per un totale di 112 schermi, e29 teatri.
Il carnet potrà essere acquistato fino ad esaurimento dei carnet disponibili sulla piattaforma www.vivicinemaeteatro.it (e presso le biglietterie di alcune strutture aderenti il cui elenco è disponibile sul sito) e sarà utilizzabile a partire dal 30 dicembre 2024 fino al 31 maggio 2025.
Per i cinema potranno essere utilizzati un massimo di 2 ingressi al giorno e senza limitazione di utilizzo dei carnet nella stessa struttura; sono esclusi gli eventi speciali, le anteprime e le proiezioni in 3d.
Per i teatri, i carnet potranno essere utilizzati per un massimo di due ingressi al giorno nella stessa sala, mentre per avvalersi del terzo ingresso si dovrà scegliere una struttura diversa; le pagine dei singoli teatri aderenti sono consultabili, sempre sul sito www.vivicinemaeteatro.it, con le indicazioni sulle modalità di fruizione previste dalle varie strutture.
L’acquisto dei carnet è riservato ai soli maggiorenni, ma potrà essere utilizzato anche da altri possessori. Ogni persona potrà acquistarne un massimo di 5.
Tutte le informazioni, costantemente aggiornate, sulle sale aderenti, sull’offerta di spettacoli e su modalità e condizioni di utilizzo del Carnet sono disponibili sempre sulla piattaforma web www.vivicinemaeteatro.it che mette in rete i cinema e i teatri coinvolte nell’iniziativa.
Sabato 30 novembre scorso è stata inaugurata ufficialmente a Palazzo Depperu di Luras (SS), la mostra fotografico-documentale Donne di Sardegna, un’iniziativa mirata a celebrare e valorizzare il ruolo delle donne sarde che, dall’antichità fino ai giorni nostri, hanno contribuito in maniera determinante alla crescita delle arti, della scienza, della letteratura, della politica e degli usi e costumi.
Organizzata dall’Associazione culturale Il Leone e le Cornucopie in collaborazione con la Pro Loco di Luras, con il contributo dell’assessorato alla Cultura della Regione Sardegna e il patrocinio del Comune di Luras, l’esposizione propone un percorso ricco e suggestivo che permette di riscoprire conquiste e successi ottenuti da figure femminili che hanno segnato la storia dell’isola.
Nell’ambito dell’iniziativa si è svolta la prima edizione del Premio Donne di Sardegna. un omaggio a undici donne della società contemporanea che si sono distinte per la propria opera e professionalità.
L’evento ha visto la partecipazione speciale del noto attore Sebastiano Somma, che ha letto alcuni brani dedicati alle donne tratti dalle opere di Grazia Deledda e Michela Murgia, due figure iconiche della cultura sarda e protagoniste della retrospettiva.
Le premiate, che rappresentano diversi ambiti della società, sono state selezionate per il loro impegno, il talento e il coraggio, qualità che le hanno rese ambasciatrici dell’eccellenza sarda in Italia e nel mondo.
I riconoscimenti sono andati a:
LUCIA CAREDDU. Nata a Luras. È una mamma, nonna e bisnonna che rappresenta le nostre donne sarde di un tempo, capace con il suo prezioso apporto di dedicarsi con amore alla cura della famiglia e di superare con grande forza d’animo le prove più difficili che la vita le ha presentato.
VALENTINA CARUSO. Nata a Cagliari. Archeologa e giornalista Rai e Sky, attualmente conduttrice della trasmissione di successo “Origini”. Dopo aver iniziato a lavorare per alcune emittenti locali, è entrata a far parte della redazione di Sky Sport 24 come inviata delle partite del Cagliari calcio per poi riprendere, dal 2024, a lavorare per la Rai.
ANNA GARDU. Nata a Oliena pasticcera da 4 generazioni e decoratrice di dolci artistici, pluripremiata, trasforma con il suo estro gli umili ingredienti della pasticceria tradizionale olianese e sarda in vere e proprie opere d’arte.
ADELAIDE LADU. Nata ad Oliena. Ingegnera elettronica, come responsabile dei ricevitori installati sul Sardinia Radio Telescope, è impiegata all’interno di un progetto europeo. Collabora attualmente con l’Osservatorio di Cagliari.
ARIANNA LEONI. Nata a Luras. Artista, ceramista e decoratrice di oggetti d’arredo che traggono ispirazione dal mare e dal paesaggio della Sardegna che sono riferimento di tutta la sua produzione artistica.
MARIA GRAZIA PINNA. Nata a Carloforte. Prima donna arbitro di calcio d’Italia, attualmente impegnata nel volontariato in sostegno delle popolazioni più deboli e bisognose di supporto.
MARIA ANGELA PIRA. Nata a Dorgali. giornalista professionista, conduce la rubrica quotidiana Business su SkyTg24 ed è autrice del podcast di successo 3Fattori. Ha lavorato a Class Cnbc nel ruolo di responsabile del China Desk, e di curatrice delle finestre su Borsa e mercati per il Tg5 e per il tg di La7.
DIANA PUDDU. Nata a Quartu Sant’Elena (Cagliari). Casalinga e cantante autodidatta, dotata di un talento naturale che l’hanno condotta alla vittoria dell’edizione 2023 della nota trasmissione Rai “The Voice Senior”.
MARIA GIUSEPPINA TAMPONI. Nata a Sassari. Assessore al Turismo del Comune di Luras, all’interno del quale si occupa con passione della valorizzazione delle tradizioni locali e galluresi.
ALESSANDRA TODDE. Nata a Nuoro. Ingegnere,prima Presidente donna della Regione Sardegna. Manager di multinazionali specializzate nella tecnologia, energia e finanza, è stata vice ministra dello sviluppo economico e deputata del Parlamento italiano.
STEFANIA UNIDA. Nata a Cagliari. Geo-scienziata e docente in Inghilterra dove ha vissuto per 12 anni. Vive ora a Cagliari dove insegna Scienze e Matematica in lingua inglese, ma la sua missione più importante rimane quella della divulgazione della patologia che “è diventata parte di lei”.
I premi, simbolo di questa celebrazione, sono stati realizzati in esclusiva dalla ceramista e decoratrice Arianna Leoni, originaria di Luras, le cui opere riflettono la bellezza del paesaggio e della tradizione isolana.
Intervistata nell’ambito della premiazione, MariaGiuseppina Tamponi, assessore al turismo e alla cultura del Comune di Luras, ha dichiarato: “è stato davvero emozionante aver udito la storia delle protagoniste premiate dalle loro voci. Voci che hanno saputo trasmettere orgoglio, coraggio, forza e un forte desiderio di riscatto. La mostra stessa, infatti, rappresenta il riscatto di tante donne del passato che hanno contribuito a far crescere la nostra isola oltre i confini regionali e, talvolta, nazionali, ma non hanno trovato e non trovano tutt’ora il giusto spazio nei libri di storia. Un grazie particolare a tutte le donne premiate che hanno popolato quest’ultimo sabato di novembre nel nostro paese, che, tra storie di amore familiare e resistenza sociale possono essere considerate a tutti gli effetti i pilastri cui la nostra società di aggrappa per crescere e maturare.”
La mostra Donne di Sardegna, sarà aperta al pubblico ad ingresso libero fino al 31 dicembre; è allestita nelle magnifiche stanze in stile liberty del Palazzo, edificio storico dei primi del ‘900 situato nel cuore del Paese, e propone un allestimento con pannelli espositivi e immagini frutto di approfondite ricerche, offrendo al visitatore un viaggio attraverso il tempo e il valore delle donne che hanno dato lustro alla Sardegna.
Tra le protagoniste ritratte spiccano Eleonora d’Arborea, straordinaria Giudicessa vissuta tra il 1347 e il 1403; Grazia Deledda, unica italiana a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura; Adelasia Cocco, pioniera come prima donna medico in Italia; Maria Lai, artista celebre per le sue opere tessili; la soprano Maria Carta, simbolo della tradizione musicale sarda; Emanuela Loi, poliziotta della scorta di Paolo Borsellino, eroina del dovere; e Michela Murgia, scrittrice e voce coraggiosa recentemente scomparsa.
Un’area multimediale consente inoltre di immergersi nei ricordi dell’isola attraverso filmati d’epoca tratti dagli archivi dell’Istituto Luce, che mostrano una Sardegna autentica e ancora poco conosciuta agli inizi del secolo scorso.
Una sezione speciale della mostra è dedicata all’enigmatica figura dell’accabadora, resa celebre dall’omonimo romanzo di Michela Murgia. Una rappresentazione a grandezza naturale, con abiti tradizionali e accessori autentici, è stata gentilmente concessa dal Museo Etnografico Galluras, offrendo uno spaccato affascinante della civiltà agro-pastorale della Gallura
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
Nell’ambito della mostra artistico-documentale La Dolce Vita di Federico Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà, l’aeroporto Olbia-Costa Smeralda ospita due serate straordinarie dedicate a Federico Fellini. Mercoledì 11 dicembre, alle ore 20:00, sarà proiettato La Dolce Vita, seguito venerdì 13 dicembre, sempre alle 20:00, da Amarcord. Entrambi i film, presentati nella versione restaurata concessa dalla Cineteca di Bologna, offriranno agli spettatori un’esperienza unica nel cuore del capolavoro felliniano. L’ingresso è gratuito e le proiezioni si terranno nella sala della ArtPort Gallery, al piano superiore dell’aeroporto.
La Dolce Vita è un film che ha segnato una generazione e definito un’epoca. Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1960, rappresenta uno sguardo critico e poetico sulla società italiana del boom economico, raccontato attraverso il personaggio di Marcello Rubini, interpretato magistralmente da Marcello Mastroianni. Tra le sequenze più iconiche, la passeggiata notturna nella Fontana di Trevi con Anita Ekberg è rimasta nell’immaginario collettivo come simbolo di bellezza e decadenza.
Con Amarcord, invece, Fellini ci porta nella sua Rimini d’infanzia, con un racconto intimo e nostalgico che ha vinto l’Oscar come Miglior Film Straniero nel 1975. Attraverso una galleria di personaggi memorabili e atmosfere surreali, il regista rievoca con ironia e poesia un mondo fatto di piccole storie, memorie personali e collettive, e momenti che toccano il cuore.
Questi appuntamenti sono pensati per offrire al pubblico un’occasione speciale di vivere l’aeroporto non solo come luogo di passaggio, ma anche come centro culturale che celebra il cinema italiano in tutta la sua bellezza e complessità.
Il viaggio tra le emozioni del mondo felliniano continuerà anche lunedì 16 dicembre, con il concerto del maestro Giandomenico Anellino, che trasporterà il pubblico attraverso le musiche più celebri delle colonne sonore dei film di Fellini e del cinema italiano, unendo arte e musica in un’atmosfera magica. Al concerto seguirà la performance del Movin’on Up Gospel Choirche si esibirà in un repertorio di brani natalizi.
Un programma ricco di suggestioni che ha il duplice obiettivo di celebrare il genio di Fellini, e trasforma l’aeroporto di Olbia in uno spazio d’incontro e condivisione culturale.
La dolce vita di Fellini e Catozzo: tra sogno, magia e realtà è aperta al pubblico fino al 31 dicembre 2024, con ingresso libero a tutti.
Terza edizione per l’arena cinematografica “Cinevillage” ideata e organizzata all’Agis Lazio Srl nel parco di Largo Ravizza nel quartiere romano di Monteverde.
Fino all’8 settembre ogni sera sono in programma i migliori film della ultima stagione cinematografica, insieme ad una rosa di eventi collaterali con ospiti di eccezione.
“Il Cinevillage è diventato, nel corso degli ultimi anni, un appuntamento atteso da tutte le cittadine e i cittadini del Municipio – afferma il presidente del XII Municipio Elio Tomasetti – Un evento importante non solo come volano culturale e creativo, ma anche come luogo di costruzione del senso di comunità, di lotta alle solitudini, di aggregazione e di incontro.” Alle sue parole fanno seguito quelle di Gioia Farnocchia, assessore alla cultura del medesimo municipio: “Il palco che abbiamo voluto offrire come opportunità gratuita per le nostre realtà culturali, creative, sportive e di cittadinanza attiva, sarà attivo anche quest’anno da giugno a settembre con musica, presentazioni, mostre, libri e dibattiti, e costituisce un punto di incontro prezioso per tutta la nostra comunità. Dulcis in fundo ospitiamo una grande novità, il cinema in cuffia, che consentirà agli spettatori di tuffarsi nella magia del cinema senza creare inquinamento acustico.”
“Siamo orgogliosi di far vivere questo quartiere ricco di storia e di cultura con speciali appuntamenti indirizzati ad un pubblico trasversale, dalle famiglie agli esperti cinefili – dichiara Leandro Pesci, presidente Agis Lazio Srl – L’entusiasmo dimostrato dai cittadini romani lo scorso anno, che ha portato ha continui sold out e ad un’abitudine viva alla cultura cinematografica ci fa ben sperare anche per questa nuova stagione estiva che avrà la particolarità, in esclusiva per questa arena, di far ascoltare i film in cuffia con i migliori sistemi di tecnologia digitale.”
In relazione ai prezzi dei biglietti, seguendo una logica di accessibilità globale, torna anche in arena la formula “Cinema revolution” promossa dal Ministero della Cultura, che offrirà la possibilità di rivivere le emozioni del grande schermo con un biglietto a prezzo popolare: € 3,50 per tutti i film italiani ed europei, con un tetto massimo di € 5,00 per quelli non europei. Nuovo invece lo speciale abbonamento “Vivispettacolo”.
Si rinnova anche la collaborazione con Acea e fra ANEC Lazio e Camera di Commercio di Roma: in particolare, con quest’ultima, ANEC Lazio porta avanti il progetto istituzionale “Le attività culturali come strumento di rilancio competitivo per le imprese del territorio”, tramite il Bando per il sostegno alla competitività delle imprese e per lo sviluppo economico del territorio2024 – I edizione, finalizzato a promuovere e sostenere le attività imprenditoriali presenti nei due quartieri coinvolti attraverso l’organizzazione di attività e iniziative promozionali. Con l’obiettivo di aumentare la visibilità e la produttività dei presidi commerciali del territorio e a contribuire offrendo un nuovo e necessario slancio all’economia locale, anche attraverso un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza e pulizia sia interne che esterne alle Piazze.
Curatore degli appuntamenti con gli ospiti, che interverranno prima e dopo la proiezione del film per un approfondimento sull’opera e per rispondere alle domande del pubblico, è Franco Montini, con la collaborazione di Francesco Crispino. Tra i nomi in programma nel primo mese di programmazione a Piazza Vittorio si segnalano Riccardo Milani, Neri Marcorè e Giovanni Veronesi.
Davanti ai 400 posti a sedere dell’arena si svolgeranno inoltre, nel pomeriggio, con cadenza bisettimanale, anche i tradizionali appuntamenti con “Libri & Spritz”, un format culturale, a cura della Community C.A.S.A. (Community Autogestita Scrittori e Artisti), un’associazione che nel corso degli anni ha saputo dare spazio e voce alla Cultura e all’Arte, dalla narrativa alla poesia, passando per il teatro, la musica e la sperimentazione artistica, portando tra la gente un’esperienza a tutto tondo, un vero e proprio circuito di condivisione e comunicazione che dal quartiere si allarga alla città, inclusivo e gratuito per ogni fascia d’età.
Onnipresente nel parco anche lo storico chiosco Totem Garden Bar pronto a soddisfare i palati di tutti e animatore di un vasto calendario di eventi culturali, musicali, gourmet. Gestito da Antonio Mannicci, negli anni questo luogo è diventato un importante centro di aggregazione culturale con conseguente riqualificazione del territorio Monteverdino. Nel calendario degli eventi programmati si spazierà in diversi ambiti culturali: stand up comedy, presentazioni di libri, concerti di musica d’autore e dj set, workshop formativi e mercatini artigianali.
La XXIVesima edizione di NOTTI DI CINEMA A PIAZZA VITTORIO prenderà il via quest’anno oggi, 15 giugno, e andrà avanti fino al 15 settembre. Storica manifestazione ideata e organizzata da Anec Lazio, Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici del Lazio, l’arena cinematografica proporrà quest’anno i migliori film dell’ultima stagione cinematografica che in molti casi saranno accompagnati dalla presenza di ospiti di eccezione.
Accessibilità e prezzi popolari per ogni tipo di pubblico è il motto della sala cinematografica open air che ospita fino a 600 posti a sedere e che l’anno scorso si è confermata al vertice delle classifiche delle arene del Lazio per affluenze e consensi. Torna per il secondo anno consecutivo la formula “Cinema revolution” promossa dal Ministero della Cultura, che offrirà la possibilità di rivivere le emozioni del grande schermo con un biglietto a prezzo popolare: € 3,50 per tutti i film italiani, europei e inglesi. Nuovo invece lo speciale abbonamento “Vivispettacolo”.
“Sull’onda della grande emozione che ha visto tornare già l’anno scorso in arena un pubblico precedentemente disaffezionato, per molte ragioni, all’esperienza della sala cinematografica – afferma Leandro Pesci, presidente di ANEC Lazio – ci auguriamo di far vivere e condividere insieme le storie e i grandi temi che la nostra cinematografia, popolare e d’autore, continua a trasmetterci con grande originalità. Per tale motivo rivolgiamo le linee della nostra programmazione a un pubblico di ogni generazione e gusto, cercando di coprire a 360 gradi gli interessi e la voglia di vivere un’offerta tramite un linguaggio ben diverso dal piccolo schermo o tablet. Ci auguriamo che con queste premesse di poter vivere insieme un grande divertimento e la gioia immersiva del buio in sala”.
“Le iniziative Cinevillage, di piazza Vittorio e di Monteverde, presentate oggi sono due eventi importanti tra i tanti che punteggeranno la città per l’Estate Romana 2024 – ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – Il cinema è da sempre un elemento centrale della kermesse estiva cittadina che trova proprio nelle arene all’aperto uno dei suoi ‘storici’ punti di forza. In controtendenza con i nuovi modelli di consumo individuale dei prodotti cinematografici, anche quest’anno abbiamo voluto essere al fianco della Settima Arte per continuare a promuoverne la visione come esperienza collettiva, che è l’unica in grado di garantire magia ed emozioni speciali agli spettatori.”
“L’arena di Piazza Vittorio – dichiara Giulia Silvia Ghia, assessore alla cultura del I Municipio, rappresenta tradizionalmente un attesissimo appuntamento non solo per i residenti del quartiere, ma per tutti i cittadini romani. Il I Municipio è particolarmente legato a questa manifestazione che quest’anno si arricchisce anche del centocinquantesimo anniversario dell’Esquilino: a tale proposito, fino a dicembre, sono in programma una serie di iniziative che coinvolgeranno tutte le associazioni e realtà del territorio”.
Si rinnova anche la collaborazione con Acea e fra ANEC Lazio e Camera di Commercio di Roma: in particolare, con quest’ultima, ANEC Lazio porta avanti il progetto istituzionale “Le attività culturali come strumento di rilancio competitivo per le imprese del territorio”, tramite il Bando per il sostegno alla competitività delle imprese e per lo sviluppo economico del territorio2024 – I edizione, finalizzato a promuovere e sostenere le attività imprenditoriali presenti nei due quartieri coinvolti attraverso l’organizzazione di attività e iniziative promozionali. Con l’obiettivo di aumentare la visibilità e la produttività dei presidi commerciali del territorio e a contribuire offrendo un nuovo e necessario slancio all’economia locale, anche attraverso un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza e pulizia sia interne che esterne alle Piazze.
Curatore degli appuntamenti con gli ospiti, che interverranno prima e dopo la proiezione del film per un approfondimento sull’opera e per rispondere alle domande del pubblico, è Franco Montini, con la collaborazione di Francesco Crispino. Tra i nomi in programma nel primo mese di programmazione a Piazza Vittorio si segnalano Matteo Garrone, Giovanni Veronesi, Neri Marcorè, Margherita Vicario e Paolo Virzì.
Alcuni dei film in proiezione saranno inoltre visibili con il sistema “Movie Reading” che prevede, scaricando un’apposita app su smartphone e tablet, i sottotitoli per audiolesi e le audiodescrizioni per i non vedenti.
Numerose, inoltre, le iniziative socio-culturali collaterali al cinema, organizzata in collaborazione con l’Associazione Piazza Vittorio APS: tra queste attività ludico-sportive, in collaborazione con il CONI, danze folkloriche in piazza, a cura di “Le danze di Piazza Vittorio”, presentazioni bisettimanali di libri, performance e arte, con la consolidata rassegna “La porta magica”, a cura di “Esquilino Poesia A.P.S.” – e gli appuntamenti letterari-filosofici organizzati ogni giovedì dalla Libreria Rotondi. Tra questi il premio “Oltre la soglia”, in programma il 20 giugno, che ospiterà la scrittrice statunitense di origine indiana Jumpa Lahiri, vincitrice del premio Pulitzer e premio Viareggio Versilia.
Nell’ambito del progetto di riqualificazione dei Giardini Nicola Calipari di Piazza Vittorio Emanuele II continua anche il progetto “L’albero delle identità”, un’opera d’arte partecipata derivante da un progetto che coinvolge istituzioni, scuole, aziende e utenti del territorio.
Culture e cotture del Mondo animeranno invece l’arena per due serate a luglio in collaborazione con Multi, il festival ideato da Slow Food Roma e Lucy.Sulla Cultura che entrerà poi dal vivo nella stessa piazza dal 19 al 22 settembre e che ha l’obiettivo di unire diverse dimensioni culturali in modo trasversale: in particolare culture letterarie, musicali, artistiche e gastronomiche. Il percorso di saperi e sapori avrà due anticipazioni con proiezione e presentazione dei film “Povere creature”, in compagnia dello scrittore Nicola La Gioia e con “Killers of the flower moon”, insieme a Slow Food Roma. Un percorso multisensoriale che celebra diverse esperienze ed espressioni nel nome della convivialità.
Dal 6 al 15 settembre, ogni sera dalle 21:00 alle 23:00, si svolgerà invece la seconda edizione dell’Esquilino Jazz festival, organizzato da Horti Magici che quest’anno proporrà repertori di musica originale per dare spazio e ascolto ad un jazz più moderno e contaminato, adatto ad una piazza cosmopolita qual è Piazza Vittorio.
Dal 12 al 15 Settembre 2024 torna, per la sua quinta edizione, FLAG, Festival Della Letteratura, della Poesia, del Cinema, del Teatro e dei Media Arcobaleno, il più importante evento multimediale targato lgbtqia+ rivolto ai giovani e a tutta la cittadinanza. Tema portante di quest’anno “Vénti | Twenty | Vènti” sull’analisi da ventennio in ventennio, del progresso o regresso in Italia nel confronto tra cinema, letteratura teatro e media in ambito lgbtqia+. Per conoscere cosa è cambiato o cosa si è trasformato dagli anni 70 ad oggi e comprendere le vecchie e nuove povertà, tra diritti e sentimenti.
Infine, nello spazio poliedrico denominato Vittorio Summer Village adiacente al cinema e gestito da Vinificio, il connubio tra cultura e sapori proporrà un ventaglio di offerte per tutti i gusti portando sul palco eventi musicali e di stand up comedy.