I gelatieri zoldani al Salone del Gusto di Torino

I012768-maestro-gelatiere_val-di-zoldoDal 22 al 26 settembre a Torino, tra gli ospiti della Compagnia Gelatieri a Terra Madre Salone del Gusto 2016, ci saranno anche i Maestri gelatieri della Val di Zoldo che racconteranno e mostreranno dal vivo come veniva prodotto il gelato alla fine dell’800, con mantecatori azionati a mano e raffreddati a ghiaccio e sale.

Turisti e professionisti del settore provenienti da oltre 160 paesi nel mondo potranno così conoscere la maestria e l’arte degli artigiani del gusto della valle zoldana, una tradizione che si tramanda da oltre due secoli tra i massicci dolomitici del Pelmo e del Civetta in provincia di Belluno. L’incontro con i gelatieri avverrà presso la “Via del Gelato” e venerdì 23 settembre, quando sfileranno per le strade del centro di Torino.

La peculiarità del Gelato Zoldano consiste nell’essere preparato con materie prime genuine e fresche. Il gusto principe è la Crema all’uovo aromatizzata con bacche di vaniglia e scorze di limone, seguendo una ricetta che prevede l’uso di latte fresco, panna fresca, uova fresche e zucchero. La presenza delle uova in quasi tutti i gusti è poi una delle caratteristiche del Gelato Zoldano, che non prevedeva l’uso di alcun tipo di addensante o di altri emulsionanti al di fuori della lecitina naturalmente presente nel tuorlo.

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LA PRODUZIONE DEL GELATO CON I MANTECATORI DELL’800 Prima dell’avvento dell’energia elettrica e dei sistemi di refrigerazione, venivano utilizzati mantecatori manuali (le macchine per produrre il gelato) azionati dalla forza dell’uomo. Il gelato è infatti una miscela liquida che, opportunamente raffreddata e contemporaneamente agitata per incorporare aria, diventa cremosa e non si trasforma in ghiaccio perchè contiene un anticongelante naturale rappresentato dagli zuccheri presenti nella ricetta. Il freddo necessario per il congelamento veniva dato da una miscela eutettica formata da ghiaccio e sale (raggiunge la temperatura di -24°/-25°), che veniva posta in una intercapedine all’interno dalla mastella di legno che costituiva la base del mantecatore.

ATc

“Coloriamo Verona”, concorso per writers. Domande entro il 15 settembre

L’Amministrazione comunale, in collaborazione con Rfi SpA Direzione Territoriale Produzione Verona, promuove la quarta edizione del concorso Writers-Street art “Coloriamo Verona”, per la presentazione di idee e progetti finalizzati alla riqualificazione estetica di alcuni luoghi cittadini. Quest’anno gli spazio individuati da dipingere saranno, come per lo scorso anno, ulteriori tre tratti del muro di cinta dell’ex Scalo merci di stradone Santa Lucia, per circa 300 metri complessivi.

Scopo del concorso è dare spazio alla creatività e all’espressione artistica dei giovani writers veronesi in spazi idonei, educando al pieno rispetto della proprietà altrui e del patrimonio storico-artistico-monumentale cittadino e, nel contempo, migliorando esteticamente i luoghi della città bisognosi di intervento. Una commissione sceglierà tra i progetti pervenuti i tre vincitori, ai quali verrà assegnato un premio di 3.000 euro ciascuno (al lordo delle ritenute di legge), comprensivo delle spese per l’acquisto dei colori e materiali necessari. Per partecipare al concorso è necessario inviare la domanda di adesione e il bozzetto in scala dell’opera entro il 15 settembre al seguente indirizzo: Comune di Verona, Direzione Generale, piazza Bra 1, 37121 VERONA . Tutte le informazioni utili -bando di concorso, domanda di partecipazione, fotografie e planimetrie dei luoghi individuati- possono essere reperite sul portale http://www.comune.verona.it, alla pagina Direzione Generale-comunicazioni e avvisi.

Nelle precedenti edizioni del concorso le opere grafiche vincitrici sono state realizzate nel territorio della 5^ Circoscrizione, nei sottopassi ciclopedonali di viale Piave, in un tratto di muro dell’ex Scalo merci di stradone Santa Lucia; sulle pareti del cavalcavia ferroviario di Corso Milano–Croce Bianca; sul fianco sud dell’edificio Agec di piazza Brodolini 1.

 

 

Roberto Bolis

 

 

Da oggi al 9 settembre a Melbourne Sol d’Oro Emisfero Sud 2016

Il primo albero di ulivo fu piantato nel giardino botanico di Sydney nel 1800. Da allora, l’Australia è diventata terra di produzione e consumo di olio extravergine, con uno sviluppo più convinto e deciso dagli Anni Sessanta del secolo scorso.

Ed è proprio il sesto paese al mondo per estensione e il primo dell’Oceania ad ospitare da oggi 5 al 9 settembre a Melbourne l’edizione 2016 di Sol d’Oro Emisfero Sud, la competizione che Veronafiere dedica agli oli extravergine di oliva prodotti nei Paesi a sud dell’equatore, che potranno partecipare con due etichette differenti.

Nato nel 2014 dallo sdoppiamento di Sol d’Oro, il più importante concorso mondiale dedicato agli oli extravergine di qualità, come evento itinerante tra i Paesi nuovi produttori (Argentina, Cile, Peru, Brasile, Uruguay, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica) e in contro stagione rispetto al bacino del Mediterraneo dove invece l’olivicoltura è diffusa da millenni, Sol d’Oro Emisfero Sud è stato ospitato nelle due prime edizioni da Cile e Sudafrica.

Sponsor e sostenitore dell’iniziativa in Australia è il Governo del Victoria (Vic Gov), che vede in Sol d’Oro Emisfero Sud un incentivo alla crescita qualitativa del settore dell’olio d’oliva locale e la sua promozione a livello internazionale. Proprio alle opportunità di mercato sono dedicati due focus economici in programma nella giornata conclusiva dei lavori, dopo la proclamazione dei vincitori e la degustazione guidata degli oli premiati.

L’evento si svolge con il patrocinio del Consolato Italiano ed è organizzato con la collaborazione della Camera di Commercio Italiana a Melbourne.

La giuria, composta da panelist internazionali e guidata da Marino Giorgetti, capo panel di Sol d’Oro fin dalla prima edizione del 2002 allo scopo di mantenere l’uniformità e il rigore di giudizio che da sempre caratterizzano la competizione, assegnerà i premi attraverso selezioni successive degli oli, in modalità “blind tasting”. Tre le categorie in concorso: fruttato leggero, fruttato medio, fruttato intenso.

Gli oli vincitori di Sol d’Oro Emisfero Sud potranno fregiarsi del “bollino di qualità” Sol d’Oro, Sol d’Argento e Sol di Bronzo; inoltre insieme a quelli di Sol d’Oro Emisfero Nord in programma a febbraio 2017, saranno presentati ai buyer internazionali all’interno dell’Oil Bar durante la prossima edizione di Sol&Agrifood – Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità (9-12 aprile 2017) e inseriti nella guida «Le stelle del Sol d’Oro» edita annualmente da Veronafiere e distribuita ai buyer e giornalisti provenienti da tutto il mondo.

Veronafiere, attivo dal 1898, è oggi il primo organizzatore diretto di manifestazioni in Italia e secondo per fatturato, e ai vertici in Europa. È leader nel settore agricolo e agroalimentare in Italia, con una quota delle manifestazioni fieristiche relative al comparto pari al 45%. Nel corso degli anni ha sviluppato nuove aree di interesse quali l’edilizia, le costruzioni e i trasporti, l’arredamento, lo sport, il turismo, la formazione universitaria e professionale. Tra le principali fiere internazionali realizzate da Veronafiere ci sono Vinitaly, il più grande Salone al mondo dedicato al vino, e Sol&Agrifood (Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità con un’ampia sezione dedicata all’olio extravergine di oliva) ed Enolitech (Salone Internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole ed olearie), che si svolgono in contemporanea ogni anno tra marzo e aprile. L’ultima edizione di Sol&Agrifood è stata visitata da 56.000 visitatori professionali, dei quali il 25% esteri da 82 Paesi.

Sol d’Oro è il concorso oleario internazionale più importante al mondo. L’impegno di Veronafiere in nome della qualità inizia nei primi anni ‘90 con il Leone d’Oro e prosegue dal 2002 con Sol d’Oro. Nel 2014 le edizioni di Sol d’Oro diventano due: Sol d’Oro Emisfero Nord, a Verona a febbraio come anteprima di Sol&Agrifood, e Sol d’Oro Emisfero Sud, itinerante tra i Paesi produttori dell’emisfero australe. Obiettivi del concorso sono la valorizzazione dei migliori oli extravergine e la promozione del miglioramento della qualità nella produzione.

 

Veronafiere

 

 

Grandi parapendio e deltaplano

Dai campionati europei di parapendio i piloti della nazionale italiana tornano con una medaglia d’argento nell’individuale maschile, grazie a Joachim Oberhauser, pilota di Termeno (Bolzano), e quella di bronzo a squadre. Se per l’Italia è stato un successo, per la Francia ed i piloti francesi il 14th European Paragliding Championship è stato un trionfo: tutte loro le medaglie d’oro e pure l’argento femminile! E’ Honorin Hamard il nuovo Roi Soleil del parapendio, seguito da Joachim Oberhauser e dallo spagnolo Xevi Bonet Dalmau; la regina si chiama Seiko Fukuoka Naville, pilota d’origine nipponica trapiantata oltralpe, seguita dalla connazionale Laurie Genovese e da Klaudia Bulgakow (Polonia). Classifica a squadre: Francia, Germania, Italia, Spagna. La gara è stata ospitata nella cittadina di Krushevo in Macedonia. Delle dieci giornate di volo in programma ne sono state volate nove da 150 piloti in rappresentanza di 30 nazioni, compresa l’agguerrita pattuglia di 19 donne. Tra i 72 ed i 115 chilometri la lunghezza dei nove percorsi contraddistinti da punti salienti del territorio da aggirare e contrassegnare tramite GPS. Mediamente i primi piloti al traguardo impiegavano tra le due e le tre ore e mezza per completare i tracciati, tempi dovuti alle diverse lunghezze, alle differenti condizioni meteo ed, ovviamente, all’abilità nel condurre i loro parapendio, grandi vele allungate che si reggono in aria sfruttando le correnti ascensionali. Gli Italiani hanno superato momenti difficili. In testa all’inizio della gara, la squadra è incappata in una giornataccia al quarto volo ed ha dovuto lottare per risalire al bronzo. Sotto la guida del CT Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano), questa la formazione: oltre a Joachim Oberhauser, i neo campioni italiani Silvia Buzzi Ferraris (Milano) e Nicola Donini di Molveno (Trento), Christian Biasi di Rovereto (Trento), Marco Busetta di Catania, Piergiorgio Camiciottoli di San Giovanni Valdarno (Arezzo), Marco Littamè di Torino e Alberto Biagio Vitale di Bologna. Nel contempo al Monte Cucco presso Sigillo (Perugia) si sono chiusi i campionati italiani dei deltaplano. Scudetti a Marco Laurenzi, pilota ciociaro, e Gorio Mandozzi di Macerata. Il primo ha vinto il titolo nella categoria tradizionale cosiddetta ad ala flessibile, l’altro in quella ad ala rigida. Hanno partecipato 61 piloti. Finisce in un trionfo azzurro la spedizione italiana al 19° campionato europeo di volo libero in deltaplano, teatro il cielo sopra Krushevo e le montagne della Macedonia. La nazionale azzurra, già campione del mondo in Messico nel 2015, ottavo titolo mondiale nella sua storia, si laurea per la quarta volta campione d’Europa, seguita da Ungheria e Repubblica Ceca. Il campione del mondo in carica Christian Ciech, pilota trentino trapiantato nel varesotto, diviene anche campione d’Europa. Alessandro Ploner di San Cassiano (Bolzano) vince la medaglia d’argento, terzo lo svizzero Peter Neuenschwander. Il resto del team azzurro era composto da Suan Selenati di Sutrio (Udine), Filippo Oppici di Parma, Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia), Tullio Gervasoni di Brescia e dal CT varesino Flavio Tebaldi e si è imposto in ben sette manches sulle otto disputate, 88 km la più breve ed oltre 145 la più lunga. Tra le due e le quattro ore il tempo impiegato a percorrerle da questi mezzi senza motore che si reggono in aria sfruttando le correnti ascensionali. Hanno volato 88 piloti in rappresentanza di 22 nazioni. Il deltaplano Laminar, prodotto dalla Icaro 2000 di Laveno Mombello (Varese), è stata la miglior ala del campionato. Contemporaneamente si è volato per il 7° campionato del mondo per deltaplani detti ad ala rigida, diversamente dai primi definiti ad ala flessibile. Iscritti 31 piloti in rappresentanza di otto nazioni. Nove le task disputate con tracciati tra gli 85 ed i 193 km. Questa la classifica finale per nazioni: Austria, Germania, Giappone. Il team italiano composto dai piemontesi Luca Comino e Franco Laverdino si classifica al nono posto. Nell’individuale il tedesco Tim Grabowski è il nuovo campione del mondo, seguito dagli austriaci Christopher Friedl e Wolfgang Kothgasser.

Gustavo Vitali