La Leonessa. Città di Brescia. Le poesie dialettali

Tutti presenti (uno con delegato) i poeti dialettali bresciani premiati alla sedicesima edizione del premio di Poesia “La Leonessa. Città di Brescia”.

Immagine 236-001Poesie intense, altamente significative per il nostro tempo. I temi trattati sono i più vari, dal classico “Amur” di Angelo Comparcini (terzo premio, nella foto), in una poesia che cerca di trovare parole per descrivere cos’è l’amore, “l’emozione più forte o la certezza più fragile”, “il brivido che scuote l’anima sconvolgendola sotto ogni punto di vista”. Il resto è nulla “è pazzia paragonato ad un sentimento senza tempo. L’amore è l’unica sensazione che non lascia indugi”, afferma il poeta.

E una poesia è dedicata al proprio paese nella Bassa Bresciana, sognato, come scrive Domenico Pari in “Ghò sognàt ‘l mé paes” (segnalata), poesia dalle fresche immagini di realtà e affetto.

PREMIATO

 

 

 

 

 

 

PREMIATO

 

Luigi Legrenzi dedica i suoi versi a “Umbrie deleguade”, viaggio metaforico nella vita, con le sue speranze e le sue difficoltà. Vita e poesia che trova attualizzazione nella contemporaneità, con i profughi che attraversano il Mediterraneo “e come moderni Ulisse perdono i propri compagni”.

Ornella Olfi scrive “Forsa de mama”, secondo premio, dedicata alla mamma, “donna forte in ogni fase della sua vita: dalla gioventù vissuta in povertà durante la guerra, ai grandi dolori per la morte prematura di mio papà e di mia sorella, fino alla malattia, affrontata con grande forza di volontà e profonda fede. Esempio silenzioso ma essenziale che ha trasmesso a noi figlie”. Una poesia intensa e delicata allo stesso tempo, carica di emozione.Immagine 231-001

Infine, la schiettezza dialettale di Resy Pescatori Lucchini, premiata per “Scarabocià per znetà ‘l cör” (primo premio), poesia semplice e immediata, tipicamente bresciana nella semplicità che arriva direttamente al cuore del verso e del lettore per esprimere un concetto prezioso. Scrivere permette di “pulire il cuore”, fare chiarezza in se stessi, trovare una via, offrire il proprio pensiero, ma anche il proprio dolore e il proprio travaglio agli altri, perché ne usufruiscano leggendone il distillato, ciò che emerge dopo averne tratto l’insegnamento.

PRIMO PREMIO = IL DIALETTO BRESCIANO

 

Poesie davvero generose e preziose, che l’organizzazione spera di potere presto raccogliere in un volume.

La Redazione

 

 

One thought on “La Leonessa. Città di Brescia. Le poesie dialettali

  1. Avatar di WILLEM WILLEM ha detto:

    Bisognava esserci , in questa sala! Per assaporare la vita vissuta, la guerra, il modo di vivere della gente. Quella povera gente che non ha voluto piangersi addosso, quella povera gente che ha vissuto, lottato e superato momenti non certo felici. Quei poeti che raccontano quello che hanno visto. Credo che la cosa che mi è piaciuta molto, è stato il contatto con le scolaresche che hanno espresso ciò che han saputo e letto della “grande guerra”, della seconda guerra mondiale ed infine l’interpretazione del valore dell’amicizia. Sedicesima edizione di questo concorso letterario, spero vivamente che tutti i poeti che hanno vinto, o no, ma che hanno partecipato, desiderino ritrovarsi ancora insieme sù una raccolta. Arrisentirci

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