Fassa Sky Expo

Dal 25 al 28 settembre la Val di Fassa ospiterà la fiera del volo, denominata Fassa Sky Expo, esattamente in località Ischia a Campitello di Fassa (Trento).

L’evento nasce per iniziativa dell’associazione Icarus Flying Team, una compagine di piloti praticanti il volo libero in deltaplano e parapendio. Per “libero” s’intende il volo senza motore, sulle ali del vento, un’attività molto diffusa sulle vette e nelle valli delle Dolomiti, tra scenari spettacolari.

L’esposizione sarà ospitata nel vasto spazio ai piedi del Col Rodella (2360 metri), di fianco alla stazione della funivia che in cinque minuti porta in vetta circa 120 passeggeri per volta. Hanno già confermato la presenza i principali marchi di settore, dai produttori di parapendio e deltaplani, a quelli di strumentazione tecnica in uso ai piloti. Gli appassionati in visita alla fiera potranno provare i nuovi mezzi, salendo in funivia fino al decollo vicino al rifugio Des Alpes e atterrando nella zona dell’esposizione. Quindi, meteo permettendo, il cielo sopra Campitello sarà affollato di parapendio in volo, uno spettacolo di colori e d’emozioni che non mancherà di attrarre l’attenzione del pubblico. Nelle migliori giornate autunnali in questa zona si può volare fino a 4000 metri di quota, grazie alle masse d’aria ascensionali scaturite dall’irraggiamento solare del suolo, il vero motore ecologico del volo in parapendio e deltaplano con energia a costo zero.

Il programma prevede interventi di personaggi di rilevanza nel settore del volo libero durante e dopo gli orari di apertura della fiera, a partire dal pluricampione trentino Jimmy Pacher e dall’altoatesino Aaron Durogati che nel 2012 vinse la coppa del mondo di parapendio. I piloti del Nucleo elicotteri della Provincia autonoma di Trento presenteranno “For your Fun and Safety”, una campagna di sicurezza dedicata a chi pratica la montagna e non solo per volare. Si terminerà la domenica con la premiazione del campionato XcTrentino.

Gustavo Vitali

 

Nulla è per caso

Una frase ripetuta come un mantra, ma che costituisce il nucleo fondante di una trama avvincente e degna di un ottimo giallista. È l’opera prima di questo genere di Roberto Spingardi che propone un viaggio per splendide località italiane sparse dalla provincia di Brescia a Punta Ala, alla Sardegna, fino all’estero, all’inseguimento della scoperta di che cosa non è per caso in vite che sono sospese tra la normalità e l’assoluto Caos, sì, proprio quello con la C maiuscola. Che cosa c’è di anormale nel conoscere a menadito la storia di Roma, infatti? E in un belloccio colto e raffinato che ammalia belle donne prendendole per la mente invece che per la gola, pur sapendole conquistare anche tra le lenzuola? Apparentemente niente, se non che il bello di turno è figlio di un magistrato donna, impegnata sul fronte della malavita organizzata e poi spodestata da poteri scomodi per un comodo ufficio sì nella città eterna, ma anche eternamente insabbiata nell’immobilismo di chi non deve dare fastidio a nessuno. Poi c’è un progetto folle di un mafioso un po’ fuori dall’ordinario, con una figlia rapita o forse no, suora o forse no, in un traffico internazionale degno degli 007 più azzardati, immersi in atolli da sogno che celano miseri misteri. Insomma, una trama ingarbugliata ma così bene, da diventare un romanzo degno di attenzione, capace di catturare il lettore più esigente e di lasciarlo soddisfatto. Sia dal punto di vista dell’accuratezza delle descrizioni, delle persone, delle auto, delle strade e dei cocktail; sia per scelte stilistiche che accompagnano pagina per pagina con la sapienza di chi non spinge alla lettura, ma ammalia a portarla avanti. Un pregio, che scaturisce dalla buona scuola di chi sa che un libro deve sapere togliere il peso dell’esistenza e non aggiungerlo, soprattutto se di genere.

Assolutamente ottima la scelta di scandire tutto l’intreccio in capitoli di pochissime pagine, agevolanti la curiosità, ma anche la comprensione, soprattutto per chi non avesse il tempo di leggere il romanzo tutto d’un fiato. La scelta delle motivazioni dei personaggi, poi, è originale, dimostrando la volontà dell’autore di mettere l’attenzione su problematiche di ampio respiro, ma senza soluzioni illusorie e senza facili moralismi, con quel po’ di suspance anche nel finale che non guasta. Elegante la scelta delle personalità, con bellezze fisiche mai fini a se stesse e la dimostrazione di avere saputo introiettare la scuola dei grandi giallisti, soprattutto d’oltreoceano, che sanno mettere nelle loro storie molto della vita quotidiana, sia del jet set che delle persone comuni. Un romanzo interessante, che merita di essere letto, regalato agli amici e consigliato.

Roberto Spingardi: “Nulla è per caso”, Fausto Lupetti Editore, Bologna, 2014, pagg. 354; euro 15,00.

Alessia Biasiolo