“La vedova Socrate” di Franca Valeri in tournee

Lella Costa (foto di Lorenzo Piano)

La vedova Socrate, il grande monologo scritto da Franca Valeri e affidato al talento comico e all’intelligenza interpretativa di una fuoriclasse come Lella Costa, diretta da Stefania Bonfadelli, segna un passaggio di testimone epocale tra due signore del teatro, per festeggiare i 100 meravigliosi anni di una delle regine della comicità italiana, autrice e interprete di indimenticabili personaggi per la scena, la televisione e il cinema.

Lo spettacolo prodotto dal Centro Teatrale Bresciano ha inaugurato la sua lunga tournée estiva con il debutto del 25 luglio al Teatro Greco di Siracusa nell’ambito del progetto INDA 2020 Per voci sole.

Approda oggi al Piccolo Teatro di Milano dove, fino al 2 agosto, sarà in scena al Chiostro Nina Vinchi di via Rovello nell’ambito della Stagione estiva del Piccolo Spazi di Teatro.

Lella Costa porterà poi La vedova Socrate a Fiesole, Pesaro, Ascoli Piceno, Modena, e in molte altre città prima di arrivare ad Alghero e dedicare alla Sardegna unaserie di quattro date.

Dopo questa lunga tournée estiva all’aperto che si svolgerà nei mesi di luglio, agosto e parte di settembre, La vedova Socrate arriverà a Brescia il prossimo 27 ottobredove, al Teatro Sociale,inaugurerà la Stagione 2020-2021 del Centro Teatrale Bresciano Gli infiniti mondi. Sarà questa la prima tappa di una lunga tournée autunnale che vedrà Lella Costa portare sui palcoscenici di molte città d’Italia lo spettacolo prodotto dal Centro Teatrale Bresciano.

Il monologo La vedova Socrateè ambientato nella bottega di antiquariato della moglie del filosofo, Santippe, descritta dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità. Nel testo di Franca Valeri Santippe può finalmente raccontare ciò che è stato il suo matrimonio e quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate: dei buoni a nulla tra i quali primeggia Platone, allievo prediletto, che ha saputo sfruttare le idee del maestro trascrivendole nei suoi Dialoghi.

In un racconto ironico e acuminato, Santippe si dimostra maestra di pensiero e oratoria, tanto da decidere di scrivere lei stessa un dialogo di cui protagoniste saranno le donne.

 

V.V. (anche per la fotografia)

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